la Fiera Letteraria - XII - n. 45 - 10 novembre 1957

Domenica 10 no,·emhre 1957 LA FIERA LETTERARIA MOSTRE D'ARTE ROJI.A.NE * I PE SIERI E LE ORE l"Bilievj,,diArp L'alta Mon*tepnlciano Iausen alla « Feluca » - Sergio Selva al «Vantaggio» - Velia Sacchi al « Pincio • * di LORE.\"Z.4 TRlJCCHI * di FAIJSTO 1• I Il A ~ D EL IJ O Pag. 7 DISEGNI D CANOV (li Gl,\·o * EVA FISCHER di CARLO * GIACOiJIOZZI Particolati argomentazioni suggerisco– no le pitture di Eva Fischer: particolari, perché introducono a quel vasto senti– mento di magia che rappresenta forse una delle migliori e attuali possibilità im·entive della pittrice ed anche perché richiamano la partecipazione di un mon– do dove la poesia accorda un equilibrato rittno al colore e al disegno. Sollecitati da una tavolozza calibrata su delicati impasti, qui gli impegni crea– tivi favoriscono e ricollegano la ricerca di determinali valori da cui scaturisce l"approfondimento delle immagini di una antica civiltà, essenzialmente architet– tonica. ridimensionata in strutturazioni sia pure elementari che hanno sapore, come dicevamo. di magia e poesia, in• dubbfamente allusive a una felice ed ideale corresponsione tra colore e intui. zione, ovvero tra materia e sensibilità. Per un'artista emblematica come la Fischer, partita alla scoperta di quella quotidiana realtà umana e meccanica che ricordiamo decisamente esternata nelle piacevoli realizzazioni ·dei soggetti e :\Iercati >, e Orchestre> e e Biciclette->, venuti successivamente a indorare i suoi primi racconti pittorici degli e Interni->, l'accoglimento di un nuovo mondo non poteva non mancare di concretizzarsi. XelJa produzione di Eva Fischer si nota come, via via. la impegnata forza del disegno si accpmuni felicemente ad una genuina e valida interpretazione co. loristica e come il tentativo di sfuggire alla preoccupazione accademica venga risol o con la dosata e continua ricerca dell'essenzialità pittorica, con la serena compostezza dei piani e degli spazi. Ma soprattutto il colore, spatolato non soltanto con l'ausilio di un eccellente tecnicismo, scopre gradazioni di rilevan. te interesse nel blocco della costruzione concentrandosi talora in nuclei inten– sivi. Finestre. ringhiere, portici e sottopc>r– tici; lunette, scale, terrazze, anditi e cuspidi - suggestioni contenute in un istintivo spazio geometrico -, corrono il ftatuato cammino di una memoria mo– resca: il mondo di Eva Fischer gravita sWJa scoperta dei blocchi architettonici raccolti in una consistenza coloristica riservata ai toni tenùi che partono. co– me abbiamo visto, da gradazioni del.i• cate per arrivare a un simbolismo di eccezione. I blu, i rossi, i verdi, i bian– chi - che sono forse l'essenza più Mco– nosciuta di questa tavolozz.a - appr0- dano specificatamente a ricerche uni– tarie. Come in altri questa ricerca si span– de nei limiti di una con~zione più as– soluta, nella Fischer l'ampiezza si scar– nifica, acquista intensità. e la leggerezza anche della fiaba.paesia ridotta in ter– mini espressivi pur sempre aderenti alla condizione dell'arte. Tra colore e grafia coesistono rapporti di fedeltà: l'uno è in funzione dell'altra in un dit,erti..sse– men.t che tende a un sincretismo figu– rativo-astratto, proponendo forse un nuovo linguaggio in cui gusto pittorico e sogno-fantasia-realtà fondono la forza. luce sbriciolandola sulla superficie della tela con filtrata armonia. CARLO GIACOlIUZZI

RkJQdWJsaXNoZXIy