la Fiera Letteraria - XII - n. 27 - 7 luglio 1957

Data la sovrabbondani.a dl scritti che cJ pervengono con la esplicita richiesta di giudizi particolari. comunichiamo agli interessati cbe direttore e redazione della «Fìeral) sono asso– lutamente impossibiU!all a dar riscontro a Queste richieste. Carrà: •Montagna.• (Jloslra itallana a Monaco) ITALIANI A MONACO Chi conosce Monaco di· Baviera ram– meriterà la Haus der Kunst, la grande mole neodorica costruita daU'architetto Troost poco prima della seconda guerra europea in Prinzregencenstrasse dove la strada costeggia. il grande parco dell'En– ghscher Garten. e Tempio dell'Arte Tede– sca,,, fu. detta allora, e di certo Troost col suo colonnato di 22 colonne alte all'in– circa come quelle del Bernini a San Pie– tro1 con le muraglie di vivo granito, ga– reggi(), almeno in solidità, coi tempi del· l'antico Egitto o della Magnagrecia. Co– munque, o sia stata la sua solidità di struttura, o la sua posizione o la sua for– tuna, l'edificio usci quasi illeso dagli in– numerevoli bombardamenti della cittd e riprese ben presto la sua fun.'!ione di e casa dell'arte"'• ospitando quasi subito dopo la guerra le opere della Pinacoteca, che aveva avuto il suo palazzo distrutto, e poi accogliendo le mostre annuali - Grosse Kunstaussteltungen - organizzate, di conserva, da tre associazioni artistiche tedesche e cioè dalla ormai famosa Secess:on, dalla Neue miinchener Kiln– stlergenossenschaft e dal Neue Grup.pe. E dal 1952 in poi si alternarono ad esse ,no– stre monografiche importanti, come quella di Wright. di Munch, di Picasso, Cézanne, di Van Gogh, di Uger. Lo scorso anno la Grosse Kunstaus– stellung aveva avuto un Teparto francese, quest'anno i diTigenti dello Ha-u.s der Kunst hanno chiesto alla Quadriennalle di orga– nizzare una mostra d'arte moderna italia– na. Si deve pensare che sia stata l'impres– sione vivace ed il buon successo della mo– stra antologica dell'arte ira.liana da.1191 0 al 1930 fatta al palazzo di Via Na.: iona.le nel– l'invemara 1955-56 a far prendere ad essi questa via. Comunque i limiti crnnologici della mostra sono stati un po' spostati. e cio€, fermo Testando l'inizio all'esplosione det futurismo, si è voluti giungere fino al· le personalità più Tecenti. Quindi in anto– logia ·di quasi 50 anni di arte italiana, dal primissimo futurismo all'astrattismo e al neQrealis-mo. E Fortunato Bellonzi coi suoi ormai fe– deli collaboraror;. Ca3telfranco e Valsecchi non ha preso di certo questo compito alla leggera; basta scorrere il catalogo per ac– corgersene: sono stati ottenuti prestiti. da 55 colhdonisti, da 6 gallerie pubbliche: 68 artisti; 198 pitture. 38 sculture, 19 in– cisioni. Le opere sono state esposte nel salone centrale a terreno della Haus der Kunst e in altre due grandi sale accanto, con ordine, anche se con qualche ristret– tezza. Si comincia con Boccioni, con Se– verini e Soffici futuristi, si passa a Siro– ni a Casorati e Carrà, a Scipione e Mafai, a De Pisis, Morandi e De Chirico,· ai realisti (più o meno neorealisti) Pirandel– lo, Guttuso, Ziveri, Levi, e poi si ha fa salve degli astrattisti (più o meno as· soluti): MorlotH 'TI.ella sua ultima. manie– ra, Spazza.pan, Vedova, Birolli, Corpora, Prampolini, Montanarini. Troneggiano le sculture: il Cardinale di Manzù della Galleria èt'Arte Moderna di Venezia, il Grande Iniziato di Mirko, l'Ungaretti sorridente dal s-uo legno nudo di Fa.z– zini il Minniti e la grande Maternità di Torino di Martini, mentre fra. i neorea– listi è la MaternitQ in terracotta invetrio· ta di Fabbri e tra gli astrattisti sciabola * l'Ala Rossa di Franchino. E ciò per 11011 di.re che di alcuni. Un complesso d'opere di q uesti ultimi cinquant'anni quale nes– sun nostro museo possiede e quale non rammentiamo di aver visto raccolto in una esposizione sola. Si che possiamo pensare che questa mostra sarti decisiva per la conoscenza dell'arte italiana in Ger· mania. In veritd la Germania era stata assai più attenta ed aperta all'arte italiana mo• derna che ogni altro paese d'Europa, basti rammentare la mostra futurista di Berli· no del '12, le mostre di 1r Valori Plastici,,, poco dopo il '20, la purte cospicua che l'arte di avanguardia italiana ha nel li· bro di Carl Einstein del 1924, la presen– tazione che già in quell'anno it Cicerone (allora rivista autorevole e diffusissima) fece di De Chirico e molto fu fatto an– cora per parecchi anni. Ma da allora è nata una nuova generazione; si sono de– terminati nuovi gusti e interessi. Vien da domandarci quanti in Germania conosce– vano dClgli originali l'opera di De Chi· rico, di Carrà e di Martìni; quanti sape– vano di Scipione o di De Pi.ris. Vien da domandarci quale sard la reazione men– tale tedesca davanti a un Guttuso, cioè davanti all'espressionismo italiano, e qua– le davanti ai nostri astrattisti, proprio qui, a Monaco, che ha visto e che conserva L'opera di Kandinsky fino alle esplosioni rutilanti e disgreganti del 1913. lflter-roga– tivi importanti ai quali non è possibile rispondere pochi giorni dopo l'apertura della mostra, ma per i quali andavano posti-i termini e cioè le opere stesse nel– la loro presenza, in una esposizione d1 largo respiro. frequentala da un vasto pubblico e che rimarrà aperta quasi tre mesi. -' E tra le tendenze che gli organizzatori ritenevano serie e radicate nessuna è stata amputata, sia negli artisti della vec– chia guardia che tra gli artisti ora in– torno o poco sopra i 40 anni. Da ciò un apparen.(e eclettismo, che non crediamo sia. stato aghosiicismo. Si .sente induòbia– mente che gli organiu:atori non credono a una unità di sviluppo dell'arte moderna. Uno di essi ci diceva appunto la sua con– vinzione che la i,ita dell'arte nei grandi paes-i moderni. complessi di culture, di esigenze morali, di sensibilità disparatis– sime. procede inevitabilmente su direttri· ci diverse, a lor volta ramificantisi nel tempo e, più oltre, spesso parzialmente riconfluenti, e progredienti, e che sareb– be troppo semplice credere di porre un binario solo rettilineo su cui far correre la locomotiva sbuffante dell'arte moderna. Di certo le mostre di una sola tendenza, quasi diremmo monocolori, hanno il van– laggio di esercitare sul visitatore impres– sioni di maggiore unitd, unità. che è so– prattutto di impressione visiva, o, addi– rittura, ottica. Ma è una unità che• si ottiene a costo di 1imputazioni paurose. E ad un pubblico attento come il pubblico tedesco era realmente preferibile dare - come è stato fatto - un quadro più com– plesso, in cui ognuno possa scegliere e or· dina.re e coordinare e rendersi conto in· somma della vitalilà e legitttmità dell'arte moderna italiana. De Chirico: • La. partenza del Cavaliere» (l\[ostra italiana a l\lonaco) LAFIERA LETTERARIA I ORARIO DELLA REDAZJQr,,g 11·13 l6·Ui Manoacrlttl, foto e dlscrn) oon oubbUcatl ooo si r~tltulscono CI 111 LT .I' FIGlJRA 'l'IJ A * C OXT EU Pt>lltl 1\· E rl L'arte italiana llaricercadell'inedito e versola sintesi tral'antico e il nuovo * Alla "Mostra drll'arte italiana dal 1910 ad oggi,, nella "Haus der Kunst,. farà seguito, nel pross mo autunno m Roma, una esposizione delle ope1·e della "Briicke,; e del ··Blau Reit~•·,, * di FORTU~ATO DELLO~ZI La Quadriennale di Roma ha accolto col maggiore pia– cere il cortese invito della Haus der Kunst di l\1ona~o per l'organizzazione di que– sta Mostra dell'arte italiana dal 1910 ad oggi alla quale seguirà in Roma, nel prossi– mo autunno-inverno, una esposizione per la quale già 1 stalgie classiciste di un li· berty internazìonale, flo· I realmente eclettico e. otti· misticamente convinto di celebrare in chiave ohmpica le glorie del progresso (fe· è viva l'at-tesa degli artisti romani e delle persone di cultura in genere, cui sarà data la felice occasione di vedere riunite opere della e Brilcke,,, e del e Blau Rei– ter >1. che dettero un con– tributo originale importan– te alla civiltà figurativa contemporanea. Intanto è l'arte italiana di oggi che viene, per così dire, a visitare la sua con– sorella tedesca, con un gruppò di pitture, di scul– ture e di bianconeri non nu– meroso e certamente non esauriente, ma abbastanza rappresentativo della vita– lità e dell'unità dell'arte ila· liana pur nella stessa natu· raie pluralità degli orienta– menti. Un'idea assai precisa di quanto è accaduto in Ila· lia dal Futurismo in poi potrà essere tratta da que– sta mostra, quantunque non vi siano presenti talune opere conosciutissime, oggi all'estero: per la pittura fu– turista, gli e Staii d'animo,,, di Umberto Boccioni del Museum of Modem Art di New York, tanto per fare un esempio; per la pittura metafisica, i bellissimi De Chirico dei Musei america– ni; di Amedeo Modigliani I quadri meritatamente famo– si che arricchiscono tante collezioni straniere, pubbli· che e private è dei quali po– chi possiede l'Italia. Anche per la 'scultura, alcune sta– tue di Arturo Martin!. di altissima qualità, hanno esulato all'estero; altre, che di lui renderebbero con evi– denza straordinaria l'ecce– zionale levatura, non si può neanche pensare di traspor– tarle a causa della loro mo· le imponente: così il grande J gruppo statuario dell'Ospe– dale Maggiore di Milano o • i rilievi moQumentali del Palazzo di Giustizia di Mi– lano. Nondimeno superate, nè sempre agevolmente, le no– te difficoltà che si incon– trano nell'ottenere prestiti a lunga scadenza (e Qui si adempie al piacevole dove– re di esprimere la gratitu– dine della Quadriennale di Roma a tanti Collezionisti privati e Musei statali e ci– vici che con squisita gene– rosità hanno aderito all'in– vito di concedere opere per questa mostra) si può dire che non manchino, nella rassegna di Monaco; pitture e sculture che l'Italia con· sidera tra le più valide del– la sua arte contemporanea, valide propriamente in sen– so assoluto, oltrechè impor– tanti dal punto di vista sto· rico. Come in Italia è ben no· to l'apporto originale del popolo tedesco al profilo dell'arte moderna, per cosi vari aspetti e per tante ra– gioni profondamente radi· cate nella società attuale diverso da quello dell'arte del passato (il profilo di una arte laica, che non ha an· cora dimesso la sua origina– ria spinta polemica e che nella stessa istanza anti· classica documenta in ma– niera drammatica e toccan– te )a crisi dell'uomo con– temporaneo) così non sono ignoti al pubblico tedesco il valore e il significato del– l'arte italiana che a partire dagli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale si inserisce, con un proprio caratte:-e, nella esigenza generalmente sen– tita di un mondo espressi– vo inedito. conforme alle mutate condizioni e conce· zioni della vita. Furono i Futuristi tra il 1910 e il 1920 come termi· ne massimo (ma il movi– mento futurista era già fi– nito prima, con lo scoppio della guerra 1914·1918) che aggruppati intorno a Filip– po Tommaso Marinetti,.poe· ta e uomo d'azione secondo la tipologia superumana che da Nietzsche discende fino a Gabriele D'Annunzio (questo forse è il nome che meglio -:ti ogni altro indica. perchè lo riassume. tutto un periodo e iutto un costume troppo .superficialmente co· perti dall'etichetta generica deli'estetismo) reagendo al· la c:-onaca trita e pedante· sca dei vedutismo giorna– liero. del bozzettismo in cui era degenerata ben presto la fresca vena del natura· lismo ottocentesco, e rea– gendo altresì alle vaghe no- nomeno del resto comune all'intera Europa, tra l'ul– timo ventennio del XIX se– colo e il primo decennio del nostro( riportarono l'Italia con impostazioni bergsonia– ne non rigorose ma tuttavia illuminanti e soprattuto con impeto giovanile, con go– liardica baldanza iconocla– sta, nel ciréolo della viva cultura europea, contempo– raneamente ai Fauves, ai Cubisti, ai pittori della BrOcke e del Blau Reiter. Al di: là della discutibile validità delle formule, il e dinamismo plastico > e la e simultaneità> predicati da Umberto Boccioni insieme con la fede nei contenuti della vita attuale (moder– nolatria, civiltà della mac– china et similia) la inven· zione di immagini Inedite, quantunque nate dallo stu– dio realistico delle relazioni tra l'oggetto e l'ambiente nelle loro reciproche inter· ferenze ed espansioni, quan– tunque fondate sull'osserva– zione delle cose vere, spes– so volute trascrivere nel lo· ro moto dì traslazione con effetti finali di fotogrammi sovrapposti e di proposito indagate negli aspetti più tipici di velocità e di impe– rio meccanicistico, condus· sero ad, opere che ebbero una influenza internaziona– le, com'è noto, dando luo– go al e rayonnisme > e al • vorticisme > in Inghilterra, al e suprematismo,,, sovieti– co, al futurismo americano, rumeno, polacco, ecc.: ope· re che non hanno però sol– tanto un peso nella vita della cultura, ma che rag– giungono · una autonoma validità, propriamente un autentico valore di poesia, perchè dai loro autori fu– rono realmente credute, sin· ceramente sentite ed esse nacquero schiette, vere, si– gnificanti, nello stesso ar– dore giovanile, nella stessa freschezza primaverile della novità alla cui ricerca cospi– rarono tanti ingegni di !et· terati, di poeti e di artisti. Contemporaneo al Futuri· smo è un altro movimento ormai celebre dell'arte ita– llana contemporanea: la pittura metafisica che, sor· ta a Ferrara intorno al 1915, influenzò largamente il sur– realismo internazionale, lo archeologismo e il neoclas– sicismo del primo dopoguer– ra. Essa rappresentò il ten– tativo di uscire dalla dina– mica futurista oltrechè dal– la esaurita pittura epigone del vedutismo postimpres– sionista e postdivlsionista, creando immagini di rigo- 1·osa impostazione costrut– tiva in senso rinascimen· tale (vi si scorgono gli in– flu~i della pittura ferra– rese del Quattrocento) e di inquietante, allusiva sign.i!ì– cazione per l'accostamento inedito di oggetti che la mente non è solita di asso– ciare. ovvero per la stupe· facente invenziflné di per· sonaggi nuovi, non più de– sunti dalla vita quotidiana ma messi insieme. secondo le leggi di una sintassi ma· gii:a, a furia di oggetti di- sparati, come squadre o compassi o pezzi di lamie– ra. o manichini, o frammen– ti di macchine. L'intenzione apparente òella pittura me– tafisica era quella dichia– rata di raggiungere Ja cari– ca emozionale dJ una enig– m:itica magia; ma, in so– stanza, essa rappresentava un ritorno più o meno co– sciente ella tradizione: una classicità nuova, natural· mente, dove i mitici eroi dì Omero e le divinità del– la Grecia diventavano no· stalgiche memorie di una irreperibile bellezza che l'uomo contemporaneo non avrebbe potuto rappresen· tarsi ormai altrimenti che con l'astratta e fantomati– ca apparizione di manichi· tura italiana (quel timbro nazionale che è tutt'uno con la pienezza espressi– va). a risalire moderna– mente e.Ila scabra essen– zialità monumentale di un Giotto o di un Masaccio; come Ottone Rosai che in· • torno al 1920 scopre la pro· vincia fiorentina delle stra– dicciole e dei piccoli per· son.aggi di ogni giorno. fi– no a farne un'appendice. minore e popolaresca della Firenze del Quattrocento. Anche Arturo Martini. 11 grande rinnovatore della scultura italiana. seppe ri· scoprire molte pagine tra le più belle - e le più ri· spondenti elle nostre esi· genze attuali - della sto· ria della scultura antica Viaoi: « Monte Carchio • (:\Iostra Italiana a. Monaco) ni catafratti di e trouvail– les • in una prospettiva più scenografica che realmen– te umanistica. L'antichità era stata sot· to il segno della misura; ma nella pittura metafisica questa misura antica, rap· porto di artnonia tra l'uomo e il creato, non poteva ten– tarsi se non come trasposi· zione su un piano enigma– tico, dove lo stesso tessuto pittorico di antica nobiltà e il timbro grottesco e ironico degli impassibili personag– gi componessero una singo· lare discordia concorde. E indubbiamente alcuni capo· 1rs~~~d1egfor:i6 1 ub! r~~~: co rappresentano piena· mente, con Quei deserti cieli. con quelle prospetti– ve ferme e misteriose. la drammatil..'0. solitudine del· l'uomo contemporaneo in un mondo di straordinario progresso tecnico che l'op– prime e da cui, ·perciò, ten– ta di evadere. Benchè Jean Coctee.u. che fu il poetico esegèta della pittui-a metafisica. punti nel suo Essai de Critique Indirecte sui contenuti. e quindi ponga in rilievo la aura magica. la sorpresa. infine le e trouvailles,,, di una tale pittura, la realtà profonda del fascino che essa emana con Quell'aspi· razione consapevole elle glorie del museo (non per nulla Boecklin è l'idolo gio· vanile di De Chirico) e per– tanto la realtà autentica di tutto intero il commino di Questo artista dagli inizi fino ella lettura congeniale del primo Rinascimento consiste nella tensione al possesso del senso segreto e profondo delle cose (Wei· ninger suggerì a De Chiri· co la nuova accezione del– l'antico termine e metafi– sico.>. dell'essenza delle cose che è presenza visibì· le detressoluto. dalla coroplastica etrusca alla ritratustica romana e alla scultura del Medio Evo, che impropriamente chiamiamo <primitiva>) ta– lora aggiungendovi. con estroso garbo. sfumature di ,e:usto popolere~co. Quale Il cappellino posato di tra– verso sulla testa della Don– na al sole la cui a~cenden– za etrusca rimane al fondo delle moderna meliua femminile, proprio come un'antica nobiltà di sangue. Al problema del moto e della luce. che tanto inte· ressa l'arte contemporanea, Arturo Martini seppe dare una impostazione nuova dopo che esso era stato in· teso da Medardo Rosso im– pressionisticamente nelle sue rischiose sculture rare– fatte di un pittoricismo estremo e da Umberto Boc– cioni come sviluppo di for- me nello spaz:o secondo una visiane delle continuità dinamica del reale di deri· vaz.ione bergson:ana. Mar– tini ritrovò la funzione del– la luce naturale che bagna la scultura e ne desta i pro– fili assopiti. luce dei luo– ghi aperti - facciate di edifici, piazze. giardini - perchè la scultura da lui fu considerata come oorta· trice di un messaggio a tut– ti gli uomini. fatta per ser– vire la collettività e per ci– mentarsi col mutevole g!o– co delle ore (fu infatti --ra i pochissimi che poterono assolvere con totale pie– nezze. di POeS~a a commis• stoni pubbliche di propor– zioni monumentali). A lui mette capo tutta la scultura figurativa italiana di oggi che gode buona f6- ma nel mondo: da Giacomo Manzù che innesta sul robusto impianto dell·im– magine la nota di una elegia pensosa. il sapore di una sensualità sot– tile e raffi.nata ma pro– fonde.mente vissuta.. esalta· ta fino a diventare il lie– vito segreto dell'immagine medesima. a Marino Ma– rini le cui opere stanno ri– solutamente dalla parte di una scultura nuda e asciut– ta di tragico e potente ri– se.Ho. Nello stesso or1e:1ta– mento di un plasucismo ss– soluto e vigorpso, ma con personalità ben distinte. sono i 2iovani scultori co– me Pericle Fazzini ed Emi– lio Greco. Naturalmente l'arte aa– liana ha grande ricchezza di espetti e queste ::x,che parole d1 :ntroduzlone :,nn anno altro pretesa fuorcne d: add:tare al visitatore della mostra le .uandi d..:.– rettrici su CUi essa s: muo– ve. Perciò non si fa ;>.1rola nè dell'espressionismo sen– suale e impetuoso di Sci· pione Bonichi, creito•e di una Rome effocata d: ;n· cendi e di parpo:-e :.-celò?· siastic:he, nè del più asc:ut– to e tragico espression;s:no di Lorenzo Vian!. :>at~:,te evocatore. con 2usto o:.ia-s! nordico e con rigorosa f~– deltà ella linea. d: oerso– naggi diseredati e di ;M.?Si aspri; nè dei pittori re.i:c:. come un Filippo De P:Sis o un Arturo Tosi che t:-a– sfonneno in pittura qua:1to cede sotto la loro espe.-ian– za visiva: nè di un Gio:-,R:io Morandi inteso a ripre:,,de– re daccapo - dopa le tan· te ambiziose avventure ciel primo ventennio di QU'?Sto secolo - il d:scorso dPJla pittura con amoro sa ed esemplare umiltà e.be sa condensare in s uper fic: brevi tessuti p:ttorici d: rara bellezza tonale. L'arte italiana contem· poranea tra le Posizioni estreme dell'astrattismo e del realismo soc.i,alista (s: additano Qui la preziosità enigmatica di Afro e la ro– bustezza sanguigna d: Re– nato Guttuso come due op– posti indici) muove da un lato alla ricerca delrined; · to e dall'altro all'operazio– ne di una sintesi di c:v:ltà tra l'antico e il nuovo. E" la .. situazione comune. del re– sto. all'arte di tutti i Pae– si e particolarmente dei pili ricchi di storia: situazione che. come dicevamo in principio, attesta con la voce universale della poe– sia il dramma dell'uomo di oggi. n cui sentimento di individualità è spesso al– trettanto esasperato Quan– to il sentimento della soc:e.· lità. Il moto dialettico dello spirito sembra oggi runica realtà possibile. Quantun– QUe inquieta e perciò in– soddisfacente. La contrap– POsiz:one di pro e di con· tro. di sì e di no. di indi– vidualismo e di colletti"·:– smo. di umapesimo e d.: tecnicismo. di concretezza e di astrazione orocede in– nanzi. per ora almeno. sen– za possibilità di sintesi. Che è il punto dove si ac– centra il nostro dramma comune; e d'altronde nel– la sintesi è unicamenie possibile che Si pongano doman:. alla luce finalmen– te ritro'\·ata dell·A~soluto. !e fondamenta di un reqnum hominis veramente augu– rabile e degno di essere instaurato e vissuto. FORTO:'\ATO BELLO~ZI VINCENZO CARDARELLJ Direttore DIEGO FABBRl Condirettore US'l)Ol1N.blle StabUlmuto tJp. O..&.S.LS.A.. Roma • Vls IV Novembre. 149 Il proposi•o di un urna· nesimo nuovo. nutrito del– la coscienza storica del cassato. sicuramente e vi· talmente collegato alla tra· dizione nel suo significato etimolo.e:ico di cconsegna•, la auale non comprime mai la vera originalifà. ri· veste tutto un ampio setto· re dell'arte italiana tra il 1910 e il 1930 abbracciando oer-onalità isolate e diver· se. come Amedeo Modiglia· ni che tiene presenti i se· ..,e:.i oittori e scultori del Trecento: come Carlo Car– rà e Mario Sironi. egual– mente impegnati a ritrova· re il filone dell'antica pit- Scipione: « Studio per il Cardinale Decano» (:\Iostra. italiana a l\lonaco)

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