la Fiera Letteraria - XII - n. 26 - 30 giugno 1957

Domenica 30 giugno 1957 FATTO PERSONALE: GIOVANE POESIA * Così è ... anche s non pare * Chi vorrà seguitare a parlare di poesia contemporanea senza rifarsi, ma per onesta conoscenza, al Repertorio, mostrerà soltanto d'ora in avanti di avere gli occhi dietro la nuca * di PIE'l'RO CliUA'l"l'I * Il Re1;>ectori~.della Giova- poesia presentata da Falqui. golare, validi magari per al– ne Poesia (~moni CDlombo, una prima classificazione po- cuni di essi, e anche per que– Rof1:a) usc_1 esattaI!_len1e a lemica in chiave di aggettivi, sti con quanta maggiore cau- LA FIEHA LETTERARIA Nino Bertocchi: « Fiori di campo J> STILE DI V ALER-10 V OLPJ ì\ I * Un dilatato teni po spirituale * di lJ/tlBERTO illAllf/ARDI * meta maggio del 19:i6. Dopo testuali, quali copaca,., csfo- tela. Certo. come osservò Un– un lungo saggio introdutti- cata,. allo stato dei e presen· garetti, non è possibile in una vo, E1?,ric? Falquì aveva ìl timenti ,., dei e lieviti,., del seduta sola mettere all'ordi– corsgg10 d1 buttare sul tavolo <documento,._ Se un proble- ne del giorno 98 argomenti V!!rde della _critica _edell'opi- ma c'era, si trattava d'un differenti. Ma almeno, dai 98 mone pubblica nazionale ben problema di inadeguatezza, argomenti che dovevano es- 98 carte, e scoperte. E, fatto articolato in due remore fon- sere stati e macerati,. prima assolutamente nuovo (mi pa- damentali che caratterizzereb- della discussione da quelli re d'averlo già accennato _su bero la giovane poesia. Prima che dovevano orchestrarla, queste stesse colonnè, 3 giu- remora, l'incultura evidente ricavarne uno, ampio. indi– gno 1956) egli stesso si offri- di molti poeti. Seconda re- cante almeno le direttive ge– va, novantanovesima_ carta mora: una presunta retorica nerali, i probabili slanci, le per una partita polemica, Ior- della sinceritO:, giungente ad possibili aperture che la fiu– se, ma onesta. e senz'altro eccessi di manierismo socia- mana della giovane poesia pericolosa, per lui. L'ambien- le, quasi il Repertorio avesse italiana mostra di interpre– te, infatti, nt?n pareva anco- accolto solo poeti di tinta ac- tare. Criticarli, benissimo, ot– ra pronto a ricevere una pur- cesa. Né bastò l'intervento timo, ma conoscerli. Mentre ga a~ effetto così ~!amoroso. giovanile di Ungaretti a chia- pare seguiti il vezzo tutto Era mval~o l'uso, fino ad al- rire i troppi equivoci. anzi moderno di impantanarsi in Jora, e m1 si perdoni il lin- la cosa cadde in ridicolo discussioni con l'aria di sag· guaggio, delle antologie, te- quando l'apertura del Reper- gi avendo una conoscenza . · . . . . . . neri lassativi per abituare il torio ad un poeta scelto a ca- della materia. la Poesia. as- D1 Valen<? yolpmi. cr1t1c_ocontadmello che. dalla sco- che rispondeva, che avverti- da intenzionalità euca d1 Ra– corpo ?ell'?pinione pubbl~ca saccio, venne quasi a confer- solutamente superficiale cor- acuto _e sens1~1le. l'opera pn. perta sn:ipe;atta della _natura vo... Sentivo la mia presenza gazzo d1 J~h1er che tende e aJla d1ge~hone della e g10- mare l'equivoco, tranne poi la redata di poche esemplifica- ma di narrativa 1( Le querc_e al suo_Slpllficato magico del senza poter a_nd~re oltre, nè plasmar~ _in forme esterior– vaoe poesia,._ Ora. il Reper- frase di Ungaretti che nel zioni, riportata a pochi nomi e. le_ st!eghe » per le." .E;dt- mera_v1glloso, dalla naturale sapevo co~ s1gn~casse que- n:ente rigide tutta u?a cao– torio doveva avere effetti più grosso volume se ci sono due limite, chiusa proprio al pun- 71ont dt Sal".atore Sc1ascta ~ c~nvi_venza umana alla pre.. sta_ sensaz.1one;_ 11 co_rpo e~- h~a e bollente pass_1onali_tà; profondi, confermarsi la ri- 0 tre poeti bravi questi sono to di iniziare il discorso: e i ~ andata, mi sembra. q.u?SI d1leziof!,e del comp~gno co- qUJstava una dimensione d1- ne con la puntuale n~oluz10- ~~;!i~r:ì:li~:taf~~:u!~~r:0da~ sen~'altro_ fra i <'neorealiS ti :.! gi~v;i~1f~~ti 0 :~Ii~:d~- per il ~7os~fi~~t\i'l:e~t~e~~a c~it~~ ::li~à 1 dèida}~~tisoc!al~:e~li ~~~~! ~f ~tos;tef;~v:vion~ ~i 5~i~~ ~~ì~!~à~r~s;~olfl~: trattati medici, possiamo ben S1 pari~, in_somma. di tant: filtro arr:oroso di Falq'ui so- sponsabile. stra<?rdinari_ e inesJ?licabili stupido. chissà. perchè penso ciulle~ e l'adolesc~i:za tut~ dire che l'organismo, abitua- cose che menv~no grosso mo no già entrati nella storia let, Questo racconto è tutto in ~eg_h even~1 fortunosi. dalla cosi. perchè m1 met_to a pen- let!erar!amente equ1hb:ata m to alle piccole dosi, mostrò do al Repertoi: 1 0, ma oltr~ a teraria: cosi è, anche se a prima persona. e colui che md_1fferenz13:tatendenza_ v~r- sa:e queste stup1dag_gml,.: !-In 3:rch1tettura _non <;11 puro al contrario delle previsioni mancare ;1n. ~m~ero _cordial~ molti non pare. E chi vorrà narra, narra d~l passaggio so 1 ~oetane~. passa al r1ch1a- Mi ':'ed.evo allo '?pecch10 dei 1mp1anto autob1ograf.lco ~a di non volersi prestare alla plauso ~Il !mz1ahva d1 Falqu1: seguitare a parlar di poesia dalla sua fancmllezza. alla mo ,.10~nsc10 e prepotente pensieri e magan parlavo da preva_Ient~mente , narrativo e violenza,._ Anche, e soprat- d~ver~1~s!mo, è man~ato pro contemporanea senza rifarsi. adolescenza: un contadinello deµ 1stmto sessuale che 1~ solo. anche e voce alta e poi come m Rtt"ratto d adolescente tutto, perché la sua era una P:10 l l!11Z!Odi qu711au~ra: ma per onesta conoscenza, al che esce dall'aia e va alla sco- SJ?lflgeverso _la compagna d1 qu~~d'? ~on le meni sen_tivo di Mario Puccini. Niente di digestione (o meglio una in- ?ile_ ch1arn1;ento d1 poslZI0nl Repertorio, mostrerà solo, da perta del mondo circostante: gioco pe~he donna._ quel lrngid1rs1 le membra arnva- tutto questo. In Le quer~e digestione) immaginaria: era md1spensa~ile, del resto, per ora in avanti, di avere gli oc- 1~ campa~a aperta. ì1 Villag- candore s1 colora e s1 offu- vo _a.sgo:nentarmi. provavo e le streg~e l'a_utoblograh– par.so avesse adottato con preparare 11 terreno alla ~e- chi dietro la nuca. g1o. Ma 11 rapporto tra uo- sca delle ~mbre del peccato. fastidio d 1 tutto questo che smo che s'mdovma. at!iora, compiacenza le antologie in conda. ~ndata del ~ep~rtono. Dooodomani. certo, pari~- mini e ~atura è un prete~to Il fancrnllo trascor~e se mi accadeva. ed avevo il ri- se mai. da_lle ricostruzione verità le aveva si e no' as- Le c~1tiche, per riuscire_ co- rannò del Re ertorio come di allo scnttore per costruire stesso s_enza_saperlo e 1 adul. brezzo che s1 ha per una col- di un ambiente come sup– saggiate. Altri cibi, altri dol· struttive. de_bbono__pre~isar: un'epoca stefsa, della testi- l'ambito se_n~iment.ale di una ~o~~ir~nsf~:ic~ar~~~~e~~~f~ pa i7nota ~a di cui si avver- porto di un . sentimento ci avventure culinarie 10 sol- e_s~ttamente i punti in discus monianza più impegnata e cer~a cond1z.1one umana qua- d 11 . • . dà 1 _ te _1 enonmtà,. (pg: 15), per str~tto ali~ pa,:ticolare con– letioavano. E il Repertorio s1~rt men~re, a. ~ Letture più intelligente. E dopodoma- le e appun_to quella c,he s~ tr~ ~su:vi~~~~~t"i' 1 il lo~o ar!°1vere alla cosc1_enza del dizione es1stenz1ale di cui si restò <inevaso,. Ce ne ac- cr che•, s1 è cnbcato un n· Falqui riceverà un grazie tra la fanc1ulleu.a e 1 adole . pnmo e.tto peccammoso che è già detto. corgemmo scorre.ndo, mano a f?n~asma. li corpo, e mas- placato. Per il momento. è scenza. E. direi. nemmeno, d~f 1 z~o e~e;:;~l~~lec~! ~~~~~~~ è Jale J?e_rchèturba l'~uilì- Ma qu~sto sentimento ~ mano che uscivano I su _ s1ccio, e urgente. era Ii sul solo I giovane poesia sono questo momento, come una P . d" bno spmtuale del fanciullo, traslato in altri fantasmi censioni. Sotto p~r:enz! rd! ~~~~~à ~~co~~~r~~~~- oI pg~~li soli i ~iovani poeti, ~o~pr~~ ~: c~~~ J~i~i~po sp{r~~~fè,~:s;~_me comprensione I se ~i~c~~it~o int~;_r~?azi~nen~l!~ ~rae(~orai::;{~n~:11:n~f~~= educato_ s~u_pore non era P_Oisono stati i grandi assenti. 0 m:m, nel _R~per~ori~. a ri leterno della perdita dell'in- Ed è dallo stupore de~ non duzione esterna, ma che pure tespiziale è assolutamente ;~nto dilli~~~ -~~orgerlela dif- Nel generico tutti ci scapita- lat~cirseloh~~~razie. !Ca 1:1~ nocenza. del passare da uno conoscersi che il cootadmell~ è potenziale nella sua nature· superflua). poiché il signi- 1 enza, a in_ ura a remo- no ed è veramente pericoloso, a O 1,_um . · no. un ammiC stato psicologico ad uno mo. parte: « Mi chiedevo conh- di uomo: e Quel male era In licato 2~nerale del racconto ra. men~le ~ 1 e; n:ia. ~rch~ per non dire altro, giubilare care d mtelli.e:enza. rale, dalla naturalità alla re~ nuamente che cosa :volesse si~ me stesso. dentro le mie ma~ è affidato a quel tono nar– ~01 tanti .Pfeh tf1h ms1em~. 98 poeti con aggettivi al 6in- PIETRO cmtATTI _spoosabilità. E il candore del gniflcare avere que1 corpo nl e nel battere del cuore. Si re.tlvo fn cui la reviviscenza ro~!/:e ior!e a v:~:::n!!n ii ,----------------------------------------., ·~~for~m~i:~n~t~ut1~ ~: a~~ ~~~~~tt;fi~ c~'!msoei=fa~r~o~os~ povero Rec~nsore ha _nel fat- venuto in pochi minuti e che un gratuito montare li- tore tempo il suo nemico peg- POESIE DIALDO ACC1.~TTATIS sentivo che non m i sarei po- rico dell'enomnesi. Infatti la giore: ma c'era b n ~Ja ca tuto più libera.re; erA. den- memoria più che ridare un pire che, nel Repert~r1~, era tro Il sangue e Midìa lo ave- concatenazione tiguratlva di doveroso leggere i pnm1 o:~- va svegliato: era stata lei a un certo tempo umano, ne ~copi del futuro; _era enti: farmi Quel male, ma era in riferisce piuttosto l'ambiente came!)te dovero_so ,in!ormars! me e solo in me, dovevo cer- spirituale che risulta fuori su. d1 esso: po1c_he e ~rma_1 carne le ragioni anche se lei dello spazio e del tempo psì- ev1d~nte che, oggi, no~ s1 p~o, * * lo aveva rivelato,. (pag, 124). cologici. perchè i dati della seguitare a parlare d1 poesia I mezzi di questa narrativa realtà sono fantasticamente italiana se non -si è digerita che potrebbe sembrare abu- trasformati nei simboli di F_al~~tm#i~~o ~1to 1 ~J[ 0 ~;ra1~ Ln111e11to d'n,no,•e Cantata del Cacciatnre ~r~ate~~lo~i~g~~g::;;tes;~~ ci~i~rf~ 0 !l~~~~~te:ri~~os~e~ f!~to pi~lC~li~~:~~iti:oe~ :fà Questo 1 atale è il primo che tu passi Da un deserto nevoso }~::e: l~;;!a}rri~ifl ~h: f: 1r1i ~;,sog~:ni. ef!~~:~· :t~::u sicuro in balìa d'un merca- da me lontano, oltre il giro di mare guardo in basso la conca tono narrativo dì questo rac- e reali della narrazione. Me- ta d'opinionì assolutamente che inabissa 1~ navi. dove sepolta fuma la tua casa. eonto. Poichè è proprio il moria di un sentimento in ~~.f~tJf:;:t~,ueiag;~~~~f:;~ ci! Con l'azzurro Il bianco anfiteatro, dalle dune ~~noec~ee ~t;~i~~- inno~eci~set!=~~t~~~!sifàel\;ton!aè~~ii~Ol~~ era al tempo stesso un atto di selvosi monti, si rade tuendo. quel mezzi. niente di ~ica ma lirica. di fiducia verso tutta una lentamente si fuse la' tua immagine nei versanti e al limite, Intentato e di nuovo. cosi E la trasformazione dei giovinezza, magari. con una, sgomenta di salpare verso il buio . I fil 1 1 . 1 aderenti ad una realtà natu- pe.rticolerl narrativi nell'am- spavaldèria, o the altro, non I fra terra e cie 0 , a t,m O P a ma O rale e psicologica da confon- blto di un dilatato temi,o spi- ricevette medaglie di ricono- di una miniera risonante ai tonfi Santa Eufemia è ancorata. dersj con le rappresentazioni rituale è riflessa persino nel scimento. Ma questo sarebbe dei carrelli, Le mie lagrime, amore. della memoria. più che de titolo. il quale può sembra- ~ta;[i'~~!=g~tfb!c::~ ~i.fi~ ~::i.i:.~::•~:.\• c~::~n:,i ~,::~:~~~~ !~1~•~~t 1~ 0 ::u•ct ::r 0 ~:l:~~ 1;• pietra ~~~~:{~~f!~:: 0 :: ~~v7i:gi: ~o~1~in~~~~!~~'.~~t 1 ~11~ cultura ,. (Roma, Piazza del- che ti ha vinto! e troppo magro è rorto questa nostra valle cosi nuova ogni opera d'arte è nuova se balenare e fondere due ele- l'Accademia di San Luca), che recinge la casa ora deserta. dopo mesi di assenza. è PO.esia - consiste proprio menti contrastanti. urlo na- ~~ ~~~r~aol:n~ri~~o~:ci~;i~ Il mio amore di sposa troppo presto Immagine di solitudine ~~~u:~~;/~~ie~ 0 ~as\~~o~~; ~~l! l~sp~~~~er;;~~vi:r: di stampa. Il processo, ché abbandonata con un figlio al seno, quassù mi sento dove neppure il vento nel lettore, attraverso quel ca nel trapasso al suo au- tale si configurò immediata- ti delira Ìa notte quando ai vetri ora scompiglia l'abbagliante miraggio. tono pacato,. semplice e ac- terttico valore lirico. ~::;;i~la i~~~~~fto~e, a:~ie !~ batte Ja luna e scolorisce i rossi Prima ch'io torni alla foreS t a · ~~~~~d~ei~ 0 tt~te~son!~~~~o~hi1 l'a~~~io~~~~t critiict~~~ri~ insabbiare nello 6ceveramen- garofani che tu nell~ domeniche per scovare altre tane suo valore di traslato. 11suo be dovuto rivolgersi a que- ~~n~e~os~iat~n~l~ufhae t!~~~ spavaldo sull'orecchio ti accendevi. dopo l'inseguimento della lupa f~Fe!C:~~ l~~~!t~t1: sfidi~~ ~ti~i.P?~~i r:~~i~!o s!~ fuoA"i ospitalità. 0 nella critica in- che qui volle morire, na necf:ssaria e sicur~ nell~ n~i:rativi_._almeno. in un: giu- terlineare del testo premesso Per credere che tu sarai presente la mia cantata in urlo- ti risuoni sua logica concatenazione di dmo critico responsabile e ?~l!'~~lo~~ ~l~ae:~~am~e~r~:;1~ in questi giorni di Natale. ho fatto e in lavina precipiti nebbiosa IJ!Q~:sfa dllet!~~;timi ~a ri- ;t!~~::~·m!'!\~~t <:tee ~~~;: te sue dichiarazioni. Un os- le corone di pane con la croce. per trascinarti al rombo portato ad alln lunghi rac- te turbino 11 luctdus ordo servatore capitato in sala per Penserò che anche tu pe_r mezzanotte della mia disperazione. c~mti c~e. a prima impres- delle immagini. s~no in ve~o caso non avrebbe c·ertamen- sarai con gli altri quando intorno al fuoco, Perché bo gettato sul fuoco· s10ne. ricordano Io stesso ar- dovute ad una accidentale di- te capito di che si parlava. p;om~nto: il pas;-3ggio dalla sattenzione di ripulitura ver- Non si parlò di poeli. ma di acceso sul sagrato, balleranno una fronda secca di ulivo fanciullezza alledole~cenze. bale. . poesia, anzi di poetiche. Cir- arrossati nei volti. E suoneranno e le sue foglie non banno crepitato, Non per cercare una illustre In uno stile con_trolla~o ~ ca i primi, si potè arrivare gli otri di cornamuse dondolanti non si sono gonfiate o accartocciate ascendenza ad. un. ~uovo au- sempre. concreto, in cui la a capire che erano 98, che tore, nè ~r g1ustif1c.arlo e~- lettera~1età del~a parola ~ so!- secondo augusti pareri c'era- e tese come il ventre mio quando era e nessuna è balzata dalle fiamme m_e ~sord1ente. nè per d~- ~n_to m funzione dell mvi- no delle gravi mancanze, e già colmo del tuo amore. E tu, ricordi?, gemendo del tuo amore. m!nu1rl_o ~on sco_perte somi- ~ibile :D~t~ strutturale delle ancor più gravi presenze: tut- vi adagiavi la guancia, timoroso, ghanze. mente d1 t_utto que- !mmagm1, il lettore anche se t,o qui. ~ novità, il coraggio: per ascoltare di tuq figlio il cuore Attenta, tieni fede alle promesse. ~~ ~~;it~Pe~ifl~~;~~np~!c~% ~~~~re ~ui{~t:~noVtaved~I~ l atto d1 fed_e, la pres~nz_a ~1 battere lieve. Ti narrerò come la lupa, bi~ogno. Poichè, oggi, alla tutto quel rumore si trova- ~~~~: ~~= ~~m;;paer1~ri~1oi;: colta dal mio piombo, ~~~:n~a~~e°i-1:tro~~d~;! f~ ~~un;a1:o~!stl! ;;~/a~oe t~~~ geva verso la luce di un rico- Anima mia, questo dette un urlo e la neve prima fatica di un nuovo vate tutte - anche i vitelli nascimento, oh tutto questo lamento ch·esala dal petto. mentre si fuse al caldo del suo sangue; s~Iittore al passato_ pr<?~s!mo (piccoli) da latte - fuori del- passò 5 otto silenzio. E strac- pazza mi serro il. seno e avverto tiepido ti dirò come i cuccioli guaivano. di un nome letterano J?lU 1m- la stalla lel:(ate alle viti del che recensi~ni seguitarono a il latte che mi cola per il ventre. Sappi che suona falso al mio fucile ~Jet;;t~· ~o~heta~{~ :r c~~= ~i~a~~t::ceci!~ ~agt~~~~~,1~; non. recensire nulla .. Se ne ti g:unga superando monti e mare la pietà per i lupi. cessità critica (se non ne esi- che sì scioglievano a fatica; ~it~•al~:t ;~~~•u:e~~~tr:i:: più veloce di rondine che grida ~\3mo1:irar:Cgio~~el~uan~~lt~:~ f~f;eid~~!n~l c~~al~o c:inI~~ va ?uila d~ agg_iungere. In: incontro ad altri nidi. Qua nd0 le nevi si discioglie-ra_,no stor!ca che illumini è;i rifles- ra ... :a (pag. 33). non si arresta fatti, la d1scuss1one non s1 e tornerò con le conciate pelli so 11 fatto nuovo: 11 quale certamente. anche se la giu- era ancora nemmeno aperta. A mezzanotte, e con teste di lupi dall'arancia poi. se non ha luce da sè, stificazione filologica del co- [e~ch~efi!~~~ 1: ~itfzi~ 1 :~~ fiume e fontane vogliose di amore serrata tra le fauci, non busserò ~tti':~g:1;~~ /ur~~P~~ffàst~f! \~;~:sa~~e n1; ~~~r:;f;~: F.alquì ristampava, e vlep· scaturiranno miele ed olio; alberi alla tua porta per avere l'obolo. ci che isolino nel giudizio come momento puramente più allargato, infoltito di nuo- fioriranno per improvvisi frutti: "-la ,·n ch,·e-,a. una domenica. un'op~r~ n~::,va. s«;m~. tutti descrittivo non lo richieda: vi poeti. il suo Repertorio) ma io, col tempo. seccherò il mio miele ~\ . negativi se opera e 1 poe- 1: ••• altri annad! chiusi e ta- ;~!i~ur;i s~~ti~~~;lò J:o;oa-' e avvizziti saranno al tuo ritorno ti strapperò davanti a Dio e agli uomini :~::d:~r!ilari~~o dirJunif:~ ri~~nne;t?•a~~~~~~~\io_comple- lentino, I-b) promosse una i seni. E mi sgomenta. in queste notti. il fazzoletto che tu porti in teS t a che _tale opera pren~e lu~e Avvertivo un profumo per n!JOVadis_cussiorie sul volume, pensare che il miracolo ridona e taglierò col mio coltello i nastri da se. N~n farò quln_d1ster1h me gra.devole... completava di !a1qu1. Presi~deva Unga- del tuo g.iubbetto per legarti a me. confronti. pe1:Chè !"flls~mbra la suggestione ... ,. (pag. 78) reth. I relatori dissero breve- a tutti gli animali la parola c~e nelle mie eSI1i vicen~e Ma viene spontaneo pensare mente la loro, e non fu J?OCO. per ricordare il mondo appena nato. Con questo gesto che ti svela d1 lettore. questo raccont? s.1~che. anche in eltri siffatti Ma ~ letture finite_ ci s1_ri· e a me solo il tuo destino cede, affat,to diffe~ente dai simili momenti del racconto, un più convinse che la d1scuss1one Perdonami se stanca già !"i sento tutti ti schiveranno e implorerai oer. stesso o,...getto. obbiettivo distacco dalle pro- non era stata, neppure allora. di parlare nel bufo col tuo nome, N!ent_e a che_v~dere con ! 8 pria fatica una revisione a distanza di un anno abbon- perdonami se al tuo ritorno muta dolente. allora, un segno del mio bene. ~omanti~a a!ls1eta de Il. mto meno a'f:frett8ta. avrebbe cer- dante, dichiarata aperta, al: Ed io gettando in aria il mio cappello -ar~o di Slataper. che si_co~ tamente portato lo scrittore meno criticamen_te aperta. ~1 me ne starò senza più caldi accenti. ne farò, amore, un az o d. alleg ia stru1sce oer frammenti di ad eliminare quelle superfl- parlò della poesia, di Falqm, ~essun prodigio mi darà più voce r z I r · mem?: 1a ne~la sald~ st ruttu- ciali ombre che eppanneno, di poetiche, di e rottura,. con r~ ll1:ca di un mcessante oiù l'unità della scritture che le esperienze poetiche del simile a questa notte di lamento. ALDO ACCATTATIS divenire che non p~tend<? 'lOn del tono narrativo. passato, si giunse a dare, ge- avere mai posa non d1verra nericamente, alla giovane L-----'---------------------------------------' mal pe.ssato: ne: con la fred- U~IBERTO MARVARDI POESIE D1PIETRO HA\ ASENH * A i\IIA MADRE Tutto ciò che anelai di datti invano nelle tue dolci mani ti mise alta la Morte DICHIARAZIONE Io non valgo quest'ombra di foglia che muove in distesa di luce e campi arati. ~IAESTRALE ~1aestra!e che fai lontani cieli e spaziosi orizzonti, come diventa splendido e deterso il mondo. alla tua furia serena! Apocalisse per la Terra sola. sola ed intiera come nudi piedi. E le scosse maree vegetali disperano di reggere sino a1l'ultimo stelo gli ululati del tuo ditirambo. maestrale che !ai }ontani cieli e spaziosi orizzonti. E fuori d'ogni tempo, il tuo furore. fatta la sera. pare che ravvivi un alitar di brace ai firmamenti. VENTO Amo il vento di acerba primavera che intorno a ruvidi muri. a umidi panni. sul ferreo suolo della prima sera passa come un allarme. JjOrta la polvere degli zampilli e. muove i lumi e i veli della sera. TORNANO I MIEI SALUTI Il fumo del treno è ombra ai sentieri fraterna [ed i pioppi fratelli alle chiare rotaie. E fatte di luce le strade ormai fluiscono candide dallo stesso mio cuore. Nel solido ritmo del treno si orchestra indelibata inesausta e recente la campagna, ricuperato bene. luce di cornucopia. Tornano i miei saluti cocenti e silenziosi ai cenci alle pannocchie splendidi sui limitari dei caselli. ai sentieri che portano nei prati alle galline vivaci al luminoso indugio dei giumenti. Tornano i miei saluti di ansia cocenti e silenziosi (il viso mi traspare nel vetro come aurora di luna) alle fugaci e care apparizioni. Soffro la gioia di ogni finestra e abituro dove non sono stato; la gente che 11 abita ignora che il tempo è squallore di ambrosia. Adesso. ecco, risplendono questi ultimi fiori vana messe dei loro cimiteri. sono tutti preziosi come il cielo nella tempra del giorno che declina. Le solide chiare rotaie ftu1scono incontro alle strade vi sono carri che corrono con i cavalli bianchi ed è tempo d'autunno per la celeste ansia degli uccelli per la gelida febbre dei canali adesso che risplendono i più superbi fiori e le acque trascorrono più pure tra l'immensa elegia del fogliame. PRIMA DIONISIACA DELLE FOGLIE Si rinnova la musica viva. Prendono, i vertici fogliosi, brividi . e movenze perdute; assentono identici. non hanno tregua ed incidono ineffabile musica oltre il tempo nel solo spazio del loro fiorire. PIOGGIA DI NOTTE Non ti alz.i a vedere il tuo mondo fattosi madido e lieve e lo stingersi antico dei colori ammantati di buio; l'argento delle stille che risuona risplende alla tua vita e tu ravvivi nella dolce rete il sonno che si è fatto così puro. PLENILUNIO DI GIUG -o Plenilunio di giugno, la prima falce ardi la stessa gioia solare sopra i sommossi fieni. le strade si fecero candide suscitando Io specchio ultimo delle Galassie sopra di loro. Da mane a sera custodirono luce senza fine i tuoi giorni; si rivelò per ogni dove il tiepido tessuto della felicità. Scioglievano i campi assopiti a manciate le luc:<:iole ~ gettito di stelle, gorgoglio di canali. Ti ho visto sorgere e poi svanire. plenilunio di giugno, e mi dicevo: temi le promesse mature, 1e vendemmie dell'unica vita. Poichè J'ultima falce tu volgesti sottile ad un levante a noi troppo lontano; ed ecco. ti ho perduto, plenilunio di giugno. ACQUA DI PRIMA VERA Acqua di primavera. candida luce gemella a questa nuova luce. battesimo e profumo di origini sulle mie febbri inutili, immensa forza net mio caldo sangue, Oggi è voce del sole ogni ronzio, è nnata la Terra ove son nato ed è voce del sole ogni voce di bestia. pigolio di covate; voce intensa del sole che non ha distanza nè misura; come infinito appare questo risplendere di fiori a cesellar la gioia delle nascite nel lievitare delle geiminazioni. Come da viva matrice han preso colore le piante. e nel cuore dei campi nel più segreto corso delle ore canta il cucù. Oh quante vo1te ancora io non sarò che Pu.mile specchio di questa vita; il fondo di un fossato tleslderoso di erbe. ·una striscia di p0lvere che s'intiepida al sole. PIETRO RAVASENGA

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