la Fiera Letteraria - XII - n. 10 - 10 marzo 1957

.. / LA FIERA LETTERAR Anno XII - N. IO SETTIM 4 f'V.4 LE DELLE LETTERE DELL .4 RTI E DELLE .SGI EN Z Domenica IO marzo 1957 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE. AMMINTSTRA31ONE: ROMA Via d1 Pnna Ca~1el!c1 13 Tt•IPfon1 Redazicine 555 487 Amm1n1;11 55S 1.'18 PUBBLICITA · Ammin1,;1r; « LA FIERA LETTERARIA 1, V di Porta Castello. 13 Roma TAR :Commerc1all L. 150 Èditoriali L. 80 al mm. · ABBONAMENTI Annuo L. 2700 . Seme!òtre L l.400 Trimestre L. 750 Estero: Annuo L 4 000 Crp•a arrelrata L. 100 Spedizione 1n r.ontc, ("Or rente postale (Gruppo Il) - Conto corrente postale 1131426 DISCORSO DIIERI,BUONO ANCHE PEROGGI * TROPPA OtlTICi\ a danno della poesia * Provatevi ad. allontanare nel tempo certe bellicose prove e le vedrete impallidire, perder figura e contorno, fino a svanire del tutto - Resta il materiale archeologico * di ENRIUO FALQUI * IL LIBRO 01 CUI SI PARLA Notizie dalla Francia nei saaai d G. B.Anaioletti * . di FERDINANDO \IJRDIA Il seguente capitolo deLla ,prossima quinta serie del nostro Novecento letterario, ci fu suggerito, per così dire, dalle quattro antologie: Poeti in camicia nem (a oura di W. Tri•llini: La genialissima, Roma, 1934); Poeti del tempo di Mussolini (a cura di e Anti– europa •: Roma, 1934); Poeti del tempo nostTO (a cura do G. Bianchini e di P. L. Mariani: Gut:, Rieti,. 1935); Antotogia di poeti fascisti (a cu·ra di Mariani) del– l'Anguillara e di O. Giacobbe: Istituto grafico tìberi. · no, Roma, 1935). Basta scorrere l'indice ~eJ cord.i della città con le ve- de1l',t\ngiolett1, c?evi f>E:r la Nerval, da Flau~ert almu_tato nei_ suoi a~ìtat9ri; nuovo libro di G.B. Ang10- stigia della loro lLI:nga.sto : maggior par~e ai e m1t.1 l> e ~roust, da .M.allarme a Va- cosi ne~ capitolo e Gli ultm~. 1 letti L'ana.t-ra normanna, ap- ria; gremita ora d1 milioni alle ~ fa_n~as1e> de! Gio~o lery., eh~ e m c~rt~ senso credenti d1 Bretagn~ » Tn. parso in questi giorni nella di uomini incontrati e asc?l.- del gmdi~to, ~accolti nel va- tes't1momato .dall'!nt1n:io l~- stan Corbière, Samt-Pol– collana e Nuovi saggi> de- tati con accorata fratermta, l~me Scn.tt?n d'Europa, a~- game tra gh scntton. e. 11Roux, ma soprattutto la g~o;~i ~~~!n!a~d~~~/i~}1a cg!usi ~1f :~!~f/t;•o~~!~:~~s~JJ!e~et! ~ta ;;~o tu ~~a ii~es~~vf j:11~~: ~~6.d~pnpe~nibu! 1 Pa!i!~gf ~j ~~~:r!~~~P11:e ~f e:;axe J~: caratterizzano in modo as- ditazioni di poeti. i libri. la nel suo seno le l·agioni di scrittori:> si intitola la p·ri- cob, fanno sì che lo scrit- ~t~s:lfJ~;/i !eer~o 1 ~a cf:t~:= ~~~~iagj1ie~·~e;i~~~e~flfJ~ ca~: ~~:ec~i q~ga~\ ~~~~ ~;~r~~~ ~:n~ar~i d~o~ 1 t~~~~i~ 0 u 00 t:! ~~: fr~°n~1a i~o~~~~~~~fan~~ f~t~~di~:ndif~~I~ 1 ;;e,a~li~ ~~~~!nz~e~r u~tE~~:op~esu= ~i~fl~àe ~~~~~eet~&.!1e d: 11 fetst~~ ~~;d~.n~h: se~~~~~~~noa a~~ ~La;t;:r~~:uocodnitri~iopo~~l~~ molti casi più duratura nel luminata. l'Europe mumi- rana gll scntton de~a Nou-. sc~1~tore un aspetto deLlo antirazionalismo; così anca– tempo come fatto culturale, née, la cui immagine egli velle Revue Française, sui spinto francese di cui l'au- ra e Il sortilegio di Rim– fiducia che sembra subire riprendeva sin dai temp,i del quali si a':'vertiva com~ l'An- tare dell'Esp-rit des tois e baud l>, e Notte nera e bian– da qualche tempo qualch~ Giorno del Giudizio in quei giaietti s1 fosse particola~-· delle Lettres. pe:sanes è una ca di Gérard de Nerval :>, flessione presso ~li editori versi di Va1ery Larbaud. che mente (sebbene non ~sclus1- delle eiress1om, quello del- e MaUarmé nella foresta:>, Oobbiamo aggiungere che le osservazioni, anno– tate in merito alle quattro antologie aBorquando ap– parvero, furono rese di pubblica ragione .fin d8: allora ? Nel riprenderle adesso dalla raccolta Sintassi (Pano– rama, Milano), dove già furono ris~mpate nel 1936. le a-bbiamo semplicemente scarnite; e solo da ultimo. nel rHegger,le, ci siamo accorti, senza peraltro dispia– cercene, che possono in massi-ma parte risultare an– cora e sempre valide, come difatti risultano, nei con– fronti di ogni produzione poetica in cui la politica fac– cia troppo sentire il suo peso. E' una precisazione ohe ci è sembrato di non dover sottrarre al lettore non già per ind-urtlo ad includere anche noi nel novero dei e precursori" (indusione e precursorietà alle quali francamente non annettiamo troppo valore, data la natuira,le Tagionevolezza di un simile modo dì ragionare e di giudicare), bensì per non correre d'altro canto il riscliio dì essere accusati di ostentare un arcivieto senno di poi. . . . La maggior difficoltà sempre ricorrente in lavori 8J\t0loglci del tipo patriotticd-guerresco consiste nel raggiungimento, attraverso la quasi programmatica es– solutezza esempli1icatoria, d'una prov.vJ.da contempe– ranza del fattore storico col fattore artistico, del e do– cumento • serbato neHa sua verità col • componimen– to> salvaguardato nella sua libertà. Ottenere un tale equilibrio e ricomporlo in armonia di fatti e di accenti è aSISUntonon facHe a reaHzzarsi, stante, in chi vi s'ac– cinge, :la neces:ana· presenza d'un tanto d'entusias1:10, raffrenato e guidato da altrettanta freddezza. Ma, gira e rigira, sempre si torna alla conclusione che ogni be– nintesa antologia è un fatto fortemente personale. Il che non esclude che, nell'apparente singola persooalità d'esso fatto personale possano riconoscersi i segni ma– nifesti d'un pensiero e d'•un gusto comuni a una più Jar_gacerchia di individui. Se ne può anzi dedurre che !... effettivo valore di un'·antologia non è mai limitato al mero erbitrio del compilatore e basta. • L'opera d'arte compiuta vive sempre nell'atmo– sfera di un felice iisolamento che non è già distacco o assenza dal fondo umano da cui sorge, ma sublimazio– ne>. (Formigari: La lette-ratura di guerra in rtatia, 1915-1953). Tale il privilegio e la supremazia dell'arte di fronte al contingente e al temporale. Con ragione Serra asseriva ohe ,la guerra andava anche considerata come e un'esperienza critica che ba as~ag-giato e sco– perto e Timosso tutto in Ita-Ua, uomini e cose, bene e male>. Ma, prima di valutarne il risu'1tato critico-este– tico, bisogna restituire all'idea di un'autentica lettera– tura nazionale la verità e l'umanità che le son proprie. Perché. se in determinati periodi dl trasmodante e fa– cinoroso ,contenutismo, sempre scadente daNa facilo– neria nella sciatteria ,per la scorrevolezza e per l'abbon– danza stessa dei suoi motivi e dei suoi soggetti senti– mentali. non ci si buttasse, anche per reazione, a esi– gere con maggior rigore e quasi scrupolo, il rispetto dell~ forma. convenienza, cost:umatezza o stile che sia, sarebbe come venir meno a ben a·ltri doveri che non ù'esclusiiva critica letteraria. Tuttavia di sovente, la storia oi-vile s'Integra e chiari'Sce con quella letteraria. E spesso pagine indirizzzate a una mèt,a artistica non Teggono il confronto con pagine più dimesse. tra dia– ristiche e giornalistiche: iI taglio e l'incastro antolo– e-ic0 le altera e g-trnst;:ifino a renderle ingiustificate e inutilizzabili. E non è urovato chf> in un diario (con J;:i stragrande varietà offertane da Panzini a. Soffici. d;:i Ba-Idi-ni a Jahier, da MoneHi a Puccini. a COJOlsso) debba riscontrarsi mlnor gusto e minor peso d'arte che fn un romanzo. Comunque sono • generi > che vanno considerati a parte. ABo stesso modo va fatta e ser– bata diffeTenza t-ra dla'i1o e diario. tTa uno immediato e uno'. trasposto, tra uno intlmo• e uno destinato alle stampe. Cambia tutto: spirito e sintassi. Né sempre è lecito Intervenire su ognuno indistintamente con g1! strumenti de11a crltica. Possono nascerne malintesi e accuse d'indiscrezione, d'infingardaggine. d'insensibi– lità mentre si tratta d'indagini e di giudizi rivolti In di~zionl opposte. Valore storico e valore letterario non sempre s'accordano: e se Il secondo implica 11pri– ,mo, non altrettanto obbligatoriamente dal primo de· riva 1J secondo. Ne1l'àmblto dl uno stesso va-tare lette– rario la critica psicologica non b"anulla a che fare con la critica estetica: può al massimo appuntirne lo s~!~!~~ diventare fautori degli equivoci d'u!l male· inteso poet!cheggiare patriottico. è lecito asser1re che una rettorica. con tutto quel che vi si vuole sottlnten-. dere dl spirituale. non vale l'altra nella trattazione d: determlnatl argomenti. Ne11e e poesie civili J) che cl tocca legge-re. assai raramente avveTtiamo l'accent~ della poesia. A contendervisi il predominio Sono enfa$· e vacuità. Eppure non passa giorno senza che GnethP sfa ritirato fuori dal suo panteon e rladoprato a far da catapulta contro la e poesia P'Ura • Nei casl estreml si ricorre a lul comé al salvatore· un frego aHa miccia un guizzo fulmineo e tutto dovrebbe salt?re all'aria t-n sacrosanta strage. mentre sarebbe meg;lln che. p:l · ma codesti mfccerl provvedessero a far scomparire dalia parte agg;lunta del Colloqui il resoconto della conversazione fra Goethe ,., AmpPre tram;,inrlatcx;i d;,iJ fedele Erke-rmann L'esperienza lnseima che. In paTticolari staglon; ENRICO FA LQ Ul Contlnua a pag, 6) ~~~; ~:i~ss~e~:~!!~ioi ~:ù ~n~ ~~:~in~ad~11ari~~~:i~~ 1~o~= ;aem~~~~~ieaifz~roi~rt~ 1 J~ie e?~ !;1onpèut:~cz:gn~~ffh;srpog~: ~~i:ge,r~~u!tAp~ll~;!t~s:i~~ feej!':rgr~dit~ 0 st!ucc~~~~r~~~~ ~:ts~ $~1~~-~~~ttot~~ tr;;aC:d ~~rl~ s1~so s&.:terr~:~~a~\~~~! ~:res~i~~:~v;/r~c;; ~:ge~:a p:~!fle1~ ;;~ml l> d~~ 0 ~fvi~à dunQue. il suo indice perchè brnit. ta grande a}lu-re si della sostanziale ~nclmaz10- umana e civile~ son~ le cal'T!- fetterarie è condotto con. ri- ~~s;i _:e_nc~~Jg~t~ 0 c~imfèon~ti ~b~ii~:.ne- à 'fr°a~eril~¼~;;! n~D~elq~~f .~~i~ei::g~i de~ h~!~~ ~ov;tar~~~~ r~!n!3i~~= ~~e p~go~ss~~a c~~~!~~itz~o~! !:~;feladic~;a~~~~Jo~! ~~jf~ i!~:1:~1;~e, - O train de ~~~~:ne s;iit 0 Jf ~i~~t~!~ni: efta I; s~~)i ~~~f~1;èe il s::il~~ ~~:u~ 0 ~tu:~~f;:y d~~r~f~i= maggior parte dei casi è l'in- -E' l_'immagine di un'Eur1:1- tre~t'anm d1.ff1~1he trag1c.1: re di Saint-Malo m Breta- tera marino,. offrono al Iet– contro con uno scrittore o pa che, allora, nel ventenni'O oggi non esiste eh~ un. r!- gna, con la sua calma e le tare profonde acute prospet– con le sue recenti o meno tra il 1918 e il 1939 si im- cordo dell'Eu-rope tH-umtnee sue tempeste a evocare la tive morali oltrechè lette- d~!i~tiFr~1;;1c~~ec~~t~mp~~1:~ ~eg~1~Uaadi ~ns~ ~::~~~~1: ~i~ Lah~au:~rd~to st eP!~r~!~; ~~:Ub~l~C:de:1tdi~ ttt~~di d~r~/~i~\1f~in11:ti~:~r:i~ei nea - ci aiuti a chiarire cui splendida fioritura let- leadership della cultura. e~- i~rompere con l'immagina- suo senso veramente spi- il mondo la civiltà intrinse- teraria e artistica, all'indo- ropea senza peraltro s1 sia zrnne e la cultura nelle sue rituale. . ca, le or'igini stesse. le in- mani di una guerra che l'a- S(?Sti~ui~o ad essa alcunchè ste~se in\uizioni più sincere Non x.orrei naturalmente cl inazioni ,di cultura e di veva condotta sull'orlo del- d1 simile; e d'a.Jtronde con e 1mf!led1ate :>. esporre qui lo schema e la gusto che sorreggono ed ani- l'abisso sembrava riassume. ben altra maturità ed espe- Cosi la casa della Rue articolazione del libro: al mano da di dentro con l'es- re nell'ebbi-ezza della vitto- rienza !'Angioletti ne riper- Basse. ora Rue Raynouard, lettore va riservata in una siduo ricambio di una linfa ria. i valori più d_ur~turi di ~orre le ~trad~ alla _ric~rc~ nel vivo e.aFora ientile so~- raccolta come questa la gioia assai ricca di vitale nutri- un secolo merav1_1:?hoso, I~ m essa d1 quei ~alon vitali bo~go p~r,gmo .dt P~ssy, r1- della sorpresa e della sco– m~nto, dello scrittore. sue idee. la sua fede nel- che fanno ?l'ma.1 parte del d~iama_ rn A~g1oleth la te- perta. L'c Intermezzo ~ine- vo~~n t~~;~t!fif ~e 1 st~i:g l~~ !~~~a~o v~rg;fre~g• alti c~~; ~h!t~~l1~a~~~fnnar~iW 0 J! 1 ~s: i~ 1 n;ir~~iu;a ed~~ijti1~ 1~:o~~ rd~~s:àu~ 0 Voi;ail~e~p~lja~~ attento viaggiatore intellet':' apparivano in oblio presso so. Ma Angioletti. appunto d1 narratore d1 Balzac; cosi De Stael, le e Visite ai con– tuale: il suo europeismo altre nazioni del continente. perchè oggi assai più incline nella Grenoble d'oggi .egli temporanei:> con i ritratti letterario è in certo senso nella ·Germania percorsa da a guardare con distacco, un avverte ancora l'eco insidio- pTecisissimi di Montherlant, ~~ti~~s; J1l\~ai~!~~a J~1\Jg~d d~ i~b3!1isrio ~~f°µ~z~!! 1 ~i: ~i~\~~~o d~i~o~~rr~n~{~~t!~ 1 ~~~ ~te~ee 1 ~i S~!~i;;~~t ~g~i~gri 1~ut~~~~a~re~rau~~l.caMa~s~ attento e sensibile agli ap- da molti anni covante sotto mondo della Francia con- suoi concittadini; così, sulle riac, Maurois. ma soprat- S~f1imd~n~~vil~f didilàcu~t~11: ~oet~:n:ridi t~~;:ct~~e t~~ ~i::1~r:adi~'in5;n:a1~{uiutt ii~~: r: 1 ~aonB~~~~refl:i~~i~: frtWtil~a~~~~l;:c~o~tist~tt~ Alpi. E non ci sembra dav- poco avrebbe costretto al- ducia nelle capacità creative re come Flaubert sia lo Parigi• ci offrono la ,rar– vero molto arrischiato af- l'esilio il suo più i?rande dei suoi scrittori e dei suoi scrittore verso il quale l'An- bata. ma tuttavia tutt'altro fermare come pressochè scrittore conterppora- artisti e della stessa vitalità gioletti ha sempre sentito che pacifica testimonianza ttitta la sua opera non possa néo. Thomas Mann. nella di tutta la sua cultura, rie- una forte inclinazione e che di quella che è l'attuale $Ì– essere considerata una for- Russia cui la rigida idealo- sce a ritTovare nei capitoli ha fatto oggetto di studi as- tuazione di revisione e di ma di viag.l!iO dell'intel1i- ~ia rivoluzionaria vietava di questo libro quel contatto sidui)., Ro~en, Croisset e crisi della cultura letteraria genza. una lucida peregri- ogni continuità con l'euro- tra passato e presente. tra Yonv1lle glt offrono l'acca- francese, non ancora rasse– nazione nella fantasia. nella oeismo della sua )?rande la grande tradizione dell'in- sione di ritrovare profondi gnata alla fine del suo pri– memoria e anche nella cui- narrativa de] suo teatro e telligenza francese, da Mon- legami col mondo dell'infe- inato europeo. ma nello stes- tura di un'epoca. cos_ì da rtella sua nuova ooesifl. nel- tesquieu . a Chateaubriand, licE: eroina,. un l!lOndo i~tat- FERDINANDO VIRDIA fondere gli aspetti stessi del- l'Italia tornata alla sua pro- da Montaigne a Stendhal, da to m alcuni suoi aspetti an- \e cn~e. i rnnnumPnti e i ri- vincia intellettuale. T saJ?.E?iVietar Hu)?o a Gérard de che se forse profondamente (Contlnu:1 ri P:'l:t ~l RICORDO DI VALERY * Inprimo luo~o un poeta * E' stato un letterato nel senso più nobile del– la parola ed i? nn periodo barbaro e incolto come il nostro dove la parola « letterato » viene con grande insensatezza adoperata co– me un termine spregiativo o con una sfumatu– ra d'ironia: ciò v.a scritto a suo grande onore * l,A RRA UD Paesaggi dell'aniuia * di G. A. CIBOTTO ln questi ultimi anni, spe-,degli impegni e delle fac– cie a cavallo delle guerre cende pratiche, riesce abil– intermittenti fra Israele ed mente a scovare i ritagli di i paesi Arabi, verso la Pa- l tempo necessari a coltivare testina sono volati in massa non soltanto ,il campicello giornalisti e scrittori nostra- delle arti figurative, dè>ve ni, che· prima ancora di toc- gode di una riconosciuta e ~;r; :r:~~i~eal~ 0 co~~:~~cà~i ~~~itri~ii;a ~o~~:t~~Ìl~ s~~ i?iornali di note politico-sto- tite in sede letteraria. con ncbe, di assaggi psicologici, esiti di felice compiutezza. di impressioni .,col?ristiche: E ripeto che questo volu- Tentando a pm npres~ d1 me sulla PaleStina appartie- di GIACOIIO ANTONlftl Giacomo Antoninl ~e~~?t:,e il 1 ~ens~si!~;ìi~;, ~!/ie~ff!~~o :~;if~tt~ra~~~f: .Valery Larbaud ci _ha !~- re~~ de~l'.amico. qraziE: a lui quanto e~isteva .dell'ini~ial~ ~i;~~· alfae :ae!o1~oiT:·:;;s 0 a~: 1;l~r~i r~r~°nJ~tr~~ta:~vi:~ sciato tr~_vo1~e. La.pnm~ r1. g!1 mediti che. mmacc1avano stes.ura d1 questi tre hbn. ta. dove la fantasia riesce dei servizf giornalistici, tra sale a pm di venti anm _f~ d andar per.dut!. furono salva. Cosi almeno ha detto a Geor. sempre a \tedere il presente, i libri di rapinosa concezio- quando una crudele paralisi tl e pubblicati. « Aµ..'( Cou. ges Jean-Aubry che fu uno cioè la vertiginosa moder- d' b . t . d' giunta all'improvviso ha n:ies. !~urs de. Ro~e 11, una raccolt~ dei rari a .poter sostenere una nizzazione di un paese ap-; r:zz~ ~ell;uc;:s:, 1 ~h~e ~~j so .b:u.sca1:1ente. fine alla sua di prose e d1 noveie dov.e si C?OVersaz1one_ con Larbaud pena ieri desolato. con occhi rimangono banalmente le- att1v1ta di scrittore. Va\ery trovano <e Une onnam "· riuscendo ad mterpretarne le attraversati dai' ricordi f 11 , . d' , Larbaud aveva 54 a_nni e mol. « ..: Tan Catlando » e « Le a _volte def?rmate p~rol_e da E h · . · ·one J?a 1 . a occ_asione 1 , un°~~ ti progetti anche 1mportant· Vaisseav de Thésée •· tre fra 1u1pronunziate e ad mtegrar. .c e queS t a . 0st m_azt o, ~ 1 . un ~,orno. tutt al PJU che contava realizzare .col le sue novelle più famose: ne il discorso sent,mental.e reSISìa mtat~a duna st_ag1on;- , tempo. Il perfezionamento "Sous l'Invocation de Saint Valery Larbaud ci lasciò <ri!fifi~~rl~ Pf~e~bc~~~~tee Infatti ~e c è un.opera. na– attuale della medicina avreb. J~rome .,l. un g;0s~o. volume così una seconda volta quando ~ensando - cot:ie avvert~ t~ da un aspetta~1one m.tE:– be for~e potuto rimediare al. di ~ag~J ed, articoli tn parte GeoTges Jean-Aubry in se.gui. Fallani nella sua succosa f~~\:· s~~ndita ~~ru~et~~lrdi men? m parte al. ~o p1eto,so ded1ca~1 all arte,.del tradu_s.te to ad. un at~acco cardiaco introduzione_ che e ciascu- una vocazione e di una fede stato se la paralisi fosse ,e. P la ~1fficoltà d mterpret~z10: v.enne 1mpr?vv1.samente a mo. no_in Palestina ha un baf!a- calate nella luce calda d'em– nuta Qualche lustro dopo ma ne ~1 lett~rature straniere. rir~. ~a m1~uz1osa do~umen ... f!lio disperso. chi sa in qua- pito rievocativo destata daL nel 1935 nulla ha. potuto es ed mfine 1J « ~ou:11a1 1912. tat1ss1ma b1o~rafia. dt. Lar. le epoca 11) l'indica la comu. l'incontro con i luo_g-hi do– ser faty, oe:, allev1:are la sua 1~35 ,i. A. questi b1so_gn? ag. baud che ~gli. per del1catez. niC?ne ~i letizie .luminose. 1ft ve e nell'odore delle strade ma~attta e p1u, tard, ogni nu~. S!"\Ungere1_ du~ v~lum.1_d,1 sa~.- za. verso l a!"1co non .aveva animazione fe~ttva. con le e delle sieoi. nello spettaco• V? mtE:rvento fu vano Lo spi l?l ~<? art1c~ll d1 crit1~ .gia ?"mto oltre 11 1920 è .r1mas~a quali reagisco m genere allo lo disadorno delle case. una r)to d1 Vale_ry Larbaud er;i usciti .su. g1orn~ll e riviste 10 tronco senza che si sappia inC?ntro con l libri e gli au. vita prose_g-ue identica da rimasto lucido. non aveva "Ce Vice IIJlP~m. la Lectt1;r~ » se 11 secondo volume verrà tori ;:irre~i al ventc, dPlla me. millenni:> e il desiderio di .oerso .la memoria Ma la pa e la preparazione de!Jled1z 10 · mai pubblicato. L'edizione moria. Lui conÌinua a vibrare ralisi co!"p!eta della partP ne delle Opere Complete. delle Opere. Complete stam. E' stato il caso. dppena te- struigente. questa è l'avven– d.es.t~a glr. ave.va tolto la po~ P~rtroppo n:ialgrado lunghe P.ata da Galln;1ard. è stat~ u\. ri. di uno squi11ante e Invito tura palestiriese di Fallani. s1bli1tà di scriver.e rendendo P minuziose ricerche Georgei: t1mata senza 1aggrnnta dt al.I in Terrrisirnta • di Cesare E l'accezione in cui uso el.i l'_uso rlella parola tantn .J~an.Aubry non è riuscito a •cun inedito i:m,poi::tante men. Ange1ini. scrittJre tlnissimo il termine avventura. s'in– d1fficJle da escluderP che on ntrC!vare alcun frammento d: lre nessuno,.s, e più messo dt e diva)?ante. poi dei e Via_g-_g-i tende. è tutta di un _genere tesse dettare. n V I o lette s d~ Pa.rme i). petto per ~i fendere col_la do. •r Terrasanta :> dì Lionardo oarticolare. per cui ta ·Pa– Grazie all'amicizia fedelt- "Henry de Septrmanie "> e vu\a autorita ed e~erg,a uno Frescobaldi e Simone Si_g-oli ,lestina diviene l'unica terra ed intelligente di George3 ,. L'Amour et la Monarchie ►) scrtttore che troppi avevano (usciti a cura dello stesSo,ennoscinta. e si confonde con Jean-Aubry. che gli fu subi tre libri cui Larbaud per lun. ed h;mno la tendenza a di Anielini nella collezione in i ricordi d'infanzia. quando to a fianco e s'incaricò del!i:i ghÌ anni ha•çlffermato di la. ment1care od a non valutarf' ventiouattresimo di Le Mrm- al racconto evan~elico da– amministrazione del\' oper;i varare dando loro una par. ;ibba$tanza r-ier, d'una trasparenza cri- vamo e-on la fantasia. a mo– rimasta in sospeso. Valery ticolare importanza. Sembr;1 Perchè ora che la morte ~tallina. e. oserei dire. musi -in nostro. uno ~fnndo oale– Larbauà non ci lasciò del tut che in momento di g;rave de ;ivenrtolo raggiunto a 76 ann. caleL e adesso di cmesto f1;1r-~tine$e :>. to. Non si potrà mai abb;:i oressione precedente di poco nella ~ua natale cittadina d mentante e ountuale e Pale- Del resto che accanto f> stanza lodare il tatto la een il violento attacco della m;i Vif'hy. e~li oer la terza ed ~tina tHra delle distanzp • oiù dei nae!':ae1Zi gpngr;,ifici. tilezza la perseveranz;:i f> l;i !attia. forse col vag0 orf>i:("n qllim;:i volta f'i hR lflsci;,i•, rli 6iovanni F'athrni ..,.rfitr ~c:i~ta un r.i~""~"IP"P"ir, r'!ell'.:i energ-ia di cui ha falto prov.-. timento di un'imminente ca GIACOMO 4.NTONINI -falla SET di Tnrinr, C A CIBOTTO Georges Jean-Asbry nella di 'Rstrofe. Valery Larbaud ab. Uno scrittoTe cioè. che .:........:.. '------------------,---~ fesa dell'opera e degli inte. bia bruciato nel caminetto cConttnua a x,ag. Z) seppure travolto dal peso cconttnua a p.i.:. 1) CRONACHI<: DEL PIA.CERE * L'ASINO E I DOTTORI * di ALFOi~SO GA1'TO Con questo numero inizia a collabo-rare set– timanalmente alla nostra rivista il noto scrittore e poeta Alfonso Catto. L'autore di Isola, Morto ai paesi, La forza degli occhi. ecc. e nato a Salerno nel 1909. Con le sue opere di poesia Alfonso Gatto ha vinto i premi Savini. Saint Vincent, Mar– zotto. Bagutta. Dopo la lunga attivitd giornalistica svolta a Firenze. Bologna, Venezia, Torino e Milano. dove ultimamente risiedeva, iI poeta è tornato a. vivere a Roma (speriamo definitivamente) tra i suoi numerosi, vecchi e nuovi amici . C'è. infatti. un Gatto che si .spende quotidia– namente neUci uita. nelle parole =-~&ont mo ale. E ~ BtlQ tm~ne LCt~ geferosa. -- si sr,ecch.terd ane,i.e in ques a ru– brica. che è da considerare un vero e proprio appuntamento dei 11.ostri lettori con lui. Almeno una volta all'anp 0 torno nella mia città del Sud, piccola dicevo un tempo come a stringerla nell'affetto dei suoi monti e del mare che le è da. vanti, piccola direi ancora se imprenditori e edili non la tirassero da tutte le parti per farla grande: vento in poppa sulle case magnati, barocco di do. •vizie polemiche, plen-air di tende californiane in luogo delle vecchie oneste persiane di paglia che si srotolavano come siparietti nelle ore di controra. E che trovo, che non trovo su tutti i porton~ vecchi e nuovi, nuovi e vecchi, dell'antica città che ha messo tanto tempo per esser piccola e dell'altra ancora fresca che si sdà da tutte le pat:ti per dirsi grande? Trovo che le insegne dei dottori, degli avvocati, dei consulenti, degli analisti, delle ostetriche, dei notai. a destra e a sinistra del malcapitato che cerca solo il numero di un recapito, l'una, sull'altra nere più nere, bianche e d'oro d'argento le scritte come i na. stri delle ghirlande, gli gridano nomi e cognomi molte volte uguali di fratelli e cugini accasati nella stessa speranza del cliente. astruse e interminabili parole di scienza. Ecco: la verità rapinosa della discendenza, l'ane. lito della rivalsa, gli emblemi orgogliosi e raggianti - dei padri dilungati negli anni a comprar libri, a tentar professori, all'erta tra l'estate e l'autunno davanti alle porte degli esami, intransigenti nel con. fondere la giustizia con l'amor proprio, accecati di prestigio e in~ieme rimessi all'umiliazione. Ecco: ora che sono. Affacciati alle ringhiere dei malinconici palazzi. fatti quasi irreali dalla ricchezza che non li tocca. i piccoli padri in pensione si ritraggono per non vedere tutti i dottori che banno messo al mondo. . Tutto era magnifico, anche il rettore che nella sua maestà rilasciò a1la fine il lauro di carta azzurra e d'oro filigranata come un biglietto di banca. Ora tutto è misero. Le insegne invecchiano, come lapidi nello sterminato cimitero ,de!Porgoglio in cui. al. l'ombra dei cipressi patriottici. un asino vivo vale ancora più di un dottore morto. Ma come essere un asino vivo? Come credergli e riconoscersi in lui? Incominciamo col fare quel che ci piace. Sembra facile. ma è quasi impossibile senza educazione. I ragazzi che giocano a palla imparino a giocare a palla. I ragazzi che tentano le avventure imparino almeno a viaggiare a piedi da un paese all'altro. a dormire all'aperto, a connettere il rac. conto e il bilancio di una giornata. I ragazzi che amano i mestieri, se Vogliono usar le mani. le u~ino. magari giocando a bigliaI'Clo e aguzzando l'occhio come i cacciatori sulla dirittura della stecca. Prima di ridursi a dottore, un matematico s'è fatto una buona fama d·asino vivo al tavolo delle carte. con. tando il quarantotto. L'importante è capire che in un paese di generici qual è il nostro, fra doveri tutti comandati e serviti alla meglio. soltanto il piacere può dare una tecnica, un'educaziort'e. e restituire la bella ·natura degli asini vivi e operosi. E• un discorso serio. Dal piacere allo sport. l1 passo che sembra breve è lunghissimo. quel tempo vivad. dio che occorre perchè il tira-calci in erba, d'oratorio o di circolo pòpalare non conta. si tramuti almeno in un Virgili o in un Bean o lo scavezzacollo a due ruote di drogheria passi del pavè del suo villaggio alla pista del « VigoreJli ». Il professor Gren. Pin . dimenticabile svedese del « Milan •· accennando ai ragazzi che d'intorno a lui erano sul~a spiaggi.a. a palleggiare ~cosse il capo ove li vide d1 colpo, d1sm. tères..::ati del proprio gioco. ammiccar tra loro, e non per amor d'art.e. il nudo vestito di una r-agaz.za . Il Vede - disse Gren allo scrittore che l'incontrava - non impareranno mai a giocare*· l'f Vede. professor Gren - ci vien fatto di dire ora, il guaio è c-he non Impareranno mal nemmeno a amare. E tra te rr,ani non avranno ph). nulla ». Anche per l'amore. il nostro ripido discorso va tutto In. salita a mostrarci come i galletti che fanno strepito dl gioventù. se non vogliono presto lasciar- le penne a bt>C'carsi tra lor-o in gara òi millanteria. debbono tro. ALFON~O GATl'O e Continua& pac. ?)

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