la Fiera Letteraria - XI - n. 39 - 30 settembre 1956

Pag. 2 ------------------.!..--- LA FIER Dom nica 30 etlemhrc 19:-6 modo di dire, piacchè Pelle– grino ancora piovanilmente nuota e naviga sia per il bion– do Tevere che per le acque del mare, ad esempio, di San– ta Marinella. L'ho veduto io med~-•imo, alle cinque ore del mattino tuffarsi ,1elle ancor gelide acque del mare e ,iuo– tare sino a perdfut d'occltfo Una delle sue poesie è de– dicata, infarri, ai Canottieri della Lazio dove CAROSSA DELFINI TOBillENTATO * * <Continua~ 1iaglna 1 > démoni della natura•· Sono (Continua da pagina 1 > van,o, si è liberato l!SSl!l pre~ padana si caratterizzano sen- pura narrazione, di lasciare un po' sciupata. Ma questo il primo Pratolini - assai più dico e grande scrittore che parole del padre che il gio- lo con quel tanto di disgusto za pietà in un gesto, in una via libera all'ironia dove la non importava allora ... • do- che da un'aura neoclassica ri- c•è er noto e pure er tenni e [e la barca, E, co' tutti 'sii sporte a [sprofusione. Sippure tu ce l'hai. va via la [carca: scompare, nel giro di poche vinetto. figlio di medico, cu- mente maledetto è nella sua che una tale disintegrazione parola, in un tic nervoso, ta- pienezza ed anche un·imbaraz- ve, a parte tutta la materia sultano ispirati da un'atmo– settimarie. in Germania. Lo stodirà nel cuore per tutta crudellà, nella sadica defor- comporta. E appunto in que- lora in ritratti condotti con zante intimità del ricordo ti- del ricordo nel suo lento slera europea post-romantica ha preceduto. or ora, Gott- la vitn. mazione morale e fisica alla sto. come storia di un distac- estrema puntualità realistica, nirebbero co) tradursi in de- svolgersi, la chiave joyciana U cut arco si snoda da Gogol (ried Benn. Entrambi hanno Ma 1m giorno l'adolescente. quale egli sottopone i suoi co e di un disgusto, le cento talora attraverso accenni di cadente e disintegrata cele- è proprio in quella « picco!~ a Svevo ed i cUi passaggi ob– tratto ispirazioni dalla con- (11t1iromedico, è chiamato a personaggi. e più pagine dell'introduzio- una 60ttigliezza addirittura brazione di s~nsazioni rima- frase• che fa quasi da ar- bligati son•J senz'altro Joyce. suatudine col dolore fisico, soccorrere t111 bambino ma- Il problema si pone in mo- ne-confessione che ora prece- evasiva e tuttavia non meno ste a fior di pelle. chitrave alla continuità sue- Proust, James e via discor– dalla familiarità con i do- lato e prova una delttsione do piuttosto preoccupante per dono i racconti del Ricordo rivelatrice e ricca di eviden- Tuttavia sarebbe veramen- cessiva de 11 a narrazione: rend~ sino al primo Sartr~ lenti. 1110 ben diversa è la acwa, nascente dal contrasto Antonio Delfini di cui riap- della Basca potre_bbero esser 7-a ma assumono sempre la le difficile leggere Delflni, pur , Pareva dovesse perdersi al primo Camus. Manco te sforzi a diventa• (campione. la bellissima poesia termina con un no~algico rimpianto Ce stanno arberi e piante co' [le rose E Ji marmi che vanno [finaggiù, Ma. adesso che cl averno [tante cose. Li veri fiumaroli •n ce so• più! Aveva già cantato anche de!!e lat1te mense dei fiuma– roli della Lazio; cantato con un·efficacia pittoresca tale da mostrarci il seguente bellis– simo quadro di natura morta Spaghetti ciriole, e carn'ar- [rosto Lum:1che. tripp'ar sugo, e [stoccafisso Fu la specialità de questo [posto: Ma. da mo a prima. ades o c'è ['n abbisso. reazione artistica dell'uno e tra la responsabilità del sin- paiono ora, preceduti da una 1,c,ttecon~e la st_ona de U'espe- funzione problematica presso- nella palese tipicità dei suoi laddove le era facile andare Quanto all'ullimo racconto. dell'altro. Be1111,pitì risoluto gola caso reale e la fantasie, lunga inlroduzione-confes s lo- '!enza di un giova.ne in _una chè universale. Sotto queste racconti, non tenendo conto ma doloroso tornare•• leit quello che dà il titolo al libro. ed aspro, aveva selllito. nei di chi ha sognato di gtrnrire. ne nella quale va cercata la ci.ttà ~ella provincia ttahana immagini è sempre l'anarchL del fondo essenzialmente post· motiv dal quale si snoda tut- si può dire senz'altro che es– cupi toni dell'espressionismo, abbracciandola, tttlta la uma- chiave non soltanto della sua t~a gh anm 1930 e 1940. Ma ca polemica maudite di Del- ,·omantico della sua ispirazio- lo il racconto • La modista•; so reca in 6e stesso tutti gli tutto il dramma della carne nità. Questo contrasto sarà poetica ma altresl quella di s1. b~d,_ d1 non assumer~ la fini, la sua accorata e diabo- ne e della sua formazione psi- cosi quasi tutto il racconto elementi che animano la tra– martoriata e aveva raccolto poi la tragedia del dottor una i nd agine del suoi conte- piov,~c,a come una 11rei; 1 10 1 11 e iica disperazione di salvezza, cologica e culturale. Sarebbe ,. Morte dell'amante• si _svol- !lic_a_e lirica fantasia di _De.1- gli spasimi e le voci delle Buerger. nuti, nella bella collezione O coi e una zona mi .8 a, il 6UOdisdegno di antico gen- assai interessante sondare ge su un ritmo narrativo e fi01. 11 senso del suo es1ho in cliniche. fissando gli episodi Ma. se il dr. Buerger si • 1 \ ,.caltel~.tt~.• P?ell'~~i_l1~e b ens l c 1 ome_ un dal~ 1 Sloti~o, tiluomo cittadino, il suo ter- quanto Delfini debba a Mau- attraverso moduli tipicamen- patria (la triste ridancia~a lu– cruenri ciel/e sale operatorie uccicle. il poeta s-uo a1t1ore ,s t\ ,se 1 1 .,sa: _ne a '. 1.na s~ uazione mota e c e, rore della decadenza tisica passant, a Gogol. a Dostoie- te joyciani; mentre Joyce e gubre e grassa provincia_. la e degli anfiteatri anatomici, rivive. La catastrofe di quel- da ~iccolò Gallo, 1 dieci rac- ' 18 plutt ctonfusam 1 entte e spes- ~he è tutt'uno con quello del- vskij a Joyce. Il Joyce del Gogol si alternano in altri noia mortale dei suoi simili e con un innegabile gusto del l'uomo nei primi anni del conti già apparsi nel 1938 ~~ ~o ; 1~ 1 ° ~~;:'~ es 1 ":J 0 nian- la noia mortale, della noia Dub!iners si avverte per più racconti, come • La sorella dei suoi dissimili), la sua pie– terribile e del macabro. As- secolo ~ punto di partenza )~~~.a P~~~~z'f,~~il~).e LJ!:!~all sazio 1ni d/rettar:.:i 1;::lee c~n~~~= provinciale come « morte del- di una intonazione della sua ballerina•. « Il fidanzato•, ià per le creature chi: egli sai più mite. Carossa si è in- per la risurrezione dell'uomo di Firenze, sotto !I titolo Il e con falli di vita privatis- l'anima•· E certo è in lui una prosa, basterebbe un • altac- • Un libro introvabile•. Ma mtravve?e tra P.BUSedi_ im– vece accostato sopraruuro al nurovo. H011s Caro~sa !)arte ricordo deUa Basca. In modo simi dello scrittore. si allar- sorta di candore che as ai co • come quest'J: • La signo- occorre anche aggiungere che magmaz1one. e d1 1:1emona. \a cuore e all'anima dei pazienti, pe la _guerre!, med 1~ 0 di mi piuttosto preoccupante. dire- gano sino a mutarsi in disa- difflcilmente potremmo ri- ra Elvira aveva passato la non si tratta di derivazioni sensuale_ disperazione de_l e e in essi ha ritrovato q1tella battaglio!ie di _fameria bav~- mo, per il critico che deve (l(io verso tutta una situazio- scontrare negli altri maudits sessantina. Seduta su di una dirette, bensì di una circola- sue ironie. saremmo per _dire immagine. che fu tutta sua, rese_ e I esperi_enza della e,- ritornare per essi a uno sta- ne generale. In questo ap- di prima o di seconda mano, pollrona a fiorami, dai corno- zione di atmosfere, di ritorni 11 su~ sconcer~ant~ erotismo della umanità e del mondo. ch,p,ca sa!tgimwsa trage~l,a to d'animo, al clima morale punto Delfini è uno dei testi- per vocazione o per elezione, di braccioli, reclinava la te- di ritmo, di adesione a un C• E ciascuno di noi ,sa quan– viSri non come cosmica tra- glt rivela 11 senso della vita. di una provincia italiana ne- moni della grande noia ila- nei quali cosi spesso ci si im- sta. Pareva dovesse perdersi certo clima: d'altronde tutto, to P~~-{epugrtred~ll a~ore la gedia di elementi, ma pittt- li_• Diario Romeno• (Ru•~ae- gli anni della dittatura fa- liana degli anni tra il 1930 e batte: la mistificazione. il tra- laddove le era facile anda- o quasi. il realismo narrativo pos s1 1 e rea 1 ce ehno– losto c?me palpito m1iversale n,sches T~gebuch) c_ontiene scista, di cui gli eventi sue- il 1940, la noia infarcita di vestimento e persino la scon- re ma doloroso tornare. Quan· toscano e lombardo-padano stre rapprese.nt_azioni,. e 1ssà e contmuo, come un pulsare que.~ta miracolosa rmascita cessivi hanno travolto e quasi tupid1tà e di retorica che è certante fumisteria di Delfini te volte, la notte, negli anni dell'anteguerra ultimo, con i come e perche immaginate. e di tenuti tiepicle vene, come della C!eatura _umana che conceliato in gran parte per- sempre il risultalo dei tegimi hanno un u!tlcio particolare, giovanili non si era seduta suoi Bilenchi, Benedetti, Ema- dovute.forse al terrore di per– un urgeme turgore di linfe muovera _domani verso P 11 Ì sonaggi e situazioni. Delfini totalitari. Ma occorre anche quello di operare una conti- esausta. in quella poltrona? nuelli. Tofanelli. Quarantotti d~re cio che forma la nostra rigeneratrici. come un alitare alte conqurste. e il felice cam- è uno scrittore assai poco co- avvertire a questo proposito nua trasposizione di immagi- Guardava allora l'ampio !et- Gambini ecc., scrittori di di- vita~), e al postutto I~ sua trepido ed infinito. mino prosegue col Dottore pioso, e probabilmente è uno çhe la polemica di Delfini è ni e di vicende dal piano au- lo dalla grande coperta bian- versissima origine - ai quali candida fede nella poesia. E si osse:vi, in tale genui- Il dramma della sua uma- Gion. nel quale il suicida scrittore la cui vena o pos- tutta interna: essa è dettala tobiograflco a quello della ca coi pizzi. La coperta era oossiamo aggiungere persino FERDINANDO \'JROJA rio poeta dialettale, il _ne~sun nità è. in sostanza, quello Buerger si reincart!a per tra- sibilità di ispirazione opera da un disperante a sillo, da t7:~cco, l~ n~ss~n~ artifìc1os1- dell'uomo medico in divenire scorrere dalla disperazione sotto _lo ~1in:ioto di partic_olari una impossibilità assoluta di t~, queU artifìc,os,tà che, spe- ed m atto, e la produzione a_lla fede. La favola di questo sollec1taz1orn amb1entah, o adattamento all'ambiente da cie se è dottorale, è cos, [Te- carossiana ha un tipico. fon- libro del primo dopoguerra, sollo lo sti"Ylolo di emozioni una discordanza di na'tura gt!ente, quanto urtanti:, in al~ damentale carattere autobio- • _Der Arzt Gio11•· è il caso troppo intime personali e ca- morale prima che fisica. ma tn, anc~e se gra,1_d1, _poeti grafico. Nota comm 1e. del di ~wa semplice ragazza con- pillari perc_hè possan~ age- occorre aggiungere che vi ha d_,a_lettahrom11:nesch1.S, no- resto, a mtti gli artisti nei tadm!I che n~uore d,rndo alla vol~ente e in gran copia tra- non piccola parte la sensiti- 1, •l suo eloq1~10 che è spon- quali una violenza su se stes- luce ti suo btmbo. Ma il pro- durs, e trasfigurarsi sulla pa- vità dello scrittore la 6 con– taneo, naturalissimo, da vero si non abbia generato quello tagonista è lui, Gion, che ri- gina scitta. _Delle cento e più trosa ed umbratil~ reazione "romano de Roma n; ta11to atteggiamento di osservazio- scopre la n,iissio11e umana e pag1~e ~he _introd~cono i _rac- di tutti i suoi centri nervosi, nat,ira!e e. spont!111eo eloqtu? ne e di giudizio forzatamente sociale dell uomo civile. che conti d1 cui è qui .~uest,one, di tulle le sue strutture psi– che, °: noi, suo, ascoltaton 1 obiettivo, che culmina nel trae la sua forza di vita dalla d1 gran lunga le PIU stanche cologiche. Novant'anni delle leggi mendeliane non c, sembra aver dav_anti realismo vecchio e nuovo. e f~de ne.Ila patria. e Glaube an e,d in.certe sono q\1ell~. per co- E' inutile dire che un sir– una . cattedra conf~renz,era, nelle sue precorritr'ci forme d1e Hetmat ! ., credi 11 el wc, si dire, co~nett,va 1_. queUe fatto groviglio di contrasti, :r~l' iL 1/ero POP?IO, tf pop~lo del naturalismo e del verismo. paese I E questn. che guida che ha~no I ufficio di cerm~- di complessi, di lacerazioni e e ant,co Por11~0 d Ottavia. Pur c<tn il suo nome e co,, Il dr. Gion per la sua via. è ra o _di sutura ~ra ep1sod!o di rimorsi che tranamente ·si dove, seco nd0 Giovenale .. so- i suoi remoti antenati italia- anche il verbo che ricompare ed episodio, tra ricordo e n- intrecciano nelle interessan– leva ad~11ars1 a passel?g1ar_e.ni. non aveva Carossa alcune 11elle • Poesie• (Gedichte) cor~o. dove . la mano dello tissime pagine dell'intrndu– con be!!tssfme d?11n~, 11 più delle fondamentali c,ratreri- ~el Corossa. Egli non è PÌIÌ scrittore lascia av':'ertire la~ zione, non si nggerebbe se ~rguto ed. anche il più petro- stiche dell'artista latino, se ,I sognatore_ ambizioso che lune su_e t1p1che, d1~fi_coltà d; in Delfini non esistesse, ac- 11a11;0. ar_bt(TO P<?PO!o ron_iano. ne eccettuiamo una. peraltro cerca, come !' d,:. B1!erger. il soste~e1e con 1_ a~s1ho dell'. canio a una sincerità presso- Gwio_3isSttno 111 alc_um S<?-cospicua: la limpidezza del- caso straordmario; e l'uomo P.speuenza lette,aua la c~du chè as oluta sul piano uma– riett,, invece Pellel?rrno Pi~ l'eloquio e la chiarità dell'e- che occupa il suo posto di ta. d1 una _sua d\retta e _1llu- no. anche una fortissima ca– ~~~f0 'te~sca;o 1• 1 '", alcu.m spressione. Nel suo intimo era lavoro, _ruota cli un pitì vasto mina_nie ispirazione .. Ti~ic~ pacità di invenzione, di mi- • P a tr s ezza. tipicamente tedesco, anche se meccanismo. co nd tzio~e del maudtt, dal stificazione. di travestimento Ovidiano poeta, come nella tedesco del ~ud, co11 ~ue!la Così tTasformato da una tr~ns~t dei~ 1~1~lasu d\nu~;ch~~; sul piano letterario. Come in paesi.a (che Egti amichevol- vena romantica che rifugge nuova fede. Hans Carossa ce . ~ un bovarysmo tutl'affatlo mente ha vo!ttto dedica;re a dalle immagini crude d'ogni torna ai suol malati e al suo polemica contro ti mondo O particolare è la molla inter– me dal titolo "_Monno bi_rbo- i:,ior110 e si a·vvia VP.rso ;t scrittoio di narratore e cli almeno con_tro il suo mo nd o, na della sua formazione psi– lle"· Confi~en~iale poesia O mondo dell'infinito e ciel poeta. Nella mattirirà e nella ma poichè 1.11 gene,·e. una sir- cologica, allreltanto partico– drscorso ali amico (e come se sogno. incipiente vecchiaia sembrano fatta polemica d_1rfi~1lme_nte è lare. complesso. difficoltoso è ~essuno debba essere O S!ar~ L'uomo medico che si pre- acquistare magpior llmpidez- s~rretta da poss!bihtà diale!- il suo studio dei moeurs de 111 ascolto, _tanto, la P<?es,a e para alla vit.a è tutto nella za la sua prosa e le stie im- t,che, la s~a cari~a 51_esauri- province nella provincialissi– hbera, ed irta dumon) narrazione di «Eine Kindheit• magini poetiche. E' i! tempo sce oltre I u_nmedialo mteres- ma Italia ante 1941i, studio Guarda 'sto monno come tira (Un'infanzia) e della • Ver- in cui egli scrive altri due se dello scrittore per una si- esperito con una sorta di cap- [avanti wandlunge,1 einer Jugend • volumi del ciclo autobiografi- tuaz1one, per ';1110 st~to d'am- ziosa passione e di tormento– Tra la gente per bene e i (Trasformazioni di una gio- co: • I Segreti de!la Malli- mo, per l'assillo ~ 1 u~ su<?sa autoindagine. Delfini si [delinquenti! vinezza). opere che, pur co11 rità • (Die Geheimnisse des ricordo. Se al principio di confessa senza alcun ritegno A forza de maneggi, tutti tma indiscutibilr forza, rie- reifen Lebens) e e Fuehrung ques_ta ~1ota _abbiamo Calto 1 e pure con una sorta di fru– [quanti scono a fermare il lettore nel und Geleir • (Guida e con- nomi d_1 Amante .e G~lhan strata pudicizia, e di questa Restano cojonali, e poi... chiaro mondo di una giovane dotta). Ma la tragedia de!la - nomi d1 scrittori ogg, tra- sua confessione ritroviamo [scontenti. poesia. dove !e osservazioni nuova guerra coglie e tra- curati ma che vanno comun- tiei racconti che seguono non E c'è gente che gode a vede' acute ed argute destano ad schia. con tutta la Genha11ia, q~e conside1_-ati nell'econ_omie p{ù sul piànò alltobiograflco; [e'r male. ogni passo le nostalgie degli anche il suò poeta. La caia- d1 una. stagione letteraria -: ma su quello della raggiunta Mica tutti, ma; -!orse, bona anni pitì belli. StTofe del J945 ,hinaccia di lo abbiamo fatto perchè. c:ss~personiflc.az.ipne e avticolazio- t Poi, di colpo, la carriera travolgerne financo la vita. hanno in comune con Delfini, ne narrativa tutta la gamma Defatti si tu caschi ~:,r ~ vitale dell'uomo pre~ipita Poi egli, pur t-ra le ,1oie che oltreché quel tanto di anar- qelle situazioni interne chi? nella • Fine del dr. Buerger • gli arrecano i piccoli uomini. chico cui si è accenn~to dian- l'hanno determinata. I suoi C'è chi ce ride invece 1 1:le che il Carossa ripubblicò mu- tornano per lui le ore del ~i, altresì certe difficoltà di trepidanti e talvolta furibon– [riarzatte. tandone il titolo i,1 quello di lavoro e della creazione. A durata che dipende in gran di incontri femminili con !'in- • I destini del dr. Buerger •· Toelz. dove è nato, a Sees- parte dall'empito e spesso trico delle inibizioni Camilia– dove in versi comicisshni, Il mondo de! fanciullo è tetten, presso Passavia, Ca- dal furore che sorreggono _i ri, delle penose e persino cru– ilarissimi, e, vorr/>i dire, clas- q1iello in cui il sogno coi11ci- rossa è di nuovo il medico nuclei autobiografico-poelic1, deli fantasie cittadine il dan– sicissimi, di memoria auleta- de con la realtà: è il mondo e il poeta. Cttra. assiste e crea: nonchè da certe affinità, in dysmo minore del •giovane ria del be! tempo della poesia dei primi entusiasmi., dell'a- liriche profonde e di perfetta gran parte sotterranee della provinciale, quel tanto di comica antica romana, v'è more appe11a consapevole che fattura, racconti e memorie. loro formazione, diremo del grasso e di violento che tra– incatenata la tristezza del già in sè abbraccia 11llte le E' il tempo degli • Appunti loro antiborghesismo. spira sempre nella provincia Saggio che sa, per sua dolo- creature, e genera. e alimenta /taham • e della • Roma In- Si intende che si tratta di emiliana, si trasfigurano nei rosa esperienza. de! mondo il germe primo di una mis- ver11ale •· E di questo e Vec- affinità iniziali, in gran par- :·acconti in personaggi 60- " che ride invece de riarzar- sione. Nell'adolescenza la chiQ Prestidigitatore• che te connesse a un certo pe- vraccaricati da una sorta di re» ossia dell'ineffabile cru- missione si delinea e pià si conosceremo tra poco. qua11do dodo storico, di cui tuttavia ironica maledizione: le sarte, deltd della bestid umana; be- accosfa a 9uella del medico ce. l~ darà la famosa Casa il Delfini, per essere di gran i veglioni, i gaudenti, le bai– stia capace di tutto; anche di che e • qtttnfesse11za di quel edurice, lo • ltiselverlag • che lunga il più giovane ed aven- lerine, i viziosi, i velleitari, buone azioni· ma Sl'ecialmen- vero operare elle 11oi soglia- a Carossa fu. per tutta la vi- do quindi assistito al disin- le prostitute, gli imbroglioni, re di azioni pessime. mo attribuire. nel senso più ta, fedele. Legrarsi dei motivi stoi-ico- l bari, i lenoni, i borghesi di 1 alto, solta11to ai poeti e ai CARLO PICCHIO osicologici dai quali dipende- una riconoscibile provincia E c'è chi gode a mette a [zizzagna (Continua da 1,aglna 1) ma perimentale, da più parti. Ricordiamo, tra quel– le a noi note, quella tipica e semplice di Parnell. Questo studioso, nel 1921, incrociando due varietà di riso, l'una più ricca di amido, l'altra più ricca di de- trina. dimo trò, mediante la colorazione specifica con lo iodio (l'amido si colora in blu. la destrina in rossobruno), che i gameti maschili (i granuli polli– nici) dell';brido di prima generazione CFl di Men– del) erano di due tipi: il 50 per cento di essi assume– va infatti la colorazione dell'amido e il 50 per cento quella della destrina. Ciascun gamete. quindi, con– teneva uno solo dei caratteri allemorfi. Dal 1900 in poi, cioè dopo che Correns. Tschermak, di Vri es ed a ltri ebbero verificato su larghissima sca– la le leg.gi mendeliane, numerosi ricercatori ne ap– profondirono il significato. li più imponente lavoro genetico fu compiuto dalla scuola americana di Mor– gan, Bridges, Sturlevant, MUller, sulla Drosophila melanogaster, un moscerino facilmente allevabile nei laboratori, e le cui culture sono di\·enute ormai mate– riale classico di indagine e di dimostrazione. Oggi il patrimonio di principi e di fatti accertati dalla genetica teorica e sperimentale è immenso: la legge della dominanza, i monoibridi di seconda ge– nerazione, le proporzioni della disgiunzione mende– Uana dei caratteri, i caratteri latenti, i concetti di genotipo efenolipo, di omozigote e eterozigote, la legge mendeliana della indipendenza delle varie cop– pie dj c;iratt.eri l'una dall'altra, il polibridismo, costi– tuiscono• altrettante acquisizioni fondamentali. Le ba- i citologiche dell'eredità. lo studio dei cromosomi (eterocromosomi quelli legati al sesso. autosomi gli altri) hanno permesso progre si mirabili nel tenta– tivo di spiegare l'eredità legata al sesso e quella limitata al sesso. Ll contributo della genetica al grande problema biologico della evoluzione è tato e continua ad es– sere sostanziale: bastì pensare alla precisazione del valore e dei limiti della selezione artificiale, al mu– tazionismo (teoria evoluzionistica di de Vries, che attribuisce valore evolutivo esclusivamente alle mu– tazioni. negando ogni capacità evolutiva alle fluttua– zioni e quindi alle cause ambientali). D'allro canto, è stata l'indagine genetica a distinguere nettamente tra variabilità germinale e variabilità ambie11tale, e a condurre alla nuova formulazione del concetto di specie vivente, con le distinzioni tra specie elemen– tare e specie sistematica, e con la precisazione della ipotesi dell'esistenza della specie naturale, più am– pia di quella sistematica. 'uova luce ha ricevuto dalla genetica la vexata quaestio della trasmissione E se diverte a fa' quarche [calugoa, Sippure nun se sfoga a fa' la [lagna O t'ammoscia cor viso de la [mugna. Ailni difficili per la letteratura Come ripetiamo, v'è, nel poeta Plperno Toscano, -un contenuto cordiale, generoso, specchio di preclaro animo, ma ( e vorrei di più insister– vi) è l'espressione artistica che, come Egli sa f=inarla incandescente, fa si che i suoi versi assu.rgano ad alta ragione, ad alto valore arti– stico. In altre parole: è il suo stile di Poeta, è il suo eloquio cosi caro e così bene elaborato, il duplice elemen– to che fa di Lu.i, io non esito a confermarlo, uno dei mi– gliori poeti dialettali di Rnma. LUIGI BARTOLINI « Civiltà dellemacchine » • E' uscito il numero di lu– glio-agosto della rivista • Ci– viltà delle Macchine• con ar– ticoli dedicati ai satelliti ar– llflclali. al velivolo detto Sa– gittario I!. alle materie pla– stiche aeronautiche, alla ca a del !uturo. alle macchine di X;tCka. al centenario dei Can– tieri Riuniti dell'Adriatico, all'economista Keyne . al sin– crotrone di Frascati. agli im– pianti idroelettrici del Mezzo– giorno. ai • Principia Mathe · matica • di Newton. Ora che sono stati definiti i piani per il lancio del satel– li{e artificiale terrestre, una pi)la che peserà 9,75 kg. e si potrà seguire nel suo giro at– torno alla Terra col canoc– chlali da 7 x 50 mm. m uso nella marina, su e Civiltà del– le MaccMne • venllono esposte le. modalità del grande espe– rimento che sarà tentato l'an– no prossimo. Il Sagittario Il. di cui si parla nello stes·o numero, è il reattore da cac– cia interamente italiano che ha volato Presso Roma il 19 maggio 1956. Le macchine di Kafka sono il misterioso 0- dradek. l'erpice della • Colo– nia penale• e gli ascensori dr • America• qui illustrale dDI pittore Caruso e la cui descri– zione è stata scelta non pet far conoscere lo scrittore di Praga ma l'essenza di alcune obiezioni che si possono !are (Continua da 1,aglna 1) Trascorsa l'esperienza crepuscolare, futuri ta ed im– pressionista, parve di poter affermare che si era creato in Italia un ambiente favorevole alla • rappresentazio– ne artistica disinteressata• (Disinteresse che, dal suo punto di vista, sembrò scandaloso al Gramsci: Lette– ratura e vita nazionale, 8-9). Così, sulla scorta della nuova esperienza, di già positiva e non più sperimen– tale, non più polemica né intellettualistica, sembrò giusto precisare che non s'era « più fatta questione di soggetto, né di realismo o di pura fantasia; non di ac– centi umiliati e sommessi o di pennellate violente; non di contenuto religioso o di superamento della m01·ale cristiana; e persino il problema, che pareva insolubile. del divario tra linguaggio aulico, linguaggio toscaneg– giante e lingua ufficiale• risultò ridotto a proporzioni modeste. « S'era fatta questione di stile concreto. a seconda dell'indole dello scrittore. non mai a seconda di un inviolabile canone estetico. Insomma. s'era cer– calo di rappresentare il mondo quale appare a chi ha la possibilità di partecipare a tutte le sue vicende, fidando soltanto sulla propria sensibilità artistica e. perchè no, sulla propria cultura•· Ma poichè « ogni ecolo ha il suo tono poetico•• !'Angioletti - con una coerenza cui continua ad essere fedele ancor oggi - ne derivò che • scrittore nuovo è sopratt:1tto colui che ha conquistato un senso attuale della poesia•· Ed è appunto l'attualità di quel • sen o della poe– sia• a dimostrarsi oggi assai differente da ieri. Il nostro Novecento vantò, si. allora e negli anni seguenti. qual– che bella prova letteraria in cui rifulse la riconquista di una « delicatezza e felicità della forma •· di una « profonda serietà degli affetti e delle pas ioni•· di una e chiara armoniosa simpatia per le naturali bel– lezze•• di una « intelligente libertà della fantasia•· Il tutto a esclusivo vantaggio dell'arte, e facendo con– vergere nell'arte ogni più alto valore di stile. ogni più • libera e disinteressata creazione•· Ma troppe co5" son cambiate dal '30 al '56 perchè il tono poetico del Novecento odierno non debba ri– ul1are profondamente modificato. E la maggior novità si è veriflc.ata proprio nel settore letterario che allora a~pariva più sfornito e più arretrato: in quello dei narratol'i. Sono essi, meglio di altri, a darci, oggi. il tono dell'epoca in cui viviamo; ma con modi e intenti quanto mai diversi. E anche se tra essi non mancano quelli che 6i studiano di esprimerlo con • quella sensi– bilità della fantasia• e con • quella umana amarezza o felicità della narrazione che costituiscono il carattere più singolare della nostra letteratura •· senza dubbio cambiata è la loro coscienza artistica e con essa è cam– biato il carattere della produzione. Allo studio per affinare li senso critico dell'arte si è sostituito lo sforzo per accentuare il senso polemico dell'esperienza: quasi parrebbe che la nostra non fosse destinata a restar sempre - come sembrava al Gargiulo ~ « la patria di una letteratura altamente letteraria•· E molte sono oggi le collezioni di Narrativa che ci agevolano nel fare il punto sul • concetto di novità• cui s'informa la maggioranza dei giovani. E in tutte ri ulta come principale requisito quell'elemento speri– mentale che era invece bandito dall'antologia degli Scrittori nuovi, in quanto là (come annotò Angioletti e come sottolineò 'Gargiulo [Letteratura italiana del Novecento, 35-36]), « la posizione di un Bacchelli, di un Cardarelli, di un Comisso • era considerata « posi– tiva, cioè non più sperimentale, rispetto a quella anco– ra programmatica, cioè negativa•• di altri pur valorosi scrittori. Ecco qua invece le collezioni delle riviste Paragone, Galleria, Raccoglitore; ecco la Medusa di Mondadori, la Controfirma di Vallecchi e soprattutto i Gettoni di Einaudi. Nell'injziarne la sede, che dal '51 è già arrivata al L volume, Viltorini avverti che vi avrebbe compreso « opere creat:ve di scrittori che i presentano per la prima volta al pubblico, o che gli si presentano sotto un aspetto ancora inedito del loro svi– luppo•· Avverti che dette ope1-e avrebbero potuto « 1'1- sultare portatrici di nuove tendenze, o semplicemente confermare la vitalità di tendenze già note. nonchè indicare il ri veglio di qualche tendenza ritenuta mor– ta•· Avvertì che la scelta sarebbe stata « intanto de– terminata dal grado di realizzazione•. senza escludere • che un'ope1'a scritta seguendo una stmda più difficile venga considerata con interesse maggiore di un'opera critla su una strada più facile». E non per nulla neHa molteplicità dei significati racchiusa nel vocabolo • get– toni». prescelto per titolo della collana, è da intendere un riferimento contemporaneo al gettorie da telefono come e mezzo di comunicazione• e al gettone da gioco. sia come « puntata fatta sull'avvenire• e sia come e tentativo che può anche non riuscire•· Scopi e valori, dunque, più incerti e problematici, rispetto a quelli accertati e riposti. nel '30, sotto l'in– segna degli Scrittori nuovi. La polemica ha ripreso il sopravvento: l'arte è stata assurdamente contrapposta alla vita. identificando nell'una il falso e il bugiardo e nell'altra il ve1,J e il reale; nell'una, l'indifferentismo edonistico e nell'altra il rigorismo moralistico. Tanto che qualcuno si è afTrettato a lodar Vittorini per averci flnalmente riproposto una fila di giovani scrittori ita– liani che « già col primo libro si dimo trano esti-anei a certf circoscritti umori e modi regionali. a certi lagnosi e concertanti impegni psicologici e stilistici, alla pe– danteria di pregiudiziali intellettualistiche e moralisti– che che oggi fan moda fra noi e che è prova ct·inge– gno. segno di buona razza saltar via di colpo come una zona vischiosa•· In effetti, Vittorini, nel proseguire la presenta– zione degli autori dei Gettoni, si è trovato sempre più in obbligo di manifestare un timore « sul conto proprio dei più quotati tra questi giovani scrittori dal piglio moderno e dalla lingua facile. Il timore che, ap– pena non trattino più di cose sperimentate personal– mente, essi corrano il rischio di ritrovar i al punto in cui erano, verso la fine dell'Ottocento, i provinciali del Naturalismo, i Faldella. i Remigio Zena con gli "spac– cati" e le "fette" che ci davano della vita; con le storie che ci raccontavano. di ambienti e di condizioni, senza saper farne simbolo di storia universale; col modo artificiosamente spigliato in cui si esprimevano a furia di afrodisiaci dialettali. E' solo un rischio ch'essi cor– rono. U:i dirupo lungo il quale camminano. Ma del quale è bene che siano avvertiti». E l'averlo fatto a pro posito del secondo libro di quel Beppe Fenoglio, c.he tra i « gettonisti • è « uno su cui (anche noi) siamo più inclini a puntare», denota un accorgimento controHato sui precedenti volumi della collana, dove per l'appunto spesseggiano i rendi– conti di « cose sperimentate personalmente•. E poichè nulla di diverso si constata nelle altre citate collane di narrativa, l'avvertimento dovr,ebbe valere ugualmente per gli altri « scrittori nuovi• di oggi, sia che affron– tino la prima opera o che dalla prima passino alla se– conda, sia che si emancipino dall'autobiografismo o che i svincolino dallo sperimentalismo. Occorre che i e get– tonisti • - i quali per giunta si presentano quando già contano una trentina d'anni - non restino invischiati nei ricordi personali del tempo della guerra e della resistenza e della prigionia, ma se ne distacchino. su– perando ogni incanto dialettale, ogni limite diaristico. ogni comodità bozzettistica, ogni facilità regionalistica; e, in luogo di parteggiare coi politici, si adoprino per testimoniare coi poeti intorno alla rèaltà del tempo presente ed oltre la cerchia della propria generazione e della propria esperienza. Occorre che non respingano l'arte come un artificio; che non condannino la poesia come un imbroglio. •• Degli • scrittori nuovi• di Ieri !'Angioletti affermò che offrivano « esperienze positive• e aggiunse che dette •esperienze• non dovevano e trarre in ingan– no•, nel· senso che fosse obbligatorio aspettarne le conclusioni. • Quando una letteratura punta sull'art.e piuttosto che sulla polemica. essa ha già concluso• Parve aflermazione un po' azzardata; ma poi trovò dimostrazione critica nei capitoli del panorama let– terario del Novecento intrapreso dal Gargiulo. Orbene: quando ci si augura che gli « scrittori nuovi• di oggì, in luogo di parteggiare coi politici, si adoprino per te timoniare coi poeti. non ci i augura nulla di molto dissimile dal raggiungimento e dal go– dimento di un'esperienza positiva in ede a1-t: tica. Al– trimenti gli • scrittori nuovi • dovranno rassegnarsi ~ risultare • scrittori vecchi•· ENRICO FALQ "I • alla attuale cfvlltà. •----------------------------------------------------------------------------' dei caratteri acquis,ti, che. da Lamarc:-: al ·ovietico Ly enko, ha assunto aspetti a pramente po:emici e non sempre scientifici. Infine le indagini più recenti sulla concatenazio– ne dei caratteri (linkage), i genidi, le mappe cro– mosomiche della scuola di Morgan. i cromo oni gi– ganti dimostrano l'immutata validità e fecondità del– l'indirizzo scient;fìco individuato dal paziente genio mendeliano. Al medico la genetica ha permesso di affron,are con serietà sperimentale i complessi problemi del:a eredità normale e patologica. Lo studio dei gemelli, le maHormazioni, le malattie ereditarie. i matrimoni fra consanguinei. i fattori ereditari predisponenti (cosi importanti m oncologia). !'eugenetica, con tut:i i problemi sociali ivi conne si, sono i campi m cui l'impostazione genetica ha definitivamente trionfato. • • • Di tutto questo immenso teorico, offre oggi eloquente lume che ci presenta Luigi Istituto di Genetica Medica e 1endel "• a Roma. lavoro, sperimentale e documentazione i; ,·o– Gedda, Diretlore deUo Gemellogica « Gregorio L'opera, armonico risultato di una viva collabora– zione internazionale, vuole ricordare e onorare la coperta delle leggi ereditarie, rese note dal :.vt:endel novant'anni or sono. In ricca e dignitosa veste edi– toriale, il contenuto rivela contributi selezionati, dl alto interesse. Possiamo anzitutto leggere direttamente lo scritto fondamentale di Mendel, « Versu.che i.iber Pfianzen– Hybriden >•, nell'esatta traduzione di Gedda e Plnkus. con il te to autografo a fianco: poche pagine, che con– densano la fatica geniale di un decennio. atto di na- cita della moderna genetica. Valore scientifico e ,·a– lore torico vi confluiscono e ci fanno restare pensosi. La figura e l'opera di Mendel sono lumeggiate con sensibilità e obiettività da illustri studiosi, quali il card. van Lierde, il prof. Tschermak e il prof. Yosito Sinotò. Dieci lavori di Genetica generale e di geneti.::a umana costituiscono altrettanti validi contributi spe– rimentali; egnaliamo il preciso e documentato lavoro di Wiener e Wechsler sulla interpretazione delle rea– zioni dei gruppi sanguigni, c he approfondisc e in mo– do veramente importante il fondamenl.a.le problema, di significato pratico e teorico, de lla er ologia e ge– netica dei tipi Rh-Hr, d1 cui questi autori ono uni– versalmente noti e insuperati studiosi. Atutamente critico e assai convincente lo Schevesinger sul pro– blema dell'eredità e dell'ambiente nello sviluppo del– l'intelligenza. L'a. sotlolinea con particolare evidenza il fatto che soltanto determinate, estreme '.11versità di ambiente sono in grado di influenzare :o sviluppo della intelligenza e che le differenze individuali de– vono essere in gran parte riferite a differenze ere– ditarie. Ma il contributo più importante alla struttura dì questo volume commemorativo è costituito dai la– vori di Genetica medica, clinica e della popolazione. E' cosi che il Gedda si è proposto di dimostrare non soltanto rimportanza che gli studi genetici hanno per l'impostazione e risoluzione di problemi medici, ma anche 11 va,ido contributo che l'esperienza e la dottrina mediche apportano allo sviluppo della ge– netica. E' ben riuscno nel suo intento. In!atli la scel– ta degli argomenti è stata tale da focalizzare proprio i punti nevralgici dell'esteso campo, dimos½rando co– sì una !attiva capacità di sintesi e riu cendo a dare una nitida visìone d'in ieme. Basti ricordare lo studio di Ver chuer sul signi– ficato della disposizione ereditaria per il decorso de' - la tubercolosi umana. Questo noto genetista, stu– diando 617 coppie di gemelli tbc, Ira cui 1900 mono– zigoti, ha potuto notare che il comportamento ugual– le o differente nei confronti della tubercolosi corri- ponde al ra_pporto percentuale di 74/26 nei gemei i monozigoti e d1 27/72 nei biz1goti. Una differenza cosi netta tra le coppie di gemelli ereditariamente uguali e que le erednarlamente di uguali può essere spie– gata 111 modo soddisfacente soltanto se si ammette una specifica disposizione ereditaria alla mbercolosi. Ri· suita anche evidente l'influenza ered11ana sull'esito di tm'affezione tubercolare. Anche per l'epilessia gli studi d1 genetica permet– tono importanti precisazioni; le moda nà di trasmis– sione delle disritmie cerebrali e degli attacchi epi– lettici si sono venute sempre più chiarendo e permet– tono oggi al noto epilettologo Lennox di sottoli– neare l'importanza dei fattori individuali e di rite– nere che la maggior parte degli epilettici possono spo– sar i ed avere figli. Assai valido, m questo gruppo di lavori di geneti– ca medica e clinica, il contributo italiano cti Malta– rello e Casa e soprattutto lo tud10 esauriente di Gedda e Jannaccone sulla indrome di Klippel-Feil, -rara malattia malformativa del sistema as ile cranio– vertebrale, che gli autori considerano sostenuta da un processo ereditario. La lettura di questo accurato e informato lavoro (237 referenze bibliografiche) ci di– mostra l'attuazione di quell'osmosi tra genetica e me– dicina di cui dicevamo sopra. Osmosi o discorso. che dovrebbe far i sempre più stringente; oggi è questa, ad e ., una delle più vive esigenze nel campo delle malattie mentali, dove lo studio dei gemelli mono-ovulari. da poco iniziato (Kallman), dimostra inaspettata fecondità e validità metodologica davvero soddisfacente. Anche da noi questo rinnovato clima d1 tudi in collaborazione tra diverse e spesso lontane branche della biologia e della medicina sta dando frutti co– piosi: ne è esempio l'attività dell'Istituto « G Mendel"• organi zzazione degna della migliore tradizione scien– tifi.ca. li volume edito da Gedda ne costituisce la pro– v a più chiara. Esso non significa solo la presenza del mendelismo nella genetica moderna, ma è do– cumento ben valido della fioritura attuale della ge– ne ica nei diversi campi della biologia. BR NO CALLIERI

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