la Fiera Letteraria - XI - n. 39 - 30 settembre 1956

Data la sovrabbondanza dJ scrlttl che cl pervengono coo la esplicita richlesta dJ giuc!Jzl partlcolarl, com~olchlamo agli interessatl cbe direttore e redazione della e Fiera • sono asso– lutamente impossibilitati a dar riscontro a queste richieste. GALLERIA LAFIERA LETTERARIA DEGLI ARTISTI CARLO OUAGLIA PRO f ONDATRA S f IGUR Ali OH f D' IMMAGINI }f. Un pittore raro Si conserva in artisti come qualche cosa che il mondo Quaglia moderno sembra intento a distruggere, ed è senza equivoci la modernità di un'arte in tutto culturalmente consapevole * <li Gl GLIEE,JIO PETR011·1 Carlo Quaglia è uno di quegli a,rlisti che aiutano a .11iconciliarci col mondo della creazione pittorica, in un momento cc,me questo, in cui non di rado si ha la sensazione di aver ,pe,,doute Je misure e, soprabulto, d1 aver perduta la capacità di 1·iconoscere hl calore degli a!ffetti vivaci, del'le ricerche seg,uibiU'i e decifra– bili, nel qua·le a suo tempo oi sentimmo così felici di poterci aggirare come a casa nosbra. Quaglia ha il dono di una trasfigurazione continua aHa quale, nei mo– menti più felici. non si può nemmeno negare la con– sapevolezza dell'approfondimento e della penetrazione delle cose che, a vdlte, dobbiamo riconoscere in a1oune lra le poche Oegit,Uimetrnmentosità deg'l.i astiratti. Ma itl suo cammino è stato ed è di quel~a specie che non ci conduce ai vicoJ.i ciechi, 1lsuo itinera•1·io parte da un amoroso e mai tradito rapporto con la rea<llà, ed una tensione sempre più sensibile verso una ricompo– sizione della realtà entrro un contrappunto di libera liricità pittorica. Giunio ormai ad una propria maturità che gli con– sente di a,f~rontare di voita in volta i suoi temi con la padronanza di chi si è creato un proprio mondo di immagini, una propria intima interpretazione del[e cose. nelle opere di questi ultimi anni possiamo co– gUel'lo in momenti nei quali tocca direttamente, ;,p– profondisce senza incertezze ed abbandoni, po1,tando a fondo una •tras,fig,u!'azicme delle cose il cui mondo colorato si fissa spesso in ,pochi elementi essenziali. la cui vita è nella spigliatezza stessa in cui si fissano precisi e_g__i~quivocabili, quasi in un superamento istantaneo del mezzo e dellJa materia, che tanto spesso formano l'unica. se pur preziosa risorsa di molti p1t– tc, ·i tra i più stimabili. E' anche attra,verso l'affascinante, apparentemente di~creta, ma intensamente violen.ta scomposizione del colore nel1a realtà 1n 11n cdlore pensato rivolto unita– riamente in ogni quadro, ohe l'ossenvatore ensibi'Je può impossessarsi del segrete, fascino che onn'8Ji con– tiene con cmianza un quadro di Ca1i!o Quag,lia. Pit– tori come Quaglia oggi sono rari, sempre più rari: in essi si conserva qualche cosa ohe al mondo modetno embra intento a dist,1,uggere, ed è en2:a equivoci la modernità di un·ar,te in tubto CUJl,luralmen•te consa,pe- vole, libera da concezioni borghesi. da esagerazioni ambigue, colma indubbiamente d'una solare soffe– renza, come la ricerca intensa di un paradisc, per:iuto. Quaglia vive a Roma e dipinge a Roma; Roma entra nelle pieghe dei suoi paesag.;i come una linfa nel bronco di un:i ,pian,ta, vi ci,rcola ma non invade, non trabocca di fuori. non si descrive, ma vi chx:cila col sun colore mist~rioso e la sua casta maestà :fabta di tona,Jità che hanno una voce i·nterna e inconfon'dibile. Carlo Quaglia è un pittore di costante inteJ.ligenza, di sensibHità quasi sofferente, d'amore che i •imposta ne'lle tele seccamente, dolcemente. insomma in affet– tuosi contrasti d: assiHante significato segretn capace di toccarci internamente. GUGLIELMO PETROi'il """ • I ORAlUO Ul.:.LL;\ IU,JJALlO,,t. J.l-.l3 lG-18 lanoscrlttl, foto e disegni ooo pubblicali non si restituiscono ITALIANI D'ALOISIO D~tlV~t\STO UNTEMPERAMEN * <li C.-tRLO t'.-IRR.-t' Il suo nome 11011 e affatw quello dr 1m 1911010.ldearore e rea!i:zatore di pubblicazioni artistiche tra !e quaU !'Almanacco « Il vero Giotto•. Uomo, dunque, di bat– taglie spirituali. iL D'Aloisio porta nella pittura !'ar– dore della sua passione e i suoi parricolari convrnc,– menti. Ma .se è di temperamento battagliero, non è affatto que!!o che si dice un improvvisatore. I! nostro amico non ha niente a che vedere con quei pittori che cerca no di far colpo con !e trovate esteriori. Caso ma i si tratta di 1m temperamento che frena fin troppo g!i impulsi. In altre parole, i! D'Aloisio crede a! ringio– vanimento deU'arte, crede a!!e nuove correnti cultu– rali, seriamente, e a queste si è avvicinato con tutto il disinteresse. Trattasi quindi di un artista che è, con i suoi mez:i, attuale e moderno. con sen.sibi!ità e intelligenza. Egli sa che i! movimento artistico con– temporaneo è una forza che 11011 può feTmarst. Dalle forme d'una volta, eg!i è pervenuto ad un co11ce110 qssai più rigorosamente costruttivo. Il biso· gno di un ordine architettonico de!!e masse e !'osser– vazione realistica, spesso si congiungono in un signi– ficato. che può ben dir i inconsueto e non restringibile ai canoni de! meTO naturalismo. C'è poi anche da aggiungere che certe esperienze costrnttive fatte una volta non si dimenticano uiù, e ciò, ne! caso specifico, è oltremodo convincent~ se chi si pone davanti alle sue opere, sa vedere l,1 viva sostanza che li ha generati. Riassumendo 1~ nostre impressioni in una frase, diremo quindi che nelle we opere non i·i è la solita abilità di mano e i1 solito t•irtuosismo. ma uno scavare fecondo, un amor schietto che rifugge dai facili effetti e da ogni sfarfallamento di cromatica piacevolezza CARLO CARRA'

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