la Fiera Letteraria - XI - n. 38 - 23 settembre 1956

Domenica 23 settembre 1956 I::.\: FIER LETTER~RIJ\: LA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA A VENEZIA * Niente leone d'oro ed alcuni buoni film * di GIA~ LUIGI RONDI La Mostra è Unita Dicia– molo subito: non poteva fi– nire meglio di così. con un verdetto in tutto e per tutto degno della serietà e della severità dei suoi nuovi crite– ri. Come è noto, infatti il Leo– ne d'oro, non è stato assegnA– to ed è questo un fatto che, in tutta la storia della Mostra ha un solo precedente. Dirà subito qualcuno: non c'erano dunque buoni film? No, buo– ni film ce n'erano. nonostan– te l suol molti meriti è stato ritenuto cosi importante da indicare. per !I futuro, quel– lo cui dovranno tendere i film per avere a Venezia la mas– sima ricompensa. Un gesto !orte. perciò, deci– so e, soprattutto, coraggioso. Coraggioso come ogni ele– men to di questa XVII Mostra r.he, facendo piazza pulita di ogn i comprome~co. cue:eec.tfn_ ne o commerclal!smo, no n ha esitato offrirci un program– ma seri!ss!mo ed elevato. a costo anche di mettersi contro i grossi papaveri del cinema internazionale o industriale. E oggi questa mostra ha vinto a gran dispetto degli affossa– tori. degli invidiosi e dei fe– staioli dolenti di aver •vuto solo 32 cocktail. anzlchè 104. Dl una tale vittoria uno de– gli aspetti principali va sen– za dubbio vincolato nella rl gorosa valutazione della Giu– ria che proprio rinunciando ad assegnare il primo premio, ha saputo apertamente con– fermare (e in definitiva ap– provare per bocca di una col– ta assise fnterna?.ior"l") i principi nuovi della Mostra. coerente con se stessa. coe– rente con quelli. Cosi come siamo d'accordo sulla manca– ta assegnazione del f( Leone,.,, siamo d'accordo sul premio per In migliore Interpretazio– ne Cemminile, toccato a Maria &hell. (per Gcrvaise); ci en– tusiasma torse un pò meno quello per la migliore inter– pretazione maschile a Bourvil (partcnr di Jean Gabin ne La traversèe de Paris); e que– sto. non perchè a Bourvil cl sentissimo di preferire James Mason in Bigger than Li/e, ma perchè in Attack almeno Jack Palance cl è parso di una classe un poco superiore, e mentre nella stessa Traver– seè de Paris Jean Gabin, che ne è protagonista, si impone certo con maggiore autorità. Gabin, però, è già stato pre– miato a VPnezia ben due voi- pensato di opporsi, neancho nel dopoguerra. neanche dopo l'inattesa fioritura rli tanti ,~– stivai cinematografici odierni! Alle nostra indignazione Ce– ce eco. unanime, tutta la stampa italiana e anche quel– la estera. con doverosa obiet– tività, si associò alla polemi– ca. E' noto che da tutto que– sto nacquero le decise rifor– me che dovevano dare nuova vita alla Mostra di Venezia; [u instaurato. e con pieni po– teri, un comitato di selezione incaricato di scegliere i illm da ammettere in programma ru abolita qualsiasi ingerenza da parte di elementi estranei alla Mostra, fu ridotto al mi– nimo il numero dei premi (un solo <<Leone,, e le due coppe Volpi per gli attori), fu messo con più ferma eviden– za l'accento sugli asoettl cul– turali della manifestazione anzchè su quelll mo~clanl Il ••ultato è stato questa XVII Mostra che, per la serietà del– la sua preparazione. l'impe– gno dei suol programmi. la severità della sua premiazio– ne.sarà certamente ricordata come una delle edizioni mi– gliori della Biennale cinema– tografica. Nel lungo e motivato ver– detto. cosi la Giuria ha notu– to sostenere che (nonostante le sue speranze in uu nuten– tico miglioramento riel pro– grammi Cossero state deluse « in due o tre caqf ,,) r',..re tuttavia ampia materia di com– piacersi tt per il rispettabile livello dei film presentati, che. hanno permesso al pubblico di apprezzare le Innumerevoli possibilità del cinema come arte». Quali e quante infinite gamme dell'arte cinematogra– tlca non ci hanno Infatti pre– sentato Cilm come l'Arpa Bir– ma"a (irlapponese). C11latrnrh o Calle Mayor (pa,inolo) At– tack (americano) Gervaise e La traversée de Pari, (J'ran– ces!l? Premialo dall'OCIC, CRla– buch è diretto da Luis G. Ber– langa, lo stesso, amabilissim~ regista di Benvenuto Mr. Ma~– shall. E' la storia, metà lieta metà patetica, di un celebre scienziato atomico che, stan– co di quella sua terribile pro– fessione, va a nascondersi in Spagna. In un piccolissimo paese di mare che si chiama, appunto, Calabuch. Per esse– re tranquillo, naturalmente, non dice chi è e. ritenuto 6U– bito un contrabbandiere, fini– ~cc tr1 prigione. Ma è una ben strana prigione: proprio come ,t . ' "';r· ._ ·,~\..' ,r •• . ' . ;},. .. ~•I .. . ' . nell'interpretazione di Jack Palance te e probabilmente una terza è parsa almeno inopportuna nella e Gran Via•; le porte son sempre aperte e l'un1co ospite abituale è un contrah– bandiere, q•,esta volta auten– tico, che circola sempre per il paese date le sue ben note attlludini a suonar la trom– ba a Car l'elettricista e a far l'operatore nel modesto cine· matografo locale: se lui re– stasse in prigione nessuno sa– prebbe Car queste cose, cosi I i carabineros, a tempo e luo– go lo rime! tono sempre fuo– ri' anche ufficialmemnte. Il n~stro scienziato, che si chia- « Calle l\1ayor » di Bardem memorabile, che c'è persino chi scatta una fotografia e la manda ai giornali. Il nascon– diglio dello scienziato, cosi, è scoperto e la flotta ameri– cana si presenta in vista di Calabuch per esigere la resti– tuzione immediata di Jorge. Quando al paesino lo sanno, in un impeto di comica soh– darietà, tutti si ribellano e, proclamato lo stato d'assedio, si preparano a difendersi, con tre Cucili e le lance dei Ro– mani per le processioni della Settimana Santa... Natural– mene Jorge capisce l'antifo– na e pur sapendo quanta pace e quanta serenità lasci ormai dietro a sè, torna al suo diC– flcilc lavoro mentre sul cielo di Calabuch guizza l'ultimo suo razzo pacifico ed allegro. Tutto q·,esto, naturalmente. è raccontato da Berlanga con lo stesso piglio allegro ed amabile con cui già ci ha rac– contato Benvenuto Mr. Mar– shall. Là, Corse c'erano più amarezza e polemiche, di quanto invece ve ne siano qui dove ogni tema è svolto di preferenza sul piano gustoso della satira. E che satira ghiotta, lucida, frizzante I Tut– to diventa suo bersaglio: i costumi di provincia, le pic– cole manie dei vari tipi del luogo, quella prigione sem– pre aperta. quegli onesti cltta- passo pettegolezzi, cattiverie, fidanzamenti e amorucci bor– ghesi. Oh, borghesi que,;ti amo– t"l, tutti costruiti sulle conven– zioni ufficiali, il • cosa dirà la gente•. Guai alla ragazza che arrivasse a 35 anni in una cittadina del genere senza an– cora essersi fidanzata: per leL certo, è lo zitella,igio, e certe sono le ironie del suo prossimo. I dotte nelle sue condizioni. L'argomento. come sl vede, non è nuovo e ha trovato ne– 'gli anni ampio posto in lette. ratura e a teatro. Anche il ci• nema, soprattutto come de– scrizione di usi e cost·1mi provinciali lo aveva già più volte accostato (abbiamo cita• to prima, per tutti, I Vitelloni di Fellini). Va segnato però a merito di J. A. Bardem d1 aver ripreso i vecchi temi con Intuito davvero personale e di averli svolti con una sa– pienza stilistica, una ispira– zione lirica, una disinvoltura narrativa veramente esempla• ri. Certo quella cittadina, an• che se così tipicamente spa– gnola, ci ricorda tante altre cittadine provlnciah descrit– te nei nostri film, quei per• sonaggl venati di scetticlsm?, di malinconia o di per!id1a escono da tanto cinema fran– cese contemporaneo, ma quel– lo che è nuovo, vivace, ori– ginale è quella figura di z!– tell!na d1 centro della ,to– rta con quei suoi tremori, qu;i suoi amorosi pallori, quelle sue improvvise scon– finate speranze e, poi, q·1el suo tragico, diaperato abban– dono. Quel personaggio Bar- dem 1o ha disegnato con de– licatissimi accenti, seguendo. ne con cura sQuisita tutti , movimenti psicologici, tutte le reazioni anche più intime e nascoste. Eccessivamente compiaciuto, forse, di costruir- ' gli attorno un'atmos{era po– lemicamente dolorosa, ha più badato all'eUetto romantico che non alla verosimiglianza o alla lo&ica di certe situa– zioni, ma se questo ha reso un po' debole tutta quella parte di racconto che non Ca direttamente capo a !sabei (che troppo spesso è risolta solo in funzione di un certo soddisfatto descrittivismo di luoghi e di persone) non ha impedito che 11 dramma cen– trale avesse autentiche vibra.. zioni liriche e conq·1istasse per l'altezza del suo patho~ come per la sapienza con cui lo stile dell'autore si è scor– zato di raggiungerlo. cupa della di!esa e, C1nalmen te, ferito a morte, riesce a pe– netrare in uno scantinato do– ve, in preda a una crisi quasi isterica. il capitano si è rifu– giato con il tenente ed alcuni soldati. La faccenda, vista di li, sembra ormai gravissima e ìl capitano pensa di arren dersi per aver salva la vita. Costa, arrancàndo e t·1tto grondante sangue, fa per spa– rargli contro un colpo d1 re~ volver ma muore prima. T1 capitano, allora, cerca di usci. re per trattare la resa, ma il tenente che fino a quel mo– mento ha assistito inorridito a quella scena lo fredda con una fucilata ... Si sente movi– mento fuori: non sono i ted't– sch1, sono gli americani che, sgominato il nemico, hanno ripreso la posizione. Ora il te– nente vorrebbe farsi arresta– re dal sergente, ma gli altri, che approvano il suo gesto, dicono che il capitano è mor– to in combattimento e, co,. munque, quasi a sentirsi so,. lidall con l'utf\clale, •carica– no i loro fucili sul cadavere dell'assassinato. Arriva il co– lonnello: per motivi pers0- nah aveva sempre difeso H capitano; che il tenente gli dica tutto è più seccato che indignato: quell'onestà nello accusarsi g•1asta i suoi piani, se l'altro, invece, volesse ta– cere, gli darebbe il coman– do della compagnia, propor– rebbe il morto per una ricom– pensa mihtare e tutto andr~b– be per il meglio. Ma il te– nente chiama al telefono il generale. E convinto di quello che ha tatto, ma è convinto anche che di lui dovrà ora occuparsi la Corte Marziale ... Di questa storia cosi Cosca (tratta da una nota comme– dia di Norman Brooks, Fra– gile Fox) Robert Aldrich re– gista ha soprattutto tratteg. giato egregiamente i caratte– ri dei personaggi principali: quel capitano pavido eppur violento e millantatore, quel tenente rigido e severo, que[ sottotenente di quasi selvag– gia durezza. li clima ,n cui li ha immersi ricordn, sotto cer– ti aspetti, A !l'Ovest niente di nuovo: la guerra orribile, le atrocità, gli orrori; ma qua e là vi si aggiunge una nota umana. un dettaglio commo– vente e delicato; una preghie– ra in punto d1 morte, un pen– siero affettuoso, una invoca– zione. Quanto ai Cilm france,!, Gervai,e, di René Clément è tolto dall'Auommoir di Emi– le Zola; la sua cornice, per– ciò, è la Francia Secondo Im– pero, la Parigi dei poveri, i quartieri sordidi, i tuguri ina• bitah. Li si svolge il dram– ma cupo e miserando di Ger– vaise, una povera ragazza che, da ·1n giorno all'altro. con due figli, viene abbandonata da1 suo amante, Lantier, un abbietto maccreau. Per tira– re avanti sposa un brav·uomo, Coupeau. che campa più o me– no miseramente riaccomodan– do i tetti delle case. Per i due la vita certo non è facile anche perchè ai due figli se ne aggiunge presto una ter– za, Nanà; Gervaise, allora, con l'aiuto di un onesto ope– raio che l'ama in segreto e che le presta un po' di dena. ro a!Citta una botteguccia e vi impianta una piccola im– presa di lavanderia e stirato– ria. Le cose adesso, anche se I magre, potrebbero mettersi più tranquille se Coupea·i, 1•· vorando, non cadesse da un . tetto e non si ferisse piutto– sto gravemente. Dopo qual- ventato una ignobile creatu– ra animalesca che, ormai, campa solo per bere (e per bere le ruba 1 magri soldi che lei guadagna). La vita con lui è un inforno tessuto di epi– soài ripugnanti, ma, adesso, anche la vita con quell'altro non è migliore perchè in Con– do i due uomini sì somiglia– no e non tardano a far comu– nella a tutto danno di Ger– vaise che finisce per .far le spese del loro amore smoda– to per l'alcool. Poco a poco le cose precipitano: Coupea·J impazzisce e muore per col– pa del suo vizio, Lantier st cerca un'altra donna da sfrut– tare e Gervaise resta sola con anà (gli altri due !igh sono andati via); non ha più nulla cui attaccarsi, non ha più nul– la che la salvi, così anche lei si dà al bere, e anche lei ~i mette a frequentare quelle osterie che per i disgraziati come loro sono dei veri e pro– pri assommoirs, ossia dei mat– tatoi. E per le strade Nanà comincia quella vita sciagu– rata che tutti conosciamo (su quella però il !ilm è già sta– to fatto, cosl faremo a meno di rivederla ...). Immaginate adesso questo groviglio di orrori in mano a René Clément, il lucidissimo e llvido regista di Giochi proi– biti. Vedeste Q'iella Parigi fi– ne secolo, proprio all'epoca in cui in altre strade e in al– tre case cominciava la spen– sierata Belle Epoque. Certe strade umide, piovose o nevo,. se, certi scorci di viottole, certe osterie fumose e tragi– che: hanno tutto il ,apore ed il colore della vecchia scuo– la realista francese, splendida di va1ori hgurntivi, fitta di climi drammatici. C'è una ris– sa in un lavatoio che ha l'im– ponenza corale e il rll!evo di una ... battaglia: e un'esattu– za di notazioni, un esame at– tento dei tipi, una solidità dt ritmo e di respiro. E c'è un pranzo in casa di Gervaise - pranzo succulento di poveri che si Ca ,ihiotto ,olo per la presenza di un'oca grassa - che acquista ad ogni istantP una tragica e q·iasi rabele– siana grandezza, pur conser,. vando, nudo ed amarissimo, il tratto e il segno del lin• guaggio realista più immedia– to. E • dentro •, in questo cll– rna, tra queste cornici e que– ste situazioni, le figure prin– cipali: 1o sgradevole Lantier, lo seiainirato Coupeau e. so– prattutto. la misera, dolen• tis~ima Gervaise con le su~ debolezze umane, le sue fie– rezze, i suoi impeti nobili e le sue furie plebee; un vero misc·1Jrlio tormentoso e tra. gico di contraddizioni e di equivoci. E' soprattutto il suo dramma che ci conquista, è il suo dolore che ci scuote e ci opprime attraverso l'ar– sura spietata con cui Clément ha voluto rievocarcelo. Ma at– torno a lei, pur ammirando la tecnica sapienza di quello stile, come ci lascia aridi e freddi quell'esibizionismo di a\rocità e di miserie, quelle compiacenze realistiche che spesso, troppo spesso, passa– no la misura del buon gusto, rompono l'equilibrio del sop- Pa!! spargimento d1 sangue ...). Par. muta d1 colpo l'ambiente: i 1 ttcolari e dettagli cui avreb- arrestali, con alcuni altri, son be giovato una più decente buttati di !orza in un camion misura, un più gradevole si- E' vero che mentre stanno per lenzio. Anche cosl, però, non muoversi un so dato chiama ci sentiremmo di negare a Cuori Grandgil e lo rimanda Clément doti eccellentissime libero. ma l'altro, il povero di regista: a parte quello che Martin, andrà diritto verso racconta (e certe cose di cui qualche carneficina di ostag11i? nei suoi racconti si compiace) l-'assano invece d1eci anni: ba certamente tali doli di Grandgil è alla stazione e e narratore. da non potergli prende il treno In chi gll porla trovare moli, altri migliori le valige (sempre valige) rl· di lui, almeno nel cinema di conosce all'tmprovviso ~1arun Francia. che, evidentemente, quel a not- ua traversée de Par~. Jnve- te non era finito dt lronte a cc, diretto da Claude Autant- nessun plotone d'es<?cuzionc .. Lara e sceneggiato da J ean C'è persino un ieto t\ae, Aurenche e Pierre Bost è u-at- dunque. Ma Il film non ne ,·o– to da un racconto di Marcel leva uno diverso tenuto sem– Aymè. La proiezione ha 6 u. pre, com'è, in un cl m" a mcz– scilalo applall6i fitti e numero- za via tra la belia e ia com– si e ad ogni momento ha an- media. Il pdmo mer110 della che provocato risa allegre e regia, del re,ao, è proprio di soddisfati . Risa allegre? Ma il aver saputo conservare scm– fllm per argomento non ha l'oc- pre questo clima pur trattan– cupazione tedesca di Parigi? do una materia cosi grave e Come si può ridere su un te- pur evitando di proposito qual– ma del genere'? Il !atto si 4 siasl tono farsesco. No. non che sceneggiatori e regista ban. Jiamo affatto nella !arsa: siamo no avuto l'intelligente trova- in un'atmosfera di commedia ta di farci , ere quell'epoca drammatica 1 cui personag::l tristissima attraver 60 un sln· principali, pur disegnati spcs.;o golarissimo episodio di borsa con tinte un po' 6Btiriche. pur nera riuscendo spesso a ridarci condotti a gesti od a reazioni il clima d'incubo e d'angoscia che suscitano il riso, riescono ad essere sempre due sallIS· dell'occupazione 6010 attraver• simi e decisi t1pi umani. pieni so elementi narrativi per sè comici e divertentl I protago- di verità e di slgnl(lcati. nlsti della vicenda, infatti, so- Si poteva Care di più. si po– no due strani•siml tipi, vera• teva fare di meglio? Certa• mente male assortiti: uno, Mar. mente: un ~meglio• sempre un. è un poveraccio cbe pex possibile, ma questa volt.a, ao– campare fa il borsaro nero; ma po un esame attento del pro– non l'Incettatore e il rivendi· gramma diremmo che il ~ me– tore: soltanto il ... commesso. si gl1o », 6emmai, poteva consi• incarica, cioè, di portare al• stere lo un maggiore corag– tr<iverso Parigi, la notte, la glo di Bcartare dei film. non merce proibita, sfidando natu- in una maggiore curiosità nel- l'andarne a cercare ancora de– ralmente pattuglie di poliziotti gli altri. Pare infath accertato ronde tedesche ed altre dl16• ooltà di questo genere. L'altro - e \uttl gli stranieri in que- sti giorni ce lo venivano con– Grandgil, è invece un miste. !~\apdo _ eh i famo,;i 79 rloeo individuo, truculelllo, ~ film visionati dal comitato di ro, ancbe grossolano, che pex selezione rappresentassero el– caso sJ è unito a lui una sera In cui Martin doveva compie- fettlvamente tutte le possiblltà attuali del cinema nel mondo re una delle 6 ue ... traversate E, dl1atti, non c'è stato nessu- ed era rimasto senza oompa- no, in ne&un paese, che si è goo. QueS t a volta l'Incarico t lamentato perchè questo o quel pluttoato dl!flcile perchè si film non è stato vi61onato; so– tratta di portare da un capo no stati molti, quelli si, che all'altro di Parigi quattro gros- hanno protestato perchè taluni se valige colme di. .. quarti dJ film sono stati scartati dopo es. maiale. Martin e Grandgll sl mettono in cammino. Grandgil sere stati visti. ma questo, per si è rivelato subito per un noi. è uo argomento positivo e temperamento abile ed astuto: a favore della Mostra. Qualcbo ha terrorizzato il rivenditore film, però, poteva e6Sere lascia– con i 6Uoi mo<I! violenti, ha lo fuori. anche a costo di Ja. messo a posto solo con quattro sciare fuori qualche nazione. urlaccl un oste che non voleva magari importante: i Ca6i. co– tenerl1 in un bistrot durant<1 munque, come anche la Giur,a u passaggio di alcuni poliziotti; ha precisato, non sono stati più t di due o tre e, dato che in più In là ha evita O una pat- fondo slamo solo agli inizi tuglla recitando una poe3ia io della nuova tormula ooo ere• tedesco Ce i bravi !Ile, creden- diamo di doverli rilevare con dolo un occupante gli son fi. lati al largo. per non avere troppa asprezza. L'anno prossi– oole). In un altro quartiere un mo la selezione sarà anche p1ù · I , 'ù In t severa e potrà esserlo perchi? pollz otto un po pt OSI a O oltre a tutto. dopo il felice esi– cerca di andare a tondo della to di que,;t.o esperimento, sa– cosa? Grao d gll 10 colpisce e ranno state ormai felicemente lo butta a terra. superate tutte le difficoltà psi- Martin è stupefatto e anche colog!che (non si dimentichi un po' indignato: lui Ca, è vero, ln!atti, quest'anno il boicot• il commesso della borsa nera, tag&io di tanti produttori, a ma fondamentalmente Bi sente cominciare da quello massiccio un brav·uomo che desidera vi- e organizzato del MPAA arnc– vere senza grane e, soprattutto. ricano e si tenga presente an– senza far del male a nessuno che i dissapori suscitati almeno I modi dell'altro lo 6paventano in partenza presso qualche go. e un po' anche lo disgustano verno che si è vista rifiutare in Il suo stupore di 11 a poco an- blocco la selezione uff\eiale l che più aumenta (e aumenta Se que.•t'anno le cose fos,;er 0 la sua ira) quando nel corso andatP male non ci sarebbe . '.lt.. ,. ,.,,. .,i ··- - Comunque se ripensiamo al– l'altr'anno e a tutto quello che durante il Festiva! era acca– duto al Lido ci vien subito fatto pensare: che differenza. che passi avanti. che radical! mutamenti Nel suo discorso di chiusura anche il Sottose– gretario allo spettacolo ha det– to qualcosa di simile: si è ri– fatto agli errori delle prece– denti manifestazioni e ha espresso la soddisfat!one del Governo per il modo davvero intelligente con cui la nuova Direzione e la nuova Mostra avevano saputo porvi riparo quest'anno. R!corda(e gli er~ rori. le gaffe,, gh scandah della XVI Mostra? Quella lunga serie di film lontanis– simi da qualsiasi principio di arte, quella disor~anizzazionr diplomatica e pratica che nPI corso di venti giornj aveva provocato !orse altrettanti in– cidenti con le delegazioni straniere e Corse altrettanti mutamenti di programma alla ultima ora? E. per coronarP l'opera. 0Uf' 1 ric:q..,·Jf\ vn'" 1 n""' di una giuria sollecitata solo da fazioc::i •à 00Jit ir:-c d ,, rn– patie ultrasinistrorse? Se le cose avessero dovuto conti– nuare cosi - scrivemmo su– bito - sarebbe stata una cer– ta e immediata la fine di Ve– nezia e per il nostro paesP sarebbe stata non minima scon!itta nel campo della cul– lura internazionale. ma George Hamilton ma che qui si fa chiamare Jorge, di– venta ben presto, con la sua bonarietà e le sue doti di uo– mo servizievole, il beniami– no di tutti: nessuno immag,. na chi sia e nonostante 1n talune occasioni le sue capa– cità scientifiche saltino fuori, questo non basta a rivelare agli altri la s·Ja celebrità. Jor– ge, cosi, passa giornate di ve– ra pace, giocando agli scac– chi e a domino col curato dìni e tutti • contrabbandieri, quelle feste a base di Cuochi d'arti!icio e di corride da quattro soldi. .. Vedeste la cor– rida, ad esempio: un toro che è •ma muccherella raffredda– ta, una pl_aZll de toros eh<> altro non e se non la sp1ag. gia cintata d'assi e di barche, un torero che è un povero salt,mbanco con i piedi pial– li. Pure quanta frenesia, at– torno, quanto cordiale entu– siasmo, e quanta ilarità. Cer– to alle lunghe, la vicenda ri. suita un po' fragile, 1 perso– naggi - tolti i principalissi– mi - sono soltanto macch1et– te e la !arsa, specie verso la fine, con quella tra1ticomira di!esa armata di tutto intero il paesino. prende toni corri– vi. accenti un po' facili e non troppo mi urati, ma questo non diminuisce l'acutezza di alcune notazioni satiriche, 11 1t•1sto bozzettistico (e quasi alla Daudet) con cui Berlan. ga ci ha ricostruito la morlP– sta vita paesana. Il film ci narra appunto d1 una di queste zitelline: Isa• bel, una ragazza non bella, ma dolce, tenera, sognatrice; non ha più padre, v1ve in ca– sa con la madre e regolar– mente, secondo gli usi, va a passeggio in Calle Mayor e frequenta I balli del Circolo: da sola, però, perchè nessu– no la accompagna in strada e nessuno la invita mai a bal– lare. I giovanotti non la vo– gliono perchè è troppo poco graziosa e più d'una volta, quando parlano di lei, la de– ridono e la insultano: in Con. do nessuno di loro è buono, nessuno di loro ha cUDre o dignità; sono gente ,capata, vitelloni cattivi, famosi per le bul11e ,pe"o indegne che han– no giocato in passato a q'.le• sto e a quello. Oggi, ahimè, è !sabei ad essere presa di mira; non sapendo come pas– sare il giorno costoro escogi– tano proprio ai suoi danni una bella di gusto orribile: chiedono a uno di loro di fin. gersi innamorato della ra– gazza, gli fanno spingere le cose avanti fino a farsi ve– dere in giro con lei per Calle Mayor e dispongono tutto per l'annuncio del fidanzamento. L'annuncio, del resto, in quel piccolo ambiente di provin– cia, è già implicitamente con– tenuto in quelle apparizioni in pubblico che per tutti han– no un significato • rituale• ben preciso. Una ragazza che dopo essere andata a passeg– gio con un uomo in Calle Mayor non lo sposasse po– trebbe considerarsi a dir po– co disonorata in quel clima di radicate abitudini e di ir– rinunciabili convenzioni. Isa. bel, dal canto suo, non esita un solo momento di fronte a quello che fa: si è innamora– ta di colpo, con tutto l'ardo– re, la tenerezza, il candore di una fanciulla già troppo cre– sciuta e troppo sola. Juan, il giovanotto che le ha !atto la corte per burla, è ai suoi occhi il migliore e il più leale degli uomini: mai un solo •stante il sospetto e il dub– bio le hanno attraversato la mente. Quanto a lui, Juan, dopo pochi giorni di quel gio– co s'è pentito: ha visto che cuore abbia !sabei, ha capito !a tragedia che in quel c·,u re la sua beffa poteva susci tare, e ha pensato subito di tornare indietro. Ma in quel– l'ambiente!. .. Come convince– re quegli amici neghittosi e spietati, ad abbandonare una impresa che tanto li rallegrar E del resto, ora che lei è innamorata, cosa fare per ri– solvere la situazione? Dirle tutto? Ma, a parte gli amici che insistono, lui non ne ha coraggio. Sposarla? Ma cosi, senza amore, solo per pietà? D'altronde Juan ha un carat– tere debole e da solo non se la sente di prendere una de– cisione virile. Prima che sia troppo tardi - prima cioè che gli amici arrivino per!ino ad annunciare a un ballo il fl. danzamento facendo seguire l'annuncio da una scena <la r.ommed1a - un amico d1 J·1an interviene decisamente: non è di quella disgraziata città è venuto apposta da Ma– -lrid' disperatamente chiama. to dall'altro; con poche paro– le ferme, egli rivela tutto aò !sabei e la invita a partire. ad andar fuori di li, da quel clima appestato, da quell'am– biente nutrito solo di maldi– cenze e di pettegolezzi. Stra– ziata, !sabei cerca di reagire e di seguire il suo consiglio, ma al momento buono le tor. ze non la reggono e torna k casa. Il suo posto. ormai, P lì. dietro alla finestra, sola. senza più veder nessuno. E non la vedranno mal più a1 balli nè in Calle Mayor. Co– me tutte le altre donne ri- E Attack, d1 Robert Al– drich? La sua azione si am· bienta in Francia, durante quest'ultima guerra. Suoi pr°7 !agonisti sono un gruppo ~1 soldati di una compagnia americana, il capitano Coo– ney due tenenti, un sergente. due' soldati scelti. Sono in pri– ma linea, tra le rovine di un villaggetto francese sperduto nella campagna. Quando il film comincia vediamo nbi– to che i rapporti Ira i vari membri di quel gruppetto so– no molto tesi (già, sotto i ti– toli di testa, avevano visto un soldato morire tra rabbia degli altri che, inchiodati al– le trincee sembravano non poter Car niente per salvar– lo ...). Apprendiamo ora, in un serrato alternarsi di dialoghi rotti e concitati e di situa– zioni convulse, che i due uffi– ciali e i soldati rinfacciano la morte di alcuni loro com– pagni al capitano Cooney che, per codardia, non aveva vo– luto ordinare una manovra d1 copertura. Di li a qualche tempo un'analoga situazione si ripete: per conquistare una posizione più lontana che si ritiene in mano ai tedeschi, il capitano manda in avansco– perta un plotone comanda– to da uno dei due ultlciali, il sottotenente Costa che è il più indignato di tutti contro di lui: i patti sono che se i tedeschi fossero nascosti nella posizione e dovessero circon• dare il plotone, il capitano col grosso della compagnia muo– verebbe in soccorso dei suoi. Invece non si muove e i te– deschi, che stavano nascosti tra le macerie, mettono in se– rio pericolo il piccolo plotone ormai quasi completamente decimato. Per salvare i po– chi superstiti Il sottotenente Costa ordina la ritirata ver– so il villaggio desideroso di una sola cosa: arrivare vivo alla Compagnia per uccider• il capitano. \'alenl!na Cortese In « Calnbuch • stata più speranza non saio di migliorarle, ma di veder Ve– nezia continuare a \'ivere de– i,namente: la formula. invece è stata attuata con uo suc– cesso negato solo dai male– vuli e dal Caziosi. e questo per– metterà al nuovo direttore del. la Mostra. a Luigi Amrnannati - un direttore di mostra cui va duvvero tulio il nostro plau– so più riconoscente - di agire per l'avvenire con una liberta anche maggiore Gli consiglia– mo, ~u que,;ta linea, di chia– mare anzitutto fra i membri del comitato di selezione an• che degli stranieri: questo gli consentirà di essere anche più informato su film esteri e. da altro canto. offrirà fuori d'Ila. Ila maggiori garanzie di obiet– tività: questa Mostra ha dimo– strato il contrario. ma a qual– cuno potrebbe sempre venire il sospetto che non si scelgano buoni film stranieri per !ar vincere solo gli itaJiaol. (Se loese complicato un comitato internazionale si potrebbe ri• spolverare la vecchia idea di (Spagna) mettere i film italiani luori Proprio noi che dal lonta– no '32 detenevamo in questo ambi o un prim!'ltO rhl" ""pc: .. ,un'altra nazione aveva ma, I e col doganiere, mettendo pa. ce fra questo e fra quello. combinando matrimoni diffic1- li e un poco contrastati e. so– 'prattutto, sussurrando qua ~ I là, ad anime in pena, u_n po di parole sagge. Un giorno, però, di fronte a una gara d! fuochi d'artificio che da anni oppone la povera Calabuch a un più progredito paesello co– stiero Jorge ce la mette tut– ta pe~ lare vincere il paesi– no che lo ospita e, natural– mente. grazie alle sue formu– le i razzi che egli escogita otiengono facilmente il pre– mio sMnfll(l(Pndo fl-,a'mente quelli degli avversari. Ma lo evento, per quei boghi, è cosi Tutt'altro clima in Calle Mayor di J. A. Bardem: se là' c'era la provincia Queta. bonaria, cordialona. amabil• mente beCfata con una vena allegrotta. alla Daudet. QUI c'è sempre la provincia, ma riuella amara, disperata, cat– tiva ed accidiosa dei racconti di Maupassant (se non d_iBal– zac, di Flaubert o. add1r1ttu– ra. di ... Cecov) Una provin– cia terribile e grigia in cui, supoergiù come nei Vitelloni di Fellini i giovanotti passa• no la vita al caCfè. e le ra• gazze vanno a passeggio per la strada pnnc1pale, la Calle Mayor, intrecciando ad ogni Quando vi arriva. però. la situazione del fronte si è ul– ler,ormente aggravata e 1 te. deschi sono ora padroni an• che del villagg10. Costa s1 oc- che tempo sta meglio, ma adesso quel lavoro pericoloso gli fa paura, cosi eccolo, sfa– ticato e svogliato, ridotto ben presto alla disoccupazione. In quella si fa vivo di nuovo Lantier e per le mene d1 una amica intrigante e cattiva si incontra di nuovo con Ger– vaise. La donna vorrebbe h– berarsene subito, ma Coupeau che, nell'ozio, ha finito per diventare un beone e un vi– zioso, non esita ad invitarlo addirittura in casa loro. Le conseg•,enze di quella singo– lare ed assurda vita in co– mune non tardano a farsi sen– tire e Gervaise finisce nuova– mente tra le brarcia dell'anti– co amante. Povera donna. pe– rò: è persino difficile biasi– marla· quel marito ogni gior– no d1 più alcoolizzato è di- portabile e dell'accettabile. Conoscete Clément, il suo gusto per l'orripilante, la s·,a soddisfatta indulgenza per quanto di meno bello e pia– cevole può incontrarsi in una realtà da descrivere: bene, qui diremmo proprio che ha sfogato tutte queste sue in– clinazioni; non ci ha fatto ve– nia di niente, ci ha detto tut– to, tutto con un gusto che, ogni tanto, rasenta il sadi– co: i maltrattamenti dei ma– rito. i tradimenti di Gervai– se cui, dalla porta socchiusa, assiste già consapevole la pic– coliss1ma Nanà, le turpitudini degli alcoohzzati. il loro con– tinuo dar di tomaco. le loro crisi ( a un certo p•1nto c'è pers1no un attacco isterico con sanl!U 1wghe a pp1~cicate sulle spalle: con relativo concorso: un gesto elegante della loro peregrinazione not- che. oltre a tutto. insegnerebbe turna capitano di fronte alla qualcosa al festival dl Can– casa di Grandgll e vi entrano oes ...). Quanto alla selezione Grandgil non è a!Catto povero. vera e propria: si. la strada è un pittore. un celebre pitto- intrapresa è quella giusta. Il re. anzi: si è messo io quella coraggio dimostrato è stato avventura per ... sport e un po' anto: se ne dimostri anche di per vedere da vicino coe'è la più: si miri unicamente all'aria borsa nera. Martin si sente of- per{etta. si esclude tutto quanto reso nella sua dignità di... lavo- non le si avdcina e se non ratore ma non Ca a tempo a lo si trova si continui a non reagire perchè uo po· più In dare il Leone d'oro ~!!in hè là, proprio quando sono arri- questo unico e se~pre più vati a destinazione. vengono raro «Leone~• dìven~i vera– sorpresi da un pattugl!one te. mente il simbolo della com– desco. Portati di fronte al oo- piuta perfezione. la meta più mandante. questi riconosce alta di tutti i più nobili sforzi Grandgil e lo copre di lodi: dell'arte del fl 1 m. Sembrano un cosi gran pittore. Martin poche ro•e. ma è ••a•o da que. che già si vedeva morto si sie • poche cosP ~ rhr è dipeso rianima e quasi quasi perdona Il rinnovamen o to aie della al suo ingoiare compagno. ma Mostra e la sua tanto nusplcata reco che la notizia dell'uccislo- sah·czza ne di uo colonnello tedesco GIAN LUIGI 'RO DI

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