la Fiera Letteraria - XI - n. 23 - 3 giugno 1956

A I A ET BARIA Anno XI. . 23 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIE ZE Domenica 3 giugno 1956 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direltore VI ZO CARDARELLI UMERO L. 60 DlREZIONE, AMMINISTRAZIONE: ROMA. Via dl Porta IJastelio, 13. Telefoni: Redazione 005.487. Amministrazione 555-158- PUBBLICITA': Ammlnlstr. « LA FIERA LETTERARJA » • Via di Porta Castello, 13· !torna TARIFFE. IJommerciah L. 15tJ Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 • Semestre L. 1.400 • Trimestre L. 750 • Estero: Annuo u, 4.000 . Copia arretrata L. 100 . Sped1z1one 1n conto correrte postale !Gruppo 11> · Conto corrente postale n l :lli'!S Ii MARGINE A UN CENTE ARIO * ILCASO HEINE Eternamente occupato di se stesso, scrisse su tutti gli argomenti del suo secolo * dl HERHANN GES'.l'El\1 ·* Arrigo Helne. che non ba esaurito In romanzi nè In dranuni il suo gagliardo potere creativo, pur avendo dato ,·ita ad un gran numero di 1lgure poetiche 1ndimenLica– bill. Arrigo Helne ha da se stesso, sul scrio o per celia, tratto cento ligure pèr svelarsi e presentarsi al C05petto del mondo. Comparve nel salotti berllnc::il come 11poeta malato e. insieme, nei suoi « Reiscblldcr ». come il sol· dato della emancipazione di tuttl. Nel suol migliori anni dl Parigi recitò la parte del dio begelliano in terra e, so– prattut.LO , quella del poeta p er.-c1,;uitnto Jn esilio, dell'ul– timo roma ntico e del pti.mo cantore dei t.•.!mpinuovi. del– l'amico dei popoli e Jcl nem lco c!el re. del più rlvoluzlo– nario poeta tedesco e dell"ozioso elegante sui boulevards parigini. Negli anni succcss1,,1, qUa..'ldOgià era malato. chia– mava sè stesso addirittura il più lieto dei poeti, o anche Jl Lazzaro, Jl migliore dcgh mnor>stl. 11gliod"Arlstofone, e 11 Giobbe nella « Matratzengruft. >, il Suo sepolcro dl mate– rassi. Fu un amante rnfellce e Insieme troppo fortunato. fu uomo fedelissimo e marito infedele. SI atteggio a bo– napartista e ad autentico tiglio del Reno. ad ardente pa– triota tedesco e a mangia-prussiani feroce, a profeta del comunismo e ad antlc.omusta. n sensualista cd n spir1- t.ua11sta, ad cllenizznnt.e e ad ebreo errante. n moribondo e a supcratore dello hegellanlsmo, a sanshnonista epi– cureo e a deista scettico; recitò tutte le parti; fu tutto: un Proteo in cento forme. ciascuna delle quali fu Arrigo Heine. Raramente una figura spirituale, che appare cosi nettamente delineata, cos\ rlsolu;u e limpida. fu bnpa– stata di tanti elementi cont.raddltorl e sconcertanti. Arrigo Helnc. uno dei poeti più lortunatJ. ha solfer– to più che la maggior parte degli umani. Ma quando, pa– rahtico e quasi cieco, entro la sua tomba d1 materassi nell'esilio par>gino, perseguitato daj governi e dal cri– tici tedesc1. ,•i,•eva tra una moglie nnalfnbeLa con un chiassoso pappagallo chiamato Coco e In cameriera Pao– lina, e infermieri. segretarlo e turisti leUeratoldi. e scri– \'e\'a. fra tormenti atroci, molW delle più belle ballate tedesche e Lieder e poesie politiche e gran parte della sua più robusta prosa. diceva al suo runico Melssner: « La mia vita è stata bella ». Questa frase non era la smarginssatA di tm moribondo. Essa esprimeva con esattezza lo stato d'animo dt un poeta, il quale. pur d::>Po w1a lungn mnlnttla. appnrlvn nelle sue opere il più sano degli scrittori. e, nell·agonla, più ,·ivo di un intero e dvo mondo. Il suo è il linguaggio di un genuino eroe de'.la storia dello spirito. Il morent~ e para.litico poeta uno del plu Jmpa,·ldi cantori rivolu– zfonari d'Europa. La voce di qucst·uomo in ceppi fu una delle maggiori voci della libertà europea. Parlo. nel suo « Lled » grandioso, per I tessltorl slleslanl ln rivolta: « e maledetto H re! de 1 gentiluomini. de i ricchi il re. che viscere non ha! El cl ha spremuto fin l"ultuno picciolo, or come cani mitragliar cl fa. tesslam. tesslam. tesslam ! La sua voce sl levò contro tutti l tiranni e tutti i pregiudizi d"Europa: Sono. la Patria e la Religione soltanto vesti. paludamenti. Gettate via codesti Indumenti. e ch'io serri l'uom nudo al mio cuor! Fu un tamburino dell'umanità: Ridesta la gente, tamburo! ardita rtsuoni la diana: in marcia ed avanti. sicuro! è questa la scienza. oggldl. E' questa dei libri J'esoenza. e dl Hegel la !llosolla: J'bo In mente: è la mia sapienzb perchè sono un bravo tamburo! Il famoso storico danese della letteratura. Giorgio Brandes. biografo di Voltaire e scopritore di Nietzsche. ha chiamato Arrigo Helne 11 più arguto degli scrittori. dopo Aristofane. Agli eroi l'opinione pubblica attribuisce un pathos un po' tetro. una spesso tediosa austerità e una sempli– cità di bronzo. Agli eroi fncetl nessuno può credere. Sono altrettanto inconcepibili come del moralizzanti musicisti. come del rivoluzionari che compongano poesie d'amore, o addirittura delle poeslole rilassate. che non sono. poi. niente altro che musica. Inconcepibili sembrano nnche i giornalisti geniali la cui prosa brillantissima è, spiritual– mente e politicamente. ben più feconda che la greve ed oscura prosa dei più eminenti corifert della scienza. E al– trettanto tncredlblle è che un ebreo possa essere stato 11maggior poeta. dalla morte di Goethe In poi. Ebbene: Helne fu questo eroe faceto. questo giornalista geniale. questo grande poeta tedesco. Questo poeta giocondo non soltanto era uno del più tragici ,•ro! del suo secolo. ma. come tutti i grandi wnoristl. ~ra anche molto bulfo, e chi non voleva ridere con Heine, ~teva ridere di lui. Questo eroe faceto fu w1 accrr:mo martire: fu uno dei tardi grandi profeti ebrei e fu un Don Chlsciotte che. con le sole armi della sua celia e della sua penna. com– batté dfL solo la battag!ia contro tutto i potenti tiranni del suo temPo. per n bene dell'uomo comune. ma, - come del resto accadde al più di quelli che si batterono per esso - senza Il suo aiuto. COmbatt<l da solo per l'emancipazione del mondo In· tera; non lusingò nessuno, nè il tlrairno nè le sue vittime, non l'uomo comune nè ruomo eminente. Non servi alcuna fazione. non fece parte di alcw1 partito. se non dei suo, e soltanto volle servire l'umanità senza fanatismo, can– tando, con liriche lmpeccab1ll e cnn buona prosa. Il poeta che ha scrit,o I più pvpolari versi tede.<chi fu uno degli uomini più complicati. Se la mescolanza dl qua– lità lncon.,ruentl in un carattere, e di conflitti vitali che non sl risolvono. e di altitudini che sl contradkono co– stituisce un elemento sia del tragico che del comico. non mancò certo a Heinz: la materia. l'occasione e la via per essere un poeta tragico o comico. In realtà fu l'uno e lu l'altro: uno dei magggiori umoristi della letteratura universale e un poeta che seppe evocare il tragico ln una decina o in una ventina dl versi. n poeta dell'amore fu il cantore della liberti\. il gior– nalista fu un vate. il « Chansonnler » fu un satirico. il romantico un supernaturallsta. il sen !mentale un beffeg– giatore diabolico, Il solitario fu turgido di passione oo– ciale .. Innamorato sempre. ebbe In men te la sua rag1tzza e il mondo Intero Eternamento occupato di sè stesso. scrisse su tutti gli argomenti del suo secolo: politica. so– cialismo. comunismo. lilosolia. letteratura, arte. musica. viaggi. fiabe. teatro. spiriti e fantasmi su divinità morte e su tutto il teatro del mondo. Lui e il mondo furono il rno materiale. D1 sè stesso egli Ieee !'esempio di un mondo. Fu un «Dandy» e un giullare; fu la spada e la fiamma. HERMANN KESTEN (Trad. di C. P.). A pag. 3 e 4 Galleria degli artisti stranieri ARHIGO HEl~E a cura di GIOVA I TECCO .... Scritti di: LORENZO GIUSSO - LUIGI LU . GIOVA 1 NI ì\"ECCO - CARLO PICCHIO - BO AVENTURA TECCHI ',, ,_·, ','\ ·\, A PROPOSITO DEL «REPERTORIO» DI FALQUI \ \ \\' ' .·,,\\ \' * M~IIIYVAX!MYVi:,,,\W~-',~~ Si v~nno il,limpidend~ le acque - \ per 1 poeti clel!e ultune lm e 1 ARNOLDO CIAHROCCHI: Paesaggio. (A pag, a: Galleria degli Artisti italiani: Arnordo Clarrocchi) IL SUCCO DI IJ~~C\'1'E:\'SA PllODUZIO:\'E LETTEllAIUA * I PRITCHETT RACCONTA 1•i11ore rnrissimo tll nature 11101°le, tll Jtersonaggl In ambienti grigi. di 1111adre1ti tli 111•1u1r1•11z11 ,nodesla che una ,·olla ,·istl n•ramente non si possono Jthì dinwnlleare Attorno al tavolo siedono tutte le generazioni ·in un giuoco che non lascerà né vinti né vincitori, ma dove i «punti» degli uni si dovranno sommare con i «punti» degli altri * di t<;LIO FILIPPO ACCHOCCA (Continua a pag. 2) t,.

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