la Fiera Letteraria - XI - n. 21 - 20 maggio 1956

Data I&.6ovrabbondanza dl scritti che cl pervengono con la esplicita richiesta dl giudizi partlcolarl. comunichiamo og,1 interessati che direttore e redazione della •Fiera• sono asso• lutamente lmposslbllltaU a dar riscontro a queste rlchlestc. ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16·18 t\lanoscrltU, foto e dlsern1 non pubblicati non 11 restituiscono DlEGJLI( A\Rl'IS1f1( J( T A. IL Jf A N I Enrico Pram11olini: Composizione Coloricolmidi poesia di GllJSEPPE lJJ.1JG1IIUi'l 1 'J. 1 f Chi Incontri Enrico Prampolinl, e veda come sl posi sull'interlocutore e su quanto lo clrcòndi li suo sguardo spiritato, sente di trovarsi in presenta d'uno che fatalmente non può soffocare nell'animo una continua volontà di parola. Poiché arriva all'arte per necessità irrimedi"'ablle di esprimt're poesia, non credo che molti pittar-i dell'ult1mo cin– quantennio meriterebbero quanto Prampo– lini l'onore di chiamarsi pittori. Sin da quando, quas,i ancora ragazzo, ten– ta, nel 1913-14,di !issare. suggeriti da una automobile in corsa, ritmi spaziali Jn rap– porto a cromatismi, più che osservare spas– sionatamente, come faceva allora Boccloni, gli oggetti 1n moto nella sfera e nel conta– gio d'una palPse energia meccanica. egli si affanna a cercare un emblema pittorico de– ~ll effetti via via prodotti nel suo animo mcessantemente sconvolto e meravigliato da una realtà oggettiva senza requie mutata dal progredire del sapere. In una mano teneva. nel giorno recente d'una visita che gli feci, un mucchio di la– pilli, e nell'altra soppesava pezzi di zolfo. ~e:J:;s~ ~~~rt~ qà 1 :N,t~c~~rg;tt!b1~i 1 \~~lo 1t~~~ zione di pioniere nella storia della pittura sperimentale, ma anche per intendere l'evol– versi delle sue audaci ricerche. avere in men– te il valore precipuo ch'egli dà alla materia. nelle sue orchestrazioni plastiche. Non piu il sentimento del colore, che ancora poteva sedurlo quando eseguiva l'Automobile in corsa del '14 dove il pittoricismo rih1ane prevalente, ma ormai dovrà esclusivamente tormentarlo H lirlcìsmo della materia, do– vrà tormentarlo ·solo la perenne metamor– fosi che l'uomo infonde alla materia, dovrà tormentarlo la voglia unica di quel ppssesso d'umana magla di cui tutto intorno a lui testimo!11a. Se per qui diffondermi su quella ch'egli ha chiamato « Arte polimaterica >1, arte che dal '14 al '40 lo portò al compimento di tan– te opere indimenticabili, mi manca lo spazio, nessuna tirannia di spazio ml deve impe– dire d'Indugiarmi un momento ad am1rnra– re le sue opere del '53 e del '54. Apparten– ~ono alla Serle biaplaslica, e po:,slamo non insistere sulla bruttezza del vocabolo p01ch':?: designa bella pittura. Le tensioni, le disso– nanze, le irradiazioni, le esplosioni, ogni vio– lenza, come trovino questa volta recisamen– te armonia, può solo capire chi non sia tan– to cieco da non vedere In tali opere l'lnfi- 11ita misura della forza delle lince, né tanto ~~l8;1~6~~i~foiea d~it! ~~ 1 ~l~rriail~h:ssier~ssI 8 ~~: i giallt, che i bianchi, che i viola, che l neri l'uso stupefacente di tutto il giuoco de~li innumerevoli neri che i colori non più colori ma polpa stessa della materia affermano colmi di poesia. GIUSEl'PE NGAI\ETTI PR IIIPOLINI Unaplasticità . della eleganza ,._ tlt LEO~- IJE6AAIJ La nascita dell'arte astratta è uno del !enomeni più rari che si siano verificati nel corso della storia delle arti plastiche, e non si può ripetere abbastanza cne non si tratta d'una nuova scuola, ma d'una 11uova conce– zione. L'arte astratta. pertanto, rimette in questione le basi dt tutta la pittura. La pit– tura astratta suppone la creazione d'un lin– guaggio e d'una logica che nulla hanno di comune col linguaggio e la logica della pit– tura figurativa. E la logica propria della pittura astratta non può concepirsi se 11011 m dipendenza di una radicale trasformazio– ne del nostro comportamento psicologico, sia dl creatori che di semplici spettatori. L'opera astratta di Prampolini mi ha sem– pre colpito per il carattere deciso del suo atteggiamento nella costruzione - psicolo– gica, logica, linguistica di quegto nuovo mondo della pittura. Mentre in1ntt1 lanti pretest a~trattisti c1 presentano ac! masche– ramenti talvolta Indubbiamente br!l1anlI - della figurazione, Prampolini invece muove autenticamente alla scoperta di nuove r<.,._ gloni della pittura, e, di conseguenza, dt nuove regioni del nostro essere. In defini– tiva, la plasticp, astratta la progredire la nostra conosc1;nza dell'umanità, e dobbiamo pertanto salutare in Prampolint uno degll ·it:t:~l~~~i~) dr 1 ir~~1~J'd1t\id~OJ~a~~1Jrs~,~es;~r questo; essa non è né vuole essere il pro– dotto escmsivo d'una attività in certo modo i~tv:~f6~:. 1 ~·e~~i rfs~ 1 ~\;\e. UPeru6~~i s~~lZ~peart Prampolini ricomincia integralmente i' av– ventura ctcll'espress10ne, e la conduce al più lontano Im1ile elle gli è consentito dalle sue forze. Tale dono dt se stesso appare ma111- lesto in tutte le sue pitture; per chi sappia leggerle, Delacroix diceva :f< Datemi del fango e ne farò la più squisita pittura»; Prampolin:, in certe tele, si serve di materiali partico• larmente adatti a suscitare un pittoresco dubbi() gusto~ ma sa ricavarne una plasti– cità della piu profonda eleganza: miracoli dell'autentica creazione! LEO DEGAND Un astrattisn10 coscienzioso ed alacre * di GIU,O IJfJlll;l.,ES La posizione di Enrico Prampolini nel pa• norama della pittura moderna 1taìiana e dellè piu nette e <lecise: infatti questo arti• sta che iniziò la. sua attività militando nelle prime schiere futuriste, e che parte– cipò In seguito a tutti i più Importanti mo– vimenti dell'avanguardia europea dal Da• da1smo d1 Tzara e Arp al Bauhaus di Gro– plus; dall'olandese De Sti}l all'Abstractio11. et <-réatton. di rierbm e Vantorge:oo è tra i pochisslm! nostri pittori che non sia mai venulo meno al suo credo artistico estrema– mente rigoroso e insofferente dL compro– messi. Anziché sperdersi nelle correnti no– vecentesche e postlmpressioniste, Prampoll– ni ha coraggio amente seguito la via d'uu astrattismo coscienzioso ed alacre, lmpe~na~ to neìla soluzione di quei problemi croma– tici e formali dai quali la pittura migliore non s1 è mai allontanala. Ricerca quindi d1 ~~~1 ;rees~i~ie~~~ 1 ta~n~:f~:i, '~! t~1 cf~t~fu~ai l'altro, ricerca d'una realizzazione di valori timbrici attraverso lo studio e l'impiego di materiali pittorici appropriati. Ed è qui, anzi, che l'artista ha saputo innestare la sua personale vena mventiva, mediante la creazione di quelle composizio– ni « µolimatericlte ,, dove l'accostamento e la giustapposizione di diversi e ~pesso con• trastant1 mezzi espn:ssiv1 gli ha permesso di sottolineare l'importanza oi;gl cos1 pr mi– nente - del colore, inteso non più come cc colore atmosferico e tonale,, m~. per i'ap– punto, come colore <f timbrico». • Accanto a tal\ ncerche, che Prampollnl aiternavr. a quelle dedicate alla scenogra. Ile, all'atchitettura, al teatro, 11011 possiamo non rico1dare l'impegno con cui egli si è intere3sato all'aspetto teorico dell'arte attra– verso nun1erose messe a punto critiche, ma– nifesti leoric1. pubblicazioni dedicate alia scenotecnica, alla. scenografia, all'arte poli– materic~. ecc. Tutte attività, codeste, che valgono a meglio delinearne la complessa figura d'artista creatore e dl teorico dell'ar– to modern~. GILLO DORFLE DueletteredallaFrancia Scusatemi, caro Signor Prampolini, se rl– SJ)Ondocon tanto ritardo alla Vostra cortese lettera. ma, molto occupato, dopo il soggior– no a Roma, non ho potuto trovar modo dt lncontrarmt con Voi. Sarei stato be1i lieto di potcrVt (!ire come le Vostre opere all<.L Quadriennale ~iano state per me di grande interesse, e come sia stato contente• che l'ac– cordo sul Vm:tro 11ome st sia facilmente rag– giunto, ed abbia p01tato all'assegnazione del Premio di Parigi a Voi. Spero che quando verrete a Paript me ne informerete. Credete, caro Signor Prampoltni, alla mia gra,ide simpatia. Vostro JACQUES VILLON Caro Collega, Vi ringrazio della Vostra cortese lettera e 11u compiaccto del Vostro successo alla Quadriennale di Roma. Le Vo– stre opere ~ono dt vrlm'ordine e di alto livel– lo, e, soprattutto, molto personali. Ml e, voi, egualmente gradito di dirVi tutto Il bene possibile delle due belle tele esposte al Mu– seo d'Arte Moderna. Vt prego accettare, mio caro Collega, l'csvressione det miei senttmen– tl più cordlall e l'augurio di uederVi })resto a Parigi, Vqstro MAUlUCE IHUA CllON Enrico Pram1>olini: Composizione Una intesa fra pensiero ed espt·essione .Jf,. ,li VHIIIU) 1IPOLL01.1JIO L'ana.ltst delle relazioni tra futurismo e ar– te astrai ta è a11cora da scrivere, e non si tratta di impresa facile, risolvibile alla bra• va, rLchlede11do essa ampia ed accurata do– c1Lment~lone. Chi dovesse occuparsene rl– cordera allora, tanto per fare un esempio, quanto ebbe ad osservare Enrico Prampolt– nt: Kandtnsky che net 1920 legge t manife– sti futuristi ai suot allievi del Bauhau.i, a Weimar; Mondrian che nel suo n Neovla– sttctsmo » det 1921 afferma come una nuova coricezione sta stata aperta dal cubismo e dal futurismo. Ma dovra pure, questo ~to– rico, ripercorrere l'attività degli artisti che collabrJrarono a smuovere nuove idee gene– ratrici. E allora troverà che l'influenza di Enrico Prampol111t .,;ugu sviluppi dt quella varte· dell'arte moderna che orma, st defi– nisce astratta e stata rilevante. La v1tatita che ha caratterizzato la sua vtta d'artista fin. dal 1912, quando, aJJpena diciottenne, sf tnserl nel movimento futurista è stata quanto mat complessa e molteplice, esFrci– tandosl, oltre che nella pittura, nella cine– matografia, nella scenografia, nell'archttct- tura, nell'arte applicata, nella pratica. or– ganizzativa e teonca. Ha preso parte alle infziatwe artistiche e culturalt più. vwe e tn/luentt del secolo: dal Movimento Dadat– sta del 1917, con Tzara e Arp, al« November Gruppe ,, del 1919, alla cc Sectwn d'Or n del 1922 a Parigi, con Gle12es, Lèger e Arch1- penko. al « DI STIJL II di Va1t Doesburg e Mondnan, al e< Cerete et Carré >1 dt Partgt ne! 1930, alL' « Abstraction et Creatwn » di. Herbi1t, Vantongerloo e Arp del 1931, e cosi via. Il percorso dell'arte astratta passa per Enrico Prampoltni, e si innesta in que! tronco che tende a creare « una intesa tra il pensiero e l'espressione >1. Pronto alle solle– cit02ioni piu audaci, talora spericolate, Prampolini ha sempre fidato nell'immagt– ne, quale modello di un simbolo: non. ha cioè mat trascurato di discorrere e ragiona– re tn termine dt pittura. Anzi, è con la pit– tura c11e egli ha svolto t suoi ragionamenti e che da questi ha trasmesso avvertimenti e lezioni. MBRO APOLLONIO VEBBA VOLANT JLE"JC''JrEJRA DA * JP A JI~ ~= JR ~ O ELIO - Firenze - Ho letto due volte le sue poesie. La pri– ma volta (ma forse ero anche materialmente stanco) ne ebbi un certo senso di confusione, di affastellata. letteratura, di (quasi) compiaciuto artificio e, anche, di fondamentale inespe– rienza: quasi un linguaggio ba– Cultura__ nazionale e cultura regionale GIU.BOS. - Ml duole dover ripetere che non è mia compe– tenza la pubblicazione delle poe– sie. Mio compito è dire cio che ne penso, meglio che posso. Per i suoi versi riconosco la sugge– stività e la drammaticità della situazione che li ha ispirati: ciò comportava, 1nevitab1lmen. te, uno sforzo di traduzione nella parola poetica al quale è stata lnsuf!iciente la relativa. lmmatuntà dei suol mezzi. E al « mi duole)> intztale aggiun– giamone un altro: m1 duole. in– fatti, di non poterla rallletare con un gmdizto ptù positivo. nalmente scolastico. Alla secon- Ii tema di domani della no, oleii; soltanto 'dopo Si con vin- 01 convegno si è tenuto nei- interessamento epidermico. 1 to Romanò nella sua conclu- ge attraverso una trasfonna- co nella tradizione letteraria da lettura - nonostante ccr- stra cultura pot.rà essere quel- sero che era. po ibile. Cosl è l'aula magna dell'Ateneo paJer- Le assenze, comunque, sono sion2 - si verificò nel periodo zione della società, nella quale italiana. Ad un esame attento, te riserve su alcuni moduli lo dei rapporti fra la cultura per questa necessaria cultura mitano), e oltre - co a che state ampiamente compensate della. nostra storia letteraria tutti sia1no jmpegnati, tntellet- ci si accorge che è stato de– espressivi che risentono di un nazionale e le culture regiona- « popolare». che non signiJica non slona - a numerosi uomt. dalle « presenze». Prima fra compreso fra U 1860 e il 1900. tuali e uomini politici». mocratlco prima di aver letto certo titanismo tra dannunzla- Jl, come sino ad oggi è stato imb'astardìme°ito della cultul'3 ni politici d1 rilievo, fra cui tutte, quella di Angelo Romanò Verga è uno deç-li esempi più La relazione che insieme al- Rousseau e della Rivoluzione no e campaniano - la mia quello di un pieno, effettivo in- J. semplice li~ello nazionale o l'On. Natali, Sottosegretario al. che ha svolto ii tema ((Cuitu- significativi. Egh visse alcuni ."altra di Roi:nanò' ha suscita- Francese, e all'origine della sua impressione è stata migliore, serimento dell'intellet-tuale nel- al livello tll uria erudizione in- la Stampa e Infonnazione l'On. ra regionale e letteratura na- anni della sua giovinezza ne.1-to un più vivo Lnieresse è sta- mimesf si avvertono le forze nettamente migliore, e tenden- J'atomosfera del proprio tempo, capace di sintesi (difetto delfa Restivo, 1'011. D'Angelo, nsses. zionale ». Prenctendo le mosse l'ambiente 1etterarlo dalla sca- ta. quella di G.A Ciboito su politiche che crescono e fremo– zialmente positiva: mi ha col- dopo la parenteSi di diseduca- nostra scuola,! antica a nuova), sore regionale, e lo stesso On. dall'ipoteca crociana suLia no- pigllatura milanese e fu pro- « Teatro n'azionale e teatro' po- no all'esterno, di cui il paese pito (e giustificherebbe !orse zione alla cultut1a. portata dal ma si~nificn 1bhe tutti possono Alessi, Presidente della Regio- str~ cult.ura, Romanò ha mes- 'µrio _a contatto cl;)n esso eh~ polare>>. La te.si, indubblamen- è un ter.ritorlo passivo ... Dietro anche certe false tngenuttà, co- fascismo. partecipare ad essa, e sia pure ne siciliana. so m evidenza come Croce, ac. scopri ~enlro di se i caratteri le suggestiva del giovane stu- Goldoni sta una società vera FIO.CAR - Genova - Non me sl dice In $'.enere) 1:1nave- Questo primo tempo cultura- con gera~chie, di vaJon,. per po Le relazioni sono state pre- canto a non dubbi meriti, ha peculiari della pro;>ria cultura dloso rov1got'o è stata quella e propria, la Repubblica vene- sono 10 che posso dirle <con na, per cosi due, ba:occa che le ha. conosciuto successi e in- tt!r . 101•111re ~Ila propria vita cedute da brevi e significative avuto il torto di considerare, tipicamente regionale e isolana. cli dimostrare éhe in Italia nel ta, con usi, costumi, tradizioni, tranquilla coscienza) se faccia tr~porta la cronaca 111_ meta- successi, ha impostato proble- (pa1chè. tale, è essenzrnlmentr dichiarazioni di Gino Monte- i.n ogni opera d'arte, soltanto Tentando invano, dapprima, lo corso dei secoli si sono ~vuti caratteri somatici e lingua pro- meg!~0 8 studiare o a scrivere fisica. Non le faccio questo di· 1111 _ dei quali alcuni risolti, la _fun~1one ,della cultura) un santo, direttore di Leggere, li il da.lo astratto, rifiutandosi di uso di un linguaggio borghese, sempre e solta;.,to di·.:, filoni pri, originali ... E Goldoni di vers1. che ha letto poco. si ve– scorso complesso (o ohe. tale altri 110 -; ha avuto moVi- arr1cch1mentt> interiore. quale ha illustrato Il significa. concedere alcunchè al dato con- comprese l'umanità profonda drammatici: uno relatlvo a un questa società è s!;ato Il can- d~. ma se proprio ha _bisogno vorrebbe e sere) per la s1mpa- menti e femlenti_ (si consideri- Per ora, dlcevaino, il proble• to e gli s:opi del convegno. Do- creto e struttura.le, conslderan- del linguaggio della pavera gen• teatro dotto, ma di scarsa rt- tore, ntraendola e descrivend~ di dire certe cose· le dtca e si tla cii.e la s.ua gentilezza ml ha no ad esempio i tre grossi fi. ma esiste e lo si comincia ad po di lui si sono aperti J lavo, dolo come extra-poetico. E' sta- te di Aci Trezza. Attraverso la sonanza popolare· l'altro rela- la 1n ogni aspetto, da.ll 'an.sto, s!orz1 di dirle nel miglior modo sempre ispirat<?; ma perché ere- lonl del neorealismo, della let- imJ>OStare, e ben v~ngano tut.- ri, e nei tre giorni del conve- to cosl possibile, s~lle ~rme di s~a oper~ n·atura, la Sicilia t1vo ad un teat'ro regionale, crazia in decadenza, alla piccO- che puo. lt_l fontio non deve do di doverglielo fare in co- teratura meridionalistica, della ti i tentatlV/1 diretti a ta I fine: gno hanno svolto l loro tem: Croce, che In Italia s1 produ- rientra._ d1 colpo e con crede!l- molto più vivo C:ef primo. La la e medla borghesia trlonfan- preoccuparsi. a mio avviso. del scienza. E. in coscienza. debbo letteratura resistenziale, dei d_a.ranno moda se non nitro, di Angelo Romanò, Giorgio Kais- cesse quella cultura ~ristocrat1- zia li d1. e~cez_1one rn;l_la ston~ carenza del nostro teatro na- ~. agli ~rt1gian1 e ai pescato- dilemma. studio o poesia.? Stu– anch~. aggmn_gere che 10. non qua.li gli ultimi due sono lega- circoscrivene il suo ambito 0 serllan, O.A. Cibotto, Giu eJ>-ca che_ tanto ha nociuto alla lett~rarta 1ta~1ana. Cto !)011Sl· zionale sta proprlo nella •non n chiogg1otti ».... di prima, .se le necessita pra- ho pm il dlntt_o di glud_1ca.rla ti ai primo per certi versi, e aU_ar~arc ;, suoi confini; ma, pe Sala. 3?no state Invece iel:- formazione ,di una autentica gnlf1ca che 1I Verga s_,a _uno riuscita fusione d~i due tuoni Nella sua meditata sintesi, Ci- tlche gllel impongono ,e vedrà da questa rubrica, propno pe~· se ne discostano per certi al• prmc1palminle, di ,faf' nascere te te relaz1ont del Prof. Chiaz- c~ltura nazionale (e, agg1un- scrittore regionale; s1gniilca in uno solo. botto non ha trascurato u 1a- che - avendo verame!lte qual- chè vorr~l ~onsiderarla non :,iu tril; ha superato le impasse un lingua_ lo che esprima la zese, Rettore Magnifico della g!amo _noi, anche alla forma- che la carica vitale della sua Alle asserzioni, Cibotto ha to positivo del problema. « Man- cosa da_dire - trovera il tem- un princ1ptan~e: le! sa (e, ~e dell'ermeti~mo e del.la poe~ia e esigenza certe istanze cul- Unive:sità di ~~!ermo, 1.1quale z10ne di una cosc~enza ~olitica, regione, il dia.letto, la .c~mcezio- fatto seguire w 1 a parte dlmo- ca oggi _ egli afferma _ un po di dirlo. magari nnunc_iando non lo. sa, glielo dico). che 10 prosa preziose e flnt a se stes- turah. non e potuto intervemre per economica. e sociale diffusa l. ne del mondo, la trad1z1one et!- strati va esplicativa alla qua teatro nazionale mentre esisto- ad altro. Non vogho fate 11_mo. sono scarsamçnte un cn~ico. In se. ~a, ripetiamo, ha a,vuto il Proprio ~er dibattere il tema ragioni di salute, e que!!e d~I D'altra parte, p~rò, bisogna, rl- ca (concentrata net p~overbil, le era Collegata un3. parallela, 110 invece teatri regionali, ve- ralista: ma un poeta c~e nten– queste mie noterelle. faccio piut- merito di legare gli lnteUettua- « cultura ~azionale e cultura ProfL G.B. CavaJlaro, dell'Uni• conoscere che I arca_dla e. I ac- espressi dal Verga_. arricchisco, e nece aria, analisi storiCO·llO-neto, naf)Oletano, emiliano, ecc. go un .~rande poeta diceva ad t<?sto u~ esercizio d1 gu st o, ma- li nt proprio tempo, facendoli regionale», la rivista m~msìle ve~lta d1 Palerm~, e Paolo To- cad~mla soaJn'?vecchi mali lta: no la realtà poetica. e stonca litica della situazione italiana; Perché? Perché non esiste una uno pm 1ttovane. qualche tem– nifesto 1mpresslonl, ml permet- recedere da un atteggiamento I Leggere ha indetto, alla !me d1 sch1, dell'Unlvers,tà di Roma. llaru, 1 . qu I Si Pongono agli della letteratura .naz1onaJe. Ai- e ha indicato, accanto ad acu- società nazionale, ma tante so, PO fa: « Nori ti preoccupare to (al piu) ~ualche con s lgho. di sapore arcadico di falsa ari- a.11rUe,.uni convegno a Paler- Questa a,ssenze hanno r2ppre- antipodi di u,ia cw.tura "popo. la domanda se s, Possa o me- te intuizioni di carattere melo. cietà regionali in processo di se n _lavoro_t1 toglie tanlo t~m– Ora ne~ s~o1 versi emergo~~ stocraz-ia. (e siamo con Bene- n~o. Ola Id~ temp?, comunque, sentato luntco neo del con ve- la~,, rettamente mtesa_. Pro- no _parlare dt una letf:er3:tu~ dologico e storico-culturale, trasformazione ... I nostn s1•Pl- PO, ~ me~ho, forse: la _poesia, problemi di eSJ,lfCSSlone e . detti allorché come ha fatto s1 era conomclato ad agire nel- ~no; non vorremmo parere in- llfÌO ~r SUl)!'rare q~e st ( OSla- regionale, converrà qumd1 n- quali potrebbero essere le vie tatorl a teatro non sentono mal fra I sassi. germoglia pm bella. l~guaggio che 10 ? 0 n s~prei, in Una sua i-ecente nota su la. direzio~e di un approfondi- d!screti. ma. c! spieghiamo in co 1· omano ~ 0 1:1 e rnnaSlo sPon~ere sposta~dC? u,n P';)CO la per cerca.re ti portare a solu- parla.re di sè, delle loro preoc- Si ricorda Montale? « Questo ne vorrei, ri.solvere. è lei che L'Espresso, dichiara di non tro-lmento del te.n~a: bas_terà cita• parte perche, lll Italia,, S0Ve!)-reà~a ~eJ~ a st1 ad\one,. 1'!1a ha questione: che ~1oe Sl puo par. zione la così detta, e attuale, cupazioni, del seru;o più TlPf?"P:eZ:ZO d1 suolo non erbato - deve risolverli e procedere cor varsi d'accordo con Piovene il re, fra gll, altri cont,nbutt, l'm- te la cultura accademica sta 11 lca a cu~e rezio 1 l 1 con• lare di conversione di una cul- e< crisi del teatro». Tali soluzìo- sto ma più reale della loro v1. s è spaccato perche nascesse quella sicura coscienza chf i1 · quale, scrivendo su un QUOli chic.sta SlJlle << Tesi di !aurea e In rita.rdo rispetto al problemi ere e, pa;te7 ° . ."~ft\ 0 d~l tura regionale In letteratura ni potrebbero sostanzialmente ta .... DI fronte a questa situa, una margherita ... ». nora. dimostra. Il solo cons g 10 diano francese Temps de Pa- i'orientan- ento culturale degh dei proprio tempo; problemi rappresen an .e. piu us. re de: nazionale. A questo punto si essere rlcei;cate nel fatto che z1one è ~v:dente che si deve che, per mia esperle?za valldo: rls, e orta va ;, gli scrittori. a unlve.rsitajri 11,~ondotta. da Pro- che no nsono tutti contingenti ~ cultura siciliana, Giova un, sarà chiarito soltanto .un. pro- ,1 Teatro italiano non continui tenta're di far crescere nello IGNOTO GENOVESE p_otre1darle e questo. non men stare in disparte e non dtre spett_we, ..Mendtonalt~ fa. pure e occas1onall, ma che, come erga. . . . . . blem~ teorico o contr1bu_1to a ad essere da una parte mon?- stesso tem 1 ,a un bisogno e una Ignoto genovese - Questa. hsca mal nel segreto della sua la loro su ogni tema della vi- re'.at1vam_ente i.Ile sole sette quello trattat?, meritereblJ<;ro « La pm -,asta !10ntura d1 cli.!anre un PJ'?blema stonogra- pollo del ceti privilegiati, 0 dal- coscienza collettivi dello spetta- volta si tratta di pseudonimo anima. ]:'arò, semmai, leggere ta contemporanea. 11). Univers1l,n dei Sud: l'mt~resse qualcosa d1 plu di un se1\1phce letteratura regionale - ha det- fico. Gli scop, del Convegno l'altra. manifestazioni di un re- colo· di far si che si abbia una non imposto dal lettore, ma l suoi versi a un critico vero. Certo. nell'atteggiamento del, che ai problemi relativi ad es- __________________ sono ~•tri. Esso Intende consl- gionalismo, anche se ammanta- gestione collettiva in nome dei- inventato da me. al fine di l· . _ l'« adesione II Si nascondono so tema avevano portato .Co- derare i rap!,o~tl fra fa lette- to di « nazionalità 11, cir~oscr,t- la .Popolaz1one e che questa si dentlhcare in qualche modo lo RE ,N.NE · Milano . « Sono rossi ricoll fra i quali quel- munita, .fiord Sud, /t Mulwo, p e e· tt I I I ratura. e le 1eg1onl. quella cheto; ma che esso divenga sin- ab1tu1 a trovare m esso quel autore di undici fittissime pa,. giovane danni - ml dice - ho f dell'~tivls~o politico ed elet- E1n1l,a, anche se non. organ!- 1·e1· 11 () '' I 1il( e a,, potremmo chiamare una rlcon- tesi del due filoni dei qua'., d_ibattito ideologico e quell'eme, gine di versi manoscritti (cor- cercato di essere sincero 11.Non tgrallstico. ma in verità chi camente, ma con studi e sag- v~rs10nt deila lettera.tura na- sopra si e detto z1one art1Stica di cui la sua slvo inglese, ottimo: è una ca- posso. per ragioni ovvie di bre- si sente di riinp-"'lverare' agli gi sparsi. uonale in vita e cultura re- A be d · i t t coscienza ha necessità >1. ra anima ottocentesca) dedica- ttà, da[le lu~ gludltiu ~a~~i(s1· intellettuali un Impegno poliU- Leggere ha dedicato ai con- Sotto gli auspici del Comune Renzo Laurano (V1a Matteot- rornall, Il d~co1~.o diventa. pra- come t~at~•~ot~• es t;~1~~ ~;_ L'ultimo relatore del conve- ti in gran parte a Ho!!mann, aregg,a 0 n rno a 0 . · co specialmente quando sia vegno numerosi articoli com• di Cittadella (Padova) è lndet- ti 108 S l ,co e orgai zza ivo 11· polare andassero ognuno per gno è stato Glu eppe Sala, che in un tono di cortese polemica. Ma ecco -- mi dico - un gio, esércitato con dignità e buona parsi su_r numero di a.prile, con to ii v Concorso Nazionale di • anremo ; D:>pa Romanò, ha parlato Gior- con'to proprio. Ed ecco 11 fono, ha svolto una acuta relazione Una cortesia d'obbligo mi impo, vane al quale varrebbed.lat/": fede? Ripetiamo, se oggi l'uo, saggi dt_ Glusepp~. Sala, Vale- Poe,;la «Premio Cittadella 195611 Glusepf)f' Mesirca (Galllera g!o Ka1sserl!~n. sul tema « Re- meno, cosi,icuo se si vuole, ma su « Il movimento della !' tra- ne d1 nservare ~l tutto clo un na di dedicare un po a en mo di cultura vive, anche, 1 rio Voll.')nl, Marce,,o Clemente, . . . Veneta, prov. di Padova); g1one e nac,one nelle arti fJ. unilaterale della Commedia dizione II ed u suo contributo breve saggio agh altri af!ezio, zlone. potendogli parl~re, cono, problemi del"ora, e tuttavia Enzo Fla-iz?ne, Ornella Sob_re-di Ld ~É:~• "l~,sset" di~po~zl~_ Bonaventura Tecchi (Bagno· g.uratlve 11,U ustrando li s1gni- dell'Arte ~on potrà sussist~"' alla cultura nazionale 11.In so, nati lettori della mia rubrica. e. sc~ndolo. La sua slnc r_ltà 110': continua ad eo<?rcitare la pro- r?, e rr.1lat1vi.alla cultura sic!- ne ~l p'~e rov nc,ae un regio, prov. di Viterbo). !1ca.to da da.re adunarle che, tutt'ogei _ ha detto il relato, stanza, riconosciuto lo scar~o pertanto. trascrivo la seguente la mett~ m dubbio, ne potrei pria missione secondo quello hana; 11>0lche, naturalmente smo . _a.ova. . pur essendo locale e re:,1onale, re _ l'espressione ti ica e ,iù peso che gli « orli conolus111 sestina:« Oh stuPore. stupore, li mettere m dubbio la. sua molta spirito di verità e quella sete prima di fare ope!'a d1 sintesi A g1ud1z10della Commissione l'!J~cl\~iz;ool~~'!i\~~~~~.~';.a~~~~f~'. non s!a n:a1 wovinciale nel conseguente del nos~ro tea1tro della cultura aristocratica. 1ta- matto ero io?_ non son persua- g1ovlnezza. Non prenda queste di universalità che informa la in quemto settore, è necessaria giudicatrice, detto premio potrà sen~o deteriore della parola, e nazionale ...., la sua fisionomia hana h~nno dato al contrilluti 0 : lo 0 lui? l'un de· d . _ . parole come quelle ~1 uno c~e sua opera, questo è un dato una scomposlz:one analltlc!'a de) essere interamente nssegnat9 !1 razione: e( Opera concorrente al i!1di~ando a_lcun1 modi c01:cre- e le sue tmmagin• hanno ben regwnal1 (compreso lo stesso O 1 ue, 10 sia 0 _si .senta vecchio: nè l_u• positivo degli ultimi d!eci anni, vari ele.mentl (appunt(! quelll un .solo concorrenle, o sudd1v1- Premio Cittadella 159611. b1 d1 dar vita. o lncoragg,are, altro e ben più si ,\incativo sti- Verga .. dei q':'ale la rivaluta- c~nservavo sempre un pensler na. ne I alt.a cosa. Vorrei dir- di questo « primo tem 1 ,o II del- reglonan1) !r~ I quali 11 tema so m due premi ex acquo. La cerimonia della premlazio- dove già si. manifestano, alle molo vita.le . Si fono trasmeose z1one e stata ,1n parte postuma, pio - sempre ere cente: lo o le, e la prego d1 tenersene ap, la rinnovata cwtura ita.li <lna. stesso si d1v:de. Potranno concorrere al" Pre· ne avrà luogo alle ore 16 del 22 energie _a,t1stlche che certa- nella tradizione dei nostri atto- e Io stesso Pirandello, fr~lnt~- lui? fo:se ambedue, - come si pagato, che cl. sono in lei le. Il secondo tempo può, per In tal modo, l'atmosfera del mio Cittadella 195611 soltanto settembre 1956. nell'Aula Ma· mente esist~no n~ila palude del· ri, nei loro atteggiamento alla so e mal c~mpreso dal pml, 1I fa a risolvere il dilemma? ... "· premesse di un espressione pae- ora, soltanto essere au.splcato: convegno era già preparato.; e, autori di opere di poesia in !in- gna della Scuola Media di Cit- la "provmcia. 11 ,tallana. luce della ribalta, frement[ di r~lato~.e ha invece lilumin:<to ,I L'ultimo verso della sestina è tlca.: il tempo penserà ad lnse- raJ>Portl fra cultura nazionale In effetti, bisogna rlcon:>Scere gua Italiana edite tra Il 20 ago- tadeEa (Padova). Sulle due 1•elazloni si è aper. vita, fervide di co1nunlcazione .. significato che 1,er la pm au- meno pertinente alla materia.· gnarle come ra~glungerla com- e cultura. regionale 11 che si- la serietà e l'interesse con I sto 1955e li 20 agosto 1956. La una vivace dis:usslone, alla Di 1,rovenlenza e di stratifica- lentlca cultura .hanno avuto per appagare la legittima uriO: piutmnente. Non sono. ora cose gnlfica una più aitlva e pro- quali gli intervenuti hanno se- 0 nl concorrente dovrà invia· J1 risultato del Concorso ver- auale 11contributo più polemi- zione solo popolare, sorta con questi 111ovimentl. Si pensi .al. . . c . che si possono insegnare. 1 flcua partecipazione dei popolo gulto 1 1avorl. Ricorderemo Ml- re e~itro 11 2 settembre 1956 du• rà pubblicato ne « La Fiera iet· r,o. ma più vivo e in:eili~enle, gli attori e con le rappresenta- la funzione esercitata da rivi- ~•tà dei. letto_rl, al quali. lascio -!considerato come consorzio. a,J. lena M'lani, l,orenza Trucchi. •. Il' ,. al Se retari· terarla11 e sarà comunicato ai- è .stato dato da Vigorelli. Il z:,ni delle fiere, nel corso delle ste co~ie L~cerba, La Ronda, il compito d1. risolvere i ardua. ~IU.C.OST. · Roma -:- Lei m, Ila cultura, e una piu decisa Ornella Sobre!'0, B:a,)ca Ma- ~ 0 f"'co~;co~J~e: Bi~o Rlbellati la Rai e al principali giornali critico ha mes~o in evidenza la sue vicissitudini Ja Commedia la Voce, e, m camPo ~attoilco, sentenza, dlro che terminava prega d1 us~re per lei il soll- 1 penetrazione di questa in tutt, gnlno. Lui<n Montanarinl. .Fau- C~ttadella (Padova>. e una co'. e riviste. non-strumen:ahtà dell'arte e dell'Arte non Potrà sus ustere da Fro1ttespmo, .a Firenze, e con la parola « flemma 11. to ps~udommo: « picche 11, ml gli strati della nazione. Dire, sto Gent1lini, G.B. Vicari, . • _ della Iettera,ura italiane, tutte che come teatro di corte, ai da La trad1zlo11e_in S1ci!Ja, che, HOFF su~gerisce. Come vede. per la come molti fanno, che Ja cui- Gianca.rlo Vigoreill, ·Ferdinan- l'la J cla1cu.no de\ nJrmrri1 del Hanno concorso alla organiz- prese nel complacunento della margini dell'assolutismo ...: An. oltre a mer!t1 di sprov1:1.clahz- MANN mia nota fobia del nomi finti, tura è solamente un ratto di do Virdia, Mario Pompilio, For- a omm ssion~ g u ca r ce, e zazione del « Premio Cittadella contemplazione della propria che questa volta l'artista popo, zazlone e d1 aperture pm vive ------------- non le obbedisco. Ma. a _propo, élite significa affermare qual-1 tunat,1 Seminara, Michele Prl- predsamente a. 195'-11:l'Ente Provinciale Turi- intelligenza. « Ma - ha affer- lare viene attratto in un'altra verso i problemi del. temPo, h~ VINCENZO CARDA REI.LI sito della sua lettera. m1 1:isc1 cosa' di gratuito: è stato mal1~co, Minaj Faldei-le. l'editore Diego Valer! · Presidente smo di Padova, u comune di mato, conrludendo il suo_ìnter- classe o ai uoi margini, dove espresso dal proprio se,:io ii lltrelloro dire quanto la capisco:. e m1 di- tentato altnmenti, si è mai p:c- C1µ0-~J-!. P1-;o. flch•n<d••t1. (Dnrs~rturo 244Rb. Venezia l: Cittadella, la cassa di Rispar- ~ento, - bisogna rlvo!uz1ona_re incosciamente a pirava a giun- troppo lrascu:ato Mignos,, del 1------------- sp,ace non poterle dir bravo vato a far partecipare tutto un, o,useppe Ross.m. Claudio Tri- Aldo Camerino (Campo Ban- mio filiale di Cittadella l'Am-1 I ambiente della cultura 1taha- gere, e dove di conseguenza qual~ invece e necessario ricor- OIE(;o FABHRI per i suoi versi. SI consoli: 0 010 ad una cui tu es? Molti• scoli, Roberto Bene.venga jr., . . . . ' na e fare in modo che essa tras!onnarn la sua ane 11. darsi come scrl~tore cattol1co. Condirrltore rr,ponsahllo quando studiavo lettere anch"lo ~r/~nnavano, prlma elle fosse,Angelo M. Narducci,. Angelo diera e Moro ~608• Venezia\ mml st razlone Piovlnclaie .di p_renda. conta.tto con la realtà Ed ecco l'altro fenomeno, Gol- e uno d~i pochi. d1 autentica -----------– ne scrivevo cli assai peggiori. inventa.to l'aero;,!ano, che l'uo- PaoluzA. oltre un cosp cuo nu-J Ugo_ Fasoio <Dorsoduro 24.8, Padova, li dott. Dino Marcluo· viva della società, con. la real- do111. « Egh e popolare anch~ voc<>dell ultm10 cmquantenruo. TI. GO (T,pogratia. <Joionna> HOFFJ\IANN mo non avrebbe mai sol~ato l mero d1 studenti universitari Venezia); rello. tà « degh alt[l 11;e a 010si g1un- oggi, rappresenta un caso uni- P. A. P!ev.a Colnnna. 366 _ Roma

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