la Fiera Letteraria - XI - n. 20 - 13 maggio 1956

.1.nno XI - r. 20 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DRf,l,E lE Domenica 13 maggio 195G SI PUBBLICA LA DOME ICA QUE TO U tERO L. 60 DlREZlONE, AMMlNISTRAZIONE: ROMA· Via d1 Porta Liastello, 13. Telefont: Redazione 5.'>5.487. Ammmt.slraz1one 555-158 - PUBBLICITA': Ammtmstr. « LA l•'lERA LETTERARJA Il Vta di Porta t_;aste1to. 13 koma TARlf'J.,.,E t:ommerc,ah L. l,ì\J Ed1tonalì L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L. 1.400 . Trimestre L. 75<1 . Estero: Annuo :., 4.000 . Copia arretrata L. H)IJ Sp<>ri1z10nP tn conro rorrPl'tP nostRlt tGruppo 11, Conto corrPntf' ri 0st nlP n I Ji.t·>h LIBRI SULLA RE.lLTA.' ITALI AN A D'OGGI GIUDIZIO ESTETICO E RAGIONI STORICHE * Quando l; ristampe L'amara provincia diventano rifacimenti diLeonardo Sciascia A p..-opo!iilto di t1.•~ opere di itl:n•lno :lloretd di Aldo Palnzze!llehi e di f'amillo Sbnrboro * * di FEIUJ11,lrlf\ 1 1JO l'IIUU,I di ENR[CO FALQUI Alcune ristampe, a molti anni di distanza da quando apparvero per la prima volta. di opere letterarie del nostro Novecento g,a considerate notevoli nella prnnill\ u lezione e tuttavia adesso fortemente «rivedute». 0 del t.ut.Lo << rifatt-e ». ci hanno lndollo a qual– che riflessione sull'opponunità di un ~unile lavoro. Quasi scmp1c le rag.om dello scont ento, e.s.sendo m rapporto con l e aumenta.te esi– genze tecnico-artistiche dell 'a utore, co nsen– tono all'autore st.csso d'accoglierle e d'esau– dirle senza do\"cr troppo mutare l'mt:ma compagine dell'opera e non o ltrcpa.35ano il lavoro di pulitura e luc1dat.tt. .rn. D'altronde e raro che un autore ristam pi la sua opera senza cercR.r di mlgliorarln. E il dt'Sldcrio di rc,·i.sione aumenta coirnumentare dena distanza dulia data di compostz1onc. Nulla di piu leg1ttJmo e naturale. Mn. crit1cnmrntc. quale 5lgnl11cato. quale valore po:;sono as.-;u– mcre emcndnmenti e abbellimenti cosi tnr• dlv!? E ln qual conto son da tenere? Va– rianti e correzioni vnnno a son·npporsi al– l'espressione storlcamen{e più genui:rn. piu esatta. più fedele già fissata dall'autore, g,a registrata sotto un anno preciso e. in quanto tale. rappresentativa del :mo pcn.:;lcro e ~cn· umento e gusto corrispondente a quella dota. 01 conseguenza. cosi ritoccata ed nlteratn. l'espressione non risulta adesso contrnnatta. riguardo alla rispondenza con l'isptrnzione di un tempo 01111ai t.rnscorso e non p.u ripetibile? , In vero. quando le ragioni dc!rulteriorc inten·ento hanno radici che anondano sino all'idea conduttrice stessa dell'opern, com– portano mutamenti ptù ~ta.nzlnll da parte dell'autore che voglia esnudtrle. Ma qui tor– niamo a domandare!: Fmo a qual punto è consentito ad un tt.utore di perse~ulrle SC'nza che il nuovo testo sia da considerare quasi al1a stregua di un·altr·opcra e non d'una semplice ristampa? Quanto più profondi e radical! sono I mut,a.mrntt. tanto più l'antica data <li con~– posizlone risulta poco. meno che anncrom– stica e bisogna sostltmrla, o inlPgrarla, con una più recente, a test11n onumz a del nfnc1- mento. Divcrsnmentc non res.tn traccia d"l– l'altrrazlonc cui sono stati sotto po!'ttl i mol– tt•pl:cl rauori chc- cosl!l'Ji...;.('ono il 1a~0 c10<'1i. mentarlo dell'opcr:t e che. stabllc-ndone e garantendone la datazione !--torica. n1..' tnn– ùlzlonano anche la ,·alutazlone rstl'tica Mn. ingannevole nei confronti dc-IropC'~a c~1e !1 ha subiti. l'omL<..Slone della denunzin dt tn1l rimane(ZKlnmcnti non lo è mrno nei con– fronti dell'autore che Il ha eseguiti. ... Tutta,·m non si tratta di una scontrntrna riscontrabile soltanto negli anziani n cau:--t\ della rilettura e del riesame dl un·opera ~lovanllc. Ugu,.le insoddisfazione si mnnl– festa. a volte. anche in autori giovani. Ugua– le, s'intende, nel!' esigenza del ritocco, ed estensibile sino al rlfaclmcnto. E' notorio. per c~empio. li caso di Romano Bllenchl. A distanza dl pochi anni dalla com· posizione e dalla stampa. dopo aver abban– donato o. mei,;llo.superato le posizlonl idro– logiche lnlzlall della Vita di Ptsto e della Cronaca dell'/la/ia mesch<11a. egll ha ristam– pato t suoi più valorosi racconti soU.oponcn– dolt ad una forte revisione non rolhmto stilistica: ed ha in programma di riscrivere per Ilio e per segno l'lntero romanzo del Co11sen.wtor10 di Santa Teresa. tutt'altro che lmprovvbato ed Impetuoso, e anzl minu– zioso e lento. r1fles....,ivo e des.crlttivu ln un congiunto assaporamento annlitico. Il fatto è che a quel raccont.1, in appresso. Il Bilenchi si è Lrovato, per sua dlchlarn– zionc. a non attribuire « nitro valore>> che e< d! una materia>> e. :;iccome di detta « ma– teria» gli premeva ancorn << l'inquietudine», ha voluto (< r!ordinarla. ». Quel racconti con– tenevano invece più di una scmpllce « mate– ria>> e Bllcnchi l'ha più che <<riordinata»: l'ha rielaborata e. a t.raLtl, l'ha nddlritturo trnbfonnata. Al punto che le dale dl ori– gine. col passare deglf anni. di rifacimento in rifacimento. sono divenute dat.c di par– tenza e, trorandolc In calce alla redazione ultima. è giocoforza integrarle con quelle d'arrivo. Integrarle o sostituirle dei tutto? Parrrbbe che per Bilcnchi la prima cdl– zlone di un ::;uo racconto o romanzo avcfse il valore di una primR st.csurn. l'('Sa pub– bllrn per poter mC'gllo dlstAccnrscne e di lì a poco riprendervi e complctnn 1 i il lnvoro nrcrs.snr10 al rAgglungimento della lezione delinlliva_ Per Bilenchl. a dirle nlln buonn. le rnR!oni che gli fecero sentire Il bl~oRno di riprendere il Conserratorio, non npprnu ne ebbe le bozze impnglnntc. e che su ·slst.ono ancor onl. ogni quah·olta ne rllrgiie in volume runa o l'altra parte. sono le se– guenti: • Disu!(uagl!anza di stile. ora calmo e scorrevole, che riesce a dire tutLo quello che volevo dire, ~econdo le mie forze, si capisce; ora frantumato, con i fatti messi giù In forma di appunti, che anticipa– vano trop))O e. con la loro ,ercntorletil, esaurivano i successivi nodi della vicenda. Personagi:I presentali insufficientemente al principio. Sproporz10ne tra parte e par– te del romanzo. per cui esso non trova H suo naturale respiro In alcuni passag(l'I chiave. Perciò la mia Insoddisfazione è di carattere estetico: infatti. quale ne sia Il contenuto. li giudizio estetico è quello che conta, almeno per me. anche in un ro– manzo. E' naturale quindi che io riscriva quel romanzo e non ne facciR un altro Ma per ora non ho comincialo Domandiamo. dunqur. quand'è rhe mfope– ra st ,:,uò t·onsidrrarc drl tutto e per sempr·• compiuta. Ed esiste un autore chr. llnrhc Rli avanza vita r. con In ,•itn. là spr>run1.n e la forza di mi~liornrlh. nnn si ndoprn. nf– Cannn o nddannn. prr riuscirvi. iascgurndo Il miraggio della perfezione? L'odissea delle «varianti» di Giusepp(" Ungnrrttl vuol es-. sere citata ad esempio Mn non taseiamocl porta r vla dall'nr~o– mrnto, e leniumoci alle t.re recenti rlstnmpc dalle quali han preso avvio le nostre con~l– cterazìoni. E~-:e sono: Il pudore. ro1nam:o di Marino Moretti (Mondadori. Milano 1950): Perelà, uomo di fumo. ronrnnzo di Al<to Pa– Jnzzes.chl (Vallecchi. F!rrn:,e l!l54l: Pia11i,;;– simo. pormetto di Camillo S~Arburo 1Po1.1-a.. Venezia. 1954). E nella Joro ci.lfrrrnlc nttua• zlone rnpprcsentnno tre a1rattrrlsticl aspeltl El'òlllCO FAL.Q I (Contmua a pag_ 2) IL « BLU TURCO», CO ILLUSTRAZIO * I DI GE TILINI LE ALI DI CARRIERI La più recente pubblic~zione delle P?esi_e di Carrieri è n?n olo la tesLimonianza di una fedeltà letteraria, ma anche 11 ntorno a una particolare felicità espressiva che ,·errà incanalato per Ja prima volta nelle liriche di ,U S,\~DHO ZAl\ìOT'l'O , Primo \'ere . Tanto è cosi che il de Pisis. da bravo ~io– vane, compie tutta la sua car– per cui è sempre aperto il problema filologico della pri– ma educazione pittorica di de Pisis; talrhè nel 1916 Palluc– chini invitava la critica asco• prire quc ·ta preistoria inda– gando le prime fonti ed i pri– mi risultati delle esperienze precectcnll il viaggio a Parigi Prnblcrna filologico di!Iicil– mcnte risolvibile in modo com1>lelo, soprattutto in vista del fat lo che de Pisis non si qualiiicò mai prima dPlla mo– stra romana, come pittore. Le tra e che embrano por– lare verso un de Pisis che in gioventù abbia fallo della pittura. no11 conducono che u pi te false: ad esempio quella che eia bimbo ancora, a otlo anni, ii giovane Filip• po fosse affidalo alla guida del prof. Odoardo Domcnichi– ni. Iiglio e nipote di egregi (igul"isli ed omalisti dei se• colo passalo•· e più lardi a quella ciel professore Giovan ni Longanesi, che a quel tem. pi godeva Ja fama di buon riera scolastica. laureandosi colorista. non significa a(lal- in lettere con una tesi di sto– to la manifestazione di una da clcll'arle; la fama di Jet– precoce vocalione pittorica. teralo stravagante che gode– Non ·i tratta d'altro. infaili. rn in città non doYe,·a essere che cli una con ·uctucti 11c di sta la eccessiva, se continua– quei tempi presso le agiate va ad essere ricevuto nei mi– famiglie di provincia che, co- isliori salotti cittadini. E que– me facevano studiare il pia- slo senza mai far sospettare noforlc a tutte le bambme. di poter dh·enire un pittore. cosi facevano studiare il di- Sempre letlcralo, non so– segno al maschietti. E se ope- lo come narratore e poeta, re si ono volute rimettere in quanto come erudito che si luce di quel periodo. per intPresserà anche di questio– quanlo siano assai dubbie. ni cli storia dell'arte antica, pure no11sono altro che stu- ma sempre con criteri fiiolo– dietli totalmente anonimi e gici ed antiquari. Vediamo !'Colastici che potrebbero es· perciò in quest'epoca soprat– sere benissimo <liqualche ca- tutto un giovane. amante di ra ignorina di buona fami- una cultura ernd1ta e dlsor– glia •· Non c'è, insomma. nel- dinala. che va dalla compila– la sua infanzia una vena che zione cli un importante erba– lasci mtra,·ectcre il futuro. rio agli ludi sulle scul!ure come è :.C<"aduto inverc. per in legno: inqui_clo e vaga– Care un esempio, coi temi di n:ic~te mal!nco111co. con mol- 5cuola ciel giovane Ga'Jrielc t1 sintomi di poeta decaden– d'Annunzio. in cui esplode :SANDRO ZANOTTO senza misura quel vulcano cli entusia mo e di passionalità (Continua a pao. 2)

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