la Fiera Letteraria - XI - n. 20 - 13 maggio 1956

Data la sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con la esplicita richiesta di giudizi particolari, comunichiamo • agii tuteressatt che direttore e redazione rtella , Fiera• sono asso• lutamente Impossibilitati a dnr riscontro a queste richieste. / 1,AFrnnA tETTERAIUA I lJ I AIRTl[§TA DElL CA TO T J[ CX o ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16-18 r.tanoscrlltl. foto e dlseE't11non pubblicati non si c-ulltut9cooo FELICE FILIPPINI Lo scrlttore e 1>iltore ticinese F'clice Filippini espone in questi giorni a Roma IJNPITTORE IN ''ZOCCOLI,, ,.. di LORE ZA TRUCCHI E' sul lago di Lugano che finisce l'ulivo, ed è J'ancor mite Ticino a fare da spartiacque tra il mondo nordico e quello mediterraneo. Giusto dunque che del ticinese Felice Filippini si sia detto che e è iJ più nordico degli artisti italiani ed il più meridionale dei tedeschi.> Genuino e tenacemente attaccato alla propria ter– ra, il Filippini meglio si definisce ricorrendo alla tra– dizione ed al passato. In lui, infatti, l'antico culto tede– sco dell'abilità e dell'artigianato ed il senso del< carat– te1istico >, già proprio dei goti e rinverdito poi dallo espressionismo moderno, si fondono con l 1 amore ita– lico per il bel colore e l'eleganza della composizione. l\Ia, precisiamo subito, che si tratta di una fusione non pacifica causa di quel divario formale, spesso non lieve, che si nota tra l'incisore ed il pillore. L'uno, ricco di una prodigiosa tecnica e dominato dalla vo– lontà di espressione e di rappresentazione, resta inte– ramente Jegatò alla forte tradizione grafica tedesca: dal < buon operaio cli Dio> Albert Di.irer, ai membri rivoluzionari del B.-iicke; l'altro, il pitlore cioè, aman– te, come abbiamo detto, del bel colore e della elegante comp05izione è, perciò stesso, portato a prediligere l'a!fresco ove meglio Si disincaglia dal troppo rigo– roso telaio grafico per comporre una reallà più pate– tica e decantata pur nello stiparsi delle figure, e dove il lieve < non finito> impressionista e < l'esaltante rapporto tra materia e luce >, ci richiamano, ia pure con i debiti salti, alle pitture di un grande tici– nese del '600, quel Giovanni Serocline che il Filippini ha senz'altro ammirato ad Ancona. Bisognerebbe ora vedere se Fllippini è più nordico o meridionale, più in<'isore o pittore, se la passione grafica sovrasti in lui quella dell'affresco. Tuttavia sarebbe questo un discorso oltre che vasto un po' ste– rile e forse ingannevole. ,A noi importa qui rilev.are come i contenuti del Filippini incisore, pittore e finanche scrittore, siano unici ed unitaria la sua ispirazione alla riscoperta della terra natale. Un mondo, pur nelle sue differenze formali, sempre en sabots (in zoccoli), secondo la bella espressione che André Lhote usava per i « più umani > degli espressionisti, i fiamminghi. Lontano quindi da ogni intellettualismo; in continuo, fermo e crudo contatto con il reale e la vita, nella dimesti– chezza della natura e degli esseri umili: talora gioco di feste nuziali e campestri e di popolari kermesse, spesso drammatico nella lotta con la terra e gli ele– menti, sempre saturo d'amore e di passionalità. LORENZA TRUCCHI li Bacio (disegno) I vecchi I.a domenica del paralitico Pro:cssione ~ ..,,- -· , ... ~<.,.,-!~ .J~ ~,,, (tempera) (Llnoleograha) Autoritratto HIOGRLIFIA 1)1 FII"'••••••~• F'elice Filippini. ha 39 a1111i. Nato ad Arbed-0 presso Bellinzona, dirige la prosa di Radio Mo11teceneri e abita a Crocifisso di Sa cosa r L11ga110). Debuttò co111e pittore, ed esegui parecchi affreschi nel Canton .Ti– d110; dal 194/J, tenuto a battesimo dal Premio Lugano di Letteratura asseg11ato al s1to primo libro S1g11ore dei poveri morti>, h-0pubblicato opere narrative/< Ra– gno di sera> e < Rncconti del sabato sera, i e di cri– tica e /i/oso/la / Procuste • 1948 - Premio della Bie~– nale di Venezia per la critica rnternazionalei, < Il Ce– bètc • 1951 e Figaro 1951; ha esposto "' Svizzera-e i11 Italia, ma so71rC1tt11tto s, è dedicato al bì,111co-e-11ero, illustrando parecchi ltbl'i /T1trgenev, Pu.skm, Ca11evà– ci1ti. i propri romanzi) e in.ridendo ta~ole che /igu- 1·ano in, musei nazionali ed esteri. Per Ri.zzoli 1 Filìp- 1)ini Ila tmdotto libri dal fran,-ese !Beaumarch.ais, de Vig11y, de Musset, Ro11ssea1<Tbptfer/ e dal tedesto /B1ich11er, Bo,iave11t1tra/. Uanno scorso, Va/lecchi ha ,·i.,tam pato e /I Signo,·e dei /JOVeri morti>. In questi giorni - con dite artisti conterranei, Berretta e Mar.io– ni - espone a Rom.a. I J>iccoli musicanli al ballo <disegno> lllio fi1tlio al tuoco tempera)

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