la Fiera Letteraria - XI - n. 19 - 6 maggio 1956

~omenica 6 maggio 1956 PROGETTO PER UN LAVORO SUL «PRIMO LIBRO» ... Ilsorprend~nte c(Tempo imrnmoratoi) * Un occhio fluido, e nello stesso tempo metafisico: e dunque, non si tratta solo di verità visiva, fran– tumata negli istanti, ma di un mo– do di intendere il mondo, che fu del tempo e di chi visse il tempo )I.. di LUCIA O A CESCHl Per inte11dere elle cosa abbia significato, nel 1928, la comparsa, nella prima edizione, del e primo libro> (< è il mio p1·imo libro scritto f1:o. il '926 e il 927 J della Ma11zi1ti, il sorpre11de11te Tempo Innamorato, basterebbe badare a quel che 1te ,, 1·enuto 11e/la lette- 1·atura, a quanto ha fruttato, poi, nena .111an.::i11i stessa, e 1teg1i altri. Ecco: i pochi lettori sicuri, ca7>aci di at:t:ertire gli esiti 1iuov-i., le situazioni vere non ma11ca• rono certo di s01-reggerlo: era, sì, l'apparizione pron– ta, tutta 1:it;a, e già salda, d'uno scrittore d'ingegno 11uoeo. da meravigliare, e niente affatto, o assai poco, sperime1itale; ma era •nello stesso tempo a,1che qual– che cosa di pii<: la scoperta, l'avrnrti111e11to - 11011 ìJ cosa che sempre accada al < primo libro> - di u11a regio11e fi110ra celata della se11sibilità simbolica ciel tempo, dei suoi immaginosi equiralenti: Tempo Inna– morato. infine, era 101- libretto che, con. l'intelligenza morale di una poetica ,iata co11reso111ta deci-~io11e i11 1111 1ie1·iodo letterario q11a11to111aiconfuso e pie110 di tentazioni, nata, intendo, subito tutta davt:ero spie• gata, doi·eva co11trib11ire, ;,. 1111a scelta definitiva di i,,tcn..::::ioni, 1nez.:i, strumenti, a ciò che, con. figura 1oi po' stanca, diciamo < il 111ot:ime11to· ciel/a lette1·at11ra >. Se11za questa i11ve11zio11e di li>1g11aggio q11a11tecose JJOi11011 si capirebbero! Cosl - è solo 1111- s11ggerime11to - wz.a esatta operazione di 1·i1ievi Ungui.stici dovrebbu dimostra1'e con evidenza, se pensiamo a vrecedenti e co11temvora11ei, che la 11ovità era già I utta lì, ,re/ < vri· mo libro,, consapevole e attii·a; che se poi ci furono risultatimaggiorie di soslmtza 1)iìi pro/on elci ed cssen• ziale, qui Si mostrò la scoperta e fin ve11,ione della parola, qui, si<bito, lo stacco che dà t·ita. A11che se mette i,i luce solo tm aspetto della que– stione, è ben t:ero quello che, distinguendo i 1110,ncnti i11te,..,,idel suo lavoro (< il senso di riepilogo a metà strada che ha per 1ne questa raccolta m'impone una dit'i.sione i11 gruppi. I primi racconti quelli di Incontro col Falco risalgono al '2 •'29; i seo11e11tidi Bosco, ivo so110del '31; gli altri di Filo di Brezza furono compo– sti tra il '33 e il '35... >) 11e1/a Licenza a Venti Racconti ha sc1·itto di sè, del suo 7>eriodo la Ma11zi11istessa: e Un di piit di colore, un'a/Ja1111osa ingordigia di int• magini, un 11ati.t:o 1na vericoloso candore, un irre– quieto 7>1·ovocare la realtà 7>er spremerne più voce, più fisionomia, dette luogo ad 1111a 1irosa attaccatci a troppi effetti, 7>111· 1ecessari a quellci cotidia11a effet– tiva. ingombra1tte vivezza>. Accetterei senza clubbi che la scl'ittura < crnche allota non auei.:a pretese che d'essere vera>; e, dmi– que, se fu, come fu - da Tempo Innamorato i1t poi - effettiva e quotidiana, quella 1:ivez.:a ebbe l'espres– sione che le convenii:a, e anche 11011, so che 1;clociU1. ld'arg11zia attiva di chi sa sollecitare i11tellett11almente lza sensibilità q11a1tto basta alle ragioni cli 1111a ecce– ~ionale tensione. Ci fu, d1mque, 1ma prepotente, ,na necessaria sollecitazione delle 7>arolc a cercare regioni li11esploratc e segrete del dicibile; ']J(!r tanto, <ti giudizio Tva tolto quel che di limita11te gli rie11e e/ella 7ii,i tarda saggezza morale della pagi11a 'f)er 1·iscattarlo 81' 1111 piano 1te11tro, di descrizione dei caratte1'i della scrit– tura, dei motii;i dello stile: u11 proi-ocare la realtà 7>e1· spremerne più voce, appwz.to, un 1iatitio, 1nri perico· loso candore, un'i1tgo rdigia d i immagini ... E Tempo Innamorato è, certo, il vrimo 1no111ento ancora un poco perplesso cli questa e metcì strada•, e non solo cronologicamente. E cco: Tempo Innamorato si dichiarò 7>resto come u.na irruzione di energia ,woi·a, conce1z.trata, e tutta inter iore, co,z. una forza d'in i·enzione capace d'avv-i– cinar tra 1-0ro cose lontanissime, con una inlttizione cosi penetrante da rompere ogni abit11cline, e con certi modi indiretti e metaforici di ,ma immediatezza c/u, folgoravci gli oggetti. Il libro i11 ogni modo cadde come una risposta necessaria ed una clomancla attiva; c'era nelle regio11i del tempo l'attesa di 1111accensione lirica del racconto, 1111aaffaticata sta11cltezza degli aneddoti, della 'f)esa11te necessità dei fatti. Q11crnte ricerche i1t quegli an11i per dare alla 7>arola na1Tativa 1111a dimensione nuova; e < il primo libro> le portò certamente molto innanzi con 101, gioco comJ)lesso di i11fl11e11zedi rec11peri. Penso q11iai rapporti con certo Sbarbaro, o con il < realismo nwgico >, o con quel surrealismo romano che, dietro le orme ciel Grecò, a11da1:a in quegli anni fa11tasticcmdo visioni < tl'1111ci realtà tatti/e terribile> ... Per altro, q11el che co11ta sono i risulta-ti: che non si dimostrano ovviamente tra i maggiori della /lfa1tzi11i (dico: quei 111odidi 7>oi, cosi p1irificati in 11a gioco allarmato tra 1111"sensibi– lità tanto acuta da farsi t,ctta 1nmta pc1tetranle e rice– latrice, e 1111a intelligenza spietata delle figure in "" aUo, fragilissimo barocco 11oeecentescoJ, ma tale, comunque, che degli esiti maggiori 'J}Orta110yi<i in sè le ragi<mi, le moti,:azioni ... Ebbe1u,, 11011 Ji è dubbio elle il lib1·0 s1·i/117>pa 1ma sorta di atmosfera no1t dirò <l'incubo e di allucina– zione, ma si di patetica os.,essio11e; e come clefinire u11a scrittura che sta tra una immaginazione tutta fant.a.stiC'ata e liricizzata, e certi tocchi crndi, e cm– deli appe1ta velati eia 1111 gesto fragile cli .,i1117>atia co,,;e s1<un crinale sottilissimo e rischioso? E' l'occhio della Manzini: e Vorrei im1iarare a 11011 batter Ciglio, m.a 11011mai aà escludere dall'a11go/o e/elio sguardo q11,:zndo la fatalità dello spettacolo, rievoca:ione, fan· tasia, cosa trovata, mi o!Ire per indurmi a lodare il mondo proprio allorchè ne ho più paura• ( 1941 J. Direi che qui sono alcune rhifll'i: fatalità cl(~!lospet• tacolo, poetica soggettiva, paura del mondo, e aggi1m– gerei gicì chiara nel 7>rimo libro una co11sa7>Ct'ole:ca della a.,surdità e deUa 110n gi11.,tificozio,1e dell'esi– stenza i1t 1<11 111certo sentimento <l'amore. Ed ecco, il li1tguaggio è pieno di rivelazioni, e .,i 1·orrebbe 'J}Oter citare a /1mgo. Mi fermerò alla frequente i111111agine dell'occhio: ecco gli strani occhi rii Clementi1ta com– parire inattesi nel chiostro o galleggiare incredibili nell'ombra del parapetto con 1111a loro forza .,01Jra11- n.aturale di i11teriore richiamo; e J)1Ji, ecco quell'alter– narsi cli toni cli complesse, str<1or<l111rtrieinvenzioni di seMibililà-sentimento con osser,,acioni concrete di 1111 realismo quasi immediato... Rievocazioni, fantasia, cose ·trovate; e i11 ,m 1t1ii1:erso ingi11.,tificato quanto attivo l'occhio si sposta ·veloce, go/o.,o, e fredcla111e11le simpatico da un centro a u1t altro, la 1•icenc/asi risolt·e i11 ,ma traccia f/11ida, ii protagonista scom7>are tra gU altri 'J)Crsonaggi ... U11occhio fluido, e 1tello stes.,o tem1io mela/i.,ico; e, dunque, 11011 si (ratta solo di r.:ritù ,_-i.,irn, frantu– mata negli ista11t1, ma di 1111 modo d, 111te11dere11 mondo che fii modo del tempo e di chi i-isse il temvo, ma di ,ma sensibilità simbolica del tempo, cli 1111 te111- vo deluso e proteso dell'uomo; e, se badiamo anche alle date un movimento di una rara chiaro1:eggen:a. Era la ;-i~elazione di 1111aco11cli:io11e mo1'ale clel– !'1101110 · e l'i1ti::io di 1111 lavoro elle 7>oi h11toccato alcuni motivi' tra i più alti dei nostri un1ti. r E qui 1m'altra te11tazio11e: il riliet:o della inciden~c1 del linguaggio /irico, delle ricerche di li11g11aggi1Jco11tem1iorc111eo_ dei poeti sopra una vro a che talorn sembra gareggw,·e con quelle intensificazioni, con q1!eg/i al/ormi, con q,iella miseria dell'uomo solo ... ~ figurata 7,er imma– gini d'oggetto e di musica). Ll:CIANO AJ\'CE CHI LA FIERA LETTERARIA V.l\'LI POETICA CO.UE COHPITO V.U.11~ 1 0 * Progetto per un discorso La Manzini parve d~nque ribattezzare, nel senso sperato, la nostra prosa come Montale pochi anni prima aveva ribattezzato la no tra poesia L'apparire di Glanna Man- cl; GIA c·o il1•0 DEB li' EDET1'1 scrittrice. ll metalloide della zini ci ha conformato. quando ~ Lr'J. D eloquenza. erarnmo f!iovani (1928), che -Sari). dunQue. che ciascuna la letter~tura i,:i via di nasce- battezzato Ja nostra poesia. Quando dice che due piiì ri11e Immagine contiene tanto di re sotto 1 nostri occhi poteva (Stiamo andando per le spie- 11011 ,,. mai quattro: la sua lllumlnazlone. o talvolta dl in– anche essere_ porl~nto. scn1.a ce. si capisce. e prescindendo specialità è proprio di costrin- l?Cll!nosità. da Incuriosirei a per Questo rmun,ia~c. al suo da an-cnlmenti fondamentali gef('i a vcri!lcare i risultati cercaro quanto di Uluminazio- 1!]1Pell!nodi farla fmtta con come Sve,•o. Saba, Ungarclli. di quella straordinaria mate- ne o di Ingegnosità è conte– ! accademia dello splendore. Cecchi. !l!oravia). Insomma, malica. nuto nell'immagine s~uen– Corrcva .anche per noi un la Manzini veniva a direi che Si sa che la Manzinl avan- te? Che sarebbe, quasi. un ro– • te~po innamorato : come un'arte vera nel senso della za tutta per lmmagh;i La mc- man1.esco delle Immagini: più Dulcinea avcv~mo scelto la intimità. di un'autenticità mo- 1;~viglla è che riesca ~cl avan- esattamente. 11nroman,.o del– < cosa letteraria , e voleva: raie respirata con alito urna- ,;re visto che In generai,, le le Immagini. attraverso cui si mo poter. costringere gli no. poteva essere anche flsl- imm'aglni. nel loro avido ego- declini li romanzo o racconto astanti a ptoclamarc_rhc non eamen_le bella. Credo che tut- centrismo. fabbricano stasi e vero e proprio. Diciamo plut– olt~n\o era dcll!nlss1ma. ma ti. subito. abbiano constatato non lm)>Ulsi. tendono ciascu- tost9 che, per la loro natura, bel11ss1ma, nonosta~te ccrt~ Il fatto. (Personalmente, ml na a sequestrare. immoblllz- e pili ancora per ll loro CO!"· pe~he. _anche a n'!1 vlsih1('· dolgo di non averlo sottoli- zare tutta l'attenzione. a sra- portamento. quelle lmm~g•!'I det _suoi connotati. Potc,a nearo allora con abbastanza pilo del discorso narrativo. appartengono alla fam1gha dar~, che. cli!ront~,a certi mo- motivi; sarebbe questa l'OC'Ca•Gli scrittori fondati preva- delle Immagini-evento. (E ca· delh del 1?iorno Pl ,ma. la_no- slonc di rimi,cliare; purtrot>PO lcntcmentc sulle immagini laml_lano, col loro divenire. li stra sembrasse una stagione è un discorso che debbo an- mettono più volentieri l'ac- sentimento de[ nostro tempo, di sqi~llore; _ma non solo P<'~ cora una volta lasciare allo cento sul loro alt. che sul lo- C?me sempre quando si par1e- 01-g-o~ho. no, e:lllravamo d1 stato cli progetto; mi trovo ro passi: la loro vittoria è di c1pa a un prodursi di evc_nti)_. non av_cre sl!agh?ta la ~ostra provvisoriamente non avere fermarci. beati e sazi. a eia• ~uarclate nella loro_magia h– dat:1 cll nascita. Ft_tal101a _che sottomano, dei quindici libri scuno elci raggiungimenti. Un r,ca. S<?notalismani; ,ma del– u e, 1! T('.11tJJo . 11111amo1 alo della Manzini. che la sottile, culmine. a Ol?nl piè sospinto, la funz,o~a_lltà narrativa van; della Manzini. e 11titolo stcs- per quanto indicati,•a. raccol- e più non vi leggemmo avan- no rlebltr1c1_auna scoperta dt so pane un emblema. ta dei Foglietti). ti. Lo slancio che li anima realtà. che e contemporanea- Certo. non potevamo rlnne- I 1 è mente Invenzione fantastica gare li D'Annunzio e ncmme- 1 progetto di quei cllsc?rso ~I ra.co cosl Incorruttibile di un vero. Cosi la Manzinl no. come e.Isiamo accorti me- contempla, a occhi(? e et o<'~, ch e non ~cda alla tentazione ci colnvoll?e nella sua investi– glio di recente. li Pascoli: le due_ princ,pall c~p1toll. ~li- di Pa1?ars1a pronta _ca~sa.col gazlone: nel suo devoto. an– polemichc Intese a liquidarli mo._come una llgia, osscr,an- bene vla via attinto. di qui 10 sloso. persuasivo interrogare o. come adesso si dice. ridi- tlss,~a fedeltà alle_< cose• rnduglo. sia Pt\re l~lantaneo, l'enigma delle cose e della lo– mensionarli, parevano utili, da due poss~ _aden:ipiersl n5l• In quelle ,soclcliSfazwn~. se~- ro favola. che si risolve in ar– ma troppo spesso costrette a la bellezza flslCa di una scut- ore un 00 ç,sose e '1°n°o(ant,. Iermazlonl roride di vita. stu– servirsi di mezzi grossolani. t~tra.; dove tutto, diventa pr1- Succede. a, lettori deg-11im- pite della loro felicllà. Ci attaccavamo intanto agli , llt!~lato. ma ins.eme si serba ma[!ln1tici, quello che cl Icono Pe r t l t scrittori e poeti nuovi nella Indenne. quasi sempre. dal vi- avvenga agli alpinisti ciel "locor dlapprcsd~n arc 1 q!-les 0 ·h · . zi del troppo bello oer essere Montebianco sulla famosa ~ una narn ca inter- speranza e e alppagasseio vero. Secondo: come la ~tan- aréte e/es bosses, che è un rl· na. che lnce_ssante,:nente sh– anche la nostra < n!lnlta no- i . d . d li t l d' . .. . eia e sventa 11rlschw clt alia– stalgia di beatitudine•· e non z n,.__ assume~ _o PC_ri_n ec . I><; ~rs ' cime prov: 1sor1e e scinantlssime stasi. uno oo· soltanto Il desiderio di con- nabih prescrlZlon, intime la a,' allamenu. proprw sot~o trebbc pensare ali Iaccett cordla morale con noi stessi. forma na·r.i:ativa,_riçrel a_5uo l'ultima vetta: vle_nela V?~l•a ture di un prlsii/ ognU:; e di farla !inita çoi f!esti e modo_Ie _Pittspec1ah vlrtu ed ,ti restare dove si è arn,atl. delle quali attira i'oechio a le cerimonie. Si spiega anche effetti dt quest_a forma. che l?odersl_ il oanorama, sen,,a rl- scivolare sulla contigua. e tut– cosl il_ r_~pentino._ e allora sono il potere d1_ trascinamen- comlnc,are daccapo. ~!tre-val- te a lntc1?rare l'lnsleme del orima11cc10 entus,a mo per to. la_ forza_ d1. propulsione li altre cime. In quel( aria già prisma; ma poi subito si ab– Prou t. che vinceva miracolo- v_e1:so ,1 sègu1to. 11 come va a cosl rai:e~a_tt_a.Qua'!ao poi f!l! ban<lonerebbe l'idea di spez– samente su due !rontl e sfa- ftnire. lmmaginir,c, cammtnan_o, e e, zatura, di angolosità suggeri– ta,·a il famoso verso divulga- Come ottiene questo risul- fanno camminare. ru:1ane ta da quel corpo solido Me– todi Gide: Les ca7>itai11•vain- lato di dinamica narrativa. sempre 11 sos!>!!tt0 che il lo- g-llo forse riferirsi a!l'lnvilup– que11rs 011t 1<1teode11r forte addirittura di avventurosltà? ro lirismo abbia un rincalzo po delle lnnùmerevoli tangen– (peg-f!io ancora se scia1>0. CO· APP\!nlo. col sul?~rare in una di eloquenza. . . ti. che raffigurano la curva me succedeva). maniera delle p,u avventuro- Quella della Manzm1, che tra loro racchiusa· ma, men- La Manzini parve ribattcz- se quella che. per la magg-io- poi non è davvero un'imma- tre cl soffermiam~ a godere zare. nel senso socrato. la no- ranza degli scrittori. sarebbe glni!ica. è tutta un'altra sto- l'acume sensitivo di ogni pun– stra prosa, come Montale una invincibile antinomia. Bi- ria. Possiamo subito esclude- to di contatto. siamo chiama- Pag. 5 Gianna )lanzini al Lido di Yene 'l.ia Esacerbata fragilità pachi anni prima aveva ri- sogn~ prenderla In parola, re dall'amalgama di questa ti dalla tanf!ent.c che vien do- • oo. e riorende. rinnova, !a F1•ns1, !iienti111c-11ti, allus;oni sono in lei un eoNtan• A PAGI A DUTTILE, FI1 E 'INECCEPIBILE STRUTTURA. * Laparola e il suopathos IH FER.IRUCCl'O UJ .... Jl.'\'I In, nessuno, come in lei, quel suono di wia voce tutta toscana mi si ergei:a con la punta di 1met fierez:a intellett11ale; ma dire così è !Jià sei.1a1·e il senso critico dell"impr.e,ssionc, poiché quell'-t. in· tellett11alismo 11011 era c11tro che 111ta fa• colt,i di sollemre d'improt:t:iso a simboli difesi 1tel loro 1,1ulore e gentilezza di im– niagine da un. pii, ampio razioJtnlismo, il desiderio di srererare i valori essenziali delle cose. Sa7>ero bene che 1tella t .-adi– zio11e toscana questo gusto di ast ra:io,i.e razionale e, in campo artistico, simbolica, era, ed. è tema ricorrei1tP.. Una rnna siffatta 11011 fa rhe rico1·1·ere di tem7>p in te111poi11q11eUa1etterot11ra, si tratti di slilnoris1110 o 1ict1-a,·chismo, di talune riso/11zio11i decCl<lenti o cli e,·. nietismo. ,t11che 11el/C1 7>agi11CL della Ma11- zini un.'estrema sensibilitcl lineare e co10- 1·istica dell'es7>ressio11e trovava lo sboc– co in un'annotazione concettuale; 1-'ango– lo acuto del ragio11ame11to entrnva sen· za dimensione fisica 11ella tmma felice della dicio11e, tmv1mtatc1 come 11110 spar– tito da f11ggernli crc.,ce11do > aggettiva– li, dalle cesure leggere c/ell'interp11nzio11e, dal < fa11vismo incmitei·o/e dei colori - 7>11ri, eia/ ritmo del 7>eriodare e, 11e/l'in.sie- 111e, dalla composi:io11e elci discorso <i gruvvi strofici di periodi in clliat·e di < prosa <l'arte> e a saJienti e diversioni i" chiave di 1rarn1zio11e. Qu.esta pagina cos\ duttile, co.sì fine si rivelava insomma come ttn i ntero ragio• namento <li un'ineccepibile struttura;- po· co importavo se le cliversioni sembrava ... no clistrc<1Te di quando i11q1uwdo il filo. A11clte ciò ,-ie11t,·a1.:a11eg/i obblighi d'ia– sieme. Quella distrazione o t:C1ca11za della pagina ''°" era me,i 7J1·e1.:i.,ta e accetta– ta del resto; era il l1Wr_(Ji11e ampio di li– bertà, il 1,1argi11e fsi direbbe) cli errore '])er c11i era vo,,sibile acquistare 1111a ,:e– ritcì logica piì, il1cisi~a e intensa. li risul– tato twn era prcPi.~to in alcr111 1nodo; il discorso era tromio a7>erlo a tutti i ca•i (gli < anedcloti •I perchi' si do~·esse te– mer ciò. Una libertà .,pinta fino Cli caso (non al caprirciol entraw, e clefl11iva da quella pagi,w, co11 l'aria e/elle cose 1ta· turali; 11esm110come la. Mcm~ini ha sap11- to e, ,primere la .,t11pe11dagratuit,i delle co.se e ha ,t rot:C1to li i/ sc11so stesso del– ri1nm cigi,1atirn che fa il romanzo. Di f1·011tea tante fornwle co11temvora– nee, dalla Woolf ai roman:i della memo– ria, dai rarconti a rlliarc, a incastro, à rcbours, a quelli fatti tli 1111n 1iigr a de– scrittira delle Cose ronte1 ;1vorroz.ee , unn nuot·ri faco/t,\ o cli,nen.1io ne, si ~J)ie _qcu;ct in q11c//e prtgi11e, che pC1rtit:a110 c/all'an- 11otazio11ecli ,mo .,v1111to rio/ente o beffar– do, dal sapore cli prosa d'arte, 1)01'mat11n1- re via via attra1,m·so immagini-apparizioni in-1pret'iste e come casuali. e raggiungere in tal mollo il se11so,lei/a modificazione dell'oggetto. Il mcco11to > e11tra~ci come 1111<, {acoltcì stesse< delle co$e, a i,,c,-e– spatum e/ella lo.-o buccia; i profili, ap- 1rena intravisti, cominciavano a t·ivere, .-espirare e soffrire; le impressioni a1t110- tate ne chkz.mct1,·ano altre, mischiandori.~i sì da woc/11r.-e o loscia,- produrre i fatti; 1a narrazione si metteL·a in marcia conte ver autogcrminazione e arriva1:a a 11110 seolgimento e,l;ftremo e 110.9tumo sen::-a 1ierrle1·e i11 1111//al'i11ci.si1·a cas11alil<ì del contempla.-c. Em lo s7>ettacolo ciel pro- 11.-io st11vore vitale che .,i clilatat'CI nel/e, 7>aqina della Ma11zi11i fino al ritorno ali'im7Jres~ione 7>rima; e ogni •volta, il •modo primo clell' impl'essione ne usci· t·a come affinato e /11cidcito; era 11110 strumento ~,mvre ?Jiit, incon1oreo per sc– vararn 1tna tranche de vie; il leit-moliv si fc:cera vi1ì c.-istallino e sospe o. Ci sono delle pagine della Mcrnzini che si .,1.:ol_go– ,1.0 t:~rtigino.•wmeute, con un'a>·ditezza in• comp ,.-abile, tutte follia e 1·ertigine sti– lisfir,,, tuttu e m11sira e abbandono. nel• l'o1·dinc di una matematica sm·reale; il m~conto ri scatta d'improtTiso, e già la p~.-ola ha trornto il .,uo online tematico clt.-01:c, la re11tata ,, trascorsa e la p~– gi11a è come 11110 ,·oce 7>ia1ta che ha sem- 71re suonalo, eluaivconente cosi, all'orec• <11io. Poi, -~i capisce che tutto iJ tes.mto del/ci pagina cl'arte o .-acconto Oo si chia– mi come si vuole. perché q11i la strut– tura interna della comvosizione domi– na. facendo che anche 1111ascorsa cli verio<li sia in nucc la composizione tilt· l'intera: e al co11tmrio, si 7>01.-ebbedi.-e che un. inteto ,·omrrn::o è amministrato con 1'ar11101ticadefini/e~ca di una paginet– ta) ,w,z. finira <li C,'l])rimere una organi– cità da sot/olinccrre; 11011 ima strutilL– n, deliberala, coei:a bensl all'iS?>irctzio• 1,e, un 710 1 mali.:iosa della sua vreci.ç;on.e e scaclen:a, cosi sp:mtanca com'è ap- 1nmto 1tei mocli della trru/i:ione toscana. Tutto apparirn - si dice -- 111ta tran– che dc vie. una narrati1·a inesvrimibile, come 7>2r i.stinto; bm110 di ùta 7>er de.sti– no, anche ciò, come pe1· un senso di t•ita, flue1tte da 1m 1·<1cco11to all'altro, eia 11n li– bro all'rrltro; ciascuno i11cas1.-a11dosial– l'altro si che, il colore ripigliava pi,ì. i,i– cnrnato e assuefatto di wima. In questa a,lterncm:a di frutto 11at11rale la Ma11::i11i ri·vclat:a cniche l'intimo asvetto di un'epo• cri letlerririu. (I~ 11me sembrara che sin, go/arnicnte e ar11lflmc11te, 1té sapero co– me, riò cs1irimes.,e quella sorcellerie bau– clelairicma che da tempo at:eramo ,1ei c11oriJ. FERRUCCIO Ll\'I La Munzini in una strada di Messina g~~=~~:. 1 ·~~a~~os~~ ~~~¾~ te miracolo, il miL•a..-olo d'una fili~rana di ,,etro la a seguire la marcia. riat– tizza li bisogno di sapere do– ve la Manzini sta andando, ]DJC ~àRJlf) JPRàZ come ci va. come si crea la Nessuno ha più sottilmen- ,-rapposte e addensate >. Kon strada. te indagato di Gianna l\!an- ti verrebbe in mente il Jo11r- giallo beato dell'occhio. Spi– rituale ingordigia,._ :11a la qualità vetrina del– l'arte della .'.\!anzini è cosa più profonda d'una brillante superficie; in,·este la natura stes a della sua complessa ed esacerbata fragilità. Frasi, sentimenti, allusioni sono in lei un costante miracolo, il miracolo d'una filigrana di ,·etro. Un soffio non potreb– be dissiparne l'incanto. ma è un incan o che non devi toc– care, potrebbe stillarne san– gue. Solo le dita delle fate po– trebbero toccarlo. MARIO PIUZ Qui probabilmente il discor- zini in A11ima1i sacri e 7>ro- nal di Jules Re,1ard dinanzi so si sveltirebbe, troverebbe fcrni i rapponi dell'uomo con a que te osservazioni sull'in– ia chiave che si perilava di l'animale. Qualunque noli- verno? < Inverno. un esistere utilizzare subito. a cuor Jeg- zia che si riferisca ad ani- come in un progetto: spolpa– gero: Il perchè cliquella !orza mali mi rapisce•• dichiara lo, Diventano belle le btci– di 1>ropulslone va ~ercato ne, la scrittrice, e {la tale dichia- elette e i cancelli... Per un mili narrativi della Manzini. razione e dal rococò della attimo l'inverno è risolto: ve– Il mctoclo più pcrtlnentc ri- leggiadra copertina cli Fabri- trino, asciutto, pura immagl– mane ancora quello di narra- zio Cletici, ci si aspetterebbe ne: subito. il gatto abbassa re la narratrice. Il suo impa- una serie di quadretti di • in- la testa; il mantello nero ri– sto dl segretezza e di confi- naturale• storia naturale. sale agli orecchi; e si capi– denza sembrava trattenerei una fauna preziosa araldica. sce che a,·ernmo che fare con sulla o scr,a7jone stilistica: E un po' di questa. senza uno straordinario fotografo qui la stilistica di,·enterebbe dubbio. c'è anche nel libro ambulante: uno scatto e il !o– psicologla. Da adoperarsi sen- della l\!anzini, tn cui :ivrcbbe: ro ampio della pupilla è ap– ~ r~tlcenze. ma col riguardi potuto benissimo trovar pc-I pena un !regio dirmo sul r1ch1est1 da una scrittrice che sto un capitolo su: Cla.-ias si orescnta autorevole insie- /azera. QUC!pesce sent'galese ,-------------------------. me e sommes a, inteliigentis- che durante la nott-~ vaga, sima e lndifc a. complessa ed pei campi nutrendosi di s•– evldentc. rigorosa e flessibile. mi di miglio ed emette suoni Da adoperarsi anche con l'af- che paion gridi di gatto incol– fetto dovuto a una donna. che lerito. l\!a quella qualltà di chiede solidarietà col suo ~1.11-vetro colorato di i\!u1·ano che ncrabilc contenuto umano. si trova nella COP.Crtina del Tornano a mente, anche a co- Clerici e nel testo, non è sol– sto cli doverle forzare e tra- tanto un fatto di a1>parenze. sporrc. certe parole in cui es- Non è soltanto propria a pas- a commenta un sogno del st come_ que_llo sul bruco o· poeta Robcrt Desno : quel servato m Via de' Barch. -·ma-, precipitare i11 cifre è o/tanto scherato con segni mlnutis- 1111 1·ar1gi1111qere la vropria simi di celeste, di viola. di fo1·1111Lla ori_qi,wri«. scompor- ,·ercle e anche d'un ':'inio !re– si q 1•~rom11orsi negli elementi\ ~co che?a t~arlo s1 s~arnpe p1w11 ... e scendere nel cuore tebbe sulle chta, quasi f!Cm clc/l'c.%erc. Le cifre di Gian- malo eia punzcechi~ture d'ago• na 1\ifanzini raggiungono una sopra glt anelli d1 una se_ta lel?a eccezionale di animus e\ ora. clorata ora color pagha. di mi.ima. com1nos.a nel variare come Faremmo un torto a noi ·e certe ch10me ondate appeni': . a chi legge se. nei monoloao qt!el h1:,.1co_ che fa ch_ela scr,t– troppo rapido dello speaker tncc SI cl11~da < se 11 SU(? an– non Intarsiassimo ancora una I d~re snodino e. la d~!1cata rcgist razione al vivo della vo- ~t ~senza. eh qu~1 co!o11 su!• cc della Manzini. Ascoltiamo. 1010 estivo de _suo, anelh. scmpr:, clai Foglietti: Le va-' non.alluciano al rico1;lo d1 vie role 1, 011110 per Vitto,·i1ti ,mal seg, c_tenella _polpa d _un frut– llltir t - 1 • a'· ·f to, dt camminamenti su !o- POESIA dell'opera letteraria di GlROLA .110 C0.111 Armonica in sommo grado, nella sua linea e nei suoi 1:olumi, perchè ar111011izzata - e docile - ln quasi tutte le sue parti, alle esigenze di una ispirazione pro- fond~mente qualitati\·a. cioè spirituale, l'op:era lette- raria di Gianna ~lanzini appare ai miei occhi com~ quella di un poeta rirco e solitario: al quale, se tal- ,·olta può sembrare amaro e pesante il clima della solitudine (e dell'isolamentol, non può sfuggire il privilegio della ricchez:a offerta, anche se i più - (com'è inevitabile) - sono decisi a permanere insen- sibili cd estranei al suo generoso fulgore . GIROL.n!O CO)tl • · . a11 ~ 11ecess, <t 11n1ie 1_e-1 glie. di riposi covati dal tepo– ·10'.•e. Bisogna che s,eno 11_11 ·1 re d'una zolla . Non è. quel– ,,e,felle, .,co11to1_1wte.,mp10- la squisita qualità ,·etrina che vne '!"I senso 1,• e. se'.·e_ape,·.I mi ha fatto pensare a l\Iura- 1'-------------------------~ te <11/ 11111 _ 110, cl mcl!<ne"' es-j no. propria solo di simili pas– <! 11rnte1 ol111e11te11'ma110. E si in cui l'osservazione natu– a, te111po __ stcsso,7iesa11t,_come: raie del '.llagalotli O la magia rose. eco,che et_ ima 101 o_ 7JO· del Cccchi animalista Ci! Cec– te11 :a <1ffermat1ca ... E d,ce11- chi cli Pnutcre nere) sembra– clo .~ .1co11tonwte >. n~n ollu- no c. sersi estenuate in un c',c~o a 1111 alonc, poetico. Tut trtimite espressivo più Ira~i– t (I. tro, J11 • nfern·o O l'1ta 1101I· le e pellucido, appunto vetro 7>rec1s,011e rhe permette al. s1- di 1\lurano 1,11zio rii Ji1t1:arc_in e~se o di A Cecchi ml par vicino per c.1rco11darlc. L 11s1lenzw_cl1e_le esempio il principio del capi– ' l'ncla -~?-•JJette. elle ~eclif_!1d1 ..: tolo SepiPnti e g11/o renle: Sta pa1 lando del Vntortnl d, Che visitare una mostra di Garofano r_osso. Per. cap•~ rettili fosse come affacciar. i cosi uno scrittore. Ias_c,arlo _h· su spiragli cli paesi lontani, bero nella_ sua vitalità e m•,J'ho capito dal moc\o con cui slcme pi-of1larlo. bloccarlo. bi- 1un frate procedeva In questa sog~a sal?crla, molto \u~g-a galleria cli gabbie Ulumina· sull_artt' eh scr,vcrc._E sull ar- te. E ritrovo l'estro a nota te dt leJn:erc: Forse e vero che descrittiva del .Mag_alotti in un critico riesce nel suo la- frasi come quella sulla ma– voro. quando la presa su di schera metallica della trot J lui. dell'opera che ha sott'~- che si fendeva ai Iati, apren– ch10 è tale da tra formarlo in do uno piragllo sanguigno un potenziale autore dell'ope- o lasciando talrnlta scorgere ra stess:i. al quale sia man- entro la te ta un fiore di Cl· cato solo l'ultimo fiat. e a niglia ro o vi\'ente >, o c.o,r.~ comp~nsarc quel mancato quella sulla testa d'u:i gatto /iat si ln\'enta la capacità di ariano somla!lante a certe ri~sprinwre. s~t un'altr_a ta- pere gobbe, gon!le di polpa, sh r_a. t valori espre t d:il- da una parte. e rimaste dal– l'artista. La Ìllanzini. nei suoi l'altra rattratte, tutte nodi>, esempi di critica. non tanto o l'altra sulle ostriche: •Il co– chicde. quanto re[!ala all'aù- !ore? Una luminescenza pre– l?re la pr?pria potenziale po- natale. E tuplsce, In tanta s1zlon~ et, artista. _Conosce pallidezza, l'avventato aroma quel f,at. e lo mette m comu- che subito si scioglie in tetra m•. La. r!·itica ha una specie oavità cocca la lingua con– <h pn. Sl\'Hà: è- costretta a una tro il palalo e l'essenza di abbastanza pedestre mansio- quel gu to già inafferrabi– ne di ra!!'guag'io - riferire e le; è già ricordo . S'intende r~tnlogarc i dati - per poter poi che nei Capponi dit·entati fmalmentr. quando ci riesce, <1011Giot:crnni il :llagalotli -i 0 restituire il senso dell'opera. sarehhe trovato a casa ua. I! brano che abbiamo \etto E per aggiungere ancora al– mostra come una pregnante. la nota delle maniere e delle I ~ttiva ri,·elazlonc del senso malie a cui l'Impasto Yetrino riassorba 11.n:i. sività ciel raf!- della prosa della .il!anzini fa guaglio. Ma I- ottenuta con la pensare. non ti veri-ebbe in strs~a opt'razlone. che la :llan- mente il Notturno di d' \n- 1 ,inl narratrict' compi<' anche nunzio leggendo queste paro– sulla ,·lta e sulle (avole in- le sull'ala cli cgnata dal ventate 11cr dare alla vita ciò Oiirer? f'lie nrl csM1 111a11cn di luce ner Quest'a'a la ricono co. essere J}i1Ì t·eivr. Una poetica sento la pena leggera quasi cl_iesi enunzia come un com- il sospiro, con cui le' ultim~ I P_ltoumano: sono le s'?l~ !)Oe- penne si scostano l'una dal– ttche veramente 0Jaus1b1h. l'altra, e la tenerezza impau– GIACOi\10 DEBENEDETTl rita di quelle più piccole, SO· La :\lanzini a Glossgtockner, in Austria

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