la Fiera Letteraria - XI - n. 19 - 6 maggio 1956

Data la sovrabbondanza di scritti che et pervengor.o con la esplicita richiesta di gludtzt particolari. comunìchlamo s.g.i1 interessati che direttore e redazione rtella c. Fiera• sono asso• lutamente Impossibilitati a dar riscontro a queste richiesto. I tA FIEUA 1,ETTERAIUA I DlEGJLJ[ AR.TJISTJ( ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16·18 ntanoscrlttl, foto e disecnJ non pubbHcaU aoa s1 reslltuiscoao I( 1r A. 1L JI A N I[ GIANNI VAGNETTI Autoritratto Messaggio di uno stile di MAUROINNOCENTI Per la prima volta i" q1< estapagi.na, dove si ;iresenta,,.o ai lettori della Fiera gli artisti italiani, q1wsi in ,ma Galleria comp&n.diaria della loro opera, ci trov-ia– mo di Jro1'te allq, mesta necessità di ono– rare "" pittore scomparso. Dolorosa occa– sicne perchè Gi.an"i Vagnetti era w, ami– co, e di, q11,esta pagina con. lu,i aveuam.o parlato be" sapendo il piacere che procu– rava, a lui schivo e sincero, u.n omaggio che a noi pareva meritato e dovuto. Nato a Firenze nel 1898, vi è morto nel marzo scorso. Giova1'issimo si dedicò alla pitt1<ra e vinse il Premio Sti.bbert; ebbe riconosci– menti in Italia e all'estero, Ji. titolare di fig1ira all'lstitnto d'Arte di Firenze ed era titolare della cattedra di scenografia alla Accademia di Belle Art; a Firenze. Erci Presidente della Mostra Nazionale del /i'icrino dalla fondazione. Sue opere si tro– vano nelle Gallerie d'Arte Moderna delle maggiqri città ltalia,ie, allo Je,. de Pau– m.e di Parigi, in A1nerica e neUe migliori raccolte private italiane e straniere. Questo, schematico, il curriculum del– l'artista che ancora giovane era gi1.nto alla notorietà e godeva della stima ge– n,erale. Fin da q1wndo, in 1.nci cerchia non responsabile, Armando Spadini era consi– derato. un pittore da strapazzo, l'agnetti ne riconobbe il valore e all'intensiti, poe– tica di quell'artista, ana sincerità delle Mattino si.e emoziçni egli attinse motivi di ispira– zioite. Decantato il primo euforico abban– dono alla Ticchezza coloristica spadinia– na, l'agnetti snbi l'influsso dei francesi,. vii, vici.ni ci liii ver la sottigliezza dell'in– dagine e per la elegmioa dell'inteJligenza. Ma agli sche1ni gracili d'11,napitt11,ra ·visiva seppe wnire il motivo antico di un.a elabo– rata materia che si dtrova nelle supe1·– fici delle sue opere intorno aJ '30. Qua11do dopo "" »iaggio ciParigi, app1mto in quel– l'epoca, la conoscenza diretta di Picasso, Derain, 1l!atisse, Utrillo, scoprì la sua pi.ft vera esvressione. E giu.nse ad una chiarezza di segno e di materia, dopo ,.,. esame attento delle sue esperienze, che si com11endia neUa sita vl'ima Educanda (1931). Da allora l'a– gnetti dipinse "'" segnito di opere alle quali è affidato il messaggio dellci sua arte che cirticola in wno stile sensibile, di vatia.zioni <li tono, di formali definizioni, ttn motivo coloristico pieno e ricco di sen– sualità. Un messaggio che allei luce delle esp:n·ie1'ze pi,, attu(lli si ricollegci a certci pittura dei maccl,iaioli per il tessuto delle stiperfici intense, per i motivi vividi di una felice generazione. Gianni Vagnetti, uomo colto e sottile, wniva a queste qualità, e non lo diciamo perché gli f1w1mo amici, quella ben pi,, rara della bontà intelligente. MAURO INNOCENTI Meriggio Sera

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