la Fiera Letteraria - XI - n. 14 - 1 aprile 1956

Pag. 6 R. III. DE ANGELI$: Spagna )f. U~ 1\RTISTA IT LIA~O ABRUXELLES .... H. ~I. De An(tela§ e Le site "Apparizioni del Sud,, alla Galleria Apollo .... di E. A. GUU.LAU:UE E' Bruxelles che R.M:. de A11gelis ha scelto per la sua quinta esposizione personale, la quale è altresì la prima f1wri d'Italia. Questo artista ha comimciato col gi.oniali-snio e con– ti1uw.to con la na.1-rativa, specie romanzi; ed lta cono• sciuto '" ' successo che 11011 si è affievolito dopo ve11- t'anni dall'esordio. I! suo ultimo libro < Storia. di ,mo sconosci11to > ha ottemito nel silo vaese l'ambita disti.nzione del Pre– mio Salento 1951,. Le parole non bastan,dogli viù., co– me me=zo di espressione, egli si è volto al diseg110; dal disegno è passato all'acq11erello, e poi al colore. E, col colore, come prima 1n. altro m.o<Lo,ha conti-nua.– to a raccontare la sua propria terra d'0rigine. TmTa• nova di Sibari, da vero meridionale e siba,·ita, intriso della cultura secolare e dell'estetica i11nata che so110 privilegio della G,·ecia e dell'ltcùia insieme. La critica roma.11a,e italia,ia, dopo averlo fatto co– noscere come romanziere, gli ha ancora sorriso come pittore. Questa pittu,ra, i,i effetti, riporta 11el c11ore dello spettatore la gioia di vive,·e e nello stesso te,npo la favolà co,i to11i di cui la moditlazìone è vtcina a quel/a di Bon11ard. Ha.1111 0 vot11to f inanche definire de Angelìs come l'imico, vero ere.de di B01mard, sebbe• ne con accento e carattere persona li-. Paesaggi di w,'epoca favolosa si offrono a 11oi qua– li visio11i dall'apparenza inquieta e surreale; esse ci riportano all'infanzia di ima term lontana, va!(ame,\· te ricordata; agli esodi di popoli s11Imare Jo111co. d1· ,-etti verso le coste e i. golfi di ,ina patri.a sognata. Per chi conosca i romanzi di R. M. de Ange/is, non è dif– ficile scoprire che egli dipinge come scrive: le stesse luci., gli stessi aggettivi,, la stessa mannconia e la ste.s– sa speranza. Ed è per questo che noi siamo felici ch'egli. abbia scelto Bruxelles per la sita prima mostra all'Estero; e non esitiamo psrtanto ad ang11mrgli il benve,mto. E. A. GUILLAUME I I I '? • • • I ',i .... ,._r!" - _· \ R. M. DE ANGELIS: Due figure LA .FIERA LETTERARIA LA SETTK A QUADRIE ALE D'ARTE A ROMA * Dallastatuaequestre ai montaggi delleformepure )f. u.c ~AllJRO ::INNOCENTI Fir:1.lmente , ed è un even- Poi Gris, Laurens Picasso Bran_ medesimo sent!mento th-ad1sco-Ma.rt!nl ne'l'Antolog 1 a dei Mae– to , ~redetE;m i, raro c~e merita causi, Arp. Bo~èiont créarono n,:, un car=oo dl outturo. che le ('"tn Sl giuni;e a"a P.'Ù alta conade11a2J1one d elogio, Iascul- oggetti au~onomi « con, g:.:,i equi- snerva e ~e 1'8.>rtist:i dinanzi ~"P ~e.ss. :.:me de~·o.··scu.!lura in tura, In una rassegna d'arte, valenti de::a realtà», C:oè oon al parlcc,lo di stemperare le vi- Itali a, e nC'll soltanto In Italia, n:,n è tmbtata come la parente I va-'orl plastici asbratti. Da qui ta'I sostanze de'l!l forma pu- forse; abb·amo già parlato di povera. appresero g'.i artisti la neces- na in un amore troppa eviden- Arturo Mart,!ni, perciò dopo un Questia vc:ta, a::a Quadrien- r~tà di modellare e formare se- te « per certe ZC'l'\8 dell'arte a.n- ultimo sguardo a!1a convalescen na!a, gll_ scultori sono numero- c ondo c1no ni estietiol dilferenti ttoa >>. te, L!la donna al sole e al si, le aoro opera sono bene collo- e creare.no opere d'arte com- Le ceramiche di Leoncmo so- centometnsta. prosegui.amo la cate: ,non poste a fare da can- p rens·ò::i e <t v!S:b!a » che r,i- no combinaZ:ont di forme v~ta e ci soffermiamo dinan– ton:ere agli angoè.l delle stanze. spondevano ad un motivo di asbrabte tendenti a rappn:.sen- zt alle opere di Quinto Marti– Non è cosa di poco con.rto, è un ispira.Z.:one e si realizzavano tare lmpress~onist'.che immagl- ni, dli Francesco Coccia, cli L. sisu\tato raggiunto e tmportan- In un O:,'.ma.poetico. ni; il co:ore non glova alla Broggini, di Lello Scorzelll, di te. Augut1a moci ch e si ccnt.:nui Ma.rt.ini, Ma Fini, Manzù, Faz- lettura dell'cpera. Antonio Vef!ditti il cui as~eta,. per ques~a stra.da ; chissà. che zlni, sono i notni magg;ori, in f\ranoo Gir&:!i model,:a le sue tq espr;m e m fon n,e p_last~che n.el pubbl}~ , queno grosso, non Italia, di questo gruppo. La.nu0- fmmmentaI1ie na,rraztoni parti- v ~bra.nh e se ~m.te l as~raZ1one n•na sca J 1nteresse per un'arte va schiera. di «rottura» è ora colart con un p:ast!c:smo sche. d1 questo arti sta che s1 t:adu..– che ITTO~ h0. il fa~cino facile e capeggiata da Calder, Lardera, mat;co. Oscar Ga:Jo nei tre ce in compo.si~ 1oru.di ~mp10 rE;– spesso mgannevole del co'.ore Pranch!·na, Bubler, Pevner. Né pezzi esposti r:,pete la sua spiro. Dop.o g~ 'lan1ma l1 di Mai– come richiamo, che Si affid3, sappiamo chi sa,rainno i loro tez:one di adeguamento sottile ne l'espos:zione delle opere di invece, ~l_'eleganz~ de:~a forma, eredi. Ma già. è evidente che i e sensi bile daH'arte al fatto Giuseppe Grazioo.i è un oma~– al plasticismo dei volumi p2r dati dis.persi de~a scultura cubi• umalf1o re.so 0tbraverso un'Lnda- glo a questo scultore troppo dt• un'intesa più mediata e 1ned:- sta, da.daisba, airoa~a. sono su. gine ps icolog ica e una padro- ll'_l2nlifoato il quale tra5fondt:va tata. pemtt e che nuovi elementi an- nanza della mater,ia che non nell e !onn e la visione poet100 Tutti sanno che la pittura com più 11arefatti, concorrono dipende s:>~•tan,todalla tecnica. e p !asti.ca del suo mondo visi– h3: ~vuto una crisi, che quet:a alla creazione dell_aJo_:-oopera. La grande danzatrice di Gia- bil~. ~ d ~licate teste di Italo crisi può essere datata precisa- Non ai iresta d.a due, m questa c~mo Manzù. è un pezzo del Gnseui ~1 _r!J?(Trtano ad una mente e. che attraverso espe- sede, che à;a.i loro &perimenti, quale, fimlmente, .non ci resta sc~tura .~nt.i.n:1.1sta c~~ con lui rienze diverse, anche quelle c0- alcuni già co-ncluSi in ope,re d·i che l'ac:?ttaz 1 one. Con ln. don- arnva a..e PIU soLt.ih manlfe– nosciut.e. da pittura è giunta scu:tura, ci <Sttendiamo un nuo- na. al sole di Arturo Ma.rtini staz~oni del:!o PS-cologismo. a.~e attuali espressioni a volte vo pa~o. e lungo, .forse, sul è un'opera pcir!e!"ta di scultu• Ma un altro pezzo di ~ultu– ra, con la. donna al sole d1Mar• tlni e con la danzatrice di Ma.n– zù, dìchia.iia la sua bellezza: lo altorilievo tn pietra di Nenfro di Pericle F'azzmi che si Impo– ne per una soMdttà che appar- ~~i !~t:ni~t{ cf:'erèu~f J'g';;; tempo. Fazzini è uno dei mas– simi nostni e~ultori, pieno di suggestioni, !ac:,:e 0-lle inquie– tudini, desideroso di ricerche, ma. sopral!utto scultore, dotato dl quelle. fel!ice qualità di pla- ~'::~Z; 1tkc=::t~i~~,~~~ i dellatore che può permettersi 1 11 lusso del divertnmento, tale è la sua rnaesbnia che si tra– duce i.n forme plastiche di scor– ci e.rditi e di s:ntesi stringenti. Fazzini è un inventore di for– me, perciò un autentico inno– vatore de~la scultura. Nicola. Rubino con cinque ope– re di deEcata fattttra, Alessan– dro Monteleone con due pezzi di ottimo modellato e di im– pianto robusto, Alberto Sani con le sue nairrazionì in pie– tre., conc!ude.ndo un aspetto del· la scultura in que5ta rassegna. Da qui, gli astmbti, tra cui Berto Lardera, con le composi– zionii in fenro -ardite e ari.ore.; P. Consagsa. con tre pezzi di un linguaggio un po' duro e schematico cui tuttavia è af– fidata una funzione espressi. !\OBERTO i\tELLI: Rilra!!o va psrsonale; U. Mastroianni . che traduce tn un gioco ardi- ~;rJig11 n:~c1iir ~od~ì~r6~~t~~ ~r~~~~~ r~t~ta~si: dn:c~~ f!• r:1?: ~~~zi~~e r;e~f~u~!~ ~. ~o~~i\~~~~n~~~~t me stravag-am ze gradevo li. Men- varsi. lezza e della umanità. Proprio no Franchini che seppure rive– tre pochi rom menta.no che an- Alla Setb:Jna Quadriennale so. per questa specifica. e diificilis- lo. una assimilazione scoperta che la scultu ca tra il 1910 e no rawresentate u,n po' tutte sima. qua!•',tà l'opera di Manzù deUa cultura pjù recente. nelle i1 1914 ha aruto il suo. momen- le ~press1oni deo!:a scultura e gode il p11lvileg'.odi no-n esse- sue « !onne>> e spec!almente to attivo di crisi nel quale si è oi s.foruiremo dl dare od ognu- re discussa.. La ~i.cerca delle for- nrula trinacria oi .appare scul– ri111novata passando dalla sta- no un nom~. Ma s!ccome ci me plastiche, la luce che ani• tore di un suo Enguaggio for– tua equestre nHa composizione sembra utile che questi artica- ma ·la. mateM li.amorbida son- male che Si attua in modella– plastica cubista e p oi alle l o'.- li siano soprattubto indicativi, tuosità d el m_od el'.ato co:npiu- zloni s_inteti_chee simboliche."?':' me pure 1n.m~nno ley1ga.to !1~segu.iremo, a,niche per la scul- to m un ord.me stilist.1co_nu- maten8:li dt estrema sens1b1hta no al prof:ilo 111 la miera e a,1tura. neì1a presentazione la via suratissim o. sono e spressioni che mecoo.nica.. <e mobi-!i » m filo di f(!lrro. Ma segnata ctall'ordi.namento de!}a concorrono ad un-a unità disti- . Le « forme pure_)> ~i Viani e se queste. sono J,; punte estre- mostra, al quale potrebbero esse- te e dl tspiraz:one. La danza- t totem di, Mtrko tnd:cano, per ~e e PIU appa,r~centi .d1 un re aipport.ate delle mcdii.!icaztoni ·trice, che regge ct:etro le spai- Il p~o, l accostam~to a .Bran– nnnovamento ra,p:.doe V?brante ma che in 1:,nea genera,le ri- le una coda pesainte come una causi e a. .Arp con m più un deHa scwlt~tia, quel r.,nno".a• s:>onde al suo c-omp:t.o riassun- gro..~ go.n"'!.enae porge il pie- sooso sp~zrnle d~l monumento mento è piu paJese e sostanz:,a- tivo e dii in.:!l .caz:o.ne . coio ventre din atto di statica espress;:. m !onne -assolute, per le ne:le man\fest_azion.i, ci sem- una gran-d-e ste,tua d i Albe-r- comodità, ln equilibrio sulle pun- U secondo, un _linguaggio. pla– b_ra!piu c~.:e.nt1, di quegli ar- to GerakH. «L'arcangelo», de--te dei piedl, sensib:Ie e ironi- sti~ che _acquista sig~lhcato t1st1 che riceroo.no , le f<:>rme ~el stinat.a a.Ua cupo~a della chiesa ca, emotiva e calma. potreb- de..,Ceemo~on! che susc1~, ~ nost,ro t e!l"'!.Ponell ambrto d~.,la di s. Eugen:o a~.Je Belle Art!, be davvero essere la raffigura- gioco di p1en,1 e, di vuoti net nc,sbra umanità e che conl:<la- a Roma domina l'.l rotonda zione di una divinità della no- qu ali si artic ola l elemento del– no u,s:gn:ficato J~tico ~ell'9pe- de'l PalRZw deU-e Esposizioni. stra troppo povera mitologia. la isp:ir8.zioi; ieche concor~ al'le r,~ d arite ad un ~nguaggto sili~- Un arcangelo senza. ali che espri. Per Luo!o,no Minguzzì che in le ttU!re. dell ? pera .. Tra ~11altri b~co. o.he. si .art.1col~ per moti- me nel ge5to dei b-ra.ccio alza- questa Quadriennale si presen- scultori, _de1 quali ovv1ament~ v, òt 1sp ,mzione, piuttosto che to sul dsago delle tentazioni il ta con nove opere tutte d'im- non possiamo parlare, p~r des1- p_er ttno. 1deograf1ca presenta- dominio ultimo del bene sul pa..gno e di dlmensiorn, c'è 11 derando se!fna!0rll, _Amelio Roc– z;one d1.fon~~- Gh a,ppu~"'!.ti per male. pericolo che m nicerca di nuo- ca.monte, giovane, m due nudi una storta de :3 scultura in que- Le tre opere di Marcello Mo- ve linee espressive entro spazi e in un.a. testa si rivel.a art~• sto nosb~o. prun? mezzo secolo scherini ind:cano in Ult gioco a.rch~tet.tonici ben delimitati, i sta sens~bile e dot~to d_1qu~h– hono rap1dL Rodm ~ Roeso_uscl- di profili e di volumi la vo- quali coobituiscono l'armatura tà plastiche; Benso Vtgnolmt rono per J)r.~l dagli_schemi del- lontà dell'arti..<ta di rappresen- dl una lomna dichia•!'8ta_attra: presenta una. testa di sottile im– la tra.d1z1on- oiassica .e supe- tare un'emozione e-Ha quale si verso u na e nergJa plast,ca, s1 pegno. de licata. e i: o~ust a eo– ra,ro~o. anche la t~ntaz1one v~r- giunge attraverso sottili sche- r!31fred ~i.in una volo.ntà di.emo- n:ie un ~ ~pla.re .di 1.co ~ogra– tuosist1ca del mestiere. Gaupuin ma,tismi geometr.ici. Un gioco ~ton.e p m p ove:&. cii poesia. E r,e. cla ssic a• ~. yisto li e ..,pane fu il teortzzatore impulsivo di raffinato dì aUin,amentt stilisti- tn":ece. ~l•n~uzz1 e 009 dei. n0- ~a u~ -a.te ~l~~~n~~'ft~~ un rinnov_amento che già era cl eh.e sorbono il punto della stn m1gllon scu1ltosl giovani, al Rall'<le legS ablmooni è invitatÒ prulese e ind:<:ò ,alla sctt'>tura, compmt=a formale. qua.l_e però la. veemenza della con bre o re nelle uali è - abbandonato 11 modello dell'ar- Dl Pinocchio e te tesbe di Emi- ralt,guoaz,one può 01 uocere. 1 1 1ft •· q ·1 ta pa te greca, ra,rte degli egiziani, !io Greco se arti_c?'ano nelle Dopa le terre cotte di Age- u":- gu~~u p~cisoa':l'!\"~!rtt~?.:: 1 de! cambogiani e del persiani; fom,e e nel volumi ti senlilmen- nore Fabbn, le due belle te- re e con un senso altrett.anto insegnò ohe «deformare» pote- to della be!lezza. Ce consentia- ste di Roberto Melli e i ritmi palese <li ricerche poetiche v~ essere l'avvio fecondo « al• mo in questo con il presenta- di,nam!ci di Bocc:oni. con la · '--------------------------' la ricerca di nuove forme». tore Hemy Moorel ·per quel mostra delle opere di Arturo lllAURO INNOCENTI NOTE »~ARTE Rieordo di Nella Marchesini * di RE..~ZO GUASU? C'è da augurarst ohe un no molti del pittori migliori, giorno qualcuno, sufficiente- giovani ed anche non giovani, mente informato ( Lev,, Solda- le cui vie furono poi divergen– ti?), voglia. mettere per iscnt· ti. L'insegnamento così peren– to i fatt, p,ù 1mportant1 del torio del maestro, e la sua decennio torinese 1920-19:S0. So- personalità di uomo, lasciarono no iniziative da prendere non però un segno, ancor oggi re• troppo tardi, mentre è ancora perlbile, !,i tutti I discepoli di possibile rintracciare testimo- allora. ntanze e documenti. In, Nella Marchesini, all'amo- Cl pensavo ogg, osservando re per le forme statiche e qua• un ntratto a carboncino di st ieratiche, per gli ,nterni si– Mano Soldati giovanissimo. Ero lenziost, per la materia feltra, andato a vedere , quadri ed i ta, tipiche di Casoratl, seguiro– dlsegni {parecchie centinaia.) no esperienze diverse, cui non lasciati da Nella Marcheslm furono estranee l'influenza del Ma/vano mancata nel 1953. manto, pittore di gusto postlm– Mentre sfogliavo una cartella pressionista, ed i contatti con di disegni una delle figlie mi- i pittori del «Gruppo dei Sei». disse che' quello eh.e stavo os- Nelle opere degli ultimi anni, servando era un · ritratto di dal '50 al '53, tornò, soprattut– Soldati. to nell'impianto compositivo, Poco prima alle mte doman- ad una rtmedita.zione dell'inse– de sulla v,ta' della madre, mi gnamento ricevuto nella giovi– aveva risposto eh.e era tosca- nezza. na, di Massa; che era venuta I quadri ed i disegni qut ri– a Torino e diciannove anni, prodottL non possono dare che nel 1920 e che Piero Gobelti u1t'idea mollo approssimativa l'aveva 'subito condotta nello delle sue grandi qualità. Voglio studio di Casoratt (Si rlcorde- limitarmi mettere l'accento rà che è d, Giobettt la prima sulla forza di presa realtstica ampia monografia •u Felice dt alcuni disegni, che non ar– Casorati, del 1923). retra davanti all'atteggiamento Nella Marchesini fu allieva sgraziato (certe bracc,a magre, dt Casorati dal '20 al '30. In le mani, 1 profili), sulla loro quell'anno /asc,ò la scuola del estrema nurezza c tensione sen– maestro e si sposò con Ugo timentale. Malvano, pittore sensibiliss,~o, La figlia mi ha anche par– vissuto lungamente a Parigi, lato dei numerosi scritti lascia– morto nel 1952, un anno pri- ti - pagine dt diario, poesie /,i quel decenn,o la _scuola d, di cui forse verrei pubblica.- Casorat, fu un nodo ,mportan. te della vita art,st,ca ed intel- la una scelta. lettuale di Torino. Vi passaro- RENZO GUASCO NELLA JIIARCHESINI: Figura V11a pitt1•iee al Calib,1110 .... di GINO NOGARA La « Ga,::erda del Cali bano n, gille~3, dobbiaano r!conos:cere: sorta a Vicenza. ci,nque anni f:1, impasti, accostamenti, tecnica. co n una fun zione principa!men- Ciò fa. un pittore. Sa aggredire te culture.le, cioé d:!londere in la materia, tormenrosla sino al pr ov:nc:a la . conoscenza del No- punto di uoo resa. di valori to– vecento ftgu,:-atlvo n2.lle sue na.:i e di comunicaz:one che e-."J):-ess:on:p:ù dib3btute ed uni- possiede già un proprio registro. versa!i, ha tra i proprJ fini an- Se 111oiguardiamo entro il ra– che que::o di va!.c1:1:ZZa1re i gi0- pido Pl'OC8SSO formaUvo che si vani rurt,isti lcca,!i che èdano af- svolge a pa,rtiire dal '49 (non fi<hmento d,i una so"Lda prepa- era ancora ventenne>, abbiamo ra.z:,~ne e di un,a ptro,mettente i.l modo <ili fi.E-sareuna qualtità In~!vlduaCità ed ha p:>tuto fi. p:ttcrica che fln dagU inizi mo– na(n 1ent e sodd 1 sfa !o ccn la per• sbra dei pwitì stabi·:i, indicativi ~o,n :a.te è \ una pitt:-iice, Lucia111adi una. senslb1.Ì.ità, di un tempe– Son d.a. G lovan:ssima ma. già ii.n ramento che si libereranno pre. possesso di un n~bevole corri• sto da.l:e soggez:Oni accadenti• cu.l um a rt'.•;t!co e sbucata que- che. Anche dove la lezione dei st'a ,n.no ... con I "'"::e alla Qua- m<1estri è.retti è scoperta, vedia– dri ennai! .e. Scrivevamo due anni mo una materia. animata da ra, quando la. Sonda te.nne una r,agioni pr op:1le, quasi ln a ppo– << personale n a1)la «Cassapanca» sizione ai vi.r.co1iscolasti.ci. Una romana., presentata da R. M. de materia a . cui l'<1rbista sa. dona– Angells (hann, scritto su di lei re semµre di più ne:1a costan– tra g:,i altwl Et.n<1,Magagnato, za. della sua. operosità, nel per- ~~1~~~~ r;!u~~~ ~~-~~U!!~iJ:~ !eJ i~~r;!_P~~~~~~ode~n! 1~: de''.;, sua pitt,ura è In quel pi- tele. gl io v,M le che la d:stlngue nel- Una pittura In senso stretto, la lo.ma , no;J'asciutta teml)"....I'ie,di segno luce e colore. Si ca– in un c he di ,aggress{vo ontì- pisce ad un ce:-rto punto come grazioso. Proprio perché Ln una il pitto~e, a,rrlvato a disparre di donna. questo pigt,to, al di là b_u cni,m ez,ii, ed anche ccn astu– del ratto:e psicc,'.ogico, è una z1a p.ac ,,:,role, .!l!no a raggtun– forza di rottu~a che fao:lita al- ger e stat i d1 ten tonò emotiva l'a.rtista. lo sparsonalizzarsi nel- aperh al ~etef:.s:co (L'indovi– l'is'.ente creativo e di fronte agli na 1952, Ftgura 1954 l, s1 p ro– elementi emotivi dell'oggetto rl- ponga la poss:M'.:tà di a :t.re so– gua.rdato. In buona pa,rte nati- lUZlond del p;-oblema. fig urati vo vo, appartiene a,nche ad un at. quali fi vedono avviate nei tegglamento oritlco, di difesa. paes:iggt del '55. Lo sforzo del– Fatto da. tenersi i n considera- la. ruceroo. qui conduce ad un zione nel giudica.re te,lune ope- rigorismo ~i;gettivo tend~nte a re perché da esso n asce quel so - ohludere l unmagme f,1s:ca, a vrapplù di elaborato formale dellmitar.la, a. scandirne il ritmo che vine:>!a la rappresentazione. su forti ca denze. Ma une. maturltà nel colore GINO NOGARA !Il Domenica io aprile 1955 Etverba ,olant ANGIUS - Roma - Non avrei alcuna. difficoltà ad Inta.volare, come oggi si dice, un colloquio, se non vi opponessero ostacolt dt carattere pratico come - da qualche tempo _ occupazioni che ml portano continuamente tentano da Roma. Per mettersi In contatto col mio predecesso– re Benvolio, provi a rivolgersi &gli ulflcl della «Fiera»: é Il conslgllo più pratico che posso darle. Quanto a un parere sul suoi scritti, le dirò che si sem– bra di poter confermare le buo-– ne qualltà da altri più valenti di me riconosciute; ma nello stesso tempo, per una questio– ne dl gusto personale, preferi– rei vederle sfruttate in modo più originale e dellnlto, più mo. derno, 1n una parola. Mi sem• bra che cl sia un po' di Lafor• gue un Po' di Rimbaud qual– t:he' punta campaniana, Ùn po' di Lautréamont, se non voglia– mo risalire ancora più in su ... Che ne dice? E c'è, tnline, un lmpeto che potrebbe essere la unica cosa sua e attendere, pre.. tendere - come ho accennato _ altri es iti. GA.CA . - Siracusa - I suol ve rsi ml p iacciono. Qualche In– genuità canzonettlstlca. nella pnma poesia potrebbe essere eliminata. l'espressione dovreb– be farsi un po' meno grezza. Ma le debbo riconoscere una dote d.l spontaneità che le fa onore. Se ha altre cose le man. dl pure; non le parlo d.! pub– blicazione perché non è mia competenza. Ma se le la pia– cere sentirsi mcoragglata, allo– ra si ntenga_ per quel che con• to. incoraggiata da me. Anzi, patrei sbagliarmi io questo giu– dizio; e preferisco quindi esi– bire coram populo il m1o gran– chio eventuale trascrivendo I versi della sua seconda poesia: « Amo Il silenzio delle cose - e lo fuggo perché mi tormenta - scavando nell'anima. - Ferite profonde dolgono senza pietà. - Ricordi, rimpianti, Incontri sba. gllatl _ fanno corteo ai sogni perduti. - Oh, tasclamoll an– dare. - Disperdiamo nel clamo.. re della vita - questo Inutile de siderio d i purità». L'CCIANO MINGUZZI: Uomo con gallo FRA.VA. • Marcianise - « Ciò ch e oggi m l occorre - trascrivo le sue stesse parole _ non è un incoraggiamento, ma la certe.z.– za della presenza o della man.- canza dl validità artistica nelle mie poesie». Basta leggerle. le sue poesie, per credere alla sin.. cer!tà di queste sue parole. Io penso che lei sia un poeta. Non so dirle di più. Ml sembra che motti limiti sussistano In ciò che scrive; ma m1 sembra an– che che lei possa andare oltre. Alcune poesie _ « Quando sarà perfetta». « Simlll a. vetri opa– chi ,, tanto per citare a caso - mi sembrano belle. Non so, rl• peto, dirle di più del mio au• gurio. BENSO VIGNOLINI: Ritrailo QUA.GIAN. - Firenze _ Ab– biamo avuto Il suo volumetto di "ersl. L'ho ln gran parte letta e vi ho trovato alcuni spunti d.! indubbio interesse. Le auguro, in qualche prossima prova., ri• sultatt più definitivi. BRU.CA . - Saronno - Il mio gi udizio è, purtroppo, negativo, Ml spiace. Y.G. - Venezia - Ml spiace, non ci sfamo. Manca la sia pur 1: minima elaborazione Ca parte la scarsa necessità dell'insitme) in ciò che lei ha scritto: torse è troppo giovane e crede che la. poesia. sia cosi I.acile cosa~ cosi ~ncruenta per l'anima. E non c'è retorica in quest'ultima mia !rase. FRA.SAN, - Asstsl - Non le pare che sia troppa giovane la sua età per prendere una deci– s10ne cosi drastica. come quella che si propane in base al mio giudizio? OMNIA AUT NIHIL - Firen– ze - A parte lo pseudonimo che mi disturba. credo che potrebbe combinare qualche cosa di buo_ no con un linguaggio più con– trollato e teso. HOFF!IIANN GALLEIII.A DEGLI ARTISTI STRANIERI .... L' eselllpio del pittore Fath Winter L'iride come le set.te virtù.: un. azzurro seren.o e chiaro come il suon.o di una camp ana, o u,a gu,.llo che glul,Ua. come una allodola, o un rosso che l,rucia. come un dolore vivo ••• ... di H"~S ADOLF STIEDL Uno degli avversari della pittura astratta scriveva ultimamente che essa non è già la vlt.a, ma solo il suo nocciolo e quindi un !ram– mento, come U nocciolo del frutto non è che una sua parte, senza perciò nè la polpa nè Il sugo che Io costituiscono. Con tale asser– zione é detto tutto della. pittura astratta e molto anche di coloro che la osteggiano. Diciamo pure che la. pittura astratta è ll «nocciolo» (ed in.tende esserlo quando è one– sta), ma anche che i suoi avversari nel defi– nire nocciolo un frammento. cioè una parte fra molte, rivelano per lo meno una. certa superficialità <li ragionamento, poichè, In ve, rità., è il nocicolo che racchiude in sè poten– zialmente il complesso d1 tutte le possiblll forme in esso contenute e che costituiscono perciò l'eternità stessa, mentre la. polpa ed il sugo non sono che caduche, briciole e quin– di frammenti. « Polpa e sugo», visti dal difuori, sono le opere tanto dei Rubens e del Renoir, quanto dei Rembrandt e dei Rouautt, tutta la pittu– ra occidentale, cioè, a partire dal Rinasci– mento. Si può peraltro credere veramente che la. produzione di « polpa e sugo» sia sta– to Il vero intento dei maestri? No, gll ini– ziati certo non lo credono ed è per questo che inventarono quella separazione tra Il « che cosa» ed il « come li, che fa parte or– mM del patmnonio culturale di ogni cono– scitore d'arte che si rispetti. Il «che cosa», cioè l'oggetto del quadro, serve ai mediocri, cho costituiscono la maggioranza. del pubbli– co che va a vedere 1e m,ostre, mentre il «. co– me» è riservato agli Intenditori, Ora bisogna chiedersi se non è un sopruso, un indurre in ln.ganno, il costringere i pittori a cedere sempre alle esigenze degli spettatori ossessionati aall'oggetto, lascianao loro l'lllu– sione che potrebbero (e dovrebbero) « capi– re,, un'opera d'arte secondo questo princi– pio: « Le donne bionde mi piacciono, sono belle. Questo quadro rappresenta una donna bionda e quindi è bello! ». Questo vincolo cieco è rovinoso: per eh! vi si ingolfi, se nessuno 10 soccorre, è per duta per sempre la vera. comprensione del• l'arte. Perchè non possiamo quindi murare questo brabocchetto per i timidi e gli avidi di illusioni, e indurli piuttosto ad una presa dt posizione più autentica? Perchè non con• sentire ai maestri che intendono dipingere toccate e sinfonie, di deparre ftnalmente la maschera di opportunismo che li aveva por– tati alla composizione di melodrammi so!o per compiacere il ioro pubblico? Molti artistl d'oggi hanno approfondito questa nuova (eppure tanto vecchia) ricerca di sincerità e la pittura astratta non è altro che la prova di una soluzione in cui essi si sono impegnati, Cediamo la parola per esempio a Fath Winter, che, sempre in preda a malattia e povertà, è ln oontinua lotta con l'angelo e parla di • un nero profondo e scurocome una notte senza stelle » oppure di « un bian, co puro e lunpido come una. tersa aurora• o ancora « di un azzurro sereno e chia.ro come U suono di una campana », di « un giallo che giubila come un'allodola•• <li « un rosso che brucla come un dolore vtvo •• di « un verde che consola come il dolce suono della voce ma.terna». · Ecco ora come egli vede la forma: « una llnea vibra come un gaio pensiero; un'altra 1,nea invece è immobile come if terrore. Cosi si riconosce ! 'ascesa e la éaduta, la gioia e la tristezza in tutte le cose•· Poi egli medita: « Sarebbe forse un caso che le sette virtù teologali corrispandessero ai sette colori dell'iride? ». Nella sua solitudine bavarese Fath Winter dipinge, In base alla legge del suo terme> metro - come egll stesso dice ironicamente - fino a vuotarsi l'anima. Uno dei suoi boz. zetti per l'Accademia Evangelica di Tutzing ha. fatto dire al Direttore di quest'accade– mia: « Queste forme sgorgano da un impulso profondo: sono muti segni di tin'umanità che ritrova in queste immagini tutta l'espressio– ne del proprio esistere. Sono un'opera di me– ditazione. Osservandola con attenzione vi si può percepire lo smarrimento dell'umanità nei torbido spazio che essa si è creato e che forze temibili solcano come nebulose cosmi– che. Vi si sente qualcosa di quel disperato coraggio con il quale l'uomo cerca di vincere le potenze anonime e di affermarsi con la pura. essenza. del proprio spirito. Un tale di– segno non è negativo, ma realistico. In esso si rispecchia, come in un nero cristallo, la immagine della nostra situazione umana•· HANS ADOLF STIEHL

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