la Fiera Letteraria - XI - n. 14 - 1 aprile 1956

• Data la sovrabbondanza di scrltU che cl pervengor.o con la esplicita richiesta di giudizi particolari, comunichiamo ag;1 tnteressaU che dlret.t.ore e redazione <lella e Fiera• sono asso• lutament.e lmposslbllltall a dar riscontro a queste richieste. ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16·18 l\lanoscrlttl, roto e dlsernl oon pubblicali ooo si restttulscono D JE•·G L JI IT AJLJIA\NJI GIUSEPPE CAPOQFIOSSI ~ .,,/Q~,~~ ··· 1 1111i t 111~~1 I ~ __....., '~ I l lìW l( lh ~ ~ l}h ~' ~~ ~ l I . i I l ; i · . ll11Ullll11 Dalla scuola romana ai tonali alla com.parsa di un ritmo La fi ne de lla guerra, il 1945, è una data per le loro raccolte. Dal suo canto, la cl'i– im.po1' tau.te pel' Capogrossi. C'era stata tica prendeva in. esame il nuovo ca o con una frattura, con il passato, un mondo scritti pieni, di ClClonc. Nella presentazio• nuovo si prese11tava agli occhi dell'urti· 11eal catalogo, Miche/ Seuphor, tt110 dei sta, wi Jnondo da esplorare e da coprire, pitì, ragguardevoli critici. /tanccsi, diceva: la cui necessità e1·a ·oprattutto la ricerca « Dopo ftfondrian, non ho mai L'isto mHt di nuove immagini. Einstein aveva de(to: 1oti.one così intima e tenace di 1wo stile « L'uomo cerca in mani.era adeguata, alle personale e di un tema.> Raffaele Car– sue esigenze, di, forma,rsi mi'inrnwgine del rieri, su. Epoca : e Un cifrctrio semiaperto mondo chiara, e emplice, e di trionfare att rave r o il qu1.le pe,.corriamo infiniti co ì sul mondo clell'e'Sistenza sfo1'zandosi sJ) a.zi. >; Ma1·io Rudice, su L'Italia: c. Nel di rimpiazzarlo, in una certa misura, con suo ì nconfoudibile stile prevale la insi– questa hnmaginc. E' così che agiscono, tenzu del 1•ifmo nel motivo plastico>, ciasc1uto a stto modo, fl piltol'e, il poeta, se1tzaconta,·e il profondo scrill!o di Ag11ol– il filosofo speculativo, il 11at11ralista. • Da do111e11ico Pica, che sarebbe da citarsi per va1·i anni, da qua11do era nata la « Sc1tola intero. Il ma,·.:o sut·cc,"lsii:o, Capogrossi si l'omaM • nel 1932 co11 il motto < tonali- recava in Ssezitt pcr la sua 1110 tr a alla smo > che era in un. certo sen o llna rea- Galerie d'Art Latin di Stoccolma, e s1tbi.to zione al Novece11to milanese, Capogrossl dopo partcciIiewa alla grande esposizione aveva ininterrotte1111e11te lacorato, ripor- < Nutidci ltetlie11sk • orga11izzata CUI/la tando 11otevo/i l'ico11osci111e11ti;11el tto Bie1111ale di Ve11ezia al Liljecalchs Kon• vecchio stndio c'erano i modelli per le sthall di Stoccolma, dot·e rin11ovava il sttc· composi:ioni di allorn, che gi; avevano cesso pl'eccdente. Il più autorevole critico p1·ocntato sod<lis/azioni e successi, vta che svedese, Oyvind P'arlstrom, scri.sse in q1tel· lentamente acevano perduto il loro inte• l'occasione: < Cavoarossi, il 1iiù 01·iginale resse: una pittura che non t,·ovava la sua e il pitì ostinato dei nuovi pittori, ha sco• inclusione nelle 1tuove esigenze co11te111po-verto que/l'u11iverso di po sibilità che è il ranee, e. i cui vroblemi lo lasciavano indi/- ritmo: la sua. pittu.ra ò dive,11ttci 1i11a11ut• fere11te. Caprogrossi eret a una svolta del- sica per stm111e11tia 1JCrc1tssione. • No11 la sua vita di a1'tista, e 1n,,. 11011, cono• sol.o i maggio1'i critici internazionali esJ)ri• scendo ll1onclrian che doveva i;edere per mevano la loro opinione, ma anche i. poe– la prima volta alla mostra « De Stijl • ti, e tra questi, He11ri Michaux, ima cocG alla Biennale del 1950, incominciava a tra le pi1i pure della poesia francese, sc,·i– senti.-e il fascino /le>' Iuia, tela bianca. il veva s1t XX Sièclc, nel ge1111etio 1954, par– citi )litro svazio poteva vera111e1tte e/imi- lando dei segni di Capogrossi: « Sig11es nal'e < i/ tragico dalla vita quotidiana•· qui ne so11tque de /égères varia11tes d'1m Per Copogrossi ebbe allora inizio una pro- setti, mais admirable, r;eritable sig>te ,de /oncia crisi di c oscienza, e/te doveva dtt· base• e Gualtie,-i di San Lazzaro, che go– rare vari nn.ni: via la modelle(., ri11ulito de a Parigi e nel mondo inteniazionale lo studio, s1t l cavalletto una tela bianca, dell'a.,-te incondizionata stima, scnveva a come tavolozza o/tanto il nero. I clienti sua volta, rico110·ce11dola validità e /'ori• ora110 tutti spariti, gli amici si ullo11la11a- gi11alità dell'art i ·ta: < Non ignol'o che e, sano, gli artisti lo sfu_ggit·ono. Bi ·og11ova Roma e,siste tot "caso CaI>0gros ·i". Ciò ricominciare da capo, riproI>011e11dosi ab che molti 11011 riescono a verdu11orgli è ovo il problemet dell'a,·te, fornrnlando 1l1'0/J>•io qua11to costituisce il suo /J>'incipa• cioè nna 111tove, estetica. Ln sua ero sop,-at• le merito. Troppi sono g/i arti ti che dieci tutto nna coraggiosa >'ibellione o/In sode· a1111i 01·sono hc111no adottato il nuovo li11- tà c01ifor111isla che l'ottorniarn. L<t s1w guaggio. Ma non ha11110 pe,- questo 1·i111111• prima mostra con la < nuoca pittura• ciato al mestiere. a tutte q11elle scallrez– t.:enne inau.gu, rata u Roma alla Galleria ie ella la mano, in mancan.u, d'allro, ave• del Secofo. co11 11ne, i11tel/igcnte presa11ta- va appreso da sé. Capogrossi è il solo che zione di Corrculo Cagli. Ern il ge1maio si sia bara.;:zato di tutto quello che n't·e· 1950, e 11011osta11te Cagli a!le.-masse che va appreso, sia uscito i11te1·a111e11te dall'e• Capogl"o si en1 pen 1 enuto all 1 intuizione quii;oco · in Cu.i si trovat"a la pittura in. di < tm elc111e11to cl1e ha il fa. cino della Italia, co11scl'1Je11tdo s /o il se11ti111e11to ini– /J>'imet immagine scritta•, l'ambiente a,•. •zia/e, quello che lo e,cera I>01·tato a pl'efe· tistico rom,1110, 11otorie1111e11tcettico e .-ire I« pitturo a tlttti gli alt,·i mezzi di ancor oggi a11coralo al mito ci pione, clas- es7iressione. Nella 71itt1tra co11te1111>0ra- ificava Capogl'os~i come a trattista. Let •iee,, la sua. presen.a, il suo egno sono critica di qu,e/ tempo, tolte poche ecce- Ì11cc11fondibili. • zioni come gli scl'ilti di F'mttani, M~riani Nel 1954 James Jolrnso 11 Sweeney, di• e Ma~elll,. Uovò 11erslt10 ,1 modo d, met• rettore ,do/ Musco Solomo 11 R. Gugge11• te,-/o 111nd1~~/o. Lo sie '? fece Leonardo /u,im, i11vite11X1Ca1iou1·ossi alla mostra Borgose. cnt1co del Cornere della Se,ra, « Yomigcr European Painters •, dove espo– qua11do la mo.stra •~-e,me po,·tata a Mila- nevano artisti di i11d11bbia /amo, co111e 110. M_aalla B1e11naledol 1950, dove Capo: AJJ/JCI,Amai. Bmwrci,ste.-, Ba:aine, Dey– gross1 esp?neva tre qna~r'. ma!. collocat, roUe, Iia,-t1111g,Lapicque, Manes ier, Ma– che . f1,1flg'.v°:no alla 110.stt a c1ttrca. dne thiett, Polwkoff, Si11gier ecc. e l'esvosizio– U·a., pn, vivi versona.ugi ~~Ila nuova Pa- ne da New York t·enim poi traspprtata 1·1g, S/ a_ccor~ero de/I 11,ite,/1ge11za e della in t11tti i maggiori 11,usei degli Stati Uniti. • s1tpe1·101·1t<l. d1 quella p1tt1t1·a. e1i.a sape- Alla XXV!// Bic,rnale di Vene~ia nella .-e 111</la l(>to deU'altro, tl poeta Ed~ttard stesso anno, Capogrossi ebbe ima s~la ver Jagu.er e 1l cnt1co Clar?c•Sero1t cnssero mia, mostra cirlica e /1 < prescnto.to dal cri– a Capo,qrosst; Jague,· disse: < Ces s1g11~s, fico francese Miche/ Te1pié co,i mw scl'it– q1t, ont la bea1tté élé111enta1redes amprem- to acutissimo e veramente mirabile. Scri– ters mpest!·es. devie1111ent é11101want,s veva Tapié: « Egli !Capogrossi/ che 1iel par. le vanété de lettrs modes d'asso- vieno successo di u11'arte coscie11ziosa;ne11· ctatton. • te tmdizio11ale, ha a v11to il coraggio di Fin da allora at.:ero cominciato a intP.• l'Ompe1·e. in una inumana solitudi>ie, con ressarn,i a ('apogrossi. a questo artista il le abitudi11i e co11 u11a carriera normali• c1t, li11g11aggio mi appal'Ìva personaiissi• e ancom: < E' a posteriori sull'opera di mo, e il c11i messaggio lttcido e ardi111e11-qu,alclte l11.divid1w, che si pl'igionerà l'es– toso aceca infi11ite possibilità, la Clli po i- senziale del Ne saggio dell'avpassio11a11te tione sopratt1ttto era fuori cleIgf,j schemi Avventttl'a dell'Arte che si elabora oggi: consueti. Gli aveL·o organizcata Ima mo• Capogrossi è 1010 di questi, e peggio per stra alla Galleria del Cavallino a Ve11ezia, quelli che hanno ancora nostalgie di tut– e gli proposi ucce sirnme11te di far parte te le tradizionali facilità, e che si metto· degli artisti del « Na1'iglio >. Alla Bie>i• 110 cosr fuori della possibilità di a1rvici• na/e del 1.q52, Capogrossi partecivò co11 narsi alle N1tot:e Feste.• La sala alla cinque opere, di citi una l'e11ne acquistata Biennale ebbe 1111 11otevo/e _s1tccesso, le dalla Gallel'Ìn d'Arte Modernci di Roma; O/lere /ttro110 tutte acquistate da musei e s1tbito dopo /lt invitato, 1tnico tra gli al'ti- collezionisti italia11i e stranieri tra citi U sti italia1ti, allo mostra« l'éhémences co>t· Mttsco di San Paolo del Bra il~ e la colle– fronttes •· ideata a Pari.Qi da Miche/ To-· zione Winston di Detroit, una delle pi1i pié alla Ga/el'ie Nina Daitsset. Insieme a i1npol'ta11ti degli Stati U11iti. inoltre gli ve– lui c'erano nomi internazionali e di avan- niva a.sscgnato il « Premio Ehi.audi> e guardia, come Hartung, Po/lock, Mathieu, qualche mese dopo g/i ve11ivano conferite De Kooni11g, Wols. lnta11to la Zim111e1·ga-due medaglie d'oro alla Triennale di Mi• lerie di Francoforte i11 Germania qllestiva la110. L'anno successivo, 11e/ maggio 1955, 1111a sua personale che riportò lt>t notecole esponevano 111wvamente Capogrossi alla s11ccesso.Nel ge1111aio 195S lo presentavo Galleria del Naviglio. C'era molta attesa alla Galleria del Naviglio e questa volta /le>' q1testa mostra, e Cavogrossi si wesen– i gra11di collezionisti milanesi 11011 si lascia· tava in ma11iera semv,-e piu impegnativa. rono sfuggire 1m arti~ta tanto singolare: Nel catalogo pitbblicavo ima lettera scrit– i11fatti s/ mossero sttbito da Jucker e Ce- ta a Capogrossi da, ,Gittlio Carlo Arga11 il sare Tosi. da Mcuzottn a Jesi, da i\1og/ia q1wle diceva:'• 'Z'ra i pittori d'oggi tIt sei a D'Alessandri, acquistandone le opere 1u10 dei pochti che si preocc1tpano assa.i Giuscp1>c Ca.pogrossi nrl suo studio romano pi1i della forma che del quadro; e si ren• dono conto che, p 0 •· salt:al'e la prima, può essere necessario e mette co11w11q1tedi sacdficare il secondo. lo pe11soche la trta vosizione, anche se qua/cimo 1)ossa giudi• cal'la ostinatamente apI)artata e astratta– me11lecontemplaliva, 8ia generosn e ttma• na. • N elio stesso pehodo Si i.na1tg1trava al M11sett111 of Modern Art d,i New Yor1' la grande e8f>Osizione • The New Deca– de•, per la q1tale era?to wescelti ve11tid11.e arti ti e1tropei tra vittori e sc1tltori, e Ca– J)ogros i era tra Q1testi. La selezione era ve,-amente rigorosissima e di estrema 1.nt• pol'tanza. Att1tulme11te la mostra, do1)o es– sere statC1 portata Cli Min11ea1)olis. fosti– titte of Arts e al M1tseum di Los Angeles, si trova et/ M1tse1t111di San Francisco, do· ve Bi chi.ude,-i, il 15 mor;w di quest'a1t1to. Gli articoli scritti Bit Capogrossi d1tran· te q11esto l1t11gogiro d~lla mostra ameri• cana sono ve1·amente di 11ri.m.'o,-dine, co• me 11011 è da tacere il fotto che i s1toi qua– dri siano 1tbito e11trati a far varte del Muse,un di New York, vremio a1nbito da tutti gli artisti del mondo. Molte altre so• no le ,ispos~ioni alle quali ha partecipato Cavogrossi '" q1testi ultimi due an11i, dal K1t11sthous di Zurigo, a Unta, a Bue11os Aires, Dallas, Kassel, Madrid, Barcel• lona ecc.; ò tut sltssegu,irsi di successi, testimoniati da ce11tinaia di scl'itti; le niaggiori pel'sonalitit dell'arte v~itano ti sito studio, si i11te1·e8sano eilla sita vit· t1tra. Solo Camvigli, De Chirico e Ma– g11elli hanno otte111tto e1ll'este,-o i rico– noscime11ti che ltci avuto Capogrossi, t1tt· tavia i11 1tna sola città i patriarchi del· In, critica sono ancora. 1·estii, e non si decidono a prenderlo in esame. Questo a1rviene p1-ecisa111entea Ronui, nelle, cit• tà dove Ca1iogrossi vive e lavora., e do· ve, tolte voche eccezioni, hci il vuoto i11- to1'no. Tutta'Via q1testa constatazio11e non p1tò distogliere 11é me dall'interesse che ho pe,· q1testo al't ista, né Cnpogrossi dal sito 111011do 1)ilto1·ico. Del resto i l)Ìli i111- vortanti critici de/. mondo ci da11no rauio– ne, come sono nel gi11sto i nostri amici collezjonisti e gli amatori che coinvrano i s1toi quadl'i ve,· le loro !'accolte. L'Italia ha verame11te 1u1 artista originale da vor– tare oltre frontiera, no,wstante lo scetti– cismo e il vrovincial~mo di q1telli che non possono arrlvare a capirlo. CARLO CARDAZZO

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