la Fiera Letteraria - XI - n. 11 - 11 marzo 1956

IERALET.TERARIA Anno XI· . I 1 SE1'1'l MA ALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DEl,LE SCIENZE Domenica Il marzo 1956 SI PUBBLICA LA DOME ICA Diretlore VI 1 CENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 ,,. DlREZlONE, AMMlNlSTRAZIONE: ROMA· Via.d1 Porta L:aslello, 13. Telefoni:, Redazione 555.487. Ammlmstraz1one 555-158- PUBBLlClTA': Amminlstr. « LA FIERA LETTERARIA•· Via d1 Porta L:aste\io, 13·Roma· TARIFFE. L:ommerc1aliL. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L. 1.400 . Trimestre L. 750 . Estero: Annuo !.. 4.000 . Copia arretrata L. 100 . Spedizione In conto corrPrte pastaie fGruppo fil • Conto corrente postale n 1-:114-u; COME VEDO I GIOVANI D'OGGI on simulano, no, quello che I • non sentono: sono onesu; ma cer- tamente dissimulano, onestamente, quello che sentono, che pensano ... ,.. di GOl!l!'IIEDO IIEl'.1l,O~T(JI L'altra sera, un giovane di riconoscinto ingegno m.i dicel/a che i giovani di oggi han110 1m vita più difficile di quel/i d'rtna volta con i/ peso di pi1i gmvi responsa– bilità. Gli risposi che rn; aveva dato così l'avvio o que– sta conversazione sui giovani proponendom.i, il con– fronto tra quelli di allora e quelli di ora. No: le con• dizioni dell'infanzia dell'adolescenza della giovinezza nostre /1irono ingrate e sfavor·evoli perchè nessu.no vo– leva ascoltarci e.darci credito. Ma sì, ci lodavano, ci vantavano 1naga.ri come bravi ragazzi, se eravamo riusciti ad aver brtoni pttnti sulla pagella e buoni voti agli esami; 1na ci chiudevano n.ella nostra giovinezza com.e in. u,n limbo. I grandi editori ·non erano disposti a p1'bblicare libri di ve11tenni e persino di trentenni e mettevano in. conto di 1tna supposta i1nmat1t.rità di poeta o di romaneiere q11e/ta11to di 11uovoche si po· teva trovare nei loro manosc1"it'ti. Marino Moretti che che aveva compi1tto nell" 11 Il sole del sabato dopo aver pubblicato alcuni vo/1tmi di liriche e di no,velle da editori di pro·vi11cia, poté p11bblicare, si, que/ suo romanzo il 1913 nelle appendici del Giornale d'Italia, ma in quegli anni non dal Tre·ves 'che glielo rifiutò. La grande casa editrice bisognava conqnistarsela co· m.e una Accademia nazionale ripresentando la propria candiàat11ra. E non si voteva110 sperare 11édalle mi– nori né dalle maggiori case editrici, non dirò larghi com.pensi, ·ma spesse i:olte neppure modeste perce-n– t11ali: la stampa dei pl'imi libri era qr,-0si, sempre fatta a spese dell'a11tore. E non era certo facile e,i.trare nella redazione di 1!11 grande giornale con il titolo e lo stipendio di redatton: difficilissimo pu.bblicare ar· ticoli co11 la propria firma. Eravamo sempre troppo giovani. < Eh, ci dicevano, lei ,mal P"bblicare un libro dal Treves, rtn articolo nel Corriere della sera, alla sua età. Lavori, lavori e fra dieci qt(indici anta.i vedremo. O credé di potere così giovane esser dep11tato al Par– lam.~--nto, come se la vita politica non rk'J1 iedesse ·ma– t,lrità di animo e di ·ingegno, non fosse inso1n111a cosa da adrtlti1 > Oggi tutto è piri facile, a incominciare dagli studi con quel gran nrtmero di enciclopedie di repertori di som.mari di dizionari, e con tante e così. diverse biblio– teche, e con gli archivi fi111il111ente ben riscaldati da poterci restar tranquilli a cercare i docttmenti che non è più neceaaario trascri,;ere perchè si fanno microfil· mare. Neaaun giovane fa in ness,m luogo anticam.era: le gra·ndi caae editrici, i grandi giornali, non solo prtb· blicano i loro libri, i loro articoli, le loro corrispon– denze da paesi sempre più lontani, ma danno !aro per– centu,ali e atipendi non certo inferiori a q11.ellidegli anziani. Non c'è numero d'anni che sembri ora troppo acar,o per un uomo, e n.essrui.bambino che scriva di– pi,Jga o COf7t1lO"g11 mMica t più g11ardato come ttn lno– •tro o un prodigio. Tra poco saranno di turno i pop– panti. E nella vita politica, non solo deputati, ma ab· biamo sottosegretari e ministri di venticinq1te o (renta anni. Poi, se hanno ingegno, o anche solo viva intelli· genza possono trovar posti di altissim.a remunerazio– ne nei numerosi nuovi tJ! fici d'imprese industriali P"b· bliche o private: 111/ici di strtdio, di propaganda, o ri· viste di una indrtstria o di 1lna casa com.1nerciale, o posti a1/a Radio o alla Televisione. Ai miei tempi nes• srtn g'iol/ane (e ben pochi adu./ti) poteva grtadagnare rtna somma mensile che corrispondesse a trecento o a cinquecentomila lire, quante oggi si possono 91«1· dagnare in questi ttl/ici. E non parlo della cinema· tografia, aperta piuttosto a,i giovani che non agli an· ziani, dove è facile farsi pagare mi/iofli per il cano· vaccio o la sceneggiatura di rtn film. So benissimo che non tutti riescono a meUersi, conte si dice, a posto, e che numeroai giovani sono disocc11pati. Ma non credo che il loro n11mero aia attperiore a qr,el/o dei disoccu– pati adrtlti i qttali Mll hanno certo il rifrtgi.o e l'ai11to della fa1niglla. Ed eccoci a 1tn altro confronto. Allora la famiglia teneva in soggezione i ragazzi che dove·vano traf11gare le chiam di casa ae volevano starsene fuori la sera o la notte, e che dovevano rispondere, sia p11recon brt· gie alle domande dei genitori. s11lle cose fatte e le pe;sone ved11tenella giornata, ora per ora. Oggi ogni ragazzo e ogni ragazza ha 1tna propria vita e propri segreti che i genitori rispettano: esce quando vrtole e va con chi vuole. Qttale fosse la famiglia quara,.la cinqrtant'anni fa può dirvi citi non l'ebbe, chi dovette aprirsi, orfano, una strada in q11estomondo tni i cosi detti < figli di papà > che gli. 1ts1trpavano ogni posto. Era '"" fonnidabiJe iatit11to sociale che teneva, si. i" soggezio-ne i giovani, ma li so,Teggeva, -1i difendeva li aiutava a conquistare posti sicuri e dava loro i m.ezz, per avviare una professione o 1tn'ind11stria o un com· mercio che spesso er·ano quelli stessi del padre. Le fa· 1niglie inaomma pote,·ano esser per i figi; ba·nca, ,ni• lizia. fortezza tra loro alleate o nemiche, ma t11tte confederate ai danni degli orfani. Oggi i giovani po– tranno magari giovarsi della loro forza e de[ loro JJ!e• stigio, se davrero ci aia, per vincere qrtalclte ostacolo o per giungere più presto alla ,,teta; ma generalmente scelgono da aé la professione o il meatiere che ,wn conaiderano 1}iù ereditario, e si aprono la via in 11na conipetizione con gli altri giova"i _che 1_1011 si m11ta qua.ai 'ntai in compet1Z1one e lotta d1 fa1111gl1e. .. I.e relazioni tra ragazzi e ragazze sono ora p111na· tr.rali ed agevoli: Trenta quarant'anni fa versino la parola sessa doveva essere ignorata o taciuta com6 vergognosa, e fin le braccia e le caviglie delle giovi· nette erano nasconle dalle ve.,ti. Q11a/i fossero i ri• srtltati di questa educaione tutti possono comprendere ricordando i sedt1ttori e /e sedotte di quel tempo e le fr.ghe e i ratti delle minorenni; ma vochi forse sanno che tanti divieti corrompevano spesso l'1m1ocente e naturale desiderio. Oggi i giovani e le giovani vivono in qr,otidia,na consuetudine nelle. sc1tole nei campe_ggi negli uffici e ~rfino nei parti.ti , e sa,.no bemssrmo come è fatto il corpo umano: non hanno dnnq11emal· sani t11rbamenti. E badate che le ragazze d'oggi sono in genere e in media più belle delle ragazze di ieri ver virti1 forse della vita più sancì che fanno all'aria aperta, e della ginnpstica, degli sport dei viaggL C'~ rana se>1zadubbio fanciulle di com7111,tastraordmaria bellezza anche allora, ma spesso nn viso incantevole fioriva sii u11corpo disarmonico retto da gambe brevi e tozze. N essimo· potrebbe dire che oggi queste ra• gazze siano pii, facili: no: sono, in certo modo 1JIÙ ~ÌIJ· cere, viù natttrali, e·se·mai cedono all'amore non fa••· no ciò per vizio e non gridano d'esser state sedorte, ma si vrendono la responsabilità d'aver 11aturalmente consentito al giovane che amano. Del resto mgaz~, e ragazze si co,,siderano compagni cli lavo,·o e di vi_a, e direi che-l'amore sembra essere per loro rm(i spec•~ e una qualità. non i/ fondamenlo di _qrwsta_convi: venza spirituale inteUettuale, economica. G/1 stessi gicvani che meÙon famig_lia tratta"o le 1>U?gl_i pro: prio come compagne. Mi rrc'?rderete_ che_tra_ ,_o_wva,u di oggi c'è un n1wiero di delin.quentl e d1 srucià, mag– giore di un temvo. Veri.,simo; 111'a io ini dommtdo se di ciò non siano colpevoli quelli adulti che dopo la guerra, essendosi arricchiti con speculazioni lecite e sovrattutto illecite senza davvero prodttrre nttlla, han• 1t0 fatto clel denaro /,a misum cli tutto e di tritti d~· cendo di seg11ire cosi l'esem7110amerrcano. In re<tl!" ,r.egli Stati Uniti, come mi osserva.Ifa !bit grande sont• GOFFREDO BELLOI\CI -------- (Con t t nu a a pag. 2) !--------------- A pag. 5, 6, 7 e 8 lt\1 tl.\llGlt\1•; A Ut\1 DIH.\'l"l'l'l'O ,.. GI~O DOSSI et cura di: G. A. CIBOTTO e GIUSEPPE SCIORTI -o H ROMANZO MEBIDIO !NON HA BISOGNO DISCHE I UI: ~,IERUINANUO IJ dibattito sulla narrativa le oiccole arcadie delle tradì– meridionale che si è svolte zionl erudite. nel culto dei <)l:e– di recente sulle pa~ine della neri>. nei canoni esorna· .vi rivstai del Centro Democrati• bano essere additati: il riflu– i codi cultura e di documenta- ll:io del lirismo fine a se stes• zlone Prospettive Meridionali, so. e In quanto sia capace di può essere annoveralo, sia una sua traducibilità al di là per il numero de)l:li lnterven· dello stesso valore formale ti. sia per I contributi eHettl· dei suoi documenti. venti di cui dicevo dianzi. due fattori positivi comuni deb– bano essere additati: il rifiu• to della re)l:ionalilà e della dialettalilà. e il rifiuto del documentarismo gre)l:J?io. di quella che è stata l'infatua– zione cosidetta ne-0realistka: mi sembra che non vi sia sta• to intervento che non abbia esplicitamente o lmplicila• mente negato che una narra• vi di idee e di tendenze crìtl· * FERDI ANDO VIRUIA (Continua a pag. 2) che che vi sono state recate Tornando al recente dlhat– dai veri intervenuti, come lito sulla narru.~i'-'2 merlriio– una delle discussioni più posi· nale italiana d'o)l:gi. mi sem– tlve e di più vasto respiro tra bra che nella salutare non– I tutte quelle che si sono svolte concordanza dei suOi inter– \neJ corso dL questi ultimi an-1,....------------------------, nl (discussioni purtroppo sem- fi:'i/i~Js~~~a~e 0 r:~u 1 ~~! CI N Q [TE PUESl E ideolo)l:icl che finiscono con lo snaturarle e col condurle ·r~~r-~~~~n~!ni,~~~-\e~edisi~~ Dl LINO CURCI letteratura). li riassunto fr· nale compiuto da Leone Pie· cioni nell'ultimo numero del· la rivisla stessa mette in luce Scritti di: UMBRO APOLLO IO - SILVIO BRANZI - PALMA 13UCARELLI - GIO– VANNI CARANDENTE · GIOVANNI COMlSSO - GIUSEPPE MARCHIORI - GIU– SEPPE MAZZOTT[- CARLO MUJ ARI.GIUSEPPESCIORTI 1 O•Nl -osPRINGOLO 110.H,U~Zfl • 1.,V.~GO Realismodi Swinnerton soprattutto. a mio parere. co– l mc esista sul romanzo meri· dlonale italiano d'og)l:i una I necessaria e salutare non· corcondanza di opinioni che è forse la migliore garanzia della vitalità non soltanto ~el problema In se stesso. ma di un indirizzo della nost'ra cui• tura letteraria - qualunque siano J?ll alteg)l:iamenti. I~ tendenze. ·l'inclinazione ùel vari scrittori e critici che vi hanno preso parte - che la porta sempre più ad Inserirsi nei problemi di fondo della nostra vita nazionale. di cui quello meridionale è [orse . 0J?J ?i.il più storicamente vivo e attuale. li fatto che a questo dibatti– to abbiano preso parte venll· trè scrittore e critici delle più diverse provenienze, ma scel– ti t>Jtti. come ha chiarito Il Piccioni. tra coloro che mili· Un real-ismo britannico, au.dace ma controllato da u.n gusto sicuro, intento tano in quella zona della cui- de · /,e · · · · ,1 ll' · • · d · . tura letteraria Italiana che ha a scrivere 1nisene "'e esistenza 1 ma non privo 1, un certo umorismo respinto J?li1nv1u to i ricatti i . delle' sollecitazioni totalitarie L'at,tlvltè. letteraria. svoltai di GI A''OM O ANT( )N IN ( lettori, ma d 0 l cui. volendo, eé- di destra O di sinistra. quella da qUàlu rìlezzb sec?lo •con ti:,- : "-' . · ,sere uh po sev~rl, 1 soltaJ'Ù,(lzona per lntenéler:cl àssal lar- sta,:icablle regolarità da Frank , tte o quattro n\°'l,tano di es- ga e ricca di nomi che sr Swlnnerton ha due, diyersl Scene> è un modello del ge-jpre maggiore Importanza. Og- sere citati e ricordati. Frank estende dalla ma)l:)l:ior parte aspetti: quello crltico•sag-glstl-1 nere. Come indica il titolo gl e da a:meno un decennio Swinnerton. che ha ammirato dei cattolici alle estreme p11n co e, quèllo narrativo ..Se que-jl'accento cade sul periodo fra Henry James ha ritrovato un George Glsslng e ne ha su- \e de)l:li Intellettuali < sicura· st'uJt;mo è quantitativamente li 19)0 ed Il 1925 all'incirca, posto domlnante ·mentre Ar- bito l'lnnuenza. che è stato mente sensibili> come scrive più importante qualltativa-lquello de) regno di re Giorgio nold Bennett è stato soltanto favorito nel pdml passi da Il Piécloni stesso< a certe in· mente diamo al primo la pre- V. Esso è particolarmente pre- parzialmente rivalutato ed ac- H. G. Wells ed 'Arnold Ben- dicazioni estetiche di tipo ferenza. Fin da giovani Swln- zioso per quanto riguarda la cettato con precise riserve e nett, si Iscrive decisamente fra marxista o gramsciano> (ed nerton ha fatto prova di gran- generazione del 1910 ricca di H. G. Wells è decisamente in I saldi rappresentanti del rea- io agl(lungerei non soltanto de equanimità e nel contempo Ingegni narrativi assai robu- ribasso nè, salvo per qualche lismo. Un realismo britannico estetiche), è assai significa di un acuto senso critico nel- sti ma sacrificata In conse- raro llb,u, sembra destinato audace ma controllato da un tivo. se non altro. dell'esis!Pn• l'avvicinare e valutare l'opera guenza al mutamento totale a s01montare l'attuale· perio- gusto· sicuro. volentieri Inten- za di tutto ·un nuovo e com· del coetanei e degli Immediati d'orientamento e di gusto de- do d'Indifferenza. to a descrivere le miserie del- plesso impegno che !lJira a ptedecessorl. Egli si è sempré gli anni de) dopoguerra, al pe- In tutti I casi si rimane l'eslstenzr,. ma non privo di c~ncentrare quanto Pt_ù ~ POS· distinto come critico per 'una,rlodo d'esper!mento e di rl- t1;1ttavla colpiti dall'equanlml- un certo umorismo, grigi.o éo- t',~~i sl1:1aw~~~Io~~nf~a!iiJr~ gmdevole scarsezza di alcuni volta che ha condotto con ta di Frank Swinnerton dal ,me le strade ed li cle,o di dei letterati Direi che assi• fra i plù frequenti pregiudl1,i E. M. Forster, Virginia Wool[ suo desiderio di obiettività che Londra In una giornata au- s!iamo al cre'scere e all'impor– bntannlcl. Ma ciò non gli ha,ect Aldous Huxley ad un rin- non implica mal una rinuncia tunnale senza sole, ma non si di un'esl)l:enza costruttiva 0 Impedito di rimanere comel'novamento del romanzo ingle- alle proprie opinioni. dellberatàmente volto al sudi- ricostruttiva: non soltanto critico e come narratore es; se. Si può deplorare che per Nel campo della saggistica clo ed al nero. Romanzi. come siamo ormai ben lontani per senzialmente Inglese nelle sue Il periodo successivo cioè per « The Georglan Llterary Sce- <Young Fellx > e e The Geor- nostra fortuna. da quelle ror– rcazlonl. A modo suo e senza gli ultimi trent'anni nessun ne> rimane e secondo ogni glan House > vanno ricordati me di isolamento e di sollµsi– alcuna ostentazione Frank libro anche lontanamente pa- probabjlità rimarrà Il mag- e valutati per Il mo<jo In cui smo che caral!erizzarono una Sl'.'lnnerton è un antlconfor- ragonabile a <The qeorglan glor titolo di gloria di Frank sono condotti, con uno scru- parte notevole della nostra mista, un uomo cui pl~ce di Llterary Scene> es:sta. Ciò Swlnnerton, un libro cui quan- polo ed una padronanza della letteratura di ieri. ma possia• ~ndarf per conto proprio e ' materia •davvero notevoli. mo annotare allresl come sia ma,iifestare liberamente le Ma forse essi non verrebbe- largamente penetrata nella proprie opinioni però tenendo ro ricordati, nè di Frank nostra letteratura la persua- cont-0 di quelle degli altri e Swinnerton narratore oggi sione che la sua libertà stessa della realtà delle situazioni. parleremmo sii tra I numerosi di esi:iressi?n!!. e di ricerca è Gli studi critico-biografici ròmanzl pubblicati da Frank roma, defrnruvamente con• da Swlnnerton dedicati a Swlnnerton In tanti anni di nes~a con la sua possibilità_ di Geori:e Gisslng e Rober:t Louis continuo lavoro, non ve ne portare un apI;>Orto decrs.1vo Stevenson sono modelll del ge. fosse uno subito addttaoo dal alla soluzione ? 1 ~uellr che S_(!· ner 0 A quarant'anni di di- critici e• da letterati autore- no J?h ~sse'!z!ah e no_n piu · · . , procrastrnab1h oroblem, della stanza essi h,nno conse, vato voli quali H. ~- Wells e_d Ar- S()/:ietà Italiana. Se quindici interamente Il loro valore ed nold -Benn~tt come un oper~ 0 vent'anni or sono lo seri!· Inter~sse. E se R. L._Stevenson di straordinario Interesse e d1 ~o.e italiano poteva rivendi· è sta~ da allora I oggetto di perfetta riuscita: e Nocturne >. care e difendere la sua libPr- p:inccht altri saggi critici E a questo breve romanzo. da tà interiore proclamando 1'as- quei10 di Swlnnerton è rima- mettersi acca'.nto a <South soluta autonomia del fatto sto fino ad oggi l'unico volu- Wind > di Norman Douglas. poetico rifu)l:iandovisi come in me deà!cato all'o~era di Geor- e 'l'he Old Wlves Tale> di una rocca imprendibile. spo-1 ge Olrslng. Pu1· con motivate Arnold Ben'nett. e Sin!ster stando· dal lerreno teoretico nse:·1•• Swlnnerton ne sottoll- Street > di Cbmpton Macken- a quello puramente pra lico nea l'impm tanza da molti zie <O[ Human Bondage ,. la nota formulazione di una messa In dubbio In queg!L an- di 'somerset Maugham, <The [ondan:ientale distinzione cro- ni ed o!!'ginuovamente rlcono- Good Soldier • di Ford _Ma- ciana. 11farlo 0)l:ll:ln.ello sles· sciuta da narratòrl e critici dox Ford <Maurice Guest > so modo non soltanto non come Willlam Plomer e V. S. di Henry 'Rande! Richardson a_vrebbe senso. ma si conver· Prltchett. Pur In seconda fila fra le opere più' rappresenta- llrebbe. almeno per coloro senza cioè raggiungere mal la tive del,a narrativa Inglese nel che non h_anno_pe rd uto 1~ fe- . de nella llberta (e la sch1Pra posizione pr edomlnante di un primo quarto di secolo che è as~ai più folla di quello che Thomas Hardy od un George Frank Swlnl)erton deve U suo non· si creda O non si vo)l:lia Meredlth od un Henry J~mes. nome. Se per altn merltr ver- far credere) in una vera e' senza lasciare un'opera cosi rà ricordato come. s~gglst~ propria diserzione. comcatta e ~rregglant: Geor- quale narratore egh lo ,sara 11 che non è. si badi, la ri• !!'e G1sslng e stato I ultimo soprattutto se non esclusiva- chiesta di una letteratura grr.~de narratore britannico mente per <No~turne >. ideologicamente or)l:anizzata dell Ottocento prima che col IJ merito dr <Nocturne > e volta a certi p~rticolarl [i- nuorn secolo ed Il periodo (Hutchlnson edlt. London) è ni PQlltlci e sociali. ma: sem· eduardiano le lettere. Inglesi anzitutto d'ordine tecnico. Il pllcemente la cootat·azione voltassero verso nuovi destin 1. romanzo narra In una serie della necessità che la lettera: Un merito di. Swlnnerton è di brevi capitoli gli eventi di tura italiana d'OJ?ll:ioperi nel di averlo per primo ricono- una notte. Esso si svolge In circolo di una cultura moder• scluto e di avere giustamente FIIANK SWINNEIITON un periodo di dodici ore [ra' .,a concepita organiéament, valutato uno scrittore romnn- . ". ' .· . < cinque personaggi in pochi sull'unica linea di svilu1mo tlco ed Irrequieto ma ricco va a deLr!mento _deglis-iltta11 ti si lnte, essano alla. scena ambienti senza J'lnterventa di che può avere una cultu1•a d'l gegno e di fantasia quale tessi e dr quanti seguono con letteraria londinese fra il 1910 elementi eccezionali od alta- che sia de)l:na di questo nome, R. nL. Stevenson. Ma l'opera. attenzl~ne l'evolvere delle Jet- ed Il _1925?ossono e potranno mente drammatici. senza di- cioè di una cult~ra atta a. ~r maggiore di Frank Swinner-1te1e b1ltannlche. . semp1e far capo con pt~fltto. gressionl metafisiche. Esso è tare. un contributo dec1s1v? ton In questo campo rimane Ma nel contempo cio Impli- Ma !e amb,lztonl_ d1 sci lttor e di un equilibrio perfetta nelle per rl P_r?J?l-essoumano c1v1- IJ volume cThe Georgian LI- ca una non comune _beneme- di Fra~k S~1lnne1to~ sono sta- singole parti e di una tensione le e pohtrco di una _nazione e terary Scene> <Dent editore renza di Frank Swmnerton te In_.'ealta ~n dal! ln_lz10ben che dalla prima all'ultima pa- c~e_ .. o~tretult.o .. abbia l!' ))-OS· Londonl In cui destregglan-:che ha saputo con lnfinlto,dlverse. Il c11t1co ed rl saggi- gina non viene mai a manca- s1b1l!ta d1 r~sp1rar_e e _dtmu~– dosl fra la biografia e la cri- tatto nevocare la persona de- sta hanno sempre dovuto ce- re Ciò colpisce magglormen- dvers1Ilei plu da!'11f'oJ1calmt~101 . t d. gli auto"! Illuminando breve-1dere li passo al narratore. t · . t tu. è 1quc a mon ra e. na e e- tica presen a un qua ro com- . . Q e t . tal fin d li ntano ~ m quan o e Noc me> ratura nazionale •dunque che pleto ricco di sfumature e di mente la loro ope!·a di cui di- 19~ 9s: eusest: rlma~e ~uttora un romapzo realista di una interpceti le esigenze dello gradazioni delle lettere. britan-,mostra sempre dr avere una I ve. q vocazione di Swln-lestrema semplicità. Ma esso spirito naziona,ie in questo nlche del primi due decenni vasta ed ap;:rofonùlta cono-I a ·t ra !è anche quel quadro di mo- particolare momento stori: del Novecento. <The , Geor-i•~cenza. Per apprezzarlo non 1 ner _on. . . ,desta apparenza e d'eccezio- co. senza con questo costrin- glan Llterary Scene> è un li• e. affatto necessario condivi- L opera narratrv_a cui. e ve- 1nale intensità artistica ri!let- ll:e_re10 sérft;ot;è !' una dete.r· bro come,da noi avrebbe for- pere tutte le sue op,i,wnl. nuto Ola ad aggiungeisl un tente con un'armonia perfetta mr'nata adesione 1deolo1nca. e se potuto scrlver'lo a su.o tem- Frank Swlnner_ton ~ppa1~len2 nuo~o romanzo. <The Sumn~r\ct1 toni grigi, di tinte Ieg~er- soprattutto in quanfo sia I poi II compianto Adolfo Fran-lad un per:odo, rn cur per dare Jntngue • . <Hutch'.nson eait. mente sbiadite Ja squallirla esi- atta a Pa:l,ar_e <;li nuo~o a ·cl.Per navigare fra tanti sco- un esempio I astro dr Henry London,. e_ numerosa ed al- stenza della gente qualunque lutti J?h italiani ~on u.na AUTU o La vita che fa grumo nel tormento di se. l'autunno: tornano le cose nella [orma più angusta Umlliazione di ritrovarmi. sono come un albero che si raccolga a sera. Tacciono I rami, mentre la campagna si fa profonda. E vieni. solitudine, antico maJe o ,·erità, risento questo tuo peso immobile. la forza che mi distacca. il silenzioso grido . deUe creature che la terra allaccia cosi [erme e lontane, alberi assorti di una foresta immensa. Abbi pietà, tu che mi vedi nel midollo, in fondo all'umore segreto che mi colma d'ogni tristezza, prima che si spogli tutto di me nell'ora della sera Pietà di questa nuda umiliata presenza che abbandona ogni viva dolcezza, delle braccia che tentano gh incontri, dell'amore stretto nel suo confine. Oltre la scorza dove Il dolore come il picchio incide, guardami, sono pronto al tuo occhio che Indugia sulla te_rr_a IN QUESTI ARIDI GIORNI Rapida spuma di fontane illuse la nostra vita. L'acqua in fioritura di zampilli e cascate, acqua d'argento, odorosa d'erbe e di fiore. Il sangue si scioglieva in Cresco rivo. Smettendo gli anni come antica veste. per logge e conche discendemmo treµidl verso la giovinezza In te, frescura d'aria serena, nel queto fogliame mormorio di parole, li desidecio crebbe alla luce senza pentimento, senza castigo, finalmente libero come un atto del cuore. E trepidavi, felicità, nella riaperta vena della nostra innocenza.' L'acqua che ci lavò come la pietra, avvolti nel suo puro canto. un'iride d'arcobaleno, rischiarava il mondo dalla nebbia del tempo. La riascolto fremere lungo i margini delle scalèe, nel più profondo cuore. ·In questi aridi giorni in cui la magra dissecca l'alveo della vita al fuoco d'altro dolore, potessi rinnovarti in me, linguaggio pari al silenzio; liberarti, umore di verde linfa nel tuo canto giovane. ULTIME VOCI Notte ancora serena, ultime voci che un vento lieve aduna come foglie con avara dolcezza, il suono cauto del motore al cancello che si schiude, la serranda che scivola, U commiato d'amore sulla soglia ... Ultime voci ai confini del tempo. E già si spenirono in me, mentre pensoso m'allontano in loro. Cosi tace la mia vita come prossima a morte. E la consumano inutili dolori. Allontanarmi con queste voci della terra, calda di memoria e silenzio; addormentarmi con lei nel cielo trepido; passare con lei per breve sonno al mio risveglio. COME MENDICA TI · 0-dore di Natale nella luce non mi !a lieto. Sento solo I morti, che rìlornano a nascere nel male , di averli in me. Respiro di quest'aria come un morto che vaghi sulla terra verSo i'beni perduti. Ed ho rancore d'ogni letizia. Nuove cennamelle che scendono dai monti a fare snlitudine, notturni canti alla volta, tutto in sé riassorbe l'ilare freddo e il passo che si aUretta è calpestio di fuga oltre il confine. Cantano i morti come mendicanti nei suoni delle strade; ed io con loro mèndico ancora il vivo senso degli anni. il gioco del mio tempo negli Inverni infantili, e a questa nebbia chiedo piangendo amore che non torna. EPIFANIA Il vento freddo Jèviga la luna sugli obelischi e ridono le trombe, le luci sulla piazza. Da vent'anni questo tripudio mi scandisce il tempo vertiginoso e mieto solitudine nella gelida notte che rincorre la mia immagine curva sulle strade. Affretto il passo, scoppiano i baleni della vietata gioia sulla mia furia. Esser solo. illusione di potenza umiliata di la*rime. E m'insegui, vecchia !orza d amore senza risp-0sta; interroghi la volta , d'ombra e d'argento, che le stelle Incidono di luce azzurta i tremi. al forte soffro dell'alto inverno che denuda gli astri. LINO CURl;l gli ci vuole molto dlscernlmen-'James · sembl'ava declinare quanto vana. Essa consta dli GIACOMO ANTOl\'INI sua voce i,nconfond1bll~. m? to e molta misura. _ 'mentre H: G. Wells ed Arnold una trentina d1 roman111 che , ----· . n~n grett!'m!!nle n_az1onah· <The Georg:an Llterary Bennett assumevano una sem-,tuttl hanno trovato numerosi (Conti11ua a pag. 2) Gt1ca. provmc1ale. chiusa nel-,:...________________________ ..; t

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