la Fiera Letteraria - XI - n. 9 - 26 febbraio 1956

Data la sovrabbondanza di 6CrltU che cl pervengono con la esplicita richiesta dl giudizi parùcolarl, comunlchlamo lii,J tnt.e.ressad che direttore e redazione della •Fiera• sono asso• lutamente lmposslbllltatl a dar riscontro a queste rlchlest:. GA\ILJL ERKA DEGILI A R 1l~I[S1rJ( ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16-18 Manoscritti, foto e dlse:rnl non pubbllcatl non si rt~tUU1!1:l"ono 1[ 1r AILI A JI DAL TACCUINO DISTRADONE , . Umor nero erosa * La for::a di Stradone è per u,1 ter=o almeno ba- sa~a sul~a tipica capacità di tener testa ai pro– pri estri, di mppresentarli e di distruggerli * di GIACIXTO SPAG~iOLETTI * _Il _cammino compi1tto da Stradone i;, oltre ve..t'an• "' d1 pittura (la prima tela imp0rta11te < Ritratto di mala(~>, r..sale in/atti al 'J3/ e gi1mto dra, /orse, alla sua piena _mat1trità con l'11ltimo < Colo&Seo > esposto al.la Quadn~mwle! uo,i è - e ,1-0,1. può necessarianumte e&se re, a 1mo avviso - tra i piri sem.. plìci a capirsi. C>è 11.eUa_ nati,ra d1 q11est'artista qualcosa che prima 0 poi •• difende dalle_formule (anche qua11dosia 110 for– tu11,i_te o ardite_ - ~1 pensi a quella di <.settece11t~ta > la,iciata d~ Scwlo Ja) e dalle caratterizzazi01,i di ma· 1ue1·a. (?os! con.te può apparire, e a11pare talvolta, ,m. e_~p.ress1'?n1s;arregolare_, ~rn. tonalista d'eccezio1te, un t.:1s1onano disceso da Scamone, oppure (se più ui pia– ce) un. apocali!tico senza Bibbia, altrettanto facil· m!'nte 1l ~110lm~mo im7Jalpabi/e e /'aperte, lJeome• trismo de, quadri < sportw, > lo ai:vicinerà a tutt'al· tro genere di esperie11ze. Sicchi, cadono obbligatorie alcune domande: da che 1>arte si troi:a realmente il nostro pittore1 E fino a q11a•ido il suo i1icorreggibile wnor 1 !1e:o e rosa, a se_condadei ccsi, verr(i illustrato (e ao/1st1cato/ _da ,notwl che i11'"' se11so o 11el/'qltro sembrano lmutarne la co1ttinuità e la chiarcz::a espressiva 1 M~ ~tradone, evident_eme11te,110nsi preocci,pa mol– to d1_ ciò eh~ debba denvare da q11estacosidetta bipo– lanta, Ass1!111latore ver/i110 eccessivo di og11i dato che. nguard, la sita storia d'artista, pimta il dito sui van guadn che lo 1·appre&entano (e 11e conserva per /f!rtu11a, di ogni periodo), appe11a tratte11endosi dal d1re: rn questa o in quella direzione non. son rinwstp forse lo atesso 1 Il che è vero si110 ~ un certo p1mto perchè si è v~to, al contrario. q11a11toabbia camm{ nato. Ma chissd se, alla fine, questo volersi f ricono– scere> non. 1·isulti l 1 unica c"hiaue psicologica e tecnica per avanzare nella conoscenza de/ suo lavoro. Pera_onaJmente non conosco un vittore che dipinga con nunor convinzione ideologica e progranimatica e che raggiimga poi dei risu.ltati validi ver idee e pro• grammi di tendenze. n che no11vuol dire che si tratti di un iatintivo. La forza di Stradone è' per 11nterzo almeno basata a11ll'i11/antile capacità di te11er testa ai propri estri, di rapprese11tar/i e di distruggerli. Ma come tutti i solitari, ha paura di scoprire la vropria solitiidine, gli eroi e le leggende che la pepo/ano. E il pennello allora passa e ripaasa sulle figure che, ingi– gantite, stravolte o deformate, sono già diL·cntate 11n'altra coaa. Una e.osache tutti -potranno guardare. lnslllti • coleotteri non vengono, per /a verità, da in– c1tbi kafkiani a Stradone, ma da oggetti di collezione eh.e gli tengono compagnia da quando era 1·aga.,zo. Osservateli s11./le tele, se non hanno ass1tnto un aspet– to oatile, ironico, perlomeno magico. Quando, dicia– molo pure analogamente, qufl/che 011110 /« dai Co/os– sei e dagli Arlecchini egli p,usò a dipingere i Bartali e i Coppi, lavorandoci con "" impegno iot po' stran.o, nesa11no mi toglie daUa testa che i11 queste facce11àe - che apparivano perfino di carattere commerciale - •i riversasse un'antica illusione di ariolescente: i cicli• sii, la strada e l'apoteosi finale della /olla; ,rn'i/111• sione eh.e /'etci. 11011 ha potuto Che rend&re obiettiva e parlante, 111a cadaverica, (schefotrità, circo11clata da abbondanti 111tvoledi iro11ia e tri-atezza... La battaglia coi sogni era là. D'altronde, no11 111i pare che il problema cent~ale dell'arte di Stradone sia di rosi semplice armatura. Non ci troviamo di /ro11te. a un fantaisiste. bensì a un introspettivo capace di andare a fo11do, tec11ica- 111ente,con fiducia espressiva, nei temi della solit11· dine. Che egli spenda i toni angosciosi e oppressivi - vedi le tante versioni del Colosseo e le altre cene apocalittiche notturne - o si liberi. con ima specie di musique énervante. nel colore chiaro e lattigi11oso, drogando le 51,e111aU1ne i suoi pastori in u11'aria di lp,pislazzuli, mai si ·interrompe questo scat:o co,ttinuo, questa ricerca del vuoto. E il v11oto è così difficile ad app'.l-rire al pittore! No11 c'è solit1tdi11eche si co11s1wii si,io in fondo. Ecco perchè in prese,1za dei quadri di Stradone si sta a disagio. Possono aprirci degli spiragli sul dram• m.a dell'infinitesimo; -possono inc(ttenarci aUa rosea e grandiosa sinfonia dell'uuiverso; pessono soltanto diuertirci per essersi limitati a 11nparticolare < stra• to > della nostra mis11ra d'1w,,io. Se proprio tentiamo di afferrarne il significato, come ~iamo abi~uati con altri art~ti, esso ci s/ltggirà. E' sc1itto a cnttogra111• mi e a geroglifici in un liquido corrosivo che, dopo a~-erli cancellati, non ne ha lasciato che virgole e schegge. E pertanto aarà bene acco11tentarci di una lettura so111messa,distante, un po' a111bigua.Giacchè il colo_re di Stradone si rifiuta di racco11tC1.re di ~piegare, ta: scia11tò che continui a parlarci per aU1mon1, e sott1· gliezze. Il suo petere di co111111ozione non ne è di111i– nuito. E ae net 111ezzo di una scena obbligata, vlum• bea o magica, vi sembra che q11aJcosagridi, fate at– tenzione, QS&ervando mpglio: il grido si spezza e volge in lamento, in singhiozzo, poco avi:ertibile, a volte addirittura medianico. Ho da~anti agli occhi un esempio caratteristico di Strado"6: lo < Straccii:endolo > ( J952J. Una mattina di sole aulla sqiwl/ida periferia di Roma che avvolge del SII-Osplendore dora to un'esile baracca presso la quale un fa11t.a~ 11.ia d'11.omo stende degli stracci ad asciugare. Il fant,.&111a J)(lre che debba prender _fuoco da, un· nio111e11to dli'altro, intanto è vivo e si d1fe1tde come pttò st~dendo le braccia nell'aria. fi'ra il de_lirio dell'onda cro111atica, il peso delle cose è rove ciato: peaa pii, l'aria assolata che t-u.tto ciò che sta " terra e eh.e appena si discerne; anche l'uomo è a_bbando· nato si direbbe perduto nBlla sua arcana lev,tazume. E si' fi11isce per sospe11dere ogni parago11e e misitra, se q1wl<;11n1>,se ne tentava. Nell'toiìverao cos\.,Jiq1u;/f1tto di Stradone altro 11011 ''}i ries~e a fermare .eh.e il rapporto incrnscwso e àub_– bio 4.a < MIUJée > s~rtriarla, fra l'artista e la .realta, ,oss;ri;ata. Nè una,protesta, nè ·un dolore r,iaii. Il q 11a,tro si è liberato dalla seri:i(1°1' ~i miracolt ~ delle idee, cedendo, in ta11to scomp,gho 011dulator-io, per caparbia riluttanza, a descrivere, q11eLc11po o sorri· dente aldHà del sentimento che in 11oi prende nome di malessere di torbida insicure3za. DaUa < Resurre· zione di Wzaro > allo e Scoppio>, dal < Colosseo> { 1945) al e Ven:., nott1,rno >, _sino a q11esto 11!t11no cNotturno roma,10 > meravigliosamente sinfonico ~ lun,are, nessirno dei quadri importanti di Stradone s, sottrae a que~ta regola. Un'ovvia speranza ci rimane, che, c011tinuando nel· la sua strada difficile, nuovi segni interiori rendano pòss.ibile a Stradone (_come sembra. n_eli'ulti?io qua– dro citato) la riconqwsta de//'uman,ta, tra 1l fa11go 8 le ossa delle site strade consunte. Magari nell'uni· co m.odo che la sua fantasia possa accettare l'11omo, come i,tn compag"o di solitudine. GIACll'iTO SPAG1'OLETTI r J NOTA SVL COLOSSEO * ]DI Cf"...~UD.1.0 cr..,A.UDI E' dlfticlle pensare alla pittura di Stradone enza incontrar5[ nell'immagine del suoi Colossei e senza dover risalire da 9uesti alla <Notte>. Poichè la <Not– te> è davvero ali origine della sua pittura, e i Colos– sei sembrano scaturirne come una mitica .!iHazione dalla primordiale matrice. Con ciò non si vuol fare solo della letteratura. Formalmente i Colossei con– solidano la spa,iata atmosfera della < olle> confe· rendo alla etfusa materia la consistenza di una real· tà già carica di significati fiski e di sugge tioni mo– rali da non potenne eludere, una ,·olta avvertita, la presenza, e tuttavia traggono ancora da essa li co– lore, li tono, la gelida profondllà e la planetaria tri· stezza. Esiste peraltro fra la prima apparizione e le succes ive enucleazioni come un segreto rapporto di paure, ritorni e resipiscenze intorno a qualcosa di Inalienabile e fermo. La solitudine di uomini e di rovine fra grigi d'alba e bagliori apocalittici. non può non avvertire la fatalità di una legge, la distru– zione o l'assenza, ma le tonne si orientano a rico– struire l'ampio cerchio e le arcate, Il ruotare algido e sllenz.ioso dell'immane simbolo della vita. Nel calcolo assurdo della ricerca Il Colosseo rap– presenta dunque per Stradone una roccaforte della certezza: ogni volta che vorrà restituirsi all'essenza della sua pittura si rilarà a tale estremo termine del– da sua disposizione poetica, ldentilicando nel tema il punto di una convinzione vitale. Perciò l Colossei di Stradone sono quasi tutti belli. e perciò sono in– confondibili, e quanto meno riferibili ai molti che an– che la pittura più aHine e recente ha allineato nella varia galleria dell'arte !igurativa romana. CLAUDIO CLAUDI I 7 ...

RkJQdWJsaXNoZXIy