la Fiera Letteraria - XI - n. 9 - 26 febbraio 1956

Domenica 26 .febbraio 1956 LE PRDfE TEATRALI A ROì\IA * Nino Taranto dalla rivista alla prosa * di GIOIT.A,\~ 1 1 CALEl\ 1 D3:.l tno Tarant.9, tra gli attori attori (11prosa, che rispettano recentemente i:assati d~I P•l·j'le regole. coscenico di rivista a QUPliO di Soltanto alcuni attori di ri– presa, è certamente stato il vista hanno consorvato li gusto più cauto ed U consapevole e la capa,;ità dl sviluppare 11- dell"importan,a dell'espenen,a beramente gli elementi comici cht si apprestava a compiere. di un testo senza eccedere nel- Lo dimostra la scelta del suo I:> misura. E Nino Taranto è repertorio, il quale ha uo oo- indubbiamente uno del pochi. rattere schiettamente dialetta- Lo spettacolo di nv1sLa, che le e comico. Nino Taranto ha in questo momento attraversa ma.ntenuto, fin dove gli è stato In Italia un grave periodo di posslb!le. t legami con U passa- sbanda!"ento, è stato nelle sue to. In molte parti la commedia ore !ehcl li terreno ne\ quale d.i A rmando Curcio, Lo strano ~ stato attuato un nuç,vo rap– ca.so df Salv9-tore Cecere, con porto tra la scena e la platea la qu ale l'attore ha debuttato sulla base di un gusto molto nel Teatro Valle di Roma, ha aderente alla reoltà del nostro ti taglio e li ritmo della rivista. tempo. I risultati migllon di Non approfondisce 1 persona~gi, questa esperienza, svoltasi sen– lascia.ndo un largo marg1ne za aretine ma a_nche senza dan– alJ'invenzìone deU'!nterprete ed nos_l impacci d1 carattere le_tte– e.lle sue possibilità di diretto rana, possono offrire un onen– contatto con Io spettatore. Ma lamento e mettere definitiva– sopratutto sfrutta i moventi di mente in crisi un linguaggio una comicità plù libera, più comico supernto. immediata e plu attuale, che è Nmo Taranto ha. sentito li stata appunto definita daglJ problema ed ha anche avverti– spettacoli di rivista e che oggi to acutamente i limiti dentro !a &!?parlre Irrimediabilmente I quali doveva essere posto. La imbalsamata. ed invecch:ata la sua compagnia, fom1ata di at– comlcità fonnatast. senza in- tori che dimostrano una precl– tenaloni d'arte, Intorno alle In· sa coloritura dialettale, è molto see-ne della <<pochade» e del on1ogenea. Ed ognuno di essi «bòulevard}). - anche quelli che hanno re- Lo spirito della «pochaden ~ citato in lingua - si sf'?rz,ano del «Boulevard» può rivirare sol- di raggmngere la mtgl.ore t.\Jlto se è consegnato nella let- espressione senza cedere nella tera di un testo, che per le sue letteranetà. qualità poet!cho si presti ad Come sono esistite per lun– essere r1preso su un piano d1 ghl perlodt e forse ~sistono an– interpretazione critica e ad es- c_ora una lingua auJtca ed una sere ricollocato nel suo tempo lmgua volgare, cosi Si ha,nno nel storico e morale, divenendonP. nwtro teatro una. re~1tazione una. rappresentazione. Ma tutte auUca ed una rec1taz1one vol– le commedie, informate a quel- gare .. Soltanto sanando que_sto lo spinto e dotate di un sem- divano si otterrà una rec1ta– pllce va-lore spettacolare. sono zione comunicante ed attuale; ormai scadute; purtroppo, la ma. essa non potrà ~nai no~ letteratura teatrale degli ulti- nss1m1lare alcuni valon espressi mi anni, tranne qualche rara vi che oggi sono esctusivamen– eccezione, sl ostina ancora a te propri del teatro d!alettale. ricalcarne le orme ed è per Gli attori, che, senza rinnegare questo che ormai si ride rara- le loro origini dl_alettall e sen– mente nel teatro o si ride di za neppure rifug1~rs1 esclusiva: un riso stantio, a mezza bocca, mente in esse, s1 sforzano d1 come è quello suscitato dalle conquistare u:10 stUe, svolgono banellette di trentc. anni ad- un'opera meritoria in tal sen• dietro. so e sono I soli che p,ossano Proprio sotto questo aspetto richiamarn alla scena l mteres• una Immissione dello spirito e se di un nuovo pubblico. della tecn!ca della rivista sul Insieme co~ nino Tara!)tO vecchio tronco del teatro d1 re~itano Jol_eF1erro, Aldo Gmf– prosa può essere prC'hcua: essa ire, Vitton~ Cnspo, Amedeo può favorire il rinnovamento Girard, Gigi. R.eder, Rosita Pi– della com1c1tà, speciQlmente per sano. . quanto riguarda la recitazione. Dl Nino Ta~anto abbiamo Non v'è dubbio che Ja reci- sopratutto ammirato la coeren– ta~one di Nino Taranto, rife- za con se stesso. Egli. ha sapu• rita ai canoni ancor oggi im- to salvare la sua ventà di in• perantl nella scena di prosa e terprete. Ha sempre r ecitato divenuti di natura aulica ed nelle_sue corde. E per un atto.re accademica, può risultare sem-1di nvista q~esta è in dubbia: plice e grezza; ma essa possie-- mente le. migliore manierB- d1 de la freschezza e l'irruenza passare alla pr~s~. della ccmlcltà, stabilisce una Oli a_ttorl di rIVlsta che ten– comunicazlone diretta con Io tana d! sclmmiottare Ruggero spettatore, determ!na Ja risata Ruggen, perché ~c~tano una spontanea. E' una recitazione cornmed_ia, sono nd1coll com~ autentica e non un esercizio di qu_elli dt prosa che _tentano dt stile con effett' a scoppio ri- s~1mmlott:3re M~Unce (?heva– tardato come e in numerosi Iter perche sono 1n una rivista. casi la recitai:ione comica degli GIOVANNI CALENDOLI ""lUSICA AT-4LA RADIO * Il glovanissl1110 1llavoletto * « Griffelkin » di Lukas Foss è uma opera danz~ta, scritta e concepita al– l'inizio per la televisione americana n nome di Lukas Foss - un maestro di derivai:ione schl~t– musicista trentaquattrenne na- ta.mente wa~neriane, attestata to a Berl:no, ma vivente in dal poema smfonlco La divina ~eriOB, ove ebbe a 'maestri foresta, doveva essere eccellen. Rosario Scalero e Fritz Reiner te e feconda scuola - una ma– - non è nuovo al nostro pul>- no egualmente disinvolta e spi– bllco: sue compcslzioni sin!onl- gllata, un senso altrettanto vi– che e da camera sono ripetu- vo e operante del teatro. Vi si tamente passate nel program- aggiungano una praticità dram– mi ibhan1, mentire una piccola matica tutta americana, e un opera com:ca di Foss, ispirata ano.logo eclettismo di stile. a Mark Twain, venne cordial- Eppure, proprio questo eclet– mente accolta al !estivai vene- tismo induce ad abbandonare ztano del '53: La rana salteri- il parallelo e a ricercare, più na della contea di Calaveras. che le analogie, le divergenze A que!l'opera Luka.s Foss ha fra I due muslolstl. L'eclett.ismo ora aggiunto un lavoro di più di Menottl dlsposa con abillssi– vaste proporaionl e di maggiore mo calcolo Verdi e Stravlnskl, Impegno: Gri//e!kln, denomina- Wagner a Puccini, il p1_ùoleo– ta tanta.sia per piccoh e grandi grafico Ottocento al più sba– e composta espressamente per razzino Novecento. L'ecl~ttismo la televisione americana. dì Foss è incomparubtlmente Un'antologia di pagine attln- più omogeneo, più castigato, ri– te al teno atto di Grilfelkm stretto al campo contempora– è stata dl!!usa recentemente neo: l'asciuttezza della scrittu– nella rubrica Vita Musicale In ra ritmica può far _pensare, ad America, che va puntualmente esempio, at. Carmina Burana in onda nal pomeriggio del gio- di Or!!; II rtcors_oal pittoresco vedi sul Programma Nazionale. n:,ateriale melodico negro-ame– Troppo poco, si dirà, per espri- ricano a. Porgi! and Bess di mere un compiuto giudizio su Oerswhin; Ja hbertà tonale al GrllfelJdn: un"antologia di un Wozzeck di Alban Berg. atto, su tre di cul l'opem con- GUIDO PIAMONTE sta, e sovratutto un'aud!..z1one alla cieca, mentre Grilfelkin, Huysn,ans come s'è detto, è stata conce- pita e scritta per la televisio- ne, e la critica nord-america- 4 ) na. l'ha definita un'opera àan- (Continua da pag. zata. Tuttavia, pur neJl'incom- ua. in comii'i'ieuna" raffinata piutezza informativa, e nell'at- sens1billt<i artfst,ca, che gli te– tesa dl vedere Grif/elkin su! ce preferire l'autore di A' re– teleschermi italiani, è possibile bours a tutti gli altri lettori dei formulare nei suoi riguardi quali pure approvava e presen– qualche impressione. lava le opere. Oltre che am- Protagonlsta è un giovanlssi- miratore e studioso, egli dlven– mo diavoletto, appunto il Ori!- ne amico di Huysmans, e 11 fellctn che dà nome all'opera, Il alGostuta 0 srli~~:ua~~~: 1 ~ffe~:1~ce~ 9uale ottiene dal suol superiori mfemall il permesso di compie- dite inviate dal critico napo/e– re un viaggetto sulla terra, mu- tano al romanziere pangrno, nito di un !litro magico che al quale restò sempre fedele, gli consente di operare qualsia- dedicando a lui e alta sua ope- 51 evento straordinario. Ori!- ra ben dodici saggi, tra 1l 1883 felkin cede alle tendenae della e Il 1917. Sui centocinquanta sua giovanissima età, e appro- titoli elencati nella bibliografia, fitta del !litro per compiere il Pica dunque è ben rappre– birbonate d'ogni colore; ma sentato, anche se si tiene con– non sa sottrarsi, alla fine, a<i to della sola conslsten,a nume– un'opera buona, Impiegando il rica. Di lui Il Gotta ci presen– filtro per resuscitare una ma- ta, insieme ad un vivo e com– dre defunta e restituirla all'af- piuto profilo biografico, unica– tetto dei suoi bM1binl. L'atto mente le relaeloni avute con di pietà non garba ai mandati Huysmans, nt! poteva darci di di Griffelkm: i quali, per casti- più sen,a alterare il carattere go, condannano il diavoletto a del suo saggio; sarebbe stato vivere sulla terra. però utile Interessante stu- Grllfelkm è stata scritta per dlare e analizzare tutte le va– la televisione, esattamente co- rie manlfestaeioni di cui Vitto– me Amahl e gli ospiti notturni no Pica si fece promotore ed d1 Giancarlo Menottl; in secon- esecutore nella sua lunga car– do luogo Il suo autore è stato riera di critico e di letterato: aOievo, al Curtis Institute di rtvlvrebbe cosi per noi tutto F'iladelfia, di quel medesimo quel pertodo di vita letteraria Rosario Scalero che al Menotti svoltasi alla fine del secolo scor– tu pure maestro. Sono due le- so a Napoli, ricco di felici e menti, di carattere del tutto fecondi risultati, ma ancora esteriore, che inducono ad un troppo poco conosciuto. Anche accostamento tro Foss e Me· ti Cameronl, insieme al Pica notti; e l'accostamento si av- Ingiustamente dimentioato, me– ~l0ra riscontrando nell'uno e r!terebbe dagli studiosi maggio– nell'altro musicista - la scuo- re Interesse, là del ccmpia~ Scalera, un GIAN CARLO l!lEl'ilCHELLI LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 LETTERA TEATRALE DALL'OLANDA ~ ''Het Proces on1Jezus,, L'AJA, febbraio. Gees La.seur è una del dtretlon cl.e/ « De Haagsclte C omedte » (La commedia dell'A1a/, cqmpa.gn.ia che ha. portato sulle sC'ene dei Paesi Ba.ss t U « Processo a Gesù » di Diego Fabbri. Regista d1 talento e magnifico attore, Cees Laseur e."òerci.t<1 un fa.scino .neuro ed 1m– medIa.t o su chlun.que lo avvicina.. Mi ha rt· cevu.to nel va.sto cd estrema.mente sobrio uf– ficio a nn esso a.ll.a. dire.21one dell'« Haaqsc_he : ;omed.ie ,,. non lontano da. 1 « Kontnkll7ke Schouwb urg » fil Tea.tr o reale) dove le. sue ra.ppre.senta.2i.ont han.no luogo. Egli è una. di quelle persone eh. e riesco no a stabUire un con– tatto col loro Lnterlocu.tore e /O~$e anche a. questo si deve il sentl77:erito di mmpatia ohe i.spira la sua persona.lita.. Nel fissare l'appuntamento per tel 7 fono con una segreta.ria, avevo accennato ~he U mio scopo sarebbe stato qlleUo di sen.ttre os.~er– vaeion1 sulfopera di Diego Fabbri d.aparte di Cees Laseur che ne ha curato La regia ed tn– terpreta tl personaggi o di Poneio Pil ato. Cosi non appena mi son.o a.ccomod.a.ia.in una. 'flOl• trona, prima ancora ch't0 gli pone ssi delle doma nde, eqlf, come Lntuendo!e, ha comm– cta.to a parlare. . « H o avuto notLzia, ho letto del successo di questo dramma stn dalla pnma rappresenta• zwne del Piccolo teatro di Milano I.a. scorsa ~'"!~:ras;h,~u!~t~'ta!~:l!n!e~t!~· eh: l'autore dover;a. essere - è - un vero, gr~nde scrtttore dt tea.tra... Non sono - continua La.seur - ne cattolwo, nè ebreo... sono p_ro– testante ... ed ho sentito l~ « Processo a Gesu >1, l'ho sceUo, per la maniera u.nwerso.Le _COTJ- La quO.:.e il problema umano e religiosq vi vie!te trattato. E po; queUo che a me sc,prattutt.o in: tcressa è che un Lavoro sta da u..n punto di vista pura.mente teatrale. valido, ricco di ef– fetti... cosi portando su!la .scena l'opera di Diego Fabbri ho cercato proprio di mettere i<n ri.;alto i valori drammatici dei quali è dotata». Gli ho domandato se avesse a.vuto occa.. sione d.L assistere aUa. rappresenta.zione f.l.a,– liana. « No ... purtrop_nol ... ho vt.sto qualche Joto– grafla e ho avuto l'tm pressione che lo scena– rio fosse piuttosto pomposo ... s/arioso ... lo ho preferito immaginare uno scenario di stlle sur. realista. Let avrà osservato nella parte d.f. sinistra del palcoscenico il gra-nde tavolo so– vrastato d.a una simbolica stella gtud.alca. a destra la sagoma di un tronco d'albero che serve a so.sten .ere un'tmpalcatura sUUa q:iale è un g :ova.ne che manovra un rfjlettore. A questo sono r icorso per mettere _di volta in volta in risalto. dentro un med.aohone di luce, l personaqoi e qualche scena. E' un'idea eh~ mi ha 1splrato il secondo atto quando « Gli spetta.tori» entrano nella discussione. E' mio intendtmento che qual1Lnque pubbltco sl renda Subito conta che st tratta di « atton », cioè di 1< /mli spettatori n ed abbia a.qio dt osser– varli durante la loro recitazione, anche quan– do si trovano in mezz""' al vero pubblico del teatro. Non mi sarebbe piaciuto ricorrere a! mezzo d'illurt!nare tutta la sala pcrchè di– sturberebbe,,sconcerterebèe sta il pubblico che gli attori...». Avevo Infatti apprezzato, vedendo la rap– presentazione. questa solu.2lc;meche avevo giu– dicato iJiteUfgente ed orig1naù e che, pur– troppo anche per me resta senza possibilità di paragoni, non avendo 'J)Otuto assistere alla rapp;eser. tazione data dal « PIcco!o tea.tra» df Milano. Ho chiesto a Cees La.seur come è stata la reazione della critica olandese. Con modestia ha sorvolato sugli ammirati com– menti fatti sulla sua regia e sulla i,1zterpre• tazfone di tutta la compag nia ed ha invece osservalo: « E' veramen.te sorprendente tl fatto che la crit ica ortodo.s sa protestante sia rtm.asta entusiasta quanto e più di quella cat– tolica di quest'opera ... Tanto che ha soUeci,. ta.to I fedeli ad andarla a. sentire ... Nel com– pless o insomma posso dire che la critica è stata molto favorevole. Solta.uto un giornale, il « Vrtj Nederland » ha pubblteato quasi una protesta, incomprensibilmente violenta, ·so– prattutt o contro Z'h1fz1atrua d'aver scelto un si.mi.le dramma -ta rappresentare qua. Ma questo inizio di polemica è proseguito In ma– niera quanto ma,t tnter~ssa.nte perchè un pa– store protestante ha ribattuto con uera fi– nezza. con garbo e in te/llgenia facendo com• prendere al critico ch'era sbagliato fL punto di tiista dal quale partiva. Ora siamo invitati a tenere una serie di rappresentaé!ioni per gli alunni delle scuole medie, non solo, ma «Het proces om Jezus» è stato fnsento nel re• pertorio destinato al personale delle grandt so– cfetd ., delle organlzea.zlonl pubbliche 1 degli uf– ff.ci sto.tait che in Olanda honno I abitudine di p rocurare abbonamenti specla.11 per ! loro impiegati. Fino ad ora Q.bblamogià dato qua– ranta rappresentazioni di molte città, tra le Cees Laseur, regista di •Hct Proces om Jezu.s• quali, oltre l'Aia, anche Ha.c..rle11J, Rotterdam, Breda ... a Utrecht, tosa del tutto ecce.2ion.i,.le perchè non numeroso t i.i. pubblico che fre– quenta I teatri, abbiamo replic ato tre volte. Conttanio di arrivare ad u.na sessantina. di rappresentazioni.» Ho osservato che l'iniziativa. di porta.re l'o– pera dt Fabbri su lle sce ne dei Pa esi Bassi do– ve dietro all a più clvi.le e cordiale tolleranza., seguitano a vibra. re acu tame nte po lemfch.e di ordtne religi oso e a d essere senti.te e sofferte, è stato doppiamente lodev ole anc he perché, in certo se1;so, coraggioso. « Neppure per un momento ho pensato a difficoltà di questo genere - ha rep hcato Cees Laseur - perchè so che Il pubblf.co ola"'. dese conosce be11e la Bibbia e i l Vangelo e si e dimostrato sempre interessato a spettacoli C'heda questi argomenti traggono lo spunto. Inoltre come q,a le ho detto, Fabbri tratta il pròble,11.ada un punto• di vi.3ta universale ... ,, Ho abbastanza se{IILlto neg/f ultimi tre an– ni l'attività della ,e flaagsche Comedie » che per ogni stagione prepara un repertorio nc-– chisswio e va.rio ed ho osservato che quasi mai vengono prescelti lavori cù autori italia– ni; su questo ho voluto Portare l'argomento. « E' vero - mi ha confermato Cees LasPUr - due anni fa cura.i la regia de "L'ora della fantasi~" (" Het uur van verrukking ") di Anna Bonacct che fu però tradotta nella no– stra lingua dal francese e segnò un succe:;so strepfto."òo neUa più vasta C<Jtegoria df pubblt– co ma bi.sogna andare indietro d.i diversi an– ni per trovare nel nostro repertorio qualche opera di Pirandello. Que.~t·anno però abbia.– mo già c:om.prato i diritti per rappresentare 'Il seduttore" di Fabbri e lei avrà certamen– te saputo che nello stesso tempo la campa,. gnia "Theater II d1 Haarlem porterà sulla scena Il " Processo di /a nug 1 ia" delLo stesso ». A questo punto Cèes Laseur con un atteg– giamento dt noncuranza confusa che gLi è parltcolare, mi guarda, esita, m'interroga. CQn gli occhi e u11 po' incerto mt racconta: « .Proprio tn questi giorni è venuto In Olan– da Julten, 1l direttore del teatro Sarah Ber– nhardt di Parigi. Era cunoso d.i assister"? al. "Processo a Geszi.". Molto curioso ... Ebbene ne è nmasto s->d(:.sfatto... tanto che è proba– bile mt m.vtti a curare La regia della rappre• sento.zione che intende allestirne prossima– mente nel suo teatro ... » Me ne sono rallegrata e h.,i detto che ho riportato un'ottima Impressione della ra.ppre• sento.ztone olandese di quest'o-pe,ra. « Vt pre1tdono parte i ,zosfri migliori arti– sti - ha commentato La.seu.r - e trovo che Albert van Dalsum nella parte di El.a è me– ravtqlioso ... » L'intervista era stata già. lunga ma avrebbe pot uto co ntinuare per molto tempo ancora, Ci sfa.mo sorpresi vLcencte-volmente a scrurare ntl' o stes so momento l'orologio, e a.libia.mo dovuto salutarci. L ClANA ZAN1JCCOLI CRI.TJlCi'~. JPARllGIN A. * LE SEDUUTEUR _ I Frnnçois Pérrier Pubbhchlamo la nota che Gabriel Marce! ha scrttto in Nouvelles Lit. tera.I.ras del 20 genna,o sul Sedu ore di Die go Fab bri rappresentato Il 12 di quel me.se al Théatre de la M1cho– d1ére di Partg 1. Ho una simpatia vivissima per Il seduttore di Diego Fa.bbri che abbiamo visto in questi glom1 a La M1chodlere. Con dehcatezza di mano, sotto certe apparenze iegge:e che non PoSSOno sf~gire allo spettatore smaliziato, l'autc,re ha scritto un'opera che va. lontano e che la.scerà in me una. traccia durevole. L'eroe, Gabriel Si.man, impiegato m un·a .. genzia di viaggi, divide la. sua vita tra la mo– glie Caterina, la sua segreta.ria Alina, che si è fatta lungamente pregare pruna. d1 cadere tra le sue braccia, e l'ama nte, Vilma, m.ios– sabrice di una gran ca.sa di mede. Ognuna delle tre donn e ignora na ursl– mente l'esistenza delle altre due. Oa.onele ha unà sequela di nomi: per Alina, è Edoardo, e per -Vilma, Filippo. Questo sedubto:a non è affatto un Don Glovann1; c'è In h11,qualco– sa di cosi profondamente seno che le donne credono a tutto quello che egli ~ice; e, per contro, egli stesso s1 sente legato rla tuUo ciò che ha detto e a cui g!l altri hanno creduto. E' un uomo daù.!e fedeltà mollep!ici e simul– tanee; infatti, ama egualmente le tre donne e non potrebbe preferire l'una alle altre. La sua è una situa,ione tanto piu morti– ficante In quanto è obbligato a mentire con- t!nuamente mentre ln cuor suo detuta la m<lllZOg.na;ma ciò che sopra tutto detesta è !aJ soffrire. Di tutto ciò Il seduttore prende per confi– dente il pubblico nella maniera più semplice del mondo, negli intervalli tra le vane scéne che si succedono nei vari ambienti di una scena multipla. Il seduttore è François Pérrier. E' meravi• ~lloso I El!h ha espresso, con una precisione in1pecoab1le. le varie note di una. gamma quanto mal ampia., che va dalia leggerezza dtSin\Oolta.all'emo.1one più toocante. Egll deve J):iJ"t.ireper un viaggio d'affari, due delle sue donne vorrebbero accompagnar– lo, mentre la terza, la fantasiosa Vilma, che è mutevole come la scena, preferisce restare; ma è lui. in questo caso che non può partire sen,;a la sua compagnia. Sl potrebbe dividere il v~g!o m van settori e riservare ogni set– tore a una delle tre donne? Ma non è la buona soluzione. Un'idea, così, gli nasce: mettere an– zitutto queste donne le une accanto alle aJ. tre in modo da fa.r nascere in loro un'arnlci– z1a, una intimità e !orse un giorno Potrebbe– ro rendersi conto .... Da prlncip10 S6111brache tutto va<ia per Il meglio: un legame d'amicizia nasce subito tra Caterina. la moglie, e Vilma, ma l'incon– tro tra quest'ultima ed Alina è più tempesto– so e termina in baruffa; ma Caterina tarà da. mediatrice tra le due. Finalmente le tre don– ne divengono tre Inseparabili amiche. Ma la situazione sl !a critica il giorno in cui decido– no di presentarsi reciprocamente il loro uo– mo. Che cosa accadrà quando si accorgeran– no che Oabnele, Edoard, e Filippo non sono ohe lo stesso Individuo? Il seduttore è J:)e1ciò obbligato a preparare 1:i sua controffensiva. Ma è con un silenzio pieno di indignazione che la rivelazione viene accolta. Bisogna che egli paoli. e spieghi. In sostanza. quel che loro non accettano è che egli le a-bb!a riunite, pri– va te del diritto che ognuna aveva di restar chiusa e padrona del proprio amore e, se cooi posso dire, nella propria eso!usivltà sentimen– tale. Cooi ogni rlccnclllazione si dimostra lJn. possibile. Ma il seduttore Orecie a.I paa-a.diso: sp8.5S(lha sentito vicino a sè la presenza lnvisi– blle del bambino che lui e la moglie hanno perduto e dl cui la p1cco!a bicicletta è ·ancora attaooata alla pa,rete della loro camera. Ed è perchè crede aJ paradISo ohe mormora: « De– ve comunque e.sserct un luogo in cul quello che ho cerca:,, di raggiungere può realizzarsi». A questo punto, in platea, qualche oretino (« crétlns ») è scoppiato a ndere. Ora il ,ero fondo della commedia e proprio questo del Paradiso, del pleroma, dove gli amori fini– scono di escludersi l'un l'altro; dell'ordine ar– cano in cu, no; saremo tutti a tutti. C'è un le~ame sezreto tra Il seduttore e Processo di famlolia. Ed 10 vedo in Diego Fabbri uno dei drammaturghi più profondi del nostro tem– po. Egli è tra quei pochi su cui si può !are s1- o'.lro assegnamento per quel rinnovamento del tea,tro che non sembra potersi realizzare su un piano solamente na~xiaJiE:L MARCEL de l' I n;t1tut LA MUSKCA A ROMA E A Ml!LA IL FANCIULL del "Flautomagico" * di EHILIA ZA~El'TI GIANCARLO MENOTT_I Illadro elazitell * Da Palest1·i11aa Menotti intensa attività di esecuzioni - Una ripresa del « Telefono » e una prima europea: « Il ladro e la zitella» * di BUSATTA-FllA..'\'CBD'A VINCENZO CAROARELLI Direttore , DIEGO FABBRI Condirettore responsabile TI - CO (Tipografia Colonna) !'!~:11.a Colonna, 366 - Roma l

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