Fiera Letteraria - Anno X - n. 52 - 25 dicembre 1955

Domenica 25 dicembre 1955 .LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 * GAILLJER.IA §CRIT1rORJI I1r AILIA\NJ[ * ALFONSO GATTO Gatto a 30 anni a Settlgnano (1939) GENEROSO SENTDIENTO nata dal * fuoeo Glt ba11ta una 11peranza. per so~• mergere e tra/illigurare in luce ogni tor111ento e ogni tlubblo * di GIUSEPPE UNGA.IIETH Ci siamo incontrati tanti anni fa, a Napoli, ed era giovanissimo, ai suoi primi canti, e io 1m ooterano gib Mlla p,Hsia. E poi fummo ancora inaieme tante altre volte, di nuovo a Napoli, e a Salerno, e a Roma, e a Milano. Sempre m'apparve il tnedel!limo, eom'è rima.sto, con quel suo gesto im.provvi-so, impetuoso e incantato, come se-nel mondo no,.esistC8sero se non generoso sentimento e libere po.role. Nesiuna poesi<i t, più della sua, dorata, s11ce1ùenta, e fra.grante e naturale; nessuna è più della sua nutrii.a di sole. Non che 1)0$saesserle estranea la natte; ma possiede quella qualità del popolo meridionale ']JOrerti basta tina speranza per sommergere e tra.sfigu,raro in Ir,ce ogni tormento e ogni dubbio. E' davvero il suo, canto di quel pol)Olo meraviglioso la cili speranza t· di con• thmq nuova. ' Ho avuto il piacere di presiedere la Giuria cl~ gli attri~1d il Premio Saint•Vincent nel 1948. Non era se non tm piccolo riconoscimento del s110 merito; ma /1' occasiona per me di leggere ad altri la sua PQesìa, e fu per me, quella pllbblica lctt1ira ad alta voce, ,m momento di rara comnwzione: sentivo nel, leggerla, nel nutrirme11e, che ora davvero buona poesia. Come poteva, 1ina poe8ia nata dal fuoco, non resist·ere alla prova del J1iocot GIUSEPPE UNGARETTI PER UNA NUOVA EDIZIONE NELLO "SPECCHIO,, * La poesia e l ritorno di un libro DI GJCANSJ[JRO FERRA'Jl'A •54: poesiaanno :::ero?Que– sta profonda ripugnanza. quc• sto b.sogno di rC$plngere, og– gi, le righe mozze e immode• ste del poeti. Da secoli si dice che la poe. sin è morta. Ma fu lunga. mente un modo per adornar• ne la statua. tu un divlniz• zare gll antichi: più tardi. durante l'ott.imlsmo sclentifi• co. si eredebte a un go\·emo assoluto della prosa. Queste utopie non contano più. so. no scadute come la n06tl\Jgla del Bello o In fiducia che il Bene si affennt con le seuo• le tecniche. Da molto tempo, nessuno dl~ con parole vive che la poesia è morta. Credo che nel dlscorsl mg!one,·oU ognuno le conceda w1a per. pctultà spirituale. ammetten• do la sua ost!naZione a rin• novarsi nelle forme coq.senti– 'le dagli uomini cslstent.i; e i capitani del reale. da Mosca a Valdagno, le portano qual– che Interesse. Non slamo mal stati però tanto lontano da glusti!lcare nell'intimo quel· rostinazl.one ad esistere. cool come parla in lingua poeti– ca o, più spesso. nel suol ten– tativi. Ci sentiamo troppo in allarme su alcune altre C06C perché nol, uomini pericolan• t,I del giorno. le espressioni 11- rlclle trovino spazio. Appena e1 assiste la prosa. Miriamo n e meu.i espressivi» molt.o più sempllcl e monotoni. per le Idee sempre meno nume– rare che dlmostrano la loro Importanza; li scopriremo, poi, desiderosi d'alLro, ma non potendoli bene sperimentare rimangono 11 nostro lstlntl\'O modello. ln prosa. c'è rimedio anco– t'a. Si tro\ 1 ano. nelle sue pa– gine piene. sempre del na,. scondlgll per Il genio fanta– stico e la misura mtellett.ua – le. M.o~tlpllcando l'element.o hnltath·o. i romnnz.l asslCU· rano all'elemento inventh•o un alloggio, dlc.!airto. ilnpu. nito: e i !llosotl e gli storici, con la presenza o la credibi– le apparenza di un pensiero direttamente utile agli uomJ• nl. con 11· decorso di un lln• guagglo obiettivo, J)05SOno far perdonare quella muslca che Socrate udiva ncll'lntel• llgenza, Ma nlentre di simile ha !orna In poesia. Il carntte• re fantastico le sta sul volto, è una nàtura dichiarata dal• l'aspetto medesimo del versi. dal ritmo tutto in vl.fta. dal• la luçe singolare che cerca– no le parole. Scrlvere In poe. sia è trovarsi due o t;e vol– te responsabili dell'audacia d1 scrl\'ere: responsablU di un ordine più stretto e di Wl candore. In confronto alla prosa. che pretendono espres– sioni umane dal più ano al plil gen.tUesenso. Cosl In poe– sia tare del e realismo» ehle• de una dlspo$.ltlone straordl• narla. Nemmeno Tantalo riu– sci a parlare da semplice uo– mo. alla mensa degli De!. Succede che gli Del vi eastl– gltlno ma l mort.all, Intanto. non capiscano 11 perché del V06tro essere saliti lassù. per dire cose mortali, e v! tratti• no da accademico. Nel dopoguerra I poeti sln– cerl e maturi hanno capito In genere che educnre la lo– ro musa alle nuove dimen– sioni storiche era un proble• ma tremendo. O'ali:ra parte. non av\·ert!re la pili ampia ~~~:rf:'1~!fu/~!~ 1 :;~~ pire Il sanguino.so odore che ancora o per sempre snlh•a dalla terra. slgnl!leavn esser mortJ. Pochlsslmi (come Un• garet.t,I nel Dolore o Oat.to nelle Nuove Poe$ie) hanno sù. bit.o rilevata una fiamma più \'lolenta: poehiss!m.l. come se– reni. hanno detto Quasi a pre• parnzkme del s!lenz!o sucees– si\'O parole più !ortL Gli al• trl qualche volta vigorosi nel conlermarsl poeti rappresen• tarono. nel «complesso». In• ncgabllmente. una situazione di Immobilità, dh·enuta a po, co a poco crepuscolo generale per. li lento diradare delle / opere maggiori. Ma scgultavano 11 plo\'ere suo stesso !.solamento? Io non saprò mal pensarla cosi. Ch!a• r!sca I m!el pensieri anche Ingiusti Lautreamont. Rfu, mab p/eurez en n~me tempa. SI VOU6 ne J)OUVCZ paspleurcr par lea 11eux,plcurez par la boucl1e.Est-ce encorc fmpoa. sfblc. urlnez: ma:S. favértls qu·un liquide quelconque èst id nécésaaire.pour atténuer la stchereue. E' questo. La stcheresse. l'ar'Jdltà grande. su una terra minuziosamente abitata e coltivata. non la• scia ché si provi solo eonso• laz.lone Incontrando ancora laggiù o lassù un !umo di eo– mlgnoll, qualche orto con e.I· corln e lattuga. del nitidi giardinetti. e fra sterp. sec– chi come scheletri l'impeto nssal raro d1 un albero robu• sto; non è solo consolazione; 1 campi restano nudi. gli sterpi non !!orl.scono.e la ron– dine che non !a prima\·era ha una strana solitudine da pipistrello. A poco a poco. nella poesia Italiana è ere• scluta una sltuaz.one do\·e Il I mlcroermetlsm! funesti. e– satti nello scandire li tedlo come le gocce dal rubinetto. e pur stridenti sulla loro ml• seria come il coltello sul piat– to. Varie ..Jirlehe e civili». éont.ent1,orance, ded.lca\•ano alle mense popolnrl d1 una città Irreale I residui di cuci– ne preziose; non tu dav,·ero un riuscir generosi: Insegna– rono l'ele!an<-la.s!ret.orlea del lezio. Fra l due est;reml mol• te altre sciagure. e le meno lndlmentleablll fortune pri– vate. Qualche pulita esper!en. za ma al!'nnpro\"'iso di nuo– vo l"antica notizia che la poe– sia ha risorse Infinite e pos. .t,lbllità merav!gllose ancora. nel suo vecchio grembo: no– t!zla rlcondott.a ln noi da . qualche nuo\·o o non nuovo poeta. attraverso un libro o soltanto una pagina di rivi• sia. con l'accento della ,-eri• tà. Generosa not.11Ja.quanto più appartata e protettfl dal buono e Il ,-ero Jaselano la 1 amarezza d1 una solitudine eterna. e costituiscono anche un lnde!lnlblle a.!fronto al negat!vl o mediocri rlsultatJ altrui. Con il nostro soll!evo di let>torle orgoglio commos– so di sentire umana ancora la poesia. s'Intreccia una dli· !ldenza morale. Quasi che li poeta Vl\'O in lingua Italia• t na dimostri oggi una prodi– giosa insenSlb'.lltA, verso Il mondo e verso la condizione miserrima del sentimento poetico nel mondo attuale. - sia in.somma lui ste.s!:o Il chierico che tradisce, che df. serta dalla storia letteraria macchiando le lne,1t.abUI con– clusionl neee&sarlament:e so– ciologiche a glust!flcazlone collettiva del risultati scarsi o nulll: la poesia del '54 va. le per la sua nuda volonta di et!stere, forma un insieme cU atti eroici fra i quali alla cri. tica moderna e imriossib.'ie M:cg/lerc. E Sl)prattutlo!, Il poeta avrà !atto , 1 lolenza a!– l'a\'\'Cnlre della cMl.rt lette• rurla. turbnndola con valori d'ecce1.lone che non J)OS.!Ono riuscire altro che decadenti• st:ct. Mo,·endo da una Slmlle temperatura dlffwn. l'Anno ~ro. !uor di metafora. può comportare perfettamente cln• quanta raccolte quasi-poeti– che e alcuni teso:! ef!ettM. Nel ·53 era us:ito fra l'altro il primo libro di Umbert.9 Bel• !intani. nel •54_ fra ralt.ro . Alfonso Gatto ha pubblicato La forza degli occhi. che lm• porta.? Questi libri e I loro !rntelll. cugini, nipoti, metto– no lru:leme Il cerehlo che via zero fil zero. Dopo alcuni gior– ni dalla pubbllcaz.Jone del nuO\'O llbro Gatto è nuo\'a• mente un g8/~toche ha scrlt,. t,o: resta U ricordo d'un topo. Gatto e \'lllorinl a Milano (1955) U ribrezzo clic viene dopo. continuando la sua abilità nel rispondere o far i-lspon– dere all'Italia che domanda. LE ~JlE FJRE'.ll"'.ll"OLOSJE NO',I['E DEL "33 :J/1,-' Io non sto poi rltro\'ando la vecchia stupiditi\ di lamenta– re l' .abl.s.so fra lo scr:vcre poe. sie e Il ragglungt:rc, in un giorno. le più sensibili ca\'Cr• ne del cuore di un popolo. o della sua sfinita cultura. Non lamento nulla, In S05tanza. anche perché ricordo estre• mnmente p.ù offensiva l'lta• Ila dO\-e \'emlclnque persone sensibili trasfiguravano In clima eulturallsslmo, ma non meno aperto alla poesia. le loro comode celle di prigio– nieri fa.sclsU e Il vento che alle muraglie portava. ogni giorno più certa la tempesta. (Che più far si potefl'? Morir. risposo l'Assemblea seduta). SO!lanto. cerco di scrh·ere un'Introduzione sincera nl rl. tomo delle ant:che poesie di Gatto. Dire come lo ebbi pro• vnto meraviglia ricollegando. ml all'en:uslasmo dal quale. fra Gatto per esempio e a!• cunl lettori, la voce di un poe. ta rinnovava speranza nella città dJ don1anl. IL PRIMO ARTifJOLO SU ALFON'SO- ·G~TTO " ••• Pe1• cassa, quel lib,•etto, se11olto in- 11,11,a 11011, c'e••a d,1, sbu9li,11•e ••• ,, .:J/1-.. èli SANDRO PENNA Caro Spa,gn.oletti, non so q1«rnto utile sia ristampare ancora queste già <frettolose> note del '33. lo 110nho mai fatto il critico sapendo che, oltrB al e gu.sto >, la e scnsibi• lità >, ecc., ci vuole tt11asolida cultura, se 110naltro per accorgersi delle derivazioni (nel nostro ca.ro , pcn.sa, non. ho citato Di Giacomo; che 11011 so d'al• tronde se andava citato, tllttora 110n cono~cO"ttdolo). Il gllaio è che molti, acq11istando in c111turu,1,erdono quasi sempre in se11sibifità; perdono quella facoft(J di e sentire» il poeta, per esempio, fra i ta11tj lette· rati che gli stanno addosso: com'era difficllc isolare, allora, Campa11a dagli altri, con tutte qllelle scorie! Il caso di Gatto è diverso, lo so. Ma e Isola» fu veramente u.n•avvaridone genuina. Per quel libretto, sepolto fra mille in una cassa li all'< /talla l.,ette• raria > del '.!.!, 110n c'era da sbag{iare. Eppure quali freni, quanti consigli di CC11ttela d<t· gli amici letterati in qttei gior11i che io lo scovrìi. e E' tMta letterat1tra >, e E' tcinto che lo conoscia• mo>, <Non fare il fanello,· ti entusiasmi al primo venuto», ccc. E poco dOl'O, o sorwçsa, il n110 articolo è s" un'c Italia Lèttcrarici > che parla di Al/011so Gatto quasi premiabile al e F'racchìa > (chi lo vin• se1J. Gargiulo variava di cse,isibilità mol'dcntemcn• te tra.sfigurotrlCC > e la frase mi paree q1wsi cosa mia (l'articoletto aveva sublto dei piccoli tar}li1): ma non m; arrabbiai perché pensai, e penso ancora, che lo stesso giitdi::io è espresso 11gualmc,1te nelle mie e frettolose tt0tc ». Quello che mi fece invece un 110' male J" ch-0 al lettore del numero ,ao,i pareva al• fatto che io avessi scoverto il Gatto ma che, il Gatto scoperto, avessero se11i1>lìceme11te ti/fidato a mo il compito di lisciarlo in tutta fretta. Mi lumno detto che A1Jo,1soandava 110iver Mi– lano con il mio articolo sottobmccio, assai co11tonto. Ma l'articolo sarebbe forse stato ancora vrn favore– vole senza qriellc interfere11::e. Cosi oggi mi vergo• ono di quelle riserve /inc11i, o di wtto ciò che è assai e ga11cho » (basterebbe JJCnsare che faccio deriv!lre il voeta anche dei e Oboe Sommerso> elle 11sci lo stesso an110! Ciò vuol dire s0Um1to, oygi, elle Gatto e Qiwsimodo 11asceoonoquasi i11sieme,da Ungaretti e Montale se volete: piU da u,agaretti il vrimo, ma fJOCO; pii, da Montale il secondo. .ll1a 11011 voglio ri• comi11ciaro a fare il critico ...) In ogni caso, caro Spagnoletti. sono assai contcn• to dì partecipare all'Omaggio. Spero che ne venga /ucri una fi911m assai bella: quella del < poeta più ìmvorta,1te do,>o ,ti mo> come noi decidemmo d! chi.amarci a vicenda. (Era il 110n dclce tem1>0 dei patti di non aggressione ...). Ti saluta caramente it tuo SANO!lO rENN.\ iblioteca G'in·oBianco Proprio in un momento ln cui molti gridano al poeti « \'<>gllan1011,·ostro cuore. le vostre. le nostre pa~!onl » ecco 5a1tar su con tanto v!• gore un poeta glovan.Jssimo e !lnom inedito. a sbalordirci con espcrtlS6imi gluochl di mara,·l,gllosl scr.sl . La sua voce fresca e ab• bondante cl viene dal sud. e del sud reca tutti I toni. Ma è raffmat!.ssima, parnassiana la sua mnnlcra di cantAre questa tnaterln corposa e scn, sunle, napolet.nnn. Chè non o'è passione. quJ, se non quel• la artistica della parola. del suono. dell'Immagine. Il poe– ta scmbrn. almeno per ora. tolo curarsi di dare un suo magico giuoco. E non d.eo che sln t.utto personale. Il tono di questo libro. Le derlnu.lonl sono an• zi molt.epl!cl e tutte di nntu• ra at:uallss!ma: il volume sembra addir.ttuTa. Inzuppa. to, grondare dell'ne()un be\'U• ta a tutte le più giovani sor• genti. -Ma :.I tratta di un eJI. ma. avidamente e !ntclllgen– tcmente rcsplrat.o. più che di una soggez.onc. E per questo riesce anche pertcoloso far dei nomi: Ee ne potrebbero far troppi. e nessuno conterebbe !orse più dell'altro. Cl sarà Ungaretti - si sa (e , 1 1bran• te ringhiera », e cupollo d'az- SANOltO PENN.\ (Contfnua a pagina 4) Qualche giovane. oggi. rl• duce con puntlgllo I problemi attuali della Urica all'eltml· naz.lone del metodo dell\trca– no. al « superamento dell'er– metismo». E' una test rarror• zata. finora solo dal fat.;o che \'h'lnmo. da,·,·ero, In uno sta.· to di non comunicabilità per qualunque arcano. tolti Quello dell'Idrogeno e Il caso Monte– s!. Recllperare la e comuni• eazlone ». per la poesia, sa• rebbe tornare dall 'osplt.lo d! carità nl proprio giusto la• ,·oro. :-.1ncomunlcA.re che CO· sa? In questo cnmpo infinito le piccole comunicazioni si son sempre trovate a S\'an.lre o, peggio, rlso]\'ersl Jn \'Ile commercio, nuova mltoman;a o zelo morboso. Cesare Pn,·e• se. che spesso quet-~Iglo,•anl citano. colse Invece nel segno d'una personnlis.slma. trrego• lare virtù lirica grazie a] ca– lore sent.lmentnle e nllo stra• ord.nnr!o ingegno, mescolati GIANSIRO FERRATA (Continua a pagina 7) Alfonso Gatto, in una rect-nte irnmaJine de.I 195-1 I PIU' Gl0'7ANI SE NE ACUOHGEHANNO'! :* Jerieo99i '*' Quando la figura di Gatto avrà finalmente, a ridosso della sua attuale solitudine, quel piccolo o grande colore di leggenda che si merita, si leggeranno i suoi versi, non solo più per diletto, ma per capire in pieno le nostre illusioni e sbaragli nel tempo :* di Gl,ICIN'l.'O SPAGl\ 1 0l...E'l.''1.'I 1n questo .numero di omaggio ad Allon- te poesia ha mosso e coinvolto, In sede so Gatto. dove non a caso alcune testimo- umana e libresca, si sono detti da tempo nianze di amici vecehi e nuovi gareggia• molti spropositi e poche verità. Era forse no ,per qualità e intensità umana con necessario arrivare agli spropositi pur– molte preziose osservazioni sulla sua chè si riuscisse ad affermare la novità poesia, potrebbe essere richiesto a chi le di detta poesia. Ckmonostante, a me pa• ha riunite un parere sulla posizione e!- re di Indovinare che, tra le aperture del– !ettlva del poeta nel quadro della nostra la stagione <simbolistica> ungarettlana recente letteratura. Ofni omaggio ha (chiusa dal Dolore), queUa che tentò una data e condiziona pertanto lo spiri- Gatto, fin dai suoi Inizi, dovesse dimo– to di chi lo legge, nel momento in cui lo strars! una Via originale e te-conda. legge. Ora, da quando Gatto apparve Con tutte le sue ossessive effusioni sull'orizzonte della poesia - sono passati sentimentali, Gatto è Il solo tempera– oltre venticinque anni - mal c'è stata, a mento di moralista che si sia a!facciato, mio modesto avviso. una stagione più dopo Cardarelli nella lirica d'oggi. Egli propizia dell'attuale, a cogliere e valuta• · è 11 solo che abbia. in virtù di que:;to re Il senso del suo lavoro. Sono proprio temperamento, scal1.ato I motivi interiori i periodi di cris! o di stanchezza generale, - quando ci è r:iuscito - dalla loro verni• non scompagnati, come avviene oggi, dal ce patetlca, per !are acquistare loro un bisogno di ricapitolazione. che donano sapore di verità rimproverata. cogliendo fortemente le prospettive del passato. Ho at vivo la parte di noi stessi che rispon• il sospetto che. nonostante II florido Ce de all'ansia del tempo vla vla con mag• auguriamoci duraturo) acquisto di tanti gior dolore e rancore. SI dirà che un si– bei n0ml, la storia della poesia italiana mile travagUo era un po' nell'aria; ma degli ultimi trent'anni manchi a tutt'og- dobbiamo unicamente a lui la forza con gi di prospettiva. C'è tra i giovani so- cui esso è giunto - attra,·erso il grosso pratwtto chi non si è fatta una Idea e confuso lavoro dell'ermetismo neglJ an• chiara (I più anziani ce l'hanno. una spe- nl trentasette quaranta - a darci l'im– cle di comoda luce, inazzurrata dal ri• maglne di una nuova coscienza lettera,. cordo della propria giovinezza lettera- ria. Quando la figura di Gatto avrà fi. r:ia) di quei passaggi, di quegli svUuppi nalmente, a ridosso della sua att:uale. so– attravenso cui il gm>to della poesia mo• l!tudine. quel piccolo o grande dolore dl derna poté p~ere, via via più spedi- leggenda che si merita, si leggeranno i tamente. da una fase polemica, segreta suol ver,sJ, non più solo per diletto ma e personale all'acccLtazlone pubblica, ra- per capire In pieno le nostre illusioni e i zlonale e controllata, con un stao carico nostN sbaragli nel tempo. · di suggestione e di propaganda. Oggi Chi scrive sa dl aver dlmlnulto, alme– forse da qualcuno si pot.rà pensare che no In una occasione, il peso dell'opera di li miracolo avvenne di colpo. E gli anni Gatto. In particolare a me parve. dopo In cui si lesse l'edizione vallecchlana di l'uscita delle Nuove Pa&ie, di ravvisarvi Allegria dì naufragi poco siano dissimili degli elementi di decadent.a che gettava• da quelli della prima ristampa del Ca11ti no una luce Incerta anche sul precedente Orfici, o scandendo ancora un decennio, lavoro. Uscito dalla guerra a rLschiare la della prima edizione delle Occasioni. Al- sua personale avventura sul terreno so– tro che una Jiot della buona volontà Jet• clale e politico. quel poeta che da giovi• ~r;~~la .. d~i 0 ~!~otleì~al~~~~~ dde~ltap~J\~ ~:t~o:,~:n~r:::~?r11:"/ete~~o~t;a::~~t che ai giovani si lmponeva. e del rischio tà visive, da visionarlo) quel poeta di• a cui essi andavano Incontro accostan• ventato «comunicativo> acquistava al dosi ad alcuni piuttosto che ad altri li• miei occhi, con le sue nuove parole, lo brl-guida: quando l'arla era cosi mossa aspetto quasi dl un retore, senza pure <:,he basta\'a un niente per confondere Il impiegare - questo era vero - la retori• Sentimento del Tempo con le velleità ri-. ca di un partito. Ammetto che non tutto dlcole degli impressionisti ritardatari. dei libro del '50 oggi ml persuade: la prl• Chi ebbe. come Gatto, la ventura dl ma parte assai poco Oe arie. le ariette, cacciarsi giovanissimo nella mischia, la• i paesaggi. ecc.); e ml risulta minima– sciando che la sua figura assumesse iae• mente chiara una certa resistenza verso vitabllme.nte una tinta polemica, onon già < Amore della Vita> (forse in virtù degli per posa ma per oecessità, avrebbe tutto eUetti di rottiira ricercati); ma s'lnten- !1p~f~~to,te':;t;:; > addt~f:t 1 ~rr:l :1~~ ~~o~~irea~i:~11:~t~:s~.\~~a:in:~1~ mano, come si dice. rispetto al lavoro del limpida del ~ta. Cosa che mi lusingo suoi com pani d'esperienza: una verifica di aver fatto sul plano umano e su quel• sulle cose dette e su quelle ascoltate. su lo critico. ciò che fu da lui invcn1at.o e ciò che pas- Questa confessione non sia intesa in sò agli altI'! attraverso la sua voce. Ba• senso perisonale. Se ne ho accennato, è stercbbe, a mio avviso, a dimostrare la perchè fornirebbe materia per un discor– valldità - che spesso la critica tralascia so. al quale prima o poi saremo costret• per aoccrtare Ja poesia - delle ma1rlcl ti se vogliamo tracciare la storta dei no– del linguaggio da lui adoperato. E come stri anni passati. Pensavo all'inizio alla sorgesse immediatamente, nel ventenne necessità di una prospettiva per il pano– autore d! Jsol<1, l'urgenza di fondere de- rama della poesia deglJ udtimi trent'an• terminali cohtenutl sentimentali, una ni Ma quante defaillances ricorrono, ahi– propria retorica di sguardo e dl memo• mè, alla memoria di ciò che cl sta appe. ria meridionali. nell'Irta e diammatlca na alle spalle. Chissà se I più giovani di sintassi cspres~iva di un Ungaretti: pas- me se ne accorgano; io ml auguro di sl. sando attraverso Campana, e sposando. Non si può pensare a un rinnovamento se sl può aggiungere, I ton! vociani più della poesia. dei suoi !atti tecnici e di CO· esasperati - quel Rimbaud castigato to• municazlone, se non si hanno prima pre– scaname.nt.e da Sotl!ci! - con una musi• senti certi !atti accaduti dentro di noi (e ca non più sensitiva ma Interiore. Da un fuori di noi) da mettere sul conto del va• impasto tanto originale. un linguista di lori letterari più o meno acquisiti. dopo eccezione potrebbe chissà ricavare il voi• tutto l'armeggio polemico e Je esperienze to e poi anche lo spirito della nostra poe. umane in mezzo alla catasu-o!e na• sia a pochi mesi dalla stampa de1 Senti- zlonalc. · mento ungareuiano. U dlscorso tornerebbe opportuno so- Si capisce che queste operazioni hanno prathttto su Gatto. che ha al suo attivo bisogno di molta calma e di pazienti ri- ragion( di polemica e ragioni di immagJ. cerche. Ma senza di esse diventa vana ni di uomo privato e di mlltante sociali• ogni possibilità di storia e di giuditio. sta. e che queste Immagini di sè le ha Pcrchè s1 riconosca al quadro della poe• spese tutte. non riservandosi dl·certl e al– sia più giovane (penso. oltre che a Gat• !armi> alctma visione !ormaJe. In senso 10, a Luzl, a Bertoluccl, a Parronchi, a angusto, ma cercando an:,j di farvi cor– Sercni. a Caproni, ad altril - come non rispondere la sua storia di uomo. dovrebbe essere difficile riconoscere - Ecco un altro carattere che sarebbe una scr:ie di intenzioni e di risultati che bene sottolineare, sulle pagine recenti de va molto aldilà dcUa lezione di Ungai-ct• La /or::" degli occhi. Il nuovo l~bro di ti e di Montale, di Saba o di Cardarelll. poesie pone l'accento già nel titolo sulla anzi una curioso proQlematlca poetica e capacità 'di vedere, ma è una !orza appll• una diversità di interessi umani che spes- cata non so!o agli occhi. bensl a tutti I so la Ignora. nuUa \ aie quanto una riccr- GIACINTO SPAGNOLETT! ca sul linguaggio. --- --- Sui genere di cose che la nostra recen• (Continua a pagina 4) l.

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