Fiera Letteraria - Anno X - n. 40 - 2 ottobre 1955

_P~•g~._6 _______________________________ L::..;AF I ERA LETTE l_l_A_R_I_A _ ______________________ D_om_en_i_c_a_2_0_1_1o_b_r_c_I_9_5_ Sarebbe stelo tanto lieto, il nostro grande e buono e indiment.icabile Pietro Mlgno– al, d'essere presente a QUffio Convegno su!la libertà e la cult.ura, IUi che fu chiamato :1:~~ 1 r:1~~~~~l !1° :: lo nel clima difficile creato dt\ un regime to«t.llt.arlo. Ml– gnost ebbe veramente il cul– to della vera cultura, non quale steri1e esercitazione o vano lmbottimento del (l(!'r• ree 1 ~{ m!ra~! 1 !dr e~:: ztone dello spirito; e anelò alla libertà :,oliUca come sua condizione esscnz!ale. Fu qui ti suo dramma do– lo1'050. Ma di qui nacque 11 suo grande merito, PercM, 8J)hito alleno da qualslasl conformismo. spirito che vor-– rel chiamare ribelle se non ricordassi 1a sua mansueta, illimitata e commovente fe– deltà ,e. Cristd e alla Chle$a, non st piegò a nessuna servi– tù esterna (anche Quando il piegarsi avrebbe signirioato il suooesso) e non adorò nes– suno de.i miti che signoreg– gia.vano ila culture. det suo tempo: cli quel tempo che sembra •ontano ed è solo aJ. le nostre spalle. Anzi lottò con tuttA la sua foga esu– berante e t-aloi:;aintemperan– te pe.r sbarazzare Il campo da quel mlti; e in gran par– te vi riusci, o preparò 11 ter– reno ed altri che vi sareb– bero riusciti più rellcemente. La cultura italiana del suo tempo (chiamo suo tempo se, pra.tutto quel. decennio della sun ?lii intensa attivit à, ch e va dat 1928, anno di na.sc: :ita della •Tradizione., a.t 19 37 anno della morte di hli a Mllano) era dominata da tre correnti~'idealismo asso– luto del Gentne in fl!osofla, l'lntuiz:lonismo dèl Croce In estet;tca, 11 calligrafismo o frammentismo In letteratura: tre correnti che. avevnno, se ben si rtnette, una toro pa. rentela ri!olvend06i in una forma di Immanentismo sog. gettlvlstlco, che In fllosofla faceva dell'io Il crt'-atore della realtà universale, in esteUca concepiva l'artista come U creatore d ella bellez za in vir– tù di .una fa.col.là, la !anta• sia, avulsa non s olo da un ordine c,nettivo col mondo e con Dio ma dii. qualsiaSl rap– porto con ta ,•erità e con la etica, ossia con l'uomo inte– grale: e infine faceva della ~~ajnde;~e~="':Orb1~~ dilettezlone soggettiva, un narcis\smo compiaciuto e chiuso <inse stesso. Mlgnosl, usolto da un !un. go travag'llo intellettuale e splrlt.uale, vide nella afferma– zione della trascendenza la &alveZ2adella cultura; e tra,. scendenz.a significò per lui rtaffennaz.lone dell'ogget.tlvJ– tà dell'eMCTC,ritorno, ma pu– re per altre v:le alla filosofia perenne, &:,prodo a Cristo e alla missione salvifica della Chiesa. Cos~ partl come un nuovo oavatlere d1 ,•entura alla de,. moll2done degli tdoU e alla rl• e05trutlone del valorl della cultura. Non ci 5' memvlgll oggt che la sua fatlcl} di pen• satore e di artista appaia a volte frettolosa, disuguale, pentno oscura. pur con Illu– minazioni !elicJ.ssime. Egli sentiva che gH era assegna– to un lavoro Immane, da condurre in varie direttrici, e fonie ave,•a l'oscuro presenU– mento del breve tempo con– cessogli dalla Provvidenza. Intul, tuttavia. che per rag– giungere l suol scopi, sopra-. tutto per mobilitare gll uo– mini di buona volontà alln santa battagHa, aveva bi.so– gno di uno strumento pili. agile e più Immediato che non fosse il libro. E diede vi– ta. alla rivista d,a Tradizio– ne•: titolo slgnificettvo che voleva dire ricerca del filo– ne d'oro d'una tratllzlone lta• liana e cristiana che le mode culturali e letterarte, SJ)e5SO d'origine esotica, a\'evano smarrito. E d,a Tradlzl.one• st rh-elò subito una rlvl.sta vl– talls.slma, perché rlU5C1 a ... di GIUSEPPE PETRALIA creare un movimento che contò nomi dell'Isola, della Ita.l!a e dell'Euro,a, come, per fare alcuni nomi, Boritese, TroJ!o, OlglatJ, Blondel, Vaus- ~~- S~~e nd /eu~~atinf: quella per la cultura ltQlla– na. perché, mentre In Sicilia e dalla Sicilia MlgnosJ Chia– mava a raccolta tante vive intelligenze, quasi contempo– raneamente In Toscana Bar– ~lllnJ, Lisi e Betocchl, sot,– t& l'alto patronato spirituale ~i:::,p~~l11~ ~ ~t~e~I~~~~: te.splzlo• l'aria a.sfitt.loa della I~~~~~ ~lQ~~~.:rrus:iff~ viva e a un gusto poetJco umano e cordiale, pieno di succhi e di colori, confo rme aJ. genio ~no, me.no spe– culativo e più re alls tlco. E, d'altra parte, a Milano, li •Ragguaglio• pareva volesse fondere e indirlz;r.are a un unlco fine le fatiche del SI· culi e del Toscani con una rivista ed un :,anorama {am– bedue ancor vivi) in cul gli uni e gU .itrt al Inc ontrava– no per dimentica.re 1e loro baruffe !ratem e. Qoo.11, In breve) J metodi e 1 risultati della battaglia ml– gnoslana? In f11050fia Egli risali, at,. braver so Rosmlni, a S. Tom– ma.so e Sant'Ag05tlno: In que– sll tr e massimi, che studiò con amore appasslOnato < la sua mano cadde inerte sulle ultime pagine del suo saggio lnedJto sul Rosml.nU Egli non solo trovò Ja giustificazione pltt sollda della oggettività del conoscere ma credette di scoprire, e con buonisslme ra– gioni, un comune fondo di ve,. rltà nel quale l'ogget,tlv:ltà si armonizza con ,l'interiorità e la ragione prepa.m. Ja via al– la RivelazlOne: éRaglone e Rlvela.tlone.• è appunto il 11· bro ln ou1 condensò Ja sua aicerca. In estebloa giunse, ml sem– bra, a più gemau risultati. Sbaraz:t0to il t.erT'Cno dal oreu!on.lsmo isoggettlvtstlco. Egli vide nell'arte una specie di •Rivelazione naturale. (li termine fece ombra a molti, ed anche a me, ma aveva un significato ortodos.,o), os– sia l'lntulzlone di un ordine oagett.ivo, antl divino, bale– nante, per una gratuita ful– guraz!one, sulle C05Ce dalle cose riverberantesi In una ta– coltà partlcolare del soggetto, da. lui chJamato intuito poe– tico. li prtnc q)lo di tale Ordl• ne oggettivo, qua.le s1 rivela ali' artista, è pla tonicamente .U Sommo Bene, Dio. L'arte ha quindi una sua eMCru:a rellgio,a. Cessa il m.l to del qgettivlsmo e del creazioni• amo. L'arte, rivelando una rteltà ogget.tiva, trascenden– te, tutta mumlnata da una •luce che vlene dal sereno - che non si turba mab, O&Sla dal sovrammondo di Dio, tanto più Si reallzz.a. e rag– giunge la :;ua plenezro quan- ~&'ù~ ;\~~~~1ia t~::ttr. vltà e della trascendenta, a~:n~u~~t1i i{ì;~~i trova"a nella Chiesa, nella fNll et.lca, neHa sua anima che è la carità, l'alimento a una grande •rte. Solo In tale senso Egli po– t6 parlare di un primato del– la cultura. e della letterat.ura oattollce. E, passando dal campo ~tetico a quello cri– tico, si batté, da una parte, per demolire quelle che Egll concepiva come talse o appros– simative attuazioni artistiche e, dall'altra, per ritrovare una essenza religiosa nella grande letteratura dt tutti I tempi. Le sue pagine critiche sono ~~~<1,;{o :~::n:~e·CO:l t~~ ma con vlnt\one, piene dl persona.li lntulslonl, vive di intros pezioni nello spirito del– l'artista, poiché Egli p()5Sede,. va una sensibilità estetica de,. llcata e forte, sotUle e gene– rosa. VI sono saggi, come que.111 SUI D'Annunzio, sul Pa• pini, SUI Sorge.se, sul Cesa– reo, !!Ull'Ange1ini, che sono N~r:ev~l~~~e ,~ari: ~~~(o .saggio sul «Segreto dl Piran– dello• che costltul.9Ce li ,1u arduo ma Insieme JI più teli– ce banco di prova della veri– tà della sua estetica, In quan– to giunge a dimostrare. sia pure per absurdum, l'anima. segreta, l'anima religiosa del– l'opera p!randel!!ana, con– sldenlta comune.mente come negazione del trascendente e del divino. Pirondello stesso oonsentl a questa lnterpret.1.– zlone e se ne compia.eque. * Ma la tlgura del teorico e. del critico, non cl faccia di· menUoare l'aspetto più vitale, che è quello dell'artista. Mlgnosl era un ammo di arti.sto ecce.tionale. Ed è da rammaricarsi ohe Egli spesso abbia lasciato al margini una attività creativa che lo avreb– be J)06to. qualitativamente e quantitativamente, molto In alto, a vantaggio di un'attivi– tà teorica e saggistica. Ma In ciò è da riconoscere un suo mer:ito grande: l'aver so– orlflcato il successo e la glo– ria ia.lla aUennazione di una verità che EgU sentiva ,ur• ~~- richJamare al suo Eppure quel che resta di lui lo pone tra 1 maggiori contemporanei, ad o,na. del silenzi.o che 10 ha circonda– to vivo e morto. Rl,rendlamo In mano le sue poesie, quelle che Egli stes– so scel.Sle e ~olse nel vo– lume •Crescere•. E' una poe– sia scabra, asciutta, !atta più dl ossa che di polpa, una 1)00Slaln cui Egli, rlhtggendo volutmnente dal melodico, dal oa.ntablle, -anela a ripo– sare neJ canto puro, spoglio da complaclmenU narcUistl• cl, tutto spl~ato ne!la cele- ~::::n~h~el':e~~&n~~fd:i e. degli uomini, soprattutto dei povert e del miseri, di quelli In cui meno splende l'Uomo e più si rivela Dio. Cl vuole molta finezza per ~!~e!~C:;tet=•a d;~e c~~ non è prosaica, essendo tutta permeata da un afflusso di earit.à, che si scioglie molto sove.nte nella tenereua. SI rilegga Il suo poemetto •Gll ~:tf:~d~.Si1:1 1 :u~a~1fs 1 ~~e liriche a• Mia Figlia• e si ve– da come le mode e le esteti– che più o meno snobistiche Ci abbiano velato uno del più forti poeti del Nove.cento. Ma è nella narrativa la sua gloria magglore. Narrato– r?. nato, dotato di una forte capacità di penetraz.lone della realtà, di tutta la realtà, nella sua complessità di grondeu.a e miseria, nel suol oontrastl, nel suo tragico e nel suo e<> mlco quotidia no, e Insieme dotato di un pote.re eccezio– nale di trasfigurazione della stessa realtà, In quanto vi– sta, con tutta la sua riochez. za suggesUva di colori e di 1uonl, alla luce di un prin– cipio di ordine univrrsale, In• tlmamente reUg1oso, e nel calore di un sentimento pa• rlmentl universale che è la •?letas• o meglio la ccarltas• Mlgnosi non disdegnò nella su opera narrativa nessun aspetto della vita umana, ma volse le sue predilezioni agli umlll, al poveri, partlcolnr– mente a quei grandi poveri che sono I peocatorl. Il te– ma dominante del primi rac– conti tll Prossimo• e ae1 .se– condi «Dava la punta., rac– colti poi nel volume compren– sivo dal titolo •Po,·eri dlavo, Il• e del le altre due novelle lunghe raccol.te neJ volume •L'Azzalora•. è la grande pa– rola evangellst!ca: •Non sono ILDECA~IERON DISINGLETON EIl PETRARCA DIDESANCTIS * Lo eritieo Bibliotéca Gino Bianco Il volto della moralità

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