Fiera Letteraria - Anno X - n. 22 - 29 maggio 1955

Pag. 4 ·Nuove t1_•aduzio11I daLuerezio -'f di ENZIO CETRANGOLO La distribuzione dei corpi Osserva l'acqua del mare e la terra e il cielo: ecco te trito, tre forme diveraa, tre ma3ae enormi di atomi che .spariranno; un giorno .solo le prenderd per darle in.simne alla rovi1t4. AUora questa immensa mole del mondo costretta da tanti anni a 308tener.ri finalmente cadrd. Una cosa ,u,ova davvero e stupenda aar& la rovina futura deUa t6rra e del cielo e del mare per chi resta a 'Vederla.. So bene quanto diJJiclle è dimostrarla coi detti; e cosl è se all'orecchio ti portano cose incredibili. Io non posso portarla da.v (ut.ti , qrtesta rovina; né metterla qui su le mani, per la t>ia che aoia fa certa del vero la mente degli U-Omini. Epp11,rone porlo. For8e la co.!a meùaima darò feM al mio dire; forse in breV6 vedrai per moti terrestri il tutto sq!la.ssar&ie perire. La fort,ma diatolga lontana. da noi qu.eata fine: t meglio che sia la ragione e non l'esperienza a farci convinti cM l'intero sterminato univèrso può crollare di colpa, andarsene si,bito in un fragore di orribUe suono sommer.!o. CV, 92-109) Gli dei Cont.6 &i è aparaa tra i popoli l'idea tùl divino e percM le eittà son piene di altari, di culti e di riti solenni cM tuttora ai campionò in euenti insolUi, e donde provenga ai mortali 1'orrore cM in tlUa la terra fa sorgere questa infinita serie di templi e nelle feste U stipa di gente; non è a spiogarsi una cosa molto difficUe. Dalle veglie stanche e dai sogni degli uomini alto figure sorgeOOno: forse memorie del gfomo tormentato; e le credemmo viue perché ci pa.reva che ai muovessero e dai wlti imperiosi m4nda&s6TO tJOCi st,wrb6. E siccome reatavano immen.,i fa-ntasmi fissi nel fondo deU'aninu, pen.sammo che mai nessiina forza nemica li potesse diatroggere; e cosi furono essi di vita immortale immaginati. Ed aru;he sembrarono più di noi fortunati e sereni · percM non poteva toccarli paura di morte e percM aen.ta fatica in quei sogni lontàni nascevano liberi e beUi e autori di meravigli.!. cv, 1159-1180) Uccelli Piumate versicolori Ja,m-iglie di 11t1Zucri, sparvieri, osaifraghi, ,smerghi marini acendono gi~ ver!O i flutti /ruga,ndo la. vita.; e mandano tJOCi che tl mare lontano 4.if/òtt ,d~ ad ogni ataoione diverse. Roca trema da riva l'aria dt atrep(ti quaw.do su J>acqua f"to"'° alla preda at aeontraKo. Al mutarri del cielo anch!eaai mutano U cat\to; e ai crede COfl cluJ oli ,stuoli dei corvi, le cornacchie longeve chiamino il tuon"o, il fulmintJ da torbidi M1nbi e la pioggia; e i"ta"to, se pa,sano, annunziano U 1Jet1.to. CV, 1076-1084) L'iride se moUi atotni d'ocqua ai muovono in alto e nubi .si a.ggiu,.gono a nubi d4i lati dtJl el.elo lunghiaaim6 piogge ai V8rsano ininterrotte tanto chtJ tutta roapira /Um-OM l'umida terra. Ma quando tra opache tempeate U iole cot raggi fendo txipori $1' l'aria chtJ ,s~'ft,d,e di stille allora da nere den.,e erranti nubi di contro ooriato arco di luci Iride emerge. CVI,519-526) Il mattino A tettl.p,o pre/iaso Mn.tuta divina apre dall'ombra il cielo dall'aurora roaata, colma di luce lu 3pa.elo: {} il aole che ata ritornando ~r 1M sotterrunee e tenta lontano di occendere il cielo coi raggi; oppure si adunano /uocM e atomi ardenti che proprio a quest'ora vengono insieme a racco– e ogni giorno producono un !Ole. E' forse cosi cho si crede dai monti dell'Ida scorgere fuochi diaper1i erra-re nell'alba, e ,stringerai Poi in unica -m.aasae a globo {glierai di spire veloci formare una a/era ch,e a.scende. CV, 6.'W-666) Moto e distanza Spesso in un colle U gregge lanuto a'inffpfcG brucando paacoli lieti dovunque l'erba l'ht.vita splendente di freaca rugiada e corrono agnelli sazi.a.ti in placidi acherzi: ma amnbra da vista lontana u.n intreccio confU6o, un candore adagiato sul verde del colle. Cos\ anche le grandi legioni passano in coraa lanciate .su larghe pianure a prove di guerra,. ,' innalza.no agli archi del cielo baleni di ferro, tutta lampeggia di bronzo la terra d'intorno, il auolo battllto rimbomba forte di passi, i monti colpiti dal grido rimandan le voci alle BteUe, wlteggiano .schiere neli'armi serrate a ca-vallo, un impeto ,scalpita dritto su l'arido cam.po : eppure se guardi la coraa daU'cùto di un monte vedrai solamente un fulgore dtBteso, fermo &ui ca.nl -pi. CII, 317-322) La voragine Ogni cosa che vedi stare nel mondo puoi ,:it~la esiatita oid. prima. Ma come una parte àtgh uonun\ andò liquefatta neUe fulgide spire del fuoco im.provviso o antiche cittd. ricordiamo mii grandi tormenti del mon.d.c? . crollate e fiumi creaciuti da pwgge lunghl-!sbne e ca1npi e paesi affonda.ti : simUmente la rovina futura àel cielo e della terra non i} dubitabile. Non ·manca.no corpi che possano dall'infinUo con violento im.peto irrompere contro la. terra ~:J~°ft~UJ~~ 1 ~d:~7tt~";~'re~i~r:~z 10 mondo colpite daU'i,rto di forza invincibile: . non ~ chiusa alla terra la porta della fine. Niento contende il pericolo ultimo, ÙJ cataatrofe ultima: né al cielo né al aole né all'alte onde del mare. Ma _hmga nel vuoto mt.a immane spalanoo:ta voragine a.ttende. CV, 338-344; 366-375) LA FIERA LETTERARIA RASSEGNADI STUO[ CLASSICI A CURA rn ETTORE PARATORE * Contributo alla storia antica ib utec.;a no t:51anco Domenica 29 maggio 1955 ?\!IMI' QUlLICl BUZZACCHI: PaeH,ilo RASSEG~A DI FILOSOFIA A UUHA DI LUIGI QUA'l'TROCUHI )f. ...

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