Fiera Letteraria - Anno X - n. 17 - 24 aprile 1955

Pa, 8 LA FLERA LETTERARIA Domenica 24 aprile 1955 UN'OPERADELICATA,P.HO.l!'ONDA .E APPASSIDNANfE,A.MARAE PIENA. Dl SPERANZA:CO.ME LA. VITA. La "Strada"trionfa a Parigi GEORGES CHARENSOL In evidenza sottnendoll tutto quello che Invece è solo apparenza o allbl: la ragione, 11sentlment-o, Ie. stessa morale. Se l'anima cl appare in quel bruto e sul viso di quella demente. a Jorttorl ciascuno di noi può cre– dere alla propria anima. E se la salvezza di Zampanò vale Il sacrificio di Gelsomina è perchè, di fronte a Dio, tutte le salvezze si equivalgono. Gcoruca Chorc1110I, critico clnc– malogr(lfico di e Lea Nouvallca ~t:t;a~rc::o,::.~r:,m:ea~e•:r~ 11 ~:: cote opera di Pallini. Slamo di fronte a un poeta che non so– miglia a nessun altro. Possiamo avere in lui la massima fiducia. LOUIS CHAUVET La Strada è la via coraggiosa su cui per– severa Il neorealismo Italiano riuscendo a trarre splendido profitto dal temi più ardui e meno commerciali. L'llutore del ftlm ... è uno del più giovani uomini dl cinema che ci siano In Italia ... rendiamo omaggio al– la sue. Immaginazione creatrice, alle sue virtù umane, al suo gusto del rischio, al suo talento. ANDRE' LANG Andrd Lang. critico di e Fra11- ce•Solr, rlo:ilo:cclcz Mealme11tt1 Fellini o:I 9onlo di C.fbpli11. Federico FelUnl è 11 nome ormai sonoro di un poeta e di un giovane maestro ... che. con La Strada, raggiunge ormai la gloria del cinema... Felllni evoca Chaplln solo perché ChapUn è Il padre. da cui al cine– ma tutto è nato, ma ha comunque un ge. nlo tutto personale e Il 1\lm che egli ha Immaginato, In collaborazione con TUlllo Plnelll, è di una squisita e vigorosa orlgi– naHtà. Da critico cerco quello che manca a Pelli~ per eMere e qualcune>. ma, tran– camentè., non lo trovo: ha la grazia, l'ln– ventlva, 11 ritmo, la misura, Il gusto e, quando serve. anche l'intensità. La sua capacità di raccontare con Immagini stu– plsce per la sua esattezza e la sua fra– granza. Ha Il dono, rarissimo, di servirsi con precisione degll ambienti e di trame, da vero pittore, gli stati d'animo di cui ha bisogno. Quanto al suol attori, riesce addi– rittura a scolpirli: ne fa dei tlpl. Ed è for– se qui che cl rivela più chiaramente il suo temperamento di creatore. JEAN DE BARONCELLI Jean de Bo:roncem (e lAJ Mon– de,), o.!Jan110 che Id preoccNpO• .c/011l determinnnH dello apirUo dd •oatro tempo hanno toccato, 111 quulo ccuo, "" uomo di cl• •omo. Olà dalla prima immagine della Strada - quella spiaggia fitta di giunchi e battu– ta dal vento - noi varchiamo una fron– tiera. Di qua c'era la realtà grossolano. di un mondo sottomesso alle apparenze, co– struito da geometri e delimitato da impie– gati d·e1catasto; era 11 mondo della gente prigioniera delle proprie abitudini e delle proprie ambizioni, U mondo di quel ciechi (come tutti noi) che non vedono che quel– lo che vedono. DI là, invece. comincia la grande regione del sogno plù vero della verità. Vediamo paesaggi, fattorie, sobbor– &hJ, boschJ, in tutto sim.111 a quelli che co– nosciamo, tuttavia intuiamo che apparten– gono a un altro mondo. Cl tmbatUamo tn personaggi che chJameremmo addirittu– ra elementari se Il ternitne non ave.88eIn sé qualcosa dl peggiorativo: diciamo Inve– ce che sono puri, come nessuno è puro al di qua di una slmlle frontiera. La fame, Il freddo, la solitudine, Il desiderio sono le loro principali preoccupaz.lonl, oltre a quel- ,t l'angoscia cosl cara ai nostri ntosoft di moda. ma che In realtà è radicata al cuo– re dell'uomo dal giorno in cui una mano sconosciuta l'ha messo sulla terra lascian– dolo all'oscuro della sua ragion d'essere e della sua missione. Nessun geometra. nes– sun astronomo ha disegnato la carta di questo universo che t9vece si Impone al nostro spirito con l'lm.patpabllltà dei ri– cordi: di solito sono l poeti. I pittori, I musicisti che ce ne aprono le 1>0rte. Oggi è un uomo di cinema: Federico Fellini. MAX FAVALElJ...I li teor/r,o del cinema Moz Fa– valolH dice: La Strada è... l'opera. di un poeta. Se se– guiamo i suol due protagonisti... saremo condotti per mano da loro sulle strade In– cantate della poesia, quelle strade In tondo alle quali Zampanò piange al ricordo del– la sua piccola amica perduta. J. DONIOL-V.i\LCROZE Jacque, Donlol•Vo.lcro:o, dal e Fra,ico-Ob,ervoto11r ,, o:1/orma cl1e iJ film di F'clllnl o:nnNIICfa ~:'~~~ente nwove /orme di cl- Film faro, ftlm annunciatore di altre for– me di cinema, La Strada fa passare un grande soffio d'aria pura e salubre nel ci– nema del 1955. Questa è la vera avan– guardia ... Anche se c'è un t;nmenso pro– gresso dallo Sceicco Bianco al Vitelloni e dal Vitelloni alla Strada <quasi un balzo dall'obbozzo all'opera compiuta> I tre film sono legati Insieme da una reale unità di Ispirazione. Nella Strada, però, Fellini ha trovato lo stile, la forma, la struttura e l'economia drammatlca~che mancavano al due film precedenti in cui Il regista. an– cora inesperto. dimostrava di non essere sempre all'altezzà del soggettista. CLAUDE CASA Per Ca.so:, crl!ico di cJuuénab, f! film cLa Strada, t 11110 bombo. Strano e quasi magico, questo ftlm per la sua dolcezza e la sua generosità è una• bomba nel cinema .. GEORGESSADOUL Jri?:c°:f.:!,f 0 :::;1d~~!'ec 4 L~ 6 !!~!~ do> come ""a data pcc:uliore deUa ,tarla del cinema. n tempo passerà sulla Strada. La gente lo vedrà e. sia che abbia successo, sia che non ne abbia. lo rivedrà. lo ad ogni modo lo rivedrò e sarei molto sorpreso se un'ope. ra come questa, a prima vista cosl Insolita o Irritante. non rimanesse nel nostro ricor– do e non segnasse una data nella storia del cinema. Ad ogni modo io sono sicuro che Fellini è un grande creatore. una delle grandi rivelazioni del cinema dagll Inizi dt questa prima metà del secolo. CLAUDE MAURIAC Secondo Claude Alaurlac, c-rf• Ileo clncmotogro/lco del e Flgo• ro lit16rolre >, lo scnsibl/lM di Fclllnl co11.sf1ll:I nel /arei ae11!1rt1 dello poro/e che pMre 110111ono ,rato 11ron•nclalo. Evocare Il mondo del circo significa aver subito complice la,nostra sensibilità. ma si– gnifica anche Incappare ln moltl luoghi... COQ~C~omunque,si è rivelato il talento di Federico' Felllni perchè con un argomento quasi consunto e senza mantcnt:rsl sempre eaualmente scarno è riuscito a realizzare Fede,~ieo Fellini e la realtà dell'anima Una nuova, rigorosa, importante pagina di neorealismo: ecco perché «La strada» deve considerarsi una data par– ticolarmente significativa del cinema contemporaneo di GIAl'\1 LUIGI IIOl'\TIH La prese11za di Federico Fellini 11elcine• re che non fossero realizzate secondo detti ma italiano data dal 11eoreallmio, da quel canoiii. La Strada, cosl ve,rne accolta a giorni, cioè, ili cui eglf. in collaborazlolle Venezia da questa critica qualcosa di cui con Ro.uemiii, tentava di rivolgersi ai con- no,~ metteva conto neanche di parlare. temporanei con un linguaggio nuovo che L'errore. per(}. fu troppo vistoso e d.i fronte avesse per oggetto loro .steui, i loro dram- ai sentpre crescenti .succe.ssldi un'opera mi, i loro dolori, la loro storia e, soprat- che raccoglie, onnal consensi in ogni parte tutto, la loro realtà più concreta: quella del mondo, si è sentito il bisogno di teorlz– che, contro ognJ interpretazione materia- zare tl più esaurientemente po.sslblle la lista ed og,iJ dissolvimento ideali.sta, re.sta- frettolosa presa di posizione veneziana. V!l la realtà totale, composta dalla dimen- Massimo Mida., cosi uno degli uomini più ,ione naturale e da quella sovrannaturale: colti e più preparati di quella crfttca, ha Il lungo, a volte faticoso itinerario di indirizzato giorni Ja a Fellini una lettera RosselUni vers~ queste mete, lo conoscono aperta su di un settimanale marxista in tut~; al suo fianco, per(}, cera spesso - cui, con abbo11dan.za d i argomenti, cercava vigile, s~nsibfle, Incalzante - anche la pre• di dimostrargli l'inconsi~tenza fllosoftca, senza dt Fellfni, i~tento ad,egualf ricerche, storica ed.estetica del suo film. F'ellini ha sospinto da identiche aspirazioni. Le loro risposto sullo stesso settimanale ,ha citato vie, In questo .1:~nso, n~n si sono m'!i sepa. Mounler, Engels e Pavese (con u11aperti– rate, ma è OVVIO che il processo d, 111atu• nenza a volte addirittura maliziosa) e ve– razione portasse presto Fellini ad OPere au. nendo presto al nocciolo della questio11e tonome bt cu.i u,i pensie.,o tutto personale ha dichiarato che i critici mar.risti sono trovava a poco a poco la sua ferma e1Pres- contro di lui solo perché il mondo che egli slone poetica. La data più importa11te, ,u esprime non pwf essere spiegato dalla loro questa linea, Fellini la 1criveva l'altr'anno filosofia. e Il nostro male di noi uomini co,t La Strada un film che, come si ricor• moderni - ha scritto - è la solitudine e da, Ju prese,ttato e premiato all'ultima que.sta htcomincla assai In pro/onde aile Mo.stra di Venezia. radici dell'essere e nessuna ubrlac~tura Cosa. stava a ind~carcl quel !llm?. Una pubblica, ne.uun~ sinfonia politica pu(} n1wva importante, ngorosa pagina dl neo• presumere di levarla tanto facilmente c·e realismo: !!ra fl dramma delle vite umane invece. a mio avvl.1:o,tra persona e ' 11 er– che non ne.scono a conoscer.si ,a compren- so,ia, il modo di rompere questa solitudine, dersf, ad amarsi e che, finalmente, vedono di far pas,are come un messaggio tra l'una cadere le barriere dell:tncomunicabiutà e l'altra e di comprendere, dunque, e di . quando dal loro tondo piu remoto, dimen- scOJ)rfrequasi.Il legame profondo che lega !~a::• ~~;ser!:feor~;~it:m~fz~u~!::~~p;~:r,~ l'una all'altra. La stTada esprime con i della sua anima, della wa origine e del suo mezzi del cinema questa ricerca. Per que– destino soprannaturaJi. A//ermazione ]Jre- Jto suo cercare la comunicazione sopran– cisa e recisa di elementi tra-scendenti chiu.- naturale e per&onallsta tra un uomo e una si nell'uomo, H film cc li t,npone:va con donna - Z'!mpanò e Gelsomina, p~r loro un'ala poetica tra le più pure e più splen- :atura ~ ~:u a~arentemente destinati a dide • opera /or&e unica ,,ez nostro cinema on co P 11ders1 - questo film, secondo ,embrava trovar riwosta a tanti ancord me, è stato combattuto da coloro t quali oscuri anelfti del conte:mJ)OTanei con un non credono che nella com!lnicazlone na– linguagglo cosi caldo, e nello ,tesso tempo turale e polfUca ... > Non_ piu Mlda, ma la co&i dimesso e quotidiano, da penetrare &te&Saredazione del Sf!ttlm';nale, rispose direttamente in ogni cuore Accadde per(} In calce alla lettera d1 Fellmi: e Pensare che quanti si o&tinano a vedere ntl n~orea~ che si po,~a risolvere il contrasto fra mo– lism-o solo un movimento culturale legato nologo e dialogo, fra il se stesso e gli altri, a particolari tendenze ideologiche, comin- sulla base dell'incontro sovrannaturale co,i classero a negare alla Strada il diritto di una creatura che comprenda ed ami. è far parte di una tale corrente. voler eludere i termini storici e reali di JEAN DUTOURD Jca" Dwlourd, del uttlmanalo e Carro/our > dico: Considero La Strada non solo come un film sconvolgente e mirabile, ma anche. ed è più raro. come un'opera d'arte perte.tta– mente compiuta. HENRI AGEL 6 S%;,~/1c~o Jfon;~:Jfg'• Jf:~~~!; J,'cl/h11 rfenlra 111una corTente pt1rtfc<,lo:rmenle ricca di /ieuil4 della produ:lone ne-oreo.Halo. Fino a quando u neorealtsmo, infatti, rJ. quel contrasto, volerlo mitizzare ...>. /acendo$l a. un particolare momento stori. Dichiarazione che, ancora una volta, co, sembrava potersi interpretare anche esaurientemente ed apertamente ci dimo-– secondo i suol fini, la crit1ca mar.r:i.lta ,1 stra da che parziale punto di vista si emet– limita a piegarne a forza i signi/icalt più tano ormai certt giudizi. Abbiamo cosi rac– esttriori per farlo ,o.stenltore delle ,proprie colto alcune testimonianze della crftfca tesi. Quando la situazione si chiari, e an- francese sulla Stradll e le diamo qui di se• che quelle opere cl1e si erano prestate: a 11uit9; l'unanlmUà è completa e tutti, an– inte:rpreta.zioni equivoche vennero fllumi- che quem meno vicini agli ideali di Fel– nate dalle opere seguenti dei loro autori Uni, dimostrano almeno di aver capito quella critica auunse subito un atteggia~ l'importanza e fl valore della sua opera. mento che le è abituale: diue, cioè, che si Che non solo è c>pera di poesia, ma - siam potevano ritenere opere realiste solo quelle certi di poterlo Jlloso/ìcamente sostenere che, rifacendosi alla storia, la interpreta- - è anche opera realista perché guarda vano ,econdo i canoni hegelianl, e varcan- a~la realtà nell'unico modo e reale> POSsi· Fellini rientra decisamente In quella cor– rente che. per semplificare le cose, potrem– mo chiamare 1a corrente francescana della produzione neorealista. Si discute molto, oggi, per sapere quale aspetto di quello. produzione resti più fedele alle esi– genze umane e sociali manifestate da una decina di anni nelle dlchlaraz.lonl di Zavat• tlnl Jn realtà non si può Impedire che un movimento cosl ricco e generoso si dilati In parecchie altre direzioni. Visconti u.a terra trema>. De Sica <Umberto D.) De Santis <Non c'è pace tra oli ulfvn, Castel– lanl (Due soldi df speranza> rappresenta– no tra. i vari autori alcune di queste dire– zioni. Fellini, la cui fisionomia morale, le• gata a quella di Rossellini da almeno d.lecl anni, comincia ora ad acquistare una \le– cisa personalità, cl sembra Incarnare quel• la che taluni chiamarano una deviazione del neorealismo, ma che Invece slamo già. in molti a conslderare,come·h, sua trasfi– gurazione e la sua assunzione. Net Mira– colo, In Francesco giullare di Dio, nella. Strada. noi ritroviamo lo stesso atto di fede: l'Invincibile potere spirituale che si sprigiona dall'innocenza umiliata. L'abie– zione assunta da Gelsomina, la scintillante limpidità del suoi sguardi cl introducono in un regno che non è più quello della realtà quotidiana dato che su tate realtà 11 regista ha saputo elevarsi con una Intui– zione quasi mistica. Forse aceuseranno Fel– Unl di essersi Ispirato a personaggi troppo fltti.zl e romanzati, compiacendosi di slm• bollsml troppo letterari. Al contrarlo rite– niamo che abbia saputo rendere a te.I se– gno tra.sparenti e gli esseri e le cose da potercene offrire tutta la loro geogÌ-afia interiore. E se la storia miserabile e glo– riosa di quel due saltimbanchi respira una atmosfera Insolita e Irreale, Il motivo non va rlcereato nella fantasia di un poeta che si compiace di sognare, intenerendosi al propri ricordi, ma nel tatto che cl tro– viamo di fronte a una odlMea tutta spiri– tuale che può riassumersi In tre momentl: miseria. sacrificio, redenzione. Il risveglio spirituale di Zampanò alla fine non può essere capito che alla lucè di un lnvlslbUe lt.inerarlo di "Cuila piccola compagna me– ravigliosamente dl!armata è stata. la me• dlatrlce. Giulietta MHina, autentica rlve1azlone dell'anno nel personanio di •Gelsomina•: la sua interpretazione è stata para1onata a Cbarlot ANDRE' MARTIN .Andr6 ,Vartln (cCaltlor, du Cl– néma ,), ,crlve: ~:~e:t;i!~{:,~s~d~!fo:~::r: 0:11;:~~ !":: !~!heq~r~oeri~e nel reale 1 ci /a scoprire Avventurandosi come non ave-vamal tat– to fino ad ora nel pericolosi meandri del foro interno, questa drammaturgia. del– l'essere e 'della persona dà al cinema nuove possibilità d.1 inflnlt-0. chiarare poeticamente invalide quelle ope- GIAN LUIGI RONpl ROGER FRESSOZ un film e nuovo>. Quei prigionieri a vita <l suol personaggi) riescono realmente a comunicare tra di loro. Felllnr et rivela I pensieri di quelli che non sanno di pen– sare. Cl fa quasi sentire quelle parole che, pure, non sono state pronunciate e che ap– pena appena sono state ~nsate. La scena più bella del film è uno séamblo di sorrisi e di sguardi, di tristezza e di abbandono attraverso U vetro semiaperto di un'auto– mobile. Non c'è bussola. Il nord dell'amore rimane Introvabile: in una sequenza mira– bile tuttavia la zingara e Il funambolo ra– sentano 11 porto della salvezza... Forse si potrebbe rimproverare a Felllni - di cui quest'opera, certamente non è ancora il capolavoro - un certo abbandono alla let– teratura tacile e compiaciuta, una scarsa rinuncia dell'effetto. Ma questa orchestra– zione qua e là gratuita non diminuisce la commovente melodia dell'opera: è quanto rimane del cinema di ieri in questa prefi– gurazione del cinema di domani. JEAN AUREL Por Jcan Aurel, del .l!f!ltthna• ,io:/e "Arti,. l'opero pi.i recen– te di Felllni non ,omig/ia a nH• •1111 o:Uro film. La Giuria di Venezia (anziché La Stra– da) ha preferito premiare Giulietta e Ro– meo, del resto era un bel film, con una bella regia e con del colori superbi. Ma tanto peggio per una cosi visibile giuria. La Strada è un film ben altrimenti Impor– tante di Giulietta e Rorneo o anche del troppo famoso Ladri di biciclette, capola– voro di un neorealismo sentimentale e su– perato ... La Strada non somiglia a nessun altro fllin e non è questo li pregio meno significativo di un film tanto delicato, pro– fondo e appassionante, amaro e pieno di speranza: come la vita. SAINT-BLANQUAT 11 1 E=!,Jf,~~-;ra,~]f]~Jic~r:t1Ji della co,11lf:iOt1C 111110110. La Strada è un film fuori dall'ordinarlo. Da mesi aspettavamo qualcosa di simile. qualcosa di nuovo. Non è In cinema,cope, non è a rlllevo, non è a colori. non è nean– che quasi un ftlm parlato. Lascia agli at– tori la pos.slbllltt\di esprimersi Quasi esclu– sivamente con la loro mimica e cl riposa In modo meraviglioso dal profluvio solito delle parole. Non è un film realista, torse lo potremmo definire surrealista, ma nel miglior senso del termine. Nel senso, alme– no, che ogni personaggio esprime da solo un aspetto della condizione umana. Rara– mente Il cinema ha saputo parlarci cos\ bene dell'uomo. dela sua miseria, della sua Incapacità a reallZZ"nrequello che vuole, della sua grandezza nel momento stesso In cui sfiora la degradazione. SI, è un'opera fuori dall'ordinario. R. M. ARLAUD R. !Il. Arlaud. di cC0111bat•, a/lcrma che Po/lini a 1111 ,Mgo come lo fu lH6lit,. In tutte le storie del cinema si racconta che le Immagini In movimento battevano le 'tristi vie del reportage fino al giorno In cui arrivò Il mago Méllès, apri I mondi poetici, dette flato alla fantasia e molti– plicò per mille 1 mezzi espressivisl di una. scoperta che, prima, era soltanto tecnica. Da quel giorno nitri maghi sono venuti an– che se furono considerati solo del maestri. Fellini è tra questi. E' l'uomo che conclude un'epoca e un'esperienza e ne trae tutte ' le conseguenze poetiche. Non sotterra 11 neorealismo. lo trasfigura e lo ricongiunge alla grande tradizione dello spettacolo di poesia. ANDRE' BAZIN Andrà Ba:in (e Le Porl,1011 Lf- Ì~f,;f t5f ~1~1,;-::r:r~~1J:11id~ lo ,pfrito, al di 14 della ,teua ragiono. Ecco Il meuagglo di Fellini, nel/'i11ter-pr~lo:fone critica di Ro– gcr Freno: (cT6molgnaoo Chr6- tien ,, .. e fJO: Slro:da, ftOPl ~ ,, .. film nrro. Neu11"0 del aMOIper– !~~~~r,I Ilo planlo o .sol/orto in- Raramente un uomo di cinema ha ope• rato una trasposizione e una trasfigurazio– ne plO. prodigiose. Tre saltimbanchi: un bruto, una Idiota. un pazzo, rifiuti del– l'umanità ,Insomma ;eppure con una simile materia. Fellini ha creato uno dei film più ricchi d'umanità che mal si sian visti. La. scena. del sassolino illumina tutta l'opera. Non c'è niente nel creato che non abbia 11 suo posto. Non c'è creatura di Dio che non abbia Il suo significato. Il male e la morte si Inseriscono in una vasta armonia che li supera .Ed è per questo che Il film d.1 Felli– ni, nonostante la sua crudeltà, la sua trt~ stezza ,la sua apparente disperazione. non è un film e nero>. Quando I suol personag– gi tirano le somme del loro dolore hanno sempre la certezza che _nessuno di loro ha pianto o sofferto invano. YVES L'HER 1..o ,tudio,o di cinemo. l'vu l/Hcr dice: La Strada ... è una prova dell'eslstem:a dell'anima ,vero ed ultimo scopo di Questa opera sublime. Le avventure di quel bruto e di quell'Idiota non hanno senso nella len– ta ma Innegabile dimostrazione della loro realtà spirituale. Attraverso l'amore e 1 ri– morsi Zampanò è conquistato dalla sua anima. La bellezza della Strada, come quel– la del teatro di Shakespeare. consiste nel– l'Identificare la poesia con lo spirito, al di là della ragione e del realismo psicologico... Alla fine del suo peregrinare. Zampanò, di fronte al mare e al cielo. crolla. vinto dalla sua anima. E che cosa altrimenti avrebbe potuto avere ragione di lui? L'Immensa le– zione di Fellini è di mettere qui lo spirito In seno nl neorealismo Fellini rifà. Il Rinascimento, eleva la vita quotidiana fino al subllme e carica Il presente del suo peso di eternità. La Strada si apre alle dimen– sioni del mondo. Giulietta l\laslna e.Anthony Qulnn: Gelsomina e Zampanò, due persenaggi che reste– ranno nella storia del cinema OVESTO ......, De Cespedes (Contlnuaz. da pagina O 11t di riempire i silen.::i; la conversazione, piìi o mc,io interessante. scaturisce, zampilla naturalmente; se,n• mai, ella deoo placarla, ordinarla, giacchè gli ospili tentano sempre di interronipersi l'un l'altro per rh• scire a,dire alme110 ht parte, tutto quel che vorrebber1, dire. Ricordo, a volte, mentre raccontavo delle mie letture, dei miei viaggi, delle abitlldini del mio Pa~sM, di aver visto una signora americana trarre datia t.,pr. setta 1m taccuino e annotare, dicendo: e Scusi, q11e1:1to potrebbe essere un ottimo soggetto di conversaztv· ne>. Ma la conversazione, cosl predisposta, forse ncn rappresenta 1,n piacere nè 1171 conforto, un sollievo. un arttentico i11tereue. Non è un hobby, insomma: come lo è per gli italimii. Infatti io dubito che, se noi non 716 <1bbiamo aUri, i,i generale, se 11on ci dedichiamo molto a collezionare oggetti o insetti, se ci appass;. ·· ttiamo poco al gierdinaggio, è perchè gli oggetti sono freddi, se,1za vita, e anche le pi1ì belle farfalle, i p11' bei fiori, no11parlano, sono muti. Q11011to a me credo che se avessi un po' ,li lem.p') libero non lo impiegherei, certo, in rm hobby. Ci so11J ancora tanti libri che tton ho letto, tanti quadri ch<J tton ho visto, tante cose in questa mie, cara, inesa11ri– ribile cittcl che ancora 11011 conosco bene, pur vive11• doci d<, tanti anni. Vorrei, dunque. dedicarmi sempra di pii, ai miei 1,rediletti interessi, agli amici che ap• prez.::o e che amo e che non ho mai tempo per veden quanto invece vorrei. Giacchè io no,t solo non deside• ro, non voglio assolutamente distrarmi dal mio lavo• ro, dalla mia vita, dal mondo clte mi circonda, ma intendo, an..::i, interessarme11e sempre pilì profon• damente. ALBA DE CESrEDES E' IL MIO ''HOBBI! ,, Prisco (Continuaz. da pagina 4) r~d~ 1 ~:tr~~~e~lfra~r:: ~f~: sempre a !arsi vendere qual• neddoti, delle confessioni più (~~e p~~a~~~~lerl~r:;neri r~~~~•Bg~~~1/:f::~~n~ l 1 ~ gli americani. per mettere gll corda a meraviglia io ;~~~ 0 d:1 1 ~a~~~~ 1 go~ 1 ~1Jel:: ~~c~\~~ ~~:ntstio,e ~~ra~~ ~~,f.~~~~~~nt~p~au/t 0 .fi:i!: ~~;~i~!~ nel più pittoresco (cf~ir\>s../'~~~fir's1d\elei~f. Soste belle, e ~app~clfican, ~e~!~to~~:a~ ~~I u;osf~r'fn~ 1~r::;:.~aP~gs~t;~t~i~ 1 a~~~o;f centri, si fa gran spreco del• tre eslgen_zee.d Impegni: e m la parola e professore>: pro• questi g1orm per esempio !essere lo, professore Borrel• non ho tempo a pensarci o li, professore ogni cllente O distrarmi, devo badare a seri. amatore. Dal balconcini s'ln, vere 1;ma conversazione per travvedono cupi e folti I glar, la radio e il tempo stringe e dini, dove di questi tempi non so ancora che dire: un3: ~uillano I mandarini sul ra• conversazione nella quale mt m come gialle segnalazioni. !' 11 ~~~e;t:, d~ ~~~~r~e~~fe~~ , Don Gennaro Invece. si tro.. posso scrivere. e con tutta , a al lato opposto, m una sincerità le cose che vi ho yil!zza d'una traversa di via raccontaie stasera? Parlare fr1bunall. In una bottega d0, re del proprio hobby è In ve alle undici del mattino pa- qualche modo svelare qualco. re notte e gli oggetti amm.as - sa di sé, rappresenta pure satl emergono com~ pallide una maniera di confessarsi: ombre: ed è già un avventu- e confessarsi è sempre dlf[I. ra arrivarci: è un uo?'o pia• cile e Imbarazzante, anche cldo, pigro, e un po tras0, In un paese, come Il nostro, ;"e~-~1~:: ~~~ P~~b~~r~af°: ~f~g~.stltuzlone proclive agll noscluto, epperò resta can• J\IICIIELE PRISCO lli901•elH (Conunuaz. da pagina 4) Per il segreto di un'anima, e per favorirt1s re ansie 11e.n6distrazione: co.sl che caccia, pesca, fmnare, bere, e i conforti, darei tutto dì me, rinupG'erei a tutto; non mi sentirei più in lotta col tempo, come mi 3ento sempre in ogni azione, tanto da essere incapace di 30· spendere il tempo, di allentarlo, di Cllleviarne la corsa sciagurata. C'è mia conclt1sione in Wtto q11esto,che doveva Bs• sere un di3corso amabilef Forse si. Ed è chs dove c'è co3cienza, non c'è passatempo; non c'è né· dissipa.zio– "~ né distraz_iot!e: cosl ,che caccia, pesca, fumare, bere, giocare al bigliardo, fare 11nsolitario, è p11r sempre un atto, - e per di pi1ì un atto rivelatorio. Ingannare il tempo, è ingannare se stessi. Non c'è scampo. Ma fortutiamente at1che nell'oblio di 11n hobby, ciascuno, int:ece che sottrarsi a se stesso, fini• sce an.::i a capirsi di più. Perché, in/atti, io ho provato a stare msz::a gior• nata in cucina a prepararmi, a fuoco basso, 1111a sttc• C(1lentissima peperonataf Era un bisogno cii per/e• .::ione,non era appena 1rn<1 ghiottoneria! F'are une, peperonata e ascoltare una confesisone - allora - C 1111a stc-,sa cosa, ?'10,1 dico di sl. Non dico di no. Certo, l'atto dello scru;ers è 11n po' tutt'ò ch,e le cose. E voi capite, amici ascoltato;i. eh.e ,rno scritto_re, se è fatto cosl, non p1u) avere de, veri passatemm_. se anr.hc il passatempo d'andare dietro a un fornello gli diventa un andare dict.ro alla grata di ,rn con/ebsio,u1le ...: senonché gU ero, del nostro tempo spesso .sono carni così scipite, che ogni sc1'ittore deve por forza perdere im po' di tcm,1>0a preparare sili piatti 1m po· di 7>Cperonata! GIANCARLO VIGORELLI teca Gino Bianco'

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