Fiera Letteraria - Anno X - n. 13 - 27 marzo 1955

Pag. 4 io quc•to limo: e 1ec11i b t.rittena di ,•h-tre per luo30 dcll'lncon1ro che mi ri1lorta ,·into al tuo cammino. Come aflan11010 mi rk<trdl il patto 1mlico. J':illcan~1 d1e travolge • te la ruia na1ura <la 01ni 11.Heuo dher,E,O!E come in1i11i! Calma Il grido, rallenta la 1,iencna ìnsop1lort.11blle del tuo richia-mo. Qui, fermo nd cuore u>60ddi!-f1tto e diviso, ml c-hicdl di COllOKCrli, ffi qu&ta violcnu che all'opera dirige la mia mano. Verrò ron te, te vuoi che ti comprenda e ti segua, poichè. ti fai comp11no 111mio impMto di tUN: andremo intleme per le lont.lne eternità a quel fine che tulio muo-.·e e accende in 11rmoni1 in un w,J fuoco intclligcnu e 11uore. Venò con te Jttt la 11ace dtl euort1 aUa tua verità. Tu sei la vita che non tramonta, lu('e di ,ah·ttu in quel dono di agire ■ cui I■ piena dell'anima cotucnle, in qut.l barlume di un"in(inita dil1rìt.i. On«:ndi d• tan111 11.tte all"ttnuina mltura, i~rl\3to pensiero. e cl prepKi ;nido .1 grado • rH'eHrli, •ollevi • te la nleflte. C.iu10 t"iTnpoMettl di noi, piegando la nostra n1tur1 al tuo c.ammino, e ti:amo spighe al ,·ento di elN'lf'lilà. Ma lu ehe detti i modi dell'obbcdienu e a da!OUno JN'cterivl un giorno di b1111aglli, in cui rivivi, nel ,o gno um ano infondi consia1en11: e nel lavo.ro a oui l':i.nim■ lndina io confe■.so la tu1 ecabillttl. Ti ri<on09eo r.labile e polenle, io che l>OMO nel tempo, e tono pane di le, mt5Ae.roche iMOrJI ,tupeodo dalla mia fedehà. Segreto fiore d'1nìm.a in-quieta, Dio vivo, che cari ogni de.tino e a le lo rkondud percbè la vita H:biucb le aue luci e ti tahi la morte, ~ l'ul'lmo 1i11 rit'<mqUi$tllO, selo.o ,oUrh·i del mio lt:mpo perduto: e ti ho mandato forle por que:.10? > Eri il feckle 1petthio della mia um1nl!i, la de!.holeua mia conf~-.:ita <' 1Nlenl1 nell'onda libernlntt IU!r ('1\11 In me ti aprivi. Tu che pie:n;i.evi 1n me con occhi umonl dlKNO inteco al mio dramma oonore.10, mi dke1 i: < •ii uomo ~ ,ii 1,erfetto, ,ieni torfr<'ntlo 11ll'11h1111;1misura>. Eri il •11p1•lh:io di am11re, la nuda ''"'enlun ierrena e :I 1uo giudi11io, rori J"affrm110d1e di le nutrh·i. Eri r~I lempo 1'10010dolore di .om1,::liair1J, la divina Idea rhe di m(' 11 fom1l-!IL. F. dunque Nlv1h nel gion\Q dl')]la prova, unica via che C'Onducealla vita: e l'e1hteo1a ti elevi • le d,e la conte.rvi. •In la mia miteria 11ell11 tua l>Ol<'n:u. E' un gnndi, 101110, M -io lo t0. Mli il prent1 del mio ritolto è il &angue, che riuwe il tuo ln11uil-o vh•MJte e lo devia in altri amori: il ,angue ebe nel patto della comuoe padenu, in cui tomi a ,offrire e-on ,ne., ti ,er,e e freme di ant·ia rll~Uione. )li pone.Jti fra le e la terra: e tono med;atore delr:alleenu fra te e dO ebe nn1ore, in 1>ane fl)lendo e in par~ tono pi,n.e di Otcurità, Ma tu che dividesti la luce dalla tenebra e <'Offlote le luci in qnhla tofferttl.U, ulva J1 nonra condi11ione. Tu ehe intretci la tua mllun •ù etA, e a te l'alterna fon.a del 111nir:ue1i nAl!egna e viene da tutto ciò rhe 11erl1ce, eon1ern la ntia imn1a1tlne In te, ehiua e ,colpita nella tua lu«, conte 11 vedull nell'alto lmpulto che formò la vila. CANTO DEL RITORNO L'nptt• è fi1li1 al patimento e nulla n1toe ffnU dolore. Oir:ni germot;lio patì il ,uo inH!fflO, osni alba 11 lua nolle, L'albero rhe rinnova le 1oe foglie ,offre nella radiroe. ln ogni es&enu è un mitttoro di lolle, e dolorose LA f"IERA LETTERARIA LUIGI BARTOLINI: Jsplratlo ne 1igrete ,·ie porl::mo il frutto. Tale osni vita matura. Quf:I eh.e vmne da le ritom1 1 le per il trl'\'aglio Juo 11abilito. E &e ogni tota ~ tola con la 1ua lon.1 e la •ua pena interna, anch"io, 10l0 <'on te, dalla più ottura reritme di me tteuo. m'incammino con que.t11 iminr,.le 1offerenu alla perduta Ju«:. Or.I rli,;eendi ndla fatira che ti cerea. il mondo è nel1'11n1iadel compimento, e aei vi;ili.a di dolore. Eppure un giorno ti &c"hiudenl, picneua! NeU11pen:1 d"eue.-e luo t'Ontro me 1teuo ~nto la tu.1 p~nia, in qu-uta romb111tuta felid1à M>rge la , ila. Cuerra C la ,·rta, rin11~ta perenne in nuove fom1e e corre dove fOffla lo 1pirho, cret('f:ndo in doloro!O ntutomento: la et'ff<'it11 è la doglia dcll'univtr•o, il ('Onlruto la 1t1la qu11H1àdel tuo ardore, e tu .ci guerra. Null:i rlpoN In te, l:a pietra levi;a IL CAN'l'ORE TRIESTINO DELLA Vl'l'A ltflLITARE .'f VOCE POETICA DIGIULIO BARNI da ()0Sllll0 Al,OISIO il tuo 11,pelto nell"aequa, oa:nl ttaglone routim,a la 1rao.cono , ha in .,;. l'umore dcll:i •t.t[llOne pro,~im.1: la •01ll1 è logoula dai pa"'9i, la CMI muta le ve«.hie voci, il .orno vola alle dh1an1e, e l'utro ti tu.tonna, non vi C: 1ll-t!niio che non db parola, Dove va 111 lua guerra? Nel tormento di .-ilrovMti, vanno c-reature e mondi ,ttto l"vnit.i perduta. Nf:I tempo e n-eUo 1p11:io,11!1 tor&ente del hurne, al primo and!B della luna• calens, luUo torre al IUG prlnripio in un moto d"amore, che 11 ,volse comrlet11men1e in te. r.. vii• è Immetta nd tuo J>eDtiero ebe vi ag»ce, I d,U nella tua •olontia mutano ~ani e tlrulltrre: h !erra antiot1 manda ~n 1irofumo di etemilà. SI chinano lutte le tose l'ONI) Il mi1terlo10 t1r1110 Jella 1orgen1e e 1oapfrando llilli,no il loro divfflo. TI vehno e ri1nn-undano gli altri del m1t1ino, e il freddo ebe ti 11empera, l'aNUn che 11 pN"p11r,1, il vento che fhchl•ndo pona l':tttlunno allo 1tradale ,.h·o-no in un albore di divinità celala :tppena. Vecchia ten-a. 1rlM del di11arc:o da te, ma trepld1n1e- dl un'indi.s1inla comunione, uld1 di Ull3 o•rura innoeenu che Il dolore volge a leth:ia di C'llnti e di voli ntl rlcli ehi:iri: to rnan o le rondini, t 0 infit1i,.ro1}0 i p15, c.ri alle tie,H di hi1nco..pino, pokhè tutto vi■uia ol tuo dono Ue6«nte, E co,ì l'uom.,, CANTO DEI DONI Perfeuo :amore, iw-Ua carità de.I tuo di~gno, trepido inehi11uvi ,u colui che nundavi la hon1a d; un'infin1111natura. E l)H ,pu:la nel togno di un per(tllo mnndo il cuere a eui ti rh~l11~i, ora ti ,·ede in tulli I donk in tulle le poterue 111l,1crio-edcli uomo, che ti nvìano o un infinito <'Ompi~nlo. In eue Domenica 27 marzo 1955 ti coltiviamo e ti portiamo, Dio vii·t.111e:pokhè tlamo intimazione di un tornp1to. 11run1ento di u:n pen1iero, tuo togno e tua dimora. Ed etKliamo ag.:r>do, rinu:lone cl t.tncella, Noi ,iamo v1,•i .olo nel tuo 1tam1>0. p,tt eni vii.I di azione è vila eterna. Che C: mai J.a noura vi11? Un pun10, un laffll)O fn le due e~rnit.i. Pure il pa._..,auio avviene in te, congiunto alla tu.i 1(en di c:aldo amore. S1 che li no•lro tempo, c:be. ci )~\'Ora a morte, •i confonde nella tua ulma pomaven. E d dono ule I divino ÌDCOntrv. E il cielo 1'apre nella carne aeeeeai.. the ti vede, ne.li" ora fu11iuv11 e~ ti ..ence te mpre più fermo. Rinwilda la vita, pover~ vita ehe puta, 1rn(o.rma , ecor.do la lua lmmasine, nel ritmo r,ro fondo d,.Jla tua imeniiont, il siorno che' ci fu d,110. E noi cammineremo tulle tue atrade che per 1empre 11.lbeggi1no, <.u11odi•Ile tue vie, nini di tt.e.U1 partjti d3111 tua menle I ferirci il cuore. E noi ,uremo eon doloeue rmtaMabile, intera umanita, •ui tuoi liii dJ 111« alla tu.a mente rbe la conobbe e la volle. Irraggiata nel 1ilenzio del tempo da an tol centro, un'immaJirte. Hl:a I te consiunta. ~oi, 1tuhura di DIO. li cono•ciamo nei doni umani, doni del ritorno. :'ioi. modellata creta, urM di morte meditata e Mntibile, ,edlamo nell"armoni11 di un ordine CTeteent,e o;ni notlr;a ,pennza. Noi, diace1i alle infime 11m11ruu, nel dolore Ji tfuggire .a noi 1lt1t1i. rilroviamo b tua primi;i:ia. ;'lori più tri•ti 1iomi, fermo )uo,:o dell'anima. dik:hiudi la tua ,·inù 1,erena. E q~oto tempo in cW nema 1'1ue.a, que1to mondo che 1.i volie alla notte ha slà ftaJTIIIWI di rON etttna. LISO CU&CI Qu.uto J:)Otma fa parù: tùl oolume "L'E,vle e Il Regno" di pro,.,.frruz pubbllcadone. GIOVANNI OMICCIOLI: Pae u.rflo (Oal~ria e Il Pineto•) CRONACHE DI POESIA a cura dl L,UIGI CAPELLI .'f iu, .,. • .o81 10 ID 11atale blioteca o Bianc~

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