Fiera Letteraria - Anno X - n. 4 - 23 gennaio 1955

Pag. 4 LESUERIVENDICAZIONI, BEl,LINI, TIZIANO, PAUIA ILVECCHIO * ROBERTO LONGHI EL'AR1 1 EVENETA La sua jJosi::.iouenell'arte veneta non è certo quella dello speciali.Jta 1 e/te rettifica atl.ribuzioni: è ben. di più, oltre a quesl,o - E' infatt.i una valutazione di fatti e di. momenti alla luce di una conoscentn pro– fonda della ,piritua/ità di un'epoca, u11aqualificazione critica di e,si * LA t'IERA LETTERARIA * Dt>menica 23 gennaio 1955 LA "FORMADELLE OMBRE,, CHE INCIDONOSUI CORPI * La vicendaearavaggesea Nella sostanza di ogni studio caravaggcsco di Longhi sono iodjcati i precedenti di una civiltà che è ~mpre tornata a esprimersi in poesia quando il no,iro tempo ha saputo meglio quel che voleva * di CARLO VOLPE Pllò e&sere Ulerlttlmo lao– lare un ordine di intertul, 11- \'0ltl •d un'argomenk> e ad ~rite':aed:i'1•!~~~ •sr=J ~• . rtco che non hft ovuto alcun limite effet.tlvo di appUcazlo• ne. Sarebbe Il cuo. forae, per Roberto Longhl, atorlco com– pleto di cui ormai non c1 è lp:noto U penalcro au lanta 1to– rta dell'arte dalla nne del mondo antico al noatrl giorni, &empré egualmtntc 1dntlllan– te di critica vera. at~t'":Yla, la•.ar:_,.rr pl~au~~ per l'c:Cza reale di un no– do di colllmulon! mentali, e aentlmentall, fra li 1ran crl– tJeo d'arte e Il 11!gnlflcatounl– versale di un momento della nostra civiltà che viene a lm. pegnare direttamente la 1ua umana CO&Clenz.a, certo è che cl aembra di vedere 1nodu1I lun10 tutto Il tait.o dell'opera di Lon11::hl una serie di 110ml, di almlll&&lmalncllnadone lu– mlnoaa, occupati a Incontrare [:,'' c'i~~:r:~~r~ito i~re ataglonl. Su quel motivo, aul– la strlacla arruclnant.e e re– eondfutm11. di ~orla ln cui al svolge, si vuol lnal1t.tre e dedl. care la muglor att.cnrJone, seguendo Il LonghJ negli at• ttgglan1entl della 11u11 medita. zfone: lntcao che l'avventura del critico avevt1. tr.nto dJ in– tentato e di Intimamente cver. alvo qunnto la. mutA 10luzlone ftgurale del remoto eroe ,u cui anda.va meditando. E giovi av• ,•erttre lnftne che In un almi– le Intento non 11 spunta un l'ilo, tra glj altrt. di un11. atorllt !onll'hlana ad Jntrecclo, che urebbe mendace, ma al crede dJ chiarire che queat.a ala la doraale che alimenta quelhl CCCNlonaltaalma concreteua penuaalva del auo atorlclzu– re, quasi la dlmenalone ldeale dJ COlcienr.ache la aoatent.-.. F.cco del resto un m«4"nlflco libro, e fanno due anni dalla uscita. che vi al dedica per In– tero <• n Caravaggio-.. Mila– no. 1'152), un libro senut llP· Ci1f~t~ rib~t~~l~~~~~v:1 1 \) ~allata che ala atato scritto da uno storico dell'arte; che come opera nata per quei se– gno acevera e ,conta la plO. gran copla di reali.A e di villi rn:ut!l~na~;~ t~at~er~~:: 111 de~ f'e~~ ;,~~~~ p~~::~ ~!~ rio, 11ebbtnepurlulmo e di pu– ra scrittura cr!UCl'l; rammen– tando del resto che le sua verità acC06tante 11.vvlene a sperimenti accaduti. come spendendo I rlaultatl di un a-là lunfrhlsalmo discorrere aul do– cumenti certi çhe sono le ope. re, e ,tendendo lnnne, a guf. aa di moderno romanzo 1tori. co. li\ veroslml,1tl!Ant.e atorla di MlchelAngelo 6ft CarAVAgs;-lo. Più che mal li tenore del det.– tato viene a crescere degno della fon.a di condotta e di metodo. 11astupire Il lettore - già assuefatto comunque a al. mili prestigi Joni;hlanl - quan– do della pagina, che &e1:ue spesso kl. trAecla blo1r11nca, vede Immancabilmente ripe– terai l'equivalente naurale nel– l'accompa•namento delle t11.– vole - o viceversa. potremmo dire - come J poeti de.I ro• manzo ,torico RVrebbtro dt-tl– derato per orrrJre un Pottlco confronto vl81voal loro ~ntl• cinque lettori, e come, per con. tro, Il Caravall'ilo medesimo avrebbe Invidiato quale IUMI· dio verbale alla muta formi– dabile presenza mimica della proprla arte. A visione letLA del libro di Longhl si sarà indo!.tl perULn– to a riflettere sulla prepara– zione che l'ha conaent.lto <• non per rubare Il mestiere al RlpamontJ ...-. nveva già acrltto, come pregustando que. stl frutti>, e a rivedere tut– ta la rdntlva sanlatlca lon– ghlana. non potendo tr11reu– rare ciò che si rlcave da quel• l'evoluzione menhlle e da quel. l'afnnamento se non a rischia di perdere la n~one netta di fatti ,torici che, In vta for– mativa. ae non sorpaa&ano In. tegrnno però neccs.sarlamente Il dato puntuale d! C11ra\•-g– glo: cl~ • dire la motivazio– ne p11dana - che si precisò lombarda e brC$Clana per via di • pe,r&0ne• - della &C"O~rta di Carava;gto 1leaso: le rh•e- lulonl. ili Incontri 1u pel tempJ di queaf.a terr& dove &gretola 11 primo •romanzo» o Il primo volpre romanico, fra I campl gra11111 di largo trl• r01110,creaciutl &Otto Il gran– de occhio pigro della prima– vera. del medio evo, e dove nella costante feriale dell'arte al riconoace troppo preato lo 1plrlto della futura • peren– ne rivoluzione» caravaHCIIC&– Tuttl questi mormorati cla– mori 1paral nella vastità del prt..uil padani e reincarnati nel gradi più alti della cultu· ra moderna si rlanlmano e 1ontlano nel vecchi aaggl e • que.sltl -., • Eccoci dunque a citare già I • Precedenti caravaggegchl • famosi e, alU glil.. • Cose bre• sciane del '500 »: e con l'ani– mo di Invocare che non dia– no perpleaaltll. al nuovi letton quel rtrertmer:tl dlveral che ora Longhl aggiunge, per esemplo, verso Muacclo, par. lando •Caravaggio•• quasi per prevenire un \160 Incauto della formula • da Wll!gelmo all'arte moderna-., che auone• reb be tr oppo &trtngat.a e, al– la ti.ne , lne!ftclente. se non pleg aue I auol e5treml, alleni da una storta territoriale me. "'mente poaltlvl8ta, a com– prendere una costante .sovra– na comune a certi ratti ln– comparab!ll e e lnwrlablll • dell'arte, oltre 11 limite cloà di o~nl convenienza di mente locale. SI veda peraltro In questo barno del libro recent.e come Il nome di Masacclo sia evo– cato alto e fuggitivo nella pre. clalone del rlaudmento d'am– biente, e trascorra via come uno spirito Inquieto ol~ I ntgrt rlpart colmati dalla mente caravaggeaca: • In eff'ettJ. Cara,·a~lo ata- • gllò QUCISt.a aua H d~rlrJo- • ne di luce•·, quegt,o poeti• eco "fotogramma", quando e l'atto dl cronaca ll'li parve e emergere, non dioo con • un " rlllevo ". ma con uno ::r'c:er:~a~ÌÌ:. e1:: ri b~i. • monumentAle. come dopo • Ma,accfo non s'era pfù vi· • alo. La luce che rade .sotto • Il ftneatrone, spartita dal• e l'ombra come In un quadran• • te regolAbOe, lascia rtneul • ftochl sulla sordida lmpan- • nata; aoapende nell'aria rre• e ve la mano ,del Cristo men– e: tre l'ombra corrode n .wo : :,t:~:o ~VO~:f~j~la ~~::: • guance, 11 specchia nelle se. • te del glocatorelll; aoata su • Matteo mentre, raddopplan• e do ancora. con- la destra la • puntata, s'addita con l'altra e qua&!di~~;- Vuol me?> ... Quella sicurezza e quella acribia. di mente storlCl'l, e U rlsulLAlO, tanto meno poyono sfuitglre a eh! abbla aegulto l'aftlnan l degli strumenti lon. ehlfl.nl. real v1a Via plil.acconci alla b!M >gnacritica; ae. parten. do da quelU tnlzlal! della epura vl.atb!Ut& -.. che .sollecltavano un criterio partitivo.applicato st.ttnuament.e alla forma secon,. do t dlvcraJ &Chemlgrammau– call tipici, ben presto li s1 ar– ticola In d~nenzc senr:aluo rlsolut!ve di qualltlcazlone poetica. Addirittura si vede, nel contesto dello ateao &ag– gio - Il • Borglannl • del 1914 - questl due momenti a con· trasto. ovvero come la promes• sa del primo si avveri nella 11lumlnin:lone stupendlulma. del secondo, arra di un lnten. dere diretto, unza residui atrument.all e dottrinali: f Per qu11ntorlguR.tdr.gll In• • tenti formali. Cara\'aga-lo • rleaclva a ripudiare compie- • tamente 11 valore disegna- • Uvo che <>(;Ili OG'8et.toaveva e li.Munton~Ha.t.rad!Zlone &eco- • lare del Fiorentini e e. crea– e re un nuovo senso dJ spa- • zlalltà rondato essenZlalmen. • te 1ulla ,unzione st!llu.a.trl- • ce dl un partito preso lumi• e: n060 che O{(!'.antzza la forma e In p!ant netti e reclal. VI• • alone questA, che d1 fronte • a quella plasUco-llneare del • norentinl lo dttlnl.sco oome e: plutlco•lumlnosa >. Ed ecco poco oltre la schf"– dula dJ aenalbllltà e d'Intuito sulla • tradizione cromatica• che riapre lnoph1atAmente proprio 11quesito caravntte&CO ad un grado più aporofondJto. con questo tratto dl penetra- zlone storica. auJ vtpe1JAnl • sulla lntelllgenza •natural•>, che già reclamava Il auo tra& Cedove reaterl ancora da di· ;~~t\e;e _i·~f:!~~ der J!n~: ti dal proc.cMO coralvamente orientato della pittura lom– barda): e ... e per problema venei:la- • no Intende non tanto li co– c lortsuco quanto quello che e riguartla la Urica della a.o• • stanu plt.tortca. la Urlca e cloè per cui gll arttaU con- • ceptACono Il mondo come • fonnat.o di una unica mate- • r1a che Imprime egualmente e a tutte le forme e a t.utU Jlt e obblett.l le•~ qualità pr1- • mordlall dJ ~ di e compagine atomica .. di coe– c slone e di peso BelllM!mo! en problema era appunto di materia e di 606tama • cune>.e coal an- ~:v~ef:1iu6::~~ ~~~lu;:~: prio la brillante lmpalcat.ura puro-risibllista. Ed oggt cl potrà aembrar semplice <&up– ponendo che In moltl abbla– mo meditato su que&U te&U) att1,ngere Il gtudlilo ad un r;:.rgtea~afl1:a~e~ri~ ~:: bue quelle fonnule. portati di grammRtlca storlca. che anche l'oper& d'll.l"tepiù alle– na sembrava dover 6'\ht.lona– re per ogni leA1ttJma lettura. Anzi. di tali str umen U. 1asor– presa che do, ·et.te accompa– gnare li e Pter o d el Prance- 3Ch1 e lo sviluppo, della plt.• tura ,·enezlana • 0914) ne avrà con.tjgl!ato l'uso. pl"O: profit.teTole. m&&eherando 1& tn&ldia dJ una ator1a troppo a.atrunte rtapett.o al mutare delle ore e d egli umori crta– th'i: ment.re . come al aa. tal penco lo 61 allontana quanto ~l~d~~-~~~U. e Riflettendo inoltre che Il prontuario fonnall&t& aJ era concretato &UIcorpu, del ru– na.scl mento lOICano aaaunto a cla.ss !~tà. donde Ai cst.:"aeva– nO" g U uempla di una gelo- ~M~~rae"\~~0~1 ~~l~r~ tre epoche o motivazioni men– tali (&I pen&I al e caro .!itlcen– to • opposto da quel gtovant crltlcl) andava preparando un11 opposizione di eriter 1 dt giudizio. e Insomma una cri.al AMAI gra,•e de!'ll &ludi at or1C l 11rUsUcl. 2:· stntoma.Uco che Il oont.rasto al manlfeata&SCsu– bitaneo Jn Longhl con Jo .i;crltto aulle due • Ltsc •· di LeonRrdo e dl Renolr. che ai nzzummo dl&cret.Amente - e v1nce col suo ombrellino la più modemfl.: più che abba~ stMza. In ogni C&IO. per get,.. :~uf~ 1 a~~Iì°~~~~~ e grammaUca. anche se U&àte con tuttJ 1 e tatti •· non po– tevan 81Ularel'lnternllo men• tAlc che M:lndeva l'epoca no– stra. contraddittoria ma in movimento. dalla ragione di un umMt.3lmo che chlamJa– mo anUco E comunque ad amare quel– rumaneslmo come una zon• Intangibile dJ coeslatcnu: &u– preme - &I pctW al e Piero della Pranoesca • - non 6&• premmo con che aplr1to c:or– J'Upondere se non at.traver&O codesta. ronnulazlone cultu– rale di un e umanes.lmo mo• demo•: •ntsUato forse di ::1ntent!~tt,;u Jf dra=A~~~ del fenomeno lonRhlano - mentre ti cuore non può non battere che pe.r clh di cui 11 nutrono le proprie ndlcl CA1- ~.~~~~~11diaf:t\~~!~1Mlte~~C: risc11tto. antlclaaslco. e natu• raie•· mA cht per quelle ate&• M tnoulet.udlnl non rlachierà mal di &MOplrslaasaporando. dellUStando. e Jrodendo• le opere _ dete&tablle e&prea.slo• ne! - e.stetlu.Ando. l.Anto m~':Ju.o ad 01tnl modo che eh! non ha buonn pratica d1 critica d'arte intenda ln que– sto la aupremula di livello della ca.tena di tnumlnazlon! Jonghlane. qu~ntodtludentl oer gli amatori del terreni flnltl– ml alle opere, dove la critica celebra la aua morte orofwna– ta. E questo solo rillt'Vo ba- sterebbe per t'.:~t,'6e V~~~- (Co~. IJ Storia di-u1•a pi_•odnzione instaneabile iblioteca Gino Bianéo

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