Fiera Letteraria - Anno IX - n. 37 - 12 settembre 1954

Domenica 12Settembre 1954 Giuoco confantasmi Racco11to di GIOVANi\/1 GIGLIOZZl atruda nota. C11c,,,acere po::.o 1c-14oterc le frond~e ernie .degli alberi. acarnlcore torre11ti. ab– baudo,wrai come ,rn bionco e te11ue 111crlctlo al vc11to d!e.. ,1atc! AdC880 E1·eli11a ricOH03CC la aooo~ia ac11rn della c111can, il n11011c1pio. " 11("] mc:::o della p a~a lo fo11t(lnC1. E t_·n a spcc– c1ti11rsi nc1l'rrc-q1w, rtJC111orata dalla 11,ce tc111Le di 1t11 lam– p,011e. • Come 30110 bf'lli i woi ro• pelli biondi. Erclina. e la tua p cola bocca. " nli occhi: ma 1111 ragg,o di t,1110t, trof1(1w1 >O rcl ac- 1 >. • ' sct·eromcnte proibito oi•'°corc ai fantaami •· Evelma t·uol toniare dal a110 i,rnnmorato. Hn11t10 101 c-uorc i fC111ta.,mir Q1ieato no11 ai &n1ml:moi. Mo qoolcosa battr 11cl petto di Et·C· lìnn rivedendo le atrodc ~– corae i11.,iCt11r a liii nei ,crcni crep1'3COli Nlit•i. qua11dol'ari11 trascolora In 1111 1'iola pallido. Co81 dcv·cu<'re il iie,1tito di on– la della mali11eo11ic1. Ricordi. Bt·l'litra, il prim_o ba cio1 E quando .ti cmnm1nat·a ~Jt'arniar~ ~• •J~ 1 ;~ ~:;:~ a Ncu1wo ,101,rcl m<1i •e 1' vol~ Bibliotec LA FIERA LETTERARIA Poesiedi AngeloMariaRipellino 'J'eatro C'~ sempre: un 9iallo t:elarìo che con Arrirturn riu.ada annunzia. il gn11dio della farim, lo petulante allegria. Ma poi qmrnt1 <rngeli in pcirriu;ça rococò, quanti <li<11Joli n frak e monocolo, quante reuinctte da vicrofo film, sceoliendo a cn"o nella 1Hatca che a'Ulumina, indicheranno col dito infallibile un JKn;cro a1>ettatorc f)('rduto che .,,llCrnin a1dla poltrona e ai fa "chermo delle t11in1111cole mani e inorridi~ce di,wnzi ul gioco trom,o bel/ardo; ,m wvero aJ)ettatorc elle presto aotto il dUagare del 11,dibrio, aotto il fuoco spre::ante del riao, raccolto nelle 1>i11mc e raooriccllìato, trttto trema11te e ro.,so di ve:rgogtl(I, ccrdrt\ in ginocchio a inuocare perdo110. 11111.leto Con gro11aecalze dì lana rattoppata e con la. spada di cartape.,to. U pri11ci})e di Danimarca, il capo dei gi,itti oo errando di villaggio iH t:illag9io per redtare a11lle oa"i tarlate d' scene vrouincioli la &11aparte tremante. Come roi apo&tolo aDcm1ato, coli di.sputc, con le ombre polucroae e intreccia contorti dllelli con gli apauracclti del disagio e della 111i.,cria. Che pena viaggiare "" squallide panche dì legno con. la Irma di !/6880 al fhte.,trino o il gran fredclo della ,iottc e la testa vacillanie e la noia di 1111'O/eliaciarhera che ricuce gli orli del 60nno con aghi di vuote parole. Che pena ingliiottirc J)One e emtagne, in compagnia di fantasmi dalla camicia atracciata, ,.arridendo alla ge,tte c11rio&a che con le la11ce del vituperio a'aDolla Mrridcndo alla gente c11rio&a per trafiggere i gHitti. E in. tanta deri3ione, che pena ritardar la- vendetta e fingerai -,empre più pazzo mentre la Morte gj(\ tende i auoi laccioli. Viaggia Amletp, ,viaggia ricoprendo con l'1trlo dei bisticci e dei monologhi il rotolio e il rantolo dei treni, uiaggia per le "tazioni "udicie d'un mondo gretto e uniforme come 11na carta a fiorami, "ii c11i cacio talvolta ttna macchia di vino. d'un So(lnl lustrascarpe n luatraacarpe clorme &u 11na sedia di l>(lglia riaeruata all'ombra dei clie,1ti, ai fantocci e allo Morte. Lun!}l1.e &pa:zole graffiano il -'Il«> volto con &etole tremanti infreddolite, tacchi, tacchetti, gambali e coturi,i pestano come un. ballo contadino "" ,m &oppalco di legno. Odiate "carpe, vacillando a tm filo, mariot1ette di ])elle rattoppata, premono a,111(, udia barcollante coi chiodi della pene,., coi lacci del male. Uhi potrà rimbeccare e rintru·zare q11e6tOcorteo maligno e spaventoso di s11ole gobbe, ,rn.,ute e porcine, Quale scarpa avrà pietà di, 1"i, di ll,i che dorme come noi t1dti "" 11na aedia aempre d~poata al crollo, ae11:a sapere che al varco ci aspetta. "no spietato e«ercito di acar1>e protlto o. caJpe&tare1 lnutllmente In1dilmentc Kao-O-Wang trae da una cassa laccata file di lampioncini, sciabole di rame, draghi, calici, &erpi, bandiere atralrtnatc, che al suo tocco divampano in candelabri di fiamme. lnutilme,t,te dise9na 11el tcs&11to dell'aria con ,m cero fumoao le lince d'un vecchio castello. Qual trllcco avrù per mutare ae &teno in freccia o il, fantaama o in eaercito che "paventi la morte1 Qual mmore di pentole o di /erri o di cora.::e, q11ali muraglie di apine 7>otrd opporre al aofJlo dell'argillc,.1 E frattanto Kìll11.de con "" gioco &empre uacillante s111le"cale tort11oae del dubbio, a'ilfode ~'ingannare lo "J><12ioe l'int1i6ibile macchino. del Gronde A1Lt1mno che &poglia t1,tte le a11e immagini di carta come le gonfie maniche d.'101 ramo. /tu,tihnente K(l.()-O-Wang ai ,uuconde detltro ,ma largo t11nica cucita con i rocchetti del sortilegio, inutilmente rimbalza inebriato dentro lo. &toppa degli appla1'-!i, in.utilmente riMerra con triplici 3pranghe le deboli porte del 8110 carro:::one. · ANGELO l\lARtA RIPELLINO E' vero che la notte raggomitola matasse di lana nera tra gli alti pini è vero che i rami trattengono i venti come l'loclne stanche è vero che il vento scalpita con ioccoll di neve e di brina è vero che ti ascolto tra gli alti plnl e sento lo strepito di puledri o è solo ricordo di echi lontani Perchè non vivo tra gli esseri umani ma nel tempo nell"ansla del vento che corre con cen10 puledri. nell"alllmo di un cristallo di neve che nel sole è luce e brivido di gelo sul ramo dove tra colombe bianche chiama le farfalle stanche della neve. E' ,·ero che lo solo ascolto quello che nessuno Intende perch~ non vivo più ma sono già nel tempo attimo di cielo e brivido di neve. TEMPO DEGLI ALTI PlNI Tempo degil alti pini che ,•oclferant• soli e superbi di un verde di aghi. trapuntando Il cielo di spllll. tempo di sole radici che esplodono nel rami delle nubi Tempo di sogni era. la mia slaglone quando con volto diverso 2uardavo l'alto brivido del vento correre tra I verdi pini per ogni ruga di corteccia. un uomo tramuta voce di parola In silenzio rimarrei tra I pini ma non posso perch~ ho nalura di sangue che tra assi di quercia travolgerà queste mie ossa che oggi ascoltano gli aghi degli alti pini. GlUSEPPE AVARXA Pag. 3 GUIDO HENI: La atrace d~a-11 Jnnocentl CDelh, Mostra boloa:nes,e di Guido Reni 11pa.rla a paa-. 7) POESIE di Nelo Risi NEVE COME INFANZIA Milano oggi di mar:o ae aUungo la mano colgo tutti i /rHtti. Un'azzurrina. polpa &erena giù dai tetti i badilanti apc:zano la croato. - ò la neve d'infanzia che fa belli gli oggetti. Ma già va oltre gli atadi e le chie66 so7)ra i boschi di fra-,aino a lato del Hrpentino granitico dell'Alpi. DELFO La terraz:a con veduta avventurosa. a,ùla, vera. natllra. del grr,co, un grumo di roccia. e di gre1---iti tal diavolo Winckelmann e il brivido c4teticoJ 11na co.,mooonia alla buona sole e lima a portata, di mano e gli uliui che fiumano al mare. La capro. belava dall'antro mentre a ridoa.,o del monte , tra plinti e uo1"te ai afalda lo. fila. aorianu dei ciuchi carichi carichi di miti. L'OEUVRE DU XX SIECLE Monolitico. o 11111.,iva l'opera t Id per l'eternitd, Un po' c,cpa 11n po' ro::a un po' b rumo.,a iK un arco di morene progrea. ,i.ve da pae&aggio quaternario. La gro11-C0&(I. Che minatori che ca3tori 8C<LVO. scava aotto l'erba c't la. torba la necropoli aotto la metropoli c't iJ carbone con l'11ranio col bitume per i tram .,.,i mocc.tdàm. l,a. bell'impresa. Ca1,-iamo i /oafati rolmiamo gli 043ari, dri::iamo i muri il muro del pianto e il muro del 111ono iJ muro apinato, t1ati fonati. Per il futuro. Che 1"cidn co&cien:.a punitiva che c-omplc.,si mcr ehe l11mi e-li.e digeati che claadci tede.sch.i in tutta pt>lle dei ghetti di Rik:owo e di Varsavia. Vioo il &f':colo cauia. Clte gai<• scic11.:-a: maremoti per il ftm!'JO balneare di Bìki1ti mare e monli pei bambini radioattivi di Hiro.shimo mala morte per le &clmmic dentro i rozzi planetari. Tutto grati&. mente una conrerma detl& legge spietata che ii:overna,·a Il nostro amore. Scrutavo e au.endevo lmplacabUmente, :.11 Emilia e In me stesso, le tracce di una stanchezza, di un cedimento, di una fred– dezza, quando l'altro era più acceso e convinto. Vissi co~. sull"orlo della roma. per tut– to un anno. Accanto a me Emllla, a cui non rh·elal nul– la del miei presentimenti e poi della mia certezza. era un essere col quale un vero contauo ml diveniva sempre più dlf8clle. Finalmente oii:nl dubbio fl- j,~frio:!P~I ::;,:rei,c~~POruC:a~ un malinconico Inseguimen– to. la caccia crudele di due esseri che non pob<'lno vh·e– re unlt.1 ma che un de!'itlno lnesorabHe costrinae a cer– carsi e ad eludersi. Allora. \"olendo consen·are In me per semprp Emilia Intera, la uc– cisi. Ho tcontato dlttl anni di carcere: adesso sono qua. solo. oues~onato dal silenzio e dalla paura. La notte, una folla di Immagini dolorose. tulle col volto di Emilia e mio. ml Implora e ml minac– ela. chiedendomi una libera– zione, una redenzione. che lo sono Incapace a.nche di Im– maginare. Spe-ro nella morte. che non saprei darmi. come altri sperano in Dio•· Ultimi appunti di uno scrittore Ormai non sono che un pri– glomero. t;ppure tutta J& mia. vita, Il destino non so se pn) compassionevole o consolante che ml ha costretto a ,·!vere In mezzo a tantum!. e ogni ~J~1Fa~f~·e~~n1~f!~1:: 1 !i ostina a riflettermi nel µas· sato, t estim oniano di aver voluto fa.re di n,e un uomo ltbero. Perciò ml chiedo a chi, dentro di me. sia stato con- =e~~r:i°;:;~. lfnte~:m1~ co era nascosto nella mia esi– stenza. da anni all'agguato di ogni mio gesto. Luttuose fantasie ml perseguitano; ml sembra di a,•er tradito; cre:- fgu:~,r:?J~fnll, ~:8~u ~ me. con teste esana:ul e mani imploranti. lo odo mormorare minacce e preghiere lncom· prenslblll e torturanti. Le mie stesse creature, gli esseri al quaJI ho dedicato la mia vita e la mia anima. adeuo Il sen · to decisi a vendicar'$1, pronU a de.rml In preda a una uml. llazlone e a un abbandono da cui soltanto la morte potrà liberarmi. Cosi lrueg:ulto, non so plù pensare. le parole ml mancano: ogli Ubertà ~ strap– pata. alla mia mente. Forse sono punito di aver i,celto le Immagini della fantasia, di averle amate più della ,·ita. Sto scontando 11 mio destino di scrittore? Nessuna crudel– tà allora ml stupirebbe: è !l~~~odlh:hr~ st ~~~to 81 d~~i~ una forma. lm'f)rlglonar!a In un nome. Se ho 1rncora un conforto, es.so non ml viene più da quelle Immagini. om,a\ sol· tanto oggetto di tristezza: ma da alcuni ricordi che giungo– no dlspenil e Incerti. attra- ì'.!"~!~"~r~it~lin~ '"t! 1 :a~:~~ stl lm1,revistl compa.gnl della mlfl solitudine è senza ml– :surtl. E"5I vengono e \'anno senza ••~-Ione: di colpo ml sento colmo d~I loro calore, e poi vuoto. !asciato. senza tempo per trattenerli come senza potere per suggerir!!. Appaiono e dileguano In mo. ~~ co~~na~tt~~Ysti:r1i i~ allendere la loro rugace e pietosa presenza Intorno al mio cuore. Uno di e.~I. l('nt'ro e sup– pliche,vole. da l'llc~nl giorni non ,·uole lascll'lrm1. E· J"lm- ~~~n~:ar1 auven~~f:~n c~~ tem1,o cosi lontano che non saprei contl'l,rne 211 anni. Non la rividi mt1I: percM, Il suo rantft$.ma Ortl eh ·am1 con tan. ta f'>rza. con lmP('rlosa. dol· cezza. alla m 1 a memoria. non pos~ sple~armelo. Rive-do le fli;i:ur('offul\Cate. rlodo I suoni di qut>lla brumo,, giornate. Fl't..\N'CESCO TENTORI (continua a pag. 6J

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