Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 45 - 8 novembre 1953

Domenica 8 no, cmbrc 1953 LA FIERA LI:TTERARIA RASSEGNA Dl STUDI CLASSICI A CURA Dl ETTORE PARATORE .... AL CAN1'0 D~:LI/USIG~OLO DICHO AH)IANDO UUHA'M'J: Tr11ttorl11 di cumpng-1111 l\lACHIAVELLI,GUICCIARDINI,IL RINASCIMENTO,IL CRISTIANESIMO * Dalmitoal mestiere dell.'uomo lioteca G·~o Bianco L'opera di Libero Solaroli tende a rischiarare l'appassionante mi– stero che circonda ancora la nascita delle « Liaisons dangcrcuses ,. DC * Nl..àR.:JO JP.ICCHJ:: ' li Coppc1!11no-Clll)O di '\larlnt1 l>nn c1"l'J'II)(' l.nns::11 hll rin• \l'nuto, In località di f"nrtt Il '\!11rt, ol'I prt~~, di Brindisi, un.- lapldt ton un'ISC'rlzlont r1i;:u11rd11nl.L' J.aeh,11, 111. cui ro- ~~f;•,.r1~01:~n~~~•~~~t~a 1 ~~:\~• ~~f1~ ~1 1nt~b!1 11~~1~r<'~! nnn tbbe ripos-0 tranqulllo, t probJlblk <'he 11 tratU di una rro\·a ~ul rc.-tro di un pa Unltn d"aNart, ordinata dal C"l'lmanrlri rran~,f' di T•rantr, - ovf' ~,IM mori - - t poi lntt'rmltA Pf'r ie "l·,lt dl\trJtna• tra Il" dllp•nlzlonl della ram,s::1:... e ;Il orrt:nl dtl ('flfflllnlU SUpt'l"'.lOtl. l.a pro\·& ln- 1,rrotta tu rrobabllmen1, rtutll!uata c-orae p11Uotlo In una th,H~ di Br:ndlsl. Atlu,1lmtnlt 11 IN!\\\ nella cappella detrintermerla Ml \Ilare di Brmdtsl l'ag. 3 Da Catullo (traduzioni di LUlGl CAPELLI) CARME II Paucrotto, che ad la. gioia della mia rag4Zza, aia. cM giuochi con te, aW"J. che ti tenga in grembo e del auo dito ti dia la punta. da. aggredire e provochi le llle fitte beccate, quando al mio dolcfJ o splendido amore piace in qttcl auo strano modo caramente acher.:mra coma breve 1to11ici:oal 31to tormento, (credo allora si acqucU un poco il auo febbrile ardore): oh como lei potcaai. gir,ocare anch'io con te, lenire anch'io la. triatc::a. e gli al/anni del mio cuore/ CARME LXII Contrasto nuziale tra un coro di clova.nl e di racaz.:ze L'astro di Venere sorge, giovani, altatevil L'a3tro di Ve11ere leoo ia. aua luce solo ora finalmente 1J1tll'Olìmpo. E' ormai tempo di al:arsi, di lasciare le tavole imbandite. Ecco gfà uicKe la sposa, già s'intona l'Imeneo. O hnone Imeneo, propi:io aui.atici o Imene lm,meo! Scorgete i giovani, o vergini1 Bal.:.ote aii da terra, quclJt'è l'ora, poicM l'aatro che ci porta la notte gid risplendere· fa. i a1toi raggi aull'Eta. \ =~1::::~ 0 n:,~~:e~~c~:; 1 ~ ":::t~ torto. \ Jntoncra11no un canto a c1ti 3i deue \ da noi prestare ascolto. \ O /mene lm<1nco, propi:,fo aaaiatici o Imene Imeneo! Compagni, di im'ardua palma la conquiata ci attende, ceco, guardate come alla mente rinfrc,cano le uergini il canto che gid hanno preparato. Nd i,,vono vi ripenaano, euo ~ certo COita. da non 3cordare, né .stupitevi poichh in CIJSO COKCCntrano q11cllt, tutta la forza del proprio animo. Noi invece OOlto atroue abbiamo mente e orecchi e gi11atamcnte potromo cs3cr battuti. La vittoria. \ costa fatica e vuole che a lei si pen1ti o a lei ci 3i prepari. E dtmque adcuo almeno riuolgcte \ qui il t.'01Jtro pensiero: cHe cominciano già a cantare, 3tara a noi rispondere fm poco. \ O Imene Imeneo, propi.:.io astiatici \ o Imene Imeneo! E1tpcro, q11ale mJtro pi,ì eru.tkle di to in cielo si wlgo1 Poichb hai cuore di .strappar dalle braccia della madre la figlia, tiella madre dalle braccia la figlia che vi 3f aggrappa, o a Wt giooone che tutto arde dare iK dono una candida fanci11na. Maggior atra.:.,io i nemici fam1O forse nella città che han conquiatata, O Imene Imeneo, propùio auidici o Imene Imeneo! Eapcro, q1tale astro più gioioso di te in ciclo rifulge, che a1tggclli con la t1ta fiamma la promeasa. unione, q1tclla che patt1tirono ,,rima i giovani e i padri, ma che ancom non IJll(Jgcllaron-0 avana che aorgcaso nol cielo it lito f11lgorc1 Che altro d.agli dei b concesso che sia piii agognato di qucat'ora fclìce1 O /men.e ltMenco, propù:io auiatici o Imene Imeneo/ b"3pcro ha. rapito, con,pagne, una. di not Poicht al tuo apparire, ceco, raddoppia. La vigilanza dei cuatod.l. Si na1JCOttdono t ladri nC'lla notte, ma tornando t" atcS1Jo poi li cogli apca1to,Espcro, 1t11l fatto, tranrntando in L11cifero Il t11O nomo. Ma olio vergini piaco con. rnm1>0O11a simulate bia,1ima:-tl. PC'rch~ mai 3mc,itire con lo labbra cic) cho bramano di naacosto ardcntcmc-nto in fondo al cuore1 O Imene Imeneo, propi.:io aaaiatfci o Imene Imenee! Come fiore che 1tbocda in giardini cintati chiuao, i!]noto alla greggia, mai tocco dla"aratro, e l'aria l'al'carc::::a, gli dd. for.:.a il ao/6, la piougia, lo n1ttre e lo ristora, molti fa11cfolli e -morte fcmctulle lo desiderano: ma q@ndo oncho da 1tn'1mghb sottile fu. 1tpiccato e avui.:.:-l piU ncaa11no lo brama. tra i fanciulli e le fanciulle: cotl ai a11oi ~ cara la t'ergine fino a C'11e rfrnane intatta; ·ma ae, contaminato Il corpo, 1,crduto abbia il fiort! di caatitd non è gradita pii, ai fanciulli, non t- più cara alle fanciulle. O Imene /monco, propi:io aasiatfci o Imene Imeneo! Come vite che ttascc 3oln, in un brullo campo non. si drizza mai né mai darà /nato di bcll'uva ,11atura, ma, ìl delicato corpo piegando .sotto il vcso che la proatra, gill: qtuui col s110 piede .sfiora Il tralcio più alto né di lei hrrnno l'1tra i contadini ma ! giovrncht la brul'ano: ae invece .,; congiunge come a arto sposo all'olmo, la, colUuano gli agriroltori tutti, ben di3CosH 31 tcnuo,io i giovenrhi: ('"03\ f della vergine ae re.sta intatta, sr 1tfioriace tmtt('"11rata. Se inv«c a tempo giluto 'til'l apo1tna un uomo adt1tto, ~ assai pih cara ~ al marit? e al 1JOdrehon d~ crucci. \ O Imene Imeneo, propizio aadstici · o Imene lmt'11coJ E tu. non ril11ttare, vergine. a un tale apoao. Non ~ giusto rcsiftl'rt' n colui cui H diedero il padrt! tuo e t1ta madre ai q111rli devi obbedire. Non ~ tua, la 11('trgfniM t11ttn q11antn, un poco ~ anche dei oc11itori, 11n ter::o t di tuo padre e di ttta, mndre un tcr::o, il r('sto solo ti apfYJrticnc: non combattere coi due che anche i loro diritti nl gcnt'ro hnnno ceduto con la dote. O Imene Imene-o, propi.::io a.s,iaHci o lmc,ic Imeneo/

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