Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 21 - 24 maggio 1953

_D_o,_n_eu_i_rn_,_2_4_m_a~g~~·-o_1_9_5_3 _ ________ _ _ _ _______ L_._~_F_I_E_R_A_LETTERARIA GroSErrE DE LUCA "GIGAXTES ERAXT SUPER TERRA\!,, L'erudizione come vincolo europeo di GIUSEPPE DE LUCA IIL NOS'll'RO A.~A lLE Jl3: JIL VO§'ll'RO ... Comunione, noncomunicazio'1e *" cli AT~LEN TATE Per rispondere Alla doman- lro: ma quando In stC658Idea dn come debbn es.~rc ruomo è fonnulntn dn due o più men– di lct.tcrc nelln nostrfl epoca. 11 dl notevole Ingegno. CSSfl dovrenuno innnn1.I tutto stn può n suo tempo propnfi:nrSJ, b\Hre che cosa pen.slnmo Cfth mcòhmte unn rcA1.lonc n ca– dCbbn fnre. Innnnzl tutto ,• tenn. nd nn'!ntern società. do– nccessnr!o che c,:::11 faccln mhrnrc un periodo o nddlrlt– quello che hn rempre !ntto tura mfepocn. buono quanto Il suo prossimo azione e dell'uomo di let.lere. plu tranquillo. Se el,!'llajrli;cc che abbiamo rcallUAto nella In bfLSeAl presupposto Cdi cui nostrn epocl\. Questa Alterna– non lm mal sentito pRrlare) tlvn hR avuto. se non altro. che In soclctA sia una mae. li merito dl raccomandare la china dn rar run7JonRre ef. piena parteclpnzlone dell'uomo ficnccmcnte med!nnte metodi di leuere all'azione della so– lmmoroli - o per lui nmornl, cletA. - egli non fa che tesUmo- L'e,presslone • l'azione d.-:;r. nlnrc una dlsfRtla dello spiri- società• è abbRSIRnz.aast.rat. to che è scarSftmcnte con.sci{, 1a per Indurci n supporre ror– dl aver subito. Prendiamo orn. se che alcuni. se non tutti i;!li Il suo concittadino, colui chr uomini di lettere in passato s11. !"uomo di lettere pro,'\'e- \ 1 I parteciparono oon cont.lnui dut.o. li sottile pocta delln tra. ti\: In supposh:lone non e un di1lone di Poe e di MRllam1é. pnrnlogtsmo _troppo ln~anne Quest'uomo <che torse som1- ne\'ole, purehe si ~nsl nd unR f:IIR n noi), pur essendo più soelet.A sul tipo della Clt:Ua.s c<>risape\'0le. è tuttnvla mcnol di AR,osUnoe di Dnnle. nella ~~~n~raf:ro 1 ~~1 !e~u~~t~j{è ~t:~;!~~~:~ 11 ~1t~l 11 t~~- della r.ocletà, egli non farÀ at,.. to di reSA.ove questa azlonc sia lnumnna: la r1,,olReràcon tro se stesso. con quel gesto secolare che In oi:ml tempo hn glustlfl~to In retorìca della. ~~~~t:u~r!i~ ~~rttuf~~s~C:;: j Etersl,ma. ln fin del conti. non nccetterll mal nulln di meno della sua condizione Integra– le di uomo. PascAI ebbe a dire che • 111 vlst11 di ~attl o di topi puo essere sufficiente a far perdere la ragione»: sinistra predizione della n05tra rilo sotla eslstenzlRlc. versione mo• dernlzznta delle • Tenebre del l"Anlmn1. Pag. 3 c.,uanao, cessate le guerre ,11 rcllg1011c, Si dovette convenire un poco da tutte le parti che il sogno me– à1oeva1c a·un impero cnstkmo, ove .si racco9licsscro in 1m1co stato tutti gli uommi, ora.mal non era più neppiire sognabile; quando ci si avvide che persfno della religione. soprattutto anzi della relig.one. i,1 modo part.icolare della re1191oncdell'amore, quale ~r comu11e consenso si teneva cne Jos.sc il cri.,tianesimo. oramai ci si arroventava tutti m t:uropa alfod10 pili forte e piu acc1bo. con una J11ria a1venuta Janattsmo; qua11do hu:omma la rcllgioric, stre– mata, torno ad essere come tra i pagani cosa naz onale, ciascuna naz1011caveva la sua. e poco appresso dive,rnc C01apersonale. cfascun 1101110 volendo11euna sua (si pre– tuaeva In tal modo al tempo nostro. qua11do la rcli91011e e ormai quello che C. e no/ 11011 r~11scitw10 più nemmeno a aeJrnmaJ; nel secolo XVII insomma. caduta o0ni e qua1s1as1d1,crsa pou1billtà d1 convcrsa.:ione amicl1euole tra I popoli, rcs~e u111oomcntcl'Erud1.:fo11e,non a salvare l'unito, ma a scrb:Jrne tra gli uomini ,ma apparen:a. cioè ricrei per In stm c1,oc11 In Allorcht' René Dc.~carles lso– lmnmglnc deu·uomo e ne for lù il pensiero delrcsserc totn• nlscn del modem che consen le dell'uomo. Isolò questi dnlln tf\00 ngll nllrl uomini di con-rnntum. COlllJ)reSllIn propria. stntare rnutcmlcitl\ di que1;tt1 e mise ruemo In contrasto con immnglne e distinguere Il fai- se stes..-..o IL11demonologia che so dnl vero. Ma ln un·e1,oc,1 attribuisce n !>OChlc..c:serile d!!flclle come In nostra, In cui calnmltt\ dcli umnnlti\ è forse tutll I llngunJ:qd sono nwilltl unn corn·enzlone neeessnrln dalln tecnica del controllo del- per economia di discorso). Non le mns.5e. l'uomo di lettere fn- ern quelln In prlmn \"Ollache rò bene n concepire In mn l'uomo si trovnva In conflitto nlern pii1 limitnrn 111 proprln con se stesso: 111 primn fRmo– responsnbillti\. Egli è diretta- sn mnnlfesta1.lone di tnle con. mente res1>0nsnbllc. verso ~Il llltto rl~nlc Ad nnn nn1 lchltl\ altri uomini non meno che che si perde nena noue del verso se stes.c;o,c!clln ,•ltnlltn tempi. cò è qucstn unn iiuerrn del linguaggio. Deve dlslin- perenne che trAvngll11 la più guere Jn dirreren7Jl fra Jn lntlmn f!brn dell'uomo. semplice conmnlcnzlone - sul- Dcscnrtes ru wlnmente Il In quale ml soffermerò più 0 1. nuovo stmtegn delln fRre del– t.re - e Jn rL"-COpertndelln In guerm che ci rtgunrdn Do condizione umnnn nella vltn 1>0 Il recolo XVII gli uomini dell'arte. Deve fare e mnntc- snrebbcro stati In oonrHtto con nere la distinzione trn In co- ~e stes.c;Innche fe Oese11rte..c; munlcnzlone con In im\.5-Sn che non rosse mal \'is~uto. EJl:h consente di go\·crnare gli uo- scelse il nuovo cnm1>0dl bat• mini e la conoscenza dell'uomo tngllt1 e forgiò le nuove nnnl. che In lctternturn ci offre per Oggi Il confl!tto /! ln ntto ,:::hmgercnd unn pnrtecipnzio- trn In soc!ctù resi\ dlsumnnn ne umann. dnl secolnrlsmo. che imita In sl rn. L'uomo di let.tere \'ede rnle una Imperfetta Knal<mrn che le societl'l moderne sono con la ClttA di Dio. <LR Cit.– mRcehlne. ancli'e se pensa che ti, Celeste ertt ancora visibile non do, 1 rcbbero esserlo: è con- 11~11 Americani nelln economia vinto che nel suo irriducibile politica di TI1mnas Jeflerson). mnnlchelsmo. hl socletl\ non Quello che noL. come lettera. possa essere redent11. L'oscura ti. slamo stAti sollecitaU ad rllosofln politica della lettcr11 apl)Ollglarc. e ci siamo rifiuta. turn modernn. dfl Proust a ti di fRrlo. è l'azione delln so– Fnulkner, è nelle sue origini cletA come secolarismo. cloe morAli i,:lnnse.nlsta: slamo di la società d1e sostituisce J :-.cepolldi Pnscal. per cui i me meni 11!fini. Per quanto J'Jdo– rlll del Redentore er11no ap- lat.rll\ del 1nezzl sia nbbnstan– pllcablll al singolo, mAnon po- za diffusa. In Occidente, non tev.nuo eondlzlonnre le opera. shuno dl.5p05t1 ad aderire Al zlonl dcll11soelelA come Stato. cullo 11noornpiù progredito di Mentre Il politico, nelln sun essn. che oa-gl prevale nell'Eu– clnlcn lnnocenzn. si sen•e del- ropn ad oriente di Berlino e hl societ1\. ruomo di lettere ncll"Asla. Se cl riesce difficile Lo shock delht semplice sen– sazione. si tratti pure • di ~at• ti e di loPI • Cche i:odono la 1 ~~n~~~rd1~~A d~t(:. 1';!:~~ 0 ;. I ... una pura percezione sensibile EMILIO CECCHI La storia dclfera.dt: :.fone europea non C ancora stata .scritta. che io sappia. quant«,nque molti contributi e mol– tl.ssimi saggi sin qai ne ,iano usciti e gli archivi delle na– zioni d'occidc11terigurgiti110 di fondi inesplorati, e le bi– blioteche siario dovi.:losissime di carteggi a11corn i11edlli. Ci si dovrebbe mettere, tuttavia, una volta o raltra a scri– verla, Qlmeno per vedere in ,m quadro d'insieme quel che si C /atto rn proposito e quel che resta a /are. Bisogne– rebbe, in altri termi11i, per due secoU buo11i,dal 1550 al 1750, tracciare una carta geografica nella q11olc,adombrati appena i confini politici delle dil/ere11ti nazioni, fossero se– onati à grossi colori. nei lu1.:9hi loro, le Biblioteche più glo– riose, le Accademie più celebri. le Universitil pii't fiorenti. le <.:ase Ea1trici p u rn/aticabili. Anc11e 111e9ho. e volendo aiutare per le spicce, ba.sterebbenella predetta carta r,eo- 9ra11ca segnare i nomi dei più solenni eruditi e I loro spostamenti, come si faceva per i viaggi di San Pool.o e deou esploratori. Ricordo d'aver vUto carte gcogra/iche, aotie era110 ral/iourati gli an mali del posto: h!c sunt. ~eones: cosi cc ne vorrebbf. 1111a per oli crudili. Poniamo. In due secoli. c:::mtegoiaudoco11un certo comodo e u11a. tal quale /arglic:..:c. pan•cuuo cinque 9e11rr(,= Oni di crudi· u; e che ra.._za dt trud1t1: glgnntcs ern:'lt super tcrrnm ! seonatt che si ;ossao. ciascuno 11c/Jatua ~ede, sede opp11reforesta che si roglu• d...re,codesti nomi dei grandi cruaw, si comincerebbe u •ooprire delle cose molto slra11c, aaamtturo 1mpe11:;atc.Tanto per dirne uno, semvlìc ssima e 1mm~nsa, la raccolta degli storici e delle storie d'Italia, rntrapresa aat M urator,, cosruu,scc la pr1111a e u,1ità • 1agg1u11taaal/'Jtali.a, e raggiunta quando a una unità Po– litica 11011 c'era nemme110da pensare, e nessuno ci pen– sava. di /Qlli, meno che mai il /1,furatori. Il M11rotori · seguiva e111dcnteme,ue I precedenti Jrnnet•si: ma la Fran– cia era 11az1one, l'Italia, mvece, un formicaio. Va d1t11que co,maerato 11 pru110arie/ice dell'unità d'Italia, non gifl in Jor::a a.·im parodo~r. o d'uria idea bal::ona, ma per un concreto r conoscimcnio storico. Aveva veduto, da sto· neo, ma aveva veduta l'Italia :t quel mcdo; e la sua no11 1a11ro Ju una 111tut..:ionee una scoperta, non ta1110u11 presentune11to e 11n pre~gw, quanto una reale trnìone dcl– t Jtalla operata nelle menu d1 tutti I lettori 1U11ia111 e stran1cn. Ogni statcre110 passCI,idealme,ite, al rango d1 provmc,a 11ct1agra11 serie delle star.e italiane. La stona era ancora a que, tempi una eo~a molto seria. non appena e sollantn un titolo aecademico. Nessuna po– lftica avrebbe saputo farne di me110.C'erano 011stor10- gra11 u/J1c1a1ica c<,uivwc;;ano alla mili?ia pu "'opraJJ1ia a1 cui un monarca d,sponeva. So.lia••to co11 fili c,1c1ctopt:· a.isu, che Renan ars.te p!U nocit•, .,g:i ~Ludi ~loric c11e 11011 tma 11uovacalata ae1 barbari, la storia J1 mutò in pro– pagonaa sp1cc101a:ogr,t, mJatti, basta11~ i Riornoli, Ba"'ta, c.nu , motto meno: bcsta !l'l ord r:e d: sc11dcria,per oooe– dire al quale una mussa di milioni di uomini non c,,ie...e c,ie u.. t1.111pa 11tcessanoptr .i"'co,uir10 J.s1came11te,mu9a- 1": alla raa.o. Lt; mom,1,a:10111 e te leve oggi s, comJ)1b110, come 1er, 11011 s: sarcoo,i o~ato oon glf sc111arJI co11 ,a d1· si11voaura d1 cm, 11egu 1w111,11I, sa oc11ed'avere spento ogni coscie11;:acon u11ah1Jar111aturaapOC11adi sc1e11zu tt,,ora, 1argmssrn11.1,:r..:ti .1,ociaii rcs1steva110,qua11iu11que o..scurameme.a ogÌu ì.. 9iui1zlone; e oli strati meno resi - s1e11ue p1u 11100111,ç11 sfrati cior piu colti, ci voleu<rno campagne, non d• s1amn1.. ma di s,or.a 1>cr::oostarli. Di qui tanti docume11tt /oUi/icati; da qui, 1a11testorie 1,0- utiche, m quei secoli. 1·ornam1.u cù 11os,rodiscorso, no!lostentc la dil/idcn.:a cne vigeva tra na:?011e.e 11~1oor,, 11(111c~1tantc I estrema vivttan;A che cscrc,:allo una addosso aUaltra mutuamcn• te te co11Jesszoni rcl.lfiOSc, noi vediamo allora in alto u11a osm051tra gli erud.i,f, come tra cit:arCi11d"tl11astessa po· tria 1cte<ue che a suo majo poteva dirsi :m 1::uropa .n ger– me. tve le a1vu10111 rU1u1ose e polit1c11en': le vucrre po– teva110 troncare i loro rapporti, che, ouari~·cnche per u11 :i;reiesto o per l'altro v~.-,,vano o de"'adcre, tuttavia si rJ– prenaeva110poco dopo ,i;u v1aorosi d!. pru11a.u,10 tessitu– ra tn11umerevolea1 corr.cp9nde11ze e q•ialche VOll'l ai v,ag. gi copriva l'Europa, d~ 1m ca~ all'altro. AU'cstrcma pu,,– ,a aeua Sicwa u11curro$t.· d1 diritto o dt star.a puteva leggere e leggeva quel che.si scriveva. i1t woposito Od Am– r:urgo; mto11to, dal .Oor:.l)flafloqualcu!lo ae scriVeva a un aotio dt Ve11e~1a. N;,n t~ dice aa Lonara Parigi, t-'irenzc /lt11ano,/Coma, L1ps1a,_be11s1 dai centri p,u mmuscoli u.sc1- ui l'un() o l'altro en«t.,to ,.norme. Al primi dell'Ottoce,110. Utt ctOllO come BartolOlllt.'O Borohesi tc11eva Il suo llldv suita rocca d1 .sa,, Manna. G10uon Battista Vico ira .:,e1e So!ttecc11to polè vivere per 01111i. come h1 1111 reclu– sorio, net pata.:.:o µrov111c1aledi sig11ort di prou.11cia. li ,11a11e1 po11t1J co a \rero11a. il l\luraton a !lfo!lc110.Si pote– :.:o essere erua1ti 11otr.vul1,risiedc11do o Rimini o a Co– sen?a, e cc:r.eg91are a,1 mosamcntc e ammatamentc con 9/1 Eruditi di meua Europa, La provi11c1aallora 110navc– vu 11u11a do rnvidlarc a1/: capitali. Una collczic;rie dette corriJpondenze crudU,; del Se, e Seltecento 11011 sarebbe, meno a1vertente d ut1a collezione di avvenlrtrc. si parla tanto delle B blioteclle Medioevali, prima di mu.n1c1p1, di vescc,we di rbbatl, poi di u11iveri,ta e scuolei a1 retg os,. o aei mtJJ1giortcomuni; si porla delle bi!>liote– cne umanistiche e acl nna.tcimento. Le vere blbliotecho 11toaernesono crca.,.1011,-del seoOli più rece11tt.Jormates, per cos, dire, come il 11~.:zolo, d'u11pri11cipc sul serio. Per non dire a·u11s0le11 •1cco11vento.Ebbe11e,. c.atc1ma di quel– le b1bllotcche rapp1ese11tava,per dir 1.'0si,una plal!?a 11ella cwa europea dell~ Lclt.:re, tutta l'Europa essendo 110,1 p1u e 11011 altro che una sofa città, dove le varie pia.::e s1 ra9g u11oeva110 a:tra:ierso !e piic varie v,e. Una prima umta cteff Europa dei;·es~er, studiata, come una prima u11ua d /Latra. 11ella rcgio.,e degli spiriti, nel paese de– r,t· n-Jollo. Soltanto o1 !Crit-erc una storia letlerar,a degli « mnera ~ degli eru:1:u per lr varie strade dell'Europa, si scr,vercbbe Il ptu bel l1br~ d.i e ocogra/ia voltata al morate~. L'America del Nçrd, or so110una cinquanti11a d'anni. s1era gettata col suo gio1;fne cuore nell'a11tco giuoco. so non cne oggi sembra clic se ne sia pentita e se ne ve11go rmranao. Ci fu u,i tcmµo, clic le b1i:: ative dotte pili pro– vne dc/l'Europa ot1ecch11a110mcolio di lii elle 11011 di qua CUJll'Attant1co. la r.vista 1)1ùalta di studi mcdloc1,ali., a sen,1z10d'una stupe,u,.'a rela:lvn Accademia, è ,tata per una buoria d1eciM di a1111i Spcculum: riulsla amer.cana. lo non vorrei dire co:;a eh, dispiace, ma so quel che dico, e d cendclo sto con i m.gliori docenti amellcanl: ora sembra cnc gli studi 11mar1isticidegli Stati Uniti Mano de– cactun. e 09111 r,on1.:; che passa decad0110sempre cli più. sempre pw 1rrrmtdwb1lmente. Durerà molto la caduta, t, srno a cne abisso deve glu119erc? 111Europa aecatle lo .sreS$0, senza dubbi.o; e le Jortimc deglf crud li e de/l"cru– a1:1one sono e al/lit!e e iparte ~. llarwo rigoglio i dizfo- 11artillustrati, f conoressl, le mostre, 11èpiii. nè meno come r..ella r;lta P-Olilica del nojtri dcct::n11ihanno avuto Jort1r na le adunate. i raduni, i comiz•, pers/110 ! «cori,. U1:a volta f pro/usori scendeoono dalla riceroo verso l'insc– g11amcnto e 11011 era u11 das.:::e~idcre pcrchè, aricllc irise– gnancto, 11L$egnavonoa ricercqre. Oggi i pro/cS$0~1/l111110 scuola e appe11apossono. 1101 la /an110 e non rrcerca110 . .sono éolpltl come siamo col_oi<Itutti, di smarrimento e a. mcrz.a. E'' la tragedia dell'aniversitiJ di ~fil, in tutti J paesi: Oli st1pc11diso110magri, e gli studi, qucoli -~tudl auncno, 11011 piacciono ;, u. Non solla11to 11011 è 11111 un tegr;:~:e:r:ed~!:?~1:~i:r~~ot'!a èi ~~i; che si è cer.:::ato d{ ,n,itare rietl'uU:mo dopoguerra, si Jossc esteso anche aql1 studi erud:ll, forse, io credo, sarebbe andato meglio. L'uomo non vive di sol~ pane. PurtrOJ?poe_ma11coa_(arlo apposta 11cssuno è -,:im pove:-o detrmtclllr,en::a dtsmle– ressata •,,, Europa. Tutto è propaganda, sola propaga11do: e nntelltge11::a, mendico rlel tutto e per 1ma buo11ametà paz:a ste,ide la ma110.Non la stende neppure, pa 1m resto• della d•omta a11tlca; muore d'inedia. c·e chi m nome dell'lntellioc11za vode, ma l'intelligenza, personal– mente, va me1td1ca. GIUSEPPE DE LUCA L'clnbomzione di criteri per nat.urn mecçnnlzzntn di De cui tuie distln:rJonc possA es– sere tracclnln e unn minornn– zn sutrlclentementc lnn:::n pos– sa essere lstrulln. è un do\·e– re morale del lctternto. Mn In ntt.unlltà dclln distln1Jone non trne origine dau•intclligenzn critlcn come tnle: essn si c– scmpllfi'ca nelle !onne specifi– che delle lettere. Il cui sco1>0 ultimo. Il fine estrinseco che ne giusl\fien In esistenza. non è Il controllo di altri uomini. mn ln conoscenzn di se. Di– cendo let1ere Intendiamo quel. le nrtl senzn le quali gli UO• mini possono si ,,!\·ere. mn non vh·ere bene o vivere dn uo- lmma,::-lnare unfl societÀ comt" quella T\16,"-a. che dc.llben1tn– mente nbbraccla Il mnter 1 n.11- smo. è lndubblamentc pen-hP non e! è !Acile credere che i.li uomlnf preferiranno la hnr• bnrle alla ch 1 1lt.ll mini. • Mnntcncre In ,•ltn Jn eono– scenzn di noi stessi con cui le lettere continuano " !llu– mlnnrc In pRrte plù llltlornnte dcll'umnnlti\ cnelln quale ln– cludlnmo noi stessi), sepnrnre quelle dn nitri lndLc;pensnb\11 modi di conosccn1.n e definir• ne I llmhl i• IA fun7;lnnr lntf'\. lettuo.le e quindi soclnle dello rcritlore. Qui l'uomo rii teucre i;I ldcnliflcn col crllleo. Ln j;!enerlcll:\ dl queste os– sen·azlonl non i> intc!n a ce– Jnre le difficoltà che esse J)O· trnnno ln<'ontrnre nelle loro nppllcnz!onl particolar!. Non 1hl snrù fnc-ilc trncelnre unn prccisn distinzione fra comu nkn?\one e comunione nelle «~,;en·n1Jonl che seguono. Cer. chero comunque di sple~nrc il 5c11.'-0 deun· nrrcn11a1.lone: gh •iom!nl In una ~ocleli1 resn dlsumnnn 1:,o<;!;Ono o nmnlcnre t rn loro; nm non possono vl– ,·cre ln comunione tot11le. Per spie,::nre Inie oonectto devo tutliwln rnre primn una di grc.c;.c;lone. Quanto awlenc ncllt, mente di un IIOffiO J)IIÒ l\\'\'Cnire 1>er Influenza o per colncldenz<t Anche nella mente di un ai- Essi sono giunti tut.tl\ vla a preferire In senilità (che rl\S somlglin alradolescenza) e la lrresponsabllltl\ della barbara condl1,lonedi uomo, senza pun– to J)re,•cdere che nlt.ro pot.ril derivarne. Samuel John.son -'r ;; ebbe a dire dell'ubriachezza cronlcA: • Colui che si ridu– ce ano stato di bruto si llbe.m dnlla pena di essere un uomo•. Forse non c'è nltro stupefa– cente per le so!fere111.e della cMJt.i\ che lo st.at.o selvng~o. Che cosa gli uomini possano rlcnvAre dfl ciò lo si può \'e• dere nel mondo occidentale d1 ALLEN 1\\TE !'cnrtes. e In roeletA ctemn Sdegnosamente. o forse Anche della comunione dello spirito qunsl ineonscinmemc, se ne rl. mnnno li conflitto è pili che tira.: e J>OChe rono le 1>erw11<. rcnle: mn ancorn un:l volln che se ne fi\'\'edono. polcht !'lnmo co1Lc;cl di unn csn~ern- rnbdlcazlonc e dl\'t'tmtn la zlone pres~ochC nlitlcn nelln conve111Jonesoclnle del !e1te descrizione che noi st.e..c;slmc- rmo. e ln soelell,. nel limiti In c!amo del combnttcntl. Noi: cui si occupa di In!. i.I nspettu Intendo es..~creIndulgente ron a1munto che Cf:'.li si ritiri. Oescnrtc.~. mn mio cercnre di Non l• in0pJJOrtuno. penro renderi:::11glustlzln. In!ntll Jn a questo punto. con(es..c;nreche bnttng!in è ot,:gi combnttutn. è ho trnttC$!:A:lnto Il mnllnconlco sempre stntn combat tutn. dA rit.rntto dell'uomo ehe vi sl.n uomini di cui ben J>OehlhnmvJ dn\•antl Prhnn di condnnnnr s~ntho pnrlure di Descnrtcs e, lo dc.<:ld«'ro esnminnrc un ·a1t.ra di qunlslRsl altro filosofo prospett1vA.. rnlteml\tlvn a1 Prendinmo !"uomo politico. duplice allontnnnmento dal che come uomo puo essere.i e-entro mornlc. dell'uomo d1 oggi. ove un·tntollerabile cri– si si esprime nttravcrso unn crisi polltlcn Ln crisi Interiore. precedn CSM o s<'gun quelln polltlcn. ,. lnevit:lbile In unn mr.letù che rnolllnllcn I lll'"''Zi ind!– pcndentcmcntc dal fini. L'uo– mo 1\ In fondo, un essere che hn bisogno di credere per oo– rX>seere e di conoscere per ngl• re. Agire scn1...A. conoscere sl– fllllflen com1>0rtnr,1!come mm m:lcchlna; non è che unn con– suetudine servile e meschlnn. un secolnrlsmo che non lm ncr.~un rnpporto con Il destino pnrtlcolnre dcll"uomo. Ml r.etn– bm pnclfioo che. nel corso del ln !itoria. nbblnmo prove suf– Jicicnll che !"uomo non si la– srcn\ mnl lncfltt-nurc defìnl– th•amente. ~li si rl\·olteri\. come k, fA ndesso. in tutlo 11 mondo. con unn serie nboml– nc\'0le di dlrordlnl • csisten z.tnll•· se la sua nat.ura pro– lond11.come tale. non ha mo– do dl pArtecipare nlrnzione ~~nf r~np~d!, c~/~i/>e~~~~ I umani. nllmenterA una tllo– sotla paranoica della dispera. zlone. li e Sospiro del soldn• to colplto. di BIRke. il • Cuo– re rh·e!Rtore • di Poe. la nA– turA l\lla dcrh•a coine Il • Ba– teau h•rc • di Rimbaud. la • Donn11 che seios::l!e I l'UOI luns:hi CRl)Clll neri. di Ellot. tutti CArAtlCrlZZAnoIR 1'1lA della « FonnlcolAnte città• d1 Baudelalre. Il matcrlAllsmo del tormlcAlo del oualc noi sla-1 mo 0IUt:l I cltt.adlnl. E" l'uomo di lettere Il solo condannato nd abltAre Quest.ll eltt.A? No. lo slamo tutti: Il becealo. li rornl\lO. Il fabbri. I cnnte dl. can~ele. Il banchlel"f" e ruomo politico. L"uomo di lettere porta la i;ua speciale consape\·o1C7..1...A.. font.e 111tem.1 po stesso della sun nrrof{nnz.a I i::nostlca e della sua umiltà/ Dl,!OSt.inlAna. cd in!lul.!!ce su tutti gli uomini lndlst.lntl\ mente: il suo Inferno non era « per quci:11 altri•: egli h,1 rarlato del proprio. 11 suo ri– farsi alla propria condl?.ione' sp!rlt.ualc. ne,i:li ultimi cento I nnnl. tin Indotto il banrhlerc e Il politico ad Illudersi di non ~~;~~cto u~o~'ì~fr~:i :~~.\~~ l h11nno più un 'llnguAgjZlo peri parlarne. Quello cui non si può dnre un nome non esi– l!le: è oucsta una bnrbnr.a ~~~~~~::1o~~ 11 cu~ 1 •~~1:~n~~v \ femo J)("r l'uomo moderno. sP RII uomini di lt"ttere non rl ~~-mns.c;ero rntten1Jone su t:1 I Ma Il compito dell'uomo di lettere è appunto di rlchlnm11 I re J"attcnzlone su tutto quel lo che egli è ln 'i;!rodo di vede– re: i> la sun ru111Jonecrcn1rl quello che non i· .c;tnlonncor:l conc.scluto e. come critico di– stinguerne I modi. Ripeto che i: suo dovere tracciare il rl trnU.-o clt>ll'uomo qual'/> nellr,1 sun e1xx:n.e che. renu, di lul. 1 non snrcbbe nltrlmcntl cono– sciuto. Quello che fa 1ettcrntum ~1~1:-'i:~tocl e:~: :!::i:R~OI i;:i I ~~e~~~ ~~·izfcin:cl~~~fn P:: I ALLEN TATE --------------------- §OCJlE'JrA E CIVJILTA * ILPOLIMOR~ 1 ISMO DELL'ARTE IN OCCIDENTE cli WLADIMIR WJEIDLJE' WLt\DJ:\lm. WF.IDLC' roteca Gino Bianco :.. PARTECIPAZIONE O ISOLAMENTO? ~ L'Inghilterra e l'Europa *' di EMILIO CECCHI .Alla ftne della secon·:la guerra mondiale, rttornato per diversi mcii (1946-411 11ell'lnghflterra tonto du· ramente provata e m.utata, nott era occorsa graud.e fatica a. rendersi conto che il punto 00.,e de.ila situa– ::ione POStbellica europea, era quello d'u.n nuovo MJJ· vorto fra lt191lilterra e ccntinentc: o diciamo pure dcll'inte11zione e capaciti, h1glese flascta,uto da parte tl tecolare divide et. lmperjt), a convenire in una ;,iù stretta solidarietà europeo. Diretti e Indiretti, su tale argome,1to. nella stampa inglese e al Comu11i, oli ac– cuwi erario abbasta,120 numero.li . .,e non può dfrsi che ii problema di questo nuovo orientamento (per evitare la esagerata defi,11Iz.icmedi • Umane europea >J. non /os,e sentito vìvame,ite an.che -:I.a 1toi; per esempio in Mondo Europeo, dove esaminando e corrcg9e11do certe proposki.o11i del Bc11d.a,giit oli aveva dato la doi;uta atte,1zio11c d Salvo.torelli. I11torno a q11el tempo, Il Lippmann aveva acuta– ml'11te os.~crvato c1,c. pur ammesso che per la cresciuta auto11omla dei Domini, per l'abbandono àel!'Jndia cd altre co11scgue112.e della guerra, l'/11ghiltcrra cesfasse · di l'SSCrc 1rna votc11::a imperit'lle, e diventasse sopra– tutto 11110 stato europeo: per ciò awrmto essa n,,u avrebbe votut.o co1isfrUrore passivo:me,ite l'Europa co11tiue11talc. come terreno di sco11tro fra due gra,uti -pote11zeimperiali extra-e11ro7,ec. E sarcbl>c stata ob– bligata ad assumere il punto di viSta dell'Europa, per impedire che l'Europa di cui ormai avrebbe /otto parte JJredomi11011tr,dive11tasse il teatro di una nuova. guer– ra 111011aiale:l'are11t'I i11 ciii san\ combattuto fi.110ml– l'estremo il c<m/Utto ideologicc fra liberalismo e tota– litarismo. Q11a11to dire che le .,orti d"Europa e qu.eile della vote11za brlta1111ica.sarebbero state legate e in– terdipendenti. come mai vrima di adesso. No11 si trattava rigidamente, come ,t'C accennato, di e Unione europea>, di • U11io11cdell'Europa occiden– tale>: e tanto meno di • Stati U11itt a·Europa >, q!L<Jh i11 1111 suo discorse, dell'cutu11no 1946, iJ Cliurcllill d!– S<'t,t1ò co11 intuizione alq11a11torozza e frettolosa. Come 11011 si trattava d'altri schemi federativi: per i quc:li, 110n meno che ora, i tempi erano imm.at11ri e le COll· dizio11ì materi.al ! e morali Q11anto mai sfavorevoli. Né i11{ine si trattava di quei lodevoli ma. imprecisabUi ht· creme11U e scambi culturali, elle µos,o,io attuarsi in 1mo quantitci di ma11ierc. e non lamio certa.men.te dn1rno: benché norr sia da presumerne, sul piano poliL1- co e/letti decisivi e ta11to 1ne110 a scadenza dctcrmmaw. Trova11domi a Londra con C'Qmoditù d1 tem.JJO.e con– vc-nando con alcu11e per,onalità /11gle,i fra le più in– d1pe11dcrrti e rapprese11tative, cercai di conoscere il loro pe,r.siero. in merito al nuovo rapporto fra InohU– terra e continente; e m! proverò a rl/erinte con esot– tczza. Ero pie11ame11tcconsaverole elle, ht u11a simUc in– chiesta. il contributo 1119le.'l/e, o generalmente arrglo– sa~i:one, correva sempre pericolo di fissarsi in due aspetti distirrti, e tcnza reciproca. comunicazione. Jn ima questio11e simile, sul primo momento. il vostro in– tcrlocut'JTc vi dl:-iJ che il concetto di quella. solidarietà lo c11tusiasma, o per lo mc110 lo capacita, e ch'egli lo condivide; e con ci<',avrà -detto tutto, per quel che ti· guarda la sua adesione teorica e morale. Ma imme– diatam1mte saltcril al fatto COHcreto, del come e qua,1- do in.serire 11tlla realtà rotcsto concetto. Ed allora egli dive11ta prematuramente critico, direi /i.ii sofistico. e negativo. lrt altri termini: 110n c'è sviluppo ps1colog1co e dialettico dall'al/ermazione di principio alla coiii1- dcrazio11e pratica: l'u11a e l'altra 11011 rlesco11-0ad ac– oostarst reciprocamente. e ad lll11mi11arsi e co11ooli- • darsi: me11tre la maccliina della politica trad1;,fonale sr•guUa. a macinare anche più spietatame'nte per pro– prio co11to. Leonard Woolf Da poco vedovo della grande scrittrice. Leonard WoJ/. oltre che vubblkist-a notissimo e /ortdatore d-dla Hcearth Press, era allora presid.e11tedella c0mm.t&sio;ie degli a/lari esteri 11clvartlto Laburista. u.t qtu!stione che m'i11tCTessa1•a, irt hd 11011 la.tcfova a/fatto indilfe· rcnte il politico né l'UQmo di c11lt11raumanistica. Come la shnpatìa e fo 9ratit1tdi11c uerso l'America 11011 lo ac· cecava,io da ll0ll ~corr,cre i possibili.inco11ve11ienH a.I u11 i11co11dfa!o11atoprevalere i11 Eurova della r,ollt1ca america11a, co,1 f suoi postulati tahJOlta troppo vaga– mrnte i-:fealisticf. e certe applicnzloni che potrebbero perfi,110disorle11tnrcl cott la lorp $coperta crudezza uti– litaria. Ma anche prima elle cori altri, col \Vool/ si era so– spinti a /accia a /accia del vroNem.a pratico. Una 1rnlo11eeuropea occide11ta.le, o cosa del oe11ere,osser– vuua. egli, 110nsi forma per .sovran11aturale i11vestituro, come ver il miracolo d'u11a ,woua pentecoste. E 11011 saprebbe oenninarc e concretarsi se 11011 dall'mterno; PfT ,m processo spontcu.co. di d1trata h,iprevedibtle, q11a.nto awece è sicuro ch'uso tarebbe estre111ame11te -,iclicato e comp1C.Jso.Se oggi u11au11io11esi/latta do· vet.se essere impostata 11eilegrandi linee, sì dovrebbe ad esenipio includervi la Spa911a di Franco? Mi sem– brò Insomma che. alflneirca come U Croce, 11clla sua Iisposta. al re/e-re11du111 s11lprogetto ch11rcllillia110 de– gli « Stati U111t.ieuropei~. il WOol/ desse $opratutto veso. oltre che all~ speciali di//i.coltà del momento, c.Ua Re11erale immaturità ,icoli spiriti e dei tempi. Ri– t.cneva.tuttavia. con opi11io11.e vicina a quella poi espres– sami da R. H. Ta1011e11, che. dal pu11to di vista econ.o– mìco. u11a volta giunta a costituirsi. 11n'u.11ionceuro– vea avrebbe pot,ito più o meno bast.are o se stessa. Per Jortu11.a, questo vecchio e pe,r.soso gentiluomo 110n er!l di colorr> elle aoorava,10 le tinte e l11gubre- 11:r11le si diverto110 a suonare la campana a martello. Stcondo lui, fattuale conflitto ideologico non poteva did11arars1 cooì a.ssoluramrrite irre.~olubile da condurre a<me1io Per ora ad uno 11uovasitiuttio11e bcllita. Come ai siwi C'Olleohi di partito cd a quelli del New St.R.t~man. gli sembrava necessario u11 atte0Riame11to di laroa oomprensio11e. tollcram:a e lealismo. Diccva110 alcu111 che. alla politica di condlia:zione dei conservatori tipo Cllambcrlam verso la Germania nazista, di quel pa5SO si sarebbe sostituita una volitica conciliativa dei labu.- l

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