Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 10 - 8 marzo 1953

Pag. 2 L'arte eo111e (Continuo da pag. I) 11ull'~nclsione le energie rlpa– rat.r1c1; provoca il duoo!o cne 15cuote e scompone l ed!Hcio mentale, cslgenao una nuovR sistemazione au1plltna e con– solldnta; prO\'OCn 1'0.;11\coloche Impegna nel snlto le forze con– centrale: L'l miccia accesa è pro\'OCat.rlcc dcll'esplo.slone. Se cl tosse tempo, s1 1>0t-rcb– be sviluppare lR tesi che Jn provoca.uonc è l'lacn llm!t.e dell'cducaz1one: cl0ç J'couca– z.lone umto piu si avvicina al conscgul~l{'lhO del l>UUidcnlc, quant-o pm vallaamcme si so– SlllUl$ce al e sapere t.rasmcs- 110"' Il e sapere provocato,. co– me acqutslO ptrsonnle dcli al– llc\'O. ::i.I potrebbe olmostrarc c;1c In vltn spirituale prospc1·a nella sua autonomia qu111no p1u è disposta n sentire J°ag– gresshrlta del!e forze 1econdn– t.rlci. La fecondazione .splrl– tu:tle segue le leggi dell'1ncl– s1one sessuale. Vn1~ad amplia– re li respiro clell·anlma tutto cl6 che, nnz.ltut.to, cl mette m crisi: \'OC e delle cose. voce de– gli uomini. voce di Dio. Perfi– no H divino viene n noi aggres. slvamcnte, non essendo pos.sl – blle elevarsi sul plano dell'n– donazlone e della confidenza &e non dopo di aver subito pau– rosamenl.C li brlvldo della spropo~lone. Anche il re:;110 del cieli patisce violenza. J momenti più felici hanno :n specie della conversione e la conversione ha la specie della folgorazione. L'arte è la più sensibile del– le umane attività nel reglstra:– re le scosse che scom1>0ngono per rledlncnre. Il preludio di ogni rivolgimento artistico e uno Sturm und Dro.ng. L'Im– pressionismo renglsce alla pro– vocazione accademica, Il ple– narismo alla sotfocnzlone sco– cazione che esige una rlt.or - fanno Intendere che, con la i.11;11e. ' , v • ' Jo~o tecnica, sLanno uegutndo i::Jtl"poisi vuol iegulre l'este- un romanzo a ~si. cioè un'ln– tlca. Ktca1ca·nel imo tentativo tenzlone d'a.rte presupposta. ai llb,rarsi 'aaua mlm6'1 na- all'utc come progt'R.mma; s~ turulsUca con una m1me11i 'Il rcmanz!ere cl s! rivela oo– laea1c - cloe mcucndo I n1·- me un morallsl.8 ciamutfato una In comromo con un tl;>o cht vuol fa.rei lngerlre, con lo al pel"lez.ione con un modc,10 lnt!golo piacevole, una certa cne non nn rlscomro m ncs- sua pozione 11,maredi verità suna semo!.anza tcrrcn11, pel'- e flnalltà; se !I poeta cl hl cne appart.tenc al montfo del avvertire la cura con cui met– posslbue, mentalmenie conce- te !n o,dlne, oon un certo rlt- 1>lto- c è modo di trar pz;ofl1,,. mo, purole n,re scoperte nel ~~~c~r J: ~~~~~gl:n~"i'o ar;ed ~~~ d~i:.iì:rl~: ~rbc11~est~ en~~ una bellezza ldcale, perché la stra senslb!llt.. fertR e si rt– belleu.a, pur h1cru-11Rndos! nel- bel:a quand"anche la C':"ltlca In sensibilità, non ~I risolve condiscendente e colnteressatn n1al nella mcrn sensibilità. In volesst stJrdlrcl coprendo le qu(llC viene Investita e pene- stona,turt col silo frasiuono t1·atn dn una necessltA .spiri- Le regole dell'arte son.o :~:fng~n~r:!1t;lrl~~;r1 ci:,lln qu~lle e~! l'arte ~etermln.1 scr:rtl'~~;1~\l;!~d~~~zfoe~e r!~: fl~~~cid~~f!ll~e \: 1 ~:ITt~~~ tlsticn, deve esser sentito nella te .scava. dlvalhmd,o. I m1tte– sua aggressività: tensione re- r!s I dell arte sono quem,. con conda verso i limiti dell'umano. cui nlsce una volontà d ..ne, processo lndeHnito di Rutocrl- In quale elegge o bronzo o le– tlcn che, invece di deprimere. gno o aJ.ata.stro o p!etr~ llu– solleva ed arr1na. Un"Idea di rn o parola. o colore qua,! i.ue 1>erfczJone non sentita aggrts- prop:-lc determlnnzionl, nc,u slvnmente: darebbe luogo nllo presupposte al &uo oper:ue. scipito e all"incolore come pur ma condizionate da questo. frequentemente s'è Avverato 11 Quando l'arte riesce, tu:to e epcche ldllllnche di neo-classl- \'oluto da CMII: la rugo.,Jtà clsmo snervnnte Michelangelo dell3. tela, le Incrinature del è Il tlPo esempl&;e della ten- màrmo, :a porosità della p1e- ~~lgn~~~d~~\~n /1~~~fn pe~: ~:~id\~/~~~~a~~t~~!.Sl~ll~pf~ llglosnmente. ta delle mll.!$e, le dl!ftroltà Quand'è soggetto alla vlo- della rimR, l'ottusità o b 1\– lemm d'un'attrattlvo. divini\, .sonnnzn dei!(l parola. l."11r;~. rabbou.o può riuscire csau- sta ha m.'lno che ircnw, non rlente e deftnlttv.o. pari an·o- perche tema la sordlt11.del!a pl':ra rlfl.nlt.a e levigata: l'ln- materia, ma pcrche teme se compiuto come nella Pietà stes.ro e paventa la t,u,, lnci>• Rondaniiii. può riuscire l'e- pncìtà d! dllr voce a c1q rhe sprc.sslone ultima e surnclente voce non ha se lui stesso non dell'Incompiuto umano. gliela conf~isce. La kcnica lastica. L'espresslonulsmo ca- Molte CO$esi Indicano con povolge violentemente In pro- la parola •tecnica•: la co- 1peuJva estetica, rivolgendola noscenw delle leggi lntrlnse– dall'esterno all'interno. Un che al materiali su cui 11.gj.sce realismo scipito suscita Il rl- l'arte Je abilità da consegulritl sentimento che va ftno all'a- per li maneggio del matcrlRII strattl!.mo. Le tecniche trop- stessi e per l'Impiego degli po fac!U provocano le asperità strumcnt-1, In torma propria dl del divisionismo, li quale vuol esecuz.lone carntterlstlcn d! essere per il lettore prima UM ogni singolo arllst.a,l'obbcdlen. provocazione che un dono. L.'l zn ad una precctt-lst.lcn proprio. dodecafonia al fl:lustlnen co- di ogni singola arte. Con ln me Il controcnnto di stucche- t.ecnlca sembra entri nell'arte \'Oliarmonie e non è detto che un coernclentc meccnn!co, si la esasperazione delle nuove tmttl di mecc:mlca Ideale (ap. tecniche non provochi un rl- premiane di proprietà, Jei;cgle tomo \'lttorloso del tonalismo, regole) o di rneccnnlcn fislo– reso più accorto ed esperto logica (ripetizione, esercizio) o dall'umllhtzlone subltn. Chi d! meccanica nslca {peso, vo– pul> vedere nell'ermell.smo più lume, massa, pressione. combl– dl una reazione. spesso smo- nazioni chimiche. mestiche del data, contro Ingenue aperture colori. mordlcnte degli ncl– aentimentall, prive d'Intimità? di, ccc.). Mal si scompone l'atto unico Per quanto riesca dlrtkile MB, dunque, la te.:nleR irn– rà bandita drtll'ute ~ rl.all:'1 Iniziazione nrtlstloa? No. L:t t-ecnlca resta, cs.senz.!alt Al– l'arte e alla in!zlu.lon! a:-11- st-lca, neJ:a duplice sua hm– zlooe: Interna organ:7.7..a&.\Jr.tl dell'attc, quando 1'11,tto è rl11- relto. e • provocat.rice,. del– l'atto, quando l'atto i: In ge– stazione. La tecnica, presuppo1tn nl– l'arte quale conoscen~ sc!cn– ttnca o Rdde.stramento prati• co o ricerca aut matulall o esercizio .sugli strumenti, l prova: cimento dell'11.ttJvltà oon un'altra attività, che h, precede, allo scopo di affor• zarsl pe.r arron.are I propri mcul nsgresslvl. Bisogna ra• pire la nat-u:-a alle sue lergl. nfnnchè abbia ragione la leg– ge dell'arte: e. dunque biso– gna conoscere quello che, con• elusivamente, si deve piegare. Insegnare a squadrare ti foglio e a. tirare la dlagonR– Je non è Insegnare l'nrte, ma. escrc!ta-:e In quella l?ropcdeu– Uca dell'arte che è la p11.zlen– za. Insegnare la sezione aurei. o ·a lelfge f\siologlca della IP.· tltudln, dell'ombelloo non è, come per tanto tempo ,1 e creduto e ancora s1 crede, fn-:- dell'arte nel suol elementi. Ma, conclllnre la macchlnn con Jn Ml ogni analisi operata dnlln libertà, la scuola dell'art<'. rmesslone vale In quanto non non possedendo altri me1.il si perda mal di vi.sta !a sin- Idonei a muovere direttamente tesi, che deve ricostituirsi di l'Ispirazione, sembra non pos– momento In momento sul fat- 1a rlvoll':"ers!che al coerncen:e tori prowl.sorlamente assun- meccanico dell'arte .. cioè all:i ti Ad oggetto di conslderado- tecnica. La pedaa;o<;IRdell'arte ne artistica (la natur:a. la ree- rl~~tt;reb~ ridotta nel):an~n– nica, gli strumenti, I mae-\trt stia dell'in,:egnamento del!:\ la vita), allo scopo di chiarire ,tecnfcft d'arte. ·•· ' ll concetto su cui ·e Impostata Non solo dtrncue, ma lmPos questa conversazione. Detti slblle i: eonclllare Ja macchina coefftcientl suebbero controln- con Ja libertà ... E' consegul~o dlcatl se entras.scro nell'arte un concetto dell'art.e quando quali Ingredienti e la loro ern. s'intende che no11 c'è niente, ~!:~ ;~~ls~ 0 ~~ti~"':,~~f. ~!~b: e~\r:~ln :~bf~~tfo~ zlone. e tanto meno esistono ptQce– dlment, meccanici che pQ:yJa– no dividere l'iniziativa del– l'ute. La nntura Comunque si voglia corul– derare la natura - o. alla maniera l:Sealistlca: qu11,le Idea llmlte del processo lndeftnlto di eepanslone spirituale, o, al– la maniera realistica, quaie dato che Impegna ratto, ma lo precede e ne eccede. limi– tandolo estrinsecamente - è certo che la dldRttlCll dell'Arte non pUò prendere le mosae se non dRlla n11.tura,prima ma"– istra dell'artista. Dovunque n– nlsca, ftnlsca pure al • dl&cor– so mentale• d! Leonardo. l'Ar– te comincia dal vedere, dRll'e– spcrlre, dall'osservare, dal scn~ tlre la natura. TI contRlto è Imprescindibi– le. MA si esige 11,ccontlmento nel defln!re Il valore del con– tatto, Rff\nchè non RV\'enga d'Intenderlo quale pac1nca ac– cettazione d'Un dono o pRSslva reabtrazlone d'un dato. Par– lare di •Occasioni• i: già qual. che cosa: ma lo 1arel pili ra– dicale e lnUtolercl: • Provoca– 'Zionl•· Quando l'Intenzione di ser– vire alle regole di Aristotele è nale"'e e d!chluata. come nella Sotonltba del Trl.55\M, ln t,:-a,redla ~ flnltR prima di cominciare. QIJ3.ndo li v!oll– nist3 ra sentire, ln\'ece dei suo sentimento. una sua consegui– ta abll!tà t1rdua di tr!ll\ e di arpeit;I, è nnlkt la musica ori– ma di cominciare. Non si ve– de 111,macchina da presa nel cinematografo, non si vede la cura per predisporre la s.se – na ed Inquadrare la vlo;!one, non si vedono le macchine acustiche e l procedimenti chimici al.traverso I quali la Jmrn.'lglne diventa voce, ad lmaglne e \'oce dlventono CO• !ore: se ~I vedono é ftnlto Il n1m. Il cinematografo è l'ar– te al 11m.it- e,la più dlfftcl!e delie a':'U - e quindi la oiù rar11,a trovar•! net vari! ftlms - per lR dlfflcoltà di • ployer l11 machlne ». Ma Il clnematoi:i:roro tnspr_ ra li' difficoltà che è omnr!R. dl tutte' le a':-tJ.Se l'architetto ra sentire che la sua r:;,;:tru– zlone obbedls.!e allo lei1t1 de' cemento arnì~\t0, Invece di ob· bed1rt RIla sua concezione: ,.~ Il dlvislonlsta o Il puntinista ~~fi~enp1:~1lcauneo d~~!ar~~Ft:tt! tura: è semplicemente In.se– gnare ad aver pazlen:tR, far apprendere In qual modn l3 geometria e la ns1o;og1a yOJ..• sano essere um!llate quand:;i ent:-ano nel:a mors1Ldell'artr La pazienza è i 'apprendlal3.to fa~I :1~~: c:rnr,: 1 ~~:,dl:a.1~ dellll lmmed!ateu.a espre$.Jh•,1, e Il lavoro e l'apprendi.stato della creazione. Tra le forze accumulate nel :~~~u:me:e"~ ~ 1 ~:Ut:ui~~ Parimenti c'l! sa.~to tra la p,1• z!enza e Il furore, trn JR mc– dltaz!o:-1ee l'Ispirar.ione, tra la sobrietà razionale e l'ebbi'ezz1, tra Il lavoro e la creazione. Ma non si arriva alla 110vra– nltA dell'ute ae non passan– do JLttraver.so all'obbedienza. Il momento delal tecnica è 11 • servh'e, pensando Al regno ,. G'i st,rumenti Varrei che ll presidente Ca– soratl Jnvlt.asst a parlRTe do– po cli mc Arnaldo Ferrlguto, qui pruente, perchè ml cor– regges.se su quanto sto per dire. Egli ha. una specia– lità d! poeta degli &trumentl mu.slcall. da lui dennltl e gen– te di carattere• per un'anima che In ciascuno di e.sst alber– ga. dal contnbba.sso al trom– bone, dall'oboe al pianoforte: anima disposta ad ospitare lo umano che a loro s! acco.,tR. Vorrei che ml correnes.se perchè, IR.Sclan:lo a lui di c&11- tare Il momento tiella conci- LA fq;Rà LETTERARIA • p1•ovoeo:1011e ltnzfone. lo ml limiterò ad ac– cen~uare Il momento delran– t-agonl!mo. Afnnc.hè si J)OS&3 glunp:ere n quel termine ldl':ale d\ una didattica dell'arte che i: 11'1 oon&cgult.a 1é,rr1:U dea outib, bl.sogn11,prima aver p:-ovato In tutta la sua .asprcu.a Quel– la che lo direi la pesantcu, des otuU,. Far sentire la cilr- 1'\co·tA degli strumenti, muro prtmn di dlve:-1tare gostegno. ostili p:-lma di fRrsl propizi\. ques10 ritengo uno del prlm! accorgimenti della dldatUce dell'arte. L'lndwtr!R è la delegR con cui l'uomo conferhce Al!., macchina Il potere di agire l:-1 sua vece; l'arte e Il movlmen• to Inverso, quello cioè della macchina che scioglie 11,poc,) a poco I suol lnaranaggl, al– lenta le sue resistenze e si la– scia po.Y.1ederedallo spirito. Il fanciullo che sclllngua, bal– betta, borbotta e giunge, at– traverso mllle sforzi, fatico– samente coordinali. ad espri– mersi neUa parola è Il simbo– lo delia tensione eroica dello a'rtlste sullo strumento per tra.sform11.re un corpo estra– neo In ~tanza d'espressione. La llniU:t è docile all'lnten- 7lone !0lo quRndo è ciancia: quand'è valore essa nasce dal– la sofferta spropon:Jone t-ra la pos.slbllltA !nflnita e la g~ determlnaz!one, tra Il poema eterno e Il plcclol verso. La :tngua e Il orlmo degl! stru– menti ed <>Gn! st.rumento mol– t!plléa I primi servigi rtsl al– l'uomo, nell'espresalonc, dalla ugola. dall'occhio e dall11,ma– no. Ma si trnt.tl di pennello o di bulino, della macchina da presa o deH'organo delle cen– to canne: chi non avrà pro– vato lnltlalmente l'ostilità di questi strumenti non accumu– lerà mal le forze necessarie 1 fat-11 suo!, garà sempre so– verchiato dal timbro metalll– co del congegni che adoocra e cl darà la voce dello st.ru– mento Invece della voce del sentimento. Un ep!gransta dell'Ottocen- ~ria d:!le ~~Wch~ 0 rt: 0 ~ft1:~ dine della mia PadovR, Ieee seolplre un'Iscrizione di que– sto tenore: - Euellno. en– t,-ando vincitore e tiranno qu1 tratto l'elmo la. cittadina uor– l!l avidamente baciò. D b11- clo dell'artista allo strumento è cc.me Il bi',clo del con:auiMa– tore Il suo amore è fMlo di vittoria. J nrnestri Pittori, scultori, muslc!,t!, quanti siete qui presenti, &le– te chiamati dalla voce popo– polare: e Maestri•. Ogni e..:– cellenza umana aembn non pc,teir e.ssere raggiunta se no:i per far luce ugli altri, clot per f'ar scuola. Eppure qu! è l'Insidia: pre– clsame.nte nel nome che vi cnora. Gli uomini vanno a.vanti nel c11,mmlnode'.la cl– vtltà per risparmla:e alle ge– nerazioni soprRVvenlentl Il camm.lno da percorrere. Le nùo\·e gent':."azlon! si muovo– no dal punto a cuJ sono arrl– \'ale le generazioni precedenti. E.t:Scre :ruestrl \'U0l fors,i dire, per l'arte, raggiunge~ un traguardo che segni per ~!I altri Il punto di partenza? Se cosi rosse, l'Arte si confonde– rebbe con h scienza, col com– mt>:clo, c::.1 l"lndu.str!a. l/.1. scienza ,•apltnlln.a gli sforzi de"l'umanll/1. e ciascuno reca JJ pro;,rlo contributo ad un CH.– pltale che è anonimo, QU3-n– tunque sin stato Il lavoro dei slngoll a costituirlo. Ma le rlccheue dell'arte non si CB– p!tallzea:10: ~e rono acqul• state con un lavoro che co– m!néla serr.pre da capo. Pe:-- ~~lue~ ~oade:; ~;~ro10 ~!~": bo ricominciare da c11,po d!'I. m! .!te.sso: non posso goder– la se non la r!e.sprlmo da me, rMvendo nell"lntlmltt. uno stato d'animo unico, ec– cezlon11.:e. te chlamansl manieristi. Per– ciò t stR.to dettp che Miche• langelo e Céunne oono gl! uomini fatali rispettivamente µer l'arte della tarda rlna• scenza e per l'aTte co:itcmpo• ranea. Lo stile del Grandi di– venta, per li grell'.ge del rlp!• tltorl, un modulo compoo;ltlvo, un tal~mano di perfezione, quasi lo st.!le potesse essere tnmesso come un Indumen– to e chi se lo approp:-1 :is.se non diventasse ridicolo n..-:! rlvestL"1JCne. E, dunque. la didattica del– l'arte si risolverà, a proposito del maestri. con un /f.n dll no~ ruevoir? A oosto d! diventar..-: man!crlsta, debbo ripetere !I modulo compos1li\'o di questo discorso: cprovoc.azlone,. Non ha d!ritto di porsi quale mae– stro d'arte se non colui Il qua– le, Invece di tirae:mettere del– le regole o di conndare del segreti. provoca negli alun– ni 1'esl1renui,di far da sè. .La lmltauone In arte è Imi– tazione dell'operatore, non dell'opera.: si 1m1ta l'operato– re In qùant.o $I lmpan. da lui a trarre da sè, unicamente da se. la prtma opera. Cos.l Dio hA voluto a proposito del– la natura, la quale non può essere Imitata se non da eh'. si mette In 1ara con Lui. G!J alunni sarano r,atl al mae• stro, come le cree.ture razio– nali sono grate Al Creatore: per essersi rivelato Ad esse In modo ta:e che ciascuna, per suo merito, PotUSC rivelarsi a.nz.itutto a se medes.ima. L'esempio del m~stro nel– la scuola dell'arte \'ale ~d Inculcare una virtù paradoe– salmente avversa ad ogni for– ma di Imitazione: IR sinceri– tà VC't'SO se atessl. La tradi– zione ln arte e come la llnen Ideale che congiunge le vet– te, cla.souna delle quali spic– ca so'it,arla nel clelo. Nellr. famiglia dell'arte Il vincolo della fedeltà moltiplica e dH– fertnZ!a le anime, le qual\ ri– trovano l'amore per la bellez– za al fondo della propria sin– golarità. Ma bi.sogna esser fedeli alla propria slngularltA. con una. d~c~pllna che so1- tfrnto la scuola può Insegne• re, dlstogllendo dalla pigr,1 originalità della faciloneria ~ dalla nnta orlglnRlltà delln stravaganza. Nell'af!re1100 mlchebnglo- ;eaco della Sl.stfna l'uorr,o è co:-1glunto a Dio nel momento In cui si iucca da Lul, pc;"" andRre solo nello apazlo. L.l sii:omento dell'tbbllndono è oorretto dRll'!~dlce dell'uno che snora l'Indice dell'altro e dallo sguardo che ancora ~I ritrova nello !g\lardo. Nel rapporti t.ra uomo e uomo: neMuna scuo'.o. 1! avvlclnn quanto la scuola dell'arte al momento della crenz.one. che è Il mcmc.rto dell'autonomia. La critica d'arte r!produce le condl1.lo =i!della scuola del– l'arte. Nel C>nvegno s'è spes– so ripetuto che la critica è medlat.rlce tra I' pubblico e l'opera. Non rlnuto quest,., determinazione, p".lrchè . s'!n– t.encfa In qual modo avvlent= la mediazione, La crlt.lca è analogie&: scuote Il lettore per costr!<Jgt.rlo 11,rolle\ ·ar.sl Al di 90p:a della sua stRtura e port.usl al livello dell'ooe· ra che deve gustare. I! ~rl– colo del gusto è l'lmmedla• tef.ZQ: Il sentimento ridotto alla supern:!alltà della prlm-a lm1>rer!one, Ja sensibilità rl• dotta all11,sensitività. L'lmmedlate7.Za df'!!'espres– slone a-:-tlstlca è al scmmo di un proceS!o di elabor:u:lone. rtcerc:a. nfflm1mento. Il ietto– re non pu6 abbandonnt"6t Alla fac\llti dell'arte, che gronda sudore. se no:-1ripete per suo conto le aspeltà di un nro– cesso che ha \!Il ~!logo :...:~– tlftcant.e. L'opera b!l!a t\8 un valore unico e .:i~oh;to. m11 ad ~ si giunge pereQnendo una "la lunq11,e tortuosa, ;m– zl lnnnlte ~ono le vie d1 RP– prosslrr,szlone ad eS!a. Se la opera bella è fru•,to di p., • zlent-;'l, la critica c'lnsegn11.Ad 11.verpazlenzR pt':- poter gu– stare di quel frutto. Perciò la critica \rrlt& gli lnnngardl. Il senso della medladone crlt.lca è, a.nch'C!So, provocazione. I.a vit,a Ecco li pe-:-lcoloper I mae– stri d'arte: etsere maestri nel senso della scienza, anzlchè nel seNO dell'ute: fare degli scolari che non !Appiano rl– comlncJare da capo e non S8PiPlAno 1>3rUre se non dal punto R cui \ maest•~I.sono 11.r– rlv11.t1. senU\ voler!o, I Grandi. St.o per d!':e la cosa più !r- 11.µpunto per l'eccellenza dJ. r!tante. Ne ho oosclen,'3 e so– loro n1.gg !u,:1ta,h:i.nno spesso I no premunito centro le rea– ratto gcuola cosl, cioè tlran- z!onl. do$! dietro \" JTegge degli Un medico Illustre, Jl Mu– lmltatorl. Oll Imitatori In ar- ranon, Mileva dire che Il me- BONrf.EMPELLI Dl UARLO BO L'artlstR che si pone con 111, natura ln un rapporto di spec– chlalltà non giungerà mal ol– tre IR.bella calllgraf\a, come lo scrittore che si pong& dinanzi alla lingua - quella rattll nel lessico, nella grammatica, nel– la &lntassl - In un rapporto rlceulvo non andrà mal oltre n pedantesco e Il lezloao. L'ar– te nasce, come la scienza, dal– la meraviglia: e la meravls:lla è urto. choc. scomposizione Intorno a Bonteinpdlì riporta abliudhu com.e Il BontempellJ, giu11tole sue ultime tras/orma- iJit:~~~a r:~11:;,r~~~~ergl~~~ (Continua d~ pag. 1) Il dUcorso su un a,tro tema dei creao ,11e ~1 arrun "I hocc.ow z.0111PoUlbfli La chiarezza di mente. con una rlSCOSSR dal- ,·ere ora una com.eauena.. deJ!a nostro ttmpo l'o.bba.uaniento ae1oaque,uo11e r.ppure Jra que• quuto 11uovo Bontempelll (pe 11- l'lnterno. Mal s'Intenderebbe wa ,•!te. mt.enore. E' un Jauo ctel llveJ,o intedeltuaie, una JU lleM .a.ue ruc:cc,,u1, a.u:u,i. 1,0- so ancora all'Ottua.~enl'l,.l':aJ t ~e~~1pde~~~~~a~l~~ms~1i~~~~t ;~:tg.l a~u~~:at:·1~~n~~~: r:r}gr::ci!tt~':!~1:,e:a 1 ~~.~f~ 1 ; !~:,':;:,::i:;:;::o ct,~ 1 .,~~~:~;n::,t~ ~~c{:u:!~t!fau~~g~:a~~~re,iaoc,i na o d'un conio sulla past:,, Ji4C111,no, u111ev.,e-t11.>u1ao th .. re dt :inocro.li :.zazionc deuo sp,nto 1111Jura e, perI1.M0 oo,1.~111pc1- '30 e il '40, quan~o, ci~. Jo ,crlt– malleablle della c0$Clenza. Dà portato. Non _,tau~ .o. noi aec,- d"invenzfone: w /ondo il sue• ua110. i.,1101,-lJ0 <;1 Ju uato, ,id tore aveva ro.9g_iu1itouna piena luogo ad un'arte. che porta U dere mlla smcerit_a o peggio ce..uo di B011tempedl 11eg1i a1rni ,011tuno, nel ,on,au,,s,mo Jl/'11:i, cd alta maturllo. d_elta sua uoco.- !~ot~o~e,rl;~~~f:ef~0~~c~~~ ~1a "dfss~tg11f:,~/~e~U. 1 ~ de~: ~t~ 4 ,: ~t~~aid~~e~~~~re P~:1~: :;;~~,? 0 1~ 14 ,ve~~:;e~!,d~~~~= ;i~~~. gJ~,~n s~cu 1 ,~~:g~ 1 ~ g; espressive. L'occhio che vede toccava soltanto so.per d!.flln· vita letteraria. Un clima, si gena.eia (lettura Juha, w quel pure uvet:o avu10 ,a sua rntPor· :n1•~t1':rn~~r~a:a 8t f!ari~e i:::;:r:e:~.~~~~sem~r:gne e~; ~dJa~~t!•u~~!~~ ~?~ri?.'~f~~~:/ ~e~:~u~:e~~OC:!~t=~~l~::,;é,~'; ~~~~o~Ol1Dr~;t~I~: ;:Jf~~ll~t~;!~ dell'anima che illumina le delle quc.,tJonf del tutlo e3ter- ma 80orattu.lto dall'atle, 1 z·ont ,i ebbe lo. netto. imprc,.u:one af lio.ni ) e Ji noti ancora che tale cose. ne e in fondo prfvt di un reale e dalla· fnteUlger1te di.spo,iz:o, 1 e e prooore, u11<1 de,ie cose p,u chiareuo. cofn~ideva col ntoni(! Pur non volendo arrivare slgni/kato. Da que! tem;,o (cne, di un pubb!lco preparato. ,tllo- atte ai quc..,tosm90J1re 111oe~,.110 del Bontempell1 a certi tedi dove arrh·ava Pirandello. cioè strana cofncidenz;a, cade neUa ra un ,aggio di Bontempel!I. un d'invern.ore: oggi, r.legge,u,,., !I o,senz1all (non che abbia tra- def~:~ar~dn'{:tr~ q~~':u;a~cnsi :!:::~,1, po!~~ndo,~u/o Il ::;,i !~:/~r;~~~l~:e::~'":a1!n~j!: ~~n~~c~~~::~-e,,:e~i;,~~o ~: ~~~t~~ii~iu1~~~foc~ee c,~~~s~~• deve per lo meno Insistere sul- amici e dal nemici. venne ra- lfca un gruppo df spiriti di- quello. i,nmo. sens1Uiane. Ma ft mai. vo.uto dfmentlcore le .sue rarte In • garR • con la natu- dlato dal Sena.lo) ti suo nome 8pruto al commento e alla am· lettore cerchi anche a,trove, or,gmf: neppure quando se111- ~~i11,11 t~~~?~~a~~~~I c31n~: :~:nrqr::11:a~~ee ::i:u e;:$~~; ~;::;:7:::::ee nc;~tt~~/u:'~ra::Z r;~:' ,~~,zS::~u:;,~r~~~:s~o :%i:; ~r:~:.:.~o::a;o j:a;ca~!d'~e~c::i 7.I ad unR scena naturale, e lo. gloric»a vecchiaia di uno pfornale rdico gra11de ~r am• f iuo, e 8 aml di maturità In un riyolu.::lo11e è s{alo sempre ~i~O• r:elle condizioni del combat- scrittore meritevole dello. luce bi2fo11iJ che abbia serat!to il do- tempo aperto o.I primi 111a,:o• 1111no di evlU.?1one crlt,caJ. in– tente che elabora un plano di oiena dl'lla gloria d ~n.lò a po- uere d"i11vitare Bonte,np"llf, e .feritti, a.le prrnu prove aegli sommi\ neU'uUlmo Bonte,npelll l'lttacco, non dell'amanuense Coa poco la .stagione plil tri.ste pttn.!O che ,1eppure cl Jia un s,conosciuti: eppure dovreboe II lettore Ual!ano può avere un che prepRta lo stilo o del fo- della ,uo. vita, la stagione del- pubblico di.tposto, dal momento valere 1a ,tor.o. di u11 lavoro, uemplo di qu.ella che deve es- ~~fJ:rom~~:h1~r.'1~fe ,::blw~ r~;o qeu::i1e si~~~;~~Òn~e:ft:/:: ~:esc 1 ~~~~tr'~i/ n~f~Jn!Jo ,:~i::: !~~;~~~~t!I c~~~a~!t~,l~I~~~~::: r:r~C:: e.tr~ n~~rae ::~i~g;!e_:pc;: lo. giusta propon;!one tra arte naca sono altrettante accuse oono 111umm!e e /o erano e lo di un capita.le che non si ru:soe cula~fone _,entunentale. D: so• ~.e~=~~~~ ci~ ~ejr~[:e:sgu1g!; ~~ ~~!· d~~~eg{;;e~~ae';!!n~~= ~~~':;uf~ ~ ~~eo c::ci:,:id~o,~ ~u~~n~e;~~it:g~~' 1 :'~~e ;:di;~ ~fte~ 0 :e_'1::i:n~c,z/~~~~r:r:: 0 f~ natura stessa deve la sua ori- ricordare fl senso di certe sf- una pre111ura incrt'dlblle e fn- delle prove inJinite) nelle cose que.rt10n1 per.sono.11, ora per J.: :lnc.si che la emulazione 0 tua.zlonl e l'ordine di certi pn- ,ulegab!le al richiamo del mé- mfnori, per esemp!o, sull lr.lz.o Bontempelll do_bblamonctare Il la competiz.Jone dell'arte 11,cqul- norami letterort. Soltanto in dlocre. dell"lnutile. del dole a• del ScaTeto: , Canuto ,ta pen- co,1trano. Ed e verament_e cu– l5la 11 \"alore d'una rlsposta Italia uno scrittore i. cwi o/- ,tro. In una poro/a alla vlltd sand-, che cinquant'anni t una rio.so che nusuno ,e nt sia uc– dell'atto all'atto. /erto allo sbaraglio e alld o/lese della reo..?·one. Ci sa.rd ,tata In vita, e abbondante. Una t-Eta corto o.I .~1omento della polc- Questa è la premessa dalla gratuite di una plebe bUf!llet- quel711anni una buona dose di ch'egli h~ cominciata ccn un mica po /ll.co, I Juoi ncm,cl lo ~~!lede~\-:~:"~ni~o;;/~dui;; ~~g1~-- :;:r:u~~ i~sf~!r~o. ::~ ;:::,!~· ;:an u~: ";;:!:! 0 ·/;:,~;,'; ;~ o.d~n~il!!;, ~:,~t/:':i!/~~d ~n::g:i~:;:_:s~~e~:=r:~· :i~~ ~~:;:nwu~r~roae:r 1 u~!,~::n~~ :r:t~a::~e:~ 1 ::;~~r: ~'!:~ ~~= d~n%'~~f~~o/~;7 1 f!'~J: s~ !i%~: 1 :; i:,~1~la'~:,u::~,o~~/ ~j;~~:e l ~:~~a1l 1 ~i °'c:~t:~ d"acCQrdO.Troppi ges.sle tTOP· vile co.,-1 pro}lto a sacrificare i ritirata nelle .sta11tedi serv - nuto l'ho. buttata via con un nomJa nel no1tro /l~ro della pi calthl nelle no!'tre Accade- le propr(e glO'Yle.Pemate, e qui :io e ii pubb:ìco, in attesa di atto vile. che lo ha spinto lon- narr~tfva:. è uno scrittore lr– mlel Il copiare dal vf'ro e mo!- vaje lo. 'pena di r;petere uno. catacl/$1ni che non verranno to.no dal Juo r,aese: e sono co- ragg1unplb1fe do.Ile pauloni del to più !strutt.l\'0 chr Il copia- co.so . rt.saputo. da tutti, che co- mal, /a le letture dtlie serve. mlnciatl cinquant'anni di vita m(!•ntnto 11nch, Q111:,,tt.., ,in oc- ~~:a~:i~~=llo~e~:°!e~~~:n~ t";: 0 :cr::r:r~bc tt!l,,~';t 1 :'ad:,1; bo.~:u,:u:r:u:C':;,o' 0 abc:: :~~= e:::.: ,1:::~~~,::r,~c::,~~·c ~ 0 :;: ~~ ~pr: :.s~:. 'fm:!~~~::t~!~ g!à vlnt.a dall'arte Il modell~ :~te:;~ d!;n :oo:~~:i~i}\,~~ ~~o B~~~~n,;:::r~J~t d~:,~gi~~;: ;t:a~~.q~~r~:o~~ta"n°r~:i~&!! ~~l:ll:i~,~?~:e~g~nr:o c~: 'rat dispone necessariamente :i.I In 11na sJ)llcie di limbo, perduto pubblica neUacollana dei Gran- anni. '!! torna in patria ...• Che ~'amo /asciato. cl ritorna. r_on ge$l0 pas.slvo della r!produzlo- da.l giuoco di ,ma moda chll di Narratori Italiani. L'a.mtintc è un esempio della nuova chia- 11 1110volto .sem_o/ice. VN"~. m- ~=~.1 ~~:;e~1:~l~;~ 0· s~ b;iò b~:1::~df!~~!1~~: 11 e al Ire am- I•~p~rdusèo ~'!';~~ ,r;~:o:r~~~ ~~~!~e:~ 1 %u::'~~ 1 :r:~,:. 1 q::s~ ~%tU;n~~e'!r1#,0:ree ~7t ~:a~r"ai :;;~~nf!rf:'~i~eadpr~1~;!~1~ to ~~ 1 ~Jf:;t: 'Jt::~~e~~~~; f;"t;:~ 1 f J~v~f:"~ 1 :;,' 1 ~c~~for~ ~rt1!7:a~r!: n:! 1 \~cro~t~~e';/o~ ;i:;i~°:i~in~ !r~'~/':itc!;~~i uno suo dono è 15empre una provo- della nuovo: moda; d 11!cn:.!o di/, I.ci/e p~r le nostre ultime pen,are che qui Iarte ha ra,-- C.-\RLO 80 iblioteca Gi 10 Bianco· Dommiq, 8 mano 1953 Intervesta con Wuliotti (Continua da pag. JJ J H,lll'J'J-.111' I.E'l'TBR.IHI * COME CADDE LADESTRA Mario Ferr:,,ra. Per l'As,ocia.i/or1e Culturale lb:lllana, marledl Z4 /eb11Ta10 l'avi,. Mari.o Ferrara ha tenuta a/l'Ell.l'eo uni: cot.(I conveU(I• :Ione sul tema • Come cadde la DeJlrJI•· Prima di rieuocare quel 18 marw 1176 In cui cadde fl ;\fini.stero M1nghectl e con uso la Destra, l'aratore ·Ja un rapido exucur.ms sullo. slt11azlo· ne dell'lWlia In qittl pnm/ an· lii dopo l'unlJlctu:lone e 1111/a opera di quc:t gruppo di ind11· striali, prOJAtelari,commerclan– lf e pro/ession!sU che con una politica a tendenze moderate oa– vernò 11 P~se In quel primo periodo. D1JJk:llepcnodo, In cui l"uni.d era solo una conquisto. MrrilorìaJe e non ancora un ac– qubto morale; e im1'Ullleera la mole di lat:oro da compftre, po· ven..t.timo 11 paese e in grace dl.wvanio U bilancio dello Sla– to. Quel .~lnbtero Mìnghelt• f lliJ-76} n0n era compo,to di so/f elementi di destra. ma ri appoggitu>aa una maggion1nza di centro /orinata da uomini d'ltaUa cc,11rale t merfdiOnalt, slud!os, dt quef problemi cco– nomict che co.t.itulror10 1'4"illo del primi Mini.tteri dell'Italia unita. Perciò quct raggiunto pa· rc;,gfo tkl btlancio clie Mihghd· /f a-inunzlava il 18 marzo '76 era dat 1 1-'f"ro una grande carta, su cui eg/1 contaM ~r appog~ g1arvl U progetto del rLscatto e ddf'esercftio diretto delle Ferro– i:.e: m 1 z 12llva ntioo::i non ,013 per l'Italia, c ard,'a innovazìo– ne Ptr ri,olvcre un importal'I· tis~tmo prob!ema. Ma Mingltet:t non av.va misurato gli umori aei tuoi avP«rsarl: Cesare Cor– renti, o.t cui spirito ardant• Et Mlnfstero dlll moderati appari– va tarda, anchUotato, chluJO In una spccfe di con,orterlo.: ,tgo. ,uno Dcpreti.s. copo della Sfnl– s!ra e dcU"opposl.zlone parla– mentare, 110111t1 di lnd11culih le onesld e grande pr•parazione che aueva dietro di si!: gllnta ve· nuta dalle /Ue garibllldln• • 111.tJUlnJant. Qwand.o Il li mara, 1876 Alln– glle/11 /ece lo. relulon• Jfnan– ztaria che annum:ia.ua il pareg– gio e,poJe dunqut Il pro~Uo riguardante Il rùcatto d•fl• F•r• roult. Egli antklpo.:,o. con qu•• sta iniziativa Ja teoria dall'In– tervento dtllo Stfl.to neU'auun– :.ione dell'dsarclzio cU sttrtr.it put>blcl: teoria che altrltt11bce o.IloStato 11na/un::lont dfraltf· v.: di tu.Ua la .socfe.!à. A queda naturalmente si m..,.strava con– trarla la corrente moderai« so– stenitrice 17«/o.,a della espan,fo– ne dello. lnlzlatiVa pritlata. Per– ciò quello. del Il marzo fu una battaglia dl principf Il non df Intrighi: l'in;drpellania Jforana per la taua sul macinato non discuteva In/atti il p(fncfpfo della tas,a ,tena, mo. presento.· va una modone di et1111ura l gouerno sul metOdo di esazione che sp,euro provocaua provvedi• menti cfl chiusura di ,nulinl lo.– sc!a.ndo all'lmpro,Wo regioni n-n:a pane, Se Il governo aoc,– lt accettata la battaglio. n1bl• to ne sarebbe uscita intatto: ma Mlnghettt un.ti la presenza ctl uno. mal'lovra parlamentare e sct:Lte il terreno senm compro– mes11 per la .tua batto.glia lta– le: chlue il rinulo cfrlJ'lnlerpcl– fan.:a a dopo la dl$cuufone pcr il rLtcatto del1' Ferrovie: do– mandò ofoi la /id.ucl.l dtl Po.r– lamel'llo per la questione che atlCtlQ maggior,: imi,ortan.::a 1H1r ~=~"eu~!r;~'t'lV:/ °lt~s ~ mllrt l'e1erdzlo delle Ferroule 3f ufde l'Intenzione dd go11erno di sorwvllare lulU f gangli d-tllo Stato: Correnti parlò delle cla,– ,1 d!.seredate che premevano al margini deUa ,ocietd t che cri– ticavano li rigufo autorltarbmo del gov.,rno minacciante df al– largare l'lnJluenia dello Stato dal campo a1nmlnLtln1Uvo a quello politieo. In queste argo– mento.zio"! Mil'lghe'li senti che le .tOrlf del ,uo go~rno erano esaurite e che ,1 /aceva ti µro– ceuo al pauato e all'allWnire del !IUOMinistero: e 110n ebbe: timore, anche a battaglia per– d.uta. di cfire la verlld. -' quegtl uomini di sol!da a-nest4 e dr /e- 1.f.e 1fnccrn - conclwte l'orato– re - e1t1sconoscfulo il plcooio compromeuo: Mlng/1,.tti n con– gedò con fermezza e chiare~ di parole, come chi rt'lde di ù co,,to. più che agli allrl, a ,e ,tc,.so. OLGA LOl\lBAROI

RkJQdWJsaXNoZXIy