Fiera Letteraria - Anno VII - n.37 - 14 settembre 1952

DOMtNICA 14 srn tMBRE 1952 LA FIERA LETTERARIA Pag.5 JIL GALLO SPAVlENTA LA MORTJE V FRANTISEK HALAS 9 C) \ ntA?\"TJSEK BIDLO - e La pnzlana di Ralu • PO·ESIE DA SEPPIA A ACCORDO Burrasca lJ solforico fiume dell'oltretomba nel ~elta del ( lampi apro!ondn dalla tuonante 1rotta emerge una pallida [r;alamandra di luce col nutro floscio dell'arcobaleno. L'acctalo del nrmam,nto tagliuzzato da lan– (cette di orol01! frana mendaci ,telle awolge Il tuo cordone om– (belicale 0061 nutrita è la tua pe.rdlz.Jone.. La rete del nervi al diMecca dall'angoscia (nella ~tina tess. occhi dJ inolpltall rl&ra eternlta dove non è bem-enuto nemmeno il &0rri.i0. Ls front.lera delle cllllA anrottate 11 oo:- (rUi• a mlnacchi. contro l'importuna mJurtoordia della notte che vuol careuare. (dalla raccolta Seppia, l9l1 J Il nostropaesaggio :!:erllna è U cielo di quet.to paese nel rormo una fale na vola inquieta su! ealvarJ .senza er«I si posa Il corallo (dei &Orbi Solo sul capo del bimbi eade la ,ttma delle [luei nell'in\"olucro della propria Innocenza dor• (mono sereni vaga Il viandante stringendo al cuore una c.. ,... Un caval!Q fast060 percorre Il firmamento dalla criniera pendono colori morti le nere r01e &Ontutte fuUgglne. Una piccina rannl~hlata tra le viole le all spiumate delle brutte spallucce s.i [\'ergog:n.a spaurita dalrombra del fumo. Mutate tn raganelle le princlpeMe inghiot– (tono mloootldl ombra di tigri le ghennlsee nel canneti· le blmbe appendono al collo ,·elenosa ergo• [ttna di cereali. (dalla ,accolta n gallo spavmta la morte l930} Paesaggio velenoso calla pittrice Toyen) Nelle Aga.te oleose d"acque funeste un tlore più brutto d'un morbo sl dill'lta con salamoia di rupi nauseanti. La strada arena di fantiuml strl.<;clanella [roR]la ronzano le mo&Chevelenose l'erbato inglalllaee impuro come calunnio Della aua ripugnanza al consola con ra~..e 11 &ele Infiammando da ogni lato le macer:e e gioielli d1 coleott~rl sco,•a dalle carogne. II mallgnO contagio g'allarga alle nubi trauene.ndo gelOIO la pioegla crepano gli aoorplon1 nel 11,•ido tramonui (r!.alla raeoolta Il gallo sp1n-enta la ~~~ Quellarnce Con un 10rruo pie.no di cre.put.colo l'aurea colonn a della fronte ammiri questo è lo &eudodel tuo ott.uso cielo di.sperato come un dla,·010. Impasti con le dita frantumi di fortuna cosi beli& da non esistere scrutando la vanlt.à del piaceri questi cieli dello atupore ciuest..labadlgll. Che oosa hBI conosciuto nell'imbrunir d"! fgiom1 ftore Impacciato che non tl addlcl a nulla 10 10 u fastidio del sangue la noia dell'in- f ch!Ostro. L'amore s.fuma ln ecces.c;o d1 1,ap!enia t baci sono una ielata di piogge 1n cui r.opplca l'angelo del cuore tr~inand061 dietro un·a1a ~rea. Solo sup~rbla dorata che non a.nnerlace col {U:mpo lioteca ,,. d4 portar con orrorllo 11ullafrcnte solo speranza come aqu1.Ja &0&pesanell'nY.• [zurm Col candelif're a 1,eue braccia dell'arcoba- (lt:10 qualcuno mi cerca ove na&c:0ndere il volto !i.ori5ce ll fte!e del!& terr&. Quella ,·oce che turba I socn.l quella , oee vado ormai ndo pU!'eralo zulolando al mle! · Crtoml sorrisi acerbi 1n,·ecchlano il mio \'O)to. (rf.alla raceolta n iallo spa,·enta la morte 1930) Autunnoa primuera !"umo c11 prtma, •e.ra 60ffOC& uccelU pau.l OSM!t.60 dall'infa ni!a nel bo6co o,·e sJ gioc.:'.I uccido l'ombra che gracchia Nello aterpalo &I fonde Il bronzo delle blscle sprizzano azzurre favme di miosotidi nel cui fuoco J'alelone si fa nido. Piccole eo&tellatlonl balenano nelle erbe note di allodole ~no scritte nel cielo le &erpl mutano pelle come t peccatori. Forse oggi tornerò Amico degli angeli !orse g!Ocheremo e al ricorderanno che Fni.ntlsek un tempo ml chlr,mavano In un cantuccio della memoria al rannlcchl3 fun frantumo di paradiso rangelo non viene :i \"OIO ranaelo non si fa (vivo 05.Set.SO dall'infanzia m·agglro nel b06co che [a:toea. Poi affranto genz.a lacrime 10rdamente sln- (i;hlOz:'.0 come l'albero in aut.unno Il 1,uo fogliame sotto ,'OCe acrollo le par9le (dalla ,accolta Il gallo ,pM·e.nta la morte 1930) Dal fondo Con b,JtJtà febbrile amo questo mondo da dio lllu.mlnato dal diavolo guasto COl'l amore lrl\Sclblle amo questO mondo. l"ondo di carcere pieno di ln.&ettl dal cui abisso ,·edl anche di giorno quel che nel aogni temi di vedere. In una ventata di tenebra fra na~clta e morte ghiacciando aotto la calce sepolcr11le dell11 [lUn!I. strappi le stringhe d"orodi FOtrocanll bBrluml. E ls pietà non s'apprf'nde ph) A nullR ti fa pla~ere aolo l'ultimo pulcino delle [Plelat\l che pigola aperdulo Perchè lngalluz.z.bct mJo cuore sabbia di stelle dissecca le la.crtme e&dre.mosul YOltodi gelide TQ$e (dalla ,accolta Il callo spaventa la morte 19JOJ Pioggia in aprile Un poco tralunato come Keau, quando Ecrh·e,·a allA aua Fanny rimbrotto la prlnll'wera che 6foa:Ha Il fos:llame Taglia col denti I !ili che lmbasth•ano la terra per cucirle una , e&te , edo\'lle Le piogge lamentose par che lavino nella profondità la bella Ofelia. Rimboccati le maniche e aga:luna:i un tiu.o. Basta sbraciare la cenere del luoghi bru- [olftcchhltl marcare I venti purttlcath"- 5oecorrere quel che la p!etra ha premuto colmar le fos.seue at'fett.uose. Smorza Il miserere nelle corone prima,·era at'frettatl a- dire che una fame lupesca strangola la terra implgtitll Vaghi la bocca d'oro di nUO\'O nel fogliame e nel campi Il frumento vagisca ogni vcnuu.a in me fR doma.nde sono ormai aullc spine. (dalla ,accolta Accordo, 194Z) o Bia Egli si rin.llaccia alla. tra.dizione della lirica ce– ca, lu.ttu.osa e barocca, che ebbe il su.o 8mnde rappresentante nel poeta romantico Karel i\ilacha 1 Uusica nera enotturna , * di AngeloMariaRipellino La. lirica df Franttsek Hal4s s'fnnuta Que,ta trt.steua, che s'Illude a volte di 1 splendidamente nel tronco CUila pce&la 1corgere la red-enz,one nel ncordo d.'un metafisica fiorita in B~mta tra le due parodi.so fn Jrantumf, s'apprende anche guerre mondta.li . Sin dal principio Halru al /un.erro paesaggio. Non sf dfmenttca,io compose pagine meste in cui lo sfacelo certe •vedute• di Halas. pervase da un ~ella società occidentale n.eglt-annl della Jremito dt raccapriccio, squallide e ocr– crlsi si ri/letteva con ombre di perdizione mhr.oJe come la Tebaide. Strazianti mo- e di rovina; e i suol verst parvero contrad- tcvi di vanltd: e dellutone ispirano le sue– dire il programma Jestevole del poetù:mo, ce.ulve raccolte Il viso (193J, Genziana la scuola di cui faceva. parte. Se Nezval, (1933), Spalancato (1936), ove s( legge l'tniztatore di questa avanguardia, aveva un'ovvflente lttani.a del nulla. sciolto 1l proprio canto In ritmi turbinosi, Poi, d'improvvtso, dtnanll al crolio della in bisticci da clown, in sfrena.te girandole patria, Halas lasciò f vecchi temi, t,o. verbali~ paragonabili ai vortici della. p1t- çando acce,dt d'allarme e di sdegno: la tura orJica di Kupka, Hala.s Invece s'ln- sua poesia. civile, riunita nel libro Torso geg11-4va di addensare le immagfni fn un dt speranza (19311, ha vibrazioni solenni r:gido intarsfO, in una concretezcci di e pro/etiche. Mentre altri poeti, come Ho. gemme. Jan, od esempio, annebbiati dal buio ro- E' df!ficlle rinv~re Mlla. .ttorfa della vinoso .:!ell'eJ)Oca.,wcfevano Il mondo come poesia ceca. un lirico altrettanto conciso. uno 1poccato di bolge infern.a.ll , Halas sep. La struttura. il tono e ti taglto delle iue pe toccare note più serene e attinse alla strofe fan pensare all'arte di Georg Trakl. paella popolare. alle cantilene infantilf, Una somiglianza s'avverte anche net temi: al mondo della pittura moderna. e cerco benchè Trakl inclini a una Phì. dolce ou- con/orto fn Manes, smetana, Bo.tena Nem– tunnale malinconia, mentre Halas batte covd, Jlflllre dolentt del pa.tsato boemo. stli tasti d'una mu.sica Mra, cupf.t1lme1 e Non dlrO eh.e in lui .si perdes.se del tutto :::~~ t!:e:i~o::~;~ ~=m~t::::a':e tt;' n:~~ l=e~~~• d ~=~ e : :::t : :r:~nco,7c:;: &Posta.mento d! pocht.!.sfm! peul le.silcali, dari!! le atrofe natalizie del .secMtesco ~;;~;~~~~:~~;!:;:~::.::=~~~:::~:::i :.:~~~rf :~ 7 ; d: ~ ~~::::~ ;b~~:;~ ,~:~:~~ :::4:'n ~::~·ri.t~~:a:!:ri;;e,!:. gioia deUa. pa.rola ceca. oli re.stitul /ede con e.eh.i pa.storalf, ln Halci.s 1'aderge ,orda ::!ttva::~::~ti:::: /~~~e::::~: ;!'~ e nemi ca. ' Nella scrfttu.ra hala$1' .ana.tu senti come role e: di ,etci e df sacco•· I suol metri u poeta risalga, attraverso le vi, deUo acquistarono un andamento più lieve e espressionismo, at modi luttuosi di Mdcha, qua.ti ridente, come stagioni ,:I.i HoUar. Lo e persino alle danze macabre del barocco ~= ~:,;'! ::/~ 0 :::et~: 0 :: ;:;~~: boemo. Le sue composizioni, e sopraUutto quelle del volumi Seppia r 19271 e D gallo vi tornerb. tramato d.i ghiotte espressioni ~paventa la morte (19301, ,ono fmpa.1tate :;::,e~;~·e~H:~:',~~:;!c~u~\:au::~~=~e :::: :~::~:: ~::~~t ::!~:t" 0 s::;:~!~ ~:~ piaciuto rare parole lucenti e soJJrue di suo .spartito di immagini la morte t U /ragllt malinconia. come lo .scoiattolo della ba.tso tontfnuo e la rea.ltd .st pro/Ila comt Jlaba. di Pu.skfn eh.e apriua noci d'oro per una. prigione form!colante e ,pettra.le , trar-ne oh.eriglt di 1merakfo. La. scrittura come un groulollo di putride /orme. Halas li snodci In un crescendo di ansiose me– raccoglie parole funerarte con lo tte.t1o tafr,re per dirompere Pof in un Lacerante /ervore C01. cui nd Medioevo si racco• Jlnale eh.e Invoca il ritorno alla pace della olievan reliquie: sono quelle parole le re- cara terra natia, la. Vi,.socina, sulle cui pen– /Jquic d'un mondo disfatto e .squa.,sato dtcl eqll rfpo.~a. ormai d4 tre a.nni. da contrasti sociali. ANGELO JU. RIPELLJNO A00Lf' HOff'MElSTtft - • Il Parnaso ceco• (Horef,f - Hol4.J • Stf/nt - Ntn>OlJ Pioggiaa no,'embre Una tale ac qua macerala R .cqu:i.acqua pena come qucll'a cqull 1n cui P1lato 1,!la.,•ò le mani. Una tale Rcqu &ca.de . E che vor-reatl ,1no al cuore imbronciato quando una tale acqua cade. Ed lo ,·orrel I! lacrlm010 sorriso de.Ila 1posa triste che ancora ml vuol bene. (d'alla raccolto Accordo. 194Z} Bedrich Smelanc La materna mUA!cadel aocctollo e del som la materna muaica delle' notti del barlumi [e delle acque lo &tU •. 'O aMOlato corale delle laudi mllttutine lR gloria della creazione l'accompagnamento (delle crescite egli attln1,e ammallb per l'a6COIIO raccompagname.ntO delle noatre vite 10lennl Egll gqullla per noi non aolo &uona anche quando 1 suol seppellisce e la morte sta età R curlo&are dietro Il pia-- (noforte I su.:il accordi non 1,I lliCirond.ano e quando Poi Il lutto ombrellfla lo ,i:,lendore pur ,e afflitta la canz.one ridente cl strappA In un profondo \'Ortlce con Il plcivl&chlo della fen1da fede su.la la nostra tonante l"trtccolata. Egli che solo il vuoto della bocca vede là dove gli altri al dànno a lacrimare egli che solo vede ,uanare sordo suona al popolo un a:atoppo muta tutto In fiducia all'in.tomo– anche questo terribile non sentire. La trasognata ilOia luslnihevole con un pcrgob,to di canzoni conglunp 11 dolore e solo da un cantuccio si profila la statua del JuttO di Niobe TI cielo boe.mo &elle\'&alle aJUtwUn! 111l'un h'eraale ch iarore celeste aug-gerttore di 5;lorla ,·entura. con mwlchetta di baci con s.campanlo dl [bront.0 fugo con l'all~grla sfrenata col !0600 silenzio della {EOl'te egll cl accompai;;nft laniù In merio alle [onibre. Resta accanto R nai resta Tu onnipotente della musica. (dalla raccolta Ac.eordr,, l942J Ponri Come una lucernetta lnnanr,I (' un preU: è la prlma ttella ma.ttullna hicf'mf'tta Innanzi k un prt>te quRndo Rll'e~.tremR unz!Qne all'albtgilare si reca e all"orlu.onte timido strlacla un bulumt ,·elo di morta dR una casupt1nca. Quanti di loro giacciono supini In up paesaggio \mtQ dalla peste dal udere della peste unto In rosso ca.rdlnaU.tlo a,·aJ'lM Colei che etf'rn&mente è allerra ln rosso cardlnallz!o. Uomo oggt e domani tf'rra nera anche morto Il povero ha sfortuna. Non può dire Ragazzi suonate pe-r me. E persino la bara è mal misurata. Ma a Oir.,aafat l i primo p06lo è auo distenderà. la &ehle.na atra.tlcRta e \'lnl di celeste luce 5;II porgerà la &lt'Ma Regina. Tu alimento di uccelli non dm•ral bere plù rum dal Lete fangoso O\'"è morte Il tuo volto. La &erpe del mondo pntat11. è nella polven Ve.rglne Marta del feretri Vergine Marta del libera.e! dallo ,pavento. · ff~trt (dulia raccolta Accordo, 1941) . In memoriad'un poeta O paura Oanutrtce di ragnatele tessute da un cieco destino. POC61& di cui ho perduto pian plano quul tutte le parole Lu onnipresente poeaia. Terna.te di oongiungere le acsru rlcordanze tn una num·a fedelta ragi;:-lante aul fogliame autunnale m·ae:gtro oome se calpestassi trantumlte ftnestre di cattedrali OlalU ,-olU \'k>IA«I ,·eitimentl &earlatte ferite grigio 11angt1crapprf'tO. Un ~mmf'~SO uccellarne g,,•o)a,..zanel cre- {pwcolo e tulte le cose ml marufet.tano ml&e.rirordla come an1ene nelle fa,·o]e. S'è mOt.Soun rtunlcello &Otto l'anima che d'lmprov\'l.&0 ml hA abbMdonllto Ora ,tal bene Ora stai btnc ma che farai In un mondo capc,,,0110 f'RANTISEK HALAS (ConttUna a--,;ii""o. 6) "SEI LA' DOVE 1 CAMPI FANNO PROMESSA DI POVERTA',, .. IO VI TORNERÒ

RkJQdWJsaXNoZXIy