Fiera Letteraria - Anno VII - n.37 - 14 settembre 1952

Pag.4 POESIE .. di ALBE,N70 fRA1TINl -;., Già le stelle veleggiano nel vuoto Già le stelle veleggiano nel vuoto e lontana ti so, né più ritorna al mio silenzio quel tuo riso amaro e stanco. Quel tuo vi.so senza luce. Dove sono i compagni. dove fl padre, Il Jratello, lo sposo? Ombre lontane. Se ne t1anno. nel segno della morte, anche i .1og11i, allo nuarijo .!bigottlto alta dilaga la vampa dei forni • dove Il tuo sa,igue. l'amor tuo è distrutto. Ora è notte e sereno si Ja Il mondo. E sei lo.,tana. Sull"AlPe. La.uU Joru. tu giuochl nella pace fonda del nevai con I nomi delle delle e canti. Adagio arieggi una cantone d'ln/an:da, lenta come t grandi /lumi della patria che solcano Il tuo cuore. Non chiedermi che cosa. Non chze:lermi che cosa aspetu dal mo11do, dall'avvenire. Ho sentito sciogliersi in cielo come uria Pa.1q1uz d'argento, potevano sce,1derc gli angeli su una nuvola d'oro GlUSEP PE l\lAUOTTA LA FIERA LETTERARL4 NAPOLI E MAROTTA IN OLlMPO * ALUNNI DEL SOLE Starsene al sole, guadagnarsi la giornata con le parole, ricordare fatti antichi, come in certo senso questo popolo è anticò ... di MASSIMO FRANCIOSA Avrei voluto parlare da Questt mie rl&he. Però forse tendono a meseelare l J)ropri Qualche tempo deill Alunni ·è stato merlio per me. Gli guai di oznl giorno con le del iole di Marotta. Premetto alunni del sole ml hanno po- puntate mitologiche dell'ex che non è uno scrittore che tuto far compagnia, In terre, bidello. Ne vlen fuori una ln– s!a costante nel giro della Jet- case e spiagge molto uguali terpretazlone estensiva, carl– teratura. nè l.n modo part.lco- alle frequentazioni dell'ex bi- ca di carnaìltà e dl sogno, e lare nelle mie corde. Ml sono dello Sorlce. del carbonalo gli Del alla napoletana, scesi perciò avvlclMto al suo ultl- Alfredo Tc<=clone,del fattori- dal loro seggi nublforml. fi– mo libro sen:r,a predlsposlzlo- no tel~raftco Vlncen,,o Auri- nlscono col fare compagnia a nl di nessun genere. tranne spa; tutt.l personaggi questi questa povera gente, che se la riserva di simpatia derl- della sua storia. Mi è stato ne riempie la bocca e Il cer– vata dal r·atto che La spada. dato di passare per certe plaz- vello. d'argento e Mezzo miliardo ml :r..e napoletane di cui Il libro Giuseppe Marot.La è arrl– avevano un giorno ratto ride- di Marotta parlava: vedervi vato alla letteratura attraver– re oel modo più spensierato. stazionare una caratteristica so la strada più dlrt\clle. quel– Le vacanze hanno ritardato gente: sentire Il loro amore la del giornalismo e del gtor- e I colombi hlto,uire 11na musiea d'aurora. Non chiedermi che eosa atllmdano quel volti amari , dl cattedra. la loro Istintiva nallsmo umoristico. Il •suo ----------------------- erudizione. Il fascino della lo- stile ha sempre avuto umori che intorno a noi galleggiano nei g1ornl. Non so ricordare che 1.1 glicine delle nostre sere, .tul muro screpolato e riarso. Rammenti Il profumo nell'ombra leggera? Ormai 110n ho più, per compagni che il sllcn2io. fl vento, gli ucce;z e vorrei In u,ia muta vicenda di /tori e foglie di.ssolvermi come quel profumo di glicini e nel silenl!io tendo le mie mani a. Qualcuno che me salvi, ora, ebbro e solo, come un cieco sopra una rupe Jtorlta. IIIOTEHELLE SfJ' CAillPAIIIA * Cronologia del "Quaderno,, ro fantasln, Il rigore umano picareschi, Immagini e aper– della lot'o saggezza. ture Improvvise, come cgaits•. Realt.à, bellissima preda Non dirò una Napoli auten- una penna cllrica. aggettlva– tlca, questa frase è veramente ta, stlllo.nte montaggi lmpre– troppo abusata. da napoleta- visti. Questo stile, che sembra nl e no. Però Marotta ha sco- barocco e lezioso, piace al let– perto una loro attività. l'ha tare lttlllano ed al lettore de.se.ritta. l'ha res11,vtc;Jva, co- straniero. nelic sue già molte lorlstlca, razionale. Un'atth'I- t.raduzlonl. Perchè Il barocco, tà. che sémbra a margine del- è apparente, la realtà delle la vita. ed in un J>Opolopigro aperture e delle trovate è tal– è viceversa la sua glornRtn mente dinamica che 11 ritmo quotldlana, la sua sostanza del suo raccon~re ne ricava In un precedente articolo, oltrepa8Si il 191?. essere avvenuti /,i un brevt: mentale, Il suo orgoglio. addirittura velocità. E dop- apparso su queste colonne. s·e Il Fa/qui informa che fu giro di tempo, ma attraverso Starsene al sole. gt]Rdagnar- plando se stesso, in questa cercato df chiarire alcuni scritto a diverse riprese (lo U!J lungo uercfdo e matura- si Il giorno con le parole, rl- gara estenuante ad accendere Realtd 1 bellissima preda, che mi lushghf e ml s/u.,ggl, identità dell'attimo :~:;~ :16~:'a~~c:;~1e~e;~: ~!r 1!~~":t~~~ ::.szef;.~,~~~o:t~I ';}!~ :;:l~h:h~n:~~hiesero almeno cordRre [atti antichi. come I~ e spengere luci di n;rrazlone, ero. di precisare la data del accurata ,crittura. Questo ci infatti « Prosa facile>, e So• cert\-0 senso queSta pop0lo sl è guadagnato splendidi gAl- fiorito nel cuor dell'f'terno, d~t;e sg;:;it~os~ S!~~t:1a. Adà10. sere,11 aulunnf auree vendemmie festanti, addio, flautata prima.vera del te11ipo, che veli le spine e /a: brillare le rose. . E ancora r.on sei un cadavere che galleggia 11el vuoto, ancora uo,~ sei u11automa, illuso d'esistere, d~~~gi~jn u~mi~:,~·ln~po;~::~ {::,J~~~~rcci~~/°,!!t~nira~~~~ ~:~o e d~o,!'r~!iu!~o c:~;nne~t~ Anu~ 0 :ex bidello ra tesW, In 1 ~~~e~ 1 u~ 1 ~~:~f~~r~ ~~~a~~i. in~a~;;s:~~!~ 8 io di tale data ~!~!· s:~r~~/i'::~d~t l~ 11 u,rc;;~ :r~:~,t:a~~ ~!::~~~a~~~~: ~~e g!~~ ~~S~~~~trfi ~e~~ I~ g~~a:~~~o so;~~o\ia a ct:~~– ~;f:oit'~eei ~i':!ffiu~~:,~po~~jj :1i'~~=i, 0~/ 1 ~~~ c:~~1:~s: ~~~: f~;;!~:n~a~ 1 ~~:-~:;a6:~c gn;;:: ~e s~;~ 1 r~~r~u~\e c~:t~c:~: perta •. per aver l'aria d'es• ci':fl ~l0 ~:v~~=t~r:~uzione :::C';i'e,; 1 1 !~i~,it~~l~~~r:h::;~ ~:efr~'~j 1 .Jii~~n:uobzifig~t~ goii assolati. nel pun!AJ più ~~è s:~~r~a~r~::an:~t~~~: tJi Campana, anteriore ai to attorno a questa spr.cie come quello del ronetto e per luminoso del piazzali. seduti ni del sole v'è qualche cosa di Canti Orfici. cioè a dire i di antologia. correggendo e ri- di più co11dotto .tu u11 perio- sulla ghinla, sulle balauSlre. più e di meglio. Non sempli– componimenti che, come sem- facendo magari phl 110ltc: ma <J.are piuttosto breve e pacato, è sulle soglie. nlln base del pi- cemente scoperte di angoli e mentre og11i co.,a è in agguato, I fiori che ,w,co,10 e muoiono, la li.. . a. rise di ghiaccfo. ~fì d~(l;f:f,~:~C:;:ite~glJ ~'t,~~~ ~n:' 1 ~C:t1n~f;~'idc':z~qu: st :~~ , ;: t;:: 1 '::u~~:i~iia ~~!!' 0 ,~: ~~;~~- !~irae~l~~l~r~~~(ll~ di psicologie. ma una proron- nuta, per la maggior 1iarte. 11ffì slc11r..:·pcrsonalftà artfsfi• ama versi e strofe amplissimi, rOlimpo In un modo per.,o- da carlt.i. e rellgloslt.à. di r~c– ln quella sezione degli lnedltt ca, la rifiutò quasi in blocco, disl;Orso .tl>r!gliato e 11ersona- nA.le, attribuendo a nomi e cogliere un personaggio, l ex Ma 11el diverso si perda. Il mio cuore, a.nurro con gli astri, nel vento ltbero, vivo sul mare, a.dora11te ~!~n~a:t_sottoil nome di kQrrn. ::,1t~~~~':,"'iivt~~~rel a~r:'~~gc:!i~ ~tt~oaltc!i:~~l~':c~~;~~~~~!~\ Ieggerdel in~~torcc ~ttlegf~t ~l~:Od:ill~ ~~~·:~~n:~~ ,1/ n~1!0 /~ 1 u:::1o/t·a l~ j~ac::!!,~ ~1n:f~,a~:~zii:; 1 ad~ll~~~te~rl- ~;::i1t:1 ~;};e:rr:;::~~~~)al~~-- :c~l ~~e~ E 1~ ~1i1~1~à\\pie- il suo ambiente di uomini gra- tempo », comq aOcrmò qual- Questo gesto di decisa au- 111 posteriori. uiclnl alle ricer- gatn per gustose analogie. per ml, torturati. malconci, ma cuno: è lnt·ece la .rlntesi d'un toçrWca. Campana dorettc che della r!2ccoll~ maggiore. lmmedlat.c Illazioni. con Il vlt.'\11 come• si conviene ad !Ungo periodo di aOlnamento compierlo prima o co11tcmpo- Perciò io 1111 sentirei di asse- buon senso che Ignoranza e alunni del sole. Se è un pan~ che arriva fino alle -~oglledel. rancamc,1te all'inizio della gnare almeno quel SQnetti e ml!'ierla rendono tantMtlco e negglo, questo racconto è un Canti Orfic 1. Fino alle Stlgllc sle!ura dei Canti Orfici, 1icr- qualche altra cosa al. M>ggior- quasi Irreale. E gli ASCOitatori PAimegglo dell'epoca: con l'~- con la rugiada, ai riti dell'alba. Sulla vergogna dell'euere franto spez,zi l'incanto, come sald(J pror1t. fraterna all'acqua, alla tempesta, al sole, realtà indivisa nel celeste amore. ALBERTO FRATTINI ~?ai'~odaC,an:ftì~~~n!/ 1 /~~a1~ ~t';,~ ';;,~ 1 :~c~':t:sa;f :::ic~g/! rao~~~~e~~g~::ri~,f;e~:r:z~-. - pl~nl di attenzione e di cu- vldente valenl.la delle decora- .ri può far giungere non credo ancora qualche atten::.to,ie a • ciana, prima dì abbandonare rloslta per quelle storie - pa- 2.lonl non [als\flcate da ma~ ~--:::::::::::::::::::::::::::::_-::::::::~::::::::::::::::::::::_• __ ~--- g~~~I :,~~:gr,ccr~~r:vr:~ro~ gU st11 di. GINO GEROLA 61~~~~~~ ~!~t!l ed~~!~~':;":, : no 5 ~~~1:S1r.tO 1''RANCJOSA L'umanesimo italiano ... A euro di LUIGI @fJ'A'J'THflC('Hl Nell'animato e complesso di– battito intessuto intorno ai grandi temi di Um..•l11es1mo e di Rinascunento, punti nevral– gici per capire il pe1uiero c, quindi. la cultura e il costume e, In. grouo, la civilta di tutta l'etci moderna. porta uria nota non 11uova ma tuttavia 11etta– mente polemica, aricora 11el tono di plana se pure acuta esposlzione su cui si sviluppa, L·umanes1mo Italiano di Euge– nio Oartn. già pubblicato m lingua tedesca a Berna nel 1947 ed ora apparso presso di no, fn edizione originaria (Ba– ri, Laterza, 195:Z, 12.. p. 294). E' tale la tematica del dibat– tito, e tanto vasta la messe dei documenti disponlblll e a11- cora rintracciabili per allmen– tarl0, e :n più, sono tali alt in– teressi in oioco a pesare sulla interpretazlo11e e sul oiudìtio. che la polemica ben .sostenuta resta runico me::20 non per Il– ludersi di poter dare /011do a tutta la questione ma per mo– strare df avere Idee chiare e fondate; e Gari11, il quale at– traverso una lunga serie di scritti su1 Rinascimento e su Pl~o della M1ra11dola e su Co– luccio Salutati e sii altri uma– nisti. oltreché attraverso le tradu2fonl di scritti di Landi– no. di Fi/elfo e di Bovillo e le edizioni na::ionalf delle opere ancora di Pico e di Salutati, si e imposto da a11ni come il migliore specialista italiano sull'argomento, si muove ,rella sfera d1 u,1a interpretazlo11e tradi.zionahne,1te italiana nucleo di studiosi ma una molto i classle!, e fu loro van– mentalitd umana diJJusa elle to far pro/euione di e /1/olo· prlinn non c'era e puo. a ?)uon gia •. e molti, I più. deboli e diritto, dirsi moderna. Ma que- mediocri, In questa e jtlologia • sto è un fatto certo della sto- jtnirono per d 1 sperdersi: ma i rio., e non ha importa,t.:a che, maggiori, che furono anche i dopo, l'llalia restasse dietro ad piit 11u1rierosf.proprio attra– altrc nazioni, nè che. in co11- verso la cura del testo classl– Jronto ad altri successivi e r,ill co preso ad esaminare fon– /orti uomini di pensiero e di darono la filosofia e. in.!ieme, cultura, quel e moderni• del- la mcntalitli critica moderna. l'Umanesimo apparissero deoli A11che nel Medioevo sf erano arretrati non si sa se piit in- letti molto i classici. ma ave· ge11ui o più presuntuosi: chè va dominato. vressochè esclu– la storia, tanto meno ;,oi quel- siva. la mentalltli per dir cosi /a della cultura e del pensiero, Idolatrica. con la quale qua,1to non è mai stor!a nazionale ma veniva appre&o dagli antichi storia umana, e lntereua re- era o tutto da condannarsi o latlvamente, in 11na conslde- tutto da accettarsi come au– razio11e retrospettiva. che ,1a te11tlcamente vero. e .,onrat– funa o l'altra na::ione al pro- tutto s11Aristotele .ti era afl111- scenio, purchè si possa felice- ti all'estremo della idcnti(tca– me11te constatare che Il sacro zlone della sua e Logica• con Jtioco non e estinto neqli uo- la logica 1m1a11a senz"altro ol· mini: e, d'altro lato, nessuno tre la quale 11essuno poteva che pensi ragione:iolmcnte può pretendere di poter andare ln· dimenticare in questo ca.,o vece f]li umanisti comi11claro– quella che è legge universale 110 a vagliare I codici, a esami· della storia, cioè U suo evolver- narne la lezfonc, a pur.Qarla di si, ottimisticamente o vessi- quanto appariva, a torto o a mistica.mente considerato non ragione, estraneo e corrompl- ~'~ro';!~~itfe.' fui u11a"1:fter~~ ~o::o,; 0 g::1ni:u~gm':e:r;~a~Jf'~ fluido e fil evolu:icme, e la ul- ammirabili ed esemplari ma terlore modernltli di un Car- 11011unici e ln/allibllf e anzi, te.tlo o di u11Galileo non neoa per il cumulo di esperienza la prt?cedente e superata mo- ,anana raccoltosi nel hmqo dernita di un Valla o persino tempo i11tercorso da loro al– di un Petrarca. E, dato clic si l'età nuova. per. più aspetti fr:t~~lo.!gp:~tfi1°t~~es~1· ft,gs~ 1 (1!~ J~{l:;~°:. 1 °c~:· .!~~i;f~ 0 1e1~:r:rf;, C Jo11damentalmente yiusta la ma era anche .tpirito di discus– paternitd che a lui viene at. sionc. consapevolezza critica. tribuita di tutto il pensiero piit o meno evoluta. della re– moderno. e ncssu11 pensatore lativitli storica delle cose uma. dell'Umanesimo può neppure ne. s/or::o di cc.pire le cose lontanamente essere accostato umane net loro tempo, cioè nel a ouesto aute11tico gigante del· loro 9i11sto luogo_ la n,ecida.::ione umana: ma Questo é Il vanto dell'Uma– chiunque voglia considerare un nes1mo italia110; e 110nha /011- qualunq11e aspetto d1 un quo.- damerito I~ tesi di coloro che lunque periodo della storia del spostano d1 qualche secolo 111- pensicro moderno, purchè vo- dietro. fì110 alla Fra1u:1a del olia risalire alle scaturiqini ·1000 o persi110 dell'SOO,il ocr– 'per meglio ambientare. il suo moglfare della 11uova me11ta– pe11satore o il suo pulodo, a lilli co11sapevole di r111asc1ta Cartesio o o. Bacone o a Ga- e, oui11d.1,ri11asc1111e11tale nè li/eo o a chi si voglia di tale ouella di COl(?roelle ~posta110 epoca arriverà certamente ma tale re~111i11e in avantt, e fa11- 11011 potra arrestarvisi: dovra no, pru110 filologo e filosofo invece andare ancora oltre. e moderno, il gra11ùe Erasmo da potra arrestarsi solo provrio Rotterdam. chè ,11ell'~11caso all'Umanesimo, e all'Umanesi- 11umca ~a quc, rmascrn1ento.l1 mo italiano che fu il primo e del Mcd,oevo. alt? o baJso che promosse gli altri similari 1110- sia, ai. s~ccessha loro conll– vimenti lfl Francia e in 1,1qhil- 11uatori l eleme~to esse112iale terra e ovunque in E11ro11a. pe~ fa~nc, qual, vengo'!o. ~1- perchè 11ell'Umanesimo troverà ch1~rat1,.~ppu,1to degh 1_n121a– pcr la prima volta un atte.a- tori. c,oe la continulta ne! giamento di pensiero che prl- tempo, e. ne.ll' altro cc.so, se e ma non si era mal dato. e dOPO vero che nessu11 Italiano lu invece sarti comune a tutti, grande filologo e filosofo come unico elemento connettivo fra Erasmo, Erasmo stesso venne tutti i si co11trastanti /i.losofl a ~cuoia degli !tal/ani, e su moder11i. Oltre l'Umanesimo tutti ammir~: con devozi~ne di ancora 110n c'è ìl vuoto. e'!! al/levo, Il vm ura.nrle dei ff.lo– anzl un ricchissimo pensiero. logi-filosofi nostri, ll Romeno c'è tutto il secolo Xlll che è Loreit:o Valla .. ~ appu11to da stato uno dei piri Jtorenti per Erasmo è poss1b•le constalare fa jt/oso/la europea. e c'è pili ouello che tante v~ltc si è det– dl un •grande perisatore. mas- to e che Garln ripete al tu. simo fra tutti S. Tomma10 mine del suo volume che d'Aquino· ma qui davvero la cQ11e,ta C davvero l'aurora del e /orma 'mentis • è tutta di- pen(!!'ro mod!'rno: ver nucsto rirthe ~::acjl sr::t~~t~t/t ::ae~: ~~~'io 1 ~u;:~~~ra è dc~~ ..~~ no.ou~ i pria strada. 111c11treera tutto preso dal Jeri,ore 1,cr i • can– ti :t. ta11to 1iill se si tien conto del suo strano tenore di rita pieno di peregrinazioni. E .rie• come a quellf attcndct'a già nel 1912. mi par naturale de– durne che all'Inizio di tale anno. al ma.,slmo, si J)OMono protrarre le ultime cure che l'autore dedicò al « Q11ader– no »: uogli" dire le l'Oriantl 11umerose e spesso intricate. non la stesura che risale ov– t:lamente ad un tempo ante– riore. ASSEGNATO .IL "PREMIO VENhZIA,, Messe di ·inediti il ~:,!tf'n/~~Q~':;e::;,.co;dz'!ai":,co VENEZIA. settembre della Garda di Venezia e ll:l perfeulbUità dell'arte pie- estremo? o pii/. genr.rfcamente La. sera dell'8 settembre si è e Te1npo SUll4 terr~ • di Vitto- namente co~guita. ~r:=o m~rn~id:r~1 ~~ea,:;~ ~~W! 8 Ste~1~ 1 • !f~:1no~ ~: 10 c~~ r1'bg;~ G:nt,l)utie~o~':' 1 \~110, pl~ittce::~r: <?ae~~l~m~r:; cominciò Campana a pOetare? rlmonla del conferimento del I m~mbrl della Commissione pe~1slonato 11 quale. g~unto ad ~il~~b co~::;:~: ~~ff ;~: ~fett:: ~e~:f"5e!!n~~e ::~~I~: ~!rit~~e~~~e 1 ~ii{1~:~e~t: ~!~~,•~~~r!vu: 6 ~~~1enz':nz~ diti ci ti sempre stato presen- me.,so 8 dii;po&lzlone dellt\ ricche di QURlltà stilistiche e amore, .si Invaghisce di un~ ;,to bet~~ra J~r~•lfaa,~:n~:a :n: ::ir1'1W~l~n~11f:~~~:~r:e. ~~ :~ 8 \~!~et~ci~~!iro:~ladl li~~: ~~~;:'f: 6 11:i~~~nete gÙ 1 ~~i~~ letteratura solo rerso i ven- 18 pRrteelpRtlone del sotto.~- tribuire II Premio Venezia al s~a I sensi SOpit.i.Tutta l lnda- ::::t~6 qiil:;f_"~;·:~ :n;~rm':i~ tw~:r~st~~~:n~ ~~ ~1S:~1!: ~m:n~ io'::ieca~~~t~n~~v:lf~i ~;~eit~ Vc'!,~~ofta~ 01 !~1~~:~~ tosi « tutt'altro che precoce- del Prefetto e: del Sindaco di Trl.stRno VA.tnl e Il 2. Premio mR senza 1!115lstenzeeccessive. :b~~!ie. ~;:e c~~bcil aNi::~ Venezia, d! quasi tutte le RU· :~1 :trocttRn~ :a~:c~~~l~ i 1 ~: ~%~:~:t~ai:r~::nr::1~~:~-~~~ non sia stato un cn/ant pro- dR. segnAlando quello di Vit• blenle In cui si muovono alcu- dige. e tiero: ma che sia per- torlo del Galzo k Tempo ~ulla nl perwnREl'gl secondari dell• ;~r,~~o cr s~n~~e° 1 ~ui,~:nt~: :i~a ~1,!1~ ,jt~~~50d~tl~ di~!~1~~:ech}ct~h 1 1tr~o;~ prepotente t'OCazione. appare pubblleazlone. del)a narrnzlone, ,;oopeso fra li ~~~ ~i ;;:,~~fd!~~Pf,0 ~~~flfe~~ zl~. 1 'i~I~~~~~ ds~:r:i~mir ~~~t :~ 1 ~1s~l:~ ~:;:;;:n:i~~a~~n~j ,amento e la pa.sslo 11c con cui Tristano Roi;.,;I, è nato a Gua- movimento della prosa è sclol- /ece della PoCSia la consola• stRIIR (Reggio Emilia) Il 21 to e ben mlsurnto al tempo zlone supr~ma della sua ttUa. :f~\~n 19 g~ 1 ::i 0 ~:~:t~l~a rii~~ ~e~es:a ~~~n~e b~!~eèn~: VI è anzi!utto un preciso ac- rl dell'ambito letterario Il Var- sempre felice levatura del IO• cenno dcli autore stcsM> che nl non è RllR sua prima pro• no narrativo che, Rttraven10 nel colloqui col Pariani. a pro- va. Da nioltl anni egli dedica !Atti e \'icende. snodati Jn un =~~o :eJer;117:°':~1a~:1,i':°d1~ ~ 1~a~~I~~ ~~l~~lo s~~I t~~~ ~~fv"c!~ono~ri~~~~enatc par:'ei; chiarò. fra. I altro: « ... sono 11plrlto Rlla Jette:rRtura perse• del giudlel del Premio una 60· impressioni elle. scrfi,ei,o e gucndo con tenacia. pu Ì-e1.ze.di Ja pagina della sul\· efficscln non M>nostate rutampate .. Lo intenti Rrtlstlcl e serietà di e del suo vigile rigore stlll- prima: n\'rò avuto vent nn- la\'oro quellA che rappresenta stico. riuscendo cosl a dar vita nl :t. Indicazione preziosa .. an- Ja sua maggior ambizione: lR. e inten,;ltA d·ane non roltanto che se nessuno sen~bra atcrci nArratlvA. Nel giro di un vec- al protagonista ma anche alle fatto ca.so , che Ci riporterebbe tennlo infatti egli ha scritto figure più secondarie e agli addirittura al 1905. Ammet- !alcune opere tra cui citeremo Rmblentl ln cui er..se 6I muo· tlamo pure che i primi tenta• « Lo. casa senza luce :1 edltn vono. titii sian~ andati perduti e dell'editore Sonrogno nel 1931, li romanzo di Ugo ,F'acoo che non c, si possa rifa.re tan- e Memorie di !.ugenio Bravet• della Garda k Marc!Ano alle· ;oQ:::1~~~ 0 :t: a 1f! 0 ":~~~e dr! ~:i'iec~I ~:tf93~~~~~:~a:umd:. !r 1 ;èt~e l~ase 0 ~~d~tcPr~~: li! tal caso. secondo me. non cl rosi racconti usciti sparssmeo- un·operR pregevole ma per al• si può allo11tanare troppo da 1e su riviste e giornali. trl aspetti. 6Cbbene Il problr• questo punto di rl/erlmçnto. Non 61 tratta quindi di un ma che ,,1 è dibattuto 11!11. an- Si tenga intanto 11resent~ Tristano \larnl glo\'ane ei;ordlente. ma di uno corR unR volta quello del sen- che questi senz'altro non sono scrittore: che ha sempre cerea- El. Intessuta su esperienze cl- raccolti per ordine cronologi- torltà. cittadine e di un folto to di affinare li suo Ingegno nematoRrnfìche presenta lati co: che i viaggi ht St•iuera. pubblico !rA cui figuravano senza tuttavia trovare quella che po.sslnmo definire picare• f'rancia e Argentina furono numerosi artisti e: critici. rap• notorietà che i;I sarebbe meri• schl, capl'lcl tuttavia di r!Vela– compiuti, anche tX>lendolascia- prtsentantl dell'ambiente clne• tata nel campo dclii patrie le:t.-re una sicura tempra di narra– re u,1 largo margine per l'lm• matogranco com,enutl in OC•tere. OrR IR oonSRcra2.lone u[• tore. L'ambiente è quello dei vossibilltil di precisazioni irrc- castone del Festiva.I, attori Jlclale è \'Cnuta B coronAre lR. miseri: un plccolO popolo di /utablli, fra il 1907 e Il 1909; e Aurici LRlunl dei quali mollo sua lunga e RMldua fatica. che straccioni In marcia \'Cr&O un e che tau riaggi m.bcro Il poe. noti. g!A RvevA ottenuto un primo A\ 1 venlre incerto. L'intreccio ta a contatto con le letterature La grnria. composta da An• se pur minore riconoscimento risulta ben costruito. I perso• straniere. quella Jra11cese In tonlo Baldlnl. Aldo Palazze- nel Premio Venezia 1949quAn• naggl si presentano con note• 11artlcolare, g/f $Chiusero nuo1>i i:chl, P!etro Pancrazi. GIRnl do. con Ja presentazione di un vole e\'ldew,a e lo stlle è st– orl.:.zonti, mettendo/o in grado StupRrich. Diego Valer!, Orio diario di guerra dal titolo curo, i;clolto. di ascoltare p u cwclentcme,1• Verganl e Omo T1balducc!, k Campo deftnitit•o ». IR giuria Il romAn7.0segnalato « Tem– te e con .tempre piu matura li· pret.l Jn eMme I 215 m~n06Crlt• lo R\'eva ritenuto degno di una po su\lA terra :1 di Vittorio del berta, le esigenze del proprio ti per\'cnutl. R\'eva. fm dalle segna!a2.ione. Oggi ln\'cce Trl· Gal.7.o è un11.di quelle opere temperamento prime sedute. ristretto la pro, stlmo Vsrnl hR trovato Il suo concepite con spirito lmmed\a. Fatta questa premessa si rf- pria attenzione A una rosa di momento più felice con l'opera to. quasi pratico, di tipo neo– leggano quelle luiche: t'i si tro- opere fra cui llgura,•ano e RI- premiata, frutto r.on ooltnnto realista. Non privo di qualità. ,-erann, dei di rari profondi. torno da P099fo Boschetto :t di di un lungo atnnamento stili· anche questo libro segnalnt.o. direi qua.1i sostanz!ah. evldcn- Mario Clnl di Trieste, e Gian stico. ma di una raggiunta ma- che vcdril. la luce per I tipi tlsslmi. Da com110nlmenti di 1'01 11 di Glorp::10Poh·trlnl ol turltil.. Il romimzo e La carne, di Rl7.zoll. non riesce comun– tlmbro e stampo per/ettame11- Roma. « Aleuio dclla• tribu di il cat:alierc e le foglie d'autun- que a mantenere quel tono stl· te tradfaional• . .rl pa.1sa (per Leii :t di t.:llo Bartolin! di Co· no» hB conseguito un E;iudizlo list!cRmente coerente e ViRlla• indicare soltanto gli sviluppi drolpo, e Gli a//atturati • di che. come rlsulla dal verbale to che hanno Invece I due prl• 11fti dstoslJ a.d altri modulati LMa de Steranl di Roma. della giuria. definisce uno ml e In modo particolare Il 11- .su'l'abbandono e la pungeiite « Fraternita elettiva• di Carlo scrittore completo. bro del VRrnl. tristezza dei crepuscolari, o BaeeRrl di Pontecor\'O, e Ra- L'opera premiata è una M>L· In conclusione si tratta que• DOMENICA 14SffiEMBRE 1952 Difficoltà del romanzo * Il romanziere italiano è assai spesso un isolato, il cui lavoro cade quasi semr,re tra un pub– blico assente e una critica sia pur~ affilatissima. ma inco~ prens,va di certi valori .. dl FEHlll,,TANDO VIRDlA cer':a 0 ndSJlle~n:aa,t~t'l!mr~~lan:: !e~e/11 t~~!a':ze:,t~e~il roma11zo, Cl{lglunglamo, in se steuo e non tanto per la ~~r_r;~v:u~n1f:ft~~edir~ 1 t~oqd':'~ìf:a~i:~~"z": fn •~~~'j~e~~ una lunga tradizione di 11ovellistica (In fondo, a ben guardare, rientra h1 quella tradizione anche la prosa d'arte d1 quest'ultimo ci11quante11nio, specie quando e,sa nasce da occasioni autobiografiche e quando gll clementi lirici 1101111esopra/Jam10 gli elementi narrativi al punto da ~::t~~~f1~ 1 ~1oco,1isl~~rt:::ni~ae v~~~hrt~:be:S~~~otqe~ér~Y,: de genres, c1,c si ricollega alla steua polemica ottocen– tesca tra classici e romantici, tanto più. che :ma tale 1' 1 1/~~ia":io e;: ;~~ ! 1 ~ :re~:i!«:ifoa s~:,r:~:~~,~~1~1~;>"~~\j~ 11ostre lette,:e, repug11a11tca certe caratteristiche «colte~ della ste,çsa. a· quei fini dida.tcallcl e gnomici, quando non di edificazione morale patriottica o religiosa, che le asseg11ano (non senza una punta di moralismo sotta– ciuto o palesemente conjessato) I re,idul delle estetiche e delle rettoriche controriformistiche a11cora circolanti nel sottofondo della culturq generale dell·italiano medio, o df remhlisccnze risorgimentali e carduccia.ne , tutta.Via. assai vive nelkl scuola, che, specie in provincia, lndlrlna verso forme di ~sia civile quasi come verso un senso unico della letteratura. sen$o unico di cui non è dl/flclle ,::er I teoriei delle estetiche dl stato, di destra o di sinistra. ~~eè~1~fg•a;::~~! 1 c~!r s~t/:',1 df~:::~o~~~i~~ jid~~~~~~~ tori di quelle teoriche (o meglio delle gerarchie politiche sulle quali quelle teoriche si appoggiavano) Il romanzo italiano si sia veriuto proprio nel vente11nio tra le due guerre lentamente lntfsfche11do per la.tciarc più libero . ~~~~'!ife ad/°;~:f :;~~{:io"~i~fi/;.gate alla .,ocletd, alla vita C'è hl/atti presso di 1101una tal quale difficoltà e ripugnanza nd accettare il romanzo come fatto di cultura in se ,tesso, da huerlre nella cultura contem.poranea anche per le tradizioni delle nostre lettere di Ieri rllut~ tanti ad accettare troppi contatti col tempo e con. lo spazio, a coJt5lderarsi come patrimonio di tutti e non sol– tanto df determinate categorie di italiani, SI co,islde:ra la carica di vita che è inscl11dìbile dal romanzo come corruttrice in se stessa. corruttrice delle buone lettere (Intese queste ultime nel se11sodi una adesione a schemi e canoni di scrittura pressocllè codificata) e con le buone lettere dei buo,1i costumi per la necessità insita 11ellasua stessa struttura. nell'antplo svolgersi del suo tessuto, a non lasciar,e -1nargh1ealcimo allo studio delle passioni e della vita nel loro verenne fluire e mutarsi, traendo appunto ~~2i~1~e vt~'::::~ s~~t~ 11 :iao/::i11:rp:e::,~::z~~~kl:i. r:~ 1 t: poi. $U un piano stretta111e11te _co,nposl!ivo sl·traduce. _Per tioi itallaui, in u11a dl/Jicolta di scrittura, di/Jlcolta a reggere, sino al completo esaurimento della e durata• di tutti p'ersonaggl e di tutta la vicenda, un,certo tono e u11 certo stile, lascla11do che I .,1ngolf personaggi si costf- !~~~c/);Sz1~~il~oc:C,tfa~~l~~~i~~~odf0;~i~:l~:1o,~~~~i~u~ didascalico; problema di stile narrativo. bfln diverso da quello della novella che si csaurf.Sce In irn breve giro e attorno a un solo fatto centrale, a una sola Idea, e che quindi. t1or. impegna come nel romallz(? ~ Jarghe com– plicazioni e movimenti. Sf pe11sl alla d1//1co1ta del dia– logato (e questo vale altresi per Il teatro) che cosi scar– samu1te si adatta a u11a lingua tuttora aulica e colta come la 110.ttra, ~si hiadatla all'espressii;,~ i,nme:Hata., regolata com'c da u11a sinta.,si rigida 11ellasua struUura, elle esige lu11gl1igiri df frase e un'architettura det pe– riodo che. di rado sopporta spezzature e Jra.,i tronche. Problemi tec11ici. di ling11agglo, di critica. di cultura, di questa nostra c11ltura 11azionalc rimasta cod partico– larista, cosi provinciale. cosi fin.e a se stessa non tanto nei suol rappresc11tanti mapgiorl enelle sue correnti di punta, qua11to nel suo tess11to connettivo, nell'ambiente che do- 1Jrebbe alimentarla, vogliamo dire nella scuola e in quei ceti medi pro/esslo11fstici che tuttora la mo11opoll:zano e che vedo110 nel romanzo solo un passate111po,u,1 divertf• mento, un'c evasione• alla vita quoU:tli111a. e nel roman– zo ricercano appunto fatti e vlcc,ide non impegnativi, chs ;~~:,:~:~~~ 11 !"~:~gf,r~~:1eb~nf1°~!~~nt~f:u~d::g;: mie va.ghe e stereotlpctte piuttosto d1e una verità che conturbi e che susciti problemi e ca.ti di coscienza. D'al- ~:,:d;, p";:J~~':ia P~~~r~':t i:u~:a;g~sfu/1:f 1:~'~1cs~~~os~~i romanzo: non c'è soltanto un problema dt pubblico e di compremlo11e, ma un problema di co11tenutl, non me,,o in1portante dei problemi tecnici e stilistici e ad essi co– munque conncs,o: l'italiano vive In genere ben chiuso In un .,uo Impenetrabile cerchio di rapporti, di Interessi e di attetti strettamente familiari e privati, in quel ,uo b!ra{i~~ 0 ~fe:e1~!~r:o df 1 1!1~~'~iJo~~aolY~:s1~ s;:;z:z~e dt,~f penetriulone suscita scandalo e Inquietudine. Nuoce ln– so,nma al romanzo Italiano quel con/ orinls.mo . sentJmen- f~~f,:oi:~111!~~:o::;~:. ~~a~rie;~~t::~~f;t~!f 1 p:1~01":1~:~ ~ morali, i loro contraJti più. capillari tra sensi e coscien– za., tra coscienza e volonta. di cui è cod ricca. la narra– twa europea e americana d'oggi, devono rimanere fatti privati: non c'è solo un divieto nella morale corrente, ma u11ace11sura interna che opera potentemente sullo ,tesso $Crlttore. potentemente anche se talvolta &u. un piano :~~~~t:r :1:;?a~~t~i 0 ;,ra';:;!~fc1~ 1 ta,;;.~p~1i~''!:s1:::t rt! tegno, e di scrittori che non sa11no decidersi al romanzo proprio per u11adlf/icoltd a ,uperare certi limiti e certe barriere del subcosciente. Quasi tutta. la giovane narra– tiva del dopoguerra. appunto per la mancanza di une .!I/fatta. vita sociale, ha dovuto trovare un suo rifugio in ~r:~tr:;n~ ~:t!~'~t: 1 a:h:::rth~coc::11~~h~e~1\::, s~~: rlo!io, un mondo nel quale un certo 1pfetato Individua– lismo riusci appunto a mascherare le dl/Jlcoltà da p,,irte di molti scrittori di penetrare In un tessuto moral.e e so– ciale plil vasto e compleuo, che non esiste in Italia, o meglio c.,iste, ma rimane nascosto sotto traccia, e che lo scrittore deve ricercare e ritrovare con l'ausiUo di tutta ta ~"::n"':,'1~[!t~:m~ 1 n~~tt~~~/r~~ ~~!rii~~aila profonda- mente huerito su una verltd p.!fcologlca e sociale che sia attuale, che corrisponda a problemi vivi dell'epoca; vivi ed universali a.ppunto quanto è più grande la precl.,ion.e del riferimenti all'età, quanto è più genuina l'nterpre– ta.tione dei fatti moro/I che .,orreggono personaggi vlcen~ narrazione: la stessa natura composita del romando. la. sua stessa architettura esigono un contatto e un ricam– bio mai interrotti tra Ja,ttasia e verlta, tra realtà e ln– venzione, cosi da calarsi le une nelle altre e da formare un tutto inscfnd-lblle. Non che si neghi diritto di clttadf– nanza al ro111an20 di pura Janta.1la o di pura lmmagl- 11a:lone: ma. fmmaolna.zlone e fantasia, anche le più libere e sfrenate, Si legano Inesorabilmente nel romanzo a. una rtaltà sta pure mediata e trasfigurata. La perenne crisi del romanzo Italiano (e cosi quel/a del teatro) nasce dalla discordanza continua che si verifica presso di noi tra la ~fi~u;a cgsf!tif!~a,d~l1~'l~1:~fc:~~i::t?eue:oft:b~~lc!1::~%1 attraverso I ,P'obiemi del tem.po , di ,crutarsi dentro: crisi ::e~:'~~:ledfie:::::;,~:!~ 0 7:- ,.g,;::zi l~~'ifa"n:~~~r:ad~l suo pubblico almeno u11a generazione dopo. quando I problemi che animano il suo contenuto sono passati ,u un pia110 e storico•· ossia sono ormai fuori della storta in atto, e talvolta più. tardi, quando sono ormai del tutto perenti 11ella vita italiana, o almeno quando han.no per• duto ogni attualità Immediata. Jl romanziere Italiano t a.ssaf spesso u11 isolato Il cui lavoro cade uasi sempre su un ca1npo i– tica sia pure indagt,ie, ma co,npleuivl va O la critica si accorge troppo tardi di quel valori, appunto come nel caso Verga, come 11elcaso Svero. Gran parte del romau..o ottccc11tesco è a1u:ora da ,coprire nonostante l'9ttimo lavoro co111pluto da un Pa11cra2f, da un Russo. da u.n Galletti, da un Bello11ci, c·è aricorc troppo vuoto attorno a u,i De Marchi, a un Toui, a un De Roberto, · manca. una vera e propria esplorazione attorno all'unica tradlzio11e di romanzo veramente U.alfana, quella meri– dionale, tr<idiUorte ,tata sul tronco delle grande tragedia d~l nostro Sud, sulla realtà viva dei suol problemi plìt vivi e assillanti, che tutta.via la stessa cultura e ufficiale• del Sud rifiuta o Ignora e che la borghesia meridionale continua ad. avversare con caparbio dispetto. Quella del romanziere è ancora, In Ttalla, una. ooe~ che chiama nel deserto. FERDINAZ,,,"00 VI!tDIA Si è pensato, da parte di molli storici, di negare senz'al– tro all'Umanesimo la. dlqnita rlcono~ciutagU dt mi2iatore delt'età. moderna. cori tutto il male che questa ha portato con se, idolatria dell'uomo e ricerca dello strapotere s/re,10.– to sulle cose del mondo e. in– sieme, sfiducia e morte della vita .tpiritualmente lntereuata. ma anche con tutto U bwc che essa. ha generato, senso della critica e dell'autocritica e, quindi. miglior c,011osce,z::a di sè co11segu!ta doli uomo e tec– nico domi11io del mo,ido ver far migliore la dimora terrena dell'uomo e indagine scie11tillca più spregiudicatamente iritra– presa e /mpeg110 d'arte e df cultura. più. liberamente perse: gulto e conoscc11za assai 111u vasta degli uomini fra loro con anclit-0 a meglio capirsi. e, perc/6, anche ad amarsi. S1 è drtto che, pur trascurando l'Umanesimo. questa epoca di letterati, di intellettuali df pedanti topi di biblioteca, PUÒ ben;sslmo capirsi il mondo moderno, che. altrove rinviene 1a sùa vropria vera genesf. In tal modo. all'Italia verrebbe a negarsi Quel vanto, retorica. mtntc inqrandito e protratto nel tempo anch .. ad età tuture da parte di studiosi miooi o pnco documentati o da parte di tthonestl politici di cui si t /atta anni add.etro triste esp.,rienza ma reale e incon. testab!le nel suo •ondo di ave– re per prima generato non un d-: dell'Umanesimo ftrdiano '!Chi rl'.1/a cultura 1talfana • cio!! i( sen~ della storia. Gli (p. 278). u.manlsti, è ben noto, lessero LUIGI QUATTROCCHI rumore.ti di rolizloni futuri- nuno l'autista e altri raccon- tlle analisi psicologica. 60Ste- st'anno di due premi e: di unA. ste, per giungere, alla vcemen• ti II di MaddslenA de Sllva di nuta da qualità 11tUlstlehe rtl segnBlazlone non soltanto me• za e alla liberto fanta$tlca e Roma, « La carne. Il caca/iere primissimo plano. in cui Il rìtatl ma che, contrariamente stflf.,tfca. di carattere .sicura- e le foglie d'autunno• di Trl• Varni è riuscilo non solo a elr- a quello che è accaduto per gli mente campanlan?, in alcuni stano Varnl di Bolo~a. k li C06Cri\'ere la sua ,·lcenda di finn! passati. avranno tuttt e altrl che e! fan untlre già qfardlno det cemplfct • d.J Gli· un alone di commossa poesia.. fra non molto la i:.anzlone del– nat.o il p:,eta dei CanH Orf'cl. berto Se\'eri di Roma, e Mar- ma a perseguire un rigore: di la libera crlt!ca e del pubblico. l diversi passagpi non possono ciano allegri> di Ugo Faeco dettato ehe dà a quell'alone: DOMENICA RECCRIA ,~------------------• Jlioteca o·Bian

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