Fiera Letteraria - Anno VII - n. 14 - 6 aprile 1952

l'ag. -1 to dCICriUa. Potrebbe servire ai no~trt n.seoltatort per orientarsi meglio. RENA.TO - Ml scuso, ma rinuncio a farlo. GIUDICE - Come volete. Sicchè &are· ste rimasto con lei... ftno alle quattro del mattino. RENATO - Ecco rlemplt<> Il tempo che tsnto vi preoccupa. GIUDICE - Riempilo? Dalla &tazJ.one siete uscito verso le nove • nove passate. A. che ora aicte entrato all'c Ammlrullo >? A che ora? (Pau.saJ Non rispondete? RENATO - PIO. tardi. Molto ph) tardi. Ho 1là capito. OlUDICE - Non cercate di capire plù d1 quanto non dobbiate. RENATO - e Che coaa avete fatto dal• le 9 a mezzanotte. ora in cui siete ent.ra• to aU'c Amrnlr1u1:Uo >? - E' questo che valete chiedermi. GIUDICE - SI. A costo di ripeterm.J. a CO!to di stancarvi. devo proprio chic· dervl questo, solamente questo. RENATO - (COH VOCIJ tempre più aot– tata}: E lo, stavolta, non posso più rl• spondervl. GIUDICE - Perchè? RENATO - Perchè non è l)OMibUeche quel testimone. anche ae ml sente. anche se è 1l seduto su una aedta ad ascolta.re , non è pos.slblle che Quel test.lm ;Onovenga a deporre. Non· può. GIUDICE - La ragione? Dttoct la ra· alone. RENATO - No. Ma non verrà. Quoto lo sol ."Erompendo) E' prlitoIUero, capite... è prlglonl<:ro ... Anche se vole~ non può pr~entan:I, U!Msica rtUgio.ta d'organo, ,uste• .so, dapprima, pot pfu aoftota. Rfappo.rlrd opportuname,ite durante la con/rssione di Re11oto) RENATO - Esco dalla stazione. Cam– mino. Attraverso qua.si tutta la cl\'-à... chi• lomet.rl e chllomet.rl a piedi, tra la iiente ... Dl proP0$ito voa:llo andare a pledl, come in pellegrinaggio. So dove v()8Uo andare. Finalmente la chiesa. Quena. Quella che sta aperta anche la notte - notte e glor• no - atorno e notte - con l'altate sem· pre Illuminato. Sono lni'lnocchlato ·• un confessionale. In i:,mbra. Aspetto che s1 apn. lo sportello e io pos.sa J\nalmente dire tutto a qual– cuno. e- In nome del Padre. del P'tBlluolo e dello Splrito Santo>. I miei peccati. Ho abbandonato ... ho abbandonato ... Sl, IUlche Il e movimento>, ma non è certo questo Il µeccato p1ù grave ... Ho abban· donato - l'ho già decl50 - ho abbt.ndo· nato UDI\ ragazza: Cristina. . E' da lei. è per lei. che scappo, che par– to - per Cristina. Que8t.'\ è la nra ra– gione. Crlsu..1ui ha creduto In me al punto dJ abbandonare la famlgllA - è venuta con me - ha creduto a tutte le mie parole, a tutte, senza mal chiede.re una ~pie~a.– zlone. Corse senza nemmeno cAplrJe ·lnte. ram~nte. Io. ogni i:torno, inventavo tm po· dl Cri– stina, la facel"o es.se ~ que.l che \-Olevo, la ·facevo credere 11. quel cbe volevo... Ogni giorno erA una promessa nuovn che lo le facevo e che fRcevo A me staso: era qual· cosa di assoluto che si st.ablllva trn noi. Mt piaceva llCncrnre la fede In una per., sona che amavo pc_r cert.l idee.li ~lutl a cui lo credevo. No, non l'in(l:annp,vo. Giuro che non ho mal lngnnnn.to nessuno. deliberata.mente. Sono 111 altri eh~ si lniannnno su dl me: mJ credono sempre ml1tllore di quel che sono. ml mettono ogni giorno su un pie• dlatallo, su un piedlstRllo più alto .. Cri– stina! Oh! In più lei mi amava, ml amn ... Un 1lorno ho comlncll\to a provare un fastidio per questa mia opera. d'amore ... I.n.sple-~Abllmente. Senza unn ragione. Co· 1.l.M'è sembnto qun.sl un gluooo che nve. va perduto Il suo Incanto. Quel giorno ho ~- ,.. - ;•"F- . ·, . )-./:1 .,· "', .. ·,. :,~· ~- ,.:-·•·:->. r. •. ··. ~ - '. . .. ,,. ,: I _( :; \~~ ~!. ~ LA HERA LETTERARlA RENZO \'ESl'IGNANI - e- J,'errQvb rom:rna • (Qa.Uer~ d.u'Obflllsro • Roma.) 'avuto paura. Da solo. Paura, da solo, di me. Ho cftplto che presto. lmmancablltnen. te. SArebbe arrivato U tempo In cui ftnche Cristlnn - come Il e movimento>. come tante altre cose - non ml sarebbe ba:itata p('ù ... 11 il orno Jn cui Crl.stlna se ne sa· rebbe accorta... E 11llora - gludfcatemt pure un mostro - allorn lo sv~vento d.l me e la comr»t.Mlone e la te-nert'l.r;a dl lei e stata Uu:na che ho deciw di sparfre la· sclan<!o a tuttl - ma a lei, 50prat.iutto a lei - a Crt:stlna. - una lmma~lne ancora alta, sut)Ume - forse unlcn - di me. Sparire... Il mistero di certe sparl:tion.l crea degli ft.lonl spesso Jnestln;:ulblb.. Cer· ti ricordi sempre Jrlovanl çi fannQ mia:Uor compi.go (~ delle persone vivt. pensavo. Ho declso di sparlre. Sto pe_r partire,, padre. E' orgoglio e vllt.A - lo so, - è goprat· tutto orgoglio. Non ho pace. padre. Non 60 a che co. sa andrò Incontro. Perchè Il mio assillo è di 'a.sl) Cttare sempre un Incontro miste· rio.so : cerco di prevedere quale sarà la liorpresa dcU'sl di là. Ho paura di Quel l'alto. E' paura o rimorso? Non lo 60, Ma è certo che cerco contlnunmente CUort di me degli appoggi. del gradini - pemlort, a7.tonl - Q addirittura creature vive - che ml conducano come su di Wla. scala a ploU fino nlla so~Ua dl Questo miste– rioso Incontro dell'al d1 là. E' mo !nruo.so - lo 50 - voler arrivare a batte.re alla porta del P-\ro.diso calpestando nella pro– pria Inquietudine speranze. amori e perso· ne vive, persone care. Calpcitare CNttna! ne ho orrore! Lo so. lo 50, lo sono veramente un mostro! C'è - padre - ~lbllltà di perdono a questi miei peccati? C'è po.,.slbllltà di pace a. questa mia In~ quietudine? {PaiuaJ C'è. c·è. Rlparart. Sacrlncarsl. La tua lnqulet.udlne è un h.lS&O, Il .sacri.nclo praU· co è un dovere. Promel.tl che farai Il tuo dovere se vuol l'aMOIUJlone. Ripara, se vuol Il perdono di Dio... Ripara ... rl.Pata ... perché altrimenti perirai Lravolto dal pec· cato d1 Lucifero. .. tSuo,io di oruano più vicino, tn• combente e grat1e come se, cor– rendo pi1' veloce, ln.tegui.ue • .ri a.v-– vkhra.tse e .tovr03taue quolcwio che /uooe df.tpcratam.enteJ OIUOICE - (Co,i una certa ansia, per la prima volta, neUa voce), li sacerdote vi imputi l'aSl!Oluzfone? RENATO - No. Perchè lo non volli pro· met.tf! re di riparare. Padre. che mi ner&• .stl Il perdono di Oto nella chiesa del– l'c Adorulone •• In quella ~ra dtl 10 lu- gllo: pacll:e.. lo U sclolgo da\ vin<'olo del seireto ... LcvMi dal tuo eon!eiss.l.on.a.lealto come un trono e parla - puoi dire quel che ll d~ - e, se t.l dissi del! 'Ritto c):ie più non rlcorào puo1 dir\o es-ualo:teote. A te. al.meno, a. te c.red.erannQ... Tu ~o,to tlU.Ql testimoniare eb.• non bp uçci5Q un uQmo, che non ho ui:;cbo l'nmtco. Se ra,·essl fat-. to. almeno a. te, quella notte, almeno a te Rt.,•zo \'ESPIONANI - c.. Ritratto di donn& (O,.llerta dell'ObeltM:O - Rom•) che non potevi parlare. l'avN'I confessato. Abbi pietà di me, padre severo che P.llo· ra non ml dest.l Il perdono perc~è non accet.taJ di riparare come tu vole,•J, tRlrtlocclU ,nu.dcalfJ GIUDICE - 11 cerchio sta per chiuder• si. n tempo - peuo per peuo - è eta• to colmato dalle vostre azioni. Ho capito. Abbl~mo capito tutti. Dobblamo ormai sperax:e soltanto che qualcuttQ \'l ablila udtto e veng_a. a te&.tlrn.ootare. a confer• m~re. L'allb.l. allQra...prenderebbe corpo. rPaiua, Bqr~ttto; pot:) P~nso che po~'ia.. termln~ qut l1 nQ!tl"Q appello. R.ENATO - (Vfvace) No! Non è finito. Per voi, forse. non per me. Quel ohe ml brucia di più l'ho ancora tutto qul, sul cuore. GrtJDICE - Parlq.te, ANNUNCIATORE - Sl, parlate. Pos· slamo anoom concedorvt qualche minuto. RENATO - Dalls chie-sa, con tutti I miei pecc&tl ancora addosso, andai nel lo– cale notturno e incontrai Olory, come ho detto. Glory. me-no sas-sln, ma più um&– na de-I Pl'Cte. Em l'alba quando cl salu· tammo, e Oloo·y s))e{:nendo l'ultimo moz– zicone di slgnRtta ml dice~ e Bada, ohe tu l 'nmma1.zl, Cristina: Per– ché quando cl si lnnnmorn di uomini come te. cl si tnnnmorn per tu.ttn In vlta, E per ritrovarli. se scappano, per locontrAr– li di nuovo, per rlvcderll 1 mngnri dal cic– lo. .ti scavalca nnche In morte. rucordntl di quel che ti dice unn put ... una disgra • z.Jata... Ciao, bello•· <Sotto/oudo musicale 111 cresce11doJ Allora, In quell'alba. ml mlsl n cnmml· nare lentamente verso Cristina, i;p'.nLoqua.– si da un'ansia di ripnrnzlone. Non so quel che volevo tnre, non lo so p1·01>l"lo ... ma la .tua casa è lontana, qunsl alln periferia, e più camminavo più ero pervMO da una apecl.e di fervorosa tenere1.za ... fLa. voce gli si stravoloe a 11oco a 1,oco, fl.110 a divc11tare wavcn– tosame,itc tragica I. Ecco la cnsa. Io entrerò, non v'è dubbio, Io In. rlvcdrò. Io non me ne andrò - o se me ne andrò, mc ne nndrò con lei. Ho deciso. Giuro che l'avevo dccl.so . Con lei! Con lei I Non volevo più nbbnndonnrla ... (Pau.saJ Ma Cristina non c'era più. Non c'era pl~-;Ìs~~~ tf u~;f: l~s:~~~~;-~ttc volnn. do giù dalla sua ftnest.ra nll.i~lmn. Per vol - per tutti voi - è un!\ raaa1,· za QUAlU.nQue che s·c nmmnzzata - una rarinzza Ignota. Nessuno hn capito niente ... Nessuno. in qu~t<> caso. ha pensato di cercare un colpevole... Ma un colpevole c'era, c'è: sono tot Io sono colpevole del suicidio di Cristina ... Io!, .. Io... Non del– l'ucclslonc di Arduino, ma della morte di Cristina! Per questo condannatemi. tScoppttL a pfanr,ereJ GIUDICE - Ma Cristina non sapeva - avete detto - che voi eravate deciso ad abbandonarla, e che quella gera stavate per partire. R~ATO - No, non lo sape.va . OIUDIOE - Chi glie lo disse? RENATO - Il solo che POtevn saperlo. Arduino. Fu lui, certnmen~. do1l0 Il ll0 4 stro colloquio .. che corse ad avverUre Ori· stlna. Fu la sua vcndolln ... o la sun ulLl· ma apcram.n di trattenermi. Pcrchò lo fnoostl. Aniuino? Perchè? lo lo capisco bene che, l:Oll In min fu11n. tui· to un tuo nmbb.loso sogno di comando an· clavn In oozzl: lo caplqco bcno ohe tu, sen– za di me. ti sentivi perduto ... Prlm1, o pol tutti ti avrebbero nbbnndonnto ... Non li amnvnno .. uon hnt mal saputo (arh nnm• re,.. Per questo stnvi aggrappato n mo fi. no nl ra$:t.Jdlo.flno all'tmllsore1.lom• .. Non 1 ml abbamtomwl un momento] L..1 ~un au· torlt.à cm un rl !los.so dol mio 1u·cst\gio - l'hai sempre sentito, Ero lo ohe te In do· navo e te la potevo mnntencro. E quest-0, è umano. ti tortur(\va, mn io &OPPQruwl, lq, nascondevi. lo Cl\mufTavtPOrfino di 11ml· elzlf\. Però non i;apevi cthnMUcarlQ: non me lo J>Crdonavl! E non me l'hnl perdoni\· to. al momento buono! TI sci subito vencllci\to ... TI sci Rftl'ott.n– to a col1llrn\i proprio, In ciò eh.e avevo di più carQ, .• Sei corso acl nvvlllrml Mili OQ· chi di lei, sei corso a met~orle la dlspe. raztQne nel cuore ... Perohè l'hai fatto, Ar• dulno? Arduino, lo lo so aho t'u non sol mo.1· to: lo non ti ho uoolso, o tu non sol uomo da. PQt.ertl ucotdore ... porohè sci un timido e sei un vile. f Pltl po11ctrcmte e sibilato) Tu sei scnppnto. TI sol naS(losto. Stai an· corn nBsoo,to. Non o'è dubbio. Ma dimmi: J>el'thè lo tnl? Lo fnl nhno– no per lo ~pavento o Il rimorso dl quol che hai provocato, .. ver quella morte lnnooen. to ohe hai Pl"OVOCl\to? O è Il tuo risenti• mento, la tua vendetta verso di me cho contlnun splot.atn? Tu sai bene ohe se con· tlnul a nnsconderll, se continui a non far• ti trovare U crcdrranno morto o eoutlnue– rnnno n M1Spctl,i\1-ml <Il omicidio, .. o forse ml oondannorl\nno ... Tu lo sai bene. E' quo– sto oho vuol? E' questo! TI YOndlohll t J11tc,isinimo, ma a bassa uoccJ llnvidloso... Sol stato sempre Invidioso che lo to.ss.i. come dicevi, un privilegiato, che ot~nossl tutto quel che volovo scmm alcuno sforzo I E non t'aooonrovt ·- nella cecità clclh1 tua lnvldln - che di uol duo Il VNo 1'contcnto, Il e misero>, ti e i-Olo>, ero proprio lo, Il Luo r:mcoro nrrlva fino a Dio." Arduino; lo so bcno. f A.Urcttato> Po1·ò non i.cl tu che l'hnl fntt.n morire ... Non OP.I ouosta colpa, .. Tu sci stato ·so1- tan1.0 Il mosohlno strumento OCCl\Slonalc di quoUn morte ... t Alto, /orte, pieno) Io - lo solo - sono Il l1!Sl>Ollsnbllo della morto di CrlsLlnn. SpoUn n mo quel· h\ colpa, Unlcnmento n mo. Non voglio - non po.s.~ dlvldorln con no..,sunol Su di me, lntornment.e, dave ondere I Soltanto ,. Domenica 6 aprile I952 me de.ve schlacclnret lo t-1 ho ucolsl\, Cri– stina! Io, amore mlq! Spes.,;o si uccide proprio quel Cl\t al ama di più, Come ros!,.store a un amqre come ouello di Cristina! eer mc c1·a dlvcntatQ un tenero, sem• p{lcc, ma co1,tlnuo e stru~gente rimpro– vero nlln mtn tiu:unrtblle doppteua ... Un rlmpl·ovcrn scn.-.n pnrole! 11 peggiore, Il 11tù tremondQ del rlmpro• veri. Non lo sopportavo più. Chi ml per· donerà del mnlc che ti ho taLtQ? Quale carcere c'è per qucstn. colpa? Quale? Qunlo? (Piange. tna phì: ~ommc1.ta1nente: ca ecco. su quc,110 sQtto/~ndo dJ · pia11to ritmato, cre.scere la voc• bianca di CrlSHll(ll. VOCE DI CRISTINA - Che ne sai tu, o Renato mio, del bene e del male çhe ml hai rat.t-o? Porohè p o.,tlnl a contee· gla1·lo con la tua misuri\? Sbngll, amore m10, sbngll nncorn ... Sono lo ohe non ho snputo nspettnrc ... l'hai detto. Sono lo che ho avuto troppa paura di rcstnr sola ... E ho voluto rivedetti sub\to, dl qui ... contl– miamonLO,.. Ronl\lo, solo beno tu ml hai vo\ \l.to, solo booo tu ml hai tatto ... Perdo-– naml tu, che .tcl rlma.st< > 8010. Ma lo 10- no qui ohe H nmo più di Pl'imn. più di prima:,. fLa t>OCe ,, csH11uue e rtman• lont1rnf.ssimo il piat1to di Renato/ RENATO - Gtudlcc, ecco: orn Il cer· chto si è veramente chiuso. La macchia d'qllo ha finito di espandersi, ?di rimetto con piena ftducla nelle vostro mani. E a quanti ml hnnno udlLo, ndcsso, eh.ledo soltanto: e condannatemi. conctannateml pure. ma uon vogliate li:'.iudtcarml>. GIUDICE - Credo - dopo I tatti che avete 1 1 acoontato e che. comunque, accer· teremo -- orecto ohe non sarà più pos.,I• bilo tenervi I\ lungo nelle, nostre mani. Prlmn o poi finiremo por rlm~ttervl nelle mrml di un altro i: :h1dl00.tm le quali del resto gli\ slote, volchè l\ll vndo perauaden· do somp1·c più ohe le ,·osti-e colpe non rientrano tJ'n quelle che noi, &ludlC!l, l)OS· slnmo Rludlcan::. Por le vostre oolpe c·• un'nltra punlv.lonc, c'è un altro carcere. tC011 altra voceJ 1,,1\ seduta può anche rltcnerst ohhis•. E Gril?.lQ l)Ol' ln collabori\ZIQnO di tutt..t. ANNUNCIATORE - Sti:nore e signori, trn un minuto le trasmissioni rlprendoran· no rcgolnl'mcnt.c. VI slnmo riconoscenti PCr l'n_Uenilone urestatnol. Att.raverao ti nostro microfono Il sln~olare drl\mma di Renato Dccli Angoli ha finito i>er dllafi:a• re In tutto lo case o tn tulU noi. Non JI • concluso, corno hn dotto Il Giudice. Il pro .. cesso continua, e continuerà, 1)('1\.So, anche dentro di voi.,. Dlfllollmcnt.e si alunre a una s0nton1,n dt'finltiva In casi di queato genere. Pensateci, J:entill ascoltatori. DIF.00 YA8111ll FINE . . . , .,~,'• 't, .. ~\)·ì''.ri,\ ••, -· "'] RENZO \'ESl'tGNANl - e l'erlfcrlll • (Ol\llcrl,. doll'Obt'IIIIOO- Rom11J UN LllBRO CHE .N\.ANTJIEN E LA JPR01".ESSA DJEL TITOLO AltTIIUR CALDER • i\lARSIIALL O gnt letteratura ha I 5UOi scrittori segreti. Poeti, saggisti o narratori. SQ• no autori la cui personalità !Otto vari a.spetti notevoil oo lnteres.sante non riesce mal a irova.tt Jn un libro una for– ma adeguata d'e.5preMlone. Partecipando attivamente Rl· la \'lta letteraria e culturaJe della nazione e-ssl s'lmpon11:o– no a volt-e tanto da esercita– re wl'tnrluenza sull'evoluzione di una corrente o sur una mo– da d1qualche stagione. ma non giungono alla creazione di una opera IU'tlstlcamente val!da indipendentemente dalla loro persona. Sovente, acuti teore– tici o brillanti polemllltl, han– no una udienza scelta ed at– tenta nes:lt ambienti cultura– il. La loro opltllone conta, Il loro i;:ludlzlo può rivelare di un colpa un pcct.a o condan– nL":o senza DO&!ibllltàd'ao– p~:o. Ma QUJ~::lo ~l pre!en– tano a !o:-o \'olta come crea- tori I libri, ccnslderatl con prudente rispetto dai colles:hl. non trovano un'udienza al dl I& di una ristretta cerchia d.l lettori professionali. Ed uno straniero si domandi\ SPC5!0 ocr auale raa:lone ltQdono d! tanta autorità cercnndo Inva– no uni\ glustlr!caz.Jone In uni\ ogem QuMI sempre lnadec:cua– ta all'autorità di cui J;:Ode 11 nome dello scrittore. Esempi si potrebbero citare In oi::n! epoca cd in ~nl let– teratura. Arthur Calder-Mar• shaJI è uno di Que.o;tl. Il .suo nome è lll<'nzlonato molto spes..~: attraverso articoli sul Quotidiani, I settlmanall e la radio la sua opinione su \'I\• rl orobleml d'ntu1•lllA cultu– rale ha un peso. Non vi è In– chiesta, riunione. manifesto o mo\•imento d'un c:-!rto inLe· resse srnu la sua partecloa– zlone. La sua attività e lnces– !ante. P"ra romanzi, \'O]uml d' racx:onll, ,•!aggi, Ufii'KI ha pub- La n1agia della mia giovinezza bllcato una douJ.na di libri nessuno dei auall ha ottenuto lettori al di fuori di una rl• stretta Ct?rchla. d'lntellettuaU. A.I di qua d.ella Manica. dove oolo l'opera avr~ potuto darai! una rinomanza, egli b un lJmoto. Pure A.rLhur Calder-Mar– shnll merita un po' di Rtten– Arthur Calder Marshall rappreséùta come un paradigma la parabola della evoluzione letteraria della •ua generazione, quella di Evelyu Waùgh, di Antbooy Powell, Graham Gret'Ut', Chrislopher lsherwood, Henry Green, una delle più ricche e varie della prosa narral,va inglese contemporanea Bcardsley davBno Il tono e Rl 4 Fino n Quindici IUllll U ra- . chard Le Onlllennc, Gcor11e ga;,,ro d1 urow1ey 1g11orav& 11 du Mnurler cd Hall Calne an- nome e l'e.slst.emm. D'un trat• daY1U10per la magl{iore, Por tO una. ti'Orle di clrc05ta.nze l'estetismo di nllorn, magio, Jortulte hanno nttlrato la ,ua un 1ensuale mhtle~mo cd un nttcnzlone .tulln. mt.sterlosa u– compllento erotismo erano ele• 11ura di Tlte llea•t »ul cui menti csscn1.lnll. Se ne tro- l.'Ont.ocircolavano orrlblll lei:• Vk un'eco In uno del più 1rran- gcndo <Il orvo. d1 ant11numo , zJcnc. E11ll rappre~nta lnfat• nc.!l'opera dell'aut.ore di Torr U come un oorndlgma la PA· ed In Quella del creatore di rabola dell'e,•olw:lone letter&• Daedalru e di UIMUésuni\ CO· rla della sua ~enernzlone. mune lntenalone rlvcluslona· quella di Svel)'n Waugh, di ria nel confronti della uro,;a ~~~,~~ c~r~:~ 1 ~her or~~:~ i~•~: d1e~~S:~~~a~!~~~:: wood, Henry Grecn e molti sentano un tentAtivo estremc– altrl. una delle pili ricche e di esorcsslonlsmo. La loro In– varie quindi della urosa mu- nuenu. è senslblle nel primi rl\tlva lnR;lese de1:ll u\Llml scritti di Calder-Mal'.-hall, co– clnqunnt'nnnl. Arthur Calder- mc di molti 11;lovanln,:l!!il di Marshall ne Incarna. le \'arie allora... tendenze. le socrnnz.e e ti! er- James Joyce si e rivelato rorl. Colto. lntelllgente, 11,por- presto uerò Inimitabile. men– to a tutte le tnfluem-e. nronto tre Wyndham Lcwls per cui nd M.<tlmllarle. de.<tlderosodi c0nfes5a di aver nutrilo a trovarsi sempre nll'l\vans::uar- tremendous admlratlon dopa dia. di nromuovere nuovi mo- Tarr si è oerduto nell'lntrlca– vltlW!'nlles::11 è pnssAto con e- ta ualude di opere blzzs.rre di stl't'mA a11;;1Utà da uni\ 11:cuolA secondo ulano. La loro In• it.ll ',illrR. convinto ~empre di nuc:1za è 5tata In parto so– aver t.rovato Infine 1ft vera i;tltulta In pa.rt.c combinata $trada. curlO.'iOdi tutto, ma con Quella ricca di nuove oos– olù lnte-nto " rinnovar~! cht slbllltl\ di SleRmund Freud. 11d aoorofondl?'f). Arthur Calder-Marsha!I se ne L'opera di Arthur CaJder- e fatt.o l'araldo ed Io strenuo Marshall trova un'unlt.à. ed sostenitore fino aJ giorno In una ra.11:\one nel e,ntlnuo svi• cui, alcuni amll dopo, surrea– lupoo ctt:lla sua t>el"S9nRlltA., ll~mo e misticismo hanno a ma se di ~nl fase e movl• loro volta sostituito Il lreudl· mento es.'IR è volta a \'olta un smo oer dover cedere urlma \'&lido rtnes..co non oltrem\SSA al fMClno e~ercltato su mo:~! ourtr('.IPPO mfll la fun7lone Il• dall'arte di Franz Kl'lllr.a, uol lustratlva. non 51 trasmuta. ,dinanzi all'Incalzante ornbra mal In una crearlone arll•t!- di Marx, clOCal reall•m-, 50• ca autonoma. I titoli del libri clale, alle oreoccuniulonl d'Jn• di Caldcr-MRrshall h&nno DO· do:e oolitica. LA ~uerra cl,.,lle tuto eMCr s!X:~o cllAtl come di Spairna. cui da Ocor.:re Or– esempi carattert,ttcl di unA \\'Cli I\ Stcphcn Spender al• datA tNlden~. mft QUMIsem- cunl scr! tt.or ! britannici han– ore la cltatlone erA fatta oer no oersonRlmente parueloato lndlcue con una oreclslont' ha i.esrnAto Il ounto culminnn• Ili! errori e gli ec::e•si di una te delfo. tendenza oolitica r moda. non mal oer attirare dell'lntluenzl\ marxls~ol. nell:t l'attentlone .sur un'opera In- letteraura lm::Jesc, Pochi sono trln,;e-camtt1te valida. stAtl ln pro~ I buon! ci.emPI Verso Il 1930 mentre Arthur di cOdesto de~ld"rio di reRll• Calder-Marshall era ancora ad ~mo-SOCIAie precursore del no– Oxford e ne-I perlOdo susse- ~tro nooreallsmo clnezm1toua• 1:Ut'llte della SUI\ {OMnl\z!one fko, Arthur Calder-Muo:1hl\ll letteraria. l'nvan,:i:uardln era ne è rimasto a lumi:o Il tea• es...-enzlalmente rappresentata retico convinto e lo strenuo da James JO)'Ce e W)'ndham dl(cnsorc, Lewts. Senza oensare un lstim- Ma a.nche questa fa.se è 001- te a voler metere l due n9ml nta. I tempi sono cambiati e sur uno at.esro piano 11 ouò la J:i:uerraha contribuito molto artennare che malrrlldo le a mutue .tosta..•ula.Jmen~e le. dltfcrenze si P0.5U trovare ambiente lntel!ettuale br.t:in di Gld(;O,HO A1\l'l'(li\llNl nico. Il perlOdo d'ànte,e:uerra In cui la ~enerazlone detta dc• 1dl Anni Trenta conQUL!lt&v,1. I primi PD'!tl e dava Il tono sembra ORllilontano. un'eoou !elle, qua.si tn cui tutto era SMlPIICti e oowlblle. Se lt. dlf• flcoltA c-conomlche e le rcstrl– ilonl MCOra In llUH sette a.n- Cab10f3 dtlla mostra nl dOPo la fine del conflitto bellico hanno avuto una ln– nueru.a deleteria 1ullo avlluo– DO della vita letteraria. met– tendo nne all'esistenza delle rlvlate, riducendo le oosslbl· lltà di vla:ial e sonton1I allo est-ero, costrm11:ondo tutti ad una lotta l~sant, oer Il Ctl e Dtmonlaco In arft, · di nnrrntorl dell'ultimò Otto- di ILUl\5.!llnl rauall atte a stu.z:– panc quotidiano, esse hanno cento: Robcrt. Louls 8tcvon.oon tlcarc la curiosità un po' mal• avuto però Il merito di norre mentre The Great God Pan 1an11. di un adolescente, In una un termine a Renerose !llu.slo- dl Arthur Mnchen rlmnnc tor• bOrgnta del SuSBex,fuori ma– ni polltlche Il cui rlflcs;.o non /lC li romanzo più ro.ppresen- no, 30lltnrln o sotto QR:nl ll:lovavR certo allè. 111ov1i.ne 1ath·o del itenere. La sln11:olR-:upetto nntlQuRta, dove la r.– lettcniura. rltA del frnmmento d'a.utoblo- miglia 111 è rltlrntn In una cui Arthur Caldcr•Marshall hn 11rnJlndi Arthur Calder-Mar. dl oampnRna, Il AIOVRnoAr• voltato aulndl le 11>alle al shRII rl'ilede appunto In oue• thu,r Incontra Vlcltyblrd, 1pe- ~n~7)~1~~!-~1.!:s/1~~ér~{i~:a edi ~\ 0 'r1~~ 1 :~ 1 1n~111°~~~ 1 on~gg~\ f~e~fo e l~~ :uf g~cf~~:; Kafka Cd In att.cia di nuove Stcven.scn od In un romanzo d'nmlclr.111,Vlckyl>ird, la cui evoluzlo111. i: ritornato alla di Arthur M11chen venAono vii• O sto.tn 11troncnta In Ji:lo• letteratura puro. nnnunclnndo osservati e rapprc~cntnntl nel• vcntù da una trnl(edla provo– u11'autobloJ;trnna pubbllcntn ln luce alQunnto cruda dello catn. dnllo wlrtto mallano dJ fn>ttov~ 1 ul~~tol~u;>e~t tg~f:og~ ~~ gntter.~ 1 ~t~':-e ~~L~ '~~: :~~~~~:nn~:: 1 ~r·m::a, gr-:~~ Yl.t e<llt. London). L'e.,tstenr.:i dJ stnblllrc un equilibrio tra ca e nera. cd a toran di met· Jctternrla tanto movlmentAIR la visione eonscrvntn. do! terio In srnardln. contro Il dia– e variopinti\ dell'autore p0te· Q\llndlcl nl vent'nnnl, Qtiando bollco o perlcolo110 Crowley va far spernre un libro In cui ha. nvuto ali Incontri narrati c~asocr11 Il dc.1Jlderlo dell'adol•• venisse rl11~untl\ una csem- e ne hn subito l'lnflucnu1., e sccnte di conoscerlo. Olnque plue ~perlentft e nel contem- Quello. Dlii 110brlae sceltlca di noni doOO, Quando avrà In• PO traccll\Lo un quadro deRII on!. Per Il ruazro !I dlabo- contrnto già nlcune donne rl– uomtnl ed ambienti dn lui Ileo m241:oA~L'lter Crowlel', mMtc vittima del satanismo e treQucnt.Ml durante un vcn- Master o/ Thclcma e r,,e la malril\ nera del pericoloso tennlo. A questo rl1eu11rdosi Beait 666 o/ the A11()C<Jlypse, JI Crowley, essendo RIA. litUdentt rii:1t!~~er1t 1 ll 51 ilb~a°o~Jl°t;[a~t~ ~ta cx;~'n~:fi~ia. ~:~~~~ ~ e~~:~~:·11[ 1 i-o~(a{:~~]~ cl racconterà Incontri e scon- di Wlll!nm Blake, e QU.intl II Inulllo a1ut1uni:cre che la lu– trl, entwilasml, spcrt1n1..ecd ciroondnvano. crnno delle 11:endndopo aver resl.stlto a f~gr~ n"CJ~~:~:i 1 rafr~err~ ~;r~in~"~~i ::!1i 10 ec~:i~t;1:f }~~~!tl.~ngi~~i°t..~,:~~ 1 tfc:of1~~; forse più tardi. Oul come Ok• del mnncnt!, tutt'al p!C1 delle qunndo Arthur ventenne 11 è al Arthur Cnlder-Mar~hall rli:::ureolttoreschc. trovnto di front-O alla re.altà. non ne parla affatto. Hmitnn- Per solckare la curiosità oro- The Magie o/ m.u Youth è do.si A rievocare, eomc con vocata frn Il 1!12ù ed 11 1930 un racconto nutobJouarlco. In orecl&lont" Indie:\ 11 titolo, la da pCrM)n~r;I bU'.zarrl cd e- cul Arthur Calder•MarshaO prim• 1tlovlnu.za e Influenza q11lvoc1come Ale1!- >t.er cr ow• rle\'oca I nnrentl, Il rratetlo ,ru di lul escrcltntn In QUCltll ley, Vlclr.yblrd e le donne del oerduto i:rlovone, ,:li anni tra– Anni dAlln m11~II\, loro n.mblentc l'autore .sottoli- 11eor,;:I nella borAal,i di Stey- The Maflfc of my Youlh nea Il\ violenta rt'nzlone a.ntl- Jllnit e Quelli dl Oxford, ma è mR.nt.lcne Quindi la prome.<:&:ivittoriana non roltnnto nel 11:u- altrt'tlanto la storia di una del t.ltolo. Il libro è sotto vn- sto artlRt!Coe lcttcrarJo di QUC· 1110,•entùdomlnnta dalle f!IN– rl uoettl shutol:i.rc , Lo litlle è A:ll anni, ma anche nel prln· re di Vlckyblrd cd Alel~ter ,empllce e diretto come con- ch>I rnoroll e nel costumi. E' Crowl<'y. Rlcre:ltl da Ca\der– vlene In un'autoblo11:rafla. es- .stato quello un perlOdo di ri- Marahnll sono I due ritratti 50 ricorda la proaa asciutta di volta morale In cui al è ore• ulì1 vivi e cornoletl del libro. Geori;:e Orwcn. Ma la visione parata In trnalormazlonc av- Codesto curio.so fummtnl-0 evocata è del tutto diversa: vcnurn gradua\mcmte dicci nn. PO'lto sotto Il SNllO della m•– benchè RII C\'entl narrati si nl doPO ed aLtuata,~l In pieno Rin, ln cui oomr dichiara nella nolAano ln pnrte nel 1!120 cd In Quc.<;todo1>0-1tucrra. lt was lntrodu1lonc. l'autore uur rt· In parte nel 1912, Il cllma cren- an afle o/ l11tcllectua1 /rudom, ~ta!HIOnel vero hn snputo ton– to !in d&I primo capitolo al .svlrltual adrumture aud. ,e- derc realtà e fanla$la, e for• apparenta a QUt?llo della ff::sh~l 1 ~~f: in~\~a ~:s18~; se la prova migliore dell'ln1:e– Maut1e Decade, a.1 1890, Il Pfl• del credo di Alelster Crowlev: mo di Arthur Calder-Ma.r– rlodo di rran vo;a del deu- Do what thou wm ,hall be eha.11finora. $empre alla rlcer– denll e del Yellow Book qua.n- the u:ihole o/ the Lar.q doveva ca di se r.te.uo . do Oscar WUde ed Aubrey trO\'are una rifonanz.a... GIACOMO ANTONTh"l Biblioteca o Bianco

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