Fiera Letteraria - Anno VII - n. 14 - 6 aprile 1952

Il-' PROSSIMONU~IERODEL NOSTROGIORNALE SARA' DEDICATO A GIOVANNI PASCOLI LA FIERA LETTERAR Anno VII · N. I t SE 111 ili ANALE DELLE LI~ 1 7 /~ N t, lJ t, L l E A ll 7 I E DE/, I, f ~ C / /1 N Z E Domenica 6 apri~t 1952 SI PUBBLICA LA UOl\lENICA 1>11e1101cVINCENZO CAKDAIU.LLI (lUESTU NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMlNlSTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI Il 3 - Tcldonl n 684 097 e 684.098 - Pubbllc!Là: Amn\1ru<.trr,z1one t LA Fll!:U.A U,TTERARIA > - via d'Aracoell, n. 3 - Roma T1.1·1H"': Ccmmerclall lire 60 • Ed!Lorlall lire 40 al mllllmcLro ABBONM1ENTI: Annuo L. 2.'100. Semrst.re l.400 -Trimestri" L '150 - Estero: Annuo L. ◄ 000 - Abbonamento SPf'CIAIC 1111.sciumnll e studenti•: rnt.s:imrn.~11" L 225 Couia arr.t-trat.a, L 100 - Sp~d1,1ont m c<'1> 101uuoo 111. Conto corrf'n~ oo~Wlle n. 1,:11◄2R • ··TUTl'O ILPAESE ERA SCIIIEHA'l'O,. lf I MORTI della galleria lf ,li IJIA 1 0 ltEI, lift e I FERMIA MO n Vcnn.fro cd Il paese è tutto schlenl.to su unn s1>ecienaturale di spalto che domln .. 'l. I n contmda prlncl,pnlc: è gente affol· lata, si ha l'lm1m~sslone che non ve ne Potrebbe es· sere d l più e che alcuni siano venuti da mollo lon· tano, nt.trat.LI non da una normale Ot..'t·losltà, mn suuu;tl onatl dalla suprema maestà della morte. Noi slamo nrrlvnti at.traverso una strnda di recente gtt.tata sul monti: una st.rnda ohe non colleen nessun vm~– a:lo, che non è !il\nchee:gtnta neppure da un albero: che non passa isull a SQffll adi nemrne1\0 una casa. E come una i,trl.scta bln.r.ca, una ciealrice che solchi qu~U dirupi scoec esl; a no i sembra che questa stra· da non ~ te non p()l'tùre ad una chiesa parata a lutto con le lmmagln.i avvolte dal veli sulle cime degli altari e dove ad un trat.to sia venuta a dominare la morte. Cl rechiamo all'Of!P'OOale cd i becchini sono iw t.enU ad avvitare i COl)(.'f'Chl delle bere mentre I pn· rentt del morlt Monno a loro d'inU>rno. qualcuno se· duto con le braccb che pendon o ab bandonate ed Inerti tra le aam~ e con sul viso u.oa smorfia di spa· vento&a, de!lnlllva lndlfrerenz.'\. Vortt mmo rendere oma~lo a questi operai. ma vorremmo non vcm:.-.c dtsturboto questo muto colloquio tra I vivi ed I morti. lo acamblo d,~ue ultlme prome&Se, il s111modi eterne, durature nmtclzlc. invece cl scorsono. cl si racco!· iOllO dl fronte cd U loro untco dc-slderlo è che noi li si vedn, si guardi In fnccla. nl figli. nl mariti, ai rra· tel11. s1 ammiri come crono forti e come sono beli! nnc-hc ndcs.,;o, Lmttl fuori dnlla gnllerla e preparati a rn~lun:;c:cre I loro cimiteri lontani tra i cemp! Co.,l non J)05 1Slam o rlflutnrcl; e I becchini fonno n ritroso Il lavoro c.he irlà era stato compiuto, sv!Uulr, le cns.se . levnno 1 cope rchi. Ed ecco che l morti Il.I>" 1 >3lonod l nuovo. sembra che a qualcuno dia fa'it.ldlo 11sole violento che nncorn Il nvvolge, che penetra tra le pall)N)re abbM5,.'\tc su«ll occhl. che fa balennrc I r~ul .stretti trn te ruvklc dita. Quc-stl ucm!nl non avevano con'fUf"tudine ccn ìl bOle e con rarla. man,:,g· alavo.no ali c.,plo.,lvl e le lampade; e sembra eh{' a rlve· ciere In luce si mmmarlchlno o si ris. ntano, orma ,tavano b:·nt' nC'll'ombra opaca delle loro bare. con I loro .u >JUmv -1, un poco luckll e stretti. con cui L'\ pietà del po.rl '."ntlha voNto ~llrll. Sono stat<- rl.ip .•rtc le bt\'r'C e ad un tral.to cl si .l.CCOnte che un a ~ troppo corto, b.scnn~r cbl"- c hr al morto si ~Ueas ero le - scarpe, altrimenti il eoper· chlo non !\I può avvlt.ue del tutto: ma la mO';;'lle nr·1 vuole e mt'ntre prima sie Il(' stava appartata r- trnn· qutllu. ora U'lSOl'R"e tumultuoso e violenta. B~na cercare una Ol\so;a, trovarne una nuova di misura più adatta: e a-li uomini vnnno, saliranno sino al centro del paei;c per Poi U>rnarc con WU\ casi.'\ più rrandC', l :slorlatft e di lusso, che rors~ si era fatta prep:l.mrt" qu11Jchc ricco veirllnrdo nell'attesa opu· lenta del !\UO trapasso. Fuori. Intanto, tutto Il pcpolo nsp·t.t.a e In parte più !lignlrlcallva la svolgono p:U uo· mini dc-Ile confrnt<'rnltc: con del b:trracanl bianchi e d: Ile tunlohe rosse. un costume ohe reca una tinta colol'nl4\ nt>I Rrlglore dlfruso di quesk\ Povera folla Poi le :,alme Meono ad una ad una. portate n spolla. e !lnaJmcnte clMCuno proromp e: e !{ il uomini e le donne tmvOIA"OnO I cordoni, &ea\ '3lca.no I ctu-nbl· nlc:-rl, si f(eUano eulle bare, chta.man do I lo ro morti per nom~ con p;ll st.c.ssl apl)!'llatlvl pl\l dolci: ma le loro Jnrtes.,;lonl si ranno. gradualmente. da t.-:-nul ad· dlrlU,um furibonde. con uoo rabbia tenace perché I morti non 1)0880no parlare e non ri!Pondono. pnché l'e-pHO't0 di QU('Stofunerali' sarà un triste. dl'iP'rnlo sLlenz lo. Dal balconi dell'ospedale anche i feriti chla· ma.no 1Llla \'OCC' I compru:-nl che $0no morti: st-mbrano rii s~ ,;I richiami che I lavoi;ntorl si faet'vano nt'II? strttto bud:llo della gallr-rla. lo Slt1.iso modo di por· !arsi. qualche volta penino frll stessi. soprannomi e rii l"ln,Ulll mottca~t. Le salme sono ormnl fuori dal corlile d:-lJ'05P;.-· dale, e-,cono .<1t1lla 11trnda e la (rente lr- sta a ~uardare dalla cima dt'Q'll sp.1ltl. Ora le donn" ~ sono acque· t.ate e ~Il uomini hanno Incominciato tra di loro un:i com-ersa:,;lont' 50mm~. non c'è uno che non alluda all'lnchll"S"-. e.~'\.'\ è dlvt>ntata come un dolorO'iO f.:!· ticclo V<'MIO 11quale tutto li PoPolo fa converp:cre lt:' sue (L,_-..~e. llllmltat~ ,iperanu-. Eppure la ~lu:,tlzla devt rare U !YO corso, al vivi ttl nl morti turhe RII uomini sono tenuti a fare giustizia: lo dice il vrs~ovo sul 53-flnlto della chi~. qunsl In anticipo mi.Ila i;lu· stizla più iJleura di Dio, !IOtto un ciclo lmprovvls'\· mc-ntc divC'nuto 080Uro e pcs.'\nte. Ct si IMCln cdn QU""'to proposito di fnrc ::::lustlzh e lo. gf'nt..edL,cende dnlln cima del colle, si perde nelle vie più nn~ste. E=parlsct"nc.-gllantri bui dcli!' ablt..'\- 2.ionl o va ph) lontano tra, I sr-nllr>rl nel cnm1>I.Quc· sto po.Me è circondato dadi ulivi, ('.ht' SOt"fl:Ono lm· provvlsl a rasctarlo come unn mac~hla vep:etale di sa.ruru<'sul monti chi" non ha.nllo. più In base.o. non Il conforto di una sola foi::t"lla.non 11 sorriso di un unico flore. A destra si prtM'nta U co.nlicre. al dl là di una svolta s'Indovina l"lrntrc&iOdrl!a i::t"31lf'ria: frn qualche atorno l su~ri.tlt., vi ritorneranno. stil ln<c.:-· a:nr,ri rlfarnnno la spe>ln con In decnu\·llle ~: ma ormai rntn J)OCO da rifare, la galJrrla i! quasi finita, quarant.'\ morti cl sono stati solo per complttarne lf' pareti <' t rlvestlmtntl. OIXO nrL HO Biblioteca Gino Bianco QUAEI~O J,'an·hl'olmrn ha ,lato 1111 nomt• a 11111•sfo 11011010 chl' I.M· ò tracce rosl 1111111cros1•, 1 11a111111111111• iu appan•mi:a 1101·0 i11ustri, tic! suolo del mio pa1•sc. Lo ha dliatuato ·• ril11111or1111111 ·, i 11111a11to le pr1111e sco1ierte ~ulle isuti Hl'croJJOltl11ro110 ratte a \ illa11orn, 1101prcissi di llologua di Vll\lt/\ZO CAIWAUELLf PREMIO 8xl0

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