Fiera Letteraria - Anno VII - n. 3 - 20 gennaio 1952

Domenica_20genn. 1_952 J 1 /f: ,, ·.~. 'I. Bori! rutemak ln una caricatura di Adolr Roflmel.ster Quandoun giorno Quando un giorno in una sala da concerto ml suoneranno Brshms. sentirò nostali'la. Ricorderò tremante l'unione di sei cuori, le passeggiate, Il bagno e le aiole e Il glar- .[dlno, 1& fronte austera d"una plttrlce timida co- lme Il sogno, J1 sorriso senza corruccio, l'aperto sorriso, l'enorme sorrl.so come un globo che brUla. della pitLrlce Jl vlso. Il .sorriso e la fronte. Ml suoneranno Brahms. m'arrenderò tre ... rmante. Ricorderò la compera del viveri e del grano. gli scallnl della terrazza e le stanze arrc– ldate, e Il fratello, ed Il figlio, e le aiole. e la [quercia. Le. pittrice Imbrattava con le tinte l'erba, la.sctava la tavoloz.za , celando nella ve- [staglla la scatola del penne111e I tubetti velenosi che si chlaman colori e promettono l'asma. Mi suoneranno Brahms, m'arrenderò rl- (cordando la macchi.a tenace ed ll tetto e l'entrata. U balcone in penombra. e il vivaio delle {stanze, 11 sorriso cd 11 viso e le ciglia. e la bocca. E a un tratto sarò inumidito di lacrime ed Intriso già prima d'aver pianto. L'ardente pa.s.sa.to batterà. dagli squarci, recinti, vi.si, smicl e famiglia. E sul pratello dell'Intermezzo si Porran- tno In cerchio, abbracciando come albero li canto. come ombre a girare quattro famiglie sotto 11 motivo tedesco puro come l'!n- *· Finestra e leggio [!anzia. Finestra., legglo. E come di echi I burroni. di musica son pieni I tappeti. C'è In essi l'Inesprimibile. Qui con successo potrebbe nell'esecuzione ftorlre l'Idea. dell'autore. La ftnestra non è a due bat.tentl alla breve. ma più larga, a tre: nel rlt.mo di t.résecondi. Finestra e cortile e bianchi alberi e neve e ramoscelli: candelabro a cinque lcandele. F:nestra e. notte e brina che pulsa nel rami, nel nodi cU vene delle tem– [ple. Finestra. e bosco azzurro di linee sospese di note e oort!le. Qui viveva un mio amico. ln (altri gfornl di qui guardavo oltre 11 cerchio della Sl– lberla, ma. l'amico lui stesso era città come Omsk e Tomsk, era un cerchio di guerre e di [tregue e un cerchio dl proprietà, lavoro e cono– tscenze. E spesso spesso, su lui meditando la notte, aspettavo Il mattino al tre bat.tentt della {ftnestra. E con importuno ooncerto di morti rumori il cortile raspava le viscere ghiacciate. F,d 1o mLsuravo con una misura sesqulàl- {tera u frantumo della sorte e della n05tra vita. nell'anima. come nell'in!anzta, torna.vaco– lme In una prima l'esempio ventoso d'un gran cielo. ... Oh,s'io a\'essiallora Oh, s'io avessi allora pr~glto, quando ml spinsi al debutto, che le righe vergate col sangue di.struggono, gorgogliano alla gola e fan morire. iblioteca Ml sarei con fermezza rlftutato di scherzare con sUYat.tointrigo. li principio fu cosi lontano. cosi timido li primo interesse. Ma la vecchiezza è una Romn. che Invece di ciarle e di ciance, non prove esige dall'attore, ma una completa rovina. 11 sentimento, nel dettar le righe, manda uno schiavo sulla scena, e qui l'arte ha sua fine:· Qui respira Il suolo con Il fato. .. I galli Tutta la notte l'acqua faticò mm. posa. La pioggia sino all'alba arse olio di Uno. Ondeggia ora Il vapore sopra un copcr- lchlo lilla, la terra !umlga come pentola di mlnesll·3. Quando l'erba si scrollerà d'un balzo, chi dirà. Il mio spavento alla rugiada nell'ora Jn cui si sgola Il primo gallo, e dietro a lul un secondo e tutti dietro La questo? Rammemorando gli anni ad uno ad uno, evocando a sua volta la tenebra. faranno profezia d'un mutamento alla ploiila, alla terra, all'amore, a tut– fto, a tutto. * Fazzolelli, lacchi,sguardo Fa:v.olettl, tacchi. sguardo acceso dei bucaneve rapiscono l'occhio. E li cioccolato rOS5lcclo del fango non è livellato a bolla diaria. Ma la bellet.ta. modella col raggi la prlmavera e un sonnolento bat.tlto di lpleLre, e Il rivo rimescola grida di uccelli, quasi lmpa.st.1..ssecon dita ravluoll. Fazzoletti. ralpalà. che gioia! Nera llqulrlzJa delle vie disgelate ... Fatti rlmunrrare cento volte e come un nume sclòglltl e resplr11.. Fa.' che. alzandomi sopra Il livello. jo ti rmgrazl sino ad arrochire e dall'alto immergi il tuo mondo corue In uno specchio nel mio gra7.le . Capovolgi la folla e 1 paracarri e I canali nella saliva e nella spuma. E Il turchlno còrneo del cielo. e le vuote ombre delle nubi. La. gclat.tno. del cieco m(.zzoglorno e I glalll occhiali del borri, e le sottlll pagliuzze di mica del ghiacci ed i mucchietti dalla frangia nera. * Gli urali per la primavolta Senza levatrice, nelle tenebre, senza me– [moria. sulla notte premendo le braccia. la c!tt.a- ldella deill Urali strillava e, cadendo In deliquio, accecata. dalle doglie, partorl li mattino. Tuonando si caJ)Ovolscro nell'urto lmprov~ [viso la mole e li bronzo di alcuni massicci. Sbuffa.va 11 treno passeggeri. E da questo [all'Intorno i:;ettandool cadevano !anl..asml di plcee. L'alba caliginosa era un sonnifero versato alle fabérlche e al monti dal fumista del bosco, 11 maldicente Go– lrynyc, come da un ladro esperto l'oppio al com– [pagno di vlagq:lo. SI svegliarono nel fuoco. Dall'orizzonte ~scarlatto sugli .sci calarono al boschi gli asiatici, lambirono le falde e porsero In segreto lai pini o Bianéo LA FIERA LETTERARIA LASUA POESIA D CA~IEHA: UN CQUAZZONE LUMl~OSO ... BORIS PASTERNAK * Un bisogno d'assenza, di solitudine, un disperalo indirJiclttalismo gli impedisce di aderire alle pres~rizioni politiche, di orecchiare il ritmo di quei centocinquan– ta milioni che sono gli eroi di MajakorJskij D EI POETI russi co11tempora11eiBoris /11 1111 tempo di parolt: d'ordi,u e di poe. Pastenialt t foru il pi1't dimcuti. sia lrib,mesca e p11gnace Pastunalt t ri– calo .. Vato a Mosca uri 1890 dal pil- mosto 1111 solitario, imo smarrito. C'è i11 tore Leouid OsipO"vic, egli fecr. parte del lui quasi 1111'iucapacitdfisica ad acco;:liere grnppo "' Ce11trif11ga ,. cl,e, prop11g11011Joil 1111ovorJi11amr11to .• Velie s11epagine lu 11n /11l11rismo moderalo. 11011 ri,mcgavo la ascolti 1111 contill110 e dolente dissidio tra /radi=io11e. Il s110primo volumetto, li rre- l'odierna r.:allii russa e la c11lti,ra del pas- 111cllonc:lc nu\'olc del 1914, rivela i11fa1ti salo. Uri bisog,io d'asu11=0 di soliti,di,u·, sorprc11dc11lilegami co11il sistema poetico 1m disprralo i11divid11alismo gli impedisce delfo pleiade p1ui·i11ia11ae co11quello dei di. a,lcrire af/e prcscri::io11i politiche, di simbolisti. Orl'cchiare il ritmo di q1ui ce11lociuq1ta11la L;'lirica di Pastcriwk lta le sue radici milioui che f11ro110gli eroi di Mojakovskij. 11dl'impres.rio11is1110 fiKttralivo, ul'llo filoso- Etti ha cercato pi1i volte htUavia di· ac– /ra 11toko11tia11a che rgli apprese a Marb,,r. costarsi ai lrmi sovirlici, o/Ire le barriere, ;;o. r soprallu/lQ nella musica di Skrjabiii i11 11110 srco11da 11ascila, come dica110 i ti. e Pii, d'og11i cos11 al 111011dq - aucrisce toli dri .mai libri. E. i11 due mirabili poeou il poeta 1tl'lle pagi11c011tobiagroficl1e del li- ha rit:vo,·ata la rivol11.:io11cdel 1905, prc– bro Il sal\'acondotto - ho amalo la uwsica ludio e prova gc11crale di quella di. 01- <' i11 essa pii', di /11/li Shjabi11 ~. ·tobre. Il passalo della Russia, vislo nel Siamo di fro11tc a 11111J porsia dt1 camera filtro d'1111a lo11la11a11:;a già favolosa, s'i11. d1e si ,mtrl' di sottili meruorie dell'i11fa11:;io treccia i11 questi poemi co11la fa11c11tllc::.w ,: ammor:;,1 j rumori dr/la realtiJ 111 1111 Jet poeta: il q,,adro storico si fnrnt11ma sommesso fru.rcio, iu 1111a sorta di collo• i11 1111 mosaico di splendide immag1m o quio casalingo. L.'ambieule in c11i Pasl.-r- 11u·glio in 1111 monlaggio di e oltra:;ioni • ,rak foscri,:r i suoi ver.ri (' quasi sempre • 1 erbali. u11at,i/la 11ei di111or"i. di Mosca. Co11 la Lo 11uvilii delle metafore e il magico rnm mi1111tadi 1111 orologiaio rJ.:li scom- della si11tassi so11le virlr't dell'arte di Pa– po11e r ria1111odagli dementi drl p(lcsag- stenl(Jk. Con 11110 cade11:;a ,·011versevolr, gio '-" co11.wpie11J.:aolfattiva e awstica co- articolata da 11ccorgime11ti fo11rlici e da glie i m11tamr11tidr/l',1ria, il .mcceJ,•rsi di impre~istt- asso11a11::c,co11 1111 sa;:ace co- 11101/empo,calttra, 111,•-;,e, bufere i11ton10 al stn,llo J1111sicale,le sue liriclie 111custra110 suo rifugio. e Acqua:;:;om: luminoso• de- temi di~,·rsi i11 ,,,. s11ggesti110 disordi11e fini lo lirit·a pastrr11al:ia1111 ima dolce poe• che è poi calcolo e co11trapp1111l0.Come lu.ra scompt1rsa, i\foriiia Cvrttu'Vll. C'è ve- gi,i l'AdAmalova, Paslen,ak registra 1111a mme11te odor di pioggia e di lrrra ba- folla Ji doli prrso11ali, di parlicolori bio. g11ata irei suoi vrrsi: 11ess1111 poeta russo gr,ifici, di,mimt::ie /"miliari, elle re11do110 ha mai contalo co11 tanto virl11osisnw le difficill' la' lrlll1ra. Prr il. fraseggiare di.– t:(lria:;io11iatmosferiche. scorsivo e spe:;:;alo, per il carattl're /ram. Pa.1tam1k ,ro1111rlo come MajakovsHj, me11tario che- le deriva dal co11tin1w ""'· 11n11 drcfoma strofe irrne11tl', t1111111llltoSt', tamciilo di pia111i lessicali e /ematici, la poe– ip{'fbolfrhr, ma roslrui.tu e ,01111r:te li' sio cli PoslcriUJk .1omi1:lia a 1111 prc:;ioso im111agi11icou l,·11ta pi[;ri::ia, accnrda11,io balbettio lirico,' U11t1ltro poeta russo, Osip ~~'.'t;::,:ct,,;t:,i,~~~i;:;;c:e~~;ns~:;'-"il:.ei:{;,; ,\Ja11del'slam, la parago11aw scl,cr::osamen. 11 çaso il MirskiJ, parla/Ido di lui, l,a ram- le a una raccolta di cscrci:;i respiro/ori. me11lato Jolrn DoHuc. le corone Invitandoli a regnare. E I pini, alzatisi con gerarchia di venosi dinasti, entrarono su un drapJ)O di damasco e di orpèllo coperto con un velluto arancione di croste ldl gelo. )I.. Ai ~lejerchol'd I canali del corridoi son ftnltl. II rumore rimbalza. svanisce. s'è spento. Tardi per lo spettacolo, alla finestra la bufera Intreccia una cnlza di nocchi ' ld! neve. Fermatevi in un passaggio scavato dietro Lia scena. 'è, bruciando come carbone Innanzi a tutti, ANGf;LO MARIA Rll'ELLJ?li'O come un allocco verrò da voi nell'Intervallo, Impacciato. senza trovar le parole. Vedrò gli alberi e I tet.tl. Un turbine di moscerini nel buio. Secondo le usanze del misero Inverno lo capirò Il gioco a gatto e sorcio. Dirò che da queste moine son rimasto laggiù a stento Incolume, che Il pacchetto s'è sciolto e inumidito. che a voi ne porLerò poi un altro. Che al sentimenti sulla terra non c'è [scampo, che nelle mie mani è lo scroscio del ridotto, che di Queste confessioni una qualunque è per voi due, ma la migliore è per lei. P.ag. 3 l'nuolOII MeJn-eheÌ.'• la •na ur1ealan. •1 A•~t RoflmWkr (Ai ,ttoi piedi ,ta111«1 ( r-o-J,,tl IUll'o110011"uo,d(a b«moil) lo amo Il vostro a:offo vacillare. la ciocca ;-onfta d'avide canizie. Se anche voi siete immerso 1n questo 1loco, avete ragione, cos\ bisogna recitare. Cool reeltava dinanzi alla tena rlovane un dotato regista, che volava come splrlto sulle ,a.eque stroft.nando la eostol• 1tace&ta. · E aprendosi un varco nel mondo fra. i diachi degli astri disposti a ca.saccio, per la. maoo tremante un'attrlce al fatale debutto condusse. Con la stessa Inimitabile commedia, come respirando odor di tinta,. vi siete cancellato per Il trucco. D nome di questo i.rucoo è anima. * Sogno Soinuo l'autunno nella pen0mb1' del .et.rl. 1ll amici e ~ In un.1 folla.,.scherzosa, e come dal cieli un falco sazio di aanrue, scendeva Il mio cuore sulla t.ua mano. Ma. li tempo passav& e Invecchiava, ormai {sordo, e lnaraentando di ruo le cornici, l'alba. dal rlardlno spruu.a.v& aul vetr1 le la.crime sanrulgne di aet.tem.bre. Ma ll temPO p&Ml.va e lnvecchlava. E ra– (rln0&& oome 11 a:hiacclo, SCrlcchlolb e si aciobe la. [seta dei divani. Tu ch'eri prlma. loquace see1llestJ il sl- llen.slo, e 11 501no tM.equeIn echi di eamRQne. lo mi 1ve1llal. Come a.utunno era. buia. l'alba, e ll wnto, allontanandoat. J)Ort.ava.. oome una plonla. funente d1 rwscelll dle- [tro a. un carro, un ftlare d1 betulle !unenti nel cielo. * Tn qoi Tu qui, noi nella stessa art.a. La tua. presenza è come una. eltt.à .. Come la calma Kiev alla. J\nestra 1 che è avvolta. dall'afa del ra.ggl. Che dorme senza riposare, sftaneat.a. dal sonno. ma non vlnta; al st.rappa. da.lla nuca 1 mattoni ..come un collet.t.o di tela sudato. D.we , col fogliame che tra.spira. ~· ali oota.eoli appena. superaU, 1ul \,marciapiedi sconfttto ,t.,a.nirhi si affollano l pioppi. Tu se\ tutta come il pensiero che que- \ lsto Dnepr nella v~·de pelle di !CMIe vlottoll al.a. un ~ro di proteste dell 'a.bls.so per le noatre annotazioni i'lonullere. \ . 1A. t.ua . pre.~enz.a è come un appello a stare ~nto al ft.ume a metzoilorno e, rllea;:endoi"> sin dal principio. re&"lstrarvl la. fua. vicinanza. 1f, F~bbraio \ . Febbraio. Ottener )'inchiostro e. pla.n,erel Scrivere di febbra.ib 'a sinQ"hlor.zJ, nnchè il tempo pl~W>so strepitante brucia come nera. Jiltlmavera. · · Procurarsi un calesse. ':Per sei ioidi tra scampanio, tra scrtc\:hiollo di ruote andare ove la. pioggia. t.,µ-renrJale bruisce più di iacrlme e rti inchiostri. \ Là dove. come pere bruch,cchlate, daa:11 alberi mille cornncch.l~ \ ' \ \ balzando nelle pozze fan crollare l• secca. mestizia sul fondo degll occhi. :O~to v:~:O~ ~~ ~lan:a:~ ~ti.i dlsselaU, e :se più a. ca.so , tanto più !edeli I versi li compona:ono. a. &ln,zhlozzL * Notte Come di cenere bronz.ea . eadut& da bra– [clerl. di acara.ta, rl brulle& Il alardlno dor- tmlente. Accanto,& me, • livello con la. m1a candela. pendono 1Iobi florttl. Come per lna.udlt& mera.viglia., lo pu..w a que.st& notte, dove il ntusto pioppo grlgl.o ha appeao 11 segno della luna. I)Qve lo stagn'o è un ml.stero svelato, clove 151.LSSWTa la rts.acca del melo, dove 11 rtardlno s'Inarca au palafttte e tiene innanzi • ~ Il cielo. .. Lo spazio Lo arnerlal1o st appiccica. alle aa.mbe. n picchiare pian plano s:I calma. Sopra. 1 viottoli aocce di plonla rlpo,.sano $1.11 rami come uccellL Nereggiano gli orecchini delle betulle. Can&"lacolore U rovescio deil aalceto. D maltempo, fumigando come un si renna a. un sesno Cconvoello, e rimesta. la a-elaUna. delle 8irade, pronto • lanciarsi di nuovo a. un a-e.sto.:sprofondando sino a.a:11 usi con tutto il suo plumbeo veicolo. Non c'è da aspettar molto. Un moto del cielo imbronciato. e la ploa:gla, lunga, come \a miseria., Infila le 3ue perline. Come a'addlcono allora. a.i CU!Clnf di impr&tlcablli solchi le monetine macchiate delle l'OS50lelilla. come 11 bosco! E la vanaa raspa. nella .sabbia., battono I denti. E non vuol sapere di nessuno U terrapieno della strada rerra.ta .. Ormai da quarant'anni ml .sta. sotto g:11 occhi la. traccia del blna.rt e si di.stende no.sta.lglca del vetro e del cemento. Al mart.edl tedeum e inaugurazione. Non sl prtlOCcupano che di questo? Con ~tro scopo e non cosl :sulle traver$e costruiscono la strada ferr&t&. Perchè dunque con acqua e con !uoco, Srwt.ando I pa.&agg:I dal decllvlo, ostinato .notte e giorno corre il !erro verso nord? Là. è la. città.: come enumerare le tentazioni del congrCMO moscoviti.. la. lana. a.rdente delle Intemperie. l'a.ttra.z.lone del buio impenetrabile? Estesa tra. due chiarori, non con l'aumento della stirpe, ma con una so1a realtà dal profondo, come da una. fiammella è lllumtna.t.a. Ha n.vvolto ln un miracolo di pletr& 11 dono palpitante della nascita. In essa, come in un fortino di cartona, è inserito Il moccolo della. easualltà. Da.i monti ha sPQrso 1 fanali per iOCClare e bruciar lenta e fondere la. storla come la stearina di non so qua:l candela, senza. titolo. BORIS PASTERNA.lt , Versioni dal ru.s.to di ANGELO MARIA Rll'ELLINO

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