Fiera Letteraria - Anno VII - n. 2 - 13 gennaio 1952

Domenica 13 Gennaio 1952 LA FIERA LETTERARIA UN BRANO DJEJLROMANZO JBJRJEV1E VINCITORE DEJL PREMIO TARANTO * ALTRI EQUIPAGGI Pag. 5 Raffaello Drlrndtl ttel rlornl della prt.mlulone iblioteca o Bianco ora, e tiene con le 1ue brac– ci" Il torM:e del m11lato A.V• volto In un lenzuolo. Rl5poo– de di no, che non hl\ mutato ~• li;ot::m~~f~~ l!1 ! r;:~~. conferma -che ~ appunto cosi: l'ago della bussola ~ rima.sto 11empi:cal suo posto. n co– nmndantc non può quindi de– cider!! a rivedere I calcoll pri– ma di essere certo che Il f1uo non .si veda. • PoMlamo ancor& ~nsa.rt a un banco UJOlato di nebbla . proprio intorno alla lorN: - dlce -. o può anche darsi che una corrente da 11ud cl abbla ridotto la velocità •: proprio lo 11~ r11glonamento dl un nitro com1mdant.e e di un ti– moniere. La corrente, come di– cono, viene foffle da 11ud.vie– ne da ove.,t, viene da .cst., e avanzano 1mp po1d11lon1 u un mare del t.ul.lo Immobile e pri– vo di co rrenti. Poi l'equlpe,1110 al volt.a al– le proprie cose, va ptr la na• ve: JilCendono alcuni lunao n pa.ssa1110 sul qua~ sono u- 3lcurau -1-canou,l dl fori.una: cerc~no:11 faro di nanqo, che •la <111, \Il\ lalo, com, a volta ,ucccde mentre •I cerca dll– vantl. e Vedtte qual(!0&a? *, doma™'" anche U éomandanle. Cl sono .,olto la cimlnle~ delle m11.nlche a ve~to dl for– ma antiquata, curve e di boe– °" rOliSa. , e:ru, curve, che 1.r,au.en1ono l unou.t di 49.I• vat.anlo: ma ala da qui che da a.ltrove Il rnro non si ve– de, non c'è. • Non al vede,., rl,poodono al coml\ndant.e. Toocano I canotti e come R:mprf. cl •I a1>P011hmo con le ,rpalle mentre dLM::orrono fra )oro. e E' un cualo 8e non si vtde li faro,. dicono. e.Né cl IIOllO COl'lte vklne. da queist.e parti ... • NlenL'al~ro ehe un'lsola, ma c011l tra.i,curablle che 11011 cl aono né medici n~ seanala– menU. Sarebbe dlfftclle lro– nrla di notte: Il mare è 11nn– de e aperto. Intorno a.U"L5ola •· • R4,ccontacl la •tori• d.l quell'bola ... E quello ripete: • Due .ali marinai ,il aalv1Lrono con un• lancia come qutsta Cht! cl IO• Attene le apatie: anal, con l'ulll– ca lancia di Cerro a bordo, alc– chè non faceva acqua come succede sempre 11.llelance di legno del nporl *· • SI. ma Il naufraglo?, • Eh - e lnt«nto patdano ft.,st nella notte. e quello :-1- prt:nde Il dl.sconO --.. Al u.1- varono In due e bi.lit.a.011 11.l– trl credettero che fM..~ mNJllo nuot.art1 ftno a11:llACOfl'II,mA non erano pn.tlcl Mll'\sola e flntnmd tn per.zl, .-.nn~arono. 011 laolanl non c ercarono 11.f. falto -<SIHlvull: aono gente selvatica e lad ra, bru ciano al– che nelle loro ca.se e dlwora– no UOYadi 11 mershl t a.me.rghl ateMI. Gente che non ha U– moN! di Dio!• e E tu?,. • Io lo ae.ntll rMXlontan In una capitone.ria dal più Vt"C• chlo di quci due che si erano 1alvatl. Una brulli\ ra~nda ... > e No. voe:uamo dire di Dio ... , Io non ne so niente. Ma so che quelli non U!mono né Dio né 11.Hro,J>Crch~aVCVI\UO aU.lrato li\ nl\VC sugli IC()fJII ac«ndcndo un grande fuoco di nl1the, schcrmando'lo, mo• strandolo di nuovo come KC fOtlSe un faro. La nave non gapcva dov·ern., dattt li\ tem– pesta. e 81 diresse sul raro di alita. L'avevano attirata, ·capi– to? Belvel,. • E quello vero, li fl\ro? > e Lo vcdll\mo noi? E c~1 non lo vedeva quella nave CAplla. Nes.,uno d'altro cl\nto era J>rescnte a testimoniare ,., e Il 11o-1tromoklce. • Ormt1.I lo dovremmo vede– re. ti faro,., E tacciono tutti Non hanno mal cauto di 1uart1are M' ti l!COf'leq1111.1Cosa. nel buio. ma ad~~ sono più che mal PN"OCCupall per la sorte del loro COmJMLtrno. Altri, lnftne, sono sce51 ntll• cucina dove Il cuoco dl11trlbul– Mle la cnrne dli. ,ma c11.ldl\la. Ma non 111rermnno qui: pM- 11anocon le loro gamt'lle per la coperta. lndug:lano 11ul PI\• rapeUI, \'erso prua. sul nan– chl; cercando, guardano: Il raro non al vede. , Non si vede•. dlcono l_n alto verso la plancia. SI sono anche seduti sullr mancine orlr.zonte.11. con Il dol"!IOI\J>pog:11:lato al bighi di carico. e di qui ml\llfl:11\no ,i auanlano nrl buio. Sono 1>ro– prlo all'oscuro: la loro vocr Mie da bocche JnvblbUI al ponte di comando, ma non .) dlveru. da quella che r.cende dalla cima delralbero. Il plr&– acaro VI\, ma non vede; comr Il bat.w>llo. come lo 11t~~ tra11..~tll\ntlco. La sua nera ft- 11ura piomba avanti nella su– pernclc e la a1>re,ribolle; rna dietro di Clllla Il muo el ri– chiude e lu~to rimane come prima. • V0rttmmo - dls&cro 1nn– ne - che Il noelrO ml\l8l0 mo– risse In ararJa di Dio, ae destino che muoia ... e gJà. Il cosnandante si domandava chi J)OlC&!!eoccuparsi di questa faccenda, Né si J>0tcva conrcs– snre un uomo ac1u.11.vocb è forse anche privo di ricordo e confu!IO: si agitava, 11 nt;t• lAto, etrappav" con vlolem.n frequenti n.bbl0151respiri. che nella gola 11 pt'rdevano ln . un turgort1 di carni slblh,nU. t.nt. – p•sunte da una cannula di gomma che tendeva actnprt plfi a chiudersi. li primo ur– nclAle cercava OKnl tanto di alliu·tarla con le punte del compMSo. E dal tnnaatlanUco, allora: e Non lo tormenl«etfl <:on lo erorzo di una pratica rcll1lo– u. non lo apavent.eréte. Il .no– stro aacerdote pre;her', per lui •: nt pur C66endocl a bor• do un aaeerdote, al pauva e,·entualmentA t.rl6mett.ere al- ·~~ J - urxo MYl..OS-1 CPrem:.o -r.ra.n a, IHO Pf'I' 1, plttura> • ,ooniu• l'Aperto JR conreulone d1 un uomo. La cappella di bordo è vol.ta ,·eno poppa. aperta ,u una raccolta piazzetta con t.lberl, ,•ul enormi di tewno. che por– tano Intorno RI tronchi certe vagh~lmc ciocche di viole. La sua DOrla è 6COrrcvole e tutta n çrl8tl\lll lnlclahut di nme: e nelln. J>Rrte Interni\, In alto, hl\ due vctrnt.e policrome con ngure di gl\ntl. L'altare è In marmo color avana, un Oro– cln540 di bronzd è nt!l me120: Lutto Intorno. cl sono I tecnl Incisi della Via Crucis. Lacca– te In t10la scuro. le pareti clr– cond!lllo un pt\Vlmcnto nero: tulto concorre tL crCl\re quel– l'ntmosfcrn nuat.erl\mcnte ml– At\ca che si llddlce al rauo– gllmcnto. e alla preghiera, alla con(~IOf\C. Gli 111.el. 'II 1n11:tnoc– chlnlOI 50'10 In pall~ andro, e I\ si nistri\ c'è ti confCMlonale &epl \ra.to da una tenda di vel– luto. J.a porta dclii\ 111,gttstl& ti rll'C!'tltA di rame sbalr.ato, q111:!'lta 'f'Olll\con nnure di an- 1ell. Era appunto deçcrtn, la cap- ~1:ll,~~tèJ>~s::ce~~~I ~~ rinato di un'altra mwe, !onta.– no: a:U domandb mentalmente quali Cosscro I suol peccati - 5ulla scortn del conumdamcn– tl dt Dio-. e mentalmente trU d«:UO. J'RS.10luJ'Jone. l J)(!'CC:aU dell'uomo che rorae ora mo– riva 1ml ml\re 11011 J>Ot.evano :~~i'{ ~!!~1t;' ~~;~re~o~n~•~~ VIVCVl\llO sulla tcrrl\; 6 la ml- 5trlcordll\ di Dio è 1tnutde: e Le Tue brecclR sono acco• at1ent1, o Stano~ - dble for– te Il sacerdote -: accoell l'anlmn. di un marinalo che non pub trlunaere a Te attra– Vel'!IO 11\ giusta vin. del Sacra– mcntt. Amen,. E tuttavia si preparb ptr 8C(l1tdcre al foro col medico, J>er n CMO che l'uomo vt ar– rlva.sse n.noorll In vita. e n me– dico glungcuc 10ltanto ~ QCCertarne la proulma motte. TuUo era J>ronto ptr la ma– novrn. a bordo. e Intorno alla pL-.clna .$1 •«lt.lwa un gruppo di mlLrlnl\l che dovevl\no Cl-• 111.reIn n.cqua. un motoscafo. La notte era calmi\: Il giorno I\J>prca.,o,secondo lo provlalo– nl declt strumenti di bordo, non aa,.bbo cn111blato.Coa\ t1 .sa«rdot.e e Il medico avreb– bero raaalunto Il porto col mo– ~Jfe> di bordo e 1 11 sareb– bero pol'tatl dietro Il mala.lo o U morto. Duo noechl trl era• M kit\ 11:tatl .celti per con– durre Il moto&c11fo,uno del qvnll allievo utnclAlc. C'era 11<>ltanto di\ nvvertlre I ))&Mtlt• gcrl ch o l'lndomnnl sarebbero rima.su sen1. :a MCM a, ma n cQJnm\ M"1IO . pen.sò di tacerlo, polchè, gludl cb. un a natii.la 1lmlle aYTtbb4!turbl\lO la aera di ftlta è di uluto alla. na.ve. Un ratto poteva aecad ert. e tul.l.d era·pronto. Ciascuno :,e aarebbe stato M>rpreeo In un Attimo della propria colpa o lnnoccnzl\. Ln belllM\ma n&• ve, veloce. alti\ wlle -a.eque, era cieca e ftlua a tu~to cam– mino contro lo acovllo del fa• ro. 011 occhi degli uomini non bastavano a penetrare la not,. te. ed CM.I,affldatl ad un loro 1t.n1mento. andavano Incontro a alcura rovlnk ptrchè nep– pttte quello era. In g:rado di rilevare una morte appostata lungo la rotta. Sul tran,atlantlco cl16C'Uno aveva seguito un suo desiderio alla luce del neon e del ;ran– dl rosoni dl· crlAt.allo. Qualcu– no era già accao nel proprio appartaJQento. uno ce n'era che rtpeN11Va all'automoblle e decldev11,di me~rla a tutta velocità, per l'Indomani. a ter• ra. Un appart.amento con un &Offtcedivano In ,",lotto e por– te rivestite In pelle: con mo– blll, dentro. In ncero bl&nco a lntaral dl le(inl dlverat. Le nitide Connc al adattano per– fettamente a11:11paz.l. •I co– lori: Il pavimento ~ lnUera– mente coptrt.o di tappetl az– zurri, 11ao(fttto è lllumlnato a luce tlU(?fbCent.e e 1n a,acla. In.oltre net corridoi che me– nano alla cruncra da letto o In altri vanf cl 10nb det dlf– rworl di Iµce In vctro--mura– no e de.Ile evanNCtntl chlu• aure di t.endnggl, aerlct. celeall. Ma han cl sono luci a prua del)a nave e aut mare; non lu– ci achermat.e. non raatr1, non gegnl. N~ ce ne gono nello ateMO raro veDO Il quale 11 tra~ll\nllco ,t dlrlae. Un11. compatta lnvlnclblle OM:urltà 11errRali occhi degli uomini, Il acceca e li lOrce ntlt'11.nlmo: vedono nel buio. cht1tuno del due, un'a.rma o un agituato. Lo ateMO cuardl11no che al spinge all'l~ulmtnto teme che l't.ltro pot,U rermar1! In una at.af11!A e attenderlo. col– pirlo con un on:cu.o dl Cerro. E l'altro fune di fronte a un gancio acuto che non vede e che quindi aente lntomo 11111. te.att.. nt!ll'oreochlo o proaalmo

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