Fiera Letteraria - Anno VI - n. 45 - 25 novembre 1951

Pag. 6 Iddio. se il prego, anche n tuo nome a.scolLa, E vede ne' miei occhi :mche Il tuo pl~nto. Oggi audrc!:lbc be11c per 1111 giornale 11morLstico, pcrchi tl Massara.11i volge davvero e l'Ignorata pruo > vcr30 sconcertanti lidi: ma allora egli stesso gi11st.1- Jicava. nei seguenti termini la s-ua vcr.sio11c: e A mio senso. 1101i ci sono elle d.11c modi dt tra- ' durre poesia. O volete mostrarne come a dire la tra– ma tche è u/Jicio proprfo e dilfcato di cht t11scu11aJ. e t>i convicn farlo h1 prosa. con u11a vcr.llfo11e il più PO.Uibilcanalitica. e letterale: o volete cercare elle uu PUbbltco, colto s'i11tc11de, ma mo,1dano. 11c r,11st1 alcun che, e non del contc,rnto solta11to ma 1m poco anche della /orm.a e della 11w&tca, e vi blsor,11a lice11- ::inrvi 4 una certa larghcu:a, tentar di raggiunoere un e/letto analogo anche co,t mezzi 1111 po' diversi. come l'indole della lh1g11a,le inclinazioni stesse della ra~a e le attitudini dell'orecchio dimandino ... U11a parafrasi a tcm1>o. 1m epiteto, magari un parago,te ài più, credo, sull'cscm.pio del Caro, che 110n .siano se non peccati veniali•· · E, malgrado tutto. il nostro raccoglieva allori e· rill.1CWaa trovare ili Gaetano Negri chi quella tra– du.zionc avallava con queste parole: e Egli ha seguito con cura gelosa il filo del vc,tJlcro nel testo, cd h.a conservate. nelln loro csse11ui, le im.agi11i. Ma non ha esitato a u.scfr dalle orme del ""° poeta, per impri– mere un'orma propria, ht ogni punto dove il PG,$S0 tropp0 segiuu:e al momc11to avrebbe richiesto 1m movime,ito forzato e difficile>. 1907 - Teresa Venuti De Domiuicis Parrebbe ,;h'ei meditasse un vero abb:wdono: ella afferma di avere 11 cuore troppo pieno di lul per poter vivere .rn.nza amarlo, quantunque aObandonata. Va. va. tontan: ma nello. tua penombra s::mto che rlmanò d'Ora in avante. che mal la soglia di mia vita, sgombra sarà di tua presenza un solo istante. Non più, qual prla. serena al sole a l'ombra. lo m'ergo su miei sp1rtl dominante: 11 gesto e la mia man tua mano ingombra, sebbcn l'una da l'altra sia distante. Duplica cor In sen ml batte, ed Oilll <com'è nel vin del grappolo Il sa.pere) oo.sa ha sapor di te ch'io pensi e sogni. Qua.odo Invoco per t.e pietoso Iddlo. ei trova nel mio prego Il tuo fervore, • vede Il suo pl,anto ancor sul clgllo. mio. Altra traàuzio1te da Corrferlno def piccoli, neJla qv,ale di poesia non r'tmane plit che la memoria ttel– l'orfginole. Come se non ba.,tassc, la Venuti ha dato anch~ un titolo ad ogni sonetto, facendo precedete i versi da un breve commento dld<l-$oolico. 1907 . t'auuy Zampiui-Sala,,ar Lasciami. hì>pure lo sento che resterò da ()igi ln– nanzl sem?re nell'orbita tua. Mal più sola sull'uscio della Porta della mia eslst-enza Individuale, potrò or– dinare la vita dell'anima mia. né alzare lo sa-uardo serenamente al ra.ggi del .sole, come prima, senza ri– sentire tutto ciò che io provai quando nella mia tu PoS~tl la tua mano. La terra più va.sta non riuscirà. a separarci giammai. senza cpe I nostri cuori re~ino uniti con pulsaz1oni che battono doppiamente. Tutto ciò che lo faccio e tutt'I sogni miei ti riguardano cosi come Il vmo deve sentire nella sua forza la dol– cezza dell'uva da cui è trat.to. E quando lo prego Dio par mo, Egll ascolta 2.nche Il tuo nome. E con le mie, vede anche le tue lacrime negli occhi mlet. Rua guardi11ga dalle precedenti e non tropJ>O Jc– lict esJ)(!rlenze, la Zampini. per legittima reazione, ci dà la prima traduzione in prosa. e Le versioni fatte di questi sonetti dal senatore Tullo Massara11i e dalla marchesa Teresa Venuti - ella scrive - so110 eccellenti; ma, preci&amcnte pcr– ch.t In versi. 111a11ca.no de lla singolare sempltcité del– l'originale Inglese. che tn italiano è impossfbflc ren– dere in pocstn >. 1912 - Gino Chiarini Lasciami!. .. Pure, io sento che d'ora. innanzi vi– vrò nell'ombra tua. Sola, sulla soglia della mia In– tima vita. lo non saprò mai più comandare al senti– menti consueil dell'nnlma mia, e non Potrò p1U tender. se,rGnamente, la mano alla luce del sole, senza sentir la mancam,a di ciò che io stes.o;a volU schivare.. li tocco della tua palma sulla mia- La p!U grande <!Istanza della quale Il destino si i;erve per ·separarci, lascia nel mio cuore Il tuo ouore, che vi raddoppia I suol battiti. Tu set In tutto quello che lo faccio. e In tutto ciò che io sogno. come nel vino deve essere sempre li sapore den·uva onde è fatto. E quando imploro Dio per me, Egll sente pronun– ziare quel nome tuo, e vede negli occhi miei le la– crune di due. E' la sua . /hu, ad oggi, la migliore traduztont dei Sonetti della Barrctt, nonostante il fastidioso abu.10 di pu,ttini sos1,ensi11Idei quali v'è raranu::ntt traccia nell'originale. 1912 • Efrairu Boari Allontana,U da me. Tuttavia lo sent.o che ormal rimarrò nella tua ombra. Non p\U sulla sogllil della mia intima \tlt..,., lo comanderò alle rorzc dell'antmit mia.. né alzerò la mano serenamente nel fulgore del sole. come prima. sei.a.\ ,provare la sensaz.tone che to sfuggivo, qualla del t.uo tocco f-Ulla mia pa,ma. Il più lontano i"Slllo può condannarci alla sc~rn– zlone: esso lasclerò. 11 tuo cuore nel mio. con un bat– tito rac!.dopphuo. Ciò che io faccio, clo elle io SOJ:lO ti comprende. come la \•lte ls~c!) ha la fragranza del grappoli di oul è carica E quando lo pre:o Dio per me ste~o. Egli ode Il tuo nome e vede nel miei • occhi le lacrime d'entrambl. Non può reggere 11c,nme110lo11tanauumte il con– fronto con la coeva tradu.a-lonc del Chiarini. 1925 Mario Praz Lasciami! Eppur resistere è ornai \•ano. Vivro nell'ombra tua. Sul llm!t.3re Dell'Intima mia vita non più stare SOla potrò. né il cuor di sé sovrano Sarà. né. come prlm.t. al sol la mano Potro strenament.~ sollevare. S'.'tl?a •entir quel che schlv::i.l. le care Tue m~mi siHle palme. Per lontimo Spazio chè tra di noi metta Il destino, Batte II tuo cuor nel mio. sempre. Tu sei In ciò ch'io so;:no e fo. come preflente La fragranza dell'uva è dentro 11 vino. Se Imploro Iddlo per me. 11 t.uo nome El gentt. Vt"dc l pianti di due ne.;ll occhi ml~. Un ritorno all'a11tlco. al verso, cfoè - ma non un p·ogrCS$0, - E Il Pra.z COSI giustfjlcarxr: e Trad11zfo11r n(l sen.10 di riprod1z.zio11e fedele. Qua.si calco; dell'ortgiltale. ,um esi.1te.e, d'altra parte, noi non possiamo avvicmarci a 1rn'opera d'arte se11- :a e tradurla> ,iel lfnaua9gto del 110.1:tro spirito. Ne con.segue che il traduttore C 1,rfma di tittto 1tn cri– ttco e un interprete· ma u11crtlico 11 Quale invece di d ,i.re spiegatamente come egli costruisca la situa– zio,ie spirUuale del suo autore. lo dice rifacendo $è a. im,nagi11e e similttudiuc di quell'autore stc.1so. ri– vive11do appunto quella situazione Ja11ta1tlca111ente hivece che dlaletticame11te. Una. buo11a traduzione. per dirla col Cece/ti. "ha il valore di una ricostru– zione critica esprcaaa net termini d'uria nuova opera d'arte". Si comprende allora la ragio11e della tra– duzione in versi, ragio11e estetica. i11tima, e non ra– gione pratica, dettata da criteri estrinseci di mbne– tf.smo >. Ma il Praz. medesimo aveva esordito con de'le parole, che migliori no,i potremmo trovarne per eh.tudere questo nostro parallelo: e La prima lcg"e d'ognt traduzione. t quella preme.1.1a <lai RoueW alla sua versione della Vita Nuova. • che una lmo– na Potila non debba. c,scr traa/ ormo.ta tn una cat- LlVIO JAN'NATTONl LA FIERA LETTER,ARIA A"\OS'Jl'RE JROA"\ANE * ~ledia b ssa al Baboino * Tra gli "inganni,, di mestiere di Sciltion e di Noelgui, spiccono la serietà e la passione di J\1azzullo, limitate invero dei preoccupazioni cli contenutismo realistico * Q UESTA settimana ci 11:.. lnntwnat.e da non poter pl"i.1tai sotto il nome nostrano, me– mo accorti che quasi comunicare con Il pubblico di no pretenzle&o e snobist-lco, de tutta l'art.e m.Jllta.nte oggi? Questo è un lnterrogatl- La Cas,apanca. E anche le odierna può dare. !n vo che spesso cl assUla. E non mostre che In essa sono state qualche modo. le sue manlfc- cl Wudlamo troppo Il) veder na. ratte o sono ln corso. restano ~tazlonl qui in Roma soltanto scere e pullulate riviste e pe- d'un t.ono più glust.o, più 1:n– ln un numero molto limitato rlodlct d'arte. Da pa.rt ,e di qua. pegnato e molto meno avven– dl ga.ller!e. sei o selle ln tutto, li giovani è oggi sentito lo st1- turo.so dello scorso anno. Cosi e. - ma bisogna tener conto molo, l'lnteresoo, l'amore au- abbiamo vlsto un certo nume. anche dello Zodiaco a via Ro. tentlco verso la creazione In ro di interessanti paesaggi magna, e dell'Obelisco a via pittura e tn scultura? Quanto francesi di C~t.U, dalla pit.– Slstlna, - esse si trovano tut- gli misti d'oggi sanno e pos- tura molto plu sentita cd eJa– te In vin. del Babulno. fra Plaz. sono rappresentare del mondo botat.a, riuscita, In una parola, Zl'l di Spagna e Piazza del Po- ch'essl hanno - o credono dl In confronto a quella esposta polo. avere - In loro stessi e del l'anno scorso. Cool Cal,1I'I at- Un po' pqco davvero per Ro- mondo che li attornia? E come tualmente vi ~spone sagggl di ma, per uno del più g:.randi Il sanno e li J)O.SSono esprime- pittura d'un mestiere e d'una centri, nel mondo In tutti I ~- re? Non sono diventati I mez- sensibilità assai promettenti. .coli. di civiltà figurativa. Seg:nu zl tecnici poveri ed esigui per Ma che dire del cattivo gu. della grami\ vita del nostro le loro lntuJzlonl? hanno dav. sto e della falsa cultura, che l.empo. Sono le condizioni eco. vero l giovani artisti d'oggi dominano quelle mostre di nomlche del mondo attu:i.le ad òellc Inequivocabili Intuizioni? Sclltlan alla S. Marco e di aver ridotto tanto gli Impulsi E non confondono spesso I ter _ N~lgul da Gio.si? vitali delle arti? Non s1 dlrcb- mini, scambiando gli spcrlmen. Non sono due giovani certo, be, poichè li cinema. va acqul- ti tecnici con l'Ispirazione? ma sono anche troppo tecnica- stando terreno e pubblico, e In vla del Babulno. quella mente Infrolliti nel loro manie– diffondendo Interessi ovunque. che si chiama.va la Galleria rlsml. S1, Sclltlan è giunto al. Sono !orse le arti ngurath•e dell'Age d'or s'è riaperta que- l'apice deU'c inganno~. ma GOFFREDO PETRASSJ t,cultura di Fa::zlnl) talmente stanche, esauste, st'anno, un pochino lngrandl- egli ha Ingannato sopratutto~ stesso. Il suo reall.smo o super. reaHsmo. come alcuni vogliono ..èV\ .USJI.CA ll~O~A chiamarlo, è fuori dell'arte. è ' artigianato freddo e grel.to. Nor. rappresenta che la materia * ~n:s.r~sg~e V~ d:lt p~J1~tl d~ Anche ''No~he oscura ;!&t;;~Nf\~~i~~;. '- I / '' i~i •~::i~à~n!tii! e • I • ' d • p e a11:u;aro"ai1ci~to d~l ~i~~o Io ricerca a veri ta I etras.s1 ~~~!'scuYt~~··rd~~~;~ centl. Artista serio e appR.sslo– * nato. sincero e semplice. eg:l! s! esprime ora. nello schema neorealistico. Net suoi disegni Intravediamo una capacità e Ma costantemente egli cere~ quel tanto che urge attorno, nella ~:::lu"~P;/\tà..,,?;::.~~ ~h!.! I • sculture comprimono. Per noi vita del nostro· tempu, per trarne la maggior somma possibile :,,\!."'t.;;-;::~u:m~"~~n'':.,-:;::; tlvo quanto è povero e senza e~~~ ~~~~tr1~~~~~ 0 ; lricu~~:m~ 1 l~~:c\~o sc;:!lutl~~ ~~~~ 1 ~i~~~~~~~I ~~~;!,~: ~ritcia!i'~~o s 0 ~~~ t~~:1~~ \ì°55 1 ~~~nt 1 t1:~~upplre:i~it~~~ S. Juan de la Cruz. come no può usare della sua pas.slo- derantl nel lavori successivi. Sul da qualche anno a questa parte. Astrattismo a sè stante e neo– .,1 é letto sul maggior quotldla- ne sacra nel termini stessi ·del- suono, sul suo color magico - E se nell'opera non tutto ap- realismo a sè stante sono le no di sinistra, è un modo oc- le più ardenti terrene: sorta di materia fluida e vibratile, oc- pare risolto di una. situazione due più grandi plaghe. cosi co– me un altro per cavarula d'lm- sublime delirio, soliloquio-erme- chic che anche la musica ha problematica del musicista - mc gono Intesi oggi, dell'arte pacclo con uno del più grandi fico e perturbante per I più per :1perto su11e misteriose proton. per quanto riguarda Il tutto Italiana di questi ultimi anni. mistici che vanti la Chiesi\ e la rischiosità di quel continui d1tà dell'essere - si aJUda In Petra.ssl - essa appare come la Alla Oallerta Chiuraui lii L!'n l~~i;,a~~:e tn ':i~:C.~1'::fu°: ~:s~a~! ~~i:o~~l~:A~1::1dtjò ~~~~rv 0 a 0 ~1 p:~~l~cel~asc~::. ~~= d!~~r~=ss1Jt~ne~~;:~ ;\~~1°1/~~~~ll~~;~ ~ls~r~~t.~ ralment.e, per dichiarare di aver Il musicista è stato ben consa- Ciò che lnutllmcnW! si sarebbe mino da lui percorso di cut qua mani concorrenti a.I Premio J.I assunto a priori una posizione pevole. li suo ritorno non rl- cercato In Pctrasst prima del è un tira.re le somme. Pittura e Taranto•· Domenica 25 Novembre 1951 ~ ,,· ~/ ' '~- ~"!':-~ ' -,{ . . . ~ \ ' .:: ..,\ , \ ,. ~-~ 1 i • JLDEBRASOO UJ{BANI - e Autoritratto~ All'l'ISTI l'l'ALIAL\ 1 1 * Ildebrando Urban Diu,:110/orc solli/e e estroso, Jldebro11do Urbani si distintuc per certa sicurc::a d'ì111pia11to,clic pur gli. permette un a11dame11to libero. vivace e realistico. Si direbbe cl,c il barocco romano coi s11oi contrasti estrosi, se non l'/ra i,rf111c11:ato11cfla.tcalralità, elle a11.:i t discl{ualorc casliJ!ato, tli ha suttcrito 11111110- vimc11to vivace, e quel contrasto di luci e di ombre clre, più clic 1111a logica, scr,uc il f!.usto del bianco e nrro, della foce e dell'ombra come aslra:ioni costrnt– tivc. Lo stessa .slrutfl,ra discguativn che lc,ta questo e moccl1iarc > hn la stessa ncrvosilà dd profilo di qua/clic stat11a barocca. pur 11ellaricerca del rwdtato rL·alistico e, spesso, del particolore veristico. Urboui è rrn artista scrio, clic ama profo11damrntc la sua arte c le drdica rntcra la vita .• Votr;:,olc 1111 suo certo gusto per tma plasticità pittorico che cscmp/i(ica, Ì11 pochi pia11i,.1111a fig11raotl 1111a composi:io11e. sc11.:ari111rnciare alle csitcn:c fiJi:urativt. Ou,l',1tatiolta pubblichiamo i11 modo particolare ccrli as/H,'lti illustrativi del disc,2110- tore. Ma è opporflmo seg110Ulre di lui l'attività clic i" passato parve piri sixnificati:;a: q11rlladel pocsattio (dr! />Or.raggio roma110. per i11te11duci), 11ellatradi.:ionc di quel scnsibilismo, che cura amore-uol111c11te la foce e ìl colore di Roma. t, clic ebbe come interpreti pru1- cipali Scipione e .\/a/ai. In qrtesti 1t/t1111i tempi, Urbani .si è prtocrnpato di certe ricrrclic formali di carattrre astratto, per agl{iOr11arsirispetto al li11g11aggiomoderMo ien.z'usclta e, se vogliamo, scn- guarda che Il terreno spirituale. e Magnificat•· Mp. Il lavoro non E:\ULIA ZANETTI ROMEO LUCCHESE ian~pg~;ctJ~~~SSC:a a;~f~;e 50 ~Ì ~al~~ro~;::~1:::t~!f1~ 1 ~:~t~zz~ ~:~:.1f~o;,o;~e~~~k!~~I ~~: ------------------------------- un mondo di cosi ardua pene- che dà l'accento ngll Inni Sacri, rall del suo autore e più parti– trazione e d1 cosi. allo regno. con 1 loro epiloghi turermntlvl, oolarment.c con quelli che ven– Ma per rortuna In, chiamiamo- s1 è a questa condizione di rl- nero considerati I dati plll va- ANCHEKANDINSKYE KLEE TROVARONOMOLTE COSEFATTE ~~n d~~ 1 ~1~ 1 1~f!aa~:1cq~:àc~!i~~ ~i:~~loe a~e~1~! 1 dJ!:~a~ha~ad~~~ lld~,_de!~d~ a~iruttlva. per * !6t!~i1~e~u~~ ;~~~~~~c~i ~~~~:~adn\~1 s~~A~:~o ~~~ ~~:p~igfio~re~:i: 1 ~ 0 ~t~: s . . . d. S. J uan de la Cruz, poema su o,çuro viaggio segreto dell'Anl; to riguarda J; prima parte che ever1n1 r1ven1ca c.ul egli ha composto di recente ma verso Dio - sente ben plu falc con Ja. slcurC'l28. e l1 ben , una cantata per coro misto e Il desiderio ardente che l'estasi calcolat.o peso di un arco ftno orchestra che è stata ripresa dell'appagamento. Mentre poi a.ll' esploslonc cent.ralc dello domenica scorsn a.Jl'Argentlna chi abbia sogulto li co.mmlno di slancio verso l'OfJgetto Il trat.- Seurat dopo la prima Italiana a Vene- Petrassl un po' pl\1 da vicino tamento corale vario· d'eftet.U zio. l'ultimo settembre. potrà l\Vvertlre come quest'arri- modula con rninnata occortez: E' ovvio che la scelta di un VCI non escluda affatto le tappe za dal trattamento contrap– testo è sempre significativa per del lavori successivi al già cl- puntlstlco delle voci, In moto un muslclst.R.che il !atto si dia ttltL Partlcolarment.c gli e eser- per I gradini sonori dell'Imita– come una presa di possesso non cizl > di Don Chlsclottc e il tra- :r.lonccanonica, alle apostron cd modiftca la questione. Ma par- gtco bisogno di una ragione per esortazioni verticali e allo sno– ticolare lmport.anui. ha il caso \'lverc o per morire che è al darsi del vocallzz.1 rilevandosi odlemo sia per Il valore parti- centro della e Mort.e dell'Aria>. dAll'orchcstrn con ia netta pla– c<Jla.rlsslmodella poesia, sia per Non dlversamcnt.c vAtmo di- stlcità antica o su questa gal– li J)()5to che viene ad RMumerc ratt.l le cose per la musica. an- leggtl\ndo, Jc voci rldot.te an-. ns:uardo agli Interessi e nl pro- che se e Nochc Oscu~a • segni ch'csse a timbro, col bagliore blemi espre&SM del composi- un rlsullato di ben plu positivo opalino di certe apparizioni tore. ~alore degli altri del Pctrassl nottume. tnnnc quel che chla- Glà scrlvoinmo su queste CO- pU1 recente. La cant.ata si av- mercmo !'a.spetto lessicale - tonne del pericolo di consldc- vicina rormalment.e al • Coro vale a dlre la declinazione del rnre quest'opera come un rltor- di Morti• In quanto alla part.c dl&corso - riesce al migliore 110 d~ Petra.ssl al carattere - corale si Alternano Interludi accordo rra l'atonalità, che Il e al modi - dei Ju•orl che come dell'orchestra sola che ha anche musicista pratica sempre più Il e Salmo IX•· Il e Magnlfteat > Il compito d'Introduzione. Ma decisamente dopo Il e coro di e ,11 e lnnl Sacri• lo raffigura- pure quest'a.vvlclnarsl è assal Morti•· e Il senso tonale che rono nel tratti dcl e musici.sta rolatlvo. Gli Interludi sono di sot.tollnea I punti centrali, le cattolico barocco e controrlror- brc\'C dura.ta , salvo quello cen- sost.c e le cadenze del periodi mista•· (E !i sa che furono an- tralc che C la cesura tra le due con una vlgllatlsslma prosodia. che i lavori della migliore ra- fast del b,voro, l'atL~sa e Il pos- Ma slnmo giunti al punto di mA di Petra.Ml), La tentalJone ~es.so.E, quel che piu conta, cS!I dover rispondere Rlla questione :lllR lont.àna. c'è. Ma. se si co- non si oppongono a quel che nnale e cercheremo di non de– mlncl con l'aver presente pro- segue o precede come era stato Juderc. SI parla da qualche prio I tc.stl si resterà per lo me- llCt' 11 •Coro•• ml\ al contrarlo anno a questa parte di un 11 cri– no sul chi vive. Sia Il dlret.to si fondono con es.so creando si di Petrassl. La quale anche colloquio drammatico del Sai- l'ambiente emotivo e ottenendo dandola per acquisita è da ln– mo, sta l'orante esa.Jtazlone del- per giunta una felice osmosi con t.cndersJ alquanto e sub Judlce • l'Inno dell11-Vergine Ignorano Il CilscOrsovocale. e. conmnque, non come qualco– aft'atto la. problematicità. del , Quanto a.1 suono di questa sa di cui Il musicista si potreb– mondo e del linguaggio del ml- ricca orchestra. se ne possono bf' a un certo punto pentire e stico. La loro confldenta od a- a1icora trovare le radici nel dimenticare come l'Individuo straz:ione nel parlare con Dio e MagnlftcM • per quanlo là si con un suo peccato. Artista .... ILERfJl}GE pr!OCcupato di ricercare non solo la verità di se stesso nm anche Il suo rapporto col tanto che urge Intorno nella vita del nostro tempo per ricavarne la miglior ronuna (si tratti del fatto puramente musicare o del– la sua capacità espressiva). egli ~ di quelli che devono fare la loro esperienza scnz·arrcstarsl se non quando ne han toccato Nel lonta110 I9J3 l'allievo :.ionisull'opera sua-. ad illm1t - ; 1 \1~ 0 ~\~~eg~~~~ltoe;f~e~~\~~~f; Pierre Capdeviclle, Jrequcn- narci 11uUecaratttT~tiche de In • N0che oscura• ~:~fo !:u1 L~~:n~oi~:c~oc-: ~~~~g~:O:f!:Ou~~:,~,!c~':: ;~r re ~t:;:in:~~~~:i~ 1 g/~1;~atÌ ~;:: _:c!r~ 11:1i1a~1 ! ::% !~~= ~~ :~~i:'ne:1:r~~o~izc u:,! 2 ::e:~i :r:1oz:o J:;~~~ 1:i !~ 1I ~~~\:~~; g;~i: ~r:sf::ll~lc~n:~~. df~ ~~~= ~~~·':!~la t:;::~i a11"el~a~al!C:gJ:~~ =a.z 1 1~n~r~~ni::,:er: 0 mi:1~: mio della iua diligenza e bucn narlte e declamatoria Appari. ripiega In una seria di vuoto profitto, un bel volume ricca- t.ion de la t:ra1,1cc. E in que,to d'aria. e II procedimento com- ;u~~t~olu~:::~~':i gr::c:;1~a~~ 1~ut~~~7!~r;~ 1 s~'t'<>;Ta:i ~~l~~ ~s!~:~t'da c~:n t\~:;r~' ~ ~j~ avvcnturoii partfcolnri, l'impre- costru:.to,1c mu,tcale quel pro- germinai-e _ 11 frammento te– sa dc/ como11da11te Courtol, cedhnc11t.lelle ,0110 propri dd malico che sentiamo all'lnlzlo che. alla testa dei .suoi uomi- montaggio.clnemataor~jlco. d1::porsl !ec:Ondo tutte le dire- =~ér~~ ::;ifJ:'at;~~ ",~ad:';: ti Vvf/~~:;cn:,aen~ 1 ~vnr~a,:!: !~1~~ ~lor~~::~;o:tr~~~~ tale Tana11arlve,aveva agglun- pogono, un orche.stra di /un- punto più per Je risorse di stile ~ios"p~~o '/!°,ic.~ 0 ~7~:~!1/}r:~~ ~~:::n,~;~!''~~ cun~a~ 1 t '.c~t~i~ ~~~ f:~P~~a~tà~~eaha 1 ~:ffl~ ccse. tata a.Ila percuutone, un c~ro cente tensione dal celare la cor- Pa,sarono gli anni: e accad- a Cl\ppc,lla '' Incontra con l 0 • dl\ di un certo lntellettuall!mo ~~ncZi,z ~ll:~:~r~, 1~:~~fe~l:: ~hz':-1°:fr[~~j':i d/~1:0~!' ~~i ~~l~~lea~N~ti:~:c~:aa.g~Ìu;~ mai maturo compositore, 1a ra. Madaga,car; la iteua forma bn\ di quel genere di hwoN che dio france/le chitdeuc una m~slcale ,nuove per i icntl~I come già per n • coro di Mor– compoiizione di clrcodanza, in. plu sa:nrlati: dal llcd al mew. ti• richiedono di posare come lc$a appunto a celebrare il cln- lo00, dal rondò al declamato. Il vino nuovo per most.rnre In i1uantenarfo di quella Jort11nn- DI qui l'lrnpreufone di un di- pieno Il loro valore, Ma che ta lmpre,a del comandante ,lnoolto, e,tremo eclett11mo stl. esso sia positivo qua non c'è Courtoi 11: ebbf: coli origine, con l(allco e formale. che tuttavia dubbio. , la. co/lal,ora.tfone geniale df l t!.lperta mano del Capdevlel• La nobiltà 6 n rigore spiri– Serge Moreux - un poeta cle- le, allievo di Vhiccr1t d'/ndy, tuale con cui Petrn5SI ha !Allll– co di guerra che ne ,tc,e il rle,ce a ricondurre ad una ccr- to Rccostl'ltsl lllla poesia di San te,to _ la vi,to,a cantala per ta coercn:a. Del reato ogni Juan de la Cruz senz.a perdere 10 u coro t orchedra L'Ilc obbletfo,ie é preve11uta dallo di vlst.a la aua. duplice reallà RoUge, prcuntata ,~re ad-dle- attuo autore: dichiarando elle sono f11tt1della musica. La bel– tro f,i gra.,i pompa dalla radio L'rle Rou1e non e fn /Ondo u leua. di pagine come l'Inizio belga, e toato rJpre.rn ht Fran- non UK romanto di avveKt~re, con l'lnire..,.so delle voci, che eia dalle ,ratlortl di rari•- Capdevlellt ha aggiunto d es- cosl nat.uralmel\te ne sbocciano ln.ter, aertl attenuto alle carat!en,tl· e quella gtà accennat.a delle suo- E' l'autore ,1euo - Jlrodlgo, che dello l~tt~raturt1 s1/Jatto, c1issive llhe conducono In un·an- • come tutlf { mu4/cllll d'ou11J, di &veoses ))énpetie5, fia conlrollata ma \'la \'ia pià a.mple dlchiarati01ll ed eapl1eo- out.Do t'LA.\t:ON'l'E cui.ca fino a.I rran grido oen- "Troppa accademia dell'astrattismo,, , egli dice , La prima ,condi7ione è oli non superare mai la realtà dal mistero di"·ioo S o.,o di frolllc a Cino ~\Crini e il Jlitlore mi ua 1111rlandoda un buon 111111rto d'ora di numeri e di Ji. nce. Strano veramente il modo Ji con\'Cr•are di quc- 110 nouro n,ae,tro dcli 11rte conlemponnea. Chi si anici· n1!•c a noi. e non lo conoucoe, 110\rcl>bc llCll!lre ch'egli ,ia u11 preHi1io,o e ,cin1illantc profe•,orc di m:Hcmatica o che <o io, un freddo e aur:1110 cakolalore. In 'realtà i numeri prr Sr\·crini hanno anc:h'ct•i un'anima e una ,ha. Egli ci parla df'i !Uoi numeri come lol!iUO tue creature nrlle quali debba riporre una p1'rlico1Prc allcn:idonc ed un par1icol11rc dfcuo. - F.' d'accordo - dice al:Eando i suoi occhi auurri rolmi di una luce 1dolo•1 e innocente - con il concetto ,Il 1ecnica del f'ocillon? Perbacco, dii ne \1101 piU 11• pere 1lell11 tcrnic11? I phtori non la ,og\ion pili cono, •trre. ~h è chino rhc in 11t1eci !On regole che, si dc,ono ri8pcllarc. I! numero In Ql}Uto un•o è ,noho importante. ~on pe,ua ad c•cmpio the le cun·e al,:el,rlche pouano •cn·lrc Jltr dunrlrc !ante cose? - E l'argoni-enlo ~rh•oh rhcta111cn1c ,ullu e -ezione aurea~. Sl11mo icJutl 11roprio tli fronte ad una phlura inurole JI C111ln11rl c:hc ,i c.lcntlc 11er parecrhì 111c1riquadrati e cl guarda piullo•to con orcldo ucclgli1110. Se\erlni lii ;iu11Nl1111oi c,cl11ma: - Anche lei co1105ce 11 teoria di t.;harlea llcnrl .ul numeri rlunld? Ma allora iucohl... E 11uella 11lllun ,utro.1111atl luu,tro d1e lei vctle II lerra con quelle lince •110•1111c ~ullo dli1go11ull, non le: di ton• ~•doni l11lbh'lrlc:? - Ma Il 111]0\hO dc\e c:uere 11l11u1rnto Incerto e duL1ta1ho ,e Sc\Crl11l 111,lele - SJ 110110111ul J! te111ro e gudrJI, guardi h.:ne ... ),fa i1t1d1e ll'"I gludl,lo di 11hn 011oere!l'.OH'.rlnl m11n· tlirne u11 eeulroU& " Ull4'mhun rarlo;lme 11 1lorno d'oul, - 11 Futuri,mo? Anche in Francia 1c ne 10no accorti finalmente, Comunque uni coa1 è cert.11.Che la pinura mo, <krna ai giutlifica pili con, il Fu1uriarno che con il Cu• bi!·mo. Certo però mentre il Cuhi~mo ha continuato a camminare, il Fu1uri1mo fl rimulo a meli delle 1110 ricer• che. - Fono pcrchè il ,o,tro era un e partito prc10 noo !piritualizzato > come lrn 1erillo anche lei mi pare ... - O'ac· rordo - !Orride Se\ crini. - M11ag,:iungevo che noi 1bbon– da\·111mo di intuizione ri!pcno ai cubiui. - lo .11bliando111i il Fu1uri!l110 11crchè 11cn!a\0 che- 1ro– nre delle riccrd1e di mo, intento nctroggcllo in RIO\'imen• to era un 1oglicnni delle diHicohi. li mo\ imenio piuuo· Ho lo do,·c, o 1ro\·arc nelle: ro!o lermt. l'\on eolo i cavalli e le aulomobili dc\ ono 11otcni muo\ ere. O:al '40 ho ripr~o appunto quute ricerche. Ora tendo tempre mnggiormcnt.e ad un'cucnza medi1crranca ddl'Arlc. Il 1cnso uorico mo.di- . tcrrancu - te lo ricordi nmico n1io - C d'ordine reali• !tico; ,i, anche trascenden11lc. rhe può giungere all'a,tra, zione, 11111 nvri tcm11re un inizio, una e•... cn.za rcali!tiç1, ln,·cce rordine 11,1ra1101cttcn1rion11lc, e facciamo pure i nomi di Kirndin!l..) e Klc-c. C di naiura in1ellcuualc. Eo· tramhi quc!li 11ittori 1,tr\ cn,:ono a !olu1ioni dccouth·c. - Però anche lei ... - a:u.artlo io. - Sì - mi ìnt-crrompc Se– \ crini - Ho 111titmlini 11nd1'io dccorali\'C, An1i forse 10110 caduto quulrhe \Oha nel dctoralÌ\i•mo: ma cerio non mi !i 11uò tacciare ili R\'Cr !emprc fallo del dccoralh•iNOo. - E la pi1111ra dei ,:io\ani? - :::c\crini 1i rabbuia. - Mi ~mbra ci ti11 11n'11ccadrmi11 dell',utrallhmo piulloalo pronuncia111 - dite infine. Ep11oi, d1c diamine. e.i 100 troP1le idee. Non Hdc 11uanti matcriali!ti e idcali!li e co• muni•ti d Fono? Una fOlu,ione eH:n1m,lc? Bene, prima di tulio - con1inu1 ScHrini - la 1irima contlizione è di non separare 13 rcahi dal mi-tcro di\ ino, dalla Creazione. Si, ,piritualmrnte, rdi,:io•:1:111cnle ~iamo moho poveri. Pure c'e antora fedt. lo, 11cr t'•em11io ho un r,iovane al– lie\O che ira poco ii fa~ frale. !Ila è un anJclo i#? Crede lei che gli an,::cli :hino !olo 11uf'lli rhc hanno le ali? A Parip:i ~i \ tdono rtrti 11rrtini e r('rte monachelle in bici– clc1111alld11r, al l;noro ... Oh io 1,en,o ri tia ancora fede ... E 1111c•10!t':1•0 tlcl 11i\i110 - ri11reude !,e\crini - può c••c:re t!JJrc ..o. nou terio 11crll acca,lcn1icamcnte, nell'arle 11•trat1a e con dci,:li e !Uli d'.mimo :t. ì\cl 1910 in fondo io ero l'OnlrJrio :, Boccioni e ,:li dite\'O d1c noi faroumo della lc1tera1ur.1. O~E:i pcn•o non d tia altra 1tr■da. Co,ì l'ari::omento ,ci,ola !ull'arlc :ulr:ilta o meglio tui ,uoi inizi e Sc\•erini non 111e1toindugi nello 1tabilire come Klandin•k) e Klcc. i:iuni;tntlo a Parii:i, uo,·arono mohe C0!C j:iil fatte. - Pure nel 'IO c'è gi~ un acquarello ulr:illo Ji Kan• din•l..>. - - Sar:. - ri•Jlondc· Sc\crini - ma ,i ricordi con1unque cero amico che Kandiu•k> e Klec trovarono mohe roH ;ii hlle. Lo ,niu, lo acrh a pcrchè quc~ta è un11 rt'allia. Sc.\•crini 11oi rirorda la ~ua amicizia con )lodi;liani che ri!ale al 1906 anno in cui incontrò 11urc lln Jacob, Braque, U1rillo e 011(), - Quanle stioccht'uc -0110 ,tate delle ~u Modi!liani. Le auicuro che non u~ò nllli nC rot.1ina nC morfine. :'ib- 11it1\'n !Olo ogni 1111110 dell'hochiuh tbc oUri qualche volta antbe a me; e be\C\a anche qualche bicchiere di :u~co– zio, 111110 qui. Gli chiC4i una ,oha io ,olc~,c 'entrare I far parie del Futuritmo. ma non ne \Olle auolutamcnte upt!f'C',_ - E I• posizione di Scunn tome la \'cde? - Scverini si Illumina lmpro\\ iumrnte. - Ma !ono io che ho acoper10 Seur:a1! Pirouo non ne \olcu sentir parlare. Ditc,·a che c'cr11 !olo C~z:annr, ma 10 sostenevo r.he tenta Scura( mol1e co~e non si nrN>hero rhohe. Ho conoaciuto Picuso nel 1910 e dn allora siamo umrre tlftli buoni 11mid. antora 11ill cb.e con lkJquc, mti certo ha onchc lui le 1uc idee ... - E dtl111 11111 uh1mll pittura che ne dkc? - Di rhi, di Br11cque? - No, no, Ji Pìç,1,•o. - Ah lei non l'h.1 \•hu1? ,"fon ha ,•hto la 1el11e Donne core.'lne fucil11te dngli u111criu11I? >... Comunque io e Picu!o dn111:11i111110 ten11,r-e o.irluim1 amlc:I..• OIAN LU1O1 GlOYANOLA a G~no Bianco

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