Fiera Letteraria - Anno VI - n. 20 - 20 maggio 1951

Domenica 20 Maggio 1951 L A FIERA LETTERARIA - -----'-"----,---------------------~- . .. - .. - Pag. 7 1L VASI NON FU SOLTANTO UN " RITRATTISTA DI PALAZZr,, Le n109nifieen :e di Ronto I L OIUDIZIO .su Giuseppe Vasi, Illustra – tore di Roma dal 1736 a.I 1 '182, procede sempre as5oclato . nella mente del più, a quello sul Piranesi: maestro l'uno, scola ro, per breve tempo, l'alt ro. E la com– pagnia, n1u.url\l,mcnte, si risolve a tut.to ~~•~:f!:fsc~e ~~st~~itÙ~o~ t:[e fg;:ie~1: no , riguardando due tempre diverse. con orient amenti ap ertnment.e divergenti: due ~~ft'eJlo:'~~~~~lb \ rdf1 :n1~~~~~e~~!t1~ camcnte sl. percM !'at.tlvltà di quest.l due acquafort.lstl si svolse In m1mlfesto - an– che se non Intenzionale - R.ntagonl:smo. e I soggetti da loro trattati furono In gra.n parte I medesimi, e cl9.5euno del due nel trattarli guardò senza dubbio a. quello che l'altro faceva. Glamba.ttl sta Piranesi è un archi tetto de– lu.so. un costruttore nato, che non potendo ma neggiare pietre e matto ni, calcestruzzo e travi di legno, mancula acidi e punte. per Innalzare sul rame edlncl di sua Inven– zione ed cdlftcl veduti col suol occhi. ma tutti prolett-ati in um\ stusa luce Ideale. tutti ml!iuratl sul metro della • magnlft– cc.nza » dell'an tica Roma, quale appare alla sua mente in continuo fermento. Giuseppe va m, Invece, si tiene al tempo suo e alle cose che lo circondano, e quando si accinge ad Incidere le sue vedute ha. già dlmenti– cak> ciò che gli è occorso di vedere e sen– tire al lume delle torce, visitando In com– pa;nla del maulorl sapienti del tempo gli Ipogei della città rulnata. DI quelle visite si ricorderà nel testo della sua opera capitale, ~~ff;;;g:;Cc~~z e a:Jn:C~:'f,~·m e c~~e\ /~1'~ monlan za del classici, degli archeologi, del romanl.stl scgultlst in Roma dal 500 In poi; ma la matula raccolta se ne starà Il tutta per suo conto, senza lnnulre per nulla sul tono dcJle tavole Incise. Codesta nnzl è la particolar ità più notevole dell'opera del Vasi: testo e tavole, nella parte che rlguarda l'an – tico, son come due estrane i; l'uno, anche dove è scritto tutto dn lui, teso il').tellettua– Jlstlcamente verso Il passato, le altre rivolte Indifferentem ente al presente; mentre invece nella part e che rlRunrda la Roma mod erna. e se1natamente la Roma papale, l'accordo fra tavole e te.sto e qua.si perfetto, riducendosi que.st. 'ult.lmo ad una specie dl 1ulda della città, che vedremo poi posta a fondam ento d'un'altra sua operina: l'llfner-ario l1trutUvo. E ' Insomma, que,ta del Vasi. una • Roma visuale• • com·e1II SLC$$0la chiama, unifor– mat a non dal sentim ento .storico ed eroico del Pirane si, ma dall'aura In cui ora re– spira, .sia es.sa rappresentata dalle vestigia delle età • de' Re, de' Consoli. degl'I.mpe– r ato rl •· &la dalle fabbriche aontuo.se dell'età e del Sommi Ponteftcl •· DI qui !Ol'IC l'attualità delle sta mpe del ~ariio ~~ac~~nr::~~c~~l~:~rf~sfe'=. come lo specchio plu fedele della Roma del secolo XVIII. Il .sentlmenw, che Giambat – tista Pirane si pone nello stu diare e ritrarre un monumento antico, sta bilend osi da sé In ~ q~l!u: c\~ ma~f~a{~oQ:~!loC) :u~~a s::~ sue più ariose vedute moderne ·an·apert,0 (Piazza di Monte Cavallo, Piazza del Popolo. ecc); nel mondo del Va1JI, Invece, Il Palazzo del Cesari e In Basilica di S. Giovanni In Laterano. Il Colosseo e Il Palazzo Scla1Ta, son !er mi tutti alln stessa orn: l'ora, ap– punto , In cui egli li ritrae: l'ora del Vasi. E quella leg1ladrl sslma vlRnettn della Domu, Romult, vltruvlanamente fl1turata di carine e vlnchl, che adorna Il front espizio del Libro quar to dellt Magnif icenze, ha la stessa età su pc.r p:lù d'un ecap riccio» del Tiepolo o d'una veduta e ideata• del Canaletto. Dice il P ir anes i cbe se il Signor e gli ord i– n asse il piano d un nuovo Un iver so, eg li av r ebb e la folli a d'intr aprende t·lo; il Vasi in• vece si a tti ene alla c_itt à in cu i gli è da to di viv er e, e di q ue lla citt à r ap pt·ese nl a, esa l- tate da lla sua art e, le più not evoli cose .... dl Al.,FIIEDO 1•ET ll VCC l GIUSEPPE VASI - • Pal ano :\h.dama , L 'OPERA del Va.si suscita.♦ nella sua tota – lità, l'lmma1ln e d'una ca.sa ben co– strutta, entro e fuori la quale tutto sia ordi – nato. chiaro. Irremov ibile. Per le finestre cU quella casa non entreranno mal venti di bufera e lumi di tregenda; e lo .stesso tem– poral e, quando attrav erserà. Il cielo, si limi– terà a gettarvi un·ombra lieve, come un velo posato su d'un mobile troppo nuovo per pre– servarlo dalla poh·ere. n Vul schiva la ver – tigine e l'imprevisto; ogni auo vlarglo è un viaggio nel senso tul.t'altro che metaf orico della parola e non già un'a vventur a; e se ad una scoperta Il suo .spirito e teso, è a quetra quanto mal propria e consentnnea che sta al temllne d·un processo di preclsatlone, In senso ni;uratlvo , delln solidità d'un edi– ficio, dell'armonia d'unn plnzza. dell'nrtlco – la?.lone d"una b"'t.rada, Anche qunndo mlrl , com'6 suo solito , a sto.blllre un rapporto at – mosferico, p1-eoccupato di prcclsnre l'aspetto che la t.crrn assume rl~unrdo :\I cielo, rive– lando si ora In tutto ora in pnrte, e come giocando a nascondino con le nuvole la neb– bia Il pulvl '!Colo solare, li termine della sco– perta è sempre un ncoordo perfet to, una rispondenza senta residui, un cerchio chiu – so. Tutto dev'essere al suo posto, come In un edificio che id tenga saldo nella sua architettura su rondament.a lncrollab lll e che perciò non abbia a temere di nulla. In un ordine siffatto s'inserisce la. visione · :1 1 :rr'!1~n~~ ':t~\~1:uS!i ~f~~~~. ~J~ già anch'essa una e visione•· sia rispetto alle guide e ai •ritratt i » di Roma che l'autore prende 11 modelli per l'ordinamento della sua materia. sla rispetto all'opero lncl5a di ta– luni vedutisti ed archite tti cU professione, quali Il Falda e lo Specchi. Questo è il punto t~~~. s!ep~~ni~~~tt :re~~fbrcs~ 1 elu~a:n- delle lndMdu az.tonl, e non quello che ra per termin e fisso lJ Piranesi. Il quale rap– ))resent.a un fenomeno unloo di romR.ntJca allucinante esaltu.lone fantastica In un cli– ma di gira nti e di .L'rol. • Rltr nttls ta di palazzi» ru detto Il va si da uno scrittore !retW>loso, cui mam·ò per– nno il tempo di percorrere con l'Immagina – zione certe fughe Incantevoli di edifici da quegli Incise, come Il Corso verso Plaua del Popolo ; il Corw dal lato opposto col Pala7,;,,0 Ruspoli In primo plano e lo scorcio delle case che da Palazzo Ottobuoni dl1rndano fino a Pla7.zn Venezia: lo scorcio dcliii. Via Giulia da S. Biagio della Pagnotta all' Arco di Palazzo Farn esc: lo scorcio della Strada di Rlpetta, nel cui sfondo vediamo rla1,– parlr e l'obelisco di Piazza del Popolo, che già vedemmo, come uno stocco al :ro.to n fe- rlre Il cielo. da Pa lazzo sc iar ra, ccc. E poi la Piar.zn Nnvona e la Strad a de· Condot-tl. e ancora Il CorMl da S. Carlo e la Strada AICS$1'tlldrlm1. e S. Tommaro in Part one; tu tti a toni ravv icinati . come In una musica g:rcr1~ i1~~ 1~é oc~ 1 d!r1~n~ r~i. 11 ~el~~l~~\~d1~~ e dell '11rco, RPJ>l!:naappena segnati nella lontannn za. Son que:-;tt ! • fondi persi > del Vnsl. pcz,:t di mondo rltro vntl come dietro lo i;chcrmo d'un velo di rugiada e ancona trem anti del ITJIStero nntelucano. E' questo li miracolo della < morsura a ph) riprese, che Il Vasi s:onobbe e praticò con perizia llnpnr e1:giab!lc, e al cui tocco l'obelisco e la torre , In tribun a e l'arco , la colonna e la cupoln, appar endo e sparendo di là dal muri e al disopra del tetti . si scorporano, s'alleg– s:erlscono, si lramutano nella :;pecic stessa dell'ar1a che Il awolge. I\1 ~u~~~~~o cri: e~~~! i tÌ ~~~~~ i:~ ~, iae una cosa d'at"'..e, componendoia deftmtiva – mente In torma, la c1tta e quella cnc e. D Piran esi c;t,chlara che, se 11 Signore gli ordlnaMC il plano d'un nuovo Url1n:.rro. egli avrebbe la tollla d'mtraprenderlo; il Vasi Invece si att iene al mondo nel quale Il Si- a~i;e dil'~l~•e~ :dt ~~ell~lt:ttin :a~~ 1 re!~~t! le cose Jliu llOtC\'Oll,• secondo 10 Sl.t.\.o pre– sente , . e In quello e stato >comprende tutto: il rud ere e 1I • foro • nel cui spAzio es!iO sorge, Il palnzzo e la strada su cui s·at– faccla, Il CMlno e la vegetazione che lo clr• oonda, Insieme con le creature umane che tra quel ruderi e quel palazzi e quel verde e sot.to il ciclo che in quel momcnt.o lo Illumina. amano ·.sofTrono oziano si d1vcr- ~onu°r~~;o~~fSSrn~~'.a c~°1: t 1 r1~8:' lef~a~~ dfilall e del prlnolpl {che per Il loro decoro pittoresco ndot.ta anche n Piranesi). I ciar– latani della Rotonda I(. I pescivendo li di Santo . Eustachio, ll\ tavandAla di S. Coslm11,to<' Il fabbro delle BoLteghe Oscure, il bimbo percosso. della Vin Capitolina. e i rissanti di S. Nicolò In Car cere, e pnnicuocoU e vinai e carrettieri e mugnai e comari ciar lanti .sulla so1lla della CllSa o della bot.tega, m– s!eme con In folla dei religiosi a del pelle- CIOYASNI CONSOLAZION E - • Pian.a. Ye.nula. » grini ch'el s'è portata dietro, uscendo dalle chiese e dal convenU che ha disegnati: tutta ROM A Rente che vive effettivamente al preaente fra quelle mura e sotto quel cielo. Quale diversità di a.spetW>,di accento, di conve - nienza locale. fra queste figure e quelle che · MUSICALE il 1920 e il 1925 11 Pirane si è solito accampare tra mezzo alle sue rovine, sotto la \'est.e occasionale del viandante e del pastore. dello spadaccino t e del pitocco, del cavaliere e del religioso; figure sent.a storia e senta patria. che pos- ra !Ono essere uscite. nonostante la presenza di qualche crinolina e di qualche tricorno . cosi da una tela del Bosch, del Rosa, del Magna;;co, del Pannlnl, come dal recess i di ~::u;;tPJ:u~ ~~~~~ •t!~e~h:• 1 ~;e~!:~ (Contfnuaz. dalla pag. 6) veniva additata alta pubbli ca alla creazione artlstlea. Solo la Ns:~:~~rs:,;~1~~~~1~:~a~~a Roma slva l'a.udizlone integrale. Fu =ve~;~~e N~~~ 1!:~~nede~~ :;1::1~r:uf:n:oci1"aut~~: he ~ ,•eramcnLC settecentesca, come la Venezia una domenica memorabile, Via degli Avignon esi 11 Teatr o fecondatrici del maestri antl• ~f~ta~: 1 :~J 1~ ern~~;~~t;..~ 10~~ d~~t:~u~~; ~n ~:n: 1 n~i°1~s~:I ~: 1~ 10 ~~= degli Ind ipendenti. tea t':o chi, e st andò quieta.nel.o la r1· ~~~~1 1 ~ ~J~1~ 11 ~i-~n d~n~'lolin::gn~a. la 1/~; : 1a.' Ma con quella musica qual- ~~~t~ ~:: g:~.lo ;h:1 r~~: ~ltnpi:~ 11~:;;~~~ c~~~roc~1~ i lantcrln. snlottlcrn, la pnstorellerln arcad ica cosa era ,penetrato violente- In quelle cataco mbe I 1lovanl della Musica ItallAna dell'Istl– del ceti più elevnU. Ed ecco 11 Vasi delle ment.e ncll an_lmo del giovani, artist i più SJ>l!:rlcolatl delln cn- tuW>Editoriale Italiano e quel– cavalcatc, delle processlònl, dcfle lumhrn.rle, fu rotto per sempre II vecc h io pitale, rnppr escnt.'lva le più \a di tutte le opere di Monte – ~l~~~lcr~~f1c tr~~~l:a;~~b1~f~l. jftPb!ìW lncc~:: equilibrio. nrdlte n0\'ltà lntcrna zionnll \'erdl, lntrnprcsn da Mallplero M:hcra, delle sercnnte galanti, delle • ma - N QUEL crlodo si Iniziò con criteri scenici ed lntcrpre - nel Hl..6, furono ;-Il nttl del- ~~~~': :C~ ~l~~tim~~to qu~~: ~t~~: ~(e:~: ~ Il rlnnov~mento del gu- ~; !~v«!c,~~lun~~os~:~:~~t~ lll~ ~u s~~ n:i~~fan~bC;~~~=c~r:~ 1 1~ tano nelle sue stampe un pretcsW>alla flgu- [ sto e della culturn musi- 1 entl. Net campo Jettcrnrlo, fl- smo In cui s'era dlbRttutA ftno rRzlone puntuale della \•lta, del costumi, del cale In ltn lhi. Sorse la nltn con In guerrn l'ln!luen:m alla prlmn gucrro. mondiale. sentimenti di tutto un sccolO! figura di AUrcdo Caselln. Que- di D'Annunzi o e ridotte ormnl In quegli anni I giovani si AU 'HEl~O PETR UCCI sto grnndc artbtn ave\'n ere- n divertenti chlns.'l...'\te le est• dedicavano nll'nrte In modo ~lttr lda~nrlfl primo eri 1 :t blzlonl del futuristi. unn nuo- t:mto cntusl~mante di\ far RllORDO Dl GIGGl ZA NAZZO .... ~ len::~~r chf11.uo ,; ~~rrelnte~ll~ ;:dl~t~e~~~tl e~:=· t~~I:: ~lteJ;:i:nr:: l~rlt!~~ :~1:om ':i g~n~. una t.n~ltl nllRrCMlva ne italiana che si voleva lden - completn dl.slntegr~lont' del ~ e /1cevo. a--: 11 ' ar~ e mp:i:r.- uncntn sopra ttutto in 011100- vnlori. Furono Invece ~Il anni re e rnne e O s R!fllO con - mo Leopardi si delineava sul- plil ricchi di umori e I più. Poeta del folclore romanesco "Rugantino" e fondatore del l•a••Ò fuU.a In r,lta Ira Il teatro, In po es ia e il 9lor11Hll1<1tw dlfl• le ttalc, e 111u11url 'canturadc, c o• • l " ,\ 'ounmbull d e ,• ,U e fon• ••• nl l11m e dell e •f c lle iblioteca G'no Bianco t formi~~ Insieme a Ml\llp!ero la rivista Li Ronda con I no- Interessanti per . queJII della e a O A nun zio aveva fondm~o ml di Cardnrelll. Cccchl, Ba- nostra i;tencra7Jont', chr avreb– ln Corporazione, delle Nuo, e rllll, Bacchelll. alla quale se- bero dovuto trarre più tardi ~1u:eil c~~f:~!n~:I ~~~ ~~: a-ul, alcuni anni dopo, J'nltra alcune Importanti consei;uen – achett1erl L.'lbroca. Magsaranl rivista • 900 >, mn con caratte - u da quelle premCMe. e Rieti . la sezione Ita lian a rl pl\J ostentata mente moder- Ora ,•ortt.41:tesaJ)('rt' qualco • della Società Int.emazlonalc nlstl. dlrett...'\ da Bont empelll. ~• dr! nostri due p:lovanl me• per la Musica Contempornnen, n rinnoviunento musica le lormml eht abbiamo lMclatl S.I.M.C. Non è possibile mu- segul di par i pa.~o quello Jet- all'Inizio, della loro autoe-duca• stra.re qul l'opero di Cnsel111. terarlo e ttau ratlvo. Nel 1920 ,:\one. E una storlA. lunu e per la musloa mOdema : è ,;to. Guido M . Oattl roo~"ò a Tori- accidentata. che non /o PQMl– rlA ancora viva e n cognldo- no la rivista • Il Pianoforte », bile rlas.,u mt'rt' In pochr pa– ne di tutti. Ba.sten\ ricordare che trRsformata.sl nel 1928 In rolc e :m cui. un c)omo, forse le tappe più lmportnnt.l, come Ra,segna Mutlcale , contribui ritornerò sopr11. E la 11torll\ Ja tournée oon Noce& di Str11- n rlnnovnre li costume critico della loro 11tc/\..,a1rener11.zlone wln.<skle l'An,llpaniaso di Orn- sollecitan do ln collAbornzlone, che ha. v1,i.,uto anni di lnten• zio Vecchi, e mal acco.,tam<'n- oltre che del giovani. del pi ù ~a. lt'lola e rii profonda trMez• to fra un capola\'oro del pnii- Impor ta nti cd agg!omntl cri- 7a. chr ha .~oHert.ocome poche sato e uno moderno fu plù tlcl muslcall Italiani e stra - altre, riportando ferite che so. • C IGC I ZANAZZO Così "I' Oservator_e romano,, annunciò la morte diGioacchinoBelli 1~ ELLA. lcra del di 21 dCcemb rc, circa. le ore otlo l pomerldfa,ic, passava fmprovvlsamc 11te di que– lla \lita Gitueppc Gioacchino Belli, ro,nano. poeta e letterato chlariuimo. Profo11damc11te e sinceramente cattolico, probo e fedcl cittadino, costante amico. e lolerte e a,noroJo P!ldr efamiglla, per tale fu rive rito e sti mato da qucnt! o lo cpnobbcro penonalmcnte, od ebbe r notizia di l ui. Coltux) ,llno da. giovinetto con molto ardo re e con non mi11ore pro,lltto ogni maniera di scienze. Quil1ci, dotaio, siccome ef fu , d"fngegno pro11to. pieghevole, e feractnfmo segnatamente nel poetare: nudrito nel continuo studio dc' cla.islcl; cd oltre a ciò, osserva– tore acutil1imo degli uomini e delle cose, seppe dare a qualunque soggetto cl prendesse una .si origrnale e si gaia forma di stile, da. fa rne la delizia delle acc-a– dcmie ed 1m novello ornamento della letteratura romana . Un numero stragrande di scritti inediti ch'ei lasciò. e tutti prciu:vollsshnf, verrebbe in buon testimonio di quanto ne abbiamo detto, e del molto plii elle avrem.– mo potuto dirne: ma fnta11to 1>on110bastare a clo, t tre volumi di POC$fa che ,1e sono a stampa, e fl più recente dc' quali, contc11c,1do un a.s&ai bel volgari.un– mcnto degli Inni cccleslnst.icl. secondo l'ordine del Breviario R<lmnno, meritò dalla benignfta di Pio IX l'onor di portare in frorite l'augusto e venerato suo nome. Giuseppe Gioacchino BcllJ visse settantadue an11i e tre mcli. FRANCESCO SPAD A (da: e L'Osservatore Romano>, 31 dicembre 1863) ~:~~l~e 1: i~cr~~c d~e/nfai~~~ ~!~::~. ~~boe ~~1 1 ~~a cr::cl~~; ~e~; !~n~~~e d~~~n:e~o;! ~ Lunal~e di SCh6nberg dlrett.a con dilettantesco empirismo so a sanguinare. Tuttavia vi dall'amore I FeatlvAl della lmARlnatlvo, cominciò a tarsl Informerò che la loro nmlclrta. S.I.M.C. a' Venezia nel 192S e sentire l'Influenz a dell'ordine è salda oggi come al tempi quello di Siena del 1928. SI- e del metodo critico-estetico di della Joro prima alovlneu:a. gnlOcatlvo episodio quello rl- Bened etto Crooc. In virtù del ti fattorino teleti:raflco (i, u • portato da Caselln ne .1 se• vari movimenti concomitanti lito al raniro di commesso greti della O11\ra,. e cl~ che nella cultura . I musicisti rl- vlag~atore In artic oli fot01;ra. l'eseeuzlone a. Firenze del prei;ero coscienza del slgnlfl- ftcl, e JI commen:o cli llbrer1a Pierrot c..unaire ebbe un audi- cato della toro arte e compre - ha trovato nella musici\ lo tor e d'eccezione In Olacomo <ero ftnaJmente l'assurdità del ~copo della sua esiste nza. Puoclnl. venuto apposltamen- concetto di progresso appli cato GOFF REDO PETRASSl te da Torre del La.11:0 portan- do con se la partitura. Puc- cini ,•olle es.sere presentato a Sch6nbe.rg cd ebbe per lul pa– role di ammirazione . Agglun- GIOACCH 1 INO BELLI p:e Casella e • • • era. uno spetta- bb I t b,• • li'I oolo cucloglsslmo vedece • col- iUTe e \"O lito s il ' ll"SI il li I ano loqu\o quel due musicisti eh<' rappresentavano due nrtl cosl diverse. animati però da tanta reciproca cordialità e stima.». SI sa del resl(I, con la citazio– ne - nell'Hrrmonl elchere, - In quale altissimo conto Sch6n– berg t,engA Puccini . Il mae– stro vienne se si dichi arò or10- gll01,o di aver suscitato l'Inte – resse dell'Italiano, e ringraziò Casella per aver fatto cono– scere l'episodio al suol amici In un articolo . In poch i anni furono fatti con01,cere in Italia tutti I com– positori più Importanti di quel periodo, da Bar tok a Hlnde– mlth. Mllhaud, Honeggu , Bloch - che la nostra critica di allora . sempre ·pronta a prender e ftschl per naschl , ri– tene\•& Il pri ncipe-profeta del– la musica moderna - Szyma– nowskl et.e.. oltre ai;H Ita lian i 1,ucceMlvl alla generazio ne di Casella. Respigh i. Pizzetti . Ma– llpltro. Molti concerti fur ono ospitati al Tratro Odescalc hi nttualmcnte omonimo cinema che Pirandello aveva fondato con un prO((ramma di rinn o– vamento e s))ro,•lncl11llu.azlone dell'arte dr ammatlr.a. simile. nelle Idealità, nll'al"!One di Ct'I• ,e lla per la musica. Erano tempi In cui I Sci pr rlOllaQgl ,uscltavano batt aglie sul pal– coscenici ltnllnnl. I concer ti di musica moderna vlolentf' OOl~mlche di pubblico e di stamoa, In pittura metaf111tc11 di De Chlrlco, Carn\ e Mo– rnndl, SMttnutn dallA rlvl~tA • Valor1 PIRAllel» e mo.~trat-a a Roma da Bra~uu:lh In \mli olc• cola iallerlola a Via Condotti, ~~1 O SON QUI d:t pochi giorni reduce da Mil•no , dove mi piace 1ua i più l,i vita che 1ltrovc, Quelli dli i bencdctt11 pare fondata per hui ngare tulli i miei i;uetì : n1111iczu dhcrc ta, mote, e tr,rn11uillilì, , lcg1nu e di1in\'Oltura, ricchciza e pnr•imo nin, huOn cuore tenia fa1to, 1pir i10 e non nmldi cen:r:11, i6lru:1/lne tliagitml11 da !':,:'. 1 t ~:~j c:,~;:,·;>r~;~~cu;i ~:~:!: 1 ~ 0 m; 1~i~i •~:ie;to:c1:,~~: ~: arti e meui,.ri, 11,:i, ri1petto nel ,•ol'Jo, cfr iltà 1,cncrale, etc, tic., ecco quello che \'i lrO\"0 ,econ tlo il mio modo di \'& dcre le co1c e di giudic:irlc in rap11or10 con mc; e però 1c a Roma non mi richì1111u e h car iti del 11n1ue e la ne~11-i1II dei negozi i, là mi rermerei 1d in cor1, e direi: hic req11iu meci. Non ho !Ìn qui \eduto Parl,::i, 11111 ,·i,it an• dola talor:1 nei libri, \'Ì 1copro cccet•I di n1it11n nel più e nel meno, cd io non amo di 1uociumì 111i e1lrcmi. Gli •• •au io per c11rl0!ili di p11l10, ma poi (erro il ri110,o riel meno: li sia Milano. mi pir e >, Co,i il poela, d11 Roma. al 1110 11)nico conte Ghueppe .Nuoni Caricclli , io una lcllcra d11tat1 4 dicembr e 1828, Ma allora Belli, ancor■ tono J"infl11u o rlclla rheluione porti1n 1, rion a,·c,•a completam ente ritro,alo te 11cuo , ~ Quando ci0 a\'' erri, 1ro,eremo tcolpito nei Sonctll il 1uo allo di lede e d'amore. Noi, pc' ç.ro : :io de Dio. 1-Cmo Romonl. Si mOro eppo' arino.tea, Pre1h'fddio d'arinaac.e II Roma mia. L. I. Illll'i_mog:ndiziostranierosuBelli e :\I. Gogol me dil a,•oir trouv é à Rome un wirlt•b le poi:lc pop11lairc ap11elé Belli, 11ui écril dei ton neta d11n1 le lnnpmi;e tranué , érin, 11111i de~ 1011neh fahant 1uite, et fornumt poè mc. Il "m'cn p:irla à fond cl 1\e nu nière i me ronva incre du 11lcnt or i1,inal rt tupérlt ur de ce Belli, <1ui e•I re•1é parl:i ilemr nt inronnu i 10111 lct ,0> ·•1e11n >, SAli\ Tf.-BEU\ E . Prcmicrs l,,nd is. Pari,, 188\. Tome Ili, p. ~5 (1 déce mbrc 1815: J\'icofo.s Co,ol).

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