Fiera Letteraria - Anno V - n. 27 - 2 luglio 1950

Pagina 4 LA FIERA LETTERARIA Domenica 2 luglio 19541- IL CANTO nella fornace LUNGO ITINERARIO DI PAPINI Continuaz. della 3, pagina grande ortenslva. contro l'lin– becilhLà, contro l'ignoranza. contro l'ignavia., contro 11 tradimento e contro U dolore. IMPREVISTO TRA I ROMANT Non slamo e non v01Jlamo e~ere l ta~ui epigoni del dot– tor Pangloas. 11 1aclle sarca – smo tiabe3co del mal!id.at.o VoJLalre non ci tocca. NoJ sapJ.).1nmo di che lagrlme gruddi e di che sanaue la st.ona. della n06U'a .,pecte. Nol conosciamo le fiere della sel– va, i pruni dei sentlerl, i ve– leni dei banchetti, l tortUD&lJ del mari interni, le aridità della noi.Le oscura , ll fiele del coudannatl, 1 crudeli glocbJ deu avversità , le mort.all u.ml – liauoni della carne e 1 cat.a– cl1iln1 della demenza .,ulclda. Troppe spade verbera ntl cl dicono, ogni &Iorno, che non '{lv1amo nell'Eden e che so.. no ancora lont.a.ne le isole beate. E appunto percbè tut– to sapplamo e conoedamo con lucidità vlrUe e non CJ appaghiamo della rosea car– taveJma. con la Quale &11 o~ UmisU volgari tentano d1 ce,. lare la nera lebbra che et consuma, appl1tlto percbè nou c'è Ignota la doglia che mor• de e disonora gU uma.nt, noi vogliamo rin.segnare a tuW le porte della llberazione. Re· gna nell"universo una miste– riosa e dlvJna legge dl com• pen.m che tende irresistibU– mente all'avveramento di un dls~cs:no divino. In ciascuno di noi opera una comunione del santi secondo la qua.le tanto più è dato quanto p1ù cl lu tolto. La bellcaa del moudo e la felicità della vita sono a nostra portata, all~ poi mta di tutti. Anche per noi 11 mart irlo della croce non è che promessa. d1 resurre – zione. Ma è necessario, e non cl stanc heremo mal di ripe– terlo, tener sempre fissa l'a– nima aua triade ch'è malle– vadrice della nostra fede. Lo eroe è colui che non si fa abbattere dalla sventura nè dlmlnulre dal dolore nè spau– rire dalle persecuzioni. D poeta è l'ispirato e l'Ispiran– te rivelatore della magnlfi– cenza degli aspetti parventl dell'essere e 11 suo fine non è la meraviglia ma la conso– lazione e la riconcllia~.one nel, ·éstasl. Il santo. ìn1lne, é colui che ama ogni uomo in Dio e in ogni uomo vede l'an– gelo piagato ma sana.bile, e dà tutto sè per rubare a. ogni crcatum la sua pena. e gode Intanto nell'attesa gioiosa ch'è caparra. Immediata del– la lnftnlbile gioia . Gli uomini SQno Infelici solo in quanto ignorano o sfuggono l'erol - 6DlO, la poesia. e la santità. Ma. l'erolsmo non è negato neppure all'umile e al vinto, 1n poesia non è rlflutata nep- , ll li I , Glovannl hJtbal, parla (diSegno d1 Emlllo Draaui.eScu) S E OIO\'ann.1Paplnl, QUC• sto sbnlord!Uvo nutodldat– ta, si fosse provato nella papirologia o nella ftlolo– gla sanscrtta, vi sarebbe rlu.scl– to egregiamente; chè usai di rado si vide, nelle lctt..el'C Ita– liane e st.ranlcre. lntelllr;en:r.a cosl rlgoalloaa, pronta e versn– tUe come la .sua. dalla quale Invano cl attendemmo U capo <t'opera che eua ben poU!va darci se non fosse stata. appun– to. promiscuamente fertile e bramosa. Uomo, come pochi. d1 cimento, non ha vigilalo quel punti donde poco et volen. ptt att1nccre il rassodato e l'eccel– lente: la narrativi\ e lR poesia lirica. Non ultimo d'una gene– razione di rom.'lnt.lcl -provati dalle teorie del secolo, oggt cl appare come uno che, con sof– fio enorme, abbia opernto In chlan~. dJ prodigio, at margini del quale aia rimasto nell'nnsln dl coglierlo e formulo.rlo. 0\•– ,>10 parlare d'una sua egolatria, spede di taluni aspetll mole– atamente estroven.t, quand'an– che vl occhleegl U blqno dl acclarare una congerie di fatU inUml, primamente la rlchlnta di equtllbrlo. Toscano, aort.tace, anche lui. natura europelaan– te; ma al compiace In quella parte dell'europdsmo che va generando 1mpreaee temi lnSur– rezlonall. problemaÙci, nvo.n– l\l&rd.15tlcl; reurope!Smo, In– somma, dionisiaco e batt.ncllcro, antlrazlonallsUco e antlaccade– mlco. Le sue elevate capa.cltà d1ntulto e di mlmesi &piegano, ~a'L~a~~~\:Sndldl 1 :d~°!1~~~: ti, gli uptoits > che sappiano di grandez.za unica: Illustrano, anche, il carattere della sua po– limorfe avventura Ideologica e let..ternvla. U tratto grottcaco. JjunamOOllcocosmopolLUco di certa sua Ispirazione. Sorto come pcrsonUlcazlone di e Stunt, un Dro.ng > nove• centesco, si adopera a agombra– vcs la cu1turn dal convenuto e dall'aulico, dlvulra,ndo, anche, n pensiero nntttellettuallata straniero che si appunta su Pelrce. Bergson James. Puturl– sla (I.acerba In.stana). sconfes– serà l'ideale avvenirista, polch~ sente d'euere lepto alla e hu- I CRITICI DI PAPINI e il secondo dopoguerra Non si 1mò pal'lal'e assoiutammte di una progredibilitìt della sua s,,sta11z11 di scrittore. La sua val'ietà. l'msieme di elementi che cost,itu.scono le sue opel'e, Ie sue contradd,zioni souo in tondo una veste supet•flctale raw·;a~~lt~ov~~~ ~ ~~~:.:n°è Q UANDO nell'oL-tobl'e del peraltro scalfire la tnma e la ogni suo opera va presa J)Cl'iutlstn (cioè al snggismo, alla neanche al caduto e al col- !r:~~r :n~n dlro:~~ !~~~~l p!!~o~ ~~fb~=t~~ ~ 0: 11~0:~:a~6i:uza ~ife:=~ :rrd~~~~l'a~ll:eJ:Q~:iu.alld~ pev~:ei La terra è una ~ua- mal .stampati e com- scrlttore; ma plù i crltici se- e senza presagi per l'avvenire. Idee, alla varletà d'indagln!) e ~! noi ~~ ~=~':1e~ I~ qu~ ~;!~ttoJ~ :i~a ;~~~s:~ r.~~~t: P:~l: d~~~gb~~; !~i:rm:n 1:~t::«:~:o!1sase~; ~::~a~~~~~=:~:~t;° ~!lp~~= fornace. Fiamme d inferno e GJovannJ Paplnl, rl!uglato nel delle lettere, più libr ~di Glo- comporta. inflnite dLstlnzionl cordo. E questa evocazione sor– ttn?1me dl ~ara d ls~èson della Convento Francescano della vanni Paplnl ent ravano nelle e nel cui labirinto di altl ele- ge llmplda e llmpldamente si 8 e. sa na t uta pere sono ac- Verna dopo che J tedeschi gli bibliotech e nazionali e si esau- menti componenti la sua r1"olve ln una forma quan to cese .dnll~n/tess~ man~ e avevano saccheggiato la vl.l.la, rivano nelle llbrerie . La cri- str uttura d1 arti.sta, trovare U mal fluida e bella, rlcca d'im– sembinno erna O par • nella valle del Tevere e lo tlca comunque, sia pure per mo di Arianna della. poesJa. magln i, solida eppur piena. Di slache a. 1 seei°ft<f°hdella tem- a.veva.no ricercato per depor - azione neaa.tlva, &'interessò non è proprlo dl!flclle. Nf, Qul Ja testimonianza dl un 11· pra deg I sp r c e ne sono tarlo, era stato accompagnato dell'autore della vua di Cri- sempre dell'ultima. critica, cl rlsmo disinteressato e dl un avvolti. da un genti le ufftclale brltan - ato. Pino a che giungemmo alla è sembrata esatta la deflntuo- resplro ampio e un tono dJ Non mel'e parole son que- nico al Vescovado di Arezzo>, guerra e all'lmmed.lato dopo- ae dl un e Paplnl spaplnato ,. freschezza. alovanlle che costl – ste; non parole vuote e vane, provammo una strana lmpres- guerra. D sopravvissuto non Abblamo bensl un Paplni che tulscono u merito precipuo la non accessi di euforia. ver- atone. Rlr.ordo che un critico, perse tempo; appena s1 rl- pur nella conferma della sua. sorpresa. del volume· volu'.me bale. Ciascun di voi. se 1 \pen- che con me e altri due o tre trovò fra le mani una penna mosaica natura (ma le fJgu- che ha. voluto e.ssere.'nelle In– .sa e rammenta, può fondarsi amici vlde la noti.zia, si unl e sotto l deboli occhl dei fogl! razioni In mosaico sono lo pii.I tenzioni dell'autore e una se– sull'esperim ento. Chi di VC'II, alla comune, ma piuttosto ge- di carta, riprese a scrivere: re.slst.entl; qua.si eterne> ac- rle organlca dl tesilmonlanze almeno una volta nella Yltd, nerir-a soddlsfazlone per lo Qualche crit~co avrà. detto. cent ua 1 suol aspetti positi vi sugll uomini sugli avvenimenti non tu immerso, a un tratto. scrittore scampato in quel tur - e La. manla >, qualch e altro: ed. artistici. Non un Paptnl sui caratter i> di un perlodo senza nota cagione, In uno binoso periodo; però nel tem- e Che nota>: ma in genera le, nuovo, ma. un Papl n1 Urica- quanto mal ricco di profondi :~~ab~:e ~~~~!~ ~~~~b~~~ :C18 = cst!s,ra:v~:irl~t s:: ~r:ll~~~~;i°~!lr:ai ~t:~; :~:tep~~!::~c~~t~~ cor:t mutamenti spirituali e cultu- sl tnc::opportablle? Pochi mi- zio, ne concedessero, sia pu- sl esaurLscono una dietro l'al- tere· a, Pa...aCelutino VI 1 , 0 rall, compreèo U 1885 e 111915. noti. torse pochi attimi, tors, re poco, alla vloe:nda di un tra : eppure Santi e Poeti a!- pera pii.I facile alla oraéor~ I.() stile vi rapido ma non un'ora piena ma. quella. mJ. uomo e fln!to ,, e che in quei front.a motivi vivi e attuali e all'apoloa-etlca alh~ retorica. e nenoso, la chiarezza. e la rap – sterlosa e Improvvisa beati• tempi il cui 11 nuovo urgev a autori di moda. come Sartr e ditemi se l'accorata com.mo - presentaz1o.ne precisa e non tudlne era di tal forza che e sin pur confusamente e di· e lo scarabeo, lo stercorario z1one se il sincero dolore 000 fotografica , non sl nota indul– se fosse durata, u cuore no~ sordtnatameote si avanzav a, della. letteratura>, eppure ev1ta~o questi pericoli se l'o- genza a Intenerimenti che la nvrebbe sap uto pl(t contener- U vecchio, il sorpassato, dl· Pcu,ato Remoto è Jet~t mo puleoza. verbalistica 'non sl rievocazione degll anni della In. Forse un sogn o appena ri- ceva. lul, trovasse modo dl perché panorama di un epoca, smorza 0 trova. una rtustlfica- Infanzia e dell~ giovinezza Po– cordato un volto appena in- rifarsi vivo, sla pw·e sotto tor- perché &allerta. di inaeni. zlone a.nche sul plano espres- tevn.suggerire, clò evita la. ca– !raved.u'to la. dolceua d'una ma. di cronaca e dl rlpresen- Ora lo voglio concludere slvo e se 11 dlseorso non è dota in quel bozzettismo che 3,rla legg~ra e serena, 11 sor- tarsi cosl intempestivamente , che la Cl'ltJca sia pure per c;emi,rc limpido. Prendete an- dal secondo Ottocento In poi riso d'una passa nte Ignota. 11 e magari inopportun amente. str oncare lo e stroncatore che Santi e Poeti, e il clnquan- è stato la vera croce e dellzla germina.re subitaneo d'una Feno neni psicologici. com- classico > doveva Intervenire taqu.attreslmo libro>, non di degli scrittori toscani. Passato speranza inaudita, 11 rappor- g~:~L:Ji~ 1r::O :r~~l 1~~= ff:i 1 t~~f O èc~iai:1aq~::e1tt;. carattere l)OetiCO o narrativo, fgf~1~~n ~Ile ia~t~e d~~ to flno allora ina.vvertlto fra rari; ma di cui ml sono rlcor- a tare; e ciò percbè U Paptnl ma saa&lstlco e crltlco e con- quelle di Pnlazzeschi, di Clco– sensazlonl resuscitate. 11 pro- dato o,gl, accln,endoml ,. d1 questo secondo dopoguerr a venite che I suol rilievi su a- gmml, di AllodoU ecc. come fumo di fiori lontani e non considerare 11 Paptnl del do- ha un caratte re nuovo, PoS· spetti meno notl e meno . ap- qualcuno disse. C'è una paren– viSti, la premozlone, d'Un PO&'Uerra e l'at t.eggtamento che siede element i diversi da.I IO· pro!o nd1tl di alcune fJguie di tela evidentemente, ma. non di amore sconosciuto, 1 nprirsl nel suol riguardi ha. tenuto lit! che sappia mo a memorla santi, sono Interessanti e acu- linguaggio poetico; né si può dl una. valle illuminata O 10 la crltlca uffic iale e millta.n- e che, in gran parte, possono tt, sussidiati con citazioni e registrare un Inserimento nel– apparire di un corimbo dl te; atteggiamento che, per anche e a.nnola re >. garantttl da una sicura cono- la scuola del nostalgico mac– penslerl solari, un accordo , fortuna, non è sta to segui to Con questo numero della ecenza dl scritture e di opere chia.vellismo toscano. C'è sem– un su.s.,urro, un sosplro. un dal pubblico, sempre dotato dl l"lera a lui dedicato, noi vo- <ricordo 1 capitoli .su Adamo, mai n ceppo comune di que– sofflo, un nulla - li fata.ultospontaneo e buono lstint~. gliamo riparare a questa tor- le rlflessloni su San Fran~e- sti toscani senza scuola e sen– sflorarc di un miracoloso n - Quella posizione, per nlente ma. di negligenza psicologica, sco, S. Caterina, S. Bernar l- za congrega (malgrado le con- !f ~t~~~~: 1'::1 q~~~:'!~ f:' 1 !t!:i"a:r::~ ~~~~: ~us~~ca!lliu~~ :~~~e~: ~on:1~c~~~:aaf~ 0 :~ii :f!: greghe) da cui del vlrieultl si mosfera. Irragionevole e sa- bll~ in periodi di collettiva lco- s~ttablle di settarismo Pa• chettl verbali e alla ricerca sonf~s~cc~tl nberl e han mes– cra, che si strappò dal car- noclastla, quella posl.zlone d1 plnJ. è uno su cui c'è ancora del paradosso e delle antltesl e 50 or e og e. cere duro del consueto e del noia, verso uno scrittore (non da. dlre Qualche cosa: e ciò dell'effetto, tmmaglni ed e- Passato Remoto, appunto tremendo. Momenti superu- un uomo) scampato, lettera- affennlamo comprendendo co- spressloni dl autent.tca poesia. per il suo ton? slncero, mo• manl, rapimenti divini a noi rtamente vivo, ancora fecondo , me se ne possa ancora dire Prendete , di questo e Santi ~ desto, cl pare l opera. mlgllore concessi per atto di B'l 'az.ia. ,è rimasta. E' rimasta anche male. Per onestà letteraria e Poeti > la seconda parte in cui del Paplnl per la. seeonda vol- perchè nessuno abbia. più U dopo le e Lettere agli uomini umana. rautore si ritrova. a contatto t.a... postbe111co; La vita df Mf- dirltto di irrldel'e l'idea dl d1 Papa. Celestino vt >, dopo dl gente famlliare e, la.sciata c/t.eJangiolo è già stata su que- una voluttà sensuosa.mente esa.ntl e Poeti>, dopo e Pas- la religiosa riverenza che si ste colonne precedentemente spirituale. Non v'è uomo, sul- sato Rem oto>, dopo la e Vita Passato Remoto non è.•• deve al Santi, riacquista bal• esaminata. Noi pertanto non la terra, che possa aver la di Wchelana:elo > ecc. E' rt- passato comunque sotto sUen- danza e vigore antico e pren• possiamo che considerarla una. temerità ti-I contestare una mast.a non neall e ln&"eani >, zio, anche se per 11 suo valore de coraggiose poslzioni, per es. ennesima prova della vitalità simile esperlenta. negli lndlvidUi, ma in quella molto phì meritava. Ma l'ln- nel riguardi di Sartre, ~llora di questo scrittore, d1 questo In quei momenti, in que,11 atrana, rispettabile, ma a vol- tcre.sse di cui è stato circonda- (cioè nel 1946 epoca dell usci- studioso, di questo saggista, at.ttml clascWl dl noi non fu te incomprensibile cosa, che è to ml ha confermato questo ta del Ubro> molto di moda In esaltato, bistrattato, stroncato, separato dalla. totalità del- la crltlca e u!Ociale >, la cri- rilievo: che ormai ogni volt.a Italla. ammirato, seguito con motivi l'essere fu in comunione con t.tca più conclusa, monastica , che Paplnl scrive un libro S1 Ma sostate infine su quel ora glusti ora. ingiusti: come la nat~a e col suo princlplo, cont *lo nale <non nel ::.emo deve sempre ricorrere, nel giu- Pcusato Remoto che è ve- una dimos trazione di onestà e fu capace di amare senza de- relli1060 e comune d1 c:uesta dicarlo, a un e uomo finito >. ramente un bel libro, vl si di mornll tà dell'uomo di let– slderlo e senza. limite, sJ !ne- parola>. Ora questo sLstema di crltlca trova. un _filone di poesia di una tere che cerca sempre, che vive brlb della dlm eotlcata unità Certo, Papln l, per la. crlt!ca comparata vale meno che per continultà dlfflcllmente rl- d1 ansia della verità e della primordiale e futura. E vide può essere un problema com- ogni altro, per Il Nostro, al scontrablle in alt.re opere dello bellezza. E che l!Olo per que– allora _ per Qualche Istante. plicati!slmo. qua.si una via quale, malgrado la sua. appa - stesso autore nelle quali la sto merita (anche se non ne ne s'palle del Cerubinl ar- senza. uscita; perché è uno renza dica l'inverso, si puo poesia. scoppia.va prepotente, ha bisogno. u Paplni che è u a ti quella bellezza e quella scrittore complicatissimo più afflbblare la. defln1zlon e, i1à poi taceva, per ritornare ina- più universamente letto e tra – r~ ità che credeva perdute che complesso (e ml rlfacclo da. altri usata per Moravia , d1 spettata nelle pause di quel- dotto degll italiani) un'atten– Q cll sosta ha. un nome ch'è alla d.Lstlnzione gidlana frn e scrlttore senza. storia>. Pa- l'ansia logica . eterna caratte- zione della. cr!tlca pari a'quel– le~ftoa.articolare: il Pa radlso complessità e complicazione), pini infatti è quello che è e rlstlca paplniana. L'arte di la. del pubblico. Ritrovato. LO ritroverà per l1Il labirinto. Per alcuni de- non si può parlare di una pro- .PcuaatoRemoto. si deve np- Ma forse tutto dipende da isempre colui che saprà. mo- cenni egli ha. costituito un gredlbllt.à _della sua sostanza punto al rl!ugiatsl dello scrit- qualcosa. di diverso dal non dulnre 11 canto della gro.titu- e ca.&o >, e ciò può avere ao- ~l scrittoi e. La sua varietà, tore In quelll, che sono I suoi volere del critici utflclalt e dine In mezzo a.Ile vampe :~ a~~la~~:apa~~\~.~n:; !t'~ 1 1~':oen:\ee!~1:~~r:,h 1 ! ~~; ~~~~l~~e~ a~lc;::ld:rio~~ terzopaain~st~ .ta;e difficoltà della. fornace . ruerra è stata pronunciata e contraddiz ioni, sono in fondo riposo, alle sue più comuni ca- spesso spa " 0 · GIOVANNI PA.PlNl scritta infinite volte, senza una veste superficiale . Perciò rntt erlst!che di scrittore non MARIO GUlDOTTl iblioteca Gino Bianco Le siw elevaw capacità d'intuii-<> spiegano i suoi ruinosi trava g li e i suoi splendidi ade – guamenti; illustrano il carattere della sua avventura ideologica e lett eraria, il tratto grottesco, funambolico , cosnwpo1it1co di certa sua ispirazi one 111anftcu ,; non soro, si aggre– ga nl prammatlsmo ed al soli– J)Sismo.dopo essere passato per l'tdeall.J;mo,in un breve. l)re– stnnle esercizio di epigono; non crllico (Ignorerà sempre I poteri dcsanctlslani, e poi eru– diti. carducctnnl, croctanl - e del Croce snn\ odlntorc Im– perterrito), non critico, dunque, sebbene provvisto dl gran fiuto, scrive o.t.rablllarlmant.tsse e ap– presta smagllo.oUritratti, proft– U, lnt.crpretatlonl. Ancora. non narratore, 1n senso vera:hlano, va. al romanro con mutrla e sl– cureua. di ~ (e noi ao.pplamo che Il romanzo gll è manca – to); non 1torlocrato, manipo– la, da par suo, clo6 1n pre~:tl– alo ma In visuale quasl-ideall– stlca. una ncrborato sirventese aut nostro fatto letterario, di cui tratta soltanto le origini e i,c;~; ~~Pf!°!:·u~ e bla- tcma, ripete la sorte di Paolo avendo a .sodale Domenico Olu– llottl con n quale maneggia 11 santedlsmo rtngh!O&O d1 Bloy, non serua scarnl, atri attqala – menU medievaUsUct e un sot– tinteso glansenlsmo. Per lungo tratto del suo cammino non ha accettato n mondo. e. pur trasceso In catarsi o dlvozlone, non manca di acrtcilt.arlo, dl– lCifiarlo, bravarlo: è aempre armato 1n agitaslone di Interes– si e probleml: l'arengo lo trovn generosamente tmpea-nato, sem– pre prodigo In chiose vive e pungenU, In nforlsml che ra– dano o acornlftehlno. 11 metodo non gli pertlene, ctacchè non a'implanta. met.odo sull'oratoria; e la sua è cano– ra, a volte querula, sollt.amen– tc colma e ornata e superba. L'originaria tendenza speculi\• uva ali al sporo.dlzzaIn maral– nazlont scolluUche e in fram– mentarle resulta.me e.segeUche, alimentando, con l'intemperan – za JndlvldualtsUca, quel tanto di nlcl5mo-stlmerlsmo che al– berga nella cosclenzn. E' li tempo del ribollimenti clnlcl. beffardi. orgoglio.ai ,dell'onlmo– sltà plcareacl\ o acccfrata, che, in mancanr.a. di punture giam– biche, o.dotta la conclamazlo11c mimlamblca; 11 tutto, prende una Idea.le dimensione di e meeting • al centro del qua– le l'uomo Paplnl, acido, per– verso e antroporaw:tco. eaupe – ra l'uomo dl lettere per diver– tire e terrlncare l'lncllt.a: farsa– tragedia Il cui protagonista ha perso la nosJone del rtspetUvl llmlU. n Paplnl, dunque, di– sperato e paradossale, che ac– centua. l sdol tripudi, ripudi e cont.rastt con aprcuat.ure di Un– gua, con becerl5mi e culte Insa– nie; li la toscanltà allo stato acerbo, Impavido, camale, lui che ama li Carducci ma che del grande maremmano non avrà mal la struttura lnUm.a, corro– borat.asl negli al.Udiseverl, nel– l'eaerclzlo della cattedra, nella responsabilità della penna. Egli sta, co,;l, lruilemo o.i Pran co, al Celllnl, agli Aretino: In rau– dlo.._ 1n cl-piglio,In cruccio, In lntemerateua: ma più che al– tro, all'Aretino amai.Or cU plaU e dJ fisiologiche crasseae. splc– clo, anche lui, nel cangiar di vtao: da erferato e lepido mi– scredente, 1n panegirista ampol– loso e affattura to. Oggi anco– ro, egli sa d'un mondo quasi igneo, che abbia potuto caallar- 11 e proftlaral In alcuni lati, non sempre I mlgllorl: ad onta della aun vestigia attuale, di chi. dopo tanto nombrars1 e stravolgersi In dentro, premia 11 mondo com'è, no! sentiamo In lui l'autoctomo pur agguer– rito alla rlb((ll!one (e Dante vivo >, che venne scritto a fa– re? I). la non spenta alterigia del nume che, una volta, wava crollare la tuta angulcrtnlta ad ogni muovere di fronda. cl8Jonc anallUca, Il rigore nel• lo. documcnt.a&1one,l'interesse morale; e Il suo scibile 8fl di In– gordo e d'est.roso. I rltrat.U, le stronco.ture, le aglogmtle, le btografte di uomini preminenti. hanno, per riverbero, un formi– collo affcttlvo e almpat.etlco, le medesime sproporslonl del suo carattere, l'evldenu pittoresca che origina dal suo colorLsma: nonostante l'unghia leonlna (che è anche altrove, In par– Ucolare nella narrativa), mal• grado le aaltu«rle, magtat.mll dosature di mano, qua.al mal è rhaclto a ora:anlca pertcalone; aerua contare 1 t.ravnal manle– rlstlcl o, all'opposto. le acri manevoleue dalle quali si spe– ravo.noef!ettl rari; e riesce me– glio quando sta In congeniale lmprcsslonl.amo,che, del reato, ili fa comodo. Supernuo rammentare 4uall delle e Stroncature • siano Je più lavorate e lndlvtduanu, e qual! le pl(l atrologantl e lm – provviae; ugualmente, del cVenUquattro cerveUb e d'altra cose pres,o che simili, nessun lettore adusnto Ignora le pa– gine che megllo colgono rcl seano e reatano In quadro; co– sl pure, superfiuo raccoman– dare considerazione veno non pochi del e RitTa itl >, e bmnl e squarci dell'c Uomo Carduc– ci>, cDante 11foo>, cSant'A – gostfno >, e Ardengo So/ftcl >, e I nipoti d'ldd\} >, e Erelfe let – terarie>, e Gran/Uzze dl Car– ducci >, e Vita di Michelange– lo•; brani e squarci che af. francano ram.mestlerato e n po– sUcclo sparsi In tutta l'opera. Ma. il suo im-presslonlsmo,od eplsodlclsmo che 61 voalla, hn alle apalle letture arfncccndate e meditazioni non brevl; talora, coatrulsce, apporta idee. 81 ten– gano proeentl, oltre che l'ant1- nomla nel confrontl del crocl– smo, la ncgnz.Jonedella flloeo– fta, li concetto dell'arte come reazione nnt.tmetaftslca e, In una, Il suo carntt.ere reUgloso cd etico, la genesi dJ essa che e nacque primo.mente come lmt– ta..--tonc e progredi come de/or– mazfonc >, quella del pensiero, sorto e come Interpretazione• e poi sformatosi nella e /lloao/fa pura Certo egU è andato R glucilll spo.valdl, o sommari o pervenuti ed è Insulto o.lla perennità della cultura l'aver deftnlto Il Croce un e catUt:o curatore dt libri: non di rado le sue assisi sono pluttosto af – arfettuose e largheaglantl: quando 11 suo occhio posi se– reno e attento (e ciò accade, per lo pl0 se la cosa au dlven– U subito, dhneaUcaper vin d'af– finità) giudica con esaUez– za, malcrado alla aua base est.eUca penlatano Il pramma– ttsmo e un remoto bcrgsontsmo Benchè ambisca ad altro. come crlUco non supero. li cerchio della collaborulone culturale alla stessa ruLsa del Preuollnl; Jn cJ0 è consuetamente un e caweur > d'otUma lingua e buon gusto (ha valorlnato, fra ali altri, li povero MlchelMtaed– ter e l'Ungarettl); mn facilmen– te spoata lo scandaallo In dl– qresslonl e In brillanti sofisti– cherie (tenace sotlata. egli li); e, oosl, frantuma la alntesl. Le aue fermeue si trovano nelle pagine narrative e liriche dove li mesUere è Jn nobiltà: que,to meattere che non poche volte gU diventa furore dovuto, accensione nrballltlea nel cui nuaso si convogliano episodi spirlt.Uall e bibliche fermenta– :tk>nl, accidenti autobiografici, dlvaaaztonl, note e commenU, dove acrlmlnosl, esplos!VI, 11- bertarl, spietati (1nterm1Uentc– mente, qucato avviene sino a Buttonate), e dove Jlmpldl, profondi, al direbbe adlmatt 11 una fun.alonalltà morale del- 1 'lsplrazlone. Egli ba bl110gno di !'foC:rd~an: 1 to~=f~ 1 aJf o:!~ essendo cml di costume benal d'umore, passasgt da una di– namica all'altra col meccanismo osmotico: l'elemento forza ò dato dall 'enro.st che apesso è levitazione di poesia: e questa nel momenti più felici, sa ef• fettuarat a modo (e ... I centruttl ptent , .sonori e to.scalmente lar– ghi> ,dice benl&&imo Il Baldl– nl) li più celebrato del suol 11- brl, e Un uomo finito >, è una ricerca. di autostncerttà. Come documento che narrn e fia8a la catastrofe degli Ideali. deae ambizioni. delle certeue, non può non essere un punto verti– cale di polemica. nonostante la gravità di regl5tro. Per noi, si tratta d'opera umorale pol– chè cela quanto di potenzial– mente fecondo. succo.so, ag– gressh·o verrà In ap}'resso, alle Immediate prove, nelle qu:iU non difetteranno Il perentorio e l'acumlnnto che sono a lui I danni magg:o~I. 81 oa,crvl, In proposito, quel che di adug- 1lato e sentcnz.l.ale. con pre– senza di plebea radlcalltà , vten fuori dalla e Vfta df Crl.tto • - Il più oratorio e lmpre\ 1 edlblle del suo! libri -, e poi, 1n sé• gulto, nel e Dlzfo11tzrio d.ell'O– mo .talvoUco •· nella sparsa apologetlca del e Sant'AgosU– no :t, nel e NlpoU d'Iddio >, nel cSacco dell'orco>, nella «Pietra Internale>, nel e Te.ttfmonl del– la pcudone>, e Polemiche reli– gio.se > e altro. e Un uomo /!nito> vole, ap– punto, per quel che il Serra "' notb di umano e lirico, per le bellezzeartlstlche che lo Ingem– mano e che c01Utullcono una prima. dichiarata positura del Paplnl narratore, un punto di arrl•o nel comportamento del– la sua prosa. E' qui che comincia a capri– meni la parte dorsale della sua ,ersonalltà arUsUca; e, men– tre la m01t.oaltàdeall umori va fllt.randosl, egli sempre più guarda alla misura, in coscien– za degll antenati mltllor1. Se, per un verso, l'umorall– tà e le focose impunture conU– nueranno a rifarsi vive, per l'altro l'eslaenzo. poetica si !a insistente e ammoderata. Af• faccla:Zsl col e 'Tragico quoCl– dftzt10• lntrameuat.a da pro– blema t ml metaftstcl e caprtc– closltà Inventive, va formando aloni di Irrealtà Intorno a spun– ti tragici, lugubri, umor!JUcl. Non è U racconto vero e pro• prlo, se. nnche per dichiara– zione dcll'A., si pretenda d1 1(..1. re pii!. al ~lcoloalsmo che al– la poeala come fatte e atto let– terario; ma la ~lcolorta, Il , è generica e Indossata, onde il e capriccio> ha un·atrabllltà oratoria e ctra tutto nelle mor– se impressionistiche Pare che egli preterl1<:a reatarscne fra ciclo e terra, -pursollecitalo, a Quando a quando, dalla. realtà dura e amara de.Igiorno, oul è restio a rlpieaaral. E li raccon– to viene con e Parole e sangue> (e Il tre di .settembre>), deli– cato, vlvlsslmo,colorito: più ol– tre (e Giorni di Jeda )> diven– terà poesia ariosa e dolce, aen– Utamente nel lodato e San Mar ti n la Palma>: siamo al veramente umano del Po.-plnl, che riesce anche a rendersi atu– pefatto. l11oblio della terribi– lità e del fabuUSmo aat.nnlco: li modo facendosi trasparente, oon ton1 d'lmmatcrlalltà, è, a.desso, un fra.scggtar lieve ed esatto, un delinear le cou e la vita stessa tn contorni o rap.. Porti aderenti, colloco.rieIn una tuee che andrà sempre plO nv– vlvnndosl, polchè si dichiara una spiritualità Indenne, da sttmolazlonl teratoloa:iche, lon– tana ormai dal rr1a1oree dallo ~~ttr~!c c~~~~ ~~1:bot~~~;, d'un PaplnJ, 1n tal senso. u – sodato. Ma i:, pure, Il contra– spetto d'una poesia 1n versi, preannunciata dal poemetti In prosa dl Cenlo pagine dt poe- 81a, con la quale s'è Inteso an– che. di contribuire all'ammoder– namento delle lettere poetiche, del resto già In camm.lno ad opera del Oovonl, U Novaro, Il Cecchl, l'Onofrl, n Sotflcl, il PalaUNChl, 11 Buia!, 11 Luclnl, mentre U Cardare:111propugna. e Instaura un rbaputo ordine nòvo Chi segue al.t.entamente 11 proces&0dl coctcst.a J)Oelia, rie– ace a coauerne I momenu e au aspetti meno relativi ed equi– voci, all\cchè U temperamento pur continua a trasfondlrvlsl senz.a accorteua, talora lnto,.– lxludo quel puri atatl dl gra– sla che ne sono la forsa. E come v·t: stato dllet.to nel fllo– aotema, nel soctolotmno, nel– la polemica, cosi ve n'è In so– lidarietà con le avanguardie, in amore con le Iridescenti sbava– ture almbollsUche, con la dl– sgregaslone cubllta, col lunare manlerbmo di Oautler e, dicia– molo pure, con Il rovonlsmo. Ma vi son Pl)glnedeliziose, dal– le quali afflorn tutta la sua abburattata animalità, doi•e 1·0- sttnata. contrattazione finalmen– te al spcnge: pagine ln cui ~ l'o.rdenLedesiderio di essere ~ &te&ao, al di là delle torture ce– rebrallstlche, urlate aenz.a rite– gno. esposte gratuitamente; v'è, pure, reuud1nl tn candore ed ln rrescheua, dopo tanto bru– ciare, lui che, In fondo, arde sempre. Altralion fatta de11ea– bUI concesslonl alla moda, In parUcolare dello apre;ludlcato e del temerario, che, cont.ra.MC– gnano nnfatuulone dUeUante– sca nel modi antlpassatiat!, vi al può dellmlta.re, rlpeUamo,una. po.rte essenslale e alcnlflcath•a, dove si riaffaccia rentul ro– mantica della. quale, lnaleme a mo!U dl Ieri e di ont, qll è depositarlo. E le rlzne, le amo– rose assonante, I decadllab1 - come eoettlc!entl U!C.rtlelhe :n. \'olfOM un pre1uppo,to di tra – dWone - pur ne aono qualche lndl&lo, cosi come, an·anuco eall ,'Olae l'ocehlo nello scri– vere I Sonetti plebei - prean– nunslail nel '913 sulla Voce che ne pubblicò alcuni - e che, In– tanto, anch 'e.al stanno a indi– care In quall te.rmJnl di acco– modamento al ala attuata. J'a.. dcslone alla pot1Uca dell'aTTtni– rc. Un'adealoae ;ua.rdlap, ove si pensi che, prevalmtementc, eall mòve ln relaUfltà. pun• t.ando e alle attrulOnl del e più modemo • e al auaerlmentl del padri. (P!:~ranc,M::a dle°Co~t" r:: prwa), artisticamente promi– scua, nelle qUall 111 acerbi tn– tutdonflmf e le 1ot1c1a&DUa– cuita d'un arcanlamo avant1 let– tera. sembrano euere rlpudla– U come al'dimentJ. lnUiUI, so– no compoate in dolcau, io ml• te o auorta. aotterenu, aebbe– nc Inquinate da veao lettera– rio: l\ltre, son rUa.uate e tnor• blde La aeuola di quel musa– cratore della ttadlmoGe che fu li Luclnl e l'alta lln,ulatlca del d'Annun&lo. non di rado tll ft,nno da richiami; e l'fmmogl– nf/lco ali ata nel cuore, come l'amato Carducci. Anche ad es– si. eall voJae, talora , un oc– chio complacluto e, Jn tondo, o.tfettu01JO; ae li Luotnl non può pretenderla a mtatro, à ben n– ro che 111 a1b1 due Io alano, e non se ne pub pt'ekili)dere quando aba da. lal'Orlrt a do- ~!~a (~l a~J:ia laeru::d:ipl; quella carduee1ana}. D Paptnl !~t.,to .:n,:,f~ee n\>!1':uc~~ lenze untuose che nnno 1Ul• lando colori e 1UaU •M. sia pure In cortealn di aaiOrnato cansonlere, cl al p,NMata In Gtornl di futa - il JIUO mt– dollo tn materta - dove l'lm• preuionlatno prende contorni e moue v1allate, ha una nuclea– re inl.eçU.l. i: come 11 e'" del conchJIOe del veramente bello, eo1l net vera! ehe Vi corrispondono In fattura e sapore, troveremo tl Paplnl lnollto e piO.schietto. NICCOLO' S'IOILUNO Premi di~ia a IJurn Vorremmo de1ln1rlo e gran dilettante > ln senso francese; ma degll altini calllcl non poa– slede 1'occhlo 1t101Uco, la pre- torta. od anche spremuto d'ogni corrività; e le sue cr1&1 si glu– sUflcano In quel bi.sogno, non troppo aollnao e inasprito pet essere un avvenimento di tem– perie. La donna che manata. le viole In Figure umane segna l'a– pice delle aue recenU qualità di prosatore. cd Il principio • n Or11ppo cwtwr•I• e .Afte to Giovanni Paplnl con la flclla Gioconda Serra • df LUCCG t,Utut,c, 1Uf. Premio f11tltoliito crll' Ant(co Oal/t deUe Mura, da. auevn•nl od tmo. Nrtoo. fnedU•. oi.,oun ooneor– rente potr4 ua:rh1cf1:1or1 oon 111111 1ola lfrfca. elle f•rA. perv1tt1lre fn ,eue copie, con ht4loalo fn o.Ice ,10,n, co9nome e fndCP'U=o, alfe Seorderla del Gruopa C•lhdale e Renato Serr• • (V'4 S. Ofv.,U. na, 21 - Lu~J mm 0Ur1 U ZO t'f?:,' 0 d/'f· : J.ol: e'"o1~,t~ nd ~r,; Dlre::fone deU'An1fco C•tJt delle :iu~na "ieftaa!~ft~~ ~~: .•;::~ nel detto Cclt. Cn Luoc., IL 9 ,cttembre 1950, tcr Commflrio,u, gludfcatrfce t COri tonnata: OftL– •ePJ>e De RoberH,, J1reridente: &'nrtco Pea, WaUcr B!nnl , Lan – /ranoo CaretH, Olu.teppe Ardi n– oM, Tel~e Del Becccro , Arna ldo Pl::wru,,o . * Umbtrto S•b•, rlcllfedo d4 al– cuni glollant •e ,u 1'f•oe•H la nuoi:i« woe.C. ,o!Mtlcc, ra.a rfl po. ato decttamente dc no. e La poe– ,ua, - '"' 4-tto U poeta t,lutf – no, - no,ce Q1Ul'ndo le /o,Ue fn,talff,oono, nd!'autunno delle Clt1Uta la RIUria rOt'i,UOG ' frop• :pe~~!"~l,~ ~:,iff"°· Dei;e * li IUoeofo Georie SanUyana, che abita 1, Roma, 1Dun conven– to al Cello, a'6 lamentato dello =m:!Ju:u/~ett,:~ ,.r:a:to .. ~: con le sue ml1Ualadi pellq:rlnl. e La pl'OAl.mavolta aar6 obblls•– to a Iuclare Roma• • ha detto, 8antayant. ora ha ottant.&quattro anni. $ Nel ,tornt ,00,11, la Socf.ct,de, Gen, d• l.dtru h• eommemora– to, all' hOl,1 11, MaHa - tede dellG SocfllA. -. U centenario della morte df Boh:ac. g• ,ta ta •pp,ontata anc11, uno e4poti.to - 11econ deqH Cnedut bal.tacoMani: ! re9~ trl della Società, Cotl. t tier– ba/1 degli annf 1839 e llH, redat. H e Jlr·mau d4 Balzac. Jil: L'AMoctaalon1c LuAmlad-.u – manutl Monnler• ha pubblicato un 11.ppe\\o, rlYolr,endoel alla 1e– 'Oerotlt1 del lettorl franOMI on– de poter racoo11:llere una IOnuna '11.lfflclente all'educa.alonedelle tre ftq:lle (c11CUIla pl(J plccoJo hll. 10 anni) del nLoeofo 1oom1>1~. che 6 morto povero com, • 'tls– suto.

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