Fiera Letteraria - Anno V - n. 22 - 28 maggio 1950

LA FIERA LETTERARIA Domenica 28 maggio 1950 l'lmponaz1one organica del va• ,,---------------------•,. ri problemi Il Direttor e Gene– ral e, SOCJlETA~ E CULTURA Ricopre at.tualmente tale In– carico Il Rag. Comm. Salvino Serne sl, appassionato e Indu– strioso . e con la mente aperta alle plu belle Iniziative. Però ba del l!mlti sempre ben dcn- :~~ 1 0-~u::~ftafl}e :a~~f!~~~ de\'e preoccuparsi che la merce · ala- buona, al, ma 110prat.utto nqn cosU molto. Inoltre, pur &\'endo cercato di compenetrar– di tutti I problemi Inerenti al · prognmml (ti Terso Prornm– ma, si dice, porterà In sua ftr– m,."), 6 un po'- prigioniero del– l'organluazlone Interna aqche se pensa di esserne Il coord.1na. tore ed Il propulsore. Non v'è dubblo che I futuri accordi do– vranno definire meglio I compi– ti e conseguentemente la qua– lità del Direttor e Generale · (e &\l questo arromento et rlpro- 1 mettia mo di ritornare). •. l<>ng;esso U.N.E.S.C.O. I a Firenze L E CRON'llCl-!E l1' A LI ANE di questi ~hrni ri– p_ortano, cou biro11 rilievo, parti colari e comm cn– h s11l Co11gresso deU'UNESCO, apertosi a Fi– re11::e ~011. gra11de afllll e11f a di rapprese11ta11ti di t1llt e le 1taa1on-t•del mondo. Ss tratta , resta11do nelle litiec gf 11trali ~. di, 11t'. atr.1e1time1ito che onora in qualche mo– do. t•Jtalta, come la sede pi,ì propria e attrae nte ài quCSte rad,wat e dell'o 1 rnlt11ra 111tcni a:;io11ale. Eppure, soJto la frosa apporc,f teme11te defere11tcdei corris PCIJI· denti del diversi giornali italiani, è sot1opelle 11asco– sta u,ra .sona di scr1ticismo, " q,cesto scelli cismo è dffu.so ,a11~he. fra q,ltlle p_erso11ecl,e 11011 sono le1:at1· da rag1om dirette, ma 11111came11te da motivi di lel!,if• il!IIO curiosit cll co11 i problemi della cultur a interna• .:.1011ale. Le ns erv e sono per adesso tulle vi!late lie– vissimi moh di boi,ario d1sse11so si lef:f:ono fra fe n , f,~':,: e;Jl~~i~:.li. (J11csto dissenso s'i,,contra co11t'opi "li di ' un criterio del gusto non scaturirà ·mai dal seno p~polo c.he , fin _dalla nascita~ sia carieo di catene e munito di paraocchi,, defi. 001 /.~1 fi° c~~!f111om:,•~ ~ mlniltrulonc che, dopo l'ulti– ma rluak>nc, è cosi compoeto: 11 di tutti i problemi inercnu al Prof. Uro Bordoni, Dr. Marto 1 Bra!dolll . Pror. Antonio Carrel– li, Dr. Marto Ferrar! Anradl, I AVV. AttUto Paccu, In1. Carlo Ferrone, Comm. Camlllo Protto. 61.lvlno Scrn061. sors e ora natural e una con• alderul onc. Se valutlamo qual. sta1I altro aervlt:lo, 1aa, acqua ,eco. comprendiamo benlaa1mo che l'ai:lend& debba essere 1010 1 FeC::,u1:~el: !t~~~uge J ~:;; accendere I tornelli. C'è, qk>è, aoltanto un problema: quello di tllwntnare o di fare accendere, con quella determinata pot.enaa, per quel concordato numero di ore eoo. Per un ente radiofoni– co Invece at tratta di e crea.re > qualoou: lo ate.o notlllarlo (che pure è lntonnaalone) ha una aua ftalonomla particolare. Perciò la e merce> che deve tor– nire un ente radiofonico non ba mal la 1t.eua atruttura, lo steuo e peso> o la "'medesima -e con.ftauruloce >. 1n poche ,__ r.'.>le si tratta sempre di e com– J)O$lzlonc >. Ora, come un Consl1llo che annovera I nomi (pregevolls.sl – mn di cui soprn puOes.serear– bitro dell'efftclènsa della com– posizione del programmi radio- fonici? Non dovrebbero es.,ere ' . D.a dove p11ò nMc ere questo scetticism of La s.11a 11n1ca, o perlom~nò, la sua pr_i11cipalera.fio11e, sembr,1 . e.rsert q11esta. P11r dove11don nmover e la ctllh 1ra Sll certe li11ef!, e ribadir e, per se stessa, per il prol>rio s!1lvatagg10, certi prfo c1pii, come il prin cipio della 1,berlà, e t11ttc quelle altre acce: :io11ì.di massima cht' il Convegno ddl'UNESCO ha messo alt'or di11e del giorno, rest a il dato di fatto che i problemi della p, t,11ra.sono , dei ~roblemi particolari, e bisog11arisol, verU da 1111 p1111to di vista particolare. Parla11do sempre s1tl pia110 della teoria, a11spica11, do certe eleva::ioui. di 10110della cultura interna::io• "'!{e, resta~r~o i pro,1:rammi ai q,,esiti piti alti ma aucl,e pm gc11er1e1, si fuuscc, a11cl,e da parte di 1111a orf a- 11:casio11elargamen te dotata di me::::i e e/te potrebbl' fare cose buone, per non str ingere mdla. Occorro110 im icce illi::iative e provved imenti co11creti, cou ri– sultati co,icreti, sortiti da fatti particolari. Si di{fo11- dano, si trad11cano in ti1tte le ling1te principali . i mi– glio ri roma,u:i dcll'a,1110; si trad1,ca110, e si diu11,; alle scene in tutto il mondo, le mit:lio ri commedie · dcll'a,1110; si indico110 manifes ta::io·ni am1uali, nel mondo, co,i gli ese,nplori migliori delle arti (il!,flrative. P. cosi via. rireD~ !: :t~°:."Sj,e;t~ ;:i~e~lt:i, UN 1.sic/b:;~ ,/'~;::: 11ismo deç110 di vivere e di prosperare, sappia dar soddisfa::,one a quest,· aspettative. compresi In quel Consiglio an- d:~a ce~r~~ue d!n~~ntantl L--- -------------------' Arguiamo quello che. sorri– dendo, vorrebbero rispondere I dirigenti della R.A.l.: U Dlrct.– tore Generale ha appunto l'in– carico di tenere I colle,iamen– tl diretti tra capitale e lavoro Cioè Il Constll:llo di Ammlnl– atrutone ha Il solo alto ufficio di pena.ire alla e polltlca > del– la R.A.l. e di preoccuparsi del problemi economico-finanziari. Ma cl aembra do,·eroao ri– chiamare l'atteni:lonc delle Au– torità comt,etenti su questo problema che, ad un certo mo– mento. diventa determinante. bre 1949 per termini di lene (un blennio), mentre ancora non si è conosciuto come ala stata formulata, quantunque cl oonsU che 1là ha avuto la aua qeftnWoae. Tuttavia è opportuno rtlevare , come manchino I rappresentan– ti apeclalluatl dl ora:anisml ra• diofonici: es late una critica ra– diofonica, e11lte un Sindacato Nazionale Autori Radiofonici Ce sappiamo che ripetutamen te ha chiesto di euere chiamato a far parte con un suo rappresentan . te, nel Comitato), esilte un Cen- La confezione ~r> ~~~"'zi~ 0 a<ftr~~,~~nia::f':;: INt:ONTRI E ~t:ONTRI dei Programmi ;~:,O::? al tengono In conaldc- caro direttore, Nell'int.eruo la R.A.L ha una I programmi IODO pr~ratl tn!iu;;epr'::!:ut 1 der,:n;i =~~ ;: t!r=t~~:e ~~~n~z:::~ tl=!: ef>n~af:: ~.X~i. e :: ~: :~~Jar:n;tt;:n}~àco~!n~;t ~~of!- t& radlot@lca . Pe-r 11 prosram- tanto 11 Comitato 11 osserva, nel éonJronU del suo glornalé ma eall:teun Direttore Generale dà qualche auner lmcnto, pro- ,teno, riterrei tempo inutile po- ~~ld. a~~al:,e ~~ 0 d1::i ron:m~ ~~heng:m:~~mi:::· ~: ~e:i: 1~2:::er'fan 1~nt;,,~W1~ 1· t: 01~~ r~~h~o~t. c:0~1 ~:!=•~~ :~~~e =c~r~:d:St·~~te;~ ~~ai:a;:e::;og~::ea c1:~nf::C~n~t :: e,:tv11C:or!11: 'a1.~i 1 •~~i:L ~~:O~e:::~ à~fl~o~rtaro~.~rj) ~:~tàs~nz,t!i!~1t1i~~~~a~ efu~m~: :n~:okl •=o~ :t~ •l'U,:c~ m1!1 ~e;~lo, n!~~~~~ftj ·r:::fe 0 ~~=;;~os~ >,~~!1f-~~~~ ~:~n~'e :::: ~:,t,~; quallftcaU, anche ae non acm- che aertma > l'avrcl addirittura attualmente al occupa G. B. ~: ~c!!:e 1 :ri: ot~~~~e ::~ !f~f[~ O.~a~eo':'i :7: re':!:1~ :.:~;U~ r:::i!:triÌ ~.JM'La~ abbiano le capaolt.à di tormu- tale l giovaniaJ!attonominati o broc&. ~°m:uf~:~ °_cre:r:~ 6~ j r;;;~ ~~of~~jl~nei ~p;':{t~t~ cb~=le~ pr~c~f, f~~~!~ tratta 101tanto di dare e le di• to per eatgenze di spazio glu– (per rii e:et.ranel, ~ coloro che :;, dJ 1 ~!m~ 1:,. cc:~:! ,1a1ncnte ftuato dalla redcizlone. cla't:.': :ss:aiemu:g::r 1 ~:: :~w: 1 1 ~~~msr:a~~tnto :~~ ~~!t~ ';/t ~~:!ti!:!:~~r'ntf 1~ == la Commlalllooe ) Inoltre , a quanto abbiamo ·po- !':ert~~ 1 1 1 e::'/:: ef::::~t'!i~e :~ laAi~~tm e~~n!o~roar~::i:t :to. -;::; ',..~l::i' ~l~~t =n~~; ~J::z:.ne,ta ed equf– ~tt~:un':1:1~~/::!°1: ~~ :~.L •:i=., ~~da~ 1co~le:i!f:. C::tr~::!'~ 1 ,.:c: ,:~ :J.u~~treal la ~~~ne T=) ~'!,~' .o~': urz;,.,~=~~ ;:r.:.!•a~t~c!~ d~u1:nrl'~~~ e che f1 atata accentrata dopo to, YeDlre aludlcato, nf, che av,ebbero potuto con al- ~A~o~':tl1~t;! oon le aedi dl da••.:~J)Ollcbepu~~~rac!:: ~t~~ d~~~~:~ai:'fli!:':!a:,1r1t Orpnlaatlv affiente anche le com'fl lmpoatato, nessun affida- nlre, ampltando e decorando, la sedi rectonall aono atate ara- meato ll Comitato che, per col· tnfA neceHariarapidità di parola. :-=::e J!'":c!: ~oirn.!u~:: :i~:ta='~· e :r 1 ~r::~ ~: to Qd~~i:i~e::::" J:;:~°tit~T~ d~: t.o qualooaa dl locale (noUzlarlo 1'fi,lanl ,che neae:uno turbi 11 vegnl del Chloat.ro oltre che in– o rubrica) e destinata al centri quieto lavoro della R.A.I.? trito diretto da momlgnor Rafia, ~i~ r~o:: a~~u!n 8 ;h:I:-:~:~ unNg,.1:..rato~~: l~~::rola~ ':!att!i'u ~=,or:c:;;e 1:n:1':ht~J glone di un m.11Uoramentoge- ne altrimenti e che poeaa eMere aempro Interessanti (e quindi vi nerale del programmi, ma non portaToce, ma un portavoce che Ilapartecipato) come interc14Rntl va dimenticato che ~ Atato in- de1'8 venire ascoltato dalla U riaotto,crlve. Dov't · dunque j1.u1:~:!ii.\teJro:1,~~~lr.~~~ ~~1~ ~~t ~c~ ee~lled~:..°u':e, cdt ~f::!~~fclto torto per averlo In• solo Ja vallcUtAdelle emll!lonl datUcbe del Paese. Quanto all'lncl,o e nel ritagli (penalerc lodevollallimo), ma JIO- Per 11 parte otornale Radio poeta• ml riferivo al Jatto che pratu tto le... trofipo fervide c'è una commissione Parlamen- come tutti - poeti o rimatori g=:Ju:~. lntel l1eaze non t!: ~su~~~=~~=~: :!~~~=~;;;t:r~:.i/•~~;:ief: pr::~~/~:: tal~~e:~~~~; :::t~ d~~ po°ft'à~éofl:i: ~a~:~J!~~~: i~:~J:ood~!~'rt (Conttnuaz. dalla 1. pagina) nante nella decisiva sepnro.zlone A questa domanda c'è una che OPPorrà ·a cultura al llvello risposta, ma l'uomo della 11trada za pretendere a una autorità di vita elevato. Burckhardt !or- non la capirà. Non la capirà unh'ersale 0 costringente . 1 se non ha completamente raalo- pcrchè, finora, le sue guide In– diversi aggettivi usati da Burck- ne, allorche aUerma che 11 prln- tellettuall, sociologiche, pslcolo– hardt dlm_O.!ltrano quanto sia clpalc sforzo della nostra civiltà gtche, storiche e polltlchc, non ~:f.~:~': f ~fl~~n t~n~à ~ef!° df~ ~j~de(è•in ~;~bf:m~ 1 c~~e!~r1e! f1~a~:;~~ °i:~ :!'/:1fe00 1/ 0 ~ai: versltà e In libertà sono le cn- d'e:Mere esplorato): ma se la dc- determinanti che presiedono al• rntter lstlche d'una autentica mocrazla dovesse scegliere tra la vita e alla mort.e delle so– cultura, ed è per questo che la la eulturn e ti benessere, .sceglie- cletà. Ora, le &OCictA, come tutti cultura non può mnl eMCre lm- rcbbe sicuramente quest'ultimo; i li esseri umani, hanno un ciclo posta a un popolo come una 00 • d'altra parte l'alternativa non di vlt.a. Sappiamo. per I nos~rl sa e già ratta >; questo è l'erro- può scrlamcntc eMCrcpresa in st,udl sul pa.ssato, che le società re rondnmcntale del moderni considerazione. sono soggette all'alt.ernaral <11 regimi rasctst.l. Questo atteggiamento della due umori, che potremmo chia- Mn non complichiamo la que- magg1.ornnza non è lnfondnto. mare e dlnamilmo>, e e a~n– stlone cercando di definire t.ut - Nella società moderna, la e cui- tla >. Nella vita, Il dlnamlamo to ciò che la cult.ura potrebbe tura > è diventata sinonimo di s'esprime con la rtcerca dell'av• comportare O Implicare. Sap- qualcosa di artltlclale :-non vie- ventura, e con un'attività. crea– plamo che essa si esprime In ne dal popolo, nè dal auo modo trlce nel campo delle artl; la certi valori tangibili, di cui I ~u~::~a:ntogll ~~posta ~:tl aUn~he r?:che~~nco: =~~ ~\~~ r~~a:i:: ~n~ 5:rnaon~: g:~~~:e;; pnganda. Lo. cu1tuia è 11 dfr~: deriva da un senso di sicurezza, grande pittura, la ;rande ar- to acqulllto dagli unlver.ilt.arl, genera la noia, e Infine condu– chltettura e la. grande scultura. dagli accademici, dal protea.sorl, ce alla dccaden.u.. Le 10Cletà, ~ c~!m~~=n1W~~a J!~fte uga~f:~ ~!ff~ ~~'i~.J/ae 1~ 11 ~C~~::,a'gì: ~ti~~ s 1 ~pe~~;tn~a ~t~~~ cose, ma non c'è cultura che organismi protc&'llonall dllpen- so, come del vereranl lnat.tlvl, si non abbia avuto una O più di satorl di cult.ura hanno certe spen,iono. C'è capitato d1 co– Queste arti, e le più grandi le ablt.udlnl Intellettuali, una cer- noaccre un uomo d'affari Il qua– riunivano tutte. ta. valutazione delle arti e delle le. avendo tat.to fortuna, e go- Burckhardt dice che n prln- le~teraturo del passato, che son dendo di un'eecellcnte · sature, clpale sforzo della nostra civiltà ~or1!1,ulatt:a:.~t~~gnt C:~e g~~ : 0 r~ft';>O~ ~•ii:cJi~~:etai ~~fn~ fti~:ror::~ :ro.tn ~~ ~Jtile~nr~ e tradltlon e > e, per quanto que- vrnl' annl che ancora 111riman– e confort >, Il quale, aasat più sta a'lmpongn da phl punti di sono a goderai la vlta; apesso della. e grandcu:a • _ 0 e fell- vista. come guida o modello - ca.pita Invece che muoia. dopo cltà >, _ sembra Indica.re lo come e crncrto d'Iniziazione>, un anno o due, per raalonl In– Ideale del mondo moderno. - l'uomo medio è pertettamen- aplegablll. E' la noia che l'ha E' una Wndcnza che al ma- te libero di non convenire che ucciso. S'è potuto osservare lo nltesta tn molti modi. Pel'50nal- eSSR tradltlone abbia un qual- stesso fenomeno nel MccUoevo, mente, credo che ln più rag• alasi rapporto con la sua vita prima ancora che la nostra cl– guardcvole cl aia tornita dalla gtornallern. Lo. sparizione dello viltà producesse quella clas.~ storia del movimento sindacali- letterature greca e latina, o la che al nostri giorni è chiamata ata. Per quanto I politici bor- distruzione dell'architettura del degll uomini d'affari. I monaci ,ihesl e t sociologi gli abblnno Medioevo e del Rlnasdmento, che .si ritiravano In convento spesso at.trlbutto, a torto, Jn!.en- non avrebbero la minima In• contraevano una fatale malatttn zlonl politiche, questo movl- nuenu aullo spessore dello stra• della volontà chiamata allora mento è generalmente (fnttll ~n~, : ~n~h~u:uW:iT!~a'~ !:'.c~tfrattava a~fri,!fa~f: 1 trio: ~~r~c:iesuC::cC::~r~r/~~~~e:I~~ destinata a confezionar! Il cap- raie, dovuta alla noia, alla ~1- quello d'una associazione che potto che lo coprirà. E dunque, cureua , alla reclusione, alla lotta per 11 suo miglioramento perchè dovrebbe preoccuparsene? mancanza d'avventura e di lotta. delle condizioni di lavoro, e, pa.- ;f~~/•~~W,t~'•,:;,;:>~~lfi~~ Rivalità senza distruzione Incidentalmente politiche}, le sue attività son sempre state di na– tura filantropica , cioè: oU.enl– mento delle Indennità di malat– tia, disoccupazione,aulcurazlonJ diverse, cec.. L'attlvltà politica del sindacati è stata seconda- ;~adr ~~~ Y:r1~~ 1iof~ 0 1S~: logia. e, insieme, dl ogni asplra– :tlone politica e culturale. 81 sa che In Gran Bretagna, la neces– sità di costituire •un organLsmo distinto, dotato d'un potere :p::>• litico, portò alla creazione del pnrtlto laburtsta. Ques\o partito è tuttora ttmmzlnto dal sindaca– ti e Il suo orientamento politico è cUret.tosecondo gli scopi matc– rlallsti di questi ultimi. Burckhardt, e molti aUrl mo– .son della storia, sono giunti 1t. concludere, In conseguenza, che la guerra abbia un compito vi– tale nel progresso sociale. e Una pace durevole, - scrive Burck– bardt , - Ingenera non soltanto molleu.a, ma produce una quan– t.ltà di esistenze precarie, osses– sionate dalla paura, sopravlssu– te proprio In grazia alla pace e che nondimeno rivendicano 1 loro e diritti >, al attaccano nlla vita, impacciano I veri ln,icgnl, satur ano l'aria e, Insomma. vi– ziano ti sanl{Ue di una nazione. Lo guerra metre In onore I vert Ingegni>. di comportamento sociale - e non ne vedo nessun'altra che sia compatibile con la tede nel valore della vita - Il problema sociologico viene ridotto a que– sto: ln quali modi conservare e Il dinamismo> In seno ad una società fondata sul principio naturale del mutuo soccorso? Abbiamo vl.sto che la sicurez– za e l'lncrzla sono deleterie e distruggono la volontà di vivere. Abbiamo bisogno cU un princi– pio di lotta. e dl rlvalit.l e.benon comporti una mut.u11. distruzione o quella della materiale atrut– t.ura della civiltà e nondlmer.o cl tornisca un equivalente mo– rale della guerra, e Il , uo tono eroico. Rlteng~ che questo principio possa trovarsi perseguendo &CO• nelle Corutderaztonl aulla Sto– pi culturali. Il problema sarà ria, ma l'Indica In modo aaaal quindi: quale torma di IOCletà eapllclto nella grande opera In– .sarà migliore lncltat.rlce del clt.- tltolat& Civiltà della Rina.r:enaa. t.adlnl per questa ricerca? E' un 1n lt,p.lra. SI tratta di un pro– problema vitale al quale I so- blema di dimensioni. La cultura. clalogl e 111 p.,lcologl dovreb- osserva J. B. Yeata nella lettera bero poter trovare una soluzlo- già citata, sembra che abbia ne: hanno a dlapo3tzlonela sto- un certo rapporto con le dimen- rla del mondo lnrero. aloni rlatrette. Per conto mio, rltengo che la Le pii) importanti opere di soluzione risiedo. nella dc!lnl- archltett.ura, pittur a e lcttera– zlone della cultura, cosi come tbra. sono sorte In .seno • co– l'ha formulata U Burckhardt. munltà relat.lvamcnt.e poco tm– Questl giudica qualità precipua portanti - clttà-atatl - come della cultura la spontaneità e Atene, Flrenze, Siena. Queato ritiene che la cultura non possa problema ~ aual complesso, ma essere nè universale nè costrlt.- &e ne capovolal&mo l'enuncia– tiva. e La cult.ura è quel com• zlone, possiamo affermare, MD– pleMOprocedimento per cui la za tema cU oontraddlrcl, che attività spontanea e lrr!Oessa di ne1auna test.lmonlama storica una rll.Z7.a si tra."fo:-ma In azlo~ stablllsca un qualslaal legame ne deliberata; e più ancorn. tra la qualità di una cultura raggiungendo uno stadio supe- e le dfmcnafonl di uno atato. La ~~o~!~trce~la~~~~ i~c~~elf~e=- :e~~ l~ elch~~ua ti1tfgirl~ la tllosona, In perulero puro>, gata, ln un modo o ln un altro, La spontaneità non è un te- a una limitazione di dlmemlonL nomeno lnsplcgabllc e mistico, Ritengo che la chiave del nè Implica la mancanza di una problema del dlnaml$mo si tro– dctermlnazlone cosclenre. E' una •vi nella questione delle d.1.men– azlone rilultante da un incontro atoni. Una altuulone di com– accidentale o da un affianca• pleta uniformità non offre oc– mento di elementi diversi. Se caslonl cU rivalità, eaclude un flammltero acceso entra 1D qualsiasi dlnamlsmo. PIO uno contat.to con la polvere da aparo atato è grande e più risulta or– l'esplosione rtaultante è e 1;: pon-gantua.to severamente; phl 811 tanea >. se un corpo Infiamma- elementi sono mediocri meno bile subisce talune trasforma- numerose saranno le po&Slblllt.à :rJonl fisiche o chimiche, Il rl• di sviluppo In diversità e in sultato prende 11 nome di com- varlet.à. bust.lone e spontanea>. Ugual- D'altronde la dimenatone ha mente, nello sviluppo culturale un limite blolortco. Uno atato ~tpe1:id! wi ~ttibi:a ~ir~~~ 1 Ji! ~~r:l{~~~ tadlto tal~e p!~; =:.a~~e ~!~~fA n::t°!~m:n~ ~ ~t!I. eC'~ U:u~~~ted~llfndl~~j turali, e precisamente, Idee, im - che pos50no casere retti da una maglnl, torme. Oli elcment.t si amministrazione centrale. n Incontrano negli spiriti ricetti- Commonwealth britannico e la vi e U risultato di questi incon- U.R.8.8. hanno tendenza, en– tri prende 11 nome di e ilplra- trambl, alla dillJoclazlone. alla zlonc > - si tratta di una com- trantwnu.lone, che al risolve In bustione spontanea su di un una saggia poUUca di decen- fi~~ ::~~~! io;ea d°:if:8 ~:!~ ~~zt~~ede:Cn~~~~~ stampate venne'; JOStenuta con vertflca, ll compito della cultu– tanta elf:Juensa da Mllton nella ra, quale l98amc, diventa tm- :;:vaJ~~a ih: cr; ~f~1iià. rd~i po~i:1t~~P1u che tncombono pensiero dipendeva dalla •un alla aoclologla, vi è quello che MSOluta. libertà di dlmlllonc, • consiste nello acoprlre 1 pr1n– .se questa dlttuslone suscita cipl che governano U processo sctsml e eresie non è certo nr- di decentraUszaalone. Qual'fl la gomento valevole contro la 11.. dimensione ottima di un'Unità !>:r~~iT '~!g11!; aQU!,1t~oc!:l:d1 governo? 1n quall cond!slont se le st illuminano tn pieno Dal &Oclallla cultura ha mafflori connttto la verl.tà e la virtu probabUttà di svilupparsi apon• emergeranno plll torti. taneamcnte e peraqulre con Mentre la d1vcraStàe la Il- dlnami&mo? Qualt upettl par. bertà appaiono in modo ma~ tlcolarl della moderna aoc1età nlfesto come le due condlzloni Industriale militano contro quel- t~~ ~~nde~~v1:i:e d!P"è 1~: la vital,ltà dl cultura? In qual pliclto, che, per essere meno modo I Insegnamento può favo– cvldcnte, è tuttavia n più es- rlrla? Quale la portata dea:U senzlale. Burckhardt non ne ra strumenti d1 dlftusione, come la menzione nella sua dcrtnlzlono stampa, la radio e 1l c!Aema .. della cultura, cosl come figura tografo? Cosl, Il sistemo. democratico che è logico tradurre attualmen– te l'Ideologia della maggloro.nza, è torse di per ae stesso una smen– tita alla cultura. 1n tutte le ao– clel.à moderne 1 dlrtondltort del– la cultura hanq9 sempr~ rap– presentato In minoranza. CosU– tulscono una classe di.stinta, de– signata oon un appellativo spe– ciale, l'fntelllghen::la. Anche nelle società primitive gll art i– sti e i saccrdotl tendevano a formare delle caste, spesso per motivi arbitrari. 81 possono os– servare nella storia diversi gro. d'Integrazione delle caste, nello Insieme della società; In certe epoche, ad esempio nel dodice– simo e nel tredicesimo secolo Questo punto di vista trascu– ro Il fatto che, di solito, sono I bra\ 1 I e i forti che cadono per primi In guerra, e che quindi sono gli storpiati e gli Intaccati che ereditano la terra. La guer– ra dissanguo..e strema, se pro– lu~ta. Con l'attuale guerra, d(ventata totalitaria e atomica. completamente diversa do. quei– la conosciuta da Burckhardt (che scriveva le frasi citate In– torno al 1870) ciò è anche ptl) vero che mal. Quattro essenziali conf!,izioni ~~~f!~! 0 ;nFlf:Jfv1J:; l~ conosciuto In quanto artista, ~ le divisioni della società si opo• rano secondo le cariche o la vocazioni, non secondo le clllSS!. Attualmente. la distinzione tra un architetto e un Imprendito– re, e tra quest'ultimo e un mu– rntore, è una distinzione di classe; nel Medioevo la distin– zione veniva operato soltanto aecondo I mestlert, e cioè se– condo I gradi d'Integrazione di ogni vocazione personale. Qunmlo un sts~ma demQCrn- i~:e d~I ~/!~~~ s~ s~~n~~~: mediatamente un confiltto tra la borghesia e 11proletariato, da una parte (tranne l mestieri), o l'c Intellighenzia >, dnll'nltra, Un profondo e amaro dlspreu.o per gli lutellettunll eostttullce Il ca– ratte re dominante delle società democratiche della Gran Bre– tagna e degli Stati Uniti. Ora, anche ae questo conmtto non ha basi più profonde dcll'lino– rnnza e dcll'lndltrercn:m reci– proche, sarà una causa determl- Partendo da questo concet.to, nitri tl10&0!1 ho.nno cercato e un succedaneo della aucrra >. Pu U titolo di un celebre saggio di Wllllam Jamea Il quale asse– riva che la società deve ricerca– re, e trovare un equivalente mo– rale delln guerra In occupazioni rl.Schlose come l'alpinismo, le esplorazioni, gli sfrut.tamentt carbontrerl, e, più In generale, piuttosto nella lotta contro la natura che contro nitre società. Al tlne di cUmostrare che le società sopravvivonogrnzle a un principio naturale di coopera::lo– ne, si potrebbero riunire una quantità dl prove blologlc.hc , storl.che e sociologiche (come ha fatto In modo norevole Kro – ppUc.lnnel suo Mutuo Soccor,o). Da un lato, numeroso prove pslcologlehe aècumulatesl du– rabre· gll ultimi anni dimostra– no che la guerra e Il connitto, al par! delle nevrosi Individuali, sono delle devlnzlonl dallo stato naturale di lnterdlpendenia . La guerra è un'affezione della so– cietà dello stesso grado della schizofrenia nella persol)alltà ~~":Oita~t!: ~~~d~uòa 1f!'a~i; e eredità biologica di coopera– zione e di vera Integrazione .so– ciale, . Se accetUamo que!ta Ipotesi Ma, come dice Ellot, a quelle t:~a~r e pe~f1~i!t1 r~Wa nd :,fa 1: non In quelll della meccanica. Lo. cultura è un fenomeno fon– damentalmente biologico: lm– pleghlnmo In swssa parola e cul– tura > per designare una bat– terla e un'opera d'nrte. e ab– bl111moassolutamente ragione. Le condizioni che presiedono alla Q"erminazlonedi una cultu– ra d'orte devono es.sere deter– minate con la stessa precisione e lo stesso metodo sclent.lflco d1 quelle che det.ermtnnno una cultura di penlcllllnn In un la– boratorio. Ma li processo è vi• tale In sè stesso, sp()ntaneo, è una generazione di nuo\·e tor– me di vita. L'estensione della vita di una società. dipende dal– la generazione cU questa vita motccolnrc e se noi non favo– riamo le condizioni sociali fa– vorevoli al processo molecolare della ,cultura, l'Intera nostra cl– viltà sparirà. acnza lasciare la minima traccia. Ritengo che siano quat.tro le condlzlonl ton– do.mentali richlesre: 1) Una ricostruzione del nostro mezzo amblent.e fisico e.be assicuri Il terreno plll fa– vorevole a una culturn vitale; 2) Un sistema sociale che non Implichi una troppo 81'an– de diversità di patrimoni per– sonali; 4) Un sistema Industriate che dia dlrcttamcnre o.ll'o pe– ralo la responsabilità della qua- lltà del suo lavoro; 4) Un sistema educativo che preservi e maturi la senatbllltà c.,tetlca Innata nell'uomo. Queste quattro condlz1on1 riunite insieme costituiscono un principio rlvoltalonarto aa– sal pii) estremista dl qualslul altro escoQ1tatodal pollllct. Im – plicano non soltanto un nuovo ordine sociale ma un nuovo mo– do d1 vita, un nuovo orienta– mento della civiltà. Sensa voler f:,~~~rili111:ire~l!n~~~~1fr~~~ per ognuna, un grado ragione– vole di applicazione pratica. Per applicazione pratica più che la semplice possibilità teo– rica di tracciare Il plano dl atrut• ture necessarie, Intendo quella dl determinare 1n quale grado pos- :Cn:!u ~:epo~~!!n~ caR;e':'~:~ Slone spontanea del buon 111- sto - gli elementi Imponderabili dello ·stile e· <fell'lnt.egrttà che sono Il segno1dl 'una grande epo– ca dell'arOO. Foise sarebbe J>O$– slbllc tracciare . Il plano, per esempio, di uno stile neo-cla.sslco e Imporlo al popolo mediante una ricostruzione energica, una rleduca.r.lone totale e con la tor– t.a di una autorttà centrale; ma una 8fande epoca di creazioni artistiche non ha mal avuto una planltlcazlone prestabilita, sca– turisce dalle radici steu c di una clvlltA ed è, In gran parte, In– cosciente ala all'origine che 1n corso di sviluppo. Deve U 1uo carattere !ondatnentale a un particolare Utlnto della forma che al propa,ia 1n tutto un po– polo. Tenendo conto di ciò poe– alamo evitare le solu.r.lonltacUI e n&lonall a un problema n– senzlalmente di per aè lrraalo– nale. d1 estcenae tecniche) della Jlbe• no per far capo a QUMta oom- ta11! di tempo. Quando Frattfnl ti'u!i~f:~m~f~itua~oceda?i;h~ ~c!X:~ Q~~r. 1;.'tiu\': r;~: :~~ ~rtoca~:r~ •~f a~:~:e~~~l ------ - -- - --- -- ----- --- - ---- --- - --- --- - nlvttaltà d1 Padova che aveva bleLth1ti di tntormallono, ha wre ,olo e rempre ver,, - co,a R I t d I J I 1 · B d t Per queste raetoni, quallla.al grandioso pro,etto che conalde– rasse la rtcostrustonc delle no– stre città mostruose, la planl– !lculone delle nostre terre, la ripartizione delle popolaaloni e delle Industrie, otterrebbe un ri– sultato negativo per Il livello 1enerale del gusto, a meno che ll progetto ai accompagna.a.se a lla rlnaacenza della senalbllltà este– t.lca, tondament.ale e Inerente. Olà conosciamo I problemi che sorgono quando 11 cost.rtnge una famiglia ad abbandonare il 1uo t.ugurlo per un allento a modo. O l'una o l'altra di queat.e due cose: o la ramla:lla ha il diritto di portarsi dietro il mobUlosor– dlci.o,gli stracci schifosi e ot– terrà , di conaeauenaa, la distin – zione dell'aspetto decisivo, per– chè pii) lnUmo, dell'infiuenaa ambientale; oppure la nuova ca. sa sarà già.arredata. prima del traaloco, e allora alla4tamia;lla viene tornito un ambiente total – mente nuovo, che certamente gli dispiacerà e che prc.,to o tardi verrà adulterato. Manca, a questa gente, un deS!dcrlo no.– turale di un'atmosfera ambien– tale che ala, esteticamente, iD armonia con la cornice arch1t.et– ton1ca. Se tosse anllnat& da quel desiderio, ae aveue una possibilità di valutazione este– tica dell'architettura al.essa, avrebbe certe esigenze per lo atUe archlte:ttonloo, che verrebbe creato appunto da quelle. creato attorno a quella emls- la faeoltà di... richiedere ti testo maf accaduta dall'anno zero ad t tt t alone un hlt.eresaeper ogni pro- del 01omal1 Radio dlrnmatll oggf - noi acclameremo, coro- I raoan ICO I lll1en en a bltma radiofonico, Tutto qUI nando df copfo,o lauro, que,to J:' perciò perlomeno tacclabne come si vede tutto viene pro- co,o FraUfnl - ,ecolo XX. t.1 . ~·:.:'i~•s;!:\'!:'"~l:..•u::u~ ~~':'3,r ~!:'r1"',!n~~l':m~ni : • :,,-;::~~o .,"':'.,~~;.,:,;~•: ii! ~~s1:0!e <~ià~m~:~ 1 ~it\r1';~ ri:nac~~ÌÌ~n~~:zi~é ~~:~; ~~:u!' /;,:~PJ::. 1 ,>,; ci 0 :0,ari~~~~~ ~::mt~~e 1 1::~~~ Wl~~riclJ~ del~~~·!·· la quale è vera.men- ~~~~~Wn ::::i:~· lncoq':!w!~~f: ~ (Continuai. dalla 1. pagina} storia dl vita, a URcerto pun - l'Immob ile precis ione del rl- s1 concentra a viva forza, sl adottato dalla i>llfllon o Gene te · lo 110 rlJerlto di im'attivllà eJun• umano si dilania dal tempo to, spogllando Sl di tutti 1 co rd o. ma. a cui manca, del cristallizza Quei nostri stUI raie della R.A.L non è ata~ 0 ,.::~f"'~~~~i -\ 1vC::;.v1r~~ go>, comt Zid ,t e,so ,ottollnea dei tem pi, non c'è che tirarsi suol elementi casuali e arbl - ricordo , il calore nostal gico. sti, prima d.1Dante, che crea: quello di soffocare le tnlzlo.tlve a&colto ed 11 sertrlZio opinioni, nella replica. e A.ecademfco> poi da una parte e osservar e, col trar!, rientri nella pur~ sago- E nono stante codesta rigida rono u sonett o, non dovevano Jocàll e d1 spegnere la voce di ma si trntta, ancora una volta ho aegnato e e accadem~co> ~- sorriso di colui che conosce 1 ma di un signif icat o e d un ra - abolizione, sl sente palpita re es.sere molto diversi da code– :Ucit ':~~ro:eio:~t:t~~~ di servizi a uso e consumo della r:~ ;;~, ~'°e s~~~o,P~~ cli::ipe! congegni celati di tu tte le co- glonamento , bisognerà. cre are ln queste pagine cost ruite a sto scritt ore. Rlassunto rl dl uUUuare ln un Quadro generale Dl~ez;r:o servlslo infatti con- dlnni Frattlnl, nono&tante l'ami- se, la commedia formidabil e. uni st;:e corrls~ n~i nt:i ~ Inta rsi sintet ici, a paragra fi, varie scienze e dlscl pllne in - ft~t~ 1f.es' :!~~~i:!:11:'v~ ~°:o: :!,~e~1afdtC:i~,~~::r: .1i~; ~;ame":ffaf: ,;;~~~.t~.'~, :::::~ Col Dlalog•; • ~'Eleuterio, u ~:a~ ~h;r~ I s:~ ozl~n e: sarà :e: 1 c: 1:~1~!~~; z:1 a:~;:t~ h: i ff~:\~ 1 ~:t~~~ ~c~~e~~ 1 i,:1':i.~ strato vitali e proficue per un da. questa retribuiti per u loro mere liberamente 1 m opfrfone, a Bendn. entr a. In un campo più più arch itettura , ohe lirica : stati d'an imo, I quali, però, si in una sola forma. d'espressio– ~lloramento neluprogramm~,. Ja\'oro, le quali hanno l'Incnrlco ::e;r,, cg1e ~e 11 1 ;! c~~;tfdi:~~ propriam ente umano ed ar- no? si tratte rà. di creare convertono nell'atto medesl- ne fisico, mate mati co, filoso– radl~~ICO~e program a di ueoltare erri.e trrm 4 1Mlonlcl~g1o tlstlco Ma si tratt a di espe- un opera convincente, ma. una mo che appaiono, In alt ret - fo e moralista . Non voglio La. Impostazione delle varie 1<;~nP~mf;:clfl~: re~:Cten':~ Nelia mia aUIVlt& critica, an- rlenze· dl vita le quall ven• opera armoni ca. Uno. tale ar - tanti argomenti dl rlfl esslo- proseguire in questa an alogia , trasmissioni, seoondo I dlrteren- e dl redigere un rapporto .sulle che ,u 1rt1ndl, aWvft&giovanile gono prosp etta te non nella te avvOOuta e simm etrica , an- ne; si sente palp itare in que- che servirebbe ad illumina.re ti settori, vengono pensate, or- deflclente r!Jcontrate e suall ap. ma rigida e obiettiva, ma'i una loro attu alità dro.mm atl ca che se inquin ata d'!ntellet- ste pa gine, un cuore d'uomo molti aspe tti della nostra mo– =te~:lnate1 c:::,1 :ei:::: punU che credono opportuno P~~te•,t:• ,'::::fau:a,f:l!"'z!~'!fl~.:1fa~ slbbene nella loro deflnltlvii tuallsmo - e come pot rebbe che ha. vera mente vissuto, che dernità. dottrinaria, ma dico dall~l'lclo Inq:dram~to (le fa;·servtzlo Opinioni invece do. !a ~aret dtspo,ta piuttosto a composi zione Ideale. La vita non essere? - non si potrà ha so;f ert-o, che ha forse pian- che c~ratterlstlche preci pue di ea1,ienze di Inquadramento - vrebbe servire a seguire e a In- perderla che a &acrlftcare la ve- è premessa ad una. conclu - cert o ripudi ar e come un to. E un senso lontano, una Quest arte, sono 1esigu ità. e cl al sente rispondere motte Yol• dlcare 11 e ,iusto > del pubblico, rlt4 di un glud1zfo o a fal,arlo slone per questo cerebral e abor to estetic o, e l critici si voce di sotterra , sperduta nel la concentraz ione delle form e: te dal dlrlgentl della R,A.L - E' una specie dl continuo refe• per convenienza, che per ~ nel ostin ato. Se egli racconta ciò troveranno di fron te un pro - caos dell'osc urità . E tutto ciò 11disegno prevale nte all'is pi– protblacOno l'etr ettuaalone del rendum (con lo gvantagglo che campo eateUco equloole a ciò che gll accad e voi non ave- blema nuovo. Questo proble- vi dà. una sens azione par tlco- razio ne. Non oso formula.re un pf08ramma presentato). !e~~ ~1~!~t:,d~~ . ;~tn::SS~~ f~ r~~~-campo etico chiamiamo te l'lmpr essioile di trovarv i ma. mt pare sia posto dal tre lare che non è quella dell'ar - giudizio reciso. Del resto si v· ·1 lltà di provare che quanto al La pr~go dl ,cu.1arml, caro di- di fro nte a qualch e cosa che quaderni del Benda, ma sp~ le tista. vero e proprio, e non è rimane più Incuriositi che en~ 1 g 1 are renllua. nel programmi è quello rtttare, ma l'arroganza. del Frat- vive, che è tangibile. che è da questi due : Il diavolo d E- quella del !llosofo. Lo sLupore tuslasmatl da quest 'arte, quan - alle porte della R. A. I. ~~:re~:e~ rte degli MCOltatort ~'8!Sa~u,!,t:C::C~tt': 0 nrit:.";:;~!;t! ~; r:~~ : ·m~tfv 0 ond!~1!~~ ! 1 ~~~ !!ft!e~;oq; es~o;:;;~;~ n~. ~ ~~~~l~ ~e1i•~=~~~~~e~~; !~!~~f it ~~~fti~ ~e~:! i~d u Ec~: fa~Z:~lsslonl di VlgUan- ra::n:Ie uS:!vl~~i!~ò 1 ~d~~~ti~ f:[t/ / ngf~'/!~~n~a d~ ~~~ff' ':,u!! ste nza. SI sente che 11Benda para gonar e a un diagramm a l'ha. generata , si fondono, si assum ere nella lntclllgenza del Anv amo già detto che e&se qualora venga effettuato al di vata, mt hanno spinto a c1ite• sl è messo a raccontare cert i che fosse capace di rendere contemperano, riescono a un lettor e un g~ande valore si• hanno le basi minate. E vedla- fuori della R.A.l. e .senu alcùn derle que,ta o&pltalltd, dl cui ml ca.si della propr ia. vita non gll avven imenti umani 1n un risu ltato !natt e.so , Qual- gnlflcatlvo . C è da domandar – mane le ragioni. addentellato con questa: a pat- ,curo. per altro che per condu rci linguaggio dl segni geometri- cuno a sentir parlare cosl po- sl se, dopo I sontuosi banchct - 11 comitato di Vlgllanu per to, an&t, che la R.A.I. ne ac- Con molU ou equl da parte di coragg iosamente alle soluz.lo - cl e di cifre. Vita. rlfle ssa in trà pensare ad un alt ro scr lt• ti del Roman ticis mo, queste Ja determinazione delle diret.U- cetU certl postula~. · hlttf, mf creda nl che egll ne ha fatto sca- pensi eri Immediati, ancor a tore: Chnr les Péguy. Avverto briciole d'oro non risponda- ve di massima culturali, artlatt- AJ.~la e.ari-V del~~i'f:!:z :~ ~: MARIA CARLUCCI tur lre. Badate , non si tratta caldi del primo stupore cre a- che lo stlle di Péguy anche no esatta mente alla. nostra f:,eie~ ~c~~;e d~c. 3 ~~~: 7 ~a~Ì ~: a'meg uO 'uifn!inare i lettori, Con queato ulteriore lnt.erven- di un o scrittore a tesi. Lo ttvo, e casti gata fn una tor- quan do si ferma nell'Idea _ posizione sto rica e spirit uale. un auo parere sullo schema del ma crediamo possaao ea.,ere aut- to dl Maria Carluect riteniamo scri ttore a tesi ha un solo ma. che ha la logicità. mate - ed è raro, perchè si muove Ma questa è vera.art e di tran – proiramml della R,A.L per 11 clentl quelll ricordati: cosi po- di dove~ ctl,ud~re I la s codfa li di torto: quello di adot tar e una matlca di uno spirito medloe- quasi sempre In un flw so di slzlone. E forse qualc he dlsor– t.rlmeatre auccuslvo. tremo meglio Introdurci ! tr~~ :~6 ':ovo~l l:r a: w°e ~: Pi ;· form a. d'art-O che al suo spi- vale. Tutto ciò che è Incontro, minime Intuizioni sfolgora nti dlnato sbozzatore cl prepara m~ 1:°f~~:~zl:n~v1:t::i; :~~n: ce~:: !o~:!:Z / ffle;. dire e.be 11gusto della precluz io: rito non si conviene. Se si occasione , Incidente, fluido di - è sat uro di vivacità, dl ac- nell'ombra. la gra nde ar te In non ci rilulta in ,u ant.,ola pre- ce> ' ne personale nntaca per dlven- vuol ragionar e nella vita, o tempo che corre, è abolito. centl uma ni. Il Benda invece cui Cl riconosceremo. cedent.e • acadata ti 11 dlcem- · tare &0ltanto pettegolezzo. megllo, se si vuole che una Rlmane un' Immagine che ha progredisce meccani camente, VINCENZO CARDA.BELLI "blioteca Gino Bianco Lo stadlo della prima delle condltJonl richieste cl porta dun– que al problema della sensibilità. In quanto alla seconda - un sLstcma sociale che non impli– chi troppe grandi diversità <il patrimoni personali - essa può sembn re, a prima vista, di dub– bia Importanza. Lo st-Uc Rlnn– sclmento, si potrebbe obiettare, è stato creato da una società :he lollerava gll estremi In materla di ricchezze, e la stessa 1lorla della Grecia era fondata sulla schiavitù. Ml contenterò cU ri– spondere che noi, che viviamo nel secolo delle macchine, aiamc l!Ottopost.1a condiztonl c011l fon– damentalmente diverse da quel– le del pnMRto che In questo campo cl ! Impossibile aver d – cor.so a precedenti storici. Per citare una sola dlssimtgllama : la macchlr.a è nostra achlava, e 11 problema consiste nel trovare un sistema cU distribuzione del prodotll manurattt che evlt.l un caos economico, e non pii) quel– lo di S!\pere chi dovrà compie– re li lavoro. Questo problema ancora non slamo rlusclll a ri – solverlo. E' evidente che la mac– china produce In scala di mas– sa; la produ:tlone deve dunque sfociare In consumo massiccio. La macchina non è aristocratica; è Insensibile alla corruzione so– ciale o finanziarla. Soddisferà più che-potrà I mercati pii) vo..sU. una più larga distribuzione del– la rlechcua creerebbe un siate– ma ~onomlco che lncoraggcrcb- ~ nl~ ~ui8'~! n~~~tf[0:C°r!~ o~ec~ buon mercato e laidi perc.hè cl sono, su:Ja terra. mlllont di po– veri. Abolltc la povertà e l'aspet– to qualitativo del prodotti ma– nufatti sarà trasformato. Ma ho l'aria di considerare le macchine come agenti dotaU di coscienza e ciò ml porta alla terza condizione: un sistema in• dustrlale che dia direttamente all'operalo la re:eponsabllltà del– la qùalJtà del auo lavoro - vec• chla storia, direte, - ~ eccoci rlcondot.U a Ruskln, 'Morrta e Erte Olll. 81, una atorla assai vecchia, ma quanto vera, e~una di quelle che Il· progtes60/tno– derno della produzione mecca– nica non ha saputo rendere de– auete. Bisogna che la mac.china venga dotata di cosctenu , e gite– la rifiutiamo permettendole semplicemente di reagire in mo– do meccanico alle sollecitazioni tlnam le.rle d1questo o quel mer• cato. DoTnbbc easercl clò che T. E. Hulme , In altro campo, chiama e una crltJca d1 llbdd1- atazlone> che sarebbe come dire dover l'C)81etto manufatto IOd– dillrare una nece.ultà, e altresl un llvello di perfezione. La ne– cessità. è un fenomeno runtlo- : !~Urit~ ~~~~ ~ fe 1 ·~= può rssere misurato con norme mecennlche, ma la perfestone non può e55ere misurata che da un'Intuizione umana di grado aasoluto. Eccoci ricondotti all'elemento imponderablle: possiamo, d'ora 1n poi, chla.maflo intuizione an– slchè senalbtlltà-, ed è Qualcosa di essenzialmente umano, per– sonale, qualcosa d'Innato. 8e la valutazione umana non 6 l.nte– srata nel proceuo di prodllmOne ::r':nf~f~~rar~~~: = la quale non potremo pretendere di ottenere l'educazione pratica della acn.SlbUltà. L'ultlma OOU• dizione rtchlesta 6 costituita dall'educu1one che non comi – ate, ml permetto di affermarlo, nel fornire aall Individui un determinato lnaegnamcnto a on certo momento ·della loro vll,a: è la coatant.e reazione del leDlll umani 1n confronto &I blloln1 materl.all, con una presa di po• 11t:1one progrealva del due fat– tori, economia e abfiltà ncll'ae • curJone . Ritengo fermamente che il secreto del ru.sto e della ND– slbllltà debbano proprio euere cercati In questa dlttl1one. n buon gusto può eMereeaubenn – te,ma anhe ae lo ~ al muatmo , :~~=e~:~ . = aminul.lce per nulla l'atto crea• Uvo. Ma, allora, cos'è l'abllit.•? D vocabolo 1n,lele e ald.11 >, che traduce abWt.à, de:rlva dal vocabolo norvClftO e sltll > che, a aua volta, vuol d1re ,eparare o dividere, e ll auo ,enao on,1- narlo era pros,1mo a qullo dl e dlacrlmlnùJone > o di e ,dllcer· ntmento >, La atona del vocabolo cl fa vedere che Il proceuo d1 percezionenon è estraneo a lkW, e caplt& anche che \l'I aia coln• cldenq. con la pll) recente, con• clualone che Ila at.ata fatta nel campo della plk)o1ocla. Eccom1 dunque di fronte all& dlfflooltà ::o:-.:~~~ alJ)zijt e dell'acqu11Jt.lone,dfd M r pere. BI tratta d1 un'lpotal della Gutalt phfloaophte che 6 alla bue di una acuola particolare che m1 pare uw ""''"'– della Gutalt p1t1. Jo ,oph.le che l'abllltà 6 Wl prodotto della dllcrlm1na • done, che la dlacrtm1nulone 6 reaa. possibile dalla dlUerenu che al rlscontra tn un•utone e un'altra. astone, e che QUOlta dlfferenaa rlveate l'aspetto del• l'economto dello atono, QUlndl quello della perfeaione eateUca nell'esecu.alone.Ciò che l'u:tono ::,:rcc,rta ~n~o~;,ui ai:; pii) rltmlco e ph) aggrutat.o; U ~~pgr~:ca:lvfar:11e.b:!: , 3ua1cosa 6 appunto determinato i:~c:~:te~c:: ~i prlm!Uva. E la percesSone, .d1• mostrano 111patcoloet della Ge - 1talt, tende naturalmente veno torme eat.eUcamente IOddlafa• ~~Uta acoperta - al ir.– me.no di scoperta che dl comta• tulone palcoloetca di verttt vec• chle Quanto l'unianltà atesaa - ::Ila un~r.rrJr.:du=~~ llmlt.erò ad oaaervare che 1& aco– perta Implica e.be l'educuton.e si deve preoccupare del lato •te• llco non aoto, ed altresl che id. richiede un acqulato di abllltà, d1 gruta e d1 ulone efficace, :u~~~J:~=~~~f1v: comporterebbe catUve abltudlni 4a ~- gotti di tare non tmpor. Ne consel[Ueche 11cuato, in quanto fenomeno 1enerale, di– pende interamente dall'insegna– mento effettivo di abllltà. di,, verse. Un peuple qui a du gol.lt , ou une epoque qut manfJe,te du gollt aont toufour, ceuz qui cori– nalnent un 111Ume d'bJucattcm ou d'en,efgnement boati ,ur l'ae– qui&ltlon d'habfletii ph"atque, fnt~grie1, Ecco la generallua • alone e, 1n riassunto, quanto ho da dlre a questo proposito. Bono alcuro che la tondateua potrà. =: co~1 ~~~~:'11 ~~ae ~; test.llbonianza della storia. Pren- ~~ u:ra CC:Ci?! 0 ed;: ~r e: c~ 1 prlnclpU del SUOImetodi d1 lnseltlamento , e. molto semi:>ll• cemente U modo Istintivo della sua educazte;ne. sono ba.sa.tisul– l'acquisto di abUltà tisiche - abllltà che potranno eaacre ~~af :~l c!e n~va~~ :~r~a coJ'e ~ a riprova del loro valore, avran• no sempre coltivato l'armonia e la gra&l!I,. TUtto ciò ml pare verità tanto evidente e.be esito nella scelta di un esempio concreto, nella tema e.be pc»sa sembrare banale L'arte paesana, per esempio: testimonia Invariabilmente il buon gusto, cd è l'arte di '10 popolo che possiede un'educazto.. ne essenzialmente manuale L'arte risiede n~ll'abllltà con 1& quale gli oggetti vengono e&e• rc1,~~no:1,..haa~~ftf: ~~~.e ~ . ~~~masef v!:f° · ~ L'~~tii! !~~~ un'arte paesana, che comporta ~te '1: fn~,t~b~~~e e q:~, dell'arte e vi sono inculcate da un metodo educativo o da un'or• gantuaz lone sociale che non aono nec~sarl amente primitivi O seJ. vaagl. 81 J)OM()no trovare le :~~i ;f~f~te;~~c~a 1 ~s~r:1 ! ment.e raftlna tl, talvolta addJ. BER BER T READ (Continua a pag. 4)

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