Fiera Letteraria - Anno V - n. 15 - 9 aprile 1950

Pag. 6 IL DISAGIO di un 'estetica Nell" ma11idi lJrore le mono – grati e cri tk he sono sempr e considcrevol1: non così nelle mani di ta luni crocia ni, d1e _r,du cono le opere modern e a pag ine di antolog ia LA F I ERA L ETTE R A R I A Contemp azioneerivolUI L' eserci z io p uelico di un. m ed 1 co è s1à 10 u.n mudo p,uf ,,n do di p artecip are alla prima condi z ion e de U'uomo .. di GIACJNTO .Sl'A G.NOLErr I Domenica 9 Aprile 1950 DUE POETI Nl.JOVl * CAM PO 119 lo ve11goo te ,,et sog,M, percl,t sono morto. No11piatrgerc nè t'1nq11i,ta re che Fred, l'o.ssiduo, amato da te, quando avrvi diciolto anni, sia sepolto n!!lcampo I H), di là dalle ret,, clic orrnggfoi scono 11r1 lnger distrutti. T11 11011 cmrosci lo morte 11è la parola d,e di.fs, prima di clriudere gli occlu . U11ebreo , 11<1to ,,cl St4d, tampo11ò lo ferita, ma suora Virginio chfose le palpebre cosi dolcementr f;: 0 !:,ret;;t:,',./(°:c~ev:,~e volt . di rendertr il plico che tenevo co" me, , quando camminavo ad uccidere ,m flOHIO Non vc11ne me110 o me, moribm,do, mo, colpita nt>lcranio do uno polla in~iu.rto, cl1i11u il plico nt>lle mani . La collrna è dolce, dove sono morto, ma. il campo ,ia,1 conosce poui ,iè ,ma storro di r,omini. lo ""a 01111110 110,i p(ltetJo dormire nè godt>rt' il Vt'ltto clit>nasce sul gol/o, se 11011 t, avessi dello clie 110n sono tr11ditore , passato a ('_romesso d, no:::e e ricordo il 1110 v,so, ucrl,i-verdi . ;~~o;:,,,~i;f;"~~- !~~;t P,~f~~:n1~~!: 11 ~~l campo, quel medico amico, W u.,.tm1iller, fu bruciato nellt' camt're o gas. 1950 • SENZATEMPO Oro galfrggra la morto e 11011 ho volto tro,rne clit> 1111 giro di cero e di capell i. Lolrono I cani di ld do le podùl, ma bronco luna 1 rassicuro calma.: La piena scop r!, l'orizz onte, olU,rga, s11l gre to d,iuro cllt>simulo l'argento. La coso del silenaio è s11llo cinto • Galleggrrò la morto ! E' l'oro che hatte all'orologio .senaotempo . 1949 HABJ A CAB.LUCCI • TRE LIRICHE Ne, 111att1111 dellt.i cittd straniero se11za voci e po.ss , mi canta in testo un g,Jllo camp ag,colo; -.se poeti luce ree.o l'alba i( nota il ca11to apre cerch i d, colline file d'alberi scuri, strode e più lontano "" fiume antico. Il ca11to aulPiro.:am, è richio111•1olla· mi,, sorte - 11el chiar 1ssrn10 q11adro dell'i11fon.::ia nella tarC1 spa:izolu dt1llo bora laggiù oftrr gli AP/'""""· Dicembre 1Q4() • S, le mo.rc/ ,r p11ngo11u ittsiste,tti lo pioggia è vi<wa prepqr-,1 dole, amica lt' /Ile r,es/1 d'aut11nnt1; l'irr, qm, te:;:iodei mes i estiv i la lita 1ra/Mcninlt s11/ln .fpiaj!g ta coda u11:ia r-impit111tc- Socchi11di l'impusta d,rllo sta,mi ,e ti ro<eogtr, solillldi,u ad un tenue abbraccio. Ottob re JQ4Q • B' calda lo l11110 rnm, il ·,1110 s,mi:u, - lu na gialla s1dla nna calli11a -– Come lo sei&! il des1der10 atturuu al tuu (,a11codi do11nu. E' nulla è ,1in11, il mio c11or, se n3n lo feri na u11 bacio ,mo core:;so. AJ{r,sto 1q4q VALERI O VOLPINJ lLA · IPOESIIA ll'fALllANA DEL CJI.NQUANTENN IIO LA POL~:MICA SUL (:ONTENUTO iblioteca G·ino Bianco

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