Fiera Letteraria - Anno V - n. 15 - 9 aprile 1950

Pagina 4 LA FIERA LETTERARIA Tozzi eilparadosso del r manzo · * Dopo tant 'an ni dalla sua mori.e La discussione sulla sua opera · i> ancora aperta • lristiano alCantica, o provinciale e r.eazionario? • Strapaesano o scrittore d'interesse soc,al'!? DJC * FEJRJRIJCCIO ULIVI - ··-;;;:• r~:--:. t;;.,,.,v~<' i· i . ~ ,1{~,t:, ''~i' f -~[(~ f .(s: · ~ -!.: \ \' l . ·..1 t: Domenica 9 Aprile Jn50 Sfortuna di un uomo che amava troppo la libertà • L'epoca in cui visse non era certo la più propjzia al ricono scim enLOdel •no ioge g1:10- I suoi libri vedtvano intani lu lu ce in a nn i crilici e cruciuh di IDILIO UELL'ERA \ r .._~-· ._i_. lf ./ /:2:- ·l. .,. "' - ' DOPO tttnt'annL dalld. Questa promessa ·,1 potrebbe J'P- formall u nro1 sull'uno o l'aluo cluà dov'egll sarebbe sta to e trt- ~ • • FE DERIOO TOZZI non ebbe to • nel 1920, e Il Podere• nel verro a ballare con un'Intera morte, oggi, Ja dlscus- pllcare un po' a tutta In su11.punto. In che cosa consiste ste per sempre•• pensando al 1 mal fortuna nè da vivo, 1921 e li povero Tozzi non !e- banda di mualcantl eh, paghe- slone au Toul e anco rcl opera. Mori, con la certezza di quella dialettica su cui tutll blsogno di allarg~rll, di appro - ' ~ nè da morto. ce nemmeno In tempo a vederli rò quanto vogliono! Cada li ve- aperta. SvanltJ t rapldl non aver dato aff1tto Il meglio hanno sia pur confusamente fondlrll, In Tra croci. E Il letto- Può darai che la raglo- stampatJ: a trentasette anni Jeno dal cielo e st.a.11era sappta :~~~~~l u~tt~ll:~o~1tr':at!: e- ~~n:· r=~d~~~tli~e~, ror:o~= ~~.nv:r~t~ l-;l:i~~lll:o~1er:~~ ~~m~~~no~ :a~:~e:e;~ I q~~~~ .'· . ~gesldl~:b~w::;e~ca~~c 1 ~Jue~fi epums; t~to all'attenzione del c:: s~~~ a:iog~~re\n ~:~ f:; sorpasu.ta quella relativa attua: Hflca e rnOdeUa;e che consente guo>, o di e natur:i.,, di Tout - romanzi. ma in quanto umori, . ,. bisogno di uaclre di se stes.sl, di pubblico dal ijorgese e g11 Ita- tona! >. lltA che acoomunl\ uno scritto- !~rse :ft' f.11rarn 1 e un glu~o ~lludeg~o /ncbe a u~ soluzlo- sofferenze, acredini; che U vuo- :::::nS-:i~ere Ila p~pr~~m~:ltiu~ ~ ~an~n~o:: ~~~=r~d :?e~i su:~ c;ciP"\ent,ata d'aria fresca ~~g~n:1~er:OS~ 1 1 f f1~ 1 ta: ~a~!eni:, df •uni• J~~lu~lon~~ Z:, \u~ ptiit~~~rt~.a ò 1J>a~~: e J;:!~~~~ n~ ed~i1a' P';:1J~ : .. Uvamente persino la banale e- attaccamento nll"nrte e al suol e Allora non comprendevo le velc,cemente dall'interesse del Pensare che la sua esperienza dersl appunto con queite. pre- gla di Tozzi, Ieri smanlou e " \ sbte nza borghese. Ma di soli- valori, glt dovrebbero Immensa violette: ma soltanto Il loro O• contemporanei; ed è rima.sto i,.bbla potuto fruttare qualcosa messe. scontenta, oggi tetra, anr.oi.o.t'.l , "~ ""~C~!!llllli"- to gli uomini mlsurat.1soffoca- grutltudme. · dore come una serenata alla ~;e ~::podi :a:.es:~~:~ . ~~ ~m~~:~n~;81!::nd~eln 0 ~o!~! 1':ilttseh!n~~a ~t~~~ii°ra ~= :u~~:O. di echi come un cielo ~ ~ :l~r~1or~l~~~u1:/':u;;,~~Ql~ ~ co~! ;~c~~oc!u~r~~r:.one tu ~1:i~~"t -0:or~a , .::;~nad~~~a tl~:r: cui si potrà discettare a seconda vlclnare delle cose che si dlff• lemlca., ala nel modo appari- Bigio ,scontenteu.a e nota, lo stordiscono col lavoro, 1·argl- Saggi critici non muncnrono: senurmela dentro I miei occnl. ~~e 1::.1r:m 1!~re~~po1tr : ~~z~O~~ ~i°nt::riae~te.(e ~~~ :1r:tce~~e- s: 1;~ au:s~:~: :f.cop~ Vf~~~~rot ~e:.os7;:::i~: i_ , ~~~ i':::pr~o;:~:~ctf.~e~t:hne:~ !,~r~~:em'!~I l;~t ~~: ~f:n!e~~ :1~a~q~~t :ih\ .:~f::i~a~:~cat! quel fatule ttc-tae nel racconto stessi parlammo) della nar:ratl- fu nel tempo senese la TON"e, no ,. li Boraese notò per es. nel mlco del caos, e non nel mon- alla seconda edizione. Cosi che riverso per prendere un poco di di Poe: che nMcosto nel cas- V:l toscana deg!J ultlml decenni; fatta In collaborazione con Olu- Podere un certo tono uniforme do soltanto, ma anche entro se oggi sembra un autore del tut- sole e di luce: e sentivo allora, .setto, nel letto O sotto il pav\. di Bllenchl. fors'1mcbe di Pra- llottl - sia mettendo sul plano e lucido; ma non era che 11 to- Toni , In un dl11erno dello scultore Ercole Drel stesso. Nelruomo superiore In- to sc.tduto e dimenticato. Col- una primavera paziente, tutta mento continua Implacabile... tollnl. Ma a considerare le cose dell'arte un Indubbio IJUSt.o pro- no dell'canima • di Tozzi \n vece e speclalmeute In colui che pa anche, delle mode letterarie dipinta di silenzi cuallnghl ,. Coal, cl si domanda ancora: vi- p!U freddamente, si ha l'lmpres- grammatico. che gli attirò, per quel temP'). L'Importante è di , crea. l'Inquietudine assume e- che In questo trentennio si so- Il Tozzi si è anche tacciato cenda letteraria o easenzlal- slone che le affinità siano so- esempio, 1 consensi del Borg ese. ,·edere come sia riU&ctto a e.,prl- a aveva bisogno di tutto un ro- piccolo per questo che sia un nergla creativa come lnaoddl- no susseguite senza lnterruzlo- di provinciale per quel sapore =~~onÌa 11 ~~t:\e •ie~;~tu~ar!~ ~~f~u!tochf 1 r 1 ~~:~ ere!fi!':~ ~h1~r!~!1° e:,:. S:j!ta~~oede~\j ~~~e~i:~u~~~ ~ff,1:!°va Q~!}i! m~nhto. 1 di 1 ~:~:eto~~ 1!'at%~co~o~ ~~~ 1 ~~~ :fi:~r:;,e~~a f~ 1 1Jf~ 0 ~~1/~ 1u 0 ":i~ ~g~d~ :, v[i:.O!~~~ ~ v~~~ ~ ';!,, t~~ 8 tu!~'i8:uoÌhreo~iiz? s~~ o racconto? E 60rgono, poi, :e di Tot2:l possa andare alla pari scrittori pU1 attenti al tempi vene. Un grumo di sangue scon- el flr,ece ~manzo sa a cercare formu°ie liberatorie e to cuore che si tormenta, quel- curano del morti. clalmente da e 11 Podere>. Ma questioni laterali : cri.Stiano al- con quello ottocentesco di Ver- Ma a clitrercnz.a di altri che tento, tale di romanzo Jn succln- ~~i 0 e.s! ~\;tose cl posaa.a12_: lasciamo Il quel cal'attere 0 " la lo spirito curioso che al di so- Inrlnc Siena. sebbene con la non bisogna dlment.lcare che l'antica, violento e primitivo, o ga, o, per restare a un eaem- contennero quel rapporto su to. n resto non ~ che lettera- h r un romanzo mbura che ebbe. Vedrete che pra di se stesso si protende no- Acci1demla Ghlglana t~nga alto venh•a dalla campagna e che 1 tout-court , provlnrlale e reazlo- pio regionale e assai meno dlf- uno stretto ambito letterario, tura Neauno è autorizzato :i ~ 11~ f dlft'erel cl siain stand0 riuscirà a sopravvivere con stalglcamente Incontro al co- Il cu~to della musica, pel rima- veri poeti ha.nno sempre amato d~~:~ e;:r:: 1~i~o ~t;c~I~~~ ~'t,led1dlu/nFu~f:tf~I s? drrri~~ ~fq~~nJo~:~~ra~': .~e~~i~~ fa~~inge'°!1:ie~ "O o ad i&cc~~i eostmlu:°':'n~ p::1'!1~ 1 d;>r: ~ ijgs~~ r!en~a~jfoa1ti-~e::itt~r~ ~~oortJe~f!° n!~~~~sis~~n=I~~~ ~ti~: t:C ::.inu~ tl~ed ~1mi~:!n~ f aS::i° a~~~j ~n:P~tu;it ~r: slW. lo ~crlttore ch'egli fu, alla lntfulre In modo diretto sul no- Tozzi persb~ nel suo rifiuto di roman~ Nè 11 pMve:r:"rid\ru '.!ersio:'te ~C::n~' 1n alta sed3i che ebbe a compagni di strada dh1duale,• del nostro personalt di letteratura. Le poche rivisti- U tipo del vero democratico per prima o alla 1econdl\ culturn atri realisti E questo vale per una cultura puramente lettera- d 1 · e qua cosa 1\1 tempo del suo lavoro· vlclnl Interesse dietro una pesta, nlla ne lctternrle che In esso. vlvac- li quale Il dmmma di un U– de!_Novecento. e do~ la Voce. il Tozzi p{ù. accessibile, poas! - ria, e salvò come megllo seppe ~omea: fif p~~=• rnres~ aar::~• ~:~°s::~ ~~atr;!~: ~ ••~; e legati da solidarietà di operf ventura. nel pericolo degli In- Chio.noe che qua.si nessuno se- bralo che s'Impicca ha lo stes– :i1 =~~f~a o n':!ui~ld!~sto che ~~~edf~~ qli'and~o;:~r:~~~: ~'i:1:1Z: ~tu~~~~n~I f~! L'umore di Tozzi era di chi no~ e vtceversa. Non al dice neppu; e di pensieri, mal. ::~gaà~v~on~ca d~~bl::::°s~l !u~ c:n10:~u~:a~o a gente p!U ~r~:1011et:n~~ imperatore che Va detto subito _ ed è un nere del romanzo dcll'ult1mv esperienza letteraria era una st contentava di poche pagine, re che ala stato e grande > o FERRUCCIO ULIVI n demone Odia la lentezza. la Col buon Ottocento è scom- Piuttosto giovava lns!Ster d1 consuntivo evidente. dopo tren- ventennio? E' evidente che Vlt- esperienza di vita, e se non di __ _______________ _ _________ __ ,mediocrità borghese del gUa- parso dnlla città di Olrolan,.o plUsul camUere senese del Toz- t'1nnl - che il problema, come torlnl o Pavese, Moravia o Pio- vita morale, di Vita vissuta. at• • , dagno>. Gigli ogni amore per l'arte zl. Non s'Intende con questo di tate. non ha aubtto spostamentL vene, per non dire d'altri, han- tingendo insieme all'esempio di L d I Anche se ll di.scorso è an- della parola e son caduti 1n Incasellarlo in ùn morto regio- Non solo: ma si ha ogni giorno no semmai guardato da altre d'Annunzio (che In parte ac- t corate a un clima di nletzschla- dimenticanza lnSleme al Tozzi nallsmo nulla che suppla di ~f!~:~~~/~P~grlt~~~/u~ X!~: :i:~: ~o~~:a'iis~o e pt~: ~~f:n laatratto e edontatlco del ~~l~~!n:rl~o~~~ :::!~ ~~: i!f:i!\1efnpe~f~~~~ ec~::: st~ su~ no~? ~ voler fingere d'lgno. plu l'Impressione che Toul sfo parti; e una linfa d'europPlstlca cettb, e respinse) od a quello a casa e poe a na memoria conUcne tuttavia un Piero Mlsclatellt, una Dina folclore difatti è palese nelle ::i~: och~el~ •~:~ei::cr. t~ e: ~=v~:, u~~:S tese"jo~~~o o(al~ pa::~e~gb1r:~:•,:,:a 1 ~rt~1!~ :~n~~~:~a / n~e /l: cÌ:tà~; ~:d~, Slat ~~a~C lin!r~~t~ 1 1~ :~:de::aelch:e=ogl1~ a1:::u;i:: pia faccia et! utile e di consuttfc. via diretta sarebbe poi da ve- lltà etico-letteraria, e mentre lo. Vergine> s'avverte la verbo- Novecento Peraltro ti To:r.zldilazione quel non so che di ~~n~ae 1ri ~~m~ 1 ~v~~ Jrt1~: :~ dla~~~~e:~vo~~l .mc::~ ::e u:npa~~1:~ev!at!thr!1iarl lj f per.Jonaggivenivano a trovarlo nella sua stanza • «Lo scricchiolio :1~~ll~el~=uz:~C1a~~~n1: ~~fu:.v aneÙ:ns11~r!:1o!n~;br! :~ot~~eda~~lt~e'!1ira~ : : fi~~l~m~i1/11;:\m":ir1A~!1ì: 1• sJ~ ~:;-:~to;t 11 ~~~ m:Ve~ 0 ;:i.~af:W~ ~~!~al~: C::~~/ ud~~r~~~ fO dei topi lo prendeva per quello delle loro scarpe» · ~~n~asu~~~:1~~ ~te~~! gaè :!!ic:~~•ini~n~~:'1~tt:Cfezavot ~/ i 1 !~:~tt~n~~~o :;1 si~: lettura. una cosa soprattutto ho. cultura. plU schietto e sciolto degli scrlt- prtpotcntc te I c!!.ehÈ chiesto d essere cono- rlata E' la presenza del passato !!~ 1:t~~e li~elch~rud;: 1~~ 1~: rlf~~~:1:tm~;I ir::;:a e; ; ~~ 4·r~~h~m~: d~:~~:r~ o UE LATI del cortile qualche cas~ d, povero. ov~ quanto s1a nobi le affondare sc~to!~ ::orJfu~~ca~o~o :re.~ :au ~; a:C~~~~~ ~!r!n 1 ; ~·~~(nmave~II ~~e~hedjl ~i bile ora (se si vuole) IP')teU.co quel gtudlzio preferenziale 'chr di polvere del tempo; e Invee'? sono abbelht1 da rosai la pove rtà e rassettata , ed e gli occhi nel dramma , per poi parte nel suo temperamento. Siena, sarà tri,ste per sempre Per questo I pae&aggl touo - dov·egll muore e rtnaac.e sem- volge allo scrittore di Bedfc che al contemporanei Italiani rampi canti, sollec1ti a dignità, e talvolta protesta trarne fuori un'mterpretazio - nell'epoca In Cui v!Me,nella c1t- ~i'a~e 1 pur~ eh lodnbbi~Id~enè nlanl sono quasi sempre scon110- ~~~ rir 1u~ 01 p!/g~: 1 ~~•:=-, ui::; a~l)~\J:iC:oh:n~n:n~~ch 1~ ;~:~ Pf~~= : 1 ;:ii1,c~~~~~; mett~r _fu~ri,_col sol~ di mar- U?a c~s~, quella,. che .per ne, una vo~e di poesia da do: tà s: d( 1 f~~~q°c~·egllvolle vt- ;gglo O d~f::aua°v~entro eun J~t\iuf~tl, uea 111 st~~~l per:°~g ; to corpulento e oggi quasi tntn!• ~lite perplea ltà perohè non sl lj8ll aveva ben conosciuto nelln zo, 1 fion da un giallo ver• la chspos1z1one degh amb1en nare a chi non è capace d1 vere a conto suo e mal .st a- pozzo e dove cl si tormenta fl • 8 fitti q tr gi ler:i.btledi formnll"'fflOmora.le e ~ sentita di resPlngerc del tuuo i,r1ma giovinezza: Naace do. qui dolino; sul lato più lungo, li, tutt'a ltro che razional e, ragg iunge r!~ da solo, a chi dattò e sempre contro voglla o.I- no alla dtspe1;1~o~e ,. 5 ~~ò si~ dett o con bu ona paoe :~a s~t~:::_:_m~n!s~c~1o:1~a, 1 J~ ~~r1W~r~art:v~!;,1avo~~t!'tc •:ulpÌg ~ 0 :~l~ d~al~~~ o.ri? :fe nJi~~! una !o~tana con ne\ mezzo un non aveva il .C?rattere della deve essere ;i.iutato ~ valerse- :~P1slg;n~ d~~ :i~W:O ~ ~g n Tozziè un autore trpppo su- di quel ~: e.si 05 ~he r iescono a Insomma, con quella pau~osngroMO.e che rivesi una certa rallsta. costruttivo e tenue, san- orolog io ad acqua, ~or _to da nost ra modermta, com~a 1~1a ne come mezzo d1 super.i- autod,.datta, fin dall'adole- bllme J)Cr essere capito: tutta s~u8:'l~1eas'l~ don~raJ!~ 1 ~ : franchezza di uomo comegli lmpronta di e far ,p'8.nde> e di gulgno e mobile e nevrastenico, molto tempo; pr oprio 1n un fredda, e sempre provv1son a. mento scenzn. slncertfà e vlbrntllltà non potrà fo di benzina possa cancellare ;:t~a!t~~:, <tu.non troppo spie- «uunlvetiasalla~~;ic~~~~fa r!~ ~~~~ o.ng 1 ~~i': osft.o.sc! t~:ieo~re 1 j angolo _del cortile'. un'e!'trata, 5ìuando vi ent.rai per . la Egli, che;- aveva vissuto a av!:nv!c/8gl~~: ~t ~c~;1nf~o~ -:'~!i!~da~ 1 an~~\ 0 :for~1to~ quella nota 11 n:l~t/:ca eJrn6l':n~ Dnvvero, In questo letterato r o~e spu~ro e assurdo col"' 00 . rozzi insomma del dolorosi fat~a d1 volte e d1 mun mae• pnma volt_a, pens~, ancor vi~•o l~ng? m ca~pagn~, alle por!e schl Cieli di Maremma da cui nemmeno a quel costruttori di ch!u1al'Oiafsut bruno drappo dei che II metteva Il cimento con !tolevskij. certo, nel trinciar e contrutt e delle accenslonl ti• stn , che potrebb~ro essere 11P~ta , m graz1_adella n e- dt S,e~a, s1 era nn serr~to 11~ provenivano I suol genitori. A stecchini da denti che sono gli ri:,ressl. ~a~~:. Pl! g~~1!S:i~~~:. u~,!~; on giudizio ertettlvaren~ le!te: :;~:._1: 0 ,: dac•~i:~~:·e :J:,~ scenograficamente efficaci. Ci ,•ocaz1one appass 1on~ta. dell_:i una città troppo g~em1ta d1 ~r ~,~ov~·u::~ 1~:~:~~~ f~ erQ~~~l· 1 che h,!!,nno 11 cer- e Quante volte Il freddo del u.n'cco del morallata vociano: he 11 ~!8 B~:tfe!!c:~~a~zf n~n di tolfo. Es11! atL1D11:tteJa.~ft'a' fi~n91J,::a nel .buio,raffrontan- fUa.,,CQ~pag na, dallç.s,le !~l- ~,Sf ~ Jo rs~c· P{PPJ. 1.0 il, ,q\te- n-el 1947 Intitolata a lufla mag- vei(d ~tftb ld\ .~h\1dn ) {eél!.' iJ::t: rn:t~1rc I ~o~~I ":ii' ;;1::-: Ma ho ritrovnto la mio chlat:e par dubbl--la -scelta,.~Ma. quancto 4ene esigenze completamente dolo con un senso di oppre s- gura e d1 una ra.ra, 1 {prf,.i, t},!O/' H~:t ~».rXe~,àl'5 1 ~xf1!!r,AenlRM· gioJ Rl.nzza. <lei paese - qual- la.stlcl'le. •'che non tsa nno dire ' ~a terra ·~a vata attorno alla. ~ •~~~o t~:to vfd 0 ~11f'"Jio~ 16 ;. si ,schlude un po:,J.'lmm~tne . dl ~~~c bC:n 1 ~~3~ siOne fisica, ·come se l'ingrcs • ~aie. _E la casa_ era ricca di saggi,. ~1e"9cat1 o aci.(ffr1tu r~ ~~~:~~d~~ ~ 10 f~~~~ 1 ~a~~ ~~'~nticour ';g:'~~~re 1 :n•~~~~ m!a fossa e il cielo ~t ca tene– tete vtnlre - ®ve son. certo cho Pifs!tost!~~':J!a :iel1:es~~~; rnto dello. f~e Ccblaogna ere- so quasi bello, il cortil e lu- 1 ! 1 tclhgenza e di amore: ~uc.1- C? st .rmti .da.I Poeta con esse~- mavano c li matto, ma lo ca- giudicato un autore vuoto. Ep- f~ 11 10 ~~~zz~h 1 d,!\i•ari~!e t!~ la. mia parola - senta. averln r , 1 In 1 passaggi e II gra• derc ,, ripetono I peraonac(P rninoso e verde del palazzo h della donna e del f1gl10 z1ahtà d1 hnee , con traspos i- plvano e gli volevano bene. pure glacchè si discorre tanto ncdetta che non potrò sentire. ~;:~t a 1 ~ 81 f:i: ~~: -;rid~rlr~i d~:Vrsfcodisporsi nella ~le~tl- !~l!ms:::teut~~J:.•1:~sl~tI:1a; siano ~tati i~ganno della me•~- adolesce? te. E li dovevano al 1.ioni.d' irnma_gini che del pae-. ~Wl?ndoqu~~~hr:;b~l~I~~~; ~fco~~~~l~~oT::i'~~est~u:!~ E Il m~oi!~~t'tunoier::-ti:h:o':i Jahler delh\ aua speranza, ctAI- ca etlco-pslcolori~n:1~a. J:'cre sveglio come un qualunque buon te. Gh scalini delle due pn - Poeta. Entra i~do nella st anza sagg io toniano fanno una se si trattasse di un clgnale, pore di cose vere e di parole ':u!1:!n~o addosso? la capacità di fr:ittura dove J:\ li suo g~to 1 de nd~n! vigore· e novecentlatn, e pure ancorato 3 me branc he della scala fati - dove al Tozzi era parso chr nota d1 uno scabro ed alto nndavano di nascosto a portar- schiette. Forse nessuno scritto- B' 0 morte che sei bella nel tt - :n~i:1:c1et~ ton~~ 1 i1;' q~{ 0 ~j~ ~I ~;zch~ i:uealcosaco(ra 1~~ ~str~~~o.~•~':~ !"J;-: 1 u::pr! cosa sono incavati e slabbrati , i suo! e perso nag.gi. ., fossc.ro canto. . . . f~u~ ~ 0 a 0 ng!ii~~a1:vgu~~!~~! r~/~!1i1::a° P~ol! 1 i :eS:~zl:l~e:~ li alti d!ll'e~b~ t!,~~~•~e :f tornello di non poter trovar(l lo. la pa~~~ ~-_8~~ 0 ~ ~':,f:•_: non tra lnsariabllt dls&enal; ma In- perch~ sono stretti ed i pied i vc?u~i a t~ovar!o, e lo Sen e• P~rv~nz a di bonana vit;, suno. FU definito addirittura un sa. come le crete dell'Arbln, la ~!nto r'{:t: Mor~ che non ml !IUii. chiave - comt un dlscO - I I ro:bb 1 tudlcare come degli vece di limitarli al lavoro d'arte strusciano sempre )o stesso chtoho dei top i lo pre11dev11 provmc1 alc, passano ancor :.. e clgnale rotolato nel vocabola- sua pa.,rRlaha Il luccicore vivo fa~ udir plO.le rane quand'è e sarà In qualche modo Tozzi. !se~pi a~?a~ narrativa stret- ~ella pagtnl\, Il es~ndevo. al- punto. Al quarto piano una per quello delle loro scarpe• . da via del Gesù i frutta ioli. rio della lingua Italiana• · del Trecentisti: I suol Impeti vicino a pioverei, . . ~«~~~,~~~~·1·1n~'?:ta~~t{ ~ ~ Wri~~a vc8Jlt1~a '!u i; ~~ lda~; ~~pelei 0 l~O 8 \a!~~fl~toc1a"J!: por ta scura e solida all'~ppa- _altba:ssai la_ v~ce, s~nza a~• la \'C~ditricC; di rane ,. gl.i O~l- pa~~ e :.~~~~~e eg~~/~r:a /~: ~~di~ 1 _gi~c~ ?:u 1 ru~i1:a 1 ~~t ror;e'!'ftà.l :~~el~e ~~re;:do: : la notte la tontann del cortili. sclrc tnsleme _ e proprio In renza· rasente allo stipit e corgermene, Il egli avev,1 brella 1, con I loro alt i nch ta· chiamava Betta ed aveva cln- Cattedn1i1e,tala ltra. Idillici co- d retorica· le riduce all'osso. come lo scalplccto di uno che è __ _ ___ _ ___ 1 vlrtU di quel dlsaensl - scrlt• ' d. 11 • t . d \ scritto i suoi libri migliori . mi canti lenan ti. Ma al tempo quant'annl quando mori di mal me I tremuli pioppi della Tres- ~:~on ques~ di originale cho !:~f'~af:~ venll'e: e non 11 f~,a~~~~a ~ar:r:-::r e,, ':se;!~~ ~en;po~orE~ce / c~~ ; :~ : llo aa li era morto. . del Poe~~ le voci d,ovev~nu ~r::~· ca:a lcln~~~ch~~~m:~ :8~ dtf~~e!~nm~ur;is~f~~~sua ogni suo peraona~lo 0 s::-~~ Forse. Intorno a punti come * to di Bedte a quelro concreto olla batt batte Alle par eti della camera rssere pm adatte ali amb,c n- Ferrnlola a ~dosso d'una scor- C'è In lui la violenza dolente suscita, itrada. !aC: ~r'l·atmosfe• qu~"tl vi sart!bbe da tesser~ un (almeno nelle Intenzioni\ del ':'1 \,e id coN rin c'era, ferm ala con quattr o te este rno, infranto oggi da, clatola &Cavatasul galestro e le di Cccbo Anglollert e II cando- 3. .sè u~ ::::!rgg 10 carico di :ei~1~~~el~ s,tg~:o i:: 0 ;:;;:r~ dciì ., 011AN ~~a~zlT~: .;.:,.q¼e=h~ c:J::~ ;~~;ba ~:~f./:~a 1~°no~ si s:n~ gros~i c~i~i. qualche ' fotCI· rumori sgua iati ~ci mot?n 1:!~~r~~ladtè ,~~:~ s~f~ 11 : d~ acr~~w°me'!:"t/·= q~~; !te·tt~cltà cl fa lntmvedere, .fin certa Invenzioni .::he comunicano STA~IPA R, lf di cose divergenti che a\'tebbe te nemmeno ogg ' eh 1 . grafia dt Siena; un lungo e Quella che è rimasta 1m• dinanzi al lavatoio che si tro; madre o di certe squallide n- dalle pr!:;::\~rtute, la cataS t ro• ~~~ ~~~~n~;-:: r~~~ne~b:l~a:e 80~ . ~~'\~n~~~e1~~:C :u: ::~~:~~i cl~I Gesù è per~ors: : 0 ;/t s!retto ta\'O~ino da.vanti. all.1 mutata è la v~ce delle ~am- va per sa.lire a Pari: e porta. gu!°oif 1 :t~~~:; 1 tra mio padre re J~fir;: e:e . ~eature di ogni spetto di sadismo, t llldivlduare c fn Pfaua dt Trevi Lacqua neila sua viva dialettica dl nar- nuament c dai veicoli. il chiac finest ra; poi una _hbrcna i: pane : del Gesu, della_Mmer• p:~~d: d~ :;•~~~~ a Pn- e I mlel·(ratelll ml !o.cevano 1- giorno è lo. lotta e la aconfltta. benr la sua pagina che quand•è cteUa Jontana , crosclava, e tre mtorc, Nel leggere per es. Tre d 11 t d ca\'ata nel vano d1 una porla \·a, delle numerose chies e an- 8 La priJ:> figliola stava a Pa- nasprlre: e n poco a: poco co- contro 11 desUnoe le_ cose, senza più scritta e tornita non è mal uomfnf dormivano tra le colon- çrocl - per prendere Il libro co e a s ra a. murata Nell'angolo vicino nidate lì d'intorno Durantr rl ossia distante meno di mcz- mtnclammo a odiarci l'uno l'al- posslblllt.Adi scaf P"~ tale è ~n; tuttavll\ J!ertetta. Scrive ln!attl. ne della chiesa di Sant'An!onfo plt) e narrato , - non pensla- Tanti anni fa . - il ~oeta alla finestra , il letto dello la giornata Je ca~ipane sou ZO chilometro da Ferraloln: mn tro come se fossimo I peggiori fa~! ~al neoatrl~ ~I fre:::alt:a :~qe:: Ùne:ti;_o~mch~lc;we~r~: Al°angolo cU , tifa del ~~: i~:e~~~-la~~a~:og~dl~ri~f~o~~n~ Cr;J . morto qua~1 da cinque scrittore. Ed anche oggi clu cp1asi sommerse. Ma la ma: - ~~,:la s!!~~ s ::-:~tr tf10:i~u~~ ~~:~~~ ~~~ta:~no~1fuÌ~la;::n: ~~ t 8 stupltn di essere bb1nca,: op- sn lo splgolodunacasa.c lr. s~. ma !°estendiamo fa.tal- ;mm. - conobbi la sua cas:1. abita la casa, lì ha messo il tina, l'Ave Maria giunge dal- vestito e parlava di Pari come a meno, per quanto vivessimo Ch1 ha voluto vedere nelle pure: e Ecco che anche la m!a Madonna etitro un murnr;/lon r mente al gusto di Tozzi nel suo l"ult1ma abitat a da Federigo pro prio letto la t\•linerv a· pri ma tre tocchi di un territorio atrnnlero a cui tutti separati, le dlacusslonl fl- donne di e Tre crool• 1n M~c - glO\'lnezza è Inutile! 1'ja la fiorito. con gli anglol! di gesso • modo di guardare a.I roman,:o e Tozzi immune da tutte uel- · . • · . ' . ' non s'appartiene e con II qun- nlvano sempre a pugni e a le- sta, Lola e Chlar na una ca r- sento andRrt via plò veloce di una lampada elettrica che 11011 il\'llluslonc mont e che veniva 1 ' 1 r . q . Ancor meno che nelle al po1 quattro, cinque, poi un le non c•è niente da vedere, gnate: anzi, uno. volta, cl man- st, per quel gesto di carità e di me>. E ciascuno 11 avvede eh~ /aceoo luce ancM percM era a sovrapporvi. e c~se con e qua t 11catt ivo lrt due stanze, lo sguardo tocco ... Per chi è sveg lio I dove non 11 va che di rado e cò poco ch'io non ferissi. con perdono v.erso I tre svcntui::aU ~fel~~t:~.~:!~~.Ctn:ièz~~~:z! sporca df polvere; e, alla fine• Non si tratta .,ioltanto della ed il buon _gusto della genk non po1eva essere dis tratt, quell'ora. la giornata c~minc11 ti meno possibile e per qUl\l:~~ U~~ndoco:r 1:::iavo~~ I ~f 1 ~~ ~!el:~ 11 ~atv~r~ c~!t8:i1J~~;i sospetto. Tozzi sembra avere In stra accanto ..un pappagallo che =~ ii:Zldlc udbt~ ?ttor~~d!~ nli qua lunq_ue 1 ! 1g?mbra le. mur ~ da nulla. Certamente quelh con un senso .mg ges11vo, ~,· ~gl~: ~j! 81 :UaN';fn~':;.~ !,.. ~ dall'odio: come se tutto Il Tozzi. Ma non ce n'era di blso– antmo qualcosa di diverso dn si rlgtrava smovendo t11tt t: la prodursi su un plano" diverso della. vi!a mtu!'a· S,ubtto vi sprezzo del di pili doveva e, 11011 religioso, di raccoglimcn - desse tutto II cocuzzolo del cn- mio sangue diventasse veleno gno. li discorso peraltro cl por• ~der~~ ~J°'~od~~:, loi:P~:~la /~~ su~ 11 ~~:n~~ so all' u'Umo J)fa• del solito gioco convulso del ~~;:i' 2: P:,:~~•:ta ula~rl~ u~!I sere s~ato un richiamo a guar I~. . E nella prima"~ra I; ro? - SCll'J!i~:- In cui vlsse non era ~t'°ra~~~v~n~ 1 ~:ra ~~:lz!~~~ !if!b~~~tpi:'en~n::: g~dl~a::i ambl~uo carattere da piU gran- pr . • · frammcntlsta di Bestie. n me- . · . . • q . ' dare in se stesso, nel mondo <hm par che aspettino I avvio certo la più propizia o.l rlcono- lampi che vengono proprio so- che o alflcrlane o anche alla ve– de di lui•· Nè cl si può esimere no della stena casa. una donna rito di quel romanzi - se mc- rr.mo esse~ziah, al pan del\~ interiore, pieno, inesauribi l<'. ~onoro per riprendere il volo sclmento del suo Ingegno: c·e- pra la testn. Un giorno o ral - rltà aocraUea ln quanto gli cr• dal ricordare, Infine. Il rttrat - n.uda sf ,porae a prendert le J)er- rito vi sia - ero. nell'aver posto pro sa tozz1ana, doye non c'e pur se drammatico , disperato t' per alza re lo stridio acnt~ 1• rano 11 ttrl lumi accesi e rumo- tro avrcJ minato le case. rorl del piccoli, e del gra nd1• ~:rile d~eun°oe c~b: ~~tee:crta~~~ì sfn;; : ~a~~!~:r: '~u~ggtava in :~~;~ pl~~o d~:t à10~11 :1'co.,,: una parola _Sl!p_erflua. ~I c~: addirittura. Guardare non COII J..c rondin i che avranno 3('· d~v~ 1 nrr:~~~:-1J ~~~\ 1 !:ri 1crc; re;:,~\~ 0 ~/~1~ az:ur~prlo ~ :~~°nt~~d~ci~~i:nti·~~i parlare di llbrl e scrittori. sot.- ci~a alla saltta della Datarla, ~n os~la~o In cui tino alloro· la. re nd e .diffi cile per • 1 piu lo sgua rdo di chi è vinto dal l·ompagna to il transito del cruciali: e Bestie , nel 1917. divenga 'ncle e cosi duro che ancora unR volta cl Insegna che Untenda a ogni trttto: e L'avre- .sotto n Quirinale alto e quasi tn• nv:va trascinato la sua solltu- dei lettori . dramma della vita e ne vor- Poeta. nel giorno di S:in P.e- cCon gli occhi chiusi> nel 1918. moriate subito a bocca aperta nell'opera d'arte non occorre ~u:i os!a~ro~c~ffl~ :\t°s i~ :=~ vf.slbUenella notte, . dine d'uomo. cosl si spiegano Fo_rse una simi~e atmosfc - rebbe scampa~e. ma _con. lo 11eclrttodel 1920 ~ 1 L;A~?')ò 20 ~c~ir~ 19 Cr;c?~ov;ei ~~ r~d:::~~I C~nfut~ 0 ;~e ve~~ ~'"Of:"~af~ 1 \~!\::~~:U 1 ~!~: va nella voce e negli occhi "· (Oli egoisti. cnJ), 11) per es. I cupi dissapori con la r:i ~ 1 potrebbe rit rovare 1n sguardo affa scinante da ch1 :,;a FERRUCCIO FRACASSI 1920. e Ricordi di un lmn\eftR- entrino sottQterra e sopra cl no per ritrovare l"Inferno dan. ·I ne -diti di Federi90 (Con.tln.uaz. dalla .J. paq,J dopo la fermata, se ne vanno g10.Insieme e a un certo punlo incontrano quella più. bassa di tutte. Altre strade le tagliano e scendono. Le 0a&ehanno paura a stare rltte tra questi preclplzll e sl toccano con I tetti pendenti. Ma anche I tetti, a pendere' cosl. non potrebbero cadere tutti g10? Le case, per fortuna, sono solto.nto a due o tre plani; e la gente, alle nnestre, ha l'aria di far loro da contrappeso; perchè non seguitino ad andare plU In g1U. tutte insieme, verSO la Porta Fontebranda, da dove certo non paasèrebbero essendo cosi stretta. Le vie della città guardano queste quasi per scendere loro addosso: con la Catl.4!dralenel mcuo e con San Domenico sopra Il tufo ,:i:lallo. Ma la Fonte~nda è ficcata g!U sotto terra, e I Macelli se ne stanno stretti stretl-1rasente la• balta che rtus:e metà di Siena. La vasca natatoria è verda.stro. dietro le punte nere e taglienti del suo cancello; I lavatol hanno l'acqua sapo– nata ; glt archi delle concle pieni dl cuoia ad asciugare. Quanta solitudine e quanlo silenzio anche con ti vocio delle donne e del ragazzi! Quando le donne di Fonl.4!branda cantano, con quelle cadenze d'una stanchezza tanto dolce! E' un sllenzto che sta ti come le case; quasi assurdo. E per– chè quel cadere perpetuo del tetti tnsleme con le strade? Non si ha al contrario, Il senso che le strade salgano: si sente solt1:1nto la discesa tatta in fretta, con ansia: e, dal punto piQ bauo, anche Il meriggio è cosi lontano che resta soltanto per gli altri rioni di Siena. Cominciano le strida del porci scannati : ognuno basta ad empire di sangue due &ecchl ~- li taccuino, che coruta di ventltrè fogli, non presenta, sah·o alcuni Indirizzi, altre cose di rilievo, flno alla quindicesima fac– ciata. dove Inizia lo scenario al Camilla . Non è che l'abboZZ? di un"ldea drammatica, ma rappresenta una conferma di plu dell :uiplrl\zlone dello scrittore a volgersi al teo.tro. 1 w•rsonaggl dl Camilla (vedi anche Il n. 43 di Sipario) sono qui, ,: o .. Fabio. di 25 anni: Cnmllla sua sorelln. ventunenne: Betuna e Lorenzo, loro genitori ., L'ambiente ln cui si svolge è quello stesso di Tre croci. e Bet• tlna 1t c:1iuole con Lorenzo che la cartoleria non sia prospera. Bettina Inetta la flgllola a portare qualche ricco ln ca11n. Camilla non vuole prestarsi a tale aiuto, quantunque pensi di darsi a qualcuno. Il padre torna descrivendo le scene col creditori. Bet– tina domanda a Camma: TI sei declla? - Per li no. - Tu non ami t tuoi genitori r •· CamUla, una nuova 0 ):1.lsola nel mondo toula no, ~ uscita In• collerlta. I genitori e Fabio rimangono soli. e Fabio ha dovuto lascl.ar la scuoln perchè non può pagare le tasse e perchè è cos i poco Intelligente che non potrebbe sostenere ell es.ami>. V'è, qui, Il rtnesso di una vicenda della gioventù. dello scrittore, oo• stretto a lasciare gli studi re(l'olari per qualche ragione non dis– simile. • SI decide ad aiutare. uel negozio, I genitori dicendo: Io vi farò vedere come si arricchisce! La mamma tutta contenta ne parla col babbo: gioia dl tutti e due. Fabio rientra e fà delle pro– poste: I genitori gli danno plenl poteri. Egli fl\ chiamare Cnmlllu per parlarci da solo >. Ed ecoo Il colloquio tra I due fratclll. e Fabio le lmP')ne di lmpar:lre un mestiere <scrivere a macchina) per guadagnare. La sorella gli dice che ha lo stesso diritto come lui al patrimonio che c'è; ma Fabio ripete che le dà tempo una settimana, doP') la quale le mAnderà via di casa. Viene lo.mamma, e senza s.<tpere quel che Fabio ha detto, gli dA ragione. Fabio esce. Camma dice. Me ne rlanderò di caSA ,. e Lorento fa noto.re a Bettina che Camlllo. potrebbe portarsi vta l denari. E le mandn a vedere. Bettina torna col denari e dice: E' di ià che ptanse e fa la valigiai Fabio grida: non deve portar via niente! E va In camera. l genitori restano In attesa di quel che succederà. Camlllu entra In acena. per andarsene: non dice niente al genitori. Fabio le apre lo.porta e dice: Vattene! Fabio: Cl potrà essere utile! Lorenzo: Come farai? P'ablo: Il mezzo lo troverò tor Bettina : Tu solo sei ti mio ngllolo; ed è (al marito) più. Intelligente di te, . Ed ecco la traccio. del secondo atto: • e A !orza di cambio.li e di basse astuzie Fabio ha lngra.ndlto la libreria: col gruzzolo preso a Camma. clrca settecento !Ire, ha potuto dare le caparre. La scena avviene nella bottega. Aspetta- Biblioteca Gino Bianco no il ritorno di Fabio che è andato a Roma n trovare la sorella, che è mantenuta . Dopo due o tre scene, egli torna e racconta cbe ha Impietosito la sorella riuscendo ad avere quel che voleva. Gioia generale. Con soddisfazione !'acconta li mOdousato. E flnl– sce: Ed ora, noi pili turbi di lel, metteremo al posto tutto! La sua arroganza cresce di scena In scena. Egli giunge a dire alla mamma: Che ne diresti se tu avessi un'altra sorella? Non credi che la saprei mettere a.ll 'usclo lo stcs.so e poi obbligarla a mantenerci, perché scontasse la sua disonestà? BE'ITINA - Ahi Lo credo che saresti capace, e faresti bene! FABIO - Mammina. lo l'ho fatto pel bene che voglio a te. A mc non Importa·,a essere povero I BETI'INA - Iddl<.,ti benedlrà sempre. E non dlment.lcare di prendert consiglio du me, Te ne troverai sempre bene! FABIO - Chissà come cl Invidiano tutti! BE'ITINA - Chi si occupa di certa (l'ente che cl mangerebbe anche Il cuore! FABIO - Ma, per no.stra fortuna. Il cuore non ce lo troverebbero! BE'ITINA - Mn lo sono buona I FABIO - Te !al quel che ti pare. BETI'INA - E' necessario essere cosll Altrimenti, rlderebbo.ro alle nostre spalle, Un servo dice che a Lorenzo s·è preso un colpo r,er la strada; e che tra poco lo porteranno dentro la bottega. - Per carità! oov•è•/ oov•è? La mamma esce. Fabio non dimentica di prendere la cassn ed esce anche egli. orevc scena vuota. Tornano portando Lorenzo moribondo. Pndre ra.ccomandandosi di non perdonare a Cnmllla che l'ha ucciso, dice lui, dal di– spiacere. Prima dello. fine dell'atto, la mamma riceve una let– tera da Camilla: la lcg,te Fabio. Camilla chiede perdono. Fnblo dice: E. pazza! BETTINA - 11.Ia IMclamola tornare per qualche giorno! FABIO - Per ora no. Quando ne avremo bisogno. sca~~a~~df~ :~:· , ~~~ikt' dh: ~la g1~i1a~t ~~~ ~~r ~ 1 ;~~m~~e~~ li decoro della famlglh1. I , . L'atto terzo si svolge c. In casa. 11 giorno dopo al trasporto fu- To::i losco o e Les neurs du mal , di Baudclalre. Il suo misticismo pertanto consiste nella visione tragica de– gli esseri umani e nel dare alla. stessa vita spirituale una corpo– sità terrestre e tormentata: 11 suo merito è quello d'aver rida– to al romanzo un'andatura an– tlretorlca, riportandolo nel solco nebrc. Camma a cui Fabio aveva detto n- voce che le avrebbe tracciato dal Verga, in un sano riaperto la casa. torna. Le apre la mamma. realismo turgido di sviluppi. CAMILLA - Perchl' non hai risposto o.Un mia lettera? A dlstanzn di trent 'anni sl BE'ITINA - Pcrchè In casa non ti cl ,•ogllamo. P')trcbbero citare quali e quanti Fabio, fatto avvertire dallo.mamma, giunge e le dice che la farà e!orzl si sono formati alla sua ~fi!':~r~i Tarse;~c~~~ ~~! f 1 :enh:i, 1 d~~ 1 ;~fa 1 ~ui~t~i:c~~ere mlnae- scuola. Ma coloro che leggano BETI'INA - Bravo! Bravo! Fatteli dare quanti 11~ hai ancora lr. opere del Tozzi si O• Già nella prlmn scenl\ le hanno raito credere che la morte sttnano forse a deftnlrlo un au- ~~ooLor:n~asl~g~~U n~n:~•~::ii: ~~~a p~lmio:e~ic:colld:l\lri~:~I: ~~red:~:~~tone ~~~ ~l~n~e~~~~à s'Impone. del JUO Ingegno. Camilla era tornata vestito..come una mondana. Pnblo. nnchè Comunque se Pirandello è gli fa comodo far credere che ella è ricca e che è venuta apposta passato alla storia con I e Sei per pagnre comincia a essere gentile con Camilla, che finalmente personaggi In cerca di autore• comprende. e 5em Bcnelll con e La Cena Camllla dice che va a prendere un avvocato per pagare I de- delle beffe> U nostro Tozzi rt– bltl. Fabio e Bettina dicono a tutti dl aspettare che Camilla. tnane e rimarrà l'lndlmentlcabl– tornl col denarl. Camilla torna con un avvocato tingendo dl vo- te autore di e Tre Croci ~~!I l~lu;f ;!i=on~e~n~i'n:a~n~n;or;ed~ el c~':~:lo peerd~~\~m~amma IDILlO DEL~'ERA Per essere più sicuri che Cnmllla li alutl le confessano tutto ciò che le avevano mentito e specie della colpa per la morte del padre. , • Ma Camilla compra la CI\SR per sè. assicuratasi di ciò dice I) fi • • d , • ~:rt!ms':ed~emf:ie ~ manderà _vin e vi fan\ una casa di lusso per CJnJZl(~I\O oliartist!!i L'ambiente e l"lntrecclo di <1uesto abbozzo drammatico sono e Tutto è stato per me: un pa.,– aJ!.1;8l \'lclnl o. quelll della Famtglfa. Anche n due vecchi geni- sare tra la vita per giungere a. tori ego!Stl. Beppe e Agostina. e unn giovane Incompresa e mnl- completare la mia anfmn •· tratt-0ta: la nuora Assunta. Nella Famiglia è Assunta che soc- (da Novale) combc. Qui II personaggio di Camilla si erge, ncll'lnformltà clegll (/orse. fi più «vero, ri tratto f.~~~~t't1"fi~~ ~~Ct:::, U\a1r!~ ~: ~re~~: r/~,W. ~~~~t~ 1 t~~~~-a1!: ~i~:,;~n~ n '~~clf.~~f,~: ~i~~o u~~~= come- Pratesl, un sentimento di pietà, poi nnche di orrt\n• QUC'• ta11ea che ltt ug 11 a/e 1 11 tutti l sto orrore si ldentlflca nella vendetta stessa di Camma. momenti della vita dello scrit– tore, daf phl torbfdf e conJu.sl MAIUO VERDONE a quelli volUful e razlotlaU).

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