Fiera Letteraria - Anno V - n. 14 - 2 aprile 1950

Domenica 2 Aprile 1950 LA FIERA LET TE R A RIA Pagina 4 riiroppo Fa che dolce è la bevanda terrena - Troppo spesse le una volta il • IDIO nome leggano nei testi reti di scuoJa • 1 d 'au1ure fanc iulli '" sa11g11e_ ""!oc,mte le piccol e 1110,11, una grtg10 nocca s1lllo rosea tempio. Addio, addio, bellr.mmo amico sii fel1et la diltmosa promessa ti rendo' G11orda_ti bcnsi dal racco11tar-c alla comflai 11u appassumato il mio delirio latito raro - f1°~~!f ,:";:~i~::~e cf:/i:a ' ;J~~i:a clcno e io me 11'a11drò a governarr 1l meraviglioso g1ardi110 OtJefruscio d'erbc s'ode e cliiamor di muse. 1921 • ?h:"'~;!11::!~~J'b, ~~;i: 1 i, :;~~/: :;a;~,~ ,~ a q11cll'agos10 sopra di 11oi s'era levato come ,1111 serrifiiio di fuoco E dall,1 terra silente di Carelia 11rlla cittd del cordoglio e dello rabbia 11oi d11e - il soldato_e la raJ{a.::m - ' ••11trammo j., 1111 gelido matt1110 l°l1c 11'ero stato della 11ostra cop,tald clii aveva abbassalo s11lla terra it sole! Porroa 11cccllo che volasse .s11/lostendardo l'oq11iln ,1ero A selv,lgg10 auampom,1110 s'era fatta simile la città di riviste s1tperbe, r:c~~i,~i,1~~ ~~.c1~~1~tof,, 0 s;ai;,~io11ett, E fuc,t, grie, r111tro11avm10 ml po11re r 1 ,11bombant,· drllo Trù,it à ~tl ~:11!~e: 1 ::/:gt!:~di!~o ad•'É;:ott> E mi disu 1l fr11t.?llo. e G111nlt sorro per me fMVi gion,i 1A nostra g101a ora I! le penr t11snla r11stodisci • N,m puoi pili .stare tra i vw, dalla nror 11or.p11ot 111:arti zit•nlottn soldati co11 boio11rll cinque co11anni dcJ fuoco lh1'amara cosmo n11nva all'amato cucivo. Ama, ama il te•1ero sa111tut la terra nusa Sulla soglia bianca del parod,.,, 11oltalos1, gridò e A1te11do a Carità e i,,digt:J13a Hti la.sciò Per testa,mmto ,. 1 ~ !eJ::a;•,~: 11;!,~~u~?a,1_teno, come il to::::o di pane dwido co11clii me lo chiede E QH011do le ,mb, trascorrono s11t sonxue come dopo 1wa battaglio, !dz~ ~a:;'/: J:iefi~i~e':.nore . 1921 W";;;:l;'eJl':e':fe::1/f ft:!,.d'j:~d,n 111l severo spirito bi.eantiito dalla Chie.ra rns.sa .s'iuvolova, udii ,ma vocr cl1io111ore,confortetn.1/4 lu quale dicevo. e Vic111qm, lascio il paese Ilio, peccomifloso e sordo lascin la Russia per s11mp,-, ' Il su11gue dalle 1110111 t 11ctterò, dal cuore l'<111ta ,iera ti coccttrò. con n1,ovo 110111, il dolort ricoprirò delle di.sfotte " dell, o/lese a. Ma mdif/Mc11te e calma coo le mani l'udito mi tcJppa1, f!_crrl1ida 1m simil, discorso indeK110 il dolente spirito mio non fosse /)rofa11ato 1917 CHIUSA nel rimpianto l' . Ìl volta al passato che al pre sc111e, a test moniare 1111'epon1 Anna AudrN!vna Goreoko un nero lmacritte negli album 1: art.e Ahmatova, o Achmatova) ne.Ile lettere d'amore, lodate dal è nata a Kiev nel 1889, ma è critici di proleSS!one e dagll vissuta e pare vh•a tuttora a Ignari di lcttcrntura . Leningrado. che costituisce con e Stormo bianco :t <191'0 pm ZàrskoJc Belò e Sebastopoli lo rimanendo redelc alla carn.ttl'.'- ~~fif. più !requcnte della sua ~t!i~a.!~t~toe~ 1 ~n~ i:~;:r~~~ Ha preao parte molto aun •n cepltll come blograna e dio.rio - alln vun nrllatlca e culturale rlsullo. venato di corruscht trac– della ctvllls:.,hna metropoli del ce segnate dalla guerra, percor– nord, cara a Puskln e a Blok, 150dn toni profetici e religiosi, ove tenne Inoltre_un salotto !et.- da mnterln tragica e non più :::i~':i~u.tro. 1 plu noti e !re- ea.sendnlmentc nmorosn. Donna. di nne Ingegno e d1 La sostanzn dlnrlstlca non vie- spirito so,ulllto contò amlclz.le ne mat meno ncll'Ahmatova, 5UI •l~~Lr~ ;~n'::~ 1 ~~b~tnqu~rl~ :~~~ 1~~':c,.c ·• ~~~~OO O:m1~~ Importanti, n partltt da. •BloK ~ XXJ,s· .(.192!) riflette in.. :sommo. da Mandel.strun ·nno a B. ·Ptl.'- irti.do I «tigooeln di un 1ntero stcrnak al qualo contende U popolo e la tragica realtà del primo 'poato nella lirica nwo periodo rlvoluzlonarlo. la fame contemporanea. Al pnrtlcolare e le distruzioni, Il disordine del– mondo in miniatura dello sua la guerra civile e In morte di arte allude In e Versailles :t li persone cnre. E' del resto opl– hcllentc MnJnkovsklj, a cui In nlone gencrnle, documontablle p01;:ttffllahn ded.lcato un'affet- dal tcsll, che molte poesie del tuOS& testimonianza e civile :t volume siano dedicato allo stcs– pochl anni addietro. componi- so Oumlljov, a cui la poctc.ssn menti ahmatovlant rurono adot- era rlmn.s:t.a. stncernmente de\'Otn tali alln musica da Proko!Jev. pur dopo 11dh•orzlo e Il succes- I suol primi e croqulll :t Urici stvo brc,•e mntrlmonlo con 1I appnr\'ero a Parigi nel 190'1nello. noto n.sslrlologo V.K. ScileJko. e Mlacellanea a del poeta N. Ou- Dal florilegio del 1940 erano ml!Jov, ntartto dell'Ahmatova dal acomparsl molti componimenti 1910 al 1918 e che venne rucl- sulla rlvoludone, densi di amn– lato nel 1921 sotto l'accusn di ro giudizio. Mn In nota e eia– cospirazione contro lo stato. m01'0$D. scon!csslone di A. Zhda- Hn scritto poco e la scelta nO\' ru piuttosto oceaslonnta dal– deftnltlva delle sué poesie (e Da le poesie ultime che l'artista sei libri :t, 1940) supera di poco 11Vevnpreso n pubblicare su rl– le trecento pnalne. e vecer :t (La vl.ste tra In nne del 1945 e In sern, 1!)12) portllva unn prcrn-- prima metà d~I 1946. E non pn– zlone di M. Kuzmln, poeta mon- re RVVentato supporre ora che dnno e minore, che amò le pie~ - cosi BFJCndo - sl vollo ell– cole glolo della vita e t piaceri m!Mre un t..'lle~spetto di con– de! senso. La ramn venne perb legnoso r!M!rbo, nel lettore: ln all'orllata con e Cctkl :t (Rosa- un'arte ch'ero stllta sempre llm– rlo. IIU4) e ru unanime o stre - Plda e che pA.reva abbuiar-si a pltosa. ,uperlore a quella del bella J)OSta tra dire e non dire. e mngnlflco a Venceslno Ivano·, Chllllll nella meditazione e e di Blok medesimo, che rNta nel rimpianto. più volta al pas– tuttom. - In Ruuta - 11poeta &o.lo che non al present.e, ern. maggiore del accoto. TutU lessero Il n tfftlmontare un'epoca di quelle brevi e poesie d'occuio- rafflnnteue magnlflche che l'u!– ne > - dal Krandl Intellettuali nclale co,nglura del sentimenti agli studenti di ginnasio - che fnceva del tutto perchè venia.V' godettero· grande favore. ven- dlmcntlcatn. /11 elle costi è Pl'ggwnr questo secolo u confron to [dei precedenti r Porse perc/11!11tll'l.'bbrr:;:;udrf:[1 oflu,ml e dei tremor i l,a toccato 1'11lera pi1ì 11ero sc11:;apoterla .m11arrf A11corn 111 ('>CCidenlr ,l .M ft- delta ter,.a risp/c11dr e i tetti d,•/h case 11ei suoi ra}{gi sfavillm10, me11tr1• q11, le mor te le case glfì scg11a di eroe, " i corv, cl,iama e q11~stiacrorro110. IQIQ E tutto il g1onio, sgo111l'11tfrndosi dei propri gemili, 111 011;:o.sciomorrnle s'aJ[ila lo folla, mt·11trt•al di là del /iumr Jlllfr bai,diere abbrunal e soggliig110110tesc/11 d1 111altmg11,-io. Bcco per cosn l10sog,w to e contato: il cuore m'hmm o fatto o pr=::i. Co"'c dopo 11110 .sranrn 111110 è sill!11::10 all'iJ1a11te, la morti' ha mandat o patllfKlie per le corti IQ17 VORONEZ E l'111reraclltO sta ;:luucc,utu ~::::::~~~;t;,, v:;r:,aft'l /t:,~t:~; .. !11~;'.m, lo nrue. Delle sl11t,: ,-abcscote cosi i11certa è la corsa. • E s11lmo1111111e11to a Pil!lro di Voroue::11 - corv, e pioppi e la t:olla a.::11rro-cl1iora del cielo. corrosa. velota , 11el pulviscolo solare. E della battaglia di K11likovo spira110 soffi dai declivi della terra possente. vitto riosa. E i piopp, , pan a coppe levato, sopra di noi ad 1111 tratt o _frllsluo11a,10pizi fort i! q11asibrindasuro a giubilo 11osfro 111 1111 banchetto 11u:;wledi mille coperti IQ.,6 E ima parola d, pietra è caduta .s-11l mio pl'lto ancor vivo. Non fa 1111lta, rro preparata, fo q11alcl1e modo si.sl1'll1crò Ilo 11n gran daffare q11cst'0Kg1. · bisog,w 11ccidere lo memoria si110 alt'ultimo, bisog1111 che l'anima si foccia di sasso, bisogna m1pororr n t1it1ere cli 1111ovo Altrwre11t1 Il 11111r11mr1.· ca/d(J dell'estate 8 come rmu {esiti sollo lt, fiuestro. Da temj.•o prcse11hvo q1u•sto Kiortio lumitroso e la cosa desuto Da « l\•a • (1Q40) e DANTE ..mio bel San Giovanm Inferno Ni!ppur dopo morte lece iitor110 allo veccl1iu s,w Fiore11::a. Nè, diparle1•dosi, si voltù: ad 1111 tal uomo lct 10 questo cm,to Fiaccola, ,wttc, l'ultimp abbraccio, olle .soglie it ,&1.-lt•1J1.:KHY fa 1e11#o tic-Ilo sorle; Dall'i,,fer110 ·1a mllledt~lo,,t! ti lei mandò "è i,, pamdi.so polè dimenticarla: Ma " piedi scal:.:1,11ellc'fiuti del pe11time11lo, con 1111 cero in 111at10 11011 passò p,..,. la Piorc11::a ,mli bramC1ta, fedigrafa, meschina, limgomc11tc llgov1ata .• IQ40 LIBERATA P11,-ove11toc11IICI gli abeti, pura neve .spo==a i n,mpi. N 011pili il passo del nemico s1•11 la te,-ra mia, che riposa Febbraio 194c; AGOSTO 1940 Q1u111do 1111'eflocumene .soltt1rrt1ta, salmo 11011 eclieg~w .s11ila lombo. Abbellirla , all'o,-trca resta, al cardo. E solo i becchiiu d1 le,ta ~vi~;a;;;; 11 /!, '[Ji~,t :::i° j~l,~ifc~.S:i~atte11dere. che s'ode comt'" il tempo passa. E dopo, quella a trascorrere rip1Klic,-d come cadavere s11fi11m,• u primavera, mu la madu ;i figlio t1011 ravviscrd e il 11ipote attri.stalo le spaf/c voll{erà, E le test, s'inchrnera11no' profo11domente Come pendolo si muove la lilna. Cosl, ecco, s1tPoriii fi11ita tale è ora il silc11:10 ... 1940 IN MEMORIA D'UNA PERSONA CARA !,~-~,/o 10 b:1la d:~!,t'!~~;,~~ t~e=:~g i•a~;;~;i:,so, sulla tombo .sen::a nome, pari a vedovo, lo primavera ili ritardo s'af/om1erà ... S11lle g111occl11a110ns'affetta o levarsi, alita sopra una gemma e l'erba core::::cJ, e dalla spallo mette ~iù u11a farfalla , il primo soffione disperde. IQ4S PER IL POETA I. ANNENSKIJ La c11tadu:;:a uuo di bolocc/11 l1011110 iiice11dio:,, é,:;~ lf~:,~~o ,;,~;~,:~~ ~~chfi!a~~;d,, l'ammasso del parco dello ::ar iii lo,1tano113a. A ca,-,1evalt> - le frittelle i fossati, i corcl1icr1 11tl'opr1lr -- l'odore di terra marcita e il p,-imo bt1cio... [i11/ioccliettot1 1946 DAL LIBRO DELLA VITA RACHELE i ~~ 1 i::~;1t[,~ò ~~~1~:b!fa,:d~~~t/~~~::aRc:/i!:~t~. J-e g~eggi levavano 11110 polve,:e ar.:c11te, 0Jtr111tll ero la fo11tr do 1111a pietra c11orm,. Sca11sò co11la 1110110 lo pielro e d'ucquo pura le pecore abbeverò. Ma tl cuore fil petto gli pres11ad attristarsi, a tlolersi come feri to aperta, co1wm11 allora, per lo fa11ci11Uo,a1111i sett11 a servirti presso Loba110 come pastore. Racl1c/c! Per colui c/1'è in tuo mercè utt'amii paiono selle gior11i obbaglia11h. : 1 :c:::g;;;;:f;"%'~eti:iff''J>;:,faba110, di da11oro0111ante. :;,~itf~l~~;:a °fc;~~ \~1~;;;:e .sd';dL~i:~~:. 0 E l'ignciro Lea con ,na,10 fer,na a Gwcobbe menò uella slt111::a,iu::t"ole. Tra.scorre rnl deserto l'alto notte, seminando la fresca r,ugiada. E geme la figlia mrnore di Labo110, r;a::~:J! 0 ~!,~fe/i~~fi: rJi~ 0 '/i~sima, e l'a11gdo dello morte sollerito a mostror J E v1e11e III soç.110a Giocobbe l'ora soave ia ,.,s:;,f,C.-"~~1;;~:t"/cgtl~oaYi1'~i Rocl1elt!• e lo suo voce di cofonrba: Giacobbe, 1101111·11ai 111baciato 11011m'liai tu chiamato lo trto 11~racolombaf LA MOGLIE DI L0 7 "f.,, E il gius to a11davo dietro il messoggero div ino sullo nero mo11tog11a,radioso e imp1.111e11le. Ma for te allo moglie parlova il travaKliO: e No11 è lardi, ancoro p1toi guardare le belle ttJrri d, Sodoma notla, il poslo ove cautavi, la corte OV6 filavi, l, fi11eslre vuote dell'alto edifi::io, ove all'amato i figli partorivi •· S1 voltò e, serra ti da doglio mortale, gli occhi .suoi pii, 11011 poter~IIO guardare; e si fece il corpo di sale trospore,11e, e gli svel ti piedi, alla terra si appresero. Chi codesta donna compio11gerdf Non sembra pur essa la ,,uuore delle perditef Solo il mio cuore giammai scorderd ,rna vi ta donata per u11m1ico sg11ardo. PANORAMA DELLA POESIA ITALIANA DEL CINQUANTENNIO NOTA deltraduttore Le pre,entl t,er,1-onl non ,ono dettate da ambtito,e intenzioni; Il pre1entano quindi In pro,a; e l'a11tologl1ta r~ fatto "rande ,crupolo dl etrltare occallonolt tXJghezu e, ~lla maggior parte dd ca,I, lia voluto attcnoR a CO$Cenzlon modi tMccanlcl. Pe,- Il poemetto e Proprio ,ut mare :t, la gemma piU. rara della 11«1fa ahmato11iana, rimandiamo Il lettore alla bella opera dt R. Poggioll: e Il flore del t:U,O ruuo a (Einaudi. 1949). Oltre allo icrltto del Pogglolf con,pre,o nel e Ff.ore :t e le pa– gine di E. Lo Gatto dedicate alla. poeteua 11ella e Storia della letteratura runa :t ,an,onlana, per le generalità dell'Ahmatooo 1egnallamo ancora un Importan– te e convlncenu ,agg_to di T. Lan – dolft, appar,o ,u e la rltlUta per l'Europa Orientale• (1934-1935) e ,opratt;.lto le pGgfne di V. Poz– ner ln , Panorama de la lfttba– ture rnse > (Kra. 1929) e de! Mlr,ktj In .e A hi.ttori, oJ ruufan llterature a ( Routledge. I I ed., 1149). Sul e ca,o Ahmatoi:a s sf ve– da Infine Il volume di G. Reave1,1: e So11ret llteraturc To-dav :t (Ya– le, 1947) e l'ampta appendice al libro dl B. Gorfélv: e Sclence de, lettre, ,ovlttlque, :t ( Aw: porte, de Fr ance, 1947) oppure C. 1Vllc– zkow,kl: e Ecrlvaln, mtriitlquu > llùvue de, Jeune,, 1949). Una 1llloge or'1anfca dell'ope– ra ahmato11lana, corredata di te– ,u orlglnall con ver,tonl a fron– te, vedrd la luce nel P,-t'1tvole e Melagrano> deU'edltore Fr.ud di Flrenu. D. D. DI SARRA. L'Ahmatova elarivoluzione La rtvohWone, 11 nuovo or– dine IOC:iale ln.staurato&l nel paese, diedero una grave scoua al 8'rt1Clle ediflclo della poesia ahmatoviana. Fosse rl.serva o non accettazione, stato d'animo esacerbato o eff"etUva lmpossi– bllltà a creare in condizioni troppo dlvene dalle prime, sde– gnoao atteggiamento della co– scienza o avvilimento del cuore, certo è che questa pura voce sl tacque per una lunga serie di anni. e Iva a (D salice) e la. raocoltn denn!Uva delle sue poe– sie (e Dn set libri a) apparvero dtratU Insieme nel 1940, In pie– na guerra, quando l"arttata. si preparava a lasclnre l'amato e celebrato Iungoftume della Nevà, 'Ove ·abitava. per evacuare a Ta– &kent lontano dalla S!Ol1t\ d1 benlnarade. E aall echi della prima guerra mondiale e della rivoluzione sl aggiungono ora I nuovi della. lotta contro Il nemico tedesco: motivi grnvl, spunti dettati dal quotidiano spettncoto; non abrnc– clatl, al solito, ma «muti so– ptu -· come nella prlmn ma– niera - e sosptrosl: appena tn– tral'l.Stl, balenanu rnpldo.mente sulla pagina. Con una aorta dl accettazione della nuovn realtà comunista, ancorn, e chiusure In cui pare s'inslnulnono lntenzionJ celebraUve: tutt·at più con una rtsern pudica, una rlsen•a dl principio. • Ieri i ,rata rua nota la deci- 1f0ne del Con.riplfo dd Mln btrl ::~l~R~~aFt; 1~9 ~n/: 1 ~~mc,::::u~:: 'tf.e'Jj{diiap~e:;~ra;~:~ ~,:~ree:: : /erlU al lavori In. pro,a . Scmen Dabo11ev1k)t ha rlce11uto un. 9rc– mlo di 9rima clu,e di 100.000 n,bU per fl ,uo romanw Luce ,uua tern. Premi di ieconda cla,– ,e di so.ooo rubli aono ,rau con.– /~U a Fcdor Gladkot1, a Sat >a.ld – dfn Alnl , a Emman.uU Ko::oke– ufch, a Natan. R11bok, o Kon,ran– tln SedJlkh e od All".mn.der Vo– ,0.,hln.. Per la poufa .t07IO ,taH a.r1epnotl quatlro 9remf. Tra t J)Oetl premiati )fgurono Alcunder Yo.tcfn., Sulclman. Ru1tom e TOlf/ Grlmo,heo. FORHIJL A D EI POETI NIJOVI . 1bl1otecaGino Bianco

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