Fiera Letteraria - Anno IV - n. 47 - 20 novembre 1949

Pagina <i na corrente di tutto codc~to vario affluire dc' suoi moven– ti storici; se infine anche que– ste Oe1mrrs Ciioisies, (Ber– nard Gras set, Paris) messe msicme dalla divota amicizia di Charlcs Peslouan, le quali raccolgono i brani salienti dell'opera sua di dieci anni, mettono &emprc di piìt in evi– denza i motivi temporali e personali dc' suoi discorsi; non è a credere che ciò possa limitare la loro este nsione in fuggevoli contingenze. La fa. miliarità e i rapporti contin– genti dei discorsi ,di Socrate non definiscono mica la na– tura dc' suoi discorsi. Il fatto di attualità è un s~mplicc me1- zo di comunicazione, è 1map– poggio concreto a tutta una pr eesiste nte e puramente in– teriore elaborazione. L'appog • gio concreto è ciò che induce a parlare, a scrivere, ad opc• rare . L'appoggio concreto è la storia. )ia i fatti dcllii 'sto. ria cadono mentre opere CO· mc que lle del Péguy vog liono rim anere. E' imposs ibile dire .il perchè. Forse è il loro st ile che trattando anche le mini• mc cose con la medesima gra. vhà e potenza di luce le muta in assoluti elemen ti di poesia. Si sente in esse u,na ispirazio– ne tra scendente, anteriore: una riso luzione mentale che non si improvvi sa sug li avve– nimenti, m_a li precede e li adatta col-ne sel'nplici confer– me dell'instabile tempo. Gua r– date. E' avvenuto a Parigi il laico e carnevalesco funeralt> di Bert helot. In quella stesn quind icina egli riferisce l'av– venimento agli abbonati dei Cahiers, con questo · tito lo: eque le monde modèrn e avi. lit; qu'ìl avilit méme la mort; notamm ent comment il enter– ra Berth elot "'· Le propo si• z:ioni indicano chiaramen te che questi pensi eri esistcvanll prima che un fatto int ervenis . se, per così dire, a incarnarli, Ma pcrchè allora ci ,sarebbe bisogno di un fatto? Qui è la concezione che Charles Pé– guy ha della vita p ratica. li pensiero deve essere incar– nato. Tutto deve essere detto a tempo, in una coincidenza storica. L'alito vivificatore ha pur e bisogno di una forma d'arçilla. Ma intendiamoci. La ,·ita pratica non è lulla la \'ita. Bisogna pagar e i tributi a Cesare, ma bisogna anche pensare alle cose d'lddio. Perchè è un religio so e 11n poeta Charles Péguy non può credere che la realtà visibi le e misu rabile potrà non esse re interamente ciò che noi siamo. Nè questo egli vuole: sibbc• ne dare un i11di,eio di sè. La nostra parola è indizio, nOn forma del nost ro pen sie ro: la no~tra ,,ita è indizio non for– ma della nostra anima. Vi dc. ve essere identità di natura non di proporzione. Perciò pur rimanendo radicato tena – cemente nella vita e nel tem• po, come è legge di tutti co– loro che vogliono costru ire , egli ha costruito fuc.,r• della vi ta e del tempo. St alcuno mi chiedesse ancora delle spiega. gaz:ioni, io dirci' che egli ha costru ito pili che nt'lle sue opere dentro di sè pel suo spi– rito. Egli ha df:ll'etcrnità u11a percezione umilmente criJt ia– na. L'eternità non è la s )m– mjl dclÌc epoch e, non è il fra – casso del prop rio nc,mc appo i poste ri; è un modo dello E-pi– rito; è la pcdczionc.,:lello :-pi. rito. Non si ~fugge alla schia– vitù degli anni e delle cose circo stanti se non redim endo la no,t ra vita da ogni este rna necessità e dispogliando i no• stri pensieri d'og ni loro sto– rica. alte razion e. Resterebbe a vedere quanta parte in una si • i;nile etica si deve fare all'in– tclli!:'enza, al disc<'rnirneritr> cri tico della persona propri a, e del mondo; ma non vogJia– lJIO fuorviare ~ Ora, in che cosa con siste la perfezion~ di ques to scrit – tor e? Ripetiamolo. Nell'"· sersi innocentement e serb ato campa (TJ.UO (o crist iano fran – cue, nella n1t1ività del CO$tU· me, dell'intelletto , ,Jcllil Jiu. gua. La suà fatica moulc si doveva risolvere nel non fare, nel rimanere intatto . Ma qua r le fa tica ... dans celle galtr~ du mo11de ,Noderne ! Ch·c •cosa sono quarant'anlli di vita Ji fronte ad una tale conq uisti> che ria ssume una stir pe nel• l'et ernità ? Che cosa è l'affr.– rc Dreyfus? Che cosa sono i dieci, i quindic ì volumi che quest'uo mo ha scri tt e. e seri• verà prima di passare? Cht cosa sono tutte le parole cho egli ci ha detto e que lle çhc potrà ancora dirci. non indar . no ? Spirag li di luce sopra · una solida realtà intcrior .e che non si scopr irà mai pie• namente e dc, •e esse re credu . ta. CodcsJa invisibile edifica – zion e è, secondo il mio senti • re, il .nio grande capo lavoro. E ,o lt~nto una vera origi• nali (à etira, cresciuta in una atmodcra carica di ~occor ~i alle f;,coltfl crea tri ci dello sp i– rito, come il cris tianesimo pri n111,•o.potc\'a cst r:trr r dal~ ta nustr :, ;rninrn 111()(lcrnauna co~i a111ic;1pot.~ia \' INCE:'\'ZO éA llDAltELLl Gisberto Ceracchi ni: La donna gravida (oJto) A~1'lSTl IT ALlANL CERACCHINI pittore cristiano Q UANDO nella campag na di Arezzo dove nel suol campi lavorava, offeso dalle circostanze Cerac– chlnl giovinetto riparava nella speranza, soanava d! andarsene a Roma; d'essere amme sso in quella 11;,.,.,,à q1 Jtrtisti, e di vivere tra loro. Vi avrebbe trovato comprensione e mercè; la deli– catezza del sentire, l'ingenua poesia ch'era in lui, un cli– ma favorevole, Clima tanto sospirato! E !u In questa società ch'io lo trovai, che lo conobbi, ' al caffè Ara gno, nel 1921. Lo vede vo quasi tutte le volte che cl capitavo, ma la mia attenzione lo isolò, dirò cosi," solo molto tempo dopo. Quel giorno al nostro tavolo Cardare.lii era d'umor favorevole, fra i presenti ricordo Spadini, Bar toll, Oppo, Ariuro Mnrl!ni, Ungaretti e Antonio Baldini sllenz:ioso: sulla sua front e era l'aria spas:1,0sa d'una di quelle sue Crasi di !orma arguta di cui forse stava provando e ri– provando Il delicat o bilico. Quanti peroranti ln~lvldua– llstl ho avvicinato a quel tavoli! In certe ore confuse quel luogo dcveva sembrare a Ceracchini un pandemo– nio. Umori diversi , antagonismi nascosti o pericolosa• mente franchi , pette golezzi feroci, parl are sapiente e spi. rito so. discorsi licenziosi, scandalosi para dossi morali ed estetici , Per manten ervisi paSSltbllmente Ceracchinl do– veva flna:ersl co~e gli altri scanzonato; e giunse perfino, sui frequenti esempi, a trovare anche lui che cert uni por• lav•t~ ~~~•· d!~~Jgn{ 0 ~:r~1J!~:io di!:v~maram ente, Era mol,o scossa la concezione che s'era formata in lui del. l'arte, la fiducia in se stessQ, la fede senz'a ltro. Ma c'er a in lui tanta nativa vigoria e anche, diciamolo pure, una te;~• u~oc~~~1:! 8 ~~~h~tr~o~ 0 ~?g :i~~~7o~nr:!~!~11i~~r~~ni-J~i sentimento teligioso che con pio affetto sua madre gli aveva trasmesso; tornò, restau rato da una r.lfiesslone pre– aante. E non si lasciò più Intimidire, si difendeva nelle r~•~~r:.;t::l~ c~i~t;>!~h;o;u::aac dei.ni, con Martin! ed altri; J.'edele alla storia del suo sentimento, alla sua pro• pria fantasia non ebbe la debolezza di ambirsi diverso, n, n si lasciò frastona re o adulterare da mode, da Influssi d'arte e di cultura straniere. Nato leale, la maschia Sf!m– pllcltà lo preservò dal dllaniamento di tendenze tra loro lncompatl'bill. Non aspe ttava, ora, che gli si offrlsaero dei motivi, delle Idee; ne è pieno. Lavora sotto l'urgenza di un mondo Interiore che iii era forma to nella pace dei campi; le sue visioni erano già sorte nel silenzio della campagna di Arezzo, nella contemplazione della vita della terra de- ali esseri. · Pianta enrtciaena In cui l'accrescimento si fa dal rH den tro all'infuori del fusto; arte ohe nu ce dall'intimo nido della fanta sia creat rice. Pittura poesia. Gli è stato da certuni rimprov erato di non es11ere uri altro; che la sua tecnica non fosse aggiornata; ma se Ceracchìnl non domina Il auo gluoco, Il suo a:tuoco talvolta è superiore a lui; l'anima quando sorge è pii, esatta del calcolo. Egli possiede tutti i termini necessari al suo linguaggio , alla sua espress ione. Non arzigogola; possiede il neces– sario, e l'econ9mla é una delle vlrl.'1 de~li ar tisti Serti. Facendovi arazia, d~lle precauzio ni che vorrete con• cedermi sottintese, ml permetto di divagare: la prosa di Tommaso da Celano non è la prosa di Leopardi; ep. pure ha tutta la sua ragione d'euere: non ha Invecchiato, senza una ruga, Dopa tanti ·secolj e mutamenti di pen•. slerQ è rlm,sta frc1ca e odorou come Il rosmarino . E solo tanghe ri dello spirito, dotti o indotti, possono rima– nere lnsenslblll al suo fascino~ La lettura appunto, la lettura cOlllante del Fioretti di San Francesco ha lasciato su lui una Impronta lnde• leb!le. Era destinato a quella seduzione. Già I suol primi quadri sono eue.niialmente religiosi, certe sue pitture sono canti d 1 amore convertiti a Dio. Roberto Lona:hi su l'Italia Lett eraria del 14 aprile 1929 diceva: Ceracchlnl ha un temperamento di laude– se, dal linguaa:glo ancora gro11110, come Ja copone, Etl ~·enr:r e=~~:~~1~~~ :en n~ 0 ~~t:~ ~sr~,~::: ;:f:~è 10 ~:1i~ 1tupore che suscita l'accentuazione di 1enlimenll de– sueti, anacronistici, il sen!IO comune non sa dlfendeAI che a quel modo. L'opera di Cerac chini gode ormai d'una abbondante bibliografia. I più bel nomi vi figura no: hanno parlalo di lui, oltre che il più dotto l! acuto crllicn d'arte d'Qggl, sopracitat o, Emilio Ceccht, Frani;ols rosea, G!u1eppe .,n: cnlo Bprgese, Ercole Maselll , Margherita Sarfa ttl, ~~~~~ioBe~:~~0 i~lc~~~ ~: :t1:f:;: simr;:t'i~ ;!~rlQu~:r; plltur.a, Nel 194,J, chiamato da Mons. Giovani Fall ant - il quale ce lo pre11enta In una monog rafia dalla prose lm• mediatament e plau sibile, dop0 glJ alllblmenti da noi sof– ferti legaendo quella di cuti critici d'arte ~ lavorerà ~~~d:g:;~'!1a rì'd~~\!~a~~:di~ile~~a q~:'i~a 1aeJ1iu 0 j!~f~ 0 ud~ Sacro Cuore con Angeli. Ceracchlnl entra in pieno nell'arte sacra. ripre nden– dn cosi, con mirabile maes tri.i, la c9mposiiione chii de ~ coga~:n c;:~v•l!~~e~~lzi;:r~: W,ocr~,n: 1 J~i's}r~1r•~j~~:i ~~~g11:ei::a~e1:a~m~· ~~~ h1.t1~:~ tad~!~t°ce":~~~~1~',Ec3; più di venti anni abita e lavo ra? l,o trov erà tra la mo– glie e I tl.gll, I quali sono aià arleniatl nelle pittur e precedenti Il suo matrimonio; Il più . piccolo, Paolo, è pieno di grAzia, è un putto del Boltraffo. Riuscilo com'e sembra nrernedltato... DoJ}() avere mollo e~1t.,to In .Parecchi altr i 11tudi di artis ti, {] sagace fr~te gli affida 11 compito d1 affrescare la chiesa edifi– cata sotto sua !luida, con tanto ardore, di S, Mar i.i Me– diatrice delle Gra1.ie. ) I sul?cesso di GJsberto Cerncohl ni nell'arte :sacra, cnme IB sua po!t7.ione solitaria e fiera çella pitt ura di oggi gli ha !UllCitato del nemici. A proposito del concorso Per i lavori al Quadriportl co Monumental e del Cimitero del Verano, dove Jra circa trenta concorrenti. fu a!llle– enato 11. Ceracchini il comp ito di affrt>1care le lunette, temi: Il Calvario e la Deposiz ione, lo criticano a11pra• ~e.1~!~· _rn;f;tr a ~~aer,;·a:~fig1: 1 ~fi~a Ja \?u~~°r:aè ~~e es~ ere - esstnz lalmente - religlos r,. nve~1:er7i 0 de~uri~~ ~~~l~~al~; 1 è 1 nri~~f a ':!~ 0 d,:~n o~~~c:~ ftnullà , ogni mistero, Ml~cnnnscend n l't1111en1.lale non 1anno i~norar11i. Si trattano come rlri tenre,mt, fanno la • pi(tura lntdligen te ». Sono Invero del dbtratt l, dei falsi e11tlmon 1 della loro vita lntr.rlorr , La loro estctjC'lò i: mpoverlrr:iento !'arie relhcfo~ quando ne avranno re– uperato l'in~~rità. Tracclan<l'l per 11omm1capi In carrie ra di Glsb~rto t;f'racchlni , nP ho fatto l'npolo,tlu. Se In un altro dh1cor110 ml propr1n<·11~J d i par lar~ dei iuol difrtti e delle sue limltazlonl, cercherei di dlm11straro che con qumtp egli ha pagato le 11ucoriginai! quali tà. GIACOMO F. NATTA iblioteca Gino Bianco L A FIERA LE TTERA RI A Coure unromRùzo la . storja dell' i•pressionismo 1 pari gini si sca ndalizzarono . quando, nel "S aion de s , éf~sés ,; . un apposito pud igli oue che Napoleon e Hl fece apt'ir e per gli artisti esclusi dal <>Salon,, del '63 · Mao et ~spose il " Uéj un cr sur l'h erhe,, 20 Novembre 1949 MOSTIIE MJLAIVESI l 11 lt1mDA IUOEIWA allamo~tra 1we111110 Genie cbe no11 crede che sia p~ llbile I.a salven, . - Ser14tà e .di~ ~c1i:11n;i di Melccch l. - i:Bucco,a rollelllva alla BarJarouz. l L ponor ama che ~I 1,.apre :1pe11so dava nti. al v.l»ituture delle mostre e un P<murp.• 111 a piuttmsfo desolant~, Ot>rc:hè oovunque si leggono Pl"'Mrarn– m\ 0 ~!lpressioni di tacJ!one– rla rallinuta Jntell ige11.11 e tra• uu;datezza, il pili spesso poco amore per il mestif're •e, so-– prattutto poca umanilà. Come 5 e per gli artisti moderna non esistesse l'uomo, con • le gue pas!'lioni, con la sua ,o:i~a, con L A DATA ufÌi cilille di na. Drouot, a Parigi, selt ant aqut; eh spre1.zo _assoluto per I canoni te sue aspirazioni, il suo dolo· , scis\a de\l'lmpr essionismo quel dl.Pinti esposti da Nadar accadem ici del disegno , parv e- re e la sua gioia. Ed è pot1roso : è il 1874, E' in queli'~n no frullarono sortano 11.491 fran- ro un affronto, Nasceva la nuo- perchè l'umanità ha dnan li difatti che 3. Pari gi, sul chi, una media ,cioè di 160 VA poesia, Per cui la Francia è un.11.immensa vora gine. uella noulevard dl!s 1 Capuci'nes, nei fra,ic~I p.er qua~ro. Ci furono cnra a ogni cuore d'uomo civl- quale sembra incline a precl- l~:~1!u::1 ii 1 1~~;:~~~= d·~~{~~! ~~~:~, ~~e9~~~p\':~~~~~ ~~~~: ~~ioesc~~~ 1 a1% 8 ~~inslte!:~ d~:ap:~ ~~tir; f~c~~ari~~~~a /~~~1:!~:~i' mostr a colleni'iJJ dl una trenli• nl dei dipinti messi all'Incanto, leone 111 ritenn e e sconvenlen - A clb si aggiunga la lnd1rieren - na dl J>Utorl, chi; furono' qua si per non subi re l'umiliazione •li te• , quel dlpi~ to. Per buona 1.a della maslla nel confronti sempre rifiutati alle esposltlo nl quel furt o legale. ~ortu.~a, e per giusta sorte, or a delle manifes tazioni artistiche, del Salons ufficiali oJ>PUlieam• Se la np.sclta llfficiale reca Il OtJetrne-r si tr ova esposto al 1hmo esse di arte fisutu tJwa. dt m~ssi'l'i, i pochi uccetta\1 1 • a la data c:lel 1814 - e la storia, Louvre, poesia , di musi ca. Nel nos tro dentrl stretti. per sue necessità, ha sempre Ripetere In breve spa1.lo tut. temPo · feroce nel tempo dei La primavera Inverdiva ap• bisogno di mettere l'accento so- ta la fitta stor ia di quegli anni campi dl condentramentb ~ dei pena ali alberi del boulevard, pra un giorno preçJsp ~ l'lm• fortunosi, Il succedersi degli cervelli lrregg lmen tat1.. 1 l'uomo le carrozze uscivan o n~lle chla• pressionismo ebbe però or igini scandali (ancora Manet nel 166 non ha, non sente la é1\nsola· re mattine con le pariglie lu• più rem ote. Abbiamo già tatto con J'O!imP;ia), l'int recciarsi del zinne dell'ane. Di qtte--1;0 pe ., clde come giocattoli. le signore il nome di Manel. Ei H avevg llingoll calli e delle personalità ì\Ja rio Ma roucci: F'lgur a, 1946 rlcolo, recen temente, t1ominl dlr eleganti recavano l'ombrelli no visitato l'Esposizione Unlversa. che tacev ano di Pari gi una nuo- ,,Ila umanità hanno cdlrc usso più per civette ria che per ne• le di Pari gi del 1855, dove eSl)O· va Firenz e del nord, non è pc- CHI all'Unesco e Piovcnc in un ar- cessità. Claud e Monet , che di nevano il vecchio ln gres dej rò poss\bllc; ma chi vorrà se- p ,lL ,lZZE s ticolo su di un grande qlio- ~~~~ ~1ciui~e;: ~le(gl~z=~~=. ~f;à ~:ri~i :c~ 0 ocl~ss~~~s1!srs~\~!SE:~: r! 1 i'~1~::~ 1r a!si~sir~ eie rr;~r~~(;: A 11. ~~~:~~a 1 ~h~ag:ic~n~l:~~{a~ 0 J: di lui: • Monet n'est . qu'un Barbizon e I! romanti co, irru en- Jupparsi di tan li Ingegni, co- di ciò slamo convinti un poco oeil; mais quel oe.11! ... »>, le DeJacroix. Coubt:rt, per par- · glie.re quella storia nei suol tutti e tuttav ia non rlu~iam o aveva cqJto in un suo dipinto , te sua, dispettos~ment e, aveva mille partico lari e tuttavia In MARC uee I a superare li declino fatale. appunto Il Bou!elJaYd des Co• allestlto un prop rio I Padl gllo- una vision e che alla fine rillul- per Percorrevo , oggi, h, mo!lra- pucines, quell'alleg~a anl~a- ne del reallsmo » e fu, quello, la sintetica e unitaria, può ora premio , Intestata al num'Cidi .un zlone, quella vaporo sità di c1el!, il pr imo esempio dl ribelllon~ farlo con la stupenda Storia alovane pittore lomba rdo sccun· di prim e foglie , di vesti e di al Salons parigini, gravi d'uf. dell'Jmpreu loniJmo di John parso tragicamente ed alla qua• brusio , e II quadro faceva spie- tl.{:lalltà quanto d'accademica Rewald , che apparsa a New le' hanno esposto unicamente co In una delle !aie della mo- boria. York nel 1946 a cura del Mu. Si è ape rta 1\ 12 scorso . alla Galleria Chiurazz i, a giovani sotto ai venticinque an• !ilr& app e:na Inaugurata,. C.e~t<>: Respinlo dolla Giuria del '59, seum o! Modern Art della ate,. Roma, la ti.•lostra pers onale del pitt ore viareggino r,,ta rio ni e un gelo ml attrav ers ava •nel :::~wa~an~~:a:u~,p~g~1rtp6~~ ~lan;~ : ~~~! :~~ttl a~ii~~ben el ~t!n~l~'!~e~~= d~pp~~~o~~d 0 J!:. Marc ucci, per la qual e Aldo Palazzcsch i ha scritto questa r:1~c1f[àeJ~f·p~:::~t ~!~ 1 ~~;:~ dieci opere, ~ézanne con tr~, suoi primi successi. Anche Bau· schetto pr esso l'editore Sonso• presentaz ione, vo nè amo re per l'uomo nè Monct con dodici. Bert he Mor i, dela ire lo notò e gli espresse nl. a cura di Robertl Lonahi amore per JI mestie re, l!: 1 anche sol con nove, P!ssorrp, che del- \ suol elogi. Dell'anno succenlvo (Firen ze, 1949,L. 10.000). E' un Una vrJ1ti 11 a d'anm fa vidi per le, prima voU? u,i quadro là, dove il me11tlere era evi- la mostra fu I lnfall cqblle or• ò il dipinto Mu!ica alle Tune , volume che .lnvoglla al solo ve- di Mario Morcucci. Il pili r,mile paesaggio ch'io t1b ia mai dente, dove si sentiva una, ri• ganizz~too,. ~ ennii'~~~~/e~~~r rie,, una delle prime opere In dei11ot,.1stamgat o d~" 39~itidezd~ t,isto. U11 pc:;:;ctto di tt'l't'(I .fil Clii 1•ra110 delle erbe, drll1• d:~c:~n~~:1s~ra. eé':,n~;e~1~ 'gc~ t~ ~: ~tist~ l~e, uno dei ;iì 1 fc: ~~~;;:1j~!ai~~~\\~ ~aht!~ s~ 0 0 J: !1i!:i1e 1 fri ~e~d; -diecl -. ~~~rì'. Jogfi 11:;:;1•, t1lc1111i ,ftcccl1i... Dopo ovalo osserva to attc11lù- che non creda, quand o si tr ova stasi dlp 11ntb dell' intero b°:Jto- geva nelle 'case, per le strade, con u,na ; ~r~f\.4•io?e~ dl ~itr~ttt 111 e 11 1 6 fui Qttrotto a rifar z fo via clic t'a11lore aveva seguito i~leula "!~/:::ii: ~~np~~c~o:!:!~ ~r;:iti el'a~no a;;~~~~• am e µe ~fà Ja!e~:n~~~~i;eun;~ es\ 1\:i; ~~~tis1:~~~itt~~\l~h e si c:;:~~~~r per comporlo, ta,110ris11/.taval'amore in og11ìsegno : 11011 dell'l rrega:lmenta rsl nelle· var ie !:douard Mpnet Invece c;xaas• presente che allo~a ' l'arte am- qell'amblto dell'Impress lonlsmp l'ilo mai di111e11ticato. e E' di 1w roga:;~o di Viareggio> correnti , COllicchè tù potevi di• sénte e• fu un'a ssenza grav e, metteva soltantO 'lloggetll storl- o negli !mme.diatl di~torni, dfssc l'amico che lo mostrava . Ta 11la sempl.icftà e umiltà, illnJJuere I casoratiani , i iplcas• tanto pii! che tutti ,quel pjtto- , cl o composizioni classlche, ,ac• AUant. 0 ma} ra,n e, taluni, per • qflalild che si conquistano dopo lrmga fat ica, i111111 giovau, ::a~•~ ls~ri';,1'a~~ft 1 Ì, e~~,~~i!~~: r:· 1::J1 ae ft~a~o:i1terl:!i~:vi~~ ~;ie~~~~~-/~ st ;i ~ n~: ii~s, ;;,~ ~ 1 :i st: t~\g~o~~:. ; cih! 01·ft~~ pri11cipia11te CYOIIO tcslimo11ia11:;a sfrura elle quel. giOlJiJI/(' qualche speran za è aperta (la senz'alt ro ti Joro maestro , co- Uffizi aveva studiato Il Pon- Ila ha fatto bemu1mo ad ac• era u11pitlorc. mostra ha luogo alla Fam iglia lui che ave va in17.lato la nuo- tormo e Il Bronzino, non sl al• quisire subit o, eJbenchè preclìa ALDO PALAZZESCIII artisti ca) da Francesc onl, Fer• va manie ra di dipingere già nel lonta nava dai temi della storia f1no all.o scrupolo : fl~ta di dq-ll'-- ---- -- -'------------ 'lroni e Piccoli. . lontano 1860, voltando le !\palle dell '1:1nt1caGrecia. Inoltr e In c~menh. di !tr~lc 1 d1 le.ttere e . Inve~e un s~nso d1 :itr leta e ~aT':i'i!11° a~~~:e:!p~t~e!~c:::: : ~:er~ 1 :i~~~t~u~~Yia~~ia~~er~~= ~~,tt~ f~~z1!! ~epn. 0::· :11 fr~~: del I F~~~~ii ~!! ti:a~ 1f~ To~~; nec~r~~~~~~ ar: oc~~t:u~o ~t~:~: f;odl:aw~ 1 ~o~~r~ v:;t1 , 1 ~1~: dere tutti .!lii lnl!egnamenti pos- perlco losa sosto tra paesaggis ti, mento, esso si muove come un d~~li lngeg~i fr~nce sl; ma non ni della critica nostra na, che K!lese Pietro Me.lecchi pr~senta sibili, per poi dlscnsta rsen~ roma ntici e realisti, con Corot, rm:nanzo, un vasto af(res co In er uesto tras curabili e eia- non vorrebbe ammetter e una a,la Gall eria del Nav 1gho. qunndo la sua poesia. mf!.turan: Oel~croix e Coubert a capo rlr.l• cm si misura, col partico lare ~Cunoqdi essi, come d~I resto più alta maturità dei fran cesi, Vi si rl.trova _ovviameut t!, tut· do. aveva trovato nuovi men i le tlspettlve schiere; e quella moment o a.rtisttco e una per ogni altro arthta di ogni tem- e ne slamo sta ti ln'falltidit l an- to un cltmli d, orlg!nt , quello espres sivi. Pissarro e la dolce libertà d'Invenzione e sveltez. una le vari e personalità crea - po è ralfr onta.bile Innanzi tut che noi Ma la lltrad·a dell'ob- della pittura bolognl!1e tradi - 8'rth c non ma}:carono dj,,ln1f- 7,a d'espressio ne del giovane tricl, anche un, Intero periodo to' a se stel!SOe al suo ambicn: biettiv it'à è anche un'altra . E zlonale, vJ si rl.trova 1:1n:\~11na– tter e ti.no all'ult q,o p«l'rctfà hf•· Manet doveva essere una novl- civile tra I PllJ vivi, e deter • le al clima eult urole dal quale lit Fattori non è Manet né tan- mento e l'eaper 1cnia d1 Moran• nel ftgur, sSf al! pMtJla co.lllflt· tà di çlomoro9\ sviluppi; ma ~~~:mtl degli ultimi cento elYlerge e al qual e callaboni. to meno Cézenne , tuttavia cl di, pen·hè ciascuno è figlio del tiva : m~ Maaet era Un ar1stp- per allora era soltanto motivo ,· . Non sarà certo il Longhl che sembr a ecceulvo chiamare quei suo temPU e rl((ette quan~o ha ~~at.~~o ~e~~~~t~~~"~r~~~rldi ~i !~~:~l~~r- dfet~!~~ 0 e ,~ ::;;. rf!' :d~~:r~e ~~~~~ac~~,:e~I: ~~~ ~~J:::!"r'~e~:stsd:ip~~e~et;f~ ~h?~101:i~.int~lt~t:,~:~~ 11 ~uc~: dc~ ~iel ~~n"a°ve~r:au~ 1 : ~le~~rt~ r~~ que1 • ri Qelln . Dopo tµtto ave- •~op~rta d1 Goya, del .Vene.zia• prefaZ!?ne di Roberto Longh1, perché mostrarono di non 'av- che , per vede.re l'Ott ocento !tu- un suo . timbro. Ed è questo ~rae ~~~ ~~~ a~:!~~;ae; e~ '~l: ~!•1•~~,~~~a~t:;~zfiao~~~~P~~~~ ~e e~~ure~a;~~':adi°~~o~t!et •ì'eer~[~~l~;i ~;::!! ~~dG~~ff 0 1l!tt ~:;:si:~!::a~e{i5°1\n!:ca 1 : :~erl::J:' quL~~ 0 e;m l~::;~(o a Roma ha ~:ii8ae, ::;:a 1 lll~~eaÌi':ri!n~;t~ ua~ ~~v~~l~~e a~~~n::~~r:,s~e~cs~!c!! . f~~; 1 ~r:1~~r.' 1 f~ e~sadf1 ~:~~: ~~1:or~iPn°:n \~~~~a~~~ 1~ 1 ~!~t::~ ~~~J.e ll~h;a;c~~ ob~ll~nsr:r~J~~ ~~f~~~u!~~I agufo":: li! rin laee~t ~~f~e~!n~: 11 ::~}~~e:Sd~ai~~t~~ ~~v~con~~ ts~~ni! ~~1:~seege~~ lit !t::11~. :: sfr~rr\~~~~~1,fce: d~II~dal Quattroc entisti ftorentlni. l\1ARCO VALSECCHI f~o:r~i~ftà ~~~adi~~d~~~"s?~;: ramcnlo, ventato un modo della luce e li(ìnpr eJslonlsmo ln Italia, e •Il ----------- ----- - - - tano), ma quello che è pro- no1~e~:maenc!~a 1 ~fi,c!: 1 ~r':e 1 ~ de~:e nt;;e:~:n~ 0 a~:lu~:::1: ~: ft~~~~ ri~od~f::n!f' ::à1~f/! L A M us 1 L A r;~ot~1~tà ~ ~~:: 1·:r~:c1~~ f:r:re~ ~l~~~o ~a qu:;::a ~::~!~a J~ 0 J!~~ :1~Pf~1ò :U~vJ3sa1i:nfit1Jiò GJtu~ r: v~~; 1 4!~!~~ 1 1:'s~~~ea1:1:1~::: ' H ------ -- • ~~ai~~rtu~~l~t~a 1~ 0 ~io~~:t·~ ~ Claude ~net aveva mandato 400 dipinti e con quella ptt!Lte. de deu, nostra cultura 'di fron -A I' I ,quali il colore si distende pre • fra I suol dodici dipinti, unJ sa severità ritenne d1 chiudere le a quell'alto momento arti • ' , r-ìoso e flnemcn~e Impas tato. veduta · del posto di Le Havre dras tica mente la lltrada alle speo fran cese. B1lanclo, PUi• poca 1sse IDIO ore A~la Galleria B1o1rbarou x presa dall a finestra del suo al- sfacciate rlbelhQnl anliacç~df! · troppo, neaattvo per noi e da ~ un'alt ra collettiva , molt o succo- loHIO VI s1 vedev a un intrico mjche ql quei gmvanl. Se ne e11soIl Longh1 sa trarre alcune sa e scelta con acume . Fra d1 albera ture di navi gli e un occupò persmo Napoleone Il I, lllumlna 7.loni che spieg ano cer- l'altro degne di rilie vo J~ no- ~~lbbf~~ori~ s~f:!~toM!~::r~~~ ~: r:~n:~~s1~:~ ~lsp:::; ,~o,c:~~: ~fr:'~~itt~al"ct!?,1,()~~6c~~:~~ no. . \ . ~~c~la(zi~e c~:ta:~~ii ~: ~ln~ev~n; !b~es~ ;i'::!g!io a d~hjh~irt ·r~~ ~1:t~~t~h:s~:u~f.'i~~e :;; 0 ~~1 tii :~~ tl~~:::! t~tese::'~~f,J:~i 1~,~~: La. mus, ca d,. f' 1 ~uµli~n Will iam3 fini&c~pe~ ~t/~~~~am~~~o~~>~"du:rfr~~ chiese ~ titolo, rl1pose: • Met• diJllone , chia malo appunto Sa· ne conclusioni nel senso di ne• conqui star e 1navverlltnmentf! o contur,qu e ~chi paesagg i di Carrà , (belli ~:i~, 'n;:re::~~~: g~ ~:!:~v; ,~: ~:iaf1uc:1!~~.~é~;:c~~1i~~~i ~Jcr~~~fri~r1:~~w;r~~~'!1se;~f!;iodnoo~:: per re,tare nella I memoria qua,le discreta i~~r:!~~t;,1e c:t:::t~ti dlst~~i 1 ~i f:t~~~io;~ :i.~:i~~ ~:r 0 c~·a!·iv!~t r · ii:1~!~1atà:i:~ ~~:ra~r;r~f:~t ll sr~p::!!fo:1~t:~1= s~ee,~a~!~: . e incon/Olld bile voce della mod erna Babe·,,, ;'a 0 ~~p~~~t~~aec~:e dt~~~:r:/ : 1 ~n~ Louis Leroy, prese lo spun to da rono, anche per non urtar e la rie.là a quell e scoperte !Licertn ' cu11iosoBoccloni, quasi ottocen • quel qua dro e da quel titolo Giuria utfi ciale, di ritirare i lo- sCgno di rlstrettc 1.1.acultura le; A NCHE J)er gli nr1h1i c'è J)re e 1010, tuttavia la mutica II tf!:11co, un CHmpigli piuttosto per de~lélere l'Intera esposiz lo- ro dipinti. Ma, Pis~arro, Cézan- e. ciò malg rado v?rrà ammette- \'ecehiezr.n e. \'ecchieu:a, dare i termini. Il ;r imo fascino mo!'!!o e acc~lorato, lllla s~P:ida ne e; 11 suo art \colo apparve ne, Monet, Jongkmd , Whlstler r~ il Longhl ~he IOttocento lta• Una ioria di prepur· del la\•oro è dato, difuni dal terracotta dt Marin o Mar1111. :~~s~:~~~~St~S~~!lt~~~I ~~m ie~: ~e~."rfu !ut:n~o~tafia~~~ d~a~! ì 1a1~ron~~c!d1~:nr: .r1~!°n d~:;~ gatorio, J~ .« 1quali!da età • contrapP.u~~o d1e ,i sta~'m:ce tato 'ta t~t~~= s::;~~· u~~et:~ : lo i giovani pittori ebbero Il espose, fra In costerna zione del 1.1nDovid neoclas'sico, nè un 1ier lllc~m, 11 iJll.11110. e. te· fin d::illinm o frn In sollecn1mo - eia contro I critici e l mercanti loro nome, e con esso. anz lchè galantu omini, il Déjeuner sur Delacroix romantico, nè un Mo• reno epilog? .per ahri. R~lph n_e delle terrib~li 11urole e. lll ciechi. (ciechi perchè non ap– coprlrsl di ridicolo , divennero l'l)erbe, dove apparivano due net che apri sse la via della mo- V11ughan W1llrnms ha compiuto rupo ,1n dei ~uonr, In loro dolcez- poggiano l'arte «conc reta» ) le celeb ri In tutt 9 Il momlo. glovanotll In abiti borghesl a dernità . Ma nell'assorta elabo- in qu!)~ti giorni 77 anni, ciò che za e profondità di prospettive divagazioni color istiche del gio. ' Tutt avia la fama e il benes- pranzo In un bosco con una razione di una tradi zione re- gli \·aie il titolo ·di decano dei ferrn11mc111e 1 ,Jucule e mutanti vane Baul, impegnato Indubbia• sere venn ero tard i,e per alcuni fio~ente raga zza nuda, mentre glo~al!! che non aveva spento muilciati inglct i ma che 8 'ntcom· 10 J 0 per una ierie di angoln1.io · men.te In una r icerca. anche se ~1u~!! 1 ; 0 a~i:~,: ~:oQ~~~fi"~~r~~~ ~~rt~1~;Ji:i~zfi°' q~~~;~n~rpei~~ }f'~ 1r; S:h 0 ~, r~~hli'n g~'!,er~i~::~ p11gna_.con ~li .attributi dell~ ni di .unn . "!edesima _vilione. ste~l~ e 1 senza approdo. anni difllclll , in cui lo scon. va, era chiaro, Il Concerto cani• P.i'i modesto, scpperp esprimer • \'Cteht~,n prh·1le1rnta, Re1ta, egli, Q_1~es1~ hhertu 1nt~rim:1011vn, che R BALDO l\lAl? USS I !orlo si ,mHcolava alla a:enero- JJestre di Tiziano, che allora a 51 e realizzarsi compiutamen te ben Vl\ 'O nella 1un arie co,ne lo 1 1111 d uno ha chmmolo arbitra· sa ce,parbletà di continuare la Parig i pa511ava come Gior gio- ~. sia pure con lndlrl z'l.i dlver• ha dlrnostrato con In 6. Sinfonia, ria nellu geloaia della propria loro opera a malarado delle av• ne. Ma quella freschezza di oli• si, ri5.pon.dere ai nuov i temi del- vero c1into di Nulor e, Ed intan• retorica, è il 1ior1110 di una poe· G l.J T T uso versioni. Sta di fatto che nel servazion e, quel colore arioso, 1a loro vita .contemporanea. Ba. 10, dal auo operoso ritiro del 1ic:1 compartecii iu:r.ion~ di una 1876, a un'asta presso l'Hotel quella vita immediata, quel di• ~terà fare li nome del Plccio, Surrey, JIUÒ an iiìle.re ul diffon- ~chieneu :u romantica di tuuo derai calmo e aicuro della sua l'artiu n. } S j t- -~- --------------- - --- ----- - Jmusic:a anche in luoghi dove La fornm1.ione di V1111gban Wil- a eco 0 ROMA P I ,4 Rl Gl 11,•e,•a atenlalo a lungo ad aprirti liuma è slnln lentll e raecoha. Mn ...tJ. la via. Si badi da noi nd esem11io. Sancta Civirn,, è del '25-'26 Alla ga lleria del Seco lo si Al. '31 ri, nle il saggi~ di Pan: c1undo il com 1 101i1ore u ·eva gi~ è apert a una,. fmportante m o– nutn (« Rauegna M1111cale ,),. d1 ben 1ernim1to i 811 oi atrumenli str a della ultim a produ :r.lone nelle gouaches di 1 amburi o rr'eo ;ramburl: 11 Claud e•11 (Ga lleria dell'Obelisc o) SI ~ c1perta li Uoma, ull11 sallerfo dell'Ob cliJ co, m,c, 111 0Jlrt1 rii 23 go1wd1e.11 1/i Or/eu 'famb11ri, lttlle is11ir11e fil Jun .~oggior1111 1mrisi110.l,.u mo11rn it ,ww 11rese111m 1cou 11rro 1Critw ,lelfo ~cridnrt e critico rl'nrte /rn11cf'.HJ. M11rrPf S111,rr1se il r1uale, /rn f'11llrn, di f/11,tl t! opere ,li Tamburi lu, ,/,.110: • 1'm11b11ri 1irri1m 11 1forfl ui 1011i rlt!lle J11e go1111· r!.eJ. 1111rlla tacc1 11te i: Jlllrlicolare 11ib-rc,:irme cht! cnrntlerj::n /e 11wggiori q11alitù 1l,I a,10 ,li,flJmo. l 111rcr.chie ,l,ll e gmwcl1e1 che egli assi we~e11111 co c1i111ii;co110 cosi, 11e1 lt, com1m~i:io11c, fo 1ugseAfi()ll6, lt, 11111e,trù1 ,lrf /u (ll'flnclfotu, romt 1mrr 11rr fu 1fe11$iJIÌ. lo $J1lcmlo re P il 11i11oco e il /1uci11() riel rolare. i ri1u/111i 11iii i11rr e.01111i e piri felici ,li 11110 11rtiMu coJi 11/tnm 61/Ul stimflli 11111/11 11 /'r,rigi che Il Uvm11, 1:ertO nno dei pii1 in1elligenti ed stili1tiri e 111ldalo le sue finte· del pitt or e Renato G uttu so. estimatori apparsi sul auo conto cedcn1.e sentimentali. Si intende DI qu es ti es po sizio ne per so-– all'eue ro. Di ~ontro fi~o 11I'39 fa ~un carolleris tica icritlura per nate de l_d isc usso pittore ro– fra. tlnl fl ,rnus1ca fore1t1er~ eae- cosi dire in profondità con le mano , Cl Interesser em o n el ~1111. BJl,Augu.aleo. ~PJJ?' al· melodie per lnrghe ditpo~h:ioni prossimo nu mero. I Adriano, nou figuro d1 1111 che In tli accordi, il duplice umore per i - - - - - - fondo11 Symvho11r, (nel '23 e _ne\ mu!iciu i dei Tttdor e per il è \'isla urnzu !err ore di rrolli, le 1 ~j~ ~~et:':Jut~al 1 :,4 ad oag, ~• fold ore briturmh ·o, il modo di il c·a,·nllo liiunco campcu ia 111 • 0 re a 1111 .a rr me,ccre i C'Orj e l'orche11r11 in ogni ultra immagine dclln 10\'nt· l)rean ; 1. 1 Tqi;e~la, la Fn~ilf,$I". -' 11 una unica nrnteria sonoro, tlocile 1111111t profezia è wobab ilmentc ~ 7'. 11 ' 1 d n h~, la 6. S 111 /.onia e 11Uo sua eenailiiliti ,!elle 1iro1pet- l'lnfnn:tin del mu~iciatu che riaf· m 1 ~1• onie~!c~ icont m u~u ti\'f! remote, al 19nso dellu !on- fiora 11 1 di lii di ogni prer nffotil· Jcce ~n~ . e i:tiont 1 1 ir~tlll, . ~ t1mnnzll nel tempo e nello spiu:io. liamo cli Willi:11111> (egli e figlio )o~p 1 • • ripa, 11)~e f 1 e '. crit•~.• E sono a111iun10 lfllCoto dominio di un J11t'1oree nuth•o della cum· .,n tanmci rons, e; 11 j;o il ~• 11 e !Ìt ureua di se che egli ora met- !)llgna di Glimesters hire dO \'tl è 1 ~iporluntel' ll\'Oro. ,1 es';; 5 1111 '(;°." te 11U:. ,tregua, nell'oratorio, di lo i•h't 1 or.tica calledroÌe ,:otica \' 1 .nexi-.a: oratorio flCla ,. 111msun antica reuhà fa111aalit11 ingle~e). 1\l 11 se tu\la l'opera mia,. e mon le. Una \'Oha 1111cor:i, <111uli ,corr e al suo termin e co,.ì unilo Fncciumo pure In parte alla che siano le vaghn r.e e le 1i11· uili~tirame nte con <iuell: 1 ~JJerie al,ile 11ropa11rnd11 che gl'ingle~i goluritÌl dell'opera, il suo 1•otere di ~liorcinre fi 1 nale dc.ll; i melodia h11nno1voho dalla guerra lic1ui· si f!aercita dnlln intimi là coi suoi del tl'nore e le J iuoh ·enli n·rmo· ù,an1,lo il lo.ro· com11le1!0 d'infe• fo11. :ismi che \'Ì ha e1preuo lo nic dell'Am en, !en.cuche OOJ)pure r 1or11à. muucale, e lem11mo Jmr urllsla. il Sanctus iu(rung11Ja 1ua orbita t~nto . anche di quel ~erto , s11i· Lu lo\•olou:a del grigio 1 re1cel· di con1e111plazione, ciò (I il frul• rito dt apalin del pubbl ico d oggi Ili 11:aVauglmn Will ianu, J'as· 10 della mirnrn di realt à interiore nell'a ccogliere I luvori n lui 1co· lif!nu df!Jln \'iolenza e del terro - 11cqui1t11lae mntur11:1 dn ,,u~lla no1ciuti, ma resla aempre huon rf! fisico, 111 solleti tud ine II scio· prima di sogno. 1,ioco pu la f;11JlUCità di eJpun· gliere l'11pos1rofe ioli:t ira del Per co1ue gn11r1 11 , a riferim enli 11.'one di queat ar~e che nulln In ,•~~gente in una coralilà 11eno· lelctruri. <1ue1tn ,;;ingoiare Apoca· 1er afferurnu l.d1 forr.n e ncan· mfita la e. 1ercn1111enh: atmode• liu e in ,ordi na, u11erta 1 u umidi rhe per com1111stnre le non to~,· rico, pou ono p11che~uonare s1r11· cieli opal ini, è n'mico, insieme di i!eg'.1e111emente alla flropn a niere ull11 iconografio religioia Bnnyan e di Whilnrnn e nemi ca 1 ch 1e11c1.z1t, tli un pubhlir.o it:alhmo. Mn umi di Pater così tome diiosni ultro 11 te&todi Sanctn C i1 1 it11J. orn• ~·upre frn l'nscoha1ore e la mu· l)iÌI 1110,lerno e minu:tiuato etto– Iorio Jler hnrhono , lf!nore (do· ~ic11 lo ~r,rupolo del contruffullo, lismo. Per coglierne ,)a verità menir.it ri11,r1th·1111<'nle Gino m1 i ,'in~inun il fre11<lo1li!"rlmi• direltn non 1i 11uò il'lw~ce che G1ub11rri11i e Antonio Pirluo, dl notore di un cUeuo c11lto ln10, lii inai~tere 311ll11 111 11 nmorosu e 19 • lu:I 1l11~l1ro ''.ocole, ipecie !I Cn· un urtifi,!o Hteriore. Una \•i,· lituria 1thiettcn11: 1"•,fo!"la per shardn, ,) roq .e orr !u•stra! e trio: tul~ .es~e.rren~:1,lle1er111inac111ea1_u rui finiate per co1111ui1tnne tfi ll\... I~ dall Apornlusf! d1 S. G10\'annr . rel1g1os1ta t't11 J 11111tagliu il pnrl.J• , ertitumentc o con111,11iue per F,. 1iì li•. 1tel .111 e _In r~11rnten:1· colore primi th•is~uo - priudth i• r~oture nella me.moria qu■lf! z1one dei ~er 3 ettl e ord11rn111 ~e· •rno r:ome ~,·l11ettc1.1.u - t•he 1lrsrre111.. J inconfo ndibile vdce contlo il r111!111 di 1'.ur1 i,oi;,gellHl Pnurrnin rico11ol,he 11ll'utor". Se nella mo,ler 1111 Dal;cle. ''- --- --------------- ---------_;c ra111re1e11h1zione d1 cui e. 1e111· la rovlnu della 1r11.udcOabilonìa Ei\llLIA ZA1'."B1lT 1

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