Fiera Letteraria - Anno III - n. 23 - 13 giugno 1948

LA FIERA LETTERARI,\ Pagina 5 DODECAFONIA E MUSICA Si 1,uò con ..idcrare la dodecafonia J>ura romc un·arle a sè c.hc non ,a confu,,a ni· data f.Cr nmt-ica. mc111rc. ripe10 che il 1,i ..1ema dod~n(onico nuò essere usalo dal punto di viHa 11111~i– f"ale C"011gr:ando efficacia. t<Cmprc d1e \Cn(l.a con~idcra10 romc u11:1dello po~– •ibili1a < •1>rc"hc tiella musica e ~ in– FeriM:3 ndl"o1><Ta 111u"-icale come 1111 elemento relati,o alla musica ,,te&•a ed ar=:li altri multiformi a•pctti del lin– p:uae;p:io mu"-icalc. L'a,,~e,tza di 6Cn~o tonalo che carat1eri1.i...1il ~i... 1em.:i dode– cafonico, l>Cr ~mpio, 1mò scn•ire a creare zone ti.i Slruordin .. ,ria efficacia nell'in~icme art'l1itettonico di ,,n'ope. r:1 mucicalt·: :1110 t,IC..~"6 modo con l'Ui ro~•ono alternnrt-i un Jleriodo esccn– zialmentc ritmico ad ahro cs..e111.ial– me111e melodico. 1111 pt!rio lo ,•h·aci<-si– rno atl altro calmo. or.pure i suoni allo f).lll~C. CCC,., IL PREMIO "LE GRAZIE,, mai e~li ,pende 1:1arola a menzogna, 6 tem:iz.ione nell'eterno. La tiU:1 pratica mai &e ne fa diNiJ)alorc nella pompa e'èJ incamminala verao l'archh•io. Lo della conclisct.-ndenza, o io un:i vana entitù corporen, il sangue, ali affetti, oratoria. il fer_!S1111eno fi&.ico e slorico in ge1ll.'re, ALLOCUZION[ allo SPUMANT[ Disòegna le cortine fumoacne dello non sono, per lei, come per taluni fi. attcggi:imento. E' 6è &teS&O,e unica- losofi, &e non il làbile 6CJi:n0, d'un mente 6e stcuo. A vohe un gradc-.•ole momen1n11eo e11uilibrio: della cupidii;ia stupore a chi Je9go, come un réfolo da e della disperazione d'ogni vita, Dietro rcmola ,,,.,e ntlla ,alle: il rncconto ~i qucs1a efimera J).')ncru:a, l'Angelo della snoda nell'imJN"(n>edu10, il tem:1, già Morie ci .:illende: non è esclu&0 che obietth•a10, si trasfigura in una varia- quC6t'aog_clo ci dia,•eli, almeno per un zione gnòruita; o il molivo &i &lempe- nllimo. come in un abbaglio. le ~m– ra, a volte, in una ton:1li1à dolcemen. bian_i:e e.bo noi abbiamo amalo in un 1c beffarda. qua;;j di « r:aillerie ». qua. giorno lerreno: noi aia.mo, comunque, si sempre gnrb:11a mo1i,·ata clal patire: toulla ,i;;,l,bin della terra. ~ua l'<: dCl-linala non così nere o vittorioaa come in Ca- P'!'edh ». In un silfauo rnot!\'o eonflui– tullo. Egli suol \'er&are nelle brc-.•i se-j econo a contnrninazionc drammatica 1o qucnze Joll'idillio o nella lucidilù più I iiJYiritodi ,:.cnlilo sornmi"-SiOnedella don • incisa e più dura dell'epiel'amma il na all'amorn (e aTPuomo che lo incar– suo senso, o superstite o pré&ago, del-: n:i) con lo 1piri10 che ci rende tutti l';imore, e della cittndina "entur:i. Ma obbcdienli alla )ontan.a chiamata della la dimensione e la qualità ep1gramma- etrrni1it. Quet.io Ad:imo·Tiuinatos rivuo. tica gli 6Cn·ono, come agli alcn 3 ndrini. le in lci la 11uaEva. L'id'e::adel.La mor. a un estremo ricu1>ero del sentimento. le, e della fusa 1erre6tre verso la morte I a \111.$(1 paùlicl,(' lo awicina agli è preiien10, ~dente, nella poe:.ia dcl– :1n1ichì fiori d1'1la Cre(:in, quali n,.. ha la Guidacci: il venlo non ristà dallo raccolto nella aua et corona » .Meleatro !1pirare. dal 1olle,•are b rena verso il di Cùdara, quali ce ne hanno traman. 11110 nulla. Il memento memento bibli· dato o serbalo nelle loro n111ologie i co è &Crillo a lcuerc di Cuoco 1ulla por– più tardi erbori11i: il Cophalns, il Pa- 1a dc) nulln: « Memenlo. quia puh•i!, nudo. Polemone il PeriegC1a ai 611rebbe es ». Certo ella ha frequentato t;li in– da10 :ifTanno per 1u11e 1crre, a tercare glt&i e ali anglo.sassoni in genere: e a 1ro,•are lo introvabili « inscrizfo- non ci è pOMihile dire orn a qunle, ni » del suo "olume. Il dod~cC!1imoli- rl'ei lor(', ~1,iriti più )Y'n~osi. ha polulo bro dell'Antologia Pala1ina lo acco- J>.:lrlicolnrmcnlo actos1ani. I metri lun· glierebbe, apòcrifo novccentesco, nella ghi del vcr"o sono da lei u..-.atipiù apcs,– raccohn di Stratone di Sardi. Penna so: 08Cillnno. tnlvoh3, .intorno al dia– partccipa, di antichi mornenli, la signi- metro clc~iaco, ,;e pur non ,•i inciJorm ficazione elcmentaro cd esplicita il ni. ad arte. EJla ,•alica il difficile pante tido contorno. Incurnnte dei pr~eden- d~ poeaia e noj 1o valichiamo dietro ti, esli ignora, per coaì dire, i b:iroe- :1 lei, e ci ìncnmminiamo verso i per– chi e i romantici: i 1one11i di Miche. h1rbnn1i misteri dell'aldilà: nella ,pc• langelo e i shake,pearian.i. o quelli ve,. ronza, 1111 lnntino ambisua. un 1an1ino neziani e parecchio pednnte1ebi del in-h'Crento di ::averli a raggiungere un Platen: il neopla1011i.smo di Georgo. giorno: mn il più t:irdi possibile. Se b !lot.h,-:afonia ha porl3to ad una conclu,.i\3 apt'rtura dcll'oriuonlc dello 1>0,....ibilit&nella tecnica mu,irulc. è n~~ario J>erahr 0 o-~cn·.:are che tait· r:l.f!f!iuniimi:r;lo Jcll'e•lrcmo limite ar– uu:inico - mc!o,lico p10 di\•cntar(' 1111 fotto slçrilc, dal JH111to lii vi,hl um~i· cale. c111olor:1 lo si \'01?li:1i,ol~rc e far– ne un ~i.. lcma a ~\!. rinnnciando o~~ia a 1ut1i i rnJ)pOrti L 1 i rclati\•il:I coi, i 1,rttedcnti ICcnici da c-ui n::i~cc lo~i•··•· n1cn1e •• i 1>110 nolare infoui eh• lo ,111· to di libe:-1à. mo1t 0 1,imile all':in:1rd1i:1. cui ci porta l'adozio11c inte~r:ilc di <(UC· .tolO tii~tcma, 1>11Ò (farci fol'ilrnr-nte 1111 rf. ft1to ~nor 0 non di•-hnilc ~al pro lotto di un tipo (JUaki:1•i di analrabcti,mo m1Hiralc. Si <lc"e i11\Cl'C, a mio ll:irere, cono.i– tlernre 1 :i do lecafonia 11011 rome fuw 11 fil" i,le-<~ a.ma romc unri d'clle J)O,,.~il,i);1:'1 1crnicho di cui servirsi nel tlrire ,,i1a nltn 1111000 id-ea (im(}'licito: nuo,•11 ror– m:1. nuo,:1 r(•~ola}. 1 Quella lihcrtù a~o– lùtn. melodica e annonica. può , cnir raniunt:1 cioè come una po,,..ibili1à ~ •lrttna. the :le,·e però -emprc m::intcn{"– rc un ter10 rapporto c<>n auellc rt"b– zioni ,-onore che noi scnliamo come una ceronda na1nrn. pe--chè non 80110 :dtro che uno ni\uppo «lei 11iù i-tintiw, geuito mn!1icale. n" cohc :.ullo co~ della mu,.ic.i. ma J,O• l'O dotate di mucicalilà i•tinti,•3 natu– rale. Tali 1 )C('..,onc, n ·ll'a~cohorc l'e:ot"– i·uzione di una di quc-tc 1nrliture. ri– , i,ono o rilna•.:ino ju C..-..."-'l il J)rOcCb•O 1·-0~lrullivo o la formula 11101e111.:i1ica ri– ccrc:itis~ima che li ha eut11s i:1s.mati :i lla lc1111rn e non sono d.it> 111rh:11i dall'as. ..cnza di unn logica e•1:rc,-ionc min,icnlc, oè dalla monotonia armonica provocata 1bll'assolu1a 111anca111.a di rapporti to– nali. i pOlrtbhe affcrmaro. J>CrJY.lra– do:,,50. che il piì1 raffinolo & puro 1le– e:u~ta1ore della dod«afonia pot<'ebbc bcni-•imo e-...""Cre ,.ordo, oppure do. , rcbbe ;n·ere l'an·enlura tli nascere 1>ri,o di mu:oic:1li1ai•1inti,•a cl inohrci 1lj l>Olcr vivere fin dalla na5ci111in am– hicrlle doH: e!iMC-!..-ecome una s 1,ecie ò'i « ,·cto di,•ino » nd u lire ,,. provo. ,·m·e un qualsiasi seguito naturale di ,uoui che non ri~fMJntl:ino al dogma do lecafonic<>. Concluden,lo. il mu~it'.i•la , non può c:-on-idcrnrc le formule docleeafonich,. Sp non dal 1mnto di vi~ta della musiea e nel ciclo dclL1 e,•oluzione tecnica musicale. che 6Ì svilu1>1•anei 1cmpi iu forma ciclicn, con fo1ale ritmo :iller. ualo di primili\•ifmo o di ~nsperala raffin.atc-.eza. Fernando PREVITALI MOSTRENAPOLETANE • r .. < :~: 1 ;,c :r~t~:~~ 0 1~~ ~~:d~ ~ic::;t bra,•3 zavorrare ciò che, ,econdo ogni g, mif.ul. r. i:;_ G:addi, :-.1anoLuzl, t:ugenlo 1•iù rnsione\•ole attesa, :1vrebbe do,·uto ll o nt.ilc. Piero s~nll. . ele"a("tii. Negli anni, orm:ii lontani, che 11 .aloneno del J>C5Ci rc,y,i,al riitonntc <,r. "idoro j primi conali dcll'a\•iazione, 11i :~:~;; 1 _h:,.;;~~toc;iu;:~=to~c~~~ 1 :'~!!:::-;; potè leggere 6u certe rasce murali: S1nllro Penna, :\hrghcrita Cu[d:accl.Cenllll SI- u Dclegraugo ,,olerù? ». E' quc:-staIn do– gnorc e glornalidl hanno partecipatoalla cek. nmnda che ogni più trc1lido cuore tlj ~:~:::\! 11 ~:;,~·/~~~~:ahc:~ 1 ~ ;~: 1~ 10 ~:\c~:~ rivolte :dl'apr.irc un libro dovo siano IKIClic:a fr:a•crmtà,doPO <li che I con-cnull han- allineati dei ,•ersi: « Delagrange vok" no prew ~to alle tJl(ns.c. C. E. G:adda.aalu- rù? ». ::=~~:a;:eme;:t~i:;i::~~ ~:e c~;~ 0 •d!~ .\hri volerà l)Cf lui, o,,idcntemcTile, fl cum quo a Jarcbbc anenuta a fine 1.1t.,-0Ja nella peggiore delle .iJ)OICfli. Il raro fio– "percM I brindi•! ~ Momuo ,uoto non $.On0 re dell'e\Cnto na~e da una molteplici. di pr:lmm:atica,ncJ.nchcnel mondo della poc_ tù Òj 1en1a1i,•i e da un rirmovartii di :\:a,~~•n:u:i:r~~i~rt::1r~,:~/u;n: =~ 11~ pro,e, come la un.icitD purn d"un cri- M,ma l.ulu Spui:anl. Bcbc •· en.ri, Ciu!M:ppcstallo da ... più v:i•ta prClenza dclb aua ~ofui, ,\delia Xoferi. lima :\!mh-cz~I ck' Me- m.11eri.:i, nella memoria delle rocce. ~~.' ;:::~a~ f~ 1~:!~~,. 1:~t'~:ld!•:,~ Ogni conato J>Oetieo è atto ahrcunnlo ron, Pcr.110:-.c,tl, il :\l~quà dc \111111.r,o,,a, nobile di quello con cui 6i ragS,iuuge Sergio 11:aldl.C:arlo Ca.ssola,Paolo Cna!Una In reaha effeuunle della J>Oetiu. Certo e Slgnot.i, Glu.ocppc 7...:unbon!, ,\drbna Plncher. In tolalilù dei con(Jli può riuscire lcg· ~ln~n~v°°~:a;~~l~~~;n~~l~~~:,~ne~~:~j gcrrucntc ingombrante nelle officine del- Vcnanzi,Rodolfofieri!. Arnaldo Scierl, 1-·r.moo l'antologi6mO. Si richicd'n comunque che ,\rluro Catania. Alcsundro Puronchi, Tanino chi adi.sce la gara, abbia, allo slartint;. C~~u~~u~~~:; èf.~~a~~~ dapr!t:i::i 6 11 i meui .indispensabili per con-ere: nel b~1c "11ttchche qui sotlO riportiamo, 1c,·6 raco di unn c01"83 di rnalli. nd e.,.em– lnd1 11 c.iliu In onore- dd ,im:cntl. pio, si desiderano almeno quattro i.:im- l'a~iO::,d~\r~:~~:a Scc,:ril!:,~'7: 1 \c~:da;:! be 11crogni ca,•nllo. 1cmPO In mcuo le due blulc ricua.11: e ornun.i La folla dei concorrCnli alle « Gra· d'e»c conlcncu rcalmcnlcun u.wino dtl Oc_ zie » non àiedc io 01ni momento la :: 1~ 1 1 : 11 :: 1 ~!/~cc:t~=:~ 1 ~• 1 :~:! 1 i!ia~ ro,a di sa!)t.T padroneggiare lo 6tru- mcncc ,pcndlblll. :-.cl tn.mcstiò delle M:uio!c 111e:11tale <lell'idiomn, e men eho meno I c:allclrlcolml 11 1occ.:uono In tull, le combl- il celato strmnc111ale della immat;ine. nuionl matematiche. Quunto a.I verso, lutti 5nnno che le Ira. L 't'llprc••ivitÌl dle1la nm~icn è incvita· bilmenlC lci;:ata. fin dalle orii:ini. a cerli r:i.r.porti e.onori che. rprnlunque po~sa ct-.Crl' In 1'f)ieg:izione acustita e p•icoloaiu della loro gme,..i. ~no 1M::r– rcoi1i fla noi romc nll (lato ,t; ""lur:i. Qualunnue t,•ilur-Po e ma,.'lri deform •– 'lione ,li t,,Jj r:iuporti. im111:f"::i un <"ife· rimenlo :1tf rai. ahrimcn1i i- pri\•o di &ianificato mu~icale. La m11~ir:1 infolli può eo.M"imer-i •olo p1r1nuln •1:illa ru'H'Tnalr ~--n~il,ili1i1dei:::li cueri urnnni. ~·intende ('()n~i11eratn i11 un dclrrmina– to ambiente e in un 1lc1cnni11nlo mo. mr,110 •loriro Allo galleria ''Florida'' Ji è- prcsen• ato in questi gi<Jmj 1>er fo 11rima volta "' çiudi:io clej cri1icj e ,le! 1mbblico un gio1:a11e, Cc111111ro IJorrelli_ del qua– le è eia segnalare immn:i lullo la coe– renza del monrfo 110e1ico e il /clic,. e– quilibrio ,l'uno pit111ra l1m1a11C1 COJÌ dal– fe i,1-tiitie della oleegr(l/ia come dagli abbagli d'1111amoda c/1e rie11lra più l0- 1,e11te nella Maria del cloc11me11to, piul- 1os10 che in ima compi1,1e~, arlistica. Ciacchè Ji w che <111i a Nnpoli, per lo sleJ$0 paemggio e per 01.1t.-i e contigen– ri motivi non che di Jtoria, di coJ/un1e, la con<li::ione ciel pillare è 11iu110J10 ,fi//icile: e. Jalvomlo 11aturnlmerue qual– che debil(1 cccezio11e, 1101remmo cla.ssi/i– care groJ.so modo gli arlisti in dne $Chicre: quelli che cmcora si di1e1tano .~ullc es1rem',. c.sasp<-razioni 1/elfo e,arlo– liua illu.slrala. q11elli clic vole11dovi ,;. /11ggire trooo110 più immecliaro ( e ro- 1-er11e gr0.s.so[ a,io) co11/or10 negli echi di certo anna,cq11a10 e relorico espressioni– ~mo o astra11ismo o altro 1,0110 di 1,ec– chie a1.'fmg11ard'ie, e ve111~1ipalti:zi che ,orgono C1lle Jp<1l. fe del/ti 1,-ecchia U11iversi11i, dove il sole. ,,11a,1clo tocca 1111 ogge//o, Jcopre la .. ~ /n1111ra 1/el 1em1>0, dove gli stucclai sem. bra110 ,,ofoero~i e nobili le dora111re mi– che .s,...~0110 .~olo scurite, e gli Jleui 1•01 - tj Jll1re die csprimrmn rma umaniuì 1,iù rc,ccolta e parita. Borrelli ha sen1i10 il /aJCino di q11eJt'a1molfera. se n'è 1111- rrito ~r onni, ., ogni Jflll tela ne ripele ogsi i richi"mi e le .cu11eJlioni Jen::;n t1ttrtwia mai cadere nella leuerawra o. come il rema fnrf'bbe p<-ruare. nel ere. p1ucolariw10. l s11oi i111erni di chiese. i suoi pezzi di t.icnli, i .suoi portali, cerri rirmui. vi1J011Q1111ti in vir1ù tP111111 1rru/il(l1r11:ionc lirie-0 cui 1 0 J/esJo colo– re obbecli.sce. 11ie,:ancl0Ji a 1111 sentimen. 10 di .scarna elf'gin. 1repicliHimo e pu– dico. cl,e si ri$fJl11e e si 1m11tuali=:.a in ceni acc0r1l; smor:a1i .. in una OOfM fllm?.sff'ra cli SOJPIO. Qui è il me,lio tfdl arte di Ce1111nro Borrf'lli: porrem. mo anche dire il limite. forse, ma Ji $11 che O/mi artiJln ha "" .cuo mqndo e la insi.slen::.a di cerli ioni è la fC.1"limoninn– =<1 più Ji•tcera rl'una fedeluì al propri'> islinto, E r(a!,mnd,. Borrelli è cosi gio. l.'C11eche è impo.s,.cibife rischiare 01mi 1m1icipazio,1e: e il cri•icn 11011 1,n allrr) compito cl1e <1uelln di M1liuare in lni corpresa d'u11a drcli11ar,1,, e ahimè no~ 1roppo 1>im Jtnl(inne. 11no (Chie110 tem– peramento cli pii/ore e un'autenticn ,ia_ l11ra dlnr1is1a, 1 _.!~~-rte\•cr:~\a in;:~:::!~~c c 1: O 1 ~:m~ t!~c•:;:~ dizion:ili misure ai ,sono oggimai 11tem– men1o ,! uufel'I :alle•Giubbe Ra.e•. do,~ 11cr:ite e dissolte in una difformità di I ~litnori l'!nl, propricbri e gerenti del cclc• più libere clausole, che, ,•nnno .•. dal ~r:~~!ii •~o':i~°n:it::::::t'd/ t i;r;:t::! monosillabo, alla bella gchidionata di akool. U eillnbe con riprNa di rigo. Abballu· For~ un riscontro pcn&abile in certo Con voi Iuli.i levo ora il calice in ono– Rimbaud, idillico, folografico e paleti- re di l\larahcrita Guidacci ,. di Sandro co. Penna: o in nomo della i;:i,ria li pro· li i cancelli .111rofici,ripudiala la rima, o b meceanicilà de' ,uoi ritorni olr blig.:i1i, il giard\no è ,iato !nvaso da una folla. Una moh-i1udi11edi volente. rosi, nd alcuno dei quali ,embra sol– tanlo difellare lo apirito ... della eC'\·c– ritù critica: aulocrilica. Margherita Guidncci ,embra ri,·olger. 1 clamo ,•incitori ex.acq11o del premio ai, con la sua lirica. a una zona del 1• Le Gr:izio » per l'anno 1948. f.,'a,"·o• Mondo ovo il untimento e il ,el'lrllO I cato Arnaldo Se,•eri. lesnle delle Cra– corporeo \'CRfì3:no&up(lra1i dalla pura 1:ie e dello Mtl5C, è incaricato di por– indetcnninazione dell'euerc: ella è af-1 11:ereni due vincitori ~li assegni ri&pcl• ferrala già dalle mani implacabili dello j tivi. di lire S0.000 cadauno. li premio dlj i1oesia • Le Grazie• è stato i1,ti1uito in Fircn:r.e nello 1cor&0 ~ennaio da alcune gentili per,one che de~iderano mantenere l'incognito: lmn· no Aignorilmc111cofferto il loro conlri• buio JlCr ln 1>inntatura e l'innffi.amcnto dei lauri, imponendoci, per quanto è dei lor nomi, il vincolo delle labbra .:ucite. Ri11pctt:indone il mònito, cbiu. dbmo nel cuore le parole di gralitudi– ne che b n('lstrn lingu:1 vorrebbe pro· nunz.iare e non può. Alla ipocrilic:1 di molti coneorrenli ha dovuto dunque ao&tituir,i la funzio- infinito, conscia di unn ineluttabile lii• Carlo Emlllo GADDA F...i1\•1nnonella nntura umronn alcuni ~,ali d'1ni1110 -let"rminnti: dolort', nmo· r". ii:ioh ,1t1bbio ecc-.. rhr •"nO f"OlllC rlei ,.,ni•-iUi allr.n~ i mi:1li 11il'nl>– •tro 1'~1r1ioneo. che uuò o•il111JMr"i t' ....... :,.,.(' r,.... a ..,.,. .. inn.-~eo 1,. pii, -f. fìnnt(' erada,-ioni. Talora, appunto l'ai-– te ri"""<"<' :ul :i~cum"re 1111 a,retto tr,1- ...,,r,.1(' 1.-ro•r,-,.,11""1-t •la (ror ~rm)i,ra.-(' ·hr ,-oc,, ..hbin 1,erd\,to r,n:i)~in•i r:>flJ'"'"'" r<"n lro natura, Tn m,,.~10 rr1~t'lcj 11,rh di Arlr lf fl~lrtilta "&. :1rlf' "11r:> UHI 11,1 .. drfini1ione r.,0.-1n "0trlP'"" in e(' 1111 rifr– rin-l'"'"' 11,.,, .. 11• .. r•c ,.}-,. •i e nrimc :it· tra•'('f"IO ,1n ,liccorco tJiÙ ('Qn•une. Per rro.stra /ort1111a, CN1111ro Borrelli 1mr gioi•ani.uimo e agli esordi della .1'fltl vita artiMica. co,51j1ui.ice 1m11 delle ecce. ::ioni 11; cui ,,i dice1.'f1.e la .ma pitt11m .,empre sorre/In eia 11;.-1n i111ima ispim– ::iorre rag[[iimge, cmchc per l'aggra::.i,1/•1 1101,ìfà della tttnica, n,u/lmi 1--ernmen1e 11ntevoli. Bnrrelli viv,. in un anlicO quartiere di Napoli tra i pi,l nutriti d; d0ria. in 'l'"~ll'intrico cli l/rade Jlreue Michele PRISCO Ben ahrn coc11è il tipO di « a•tr:11- 10.,. rh" ..; 011i~n,. ,.,.,...,1'11nr,lic11:inf!e inl"Vnlr ,.,rl e.1f"l1,~ira,Jc-l •i~tema d,..d'<-– e:ifonko Jr,tcndo con a•1t"~l:1('C!'l'l"'f'C..•io- ========================; A cin<1ue giudici o eommiu:irii è sta• to deman:foto ,il carico, onort'\'OBnimo, della lcllura e del discrimine dei poe– lici el:1borali, Quc11to discrimine ha :1- ,•1110 una Jl'l"imafose che d'irò agevole e concorde, e un'nhrn meno a~cvolo: o meno concorde. La prima non lrn ri· chie~to che 11imcllcS&c mano •.. ai lumi generali dell'estetica (se un3 e11etica 1mò illu111in:1re le nostr,. menti) o :ai 1ingoli candelicrj delle particobri o muhiformi poetiche. La E.CCondn, ,,o– lendo 11rocedcre ammodo, avrebbe ri– chic•to ... il concilio di Coslanlinopoli: ncll'impouibili1à di convoc:1rlo, .i giu– dici hanno riAoho statisticamente il pro· blcnm, permcllendo alla lancetta de1la bilanci:. eta1i,1ic3 di rngg.iungere la 1ua posizione d'i riposo. E il riJ)OSO è fì. n.ilmentc arrh,ato. Presentazione di Giamberto Vanni Fa s.empre piacere di poter 11rorn,ru:ia• re per la prima volra il nome e/i un ur– tilta. Joprouuuo qum1rlo si è ben certi c:-he r1011.sarà l'ul,ima. Fra tanti <Vrampicame111i ~J e.spio- Un concorEiO di poesia è, in certo ::a~:~:,-:;:'/,:i,1ee t~:mtsio':!a:~ 11 ~,a ~=~ :,~•u:,01~~ 1 0col! 0 l:~oe:r t):g::/~~~I ec;~~ scendo da 1111 sentimellto più .~,reno nostro, i cinque cervelli rice,•enti ban– della e:ira. ,la ,n,o spirito di fre.sca a· no ,·ig ,·ia caplalo le comunicazioni di ne dei giudici: e.ui hanno dovuto ri- pudiare. !Jnistare. E' o,•,•io. E nel loro scrupolo e nella loro antoscin, nella lo– ro eete di g.iustizì11, sono J>ervenuli a ritenere a1Te1tj da innegabile J:li&posi– zionc poctica una cinquantina di aulo– ri (salvo abbaglio, &'intende), ai quali porgonb il lor ,razie per aver tenuto la gara. e le più cordiali relìci1azioni 11era\·erla c06Ì depumentc 1e111a1a. Ri. ttlringendoAi uhcriormcntc il cerchio 11 una vcnticinquina di nomi, le prime a,•visngli,,. di una pouibile discr<:panzn dc' giudizii ai sono ruc manife!IC. Si con,ennc di eilare ad onore i nomr"di C:irm~lo l\lcle, di Marin Luisa Sp.izia– ni, di Allwrto C·wcrni 11! Fra"f'O Ar· turo Catònia. di Umberto Dellintnni, d'i Francesco Arcan,eli. di Giacinto Sp.:ignoletti, di Gianninn Angioleni, di \rddio Baldhni. di Dnnle CiamJ)ieri di l\foreberita Guidacci, di Sandro Penna, di Quinto Marlini, .• ne {:mr,lic:-n7ionc inlf',:r:1lc- 1"<1 e•dt1"i,·:1) unn Atilc nel nn:tle, non ,ohnnlo il •i· Slf'm:1,Jo1IN'afonico ci3 impic,:nlo ad e– ...,.1.,ci•mr ,1j O@niallro •la 1111 c:1n.-,nl- 1':1hro dc1ln romPo@ixione n1n il lin· 111:111uraio F.i~ ve,-amcntc- 1aJ,. da di•tn111:– ,erc comr,let"m""lr per il no~tro orec– chio f111:1l,i:1•i riferimcnro ton,lc (è no- 10 infatti eh,- N nuò hf'ni••imn ~l:'lr li,i n tull" le pre-ccrizioni tull'uso e– ,r-lu•iv0 cfelln • l"t:rie». pur man!enen– do un Eenso tonale neniuimo: e :,p. punlo rer nuC""'U>.a mio :1vvi•o C"'li•to– "" comp0•izio"i dodceafonirf1c di chi:i. ri.uimo si,:nificalo mu&icale). Tnte•a dunqud in quC!IO senEo ri,:oroi,o, In <1o– dbcnfoni.:i pura ba di c<>mune con la nnuicn 4k)ltanto di servir-si dc1ln me– de~imo notazione. mentre ripudia in 1>ar1enui lutto c1uell'in!iif'mc di rappor– li eonori che ~datamente. nttr;werto l'evoluzione gatur:ile d't'lla neceuilà u. uiana di c.spri111cn;i JM'r mezzo della mu•ica, hanno fornito b ba.te al lin– guaggio mu,aic:ile attuale e che rendono cOmJ>rc-n•ibile per noi l'opera d':1rlc mu~icalc.. Di con»eguen,;a, la dodec:1fo. nin pura rinuncia pure a muoversi nt– trnver,o quei capi~ldli ~r-rcA•Ì\'i uma. ni che AOno nec~silà haEo della com– prensione dC"ll'arte, pcrehè, non a,,cn– do la fom1a a.11ratta 'in cui &i muo,•c I.i dodC<"afoniapura nc.,.sun riferimento con un prccedenle (o l:j''-Ci:;ucn1e) concr,._ 10. e!l6o perde per noi il car:1t1er{'gle~<.0 d5 raniune:imenlo della pure:r.za nurn– ,cr.w un super:amento e Euonn in,t.-ce rome coEa ,·aga. incom1>n!n•ihilo e m1>– no1011a all'udilo. Secondo me, il '"as– i:;iunttimcnlo in mu•.ica di una caprc&– ... ivitD lr.11,('Cndcnte dc,•c a,•Hnire 1,0I. lanto J)('T' 1111.'llO del linguaggio nrn'>iCa– io che n(lj con()8Ciamo e Eiorno abiluati ad• u.11are.L'ele\•azione ,·crso un'C"'JWC!'– ra:ion, ,,er JCOt.VJre umici piuori o gm– te mai vistn di cui, pure, un quadro. 1111 disegno ci han110 mC$So ili corpo la 11(),:/ia di slri11gere fo mc/Ilo oll'aulore e f:llf1r1larlo in viJo. m'è recememetl/c ca· vitmo rii mlirc a11raver8-o11n 1letl"lo di ~:i:: ... :fM:/!:~· ::"::.. ::u:, ;;°';:,· :;:~:~;::.:;~;;;:·;~~•:E:~:~ ~':,:~!~~:;/:~n:::,~:;: 0 :~a 'j,r;~~'; :;; 1 : immortali non l1a ~emrre ornali i mes· vila che gi1u1i{ica ,111cl1e le su.e CSJH!- ::g~,r~~~t/:or~sc:~~':.:. 1ratia, ci aia– ~!;;~e ,,uesLctichc di flioL"llniJsimo• pii· Se lo liriche di un concorreute som- Cercare lo provenienze, o le deriva– zioni, delle poetiche di più rilievo, in– dagare circa gli esempi, O gli flimoli esterni. o i r.imcmoranti fermenti che hanno soccorf!O all'opera i poeti delle • Grazie o, (delle « Grazie 1948 •> 153· rebbc fa1ica da non si poter imprcn· derc. a quest'ora t.anlo soavemente c0n– ;.i,·iale. ohrechè ,:iocondn ed euJ)Cpti– ca: c1u:1nd'anchc a,•CMimo animo e at· titudine a &0bbarcarcenc, di questa fa· tica, ci ,,crrebbero poi meno e il tem– po e la voce, e la 1>az.ien1.adegli n– tcohntori. Noterò in brC\•e che In tle– rivnzione sludiala, In emulazione p,"O" granunal:1, desli 1trnnieri o di taluno GIAMBERTO VANNI: Disegno ,ione JliÙ a•tralla cioè. d~,e manlcucre 111,iche scaleuc romcmc. /i,1 souo il te/. i ,uoi r.1p1>0rtidi rclnti,-ità col mondo 1 n cl'una vecchia caJ11 nei ,,,.eui ,.eJ comune, perd1è altrimenti non è 1,crcc~ Trilo11e, lauù il ron::.w e/ella cillù perde pibilc ed appare a no.i come COiia ,•a. lo Jtridore "veri.stiro'' dell'imm,e<lifltt!:– ,_., e ~nza 5en•o. o&&iak!hanlo c<>me :.<1 e si fonde con i ton; I.et 1rw11011to. la "prcte•a,. di detta elC\·:1:r.ionc. proprio 'l"ei mni che m'areva110 irrlt Jntenùo con ciò cercare soh:into di reoato in 11110 pi1111ra di Cmmbert(J preci~are la mia op!uione. ~econdo rui Vanni, u11 raguz::.o ancora, m'avei,1110 la dodecafonia pura e la music- 3 r,,ideb- clet10, clie dopo arJer /ano gli s111cl;clnJ. ~,ano coruiderare romc due manifc~ta. sici frequentava la JC11ofo cl'arc/iilc1111- zio11i comple1amen1e U'iveree. Nè l"On ,.a. ciò io pen.<;,odi negare un valore a fè h1/a11i, eccolo q11i, C<J,i i suoi occlti :illa doderafonia pura, intesa come crea- "rcliti ,. il viJo 1111101,ro1es1,nella prcw zione dell'i111elle110, cai>acc di dare silc flllen.::ione dei giovani. agli iniziati delle emozioni épeci.:ili {che La curioJifù 1 10n è Jtala tlelum: 111 for~ •i potrebbero definire più che ::I• lui ~0110 ancora cr:itlen/1 tracce 1111ae tro di 1ipo CO!lrullh·o-matematico cd là di adesioni troppo dirf'lle " panico. .anche 1tnficoJ cd io ,,1e.5e,o dichiuo di fori veristici miste a 1enlat11,) ,,olemic 1 provare una ~rta 6\ emoziono arti•tì- di rea::.ionc: ma a11c/10 ,lolle tele menQ ca nel lcitgcre e ,i;ludiore 11113 J>artitura nlfl~iunie tr(Upare 1111av,er(1 rrt1l11ra prl– dod~afonjca J>Url!. pur non 1wovantlo I Wnca. l'a!>&Olutantt<"~~ità C:~ ascoltare 1ale par. I disef!ni. poi, .w,w quelli che 11iù litura c,:.<1cgui1a eou gli &trumcnti, anzi, f,,cilmeme si libera11" dr,li'<Jbieuivi1à avenc.,ono <1ua6i una sorta di 1imore, dcll'ossen·a::io,i,e a11,,li1ica per rr1ssi1m· certo J)er la raiione d'essere io trt)JIJ>O KCre 11110 s1ile: /1'!rchè Ci11mi)er10 Van. abi1ua10 a f"Ou,,iclerare i su<>nicome n,- ,,. è "" 1liseg,1atore accanito, i suoi fo– ..a mu~icale. O; -.:on•~ucn~a. la mnn- sii &i riemf)iOnl'J q11011dwrwme111e di rau7.3 dj logiciti. dal pun10 di ,i•la (lei 1 1pp11mi e si compre11de c<Jme fli<l la ma· C:i-eor,o mu,ic.:ile. mi ~ua'>tcrel,he il ''° obbedi-SC{J all'a11imo siornri,. 11el 1>iacrre J.ur. :imt-nlc intellelluaJc tle-1,:io-I 'ill//Ctiz::are la forma. e-oco~1ruttl\O della suddeua partitura. Nei diseg11i a pew1a ,wn MueiJbe di/- Può ~ief"C jntcr-~nle il nolar(' in. /icile. per clii 1,0les.~ 1/mlwre i11 lui, fotti. «>me fl1>ec-so i più eniu~in .. ti '-fJ• wernaturamente, le /0111; del g11s10, ior– eltnitori della doJecafonia 6iano J}"rw- JJrcndere aocos1amer11i a mod, divulgati 1 su()j s11tdi di Capri, piuttosio che mano, in toto, quarantadue versi, di spi11gerlo vtno il "piac:-eoole'' 0 il do. cui 0110 costiluiti da una aob p.iroln, cume111ari0 l'/ 1a 11110 /alto eonce11trt1rc - e b JX!rob è, tre volle, bisillaba o nella ricerca d'1111at11volo::za di pochi t~n: 10 ;~ 1 :i;~~:~!to -:lleahti:~fi~!:;! imptuti: e nella ri!Jil pi11orica a largl,e dei poemeui delle dimen.sioni di« Jlde– ~,esure rgli è Pà r,ers<malc e promet· gonda ». Nessuno, fortunatamente, ci h:i ';;,:~\:::e1~-::;:: ;!;~:~:::o d~r{;~~: ~~t.~~a •:;~:i:1~ »:c~:1 \~a~;~~;r~~:~~ i,io-mraia el{li sin a 11tlaio a cacciarsi mo dovuto subap1:1aharc l'incarico a dej '!el~I' an/ral/uosilà delle rOCce sceg/iell- lellorj di più sicura 6pccializwzione. c,os, quallru 11rb11.s1j111asia/ricc, 1i e quei Tutto, si può d.ire, Je pro,•incie d'J. i:"'. 1 di -"1.SJi che ·'embro,1-0 111o.,1r; ma- 1alin erano rnppresentnle sul no&tro la– ':e~~~/;,,~;1;;;;? 1111 i11Jegnllmc11·() di te. volino: tutte le ,·oci della J>atrin, 0 delle aue genti bellissime, 60110conflui- Roma vis/a 1/alle altane, oltre i telli 1e nel nostro cuore, a darci gll auimi rilucenti nell'ombra come vecchi re1tili delb trepid:izione, della commo:,;ionc, i1t lcrarso. ha de11a10 al nos/ro pii/Ore talora d'una turiol!ità eiu1iva od acce,,a: senJibìli imprrJsirmi nelle quali il colo- più raramente quelli dell'uggia e dello r,. è fermato nella /rama à'un disegno !bndiglio, al quale uhimo le II06tre ma· ch'egli no,i abba,1dort11 mai e che /orm,i sceUe hauuo ,·iHorio.samente rciislito. come l"i111avola111ra dei suoi accordi pre. L'animo as...etato di bellczui 6'è po– /eriti, Anclie in questa Ruma, anti-mo. 11110abb:mdonare alla mohc11lice forma 1111mc-11tale J0110 le ore clcll'i,11imità della belle,zza, 11'è smarrito nelle gioie quelle me110 s1wr~i,,11ti e scci10,;m/icl1c del calciaoscoJ>io. Si 1rattò d'un calei– ad iJpirarc la .,11agifJva11c /aritruio, doscopio.. quanto a.i modi, quauto :Il Timo /à i111e11dc-re, i11sommt1, J'e.,Jere contenuto o nlln materia. I più noLili di frame ad 1111 1em11emmen10 $iCuro, senlimenli, i più accredilat.i impulsi che conoJce gici i .,11o; me::i rl'espres_ dell'animo furono la materia del ,cr– Jion,. nella cltiarr:::.a tfella forma e 11 elfo 110, la cagione. ~e non 1ah·oha il pre· imima poe1ici1i, ,lei colore. tei;to, del dattiloscritto, Valerio MARIANI Noi ci inchinammo e ci inchiniamo re,crenti da\•anli alla s1>eranza, alla mi– sericorde J>Cun,al dolore, alla rimemo. • In Francl:aa! sta svo'rendo Il tcno Concot• razione del 5,1crificio. Par1eci11iamu la : !~~:e ~':"'~~;11:~t~~r.!:n!;O:::~ th ;; 1~':, ~io-ia o ~ f~~on<Ì~ certez1,3 di coloro url'i :autori, far u1.c!rcnuovi rcrisll. Que11orl10 l'On~,dcnamo fratelli nel 6Cgno toncorso ~ fn1csocome progettod! quello che dell'ideale più che commililoni e con- ::'~~~~~;:r1~;c ~ca~:o rf~~:==~ ~I~:: dttadiui: emuli ncc~arii, .r?m1rn1111e 1110 settore dcl!o , 1lfnaco?o. nella dura :isce!a delle pcud1c1 del Par• • Semprema&CiOl'c l'anh·!t1 del Centro Italia– no d! Studi Radiofonici,pn:slcduto da Goffre– do Bellond. Il Z IJ!ugno 11. a., nella sede di Pala.u.cno\fcnc1ia, Il dircctorc della • Scdkln dCI lloyc1111echnlquca, Phlllppc Dcsjud!ns., hJ. tenuto un'lnlc1~!-2ntcconfcrcnu aump.i. • AJ!'ht!tu10di S1udl Romlonl,Il prof, Cl&. tomo Ocvoroha lcnulO una confercnu aul!a lincua di Roma. La situa confcrc,iu era 1ta• l4 tt:nu1aal l.yc.cumdi Fhcnz.c,cd è ~ pub. b!iwa nca;ll• 1111/anJ nel mondo>. n.:isso. MOSTRE dei nostri. la for1ile o la E;terilu di ..ci- J,e ceramiche di }'outnua ~:":ss!:n; ,::~t!::!:~·i :;:~ :i~v:~:: Lq plastica .''l Lucio. Fonia~ ?a ~em- ta. Unn folice autonomia, unn C.l~ in· pre. a_v~to dei a1rm1er1 Pet:;11lwn ~ or· genuilà dello spirito o del discor50 ~amcita: se con /aie lcrmm~ _vogliamo hanno pr-ida10 le 3nimo alla i;ignifica mt~uclere ~a P:~ 1 1%< 1 .di ,1ualt1a !"'°pri~ 7Jone. I nomi di tal predec~orc O ,,gli ?rgan_1sm1 viv~n11: forme vuceral1. straniero o noslro. iah·oh.:i ci tono• af. em~:~011al1, vefet(ll1. _di m~ucri'.' in scom– ftorali alle labbra. i\la io non li di· ,::,n-•~rrc etl in rapida ."1111c.s1; olg/ie e rò, Se11111Pii ne l11~io ai c-ilici il rom. ,1.cl1e11~ /or.,,. 1~111ncol1 _di meduse nri- 11ito Unicuiquc :ouum. v1ga111, lii nwri iperb1;,ra; groviglio di Q~nndo s'è poi tratlalo di fore .i no-. c!e~ac,ui .011cor &;11/iche SU/11110 per or· mi dei 1•rcmiabili, i giudici non hnn i:t(i~il-Zu,rsi '"' 11 "' • 5" beue s., JOIIO un~ 1,iù rilro,•ato acean_to a loro l:i tentilc ;re~~ 1 .: r1:;.:~;n ;ta~:a~::cr~~i;,:lalll: vo_lo;t compa;na delle pruno foEi ,1ell'im1agi· l l eh e . 881 e ne: la concordia. E qucalo 110 11 fiuonj "'ff. 0 mio a ~ostmi::a e li Compone. discortese ai premiati. Poichè tuttavia (! ,e~ fat~o d, pe,~rrrl' a certi misterio– nc...suna delle due pnrli e.scludeva il .s, vdupp1; o11e11111i ,z.et1C111•lo il piombo ea11Jida10 dell'altra da un ricono&ei- /uso nt>ll acqua, e doll<1 cui forma si 1raggo110 OJC11riar(J.scopj, cl1e Ji ovvici– m1110 molto a taluni ,li nues1i gruppi di car,'fllli, Cl que.~te ba1wglie. a queste fig11re sco11vohe). mento di slimn, fu possibile adUiveni– re a un:, doppia (e dimezz.:itn :ihi !) còlta del lauro: delle di cui fronde si aon fone, con lieto animo, due d'istinte coro9e: ,ono precisamente que~te, di cui abbiamo l'onore di ricinacre le chiome d.i Margherita Cuidacci da Fi– renze e quello di Sandro Pennn d~ Pe– rugia. Non fo d'uo1>0 ch'io dica, di loro, ie non quanto dom:inda il rilualc del ,impo&io: poichè i nomi à"entrambi 10110 sià nel cuore di chi ama la J>@e– &ia e ne 6,uole ascoltare la ,•ace: queUo di Penna ha più foma, per uu collo(1uio con In l\lu,sa che da più tempo porl!è-– vcra. Margherita Guidaccj ò autrice di un libro di versi t< Lu snl,biu e l'an– gelo » ediio nel 19-16 in Fire117,e: San– dro Penna ha raccolto in un volume « Pocs.ic » cd110 nel 1939 in Firenze, qu:11110 Polf'\'a racc:-oclicr,.nllorn ciol•, ,li quel che a\•ea scritto, c1ua1110 la ccnsu. ra non gli inibì di pubblicare. E111ram– bi hanno affid3to i loro ,·ersj alln pa– _gina delle più accred"i1.:itcrivi•le: più Penn.1, com'è ovvio, di cui j crhici insigni hanno ricono!ciuto il valore. Miirgheritn Guidacci è &tndiosa di Ione. ra1ura inglese e vivace etl!,gista, 1rnd111- tricc di inglesi e ili france~i, collnbo– ratrice di; ra&Segne lcucrnrie. Le cemmicl,e di F11111tma( eJpoJIC i11 '111es1;giorni al Camino) 111111110 ,lue pregi: fo raf/i11atis,(im" l(01ri-11a volicro· ma tlei loro .smalti, e fo t.v:1rie1à /anta- :;,sa111~=~:,~:n;;7·co11~::~~;oo.e::::;;;:~ che le tragfla "-al limbo Jell'oggclto de– roralit.'O alla clig11ità cl; Vfra .sculluro. f'o11to1m è con.scio 1!i ciò e aOerma di ';;~ch~ol;.:r{';'".,;!~: ..:le~•::: a:.:::;ar;; t:edcre, 11011 fJUÒ, oggi, più CSJCre pii· tura e .,cuhura c.se1mi1e 11ella trndi::io. 1111/e mtmit>ra. ma tle11(' divenire •'arie f)(l:ialc'', eos1rui1a e'~ i111111agi,w1a ,ielle ,,,o/1cplici dimc,isi<mi s1x1::.iali e lr<umis– <ibile a//rar'{'r,co /lii spn:j mcdirmte p,er– fe:ionoti ap(H1rcccl1i tder•i.cil'i_ Purrrop. oO 1111asiUaua arte è cli lù <~ venire e / or.se 110n S11rà1111lladi più dell11 pit– tura I' della Jettll11ra cli .St>mpre, E in· 101110Foma11a - in allC$(1ili creare pu i lonla11i SJH1:i .,iclerei - sj limi/a a COJtruire le sue pm:io.se ma frivole creature di porctllmw, cun 1ee11icn im– />Ccctibile mti co11 1111 ,v11,oreclic ri– ,cl•ia di srlruccioforn nel l,ilwriy. • 5->nou,eit! 11:ll A11r1ol(1/tlla Scvcla Nermolt Supulorc d( P!1a, con ACfinl dl E. l'aratore, C. llartcllort!, c. l'c11occ:hl, ccc. • Anualrmnl(:Salutoic Q11.u1modo ai UO\'I In OIJ.nda,chiamato da una )ocalcusocladonc culturale per un clc!a d. ktture r Ull\vcnazlonl. • L'Ed11on:: LlvlJ. nlannu n.cb. J'u.,çlta della se... conda 5c-ricdelle Cwldc di c v/tiua tOfllt:ffl/'D'– ,c,ua \',. sono compca,eopere di F. Blondo– l!Ho. E. Falqul, G. Placlicdda. R. Lunvd1. G. Petrocchi, L. S1cftJ:1lnl,C. Fapjn, U. Ca.ntoro. Il ,acro mistero della ma1crnità o la Joulana morie di un figlio nelle guerr~ imperiali: il i.orriso {dell'infonl'fia, il fascino o la bcllcz.7.3 dcÌla clomu, il 1e1uo, che ne ern::ma, di una tonsola– zione o di una dispcrn~ione, comunque di uno 1truggcnte molivo di 1105tra vi. tn, le au l:1ci,..agonali. le an.r;oEce del pnne e 1Jcl vC.'ilito; il rDbido srido dei derelitti, il cieco rurorc della guerra, le virtù a111icltee perenni della &tirpe im- 111or1alo.tct'ù i grrrmli ICmj dl'lla JWJe. Aia j1alir111aconlcmpornnea. PurlrOJlJlO l'ala del verso, quale la pagina cc lii ,·eni,·a man mano presentando, non era 1e1111wepari alla i61anza gublimo delln idea: un get1Cl"MOgroviglio di Ee6ni, una confu.,ione eia pur pittort6Ca di im– magini. e d'ogni colore e fonnato, o una tarda pe:au1c:u:a det vocabolo, t,em. 11 ml.Tito che riconosciamo :i Pcmrm per r1rimo C c1uello 1lj uun nitiJc:,;zn t>•Cm)llar111c111e scarnn della dizione J,Ol'. lit'a: ,;un i:;ioia lr;1 lulle t' la pnrilù. b IC\'ÌtÌt. e. ad un tempo; il caro~plcn– dore dell'enuncia10: il 1uo animo hn i::1·-tilo il verH) come 1111 1le•idera10 ri· licio prima di rifonderlo in ,illabe: * A.I tre mo~1re Due mnC/re di pillur:1 a~lr:itla si sorto flpl"rle riel/'11/,imo me.,e: 11,ia alle, Gal· leriq Bcrl{amini col llfllppo fiore,1tino I.i BCt-ti. Ro1.zolini, Drunelli. Monnini. 'ia1i,•i, l"ar~in.ari, e mw nlla B()l"rOmi11i a <'t'i hanno par1ecip01o Soldati, Garret. Gino Bianco MILANESI lo, Munari. Veronesi e allri artisli di 1e11den::.e oorie come S:i,•inio, Fiume, Meloni. No11 i111endiamo premlere in coruiclern::io11e le .sinirole opere r,vchè non ci Jcmbrano degne d?un'auen:ione prttiJa e pc1rticolareggia1a e le pOS.Sian1Q relegare nel compo dei tenta.ivi. ckgli asJC1ggi,piullOJlo che C,Jn.siclerarle matu· re e.1"p,erie11zc; 1i.if( l11ia ci preme di .\e. gnal<Vc q11e.s10cspa11dersi d'un 11aovo crC(lo figura,ioo che - e ciò è parlico· larme111,.. &ig11i/icmi1:o - Iter trovato ri. Jo11111t::.a ,,er.sino in 1111"ci11à come Fi· re,1:e cosi sortla alle correnti cl'mxm. guardia., mc,11resi mol,iplicano i cosi di atlesio11e 11ll'astra1tismo (,. uso queJlo 1ermine ~ imliC{1re 1111 generico di.slac– CO dalla rapprue11tC1:inne nolurali.stic-. degli oggetti) a Mila110, Torino. Vene. :ia. Occorre metlere in guardia il pub· blico e 1,li artisti su quanto di arbi1ra. rio, ili 1ratllfi1orio, d'improvvis.sa10. c'è in tale fc110111erw e su q11ar1rocli spurio, '{i decort1lh'O, di et1r1ello11iJ1co c'è nel· I Opero, ti; molli gi01Hmi aJlr(llti; 11,ua. ~ia. cretlim110 sia benefico per la pi mira 1taluma - che 1,ill 11' ogn'alrra è re.stai,, avvi111a alla /ig11t'Yl::.ione rec,listica - d 1 immerger.ci in codesto lavqao cli non COnte,1111i.smo. per poter rilrOtKUe. puri– ficato e sublimato, un co111enurismo 11on solame,ue JC11lime111ale e ot1oce,1tuco. Moltre al1re mos1re si sono cn.'tlice,i– dnte m•gli ul1imi ,empi nelle diuerJe g~1llcric lombarde, nessuna degtl{l di par. 1,colnre me,i.::.ione Je si ecce1tw1 11n, 1 pcr.so11ale clt>lgiOt.'lme ariiJta gori:iano ì\lusic che dC1lccm,po di Dachau (dove /11 con/i,w10 politico) ha ripOrtato una 5'-'Ticdi i m pr.es.1iotlllnti disegni - t.~ clocumt"1lli d' acm.sa e d'orrore - e 1.,he espone. - al Naviglio - anche nume– rose lele bo;mate. in un'atmosfera di etmdida 11ebulo•i1à, Alla galleria Barba– rou.r: w1a p, er.so, 111ledel giO(;(]ne en10- mofo1to /ne11li110 Tvan Mosc:1. che ama ri1rarrc ,:l'i11st>tti re.ti l(igante.Jci e uma- 11i:zati, (ma 11011 al P'mto dj ct,'(ldere ,la 1m generico realismo per traJportar– _,; in IHI clima di pili .so11ile s11rrealtà), e cl,,. .Si \'(Ile ll'1111nmateria pilloric« den.'1(1 e limaccio.sa, 1ro1N>omemor" della tat.>Oln::a d'1111 e-.1'pre..csioni.sm0 un pò tri. 10. No1iamo a11cora. a puro titolo d; cro,wca. le p<'f"SOrwlidi Aldo Ca.rpj al C,.mino e (luella di Del Bon all' A,mun· cinla. Gilio DORFLES

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