Fiera Letteraria - Anno III - n. 9 - 5 marzo 1948

LA Fll-:RA LETTEllARIA :i mar=o 191,8 as6Ìeuratn nelle gcncrouoni (u1urc. Gli. altri ,olumi t,lamumi ;,11rarla d1 legno caJronno rnpid:11uen1c. in 11ol""re •· Pur– lrOJt1)() in ltalia le cdi1.hmi per biblio· 6li uon wno co•i fre(111ent1eome in FranC'ia; e fo ,1uali1i1 della carta dc:lc nOtilrc cd1:r.itJ~iromuni i· a;i;.~:ii 1>eggiort che in lngl11hcrra, in Americo. nei P:ic– lii Scandinavi, 111 ~\'Ì7.t :C.ro per non parlure cJcllo Cina e dd Gi1111JH1nc. Una con·eiuenu 1,ér noi di1,n~1ro!l-.1 di u,fo 1nferiorili1 editoriale è e.be ,:ran par– te dell'odierno ,,atrimonio h.ucrario ita· Postain arrivo Per 1111' opera sul Carducci Egregio Oirtttorc, TI caso mi p.1rc particol'lrmcntc de– jpl() di ei.~ere ~cgnaloto, c. .u di e.i:~o -.o~ti richiamare l'attenzione in pri– mo luogo del Minislcro dt'lla P. I. e poi quc.Ua del Oircllorc dello bibliote– ca Carducri e del Sindaco <li Bologna; i quuli hunno - credo - l'uno la di· rena rc.:,pon¾ibililil, e l"uhro l'aha 60r– •eglianza delln C3!a del Poc111 o del• l'A1.ientla !e11er::iria a quella anne•611. Si tr::itt11di que!-to. Nel 1939, 1>er ti· pi di « Lei. Pt'tM.el> f,~ram:aiiet• "cdc• va la luce a P:arigi, in linru::i italiana, un ,·olumc in So gronde di oltre 350 pagine dal titolo C1vd11ce; nella Le,. terawru f:urQpeo. Au1rice rd Editrice a un tempo ( in quanto il volume er:1 1ta· to tWmp:110 inlcramentc a 1uc Epecc), la 1oignorina Don. Maria dell'holu, una italinna c-ht' \i"" da oltre ,·enti anni n P•igi, che pn-e porte .ini,·a al movi– menlo • Ciu.btit:ia e Liberti '1· fu 1irc– mioto d:111' \rc11demia di Francia 1~er un volume ..u Napoleone. 11elfo poesia PQ· polare, ma ehe in halUI nCMuno cono• .., .. Do noi n11turalmcri~ 1u11i ignorar.)• no il libro, meno l'anenliuimo Benc– dcno Croce, il quale, ue!Li Critico del 20 marzo 1938 {fu,c. n pag_ U8, 119), gli dedicava la nota iegucnte, che eie• do opportuno rip0rture per intero, per– chè non .ulo vi è giudicato il hbro, rua "e n'è :ancbo ri11:.1unta la 1toria: , li J,bc-o t'onliooc la 1»iù minuta cd esano inforn,ai:ione che 4i p.t!au de6itle– rare di tutto 11uanlO in1<:.rno al Carduc– ci fo acritto, uel cono <li circa •~•unu anni, in tutli i p:1~j d'Euror,n, com· pre•i quelli di liugue europee nel!e Americhe, e delle tradm:ioni tlellc 5u6 poe,ic, e anche di qualche ,u11 pro~a. jn tJUC..lo,arie lin,tue. Vero monumen• lo d'amore ver1,o l'ultimo noslro JMICla sdiiLUÒ e xn111de, nel llua1e lu aignod– nu Dell'Jsola ba 1pcM» mohe faticbe di riterehc, daodo 1>ro,a d'in1c1,1genza nello Cl!porrc in di~cooo una mnlcria :il. quanto o.rida e 1endente alla bibliogra- 6a, e nell'accomp.:tgnarla di buone Ot>– tenazioni. « Pure, 11lla Gne de.I volume ~i legge uno ,trano ac:ambio di lcnere fra l'au• trice e il direttore de.Ila Bibliou:ta Car. dueciana di Bulogno, dio 4\'C\'U acce:– talo e aa~i lodato il lavoro di lei, e L> al'C\a fallu ~tamJ)Orc nelle raccohe car– duCf"iane che ~i puhLlicnno rolù: acnon– chè, terminata la 11tanip3, non ii creJò dic1•volc <li metter fuori 11 ,olume in h:sli:1, perchè (obieuarono quei tropp..i de1ic.ili e tiepidi dircllori cd editori dell'azienda. lettera.ria carducdana) 1 vi $i traLWva dciii .,ttudi folli i.nlorno 11 Carduct:i in p::ae11i che allora avev.mu preto P3rle alle M..nzioni Tjgu11rJnn1i l'llalia J>"r l"afrare Cliopico. Indarno l'au1rice prote10IÒche il libro cm co,ta– to ouo anni di fatiche; che, quando cru alalo pensato e ~a-illo, la questione in• tomo all'Etiopia non era ,orta ; du, e&· so non a,·cva niente a che vedere cul conflitto politico internazionale; e.be ec mai rappret:entavn u,; tributo d'o· mauio re:,o - volenti o nolenti - da– gli ahri p:1eti alJ'holia mer.;è l'am– mirazione o lo stodio dell'open d'un pOCllt itali:mo, ecc. o«. Le pr1;11e:.tc del buon ,eru:o a nulla va4ero, e ai rup, gll!I. Che l'argomentq delle 811nt.io11i. o l'appartenrnza deUa 1lcU'lsola al mo· vimento • Ciuatizia o Liberti • AÌJno 3:ocora ,·alidi? Poeti IIIIOVi .APPENDICE DELL.A FIER.A LETTERARIA DIARIO DI UN MEDICO MALATO 8) Ora che ci ripenso, tale sogno mi pare notevole anche solto altri aspetti oltre a quel'o dcll'o!'curità e del s lenz·o. In genere, l'oscurità, il silenzio, la soltudine, nella simbolog·a dc: sogni, caratter:zzano !a morte, e ora capisco perchè il berretto del con– trollore br !lasse di rifle.."iSi cosi n:tidi : non era la slr:sc.ia rossa che in ~altà portano i controllori dei treni, ma la striscia nern <' lucida dei becchini, come l'avevo notata, l'ult ma volt.a, quando avevo seppell to a Montpellier, il povero Roberto Dclaunay. Ave.. vo dunque avuto, nel mio sogno, una chiara rappresentaz·one del. la morte secondo le creazioni immaginose dell'incon~'.o. Com. prendo pure pcrs:hè non ci fosse il bagagl a'o in tale convog-lio diretto vt::rso l'altro mondo, dove non si porta nulla delle cose ter. rene. Certamente non ho preso il posto d. morte a mc riservato, ma c;j tratta proprio di una v·uor a e di un ritorno ver~o la v:u, se la stazione rimane,,a cosi nera? Penso O. do"cr aLtenderc altri presagi. Ricordo ora che qu:indo nel 1916, Yvonne era \'CnuLa da Pa. rigi a ragg'ungcrmi a Perpign:1.no , mi aveva raccontalo di aver viaggiaio nell'ultimo vagone di un treno p( vo di bagagl a·o. Es:-a ha già pr<:so quel treno; aveva previsto la propr'.a morte come l'entrata nel tunnel. Quanlo a fantomatici viagJ,?i:Jtori scdut: ne. gli :mgoL del compart'.mento, probab'.lmenle lussuoso, da me S.O· gnato, mi richiamano con insisten7a a un viaggio da me fatto ali 'età d. nove o d:eci ann:. Tra i viaggiatori che andavano nt:I senso del treno s:'cra il vecchio conle di Chalnniat, e di fronie a lui il suo amico De Bluze, uno 6trano lpo, vend tare di clanrnnli, non yeri, ma imitati, a quel tempo celebri a Par.gi. 11v·agg·o f'ra stato mollo piacevole per me; quei sig,,ori. m~ avevano insegnato d versi giochi, 5ejarade e rebus. e io ne avevo serbato un ricordo grad"(ssimo. 11 vecchio conte di Chnlaniat 1 che andava a curarsi a Sa nt-Nectaire, mori probab:lmentc._ di morbo di Bright C:rca trentac:nque anni dopo; dell'altro, non so p"U niente. Il suo ricor. ·do s: lega però natur:1.lrnentc :\Ila mia madrina r a o;,uamadr,.; rammento ora un sogno dell'anno scorso, sogno abbastanza ~tra. di Réné Allendy no, nel quale incontravo la madre de'la m:a madrina :n via Pas~y. ve!-tiia come nei tenipi ant chi, cioè con uno .!-trano cappcll no an. nodato intorno al collo da un nastro nero alla moda del 18g5. lo m. dirigevo verso di le·, ma essa mi facevi\ segno di tacere, e d; pr1$sare oltre; si vollò solo vcr~o di mc, il dilo «u:le labbra in gesto di s lenzio, mormorando: « t\·f. telefonerai p li tardi Ol, Avevo creduto, in quel momento, che dovcsSe; cs!.cre capitata qual. che c1·sgraz·a a sua figlia. Non ebbi, e non ho ancora avuto, alcu– n:\ possib lità d. informarmene. In ogni caso, il m:o treno nero è collegato con la morte e coi morti che ho conosc·uto. IJ primo cadavere d:1 mc vcdulo nella mi:1.'.nfanzia fu quello del'a madre di què3la vccclù, signora, e 'a pr·ma volta in cui ud i p:1rlarc di morte, fu a propos.to riel mio padrino, amico della medes ma signora. Nei lontani tempi in cu: essa mi colmava di rcgar, andavano da lei a/tr: ragazzi dell:i mia età: Enr co, morto nella guerra <lei i914, e Giorgio pure morto nella stessa guerra. Inoltre l'as-.-s1ii p,opr:o io nt::g!: estremi momenti, po chè essa volle me come me– dico negli ult'm: giorni della sua v ta. Que!'ita signor:1 rapprcs:cnl:l veramente l'angelo della monct. poichè, =n certo senso, è legata al mio treno. Tutto c:ò ind ca dunque una minaccia v c:na, vici– n:ssima, seppure in certo modo differita. E' d'altronde :ndifTerente che, nel mio sogno, :o l'incontras~i in via P~ss,·, aU':mgolo di via Guichard, do,·c s·n <la: giorn. Diù remoti della m.a inf:i,w'a esisteva un'otfma pnirher'.:t nella qua– le, fra j d'.eci e i qu·ndic-j anni, andavo a compcrarm merende t:he di,·oravo golosamcn1e. Le. ste5-sn, la v(.-cd1ia •:gnora, si prod'.w,iva spesso al tempo della mia ;nfonria con grandi pranzi in occ:1sionc clel Natale e di allrc c;otcnnità; ed erano vcr; h:i.nchetti. I! anche nelle e ttà del. l''"\l\'crn:a clo,•c sovente mi ero 1rovato da p't·colo r·1n le: " col conii;: di Chalan:at, quali colazioni abbondanti e quanto lusso di c;b:! • PIANO B!.:============!::B FORTEI vt111tOno ~ubhhc,1.111, ron 1-refozione eh Tri,lan T1,,1r11, da una r.a-a o h1r1ce di Gim:H11, Si tratta d1 01,ere di bhao l"dlo urlii,.ti(O, o che 1 wn·Ont1 ,ohaato a 1llumin.ure la rerwm1litii di·l grude pillore. ' * E' mono S(Tgi<, Ei:,n1~1e111, il mag• i;1or cine:t•lu ru~o, 11ut11redel fomo..t) fì:m 41 La rornuata Polr.mkinf' •· E•I• ,'ocrupa"a uhnn:ameurr. delle i,euole ci– ncm111t11rafichcdell'L. R. :;. S Coc1eao narra un l't1rio~o epi~vdio: durante l, bvorai.iont di un film in un villauio, Ei,cn,tc,n e 1.-:i -,uu lrouJA: forono u.– wlili d:1i ,ili.uni ar111;1h d, foru. F....1 credevano chi' l:obl,iclliH, fulvgr.i.fa .,e nud~ le loro donné, ntlr.l\f'r,() i bro p:.inni, U" luro dounc, di cui Eiben,.tein. ehe ha intrnd1,t10 11•• ma~t- ,en• • oel film, 1>i t,,Cniva. * Il n. 285 di Co/11~, d:.:.Sud è aedi• culo sgli « aprorht:! à Sade •• tni ew un saggio (di P. Klos~weki) in cai nienlemeno .j propt>ne di ..,1ud1are S.de dal pun1o di vi@lacri&tiono- • u prOMlmo Con~ di C'rilla. d'.utc, ali. JJimn•~ ,'fflei.!111..1... non poUà paruoppo - ,ucrc: an.ttrtc .ntc:1nuum.t~. lnr.a.ul , 1,l::I ,... kiO prtllrlAi'mO •ì. tcnl Il 1'.l.nlJl un ~ «-· sreao. che sul i,taiedulo d.i. Pt"1 t lic(114 • L'Ente per l'.a.rt.k,J.JUIO bvidll,cc un &f\l,Pl'O di conconi 1.oer modcUi d'llrtc. dt,wr&lln., liml ~dOII ad~ "AUlerlr e b.'<cwulonl cbt- .C-. br&n<>dcoduie dal pu.Mo di n~L& lntcnUYO 11.iabutro, vi~u di k:snl. ,.,offe ~'- dl * L'astrologo Woll611.b, da m)i inler• µmt.t IIItea.Uk rogalo ..,ulle a.orti dct:e lettere i1alia.ne, • Il pr0taimo numn11 d--lb ri~'iilb. J• 11~ ci ha detto: • Trionfo delle donne: la PoaHt1H1.., con1crTl un uaio ddlo atud!QIO tc- le~1e.r~tura liii ~n~ra ,cmp,~ !,iù (eru• I~~~:;:-.. •=~~1.1~~ T::, q~t= ~,mltz.undo: 11 48 M!gnera ti p,31ttag• dic d«ora II rcfdtor .o ~Ila Cua Cutcnl•– AIO della qu:11,i totolltit degli seriu..,ri m dd fnilf lllnori a Ruma. alla vitn polil!ca e pubblica; il campo • Tn. Mviii uac.iil una rh'btJi di arti e dii,crlM<, tl11i 01a~d1i ~rà in,·n11<1 dalle lcltcre, Fim~u III iJ ""'"do, a cun. ddl'A.i.iaada donne tiCrillrici, anche r-er b nolll pre- del Tur~ dr hrcnzc. valenza numt'rica del Wro \lietlO, carat• • I::' la vo:Cadel Prir:m!oLcttc:nrioc .." tcril>lit'D di 11uei.to dopo1uerru J>, :::: 1; 0 1~~ 111 !;::;'~"! :C-~::':~~;l.:,...: * Su LA Nd, numero 37, abb1:imo lcuo due ,cene del Ruy Blas dhcnifi– cale da Cocteau. Dire,·amo: di-, cr.,ifi. cale, 1tl'tlr&ifiùltC. * i\ella dit.eu.i,i1ione 1tulla nuova 1>0c• 1i11,a'in:-crù,ce 1I "3g&io d1 Reni Ndl1 « Poesie ou\·t:rte, pve::.ic fe:mée », edi– to dai Cah1cn du. Sud. La III pob,.1a apCr• u-ccoa.co: o u1i.11ta i;,ent,1- •• tool 1uJdi.. 11a L Z00.000 per la ml1llorc o~r• ILI.IT: Uln lt.-a. liaru. cd 1.11 ltll Il I. !10\'tmbre' 1'>41 e li JI Ol– tobre IQJ.9;I• .100.t,l) per un romuuo wcdito In llnsua llalb.iu ; L 100.0UO J,ct un ari~ sul poru, di Gtnll"ll u.(ito i.kJ primo Kffll'lliUI: 1943. Gli Inediti d.tbbono Pff\'Wbc ctltro tl JO Jlugno. y1;1 1-. J'OU() 6-4, Cct10Y.t, In lrc co– p.c, p!Q L. sno pcr 1,-.a di lettura. TI ruaiu– lO vincllcm: e fil allt'! acpalall VCll:t.Dlo \> pub– bittali * Uno dei 11iù ~ingolari 6'.'l'llli che ub. hiau10 le1to au16 nuO\!I. riwista edita ila C:1Uin10.rd, l~e ChEt.•o.l de Troie è quell11 in cui Orice Parral'n i;tfabi:laee una iflede di pr<J\.t dell'~i1tcnza di Dio ncOe varie condiziuni e nelle varie poi'.sibiU1à del li11gt1aR1io: e <1ue.ta, ci •Ì JWnnetla, • fìlow6a in 11,mla di 6· l1.1lvgia » ei fo a11J>arire brilWoti nnc11e le più •J>inosc di&e1tnioni toologiche. Nel ,econJo numero della rivu;l4, "4Jt&i di Maritain, di Ccndra", dj Joohandcau, ecC', Semmai, onche uoi rimpro\eriamo al ICliei:ul de Trmc un ecce"o dottri• nario. a ..capito della lettera.tura. W » nùn e per il Nclli la po~ia di ~-~==---~===. circoatnnz.a, bensì quella del folklore popvL:ire: che trae la .-ua fuccia da certe constanti mitici~. Ci ai p,.1ò tut· tavia chiedere 11e qui c'è In puot.i:&,op– pure invece m31Cria di p0cm11, La • p0c. ,ia chiW!au 1100 trova ID .w.n ino;uffi• cienz.a - ~e di in5ur6denr.a ti voglia p:1rlare -·<la un'eçce.,,iva cur:1 formale e di linguaggio. l.-:1 poei.ia J)Ol)Olar.' puO cuore uu motivo, non un eaem• plare definitivo, * Spinti ,!alla 1101,tra C!ubcranle pa~- * A1'3 diffusione della culturu, al 111 6iÒne pu- .Massimo d'Aze1lio, d eiGntO llUII di(054 dalle eOnlllminazioni estranee a-obbart'ali alb fo1ica Ji amnnpicarci ti collabora meglic, ctJn le iniz.iati\lC fino ..ill.:a l''Clla 'del Vinoriano (1,aa• pruticl1e che con lu gcnerieoe illftnnfl• 1>0mlo1>er complicali 11i~lcmi di monta- zioni di principio. Perebè u1whe in carichi e verli,i:ìno~i ,.c:nuLi di a,cen• Jtulia non f'i fa qunlcoi:I del gene.io d..i aorc), 011de 1>remlerb nolizic dclb cdi- ciO che è italo fotto qua 1 che me.o fa ,zionc cri1ica de / mie.i Ricor~i che_ba I in l.ngbiherra con 1a creniono il ·Il ~– curalo il pror. Alberto Mac-10 Clusal• ,1ti1u10 per le arti cou1empor.mcc? 01• berti, ti 6imp-31ico 11irettorc del M~eo conp cnc e•~ funzioni 1ià anivrunente: del Riwrgimen10, J,,en1olanclo le uhi- i e &.<trcbbe come una a,pecie di fqro tloH' n10 bou.e, ci ha dtUo che l"cdi1orc Ei- obb1etti\·amen1e t'incontrano le ,arie naudi luncc1à quan10 prima •. ncll:1 col•, 1enderue. lcx.fone dei Saui, 1":111e,o,olume. (Do• Po di che abbiamo 1lrnp1l.3to al Criul- * Pochi 531,rauno che il grande beni la promci.E.I di ~cri,·erci un 11r1 i- Benry Roui,6Cau il Doganiere, oltre che colo i"Ul '48}. I pittore, erD anche t,,Crinore. Infatti 11cti•- ,e un dramma, to ve11dct10. d'uri vr/a• * 11 grandé direttore d'orcbr,.tra Wil. nrlla rul'.w, e un , vaude"ille ». Una helm Furtwaenglcr, in. quesli ultimi visita all'Hposi:ione del 1889, i quali Ora io penso debba cs~erci un rapporto fra tale ~uperalimen. t.azione e :1 treno della morte; e pure un rapporto con la farina medicinale, il riso :n b :in('o e la pru:.ta in formn <!i lettere dei m'ei incubi pre<"edcnr. Sono tcnt.1to di accostare il sogno del treno nero e il sogno dcli' n<'Ontro con la madre della m a m:1drina, co. me prC63gi di un pcrico'o di morte incombente. E', d'altronde, lo stc5so sen~o Mtr bu'.to dall'espcrienw secolare ai sogn: in cui, in un'atmosfera <li .silenzio, s'incontrano persone gi:\ morte. M,1 nel mo caso, la madre della ma madrina e il conte di Chalan·at, nonchè i! luogo dell'incontro davanti alla piuicheria, m: appa:ono come minacce di morie collegntc a: pcr·coli dell'al'mentazione; come se il mio inconscio aves1:e voluto esprimere l'avvertimento: Se tu mang· come loro, morira: come loro, Quc~to sogno m ha lurbato_ come 6C mi fossi avvicinato an. cora una volta al regno di Plutone, come se ave!'sj visto la morte 6U di un p·ano dove pochi sono penetrai:, e avcsc;i rauo una corsa agi" Inferi. Mi sembra che ora riconoscerei ovunque l'oscur'.tà, 1a ~olitudinc e il s.:icnzo propri di queste <'6treme regioni. 8 mar!;O, Sento una stanchezza immensa, sovrumana; e l'idea di cam. b"are posizione nel lcÙo, mi pare '.mprcsa superiore alle me [orze. Ogni parte del mio corpo è dolente, pesta e contusa. Si direbbe che io di,•enti p"ù coscfente delta sofferenza delle mie cellule e in par. tempo sempre più sprofondi nella stanchcaa e nel dolore. Che il sogno del treno perduto annunci veramente un ritorno alla vita fisica? In questo ca'-o, mi 6embra che il camm·no opposto, verso la dissoluzione e la morte, sarebbe in confronto un soli evo. Per l'appunto l'odore del cacao che mi hanno ora portato ha ri– svegl'alo '.n mc una risonanza d mcnticata: è una risonanza in. dubbiamentc fugge"ole, smorzata dal gusto di cenere che ho in bocca, e in goh1, ma il suo profondo s gnificato, dopo le diverse rm:n·sccnze armentari, deve indicare un meccanismo essenziale: deJl'.stinto e della \'Ìta: il primo slancio della libido, la prima ('Orren1e ps:ch:ca su cui si fonda la no..:ione dell'io, non è for-;e 6Cmplicemente il gusto del cibo, il dcsidcr·o di ai-s:m·larlo? E la motte, al contrar·o, la !'Cte di mcS<'olarS~con le sostanze <'stcriori, o di scp..1.rar~ene? Il destars: agli scambi della materia 1 tale è il destarsi alla vita fis'ca, la s<'nsaz·one molecolare essendo in certo modo alla base del grande m:i;.tcro. (CONTINUA AL PROSSIMO NUJIRRO) EDITRICE "FARO" - ROMA Via Po 21/A - C/C P. N. 1/11991 Uat'ITISSIIIA. JVOYITA' Ermanno Amicucci I 600 GIORNI D MUSSOLINI un voi. della ColJezionc S1ori• :!no• :ftohicu~el,o-::::~:~i,:i itu: oiruta, L. 900 Alcuni e,..tntti di qu11khe capi• tolo ,;Ono tlati pubblirati con & nonne 1,ucce,,;i,o ~u dul' ,1uo11diani d1 Kom:i e di Milano; ma il VO· lume pubLlic1110 uru dalla 41Fa· ro • in cdui.iva per l'Italia, con• tiene la irllcr(I orgmuca n,vra:in– ne - e ,.j lcgse romo un ,oman· Eeno l'lm~lee co■plalo del2&ca,1t,11: I. Il uolo della clcosno. - li. c. Eci ora ioi ricominc1a • • lii. Rom11 m,11 p.11 e<1p11UJ.e • I JI. • SuJO 1n lralw be.Ila... • - JI. • Mtno Cvs11- tuct1.1e e p1U C'ombattenti » • VI. Le ,,ellcue e ,l g,a ..1<, • PII. La. 1,11ge..-.a dei ,\lu.u1>l1111 • Ylll. />ro c~j di • /rmlimerlli » . IX. Ln.– chws1ro e sangue - X. o: Pon11 • e • Siraae » . ),./, I~ • nune $0Cla• 1~ • • >.Il. Cr()ntJCo. della « Sto– rlfl d1 U/1 li/HIV )I· i\J/I. fl S.,crllll! til'llo. Repubblica . Xfll. La hnea gotica • XV. Morie ddl';Lccotfe– "'ia d'J1al,a • X• I Natale tl Zm•u • >..VII. Ros.w e r1ero • XVIII. l'tfuis<.Jiru ,,cnW cd .suici• dio - XIX. Mu.u041ni e "'A,um~ :io • XX Set,\ma11a d: ~tme a Milan(> • XXI. li 25 aprile • XXII. Prww di Dongo • XJ..JIJ Finis • X.XJY, Mus.w,111i e i te• deschi • X.\ JI. le armi se&rele. Agostino Degli Espinos• UNA CRISI E DUE GUERRE un volume della Collezi,rne di P..,litica cJ t.eooomia, di pa~i– ne 44:?, coperuno a duo culvri, L. 1200 L'A. de.I « Re100 del Sud .11 e ddl'c .Assrn10 » (/ors,i il più bel roman:;;o del dopusuena, e.d.to cuiua u f'ntu ») ha ~,uo que,ta tNISJa 1uvra.:1pne ,lei ua11u111w:o periodo dt1 prwu quara11t'a11m ,1e, n ,$tro m/e11ce ,~colo U, COrt Jormq brillcinte e smuan.:it»a ui• sor&sitò. d'111da11nc. Mo/fio M•/fii LADONNA ROMANA D L TELAIO ALTRONO un ,olumc della ColleUone Sto• riea (l Ecb, del Tempo » di pa• gine 300 L. 880 Dopo il ,u~ dd sua • Cicerone•• Muffii torna olla rie.- 1'0cti.uu11e de/ ,n,.n~a rom(ll1Q con <11u!Ma uria&linn1e rico,1ru.:io11e drJla vita 11etla Roma re11ubbli· nuaa e 1mpenale, a uouersu le figure 111U uuere,sunh delle dun• ne romane, Chiedete alla fatilricfl ..Faro" • Homa i Buoni "faro,, p,•r be– n . .r.du· e di ecceziriuuli favore– voli offerte deallnak a rh1•eire uui gradilr • qu•uli i libri!

RkJQdWJsaXNoZXIy