Fiera Letteraria - Anno II - n. 44 - 6 novembre 1947

FIE:11,1LET"JEll.lRIA CRAYONS j th1!-i~t1 quale profondità nel sm,trato dell'anima india, fino ad attingere le r.idic1 niagic:he ciel n c:;ulto feticcio ». l\[a invece atLingh11no soltanto un ('anto meticcio; te-mi del luogo, cuci– n:-iti con la poeti<·a del n pa!-itiche n e del neoclassicismo. di GIORGIO VIGOLO Una prova perfino on·ia è offerta da quelle pagine che si inti1olc1no 11 /Jrwhiwws hrt,~'ii!eiras ))' dove nonno Bach si dà a conocere per il lontano c;1po~lipitc anche della musica di Vill,i Lobos. li r.nciullo indio acido,. mentato!)i fra le sue braccia 5i svt:– glia - specie: nella (e Fuga ,1 - bion• clino e con J:(li occhi ecle~ti. Duncan, baritono nero HA una voce pi i.1 ~cura dc:lla sua pelle, un co,gnomc: ~hakl'spearia- 1101 e il nome cli Todd c..·he ~t;i lnnllo bene al suo viso fam:iullc~co, :1rr:.11n– picato in cima t1ll'alt:1 per~(">n~, j 11 frar. Quest,1 nH,(.• !'!Ì!np:Hica, pit:!na di ..:araltcre, si giova di una gran:1 rie. ca. profonda, che ..,j :tt:costa al falLO musicale con um:tnit!t, con una n1de e !;lruggentc 1cnerl•u;1, Siamo insom. m:1 ag-li antipodi del di\'o d:1 mcl~ <.lra1nma. Tale franchezza che risL:tbili:::,,ee ~n rapporto cosi dirclto fra il canto e la natura dell'uomo, ha fauo una forte impr~~sionc a Roma sull'uditorio che si ::.entiva vendicato, da questo ne– gro, della fatuità d! tanti gigioni bianchi. i\la non si creda per questo che Duncan sia un istintivo o un inco,I. to. Come in certe ville che sono ca. polavori di giardinrtggio, si con~er. vano a Della po..~ta dei tratti cli bosco selvag-g-io, così Duncan ci presenta i I pri1n<?'rdio e I? f?resta monLa.ti a gior– no. c1rconclat1 cioè da un giardino at. l'ita\i;rna o all'inglese. Egli sa. eantare tutto eg-ualmcnte bene: da Scarlatti a 1-facnclel a Mus. -sorg-ski, riesce esemplare ·nei lieder di Brahms. :\fa fin qui è una prova di bravura, una scommessa voluta vincere con l'Europa. i\ 1 fentre il !lUO vero discorso comincia al di là della brantra e dell'Europa, quando entra nel >$UO proprio territorio, nei canti popolari creoli o di Haiti. Uno di questi canti è in un pabois creolo, misto di voci francesi, spagnuole e -angloamericane; e pare di sentir can. tare nella ling-ua di Babele. Una cosa di uno spasso incredibile. Non ..si ha idea cli quanto la varietà dei tinguag. gi vada qui in tutto succo di musica. Il violoncello di Mainardi C'È eia esseri; persuasi che !lC, la notte, '_\,fai nardi ,si sogna un 1 csc– cuzione. le corde dd suo violoncello ,si mettono a sonare da sole. Si può -anche giurare che. se Mainardi si sente poco bene, la vernice del suo 6tnunento si ra opaca e brutta: che, d'estate, essa suda; e un giorno, il più lontano possibile, ch·eg-li dovesse mancare ai ,·ivi, anche il suo strJJ– mento cadrebbe in polvere. Lo spirito musicale di ~lainardi ha conviSsuto col -s,uo violoncello in quel– la lunga fccleltà dei coniugi innam– morati che finiscono col somigliMsi. lnfatti 1 a g-uardarlo bene, egli nella t:esta e nel collo somiglia a un vio– loncello: gli somig-lia anche nella on. dulazione dei capelli. Certo. comi,; in tuLti Kli amori ro. ·mantici - e il violonètllo è 'itru– mento romantico 6e mai ve ne fu uno, - non ,sj può dire fino a qual -punto Mainarcli dpmiai lo trumento ,che accog-lie tra i suoi femori, o ne sia ,dominato. :\fa è inncg-ab:le la dedizio– ne con cui eg-li assume su di -:-.è tutto il bene e tutto i I male del violoncello, la sua nobite ascendenza, non meno che le leggende; la .sua letteratura con– venz:onalc e fatalona, il dannunziane. ,;:imo e gl'isterismi. Tutto questo costitui::ice però la coerenza di un destino e di un gusto; una coerenza, nel suo genere, degna del pii.1 g-rande rispetto. t\d c.ssa si unisce una costanza cli sforzi, ·durata ,ma vita, che ra resi are i I ,·ioloncell i. -sta ben saldo a cavallo fra l'ottnf"<'nto e il novecento. Villa Labos G ROSSE forfolle tropicali svolazza ni– no sollo J'.\rco di Tito, la noue che l'estroso rapsòdo br:1$ili:rno Villa Lobos dirigeva alla basilica cli :\-[as– senzio le $UC composizioni. Esse rap– pre5ientano la pili importante· 1tcolonia11 trapiantata nel Sud .America ~lall'ul- 1ima rnusica europea. La poellca del .setolo che, rimasto a corto di idee musicali, u dpiegò sul folclore ui - ha trovato in Lcrreno brasiliano un larghissimo c;1111po ·di ripiegamento·, e in Villa Lobos un dissodatore in– .stancabile. Siamo lontrini dall'epoca in cui i sig-nori della musica regala– v:mo melodi..: al popolo; oggi se le fanno imprestare. ri le piante g-rasse e i ragni giganti dei p:lesaggi di Rio. ~cl (1 Rude •poème » c'è un friranclò cli molta roba e non solo etnofonka. Si ~ente in e.-,. ~o che la terra è remmin;1 c danza .-11. lo Stt·s~o modo tanto !-:ul ~latlo Gros- so, quanto nelle pianure ~c,citc. Willy Ferrero Pii.1 tipici i (< Choros )!' dove l'au- tore fa la l!irancloln col suo calcido. W ILL\' Fcrrtro. Roma se l'è covato ·, fr:1. gli applausi. Ci ::.ano ancoru sropio etnofonico. Eg-li è un insupe. quelli che se lo ricordano quando di. rabile brasseu-r cli frammenti popolari e Ji fa monwrc in una balenante spu- rigeva al Corea con i calzoncini so. 111,1 sinronica, scnz:t peraltro essere pra il ginocchio e le gambette nude. ~fiorato cl:-i alcun sorri~o di scettica come ora Pierino Gamba. Pare di finezza, e ignorando pentimenti e can- giocare con un binocolo: provate a cellature. Pezzi di folclore galleggia. capovolgerlo, e ,·edrete \,\.illy Ferrero no sul ,·ortice: ma la ricetta è quella talmente rimpiccolito e lontano negli dei migliori barmeu. dei grandi ;\t. anni, da confondersi con Pierino berrrhi europei, nei festivali della mu- Gnmba; provate a raddrizzare il bi. sica. Parrcbb(; di dover discendere a nocolo, e vedrete la piccola immagi- Renato Guttuso alla e fRCA la mostra riauunliva dell'opera di Renato Guttuso tenul'a nelle ultime setti· mane alla Galleria Palma, abbiamo visto il pubbEco e la cr)ica dividersi in due corrent: piuttoslo nelle. Non c'era. s«ondo noi. da aspettani una reazione diversa. L'attuale for m:ilazione 6guraltva del pittore s:c'\ia~o $Ì pone in termini categorici, la sua poel ca f> netta. la rag:one (diremmo quasi la JYieistor'a psicològica e mornle) del suo .1ttuale lavnrn ;. chiara. In cas.i del genere non c'è da aspe.tani che questo: che la gente cap se.a o non rapisca. Cioè. enn.ando ir. g'uoe:o a determinare un .si, mile atteggiameoto lulla una impostazione mo– rale e .sp.rituale, non c'è da aspettarsi che quest ·altro: che la gente mostril di partl!ciparr o di non patlecipare allo spinto che pervade tale impostazione, e, d1 conseg1enza, capis.ca o non capisca 1'a1tegg'amen10 che ne deriva. Quanto a giudicare della statura complessiva e della felic tà partico!are dell'artista. è t11t· t'ahra questione. Comunque. g"udicare Gut1uso m base a ~n., certa poetica non cl sembra possibile. M S'J• rarlo con la slessa spanM con cui la maggio– ranza misura. ad es.. Morandi (p llorc al quale facc:amo sempre tanto di cappello) ci pare assurdo. Per valutare Gu11uso è neccua· rio muoversi sul suo teneno; e purtroppo, n~– tiamo Per inc:60, sor.o pochi, pochis.simi, ogg·, tanto tra i g:illusiani quanto tra gli arw:iguuu· siani coloro che sono capnc'· di intendere l'art~ quella passala e quclla presente, al di là de.Ile singolt' formulaz:oni: s0no pochissimi ouell: che sanno "arr..arr certe barriere del iuslo senta correre a circondarsi. d.i ~ltre bar• r:ere nuovamente assolute. Rarnmm1 colo,o che.· consapevoli del' vecchio spirito. con ;al: tret!anla consapevole7.7.a si senlono partecipi -dello spirito nuovo e dei passaggi dall'~mo alr ahro hanno avvertilo anzitutto in se stessi riueluuabile necessità. S)a ben chiaro, però, che" sul_ ter!eno di Gutl'uso non ci si può (I pOrre 11 in via prov· visoria; su di esso non ci si può che 11 trovare n per spontanea adeione, i( 5eeondo detta den• tro 11, e q:1alsi.asi sforzo razionale pt.r trasfe– rirvisi in sede estetica riusc·rebbe var.o. Sol– tanto quando si sia ~iunt: su quC$tO lenero è possibile iudicare Guttuso e stabilire se egli sia riuscito a v·vere. a realizz.are artislicamen· le ,j suoi impulsi, e in q:iali fmi1i e in che senso sia rius.cilo a real'zzarli . llENATO GUTT_USO: Nudòno (1942) mo. al hne di sostituire una nuova intesa a 'Jna estraneità da lungo tempo s0pravvenuta. Ui stabil 'l'e, pcrc:ò. un ordine e una verijà da contrapporre a ciò che _essi sentono come d·sorcL:ne, o almeno come verità s.caduta, Con ciò sles50 si pone 4lla .çsigen2a reali– stica. che gli artisti cui ci riferiamo cercaron? in un primo tempo di soddisfare attraverso 1I tentai vo c.he fu appunlo det10 1e 11eo-realisfr co 11 e in un secondo momento. come ulterio– re approu'mazione e sviluppo ormai coscienti di certi difelli della primi1iva sobzione, hMr no tradotto nella r.uova direL'one cubista. L., quale rcs.ta sempre. nel significato ultimo, 1,tret· tamen.t,e reaJista. Circa la nuova esperienza, g:à altrove ab· b:amo cercalo di riassumere il nosll'o punlo di vis?a spiegandola come ci un'indagine dei mo– di cos!rullivi della cO!U, della realtà, ma non più ~ndagine fine a se stessa e di se stessa comp:aciuta, bensì composizione e ricomposi• zione dcli.oggetto da\rinterno, per r1trovarvi le linee maestre di un ordine strutturale. Quasi ne. di colpo ingrandita, diventare \\"illy Ferrero. 1 due direttori - quello in ottavo e c1uello in ventiquattresimo - ..,er• vono l'uno a -;piegare J"altro; e r~r. metLono di i.:onclt1dere che la mu~ita è l'unica arte in <.;Ui (; possibile esse, ... pr(.-COCÌ. Quanto a \,\.illy Ferrcro, non si può dire ,·hc l' enfant prodige ~ia sta. Lo in lui completamente divorato dal– l'uomo. Eg-li ha senza dubbio fatto le ossa, ma nella sua maniera di dirige– re è rima•no qualche cosa di nervuso e di balzante, come in un cavallo mai pedettamentt: domato, che di quando in quando scarta e ombra come qua11• do era 1>uledro. Egli vede la Musica come i. bam– bini vedono la mamma ; e guarda ad essa cl i sotto in sù, con tenerezza e trepidazione, temendo di non fare mai ribbastanza bene per meritare il suo bacio. u J .. ,cmgtem.ps je me suis couché de bo11ne heure ... )l. Una ,!)era, lo abbiamo sentilo diri– gere la Quarta Sinfonia di Ciaicovschj La musica gli sorride,·a da una fo– tografia della fine dell'Ottocento, in una languida incarnazione materna, con unà toletta piena di merletti. che voglia metterne in luce !'ossa~ura. la ner vatwa. e riprenderne la moltepl.ce lega1ura dimer.sionale. per poi seguirne la lensi~ne di· nam:ca fasciata dalla ve,te dei1 colon. AJ,. ch·essi divenuti rapporti semplici, discordanze e accord. complementari». Ora, s~ può affermare con certezza che se· guendo questa via Guuuso ci abbia già dato opere artisticamente valide, che. oltJe l'acccrt no di una in1elligenz,a bene avvertita dei tem• pi. testimonino di una poetica viv~za e ri 5ent,.mento dJ questi problemi? Noi diciamo senz ·altro di sì. Ci bastano. nella mostra odierna. oper_t come la u Piccola lavandaia 11 del 1947. le due u Cucitrici II del 1946 e del 1947, nonc.hè il i, Carretto II e il cc Mecca.nioo aggiustatore 11 e qualche natur;i moria. Tutti lavori che c:l sembrano mo5Si, anzichè da un freddo raziocinio, dal fel:ce connubio delrin· t1ma natura dell'artista, di per ,è incline alle !Olenni esaltaz'oni cromatiche e disegnative, con il t~nvigorito sentimento della dignità del• la fig:ira. e il r':nnovalo gusto della vita quo- La produzione vill,ilobense è ad ogni modo copiosa; C6!,a P?trebbc bruciare i suoi vagoni di callè. Mai nonostanlc la tip:ca cadenza <( cario– ca n e lo sg-argiare Limbrico delh ~ua orchestra. es~a si in ~P.ri ~cr in un (')'usto e in una cultura t:uropea. di cui ;lrà i:"'1 retorica, ag-giungendovi nrn.g-;·1. E qui. a chi ci domand.! ancora una ".°ha die cosa vuole Gulluso e che cosa vogliono g:li altri artisti. pittori e sc.uhori, eh.e si muovono nella sles.sa direzione, e perchè r. eomc questi artisti siano arrivali alla form~ laz'one attuale. noi non potremo rispondere se non quanto ;;,bbiamo risposlo in altra occasio– ne. Il problema, per loro. è di trarr• dalle cose dagli aspelfi de.Ila rea 1 '.1à i suggerirn-enli. i ~ul i c.he possano servire a una precisa• ione dcii rapporti tra la cosa e la persona, tra l"oggello e il soggetto, Ira la oalura e l'uo- Rl{NATO GUTTUSO: Natura roorta eou tavolo e, finestra (1942) s t1diana. Antiche dis,po,iz oni eh.e un temço, nella sua fase ,, e$1)reMion1t1ca 11. ~lo in par te novaVan modo dj venir f1.:uri. Con molto a.;ume. nella sua p..-e$Cfll81.1one. Corrado Alva10 hit .souol1nealo ne.I piU recen· ce svolgimento delrarlr> d1 Guuwo :I ri,orn? della peuona. della figura wnana. In tale n· 1orno. condono con bravura, Gutt:JSo realizza ad un tempo .I primo compito additatogli da un auunto, da una aa,p' razione morale fooda· ta su!r uomo. e la piU elevata e giusta mani– festazione delle .auitudini. f...&e. malgrado le apparen1e, non si smt:ntiscono, da.lr u na al· rahra tappa del l"JO cammjno; anzi, a ben guardare. dal 11 Nudino » e dalle H Ragat..ie di Palermo,. del 1942 s.ino al i, Ritratto di RaKaz.za" e alle nominate II Cucu,:ci », non fanno che prec:.s.are la propria identità e la propria alta clas.ae. Quanto alle zone di stan– chezza. in cui, aUraveuo cinqua.nta lavori, il pittore ec marca il pa.sso 11. anche qui vi sareb· be certamente oeea,ione di nota . E:\'RICO CALLliPPI Mostra per!onale Roberto Fasola Senza .scuo~• .senza maestri, senza mestle· ,e, ouc,oanJo Janiast.'cando Juggendo la gen• te, in poco più di Ire anni Roberto Fa,ola .si è rioelalo a .se ,lesso /rtlore·poeta. Un pittore· poeta :'Jlir.J.ivo,con lempc,amenlo pet.sonale in– conlcnlhile. O .si è arli=li, o non ${ è. A un .sognatore come lui, che nel 1943 aoe– Va pa.nalo le linee per sollrdt.si ai !educhi e combatterli, dooeoa capitare d' es,e-,e pc, isba– g/io internalo a Padula. Fu, ~r ooo dire, il dito del de.slino. Per occupare, le irti.ermi• nabili ore d; ,egregaz/one conoenl.w:de. nella Cerio.sa cominciò a disegr.are: in apparenza quel che accadel1a, ma in realtà quel che sen· lioa. In ne,o e in b:anco p,esc,o figura wlla caria g{; aWJ!/i osse.s.sioi alla sua giornata mo· Oenti da{ IJiOO'coatto, dai dormilorii dai chio· slri dalle metoç,e dai pifmtr• bugnati dai /ili d'erba. CO-'Ì come: dai ci.si doi gesti dagli sgua,di /i.ss; degli alu; con/inali e~ in.siemc, dai /rammenti .sempre identici del mondo di là. pendii a,bo'rali e gruppi di case abitate sui per.dii, .sotto il cielo del Sud. Un crepac– cio nell' in/onaco della camerata, un incidente nel legno della pori.a contigua o I diodi ne· gli Karponi del compagno addo,mentat.o di fronte p,endeoan P.topo,zioni e importanza inaudite. Come gli ,cricchrolii ne/lJI s'anza di un in/ermo cronico. E,a insomma l'allucina– zione di un ,ec/u,o al!o .specchio. Ed era, im· pensatame.nle, il poeld·piltore alla p,ot1a. Oggi le dr.notazioni del Oi-fionariodi alfpra 10nd ,auolte in un album - "Padula" - edito dal/'Arnaud di Firer.ze, qucni un docv mentar.o de/I' inoi:sibilfl attraoe,.so il oi.sibile, un tlt'o indiretto ali' interno allraoer.so I' e.sfer no. un rinvio dallo , par.io al tempo misuralo a gocc-·a (1 goccia dajl'lnolacabi'i ,iferimerli del!'occhio in agguato. Libero a/fine, il no.slro 0 "'ovane autore ,i è accotfo. $Ulla sog'ia dei c1ua,.art'ann', di non e.ue ,e più, a1 11'/omo a Roma e nei rapporti con Roma, quel mede– simo eh' egl, aoeoa g,:à creduto di e,!ere. Dal· la scorza del ptinv, era .sbocciato un $Ccondo uomo, •nopinato, aildto da un ma'~ ormai in· gwribile. il ma!"dell'arle. Si è rilrooato, in una parola. J'o5.ses50 di Padula. Nella !UO im– ma!(nazione. diulurmmenle eccitala. continua· vano a operare il Vanoite.lli e la Cer:'.osct, E ancora operaoano i caraltUi e i tipi e le fili! .SOflflOlente lungo f portici o per le cor.sie claustrali e i corpi nudi (di fuUe le età) ,o!to la doccia. Riecco\,, dunque, da mane a ,eta in l,acc:d di aspetti barocchi, di folle 3fi[ar..li. cli lipi, di corpi nudi da offrire alla .solleci– tar. 'one de'l.a Jonta!ia. matita e cartella alla mar.o .. L'arfi.sta è-nato cosi. Un artista che ben poco ha in comune con gli aliti cre.sciu(i a Rama 'l(lmilo a gom 1 to in. una eguale assue• /azione di linguaggio e di gu.sto. A !'ii d{segn: si 11oro irr breoe accunwlati nel suo archivio di col!czionista ,aro e ins.az· abile. Padula si è dilatata, gonfiata, mcltiprcata: è dioenlala Roma. E un altro album è stato pubblicato - .. 2 Giugno '· - do Va Ca-'O Editrice "La Taooloz:a ", ra.s5e?no ÌA 24 /:tografie di visioni accolle in giro d111anlele Oarie /a.si della lot!a e.~tto,ale. quasi una /i.sio• logia della folla obbediente: alle intime leggi del suo perseculore·art·-'ta, ovoero se sle.s.,o e le .fUe Pe:sonali reo:.ioni a 1 l'inconfn, dei pro– pri; -'imili. Tutto fa brodo a Roberto Fa-'Ola. in veri• là, per e.sprimd".si.Non c'è d 'altror.de illu.st, o· lare meno illuslratioo di lui nel sen.so corren– te. 1 poeli~pilto,i alla .sua ~ i.sa usan pauare nel rtO!tO tempo sotto le den<imina:ioni di esp,e.s.sion:sli e d; surreali.sii. secondo il gergo di moda. Espre.ssionisla il Fa-'O!o può eS-'e, raVOi?atoallorchè. nel concludue la .rna riui· .sfa elettora'c, presenta una oeduta d'i Ponte Sani' Angelo, sollo il quale lrascOtte l'acqua del Teµd.'C, com'è sempre t,a,co,.sa, e alla ocduta dà i/ titolo: « Qui è dis~alo un modo di dire n. Ma nella . slet.sa vedir.a più propriamcnlc può a.ppori,e ua aulenf'co rur reali:rta quando imbt.~occa in volute prensili e ritorte. le o,.Je qua.si a,d evocarne rm.magi·ni. di polipi tentacoh:iri e Juribondi. Senonchè i/ ge,go, inQece di ptecisa,e, seroer ab'itual• mente a confonde, le idee, .specie nei casi più delicalr, che tono ançhe i p:ù leltagoni alle class-:/ica:ioni generiche. Questo, per così dire. costifui.sce il .wo 11e– !I e/o: pc, cu; lutle 'e cose divengor:.o prete· sii a /issare una os.sessione magnetica, spe.s.so incline alla iperbole, oppure oeicoli di un' en– /asf analitica, talora delibe,alamenle parodi– .sJica, ,: comunque spitante un ca'do alito li• Jo;co. Il Fasol.a C adesso alle prese con la pittura da cavallcflo. 1' ,oppo presto per dioinare la sorte de/i peMelleggiato,-e. Già molto è ren– derci conto che un pittore·poeta. di quelli oe,:, preso I' aooio a Padula, si è aperto a Roma il cammino di una Jaoolo:JOaover.lura. GIUSEPPE GAI.ASSI

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