Fiera Letteraria - Anno II - n. 41 - 9 ottobre 1947

Flf,RA LETTERA Ili~ Progetto di un ritratto di Niccolò Tommaseo (Contir,ua;:ione tJ. numero p,ccedentc} E ci 1iamo, alr altro famigerato paragrafo di Tommaseo peccatore: foto 11lmo di ,,o luttà e de,'OLione. mcuc, V1Jginie, comunio· ni, Cel1nc. e ancorn Cc'ine. e baci alla croce (P()\chèè da pensare soprattutto agli a.Mi di Parigi, sua bab.lonia). abbastanza 11 suo K.or · no cbcri1to e ripetibile petchè ci sia permes· 10 di appuntare non più che il ncOfdodella sua e11sten:t.a: se in q-.ic1tc pagine sommarie peferiamo fornire il H tentativo d"un discorso coetentc 11. Si eon1inui pUte a sforb1c1are dal diario !"antologia che sj suole ritagliare, con non meno 1 ns1gnc dcfo,muione propoczionale, ma .tavoha senza lesione ~rave dell'intano. da Samucl Pcpy1. A noi imporla che nella cruda rie.ella d"igiene mentale che gli serve a liberarsi d'una 1en1uione a Senigallia. ~li lnci p,evalete i diritti delli\ fantasia (~ Se poi l'anima, lo spirito, le fOfmc l 0 alleuano, queste sono pos.senti Janto pita.quanlo meno la donna ti ,'nvvicina Il), In fogli d:11ati dn To– losa, che l'editore Cinmpini non ha torto di un ritmo non d11Simile da qucl'o dei peccati e dello adorazioni. Non è mica solamente CO• ,aggio registratl\O, comk&to d, stetoscopio o d, ,ismografo, se Tomma.Jco ric1ee o IPJCcarc il sa.ho Via cbl suo ,, pa,ticulare u e a mctter5t a tanta distanza che gli riconsenla di conterrr plare il rappo1to. peraltro in lui consueto, di mjcrocosmo a m.ac.rocosmo, e contribuisce, con la sua lucrC'l.iana ,den poetica dei contaai, al· l'alta st01ia lctlcraria del'a tJéro.c. (G,un~e dopo il capi1olo illuministico - pensiamo alla osseuione di Voltaire sollo l'amenità c.onver sati\·a. all'idea del pox come ancilo nella filo· wfu della stona - e scrive con accenti p:1,;. niani,lui ospite di quei gam; e con c~si col· luttante). In vctÌlà, macrocosmo e tcodtca w no 10luzion' facili d1 f,oo:e a l"amm ra,ione microscopica e 1nfini1esimale della Prowiden· u. Quale accenlo ,ccglierc. fra l'abbohdanle documcn1azione, che or,"pili i! fari1CO e test;. moni la religione dc minimis nel nostro n"Jto· re} Queslo, for&c (30 m,ggio 1839:): u Mi co– munico. PioKsin soave. Un bisogno urgente di GIANFRANCO CONTINI mi fo ricorrere dal parucchiere: e' m'addita un luogo. Prov,·idenza ,._ O il passo 19 nov. 184>) •ul borborigmo di~c~ivo, ccc,t,ab1l 0 a volontà (« Provvido ldd10I »). Su un altro passo almeno sarà focile l'accordo: dove il sonno appaia « miracolo quotidiano. come lo spk:ciarc delle acque dal s.asso, e il nsor· gere di corpo morto 11. Se ,i muove dal'o s.eandalo del lettore co· sl:.unato e n<>n dalla 1alut.arc, ascetica indit1in· ziollC tommaseana qu.."llche vicinanza, a con– latto di gomiti, ~i t( materia II e II sp:rito 11 s'è Rià sorprcia. Il gjOtDo · delle Ccrfcri del '33, innanz alla magnificenza ddla preghiera in Santa Moria del Fiore. nel diartO Na serino: « M1 son puliti g'i stivali da me. L·espericnza di poter fare a modo anche qualcosa di mccc.a· nico, m'è piacer nuovo 11. E baci al croci· fisso e prestiti d'ombrelli. de,'Ozionj e indi. gestioni, nobili letture e mc:nuJ: ancora que sto esempio. per liberarci. do,·e la viciMn· .za è insieme critica: t1 Comunicatomi a S. I Ambrogio: ma senza rendere il ro'i1.zino: ti– ,anne,ca e non criMiana cons:aetud111e.Vo el• la spe:11eria Rosi a pigliare J' elisir di Rabar baro: onesta e cristiana spezieria 11, Nei mo· menti più felici sarà un· u armonia ": « Desi· r.a10 al giardinetto con un Croecfisso dal!' tma parte, e piante di limoni dall'ah,a. Era un'ar– monia di pensieri rt. Estetismo callolico. sa.in· 1e·bcuviano) Ma in quel valore spirituale d~I tutto e di ogni eosa, in quella calll\4, 111 q"Jclla qaa,j bas.sa . temperatura esterna, in c1ucl trasporto verso le nutrizioni interiori è l'antipodo dell'cstelismo. Pensale al diario dell'esteta: dove tutto dovrà putrefare, stanco a pr1or1 r uomo1eatro; sterile. disperata retr g1onc ~ ma, l'csteti$11lO I In codesti paraggi, ecco rivc~ani un ingrediente del 1e1rcto d1 Tomm3Sco: 11 Triviali i cOri fdella Straniera], senza delicatezza le melodie, pure la malm· coma del tuono è sufficienle bellezza. Quo!· l'opera dipinge lo sfato del tempo. Sollo o }c:Jrme comuni un non JO che profondo e ine/• /abile,,. Questa è la vera prf:fot1one italiana considerare, almeno idcnlme1~e. come fram· -----------------------------------------------– monti inediti dj Fede e bd,c:.z.a, afferma un~ sua intiinseu compcte01.a amorota, a pro~os1- lo d'wi dislico di Tibullo e.ho la sua ,·,sce· raie c.or.oscenza del la.tino Rii fa evidentemcn· le apparire più ardito d1 verità che n un me dio lettOl'c modemo: 11 Non è egli vero che quC11°uomo se ne intende,a d'affiOfe} Eppure. 3 sentirlo, pare eh· e· fosse sfurtunato in amo– re. Quacrer.dum, se per intender l'amore giovi aver (acili e molti gli amori. Rcspondcndum che no 11. {E dC'I francesi, sprezzantemente: e I francesi del resto nò11s.anno che sia vero amore 11). Qui poj e1\lro il presumibile Cio– '"llnni s'insinua !"idea della 10tella •~ra, ca· nl3levole e amlta: 1( Escono dalla medesuna fonte du • acque: e che d1veis., via fanno! e d1 che di,·crsc cose rendono 111 sè J'imagine ! Ma e l'una e l'altra r1Ae1tono 11 ciclo. Spe– riamo 11, Anche Nicco•ò, in propr o, al termi· ne d'una, giornata mista d'opernioni pure e di aogni impuri. aveva esclamato: u E questo è il riflusso! 11. Ma nel rifiuto, o nell'impcs· sibilità, di dialet.tizzare i valo,i oppOsti del reale non pr<>e.edeo'tre; solo attraverso la de· (egn, sembra, a un perso~ggic_, fittizio, a un S'JO rappre1entante 1mmng1111mo, surroga la dialettica con una eonvive1\l.a (o la chiamere– mo et armonia 11}). Smobilita forse il 1uo senso del va 1 ore, proprio quando prende accanit:i ccacien1., della v:talità delle sue perpetue TI" oresc) Piuttosto. supponendo un i.stante ~i non aairc (GtOvanni è Niccolò fe1-mato m fase contcmplati,-a). eR:i lo compone con la sua conoscenza in.c<grale, prcdistinitiva. della re11hà. E questo e&ige in primo luogo senso dir~lo e non pietoso della realtà. A ,-olere. secondo il salito. coglierne In chiave fir. dagli inizi del diario, basterà voltare la prima pagina. 41 lo adunque dormo pa- due, mangio per tre, scrivo per quattro, c ... per cinque, e ,·ivo pq, sei. Poichè dormo dicci ore, mangio a pranzo e a cena con appetito d'ispirato poeta, scrivo ouo ore del dì. c... cinque vohe al giorno: e dormendo e se.rivendo e c .... vivo la vita. Son qucs-te le he operazioni che più ;1Vvilisco– no I.i dignità dell'um.ina pr~cnie; son qu~– ste che costituiscono la min dignità e la mia. gioia 1>. La chiave è burlesco, ma il ricupe_ro delle LOI\C vili dell'uomo è autentico; e l'in· carnamenlo relativo olla terza operazione. eh-e ci arbi1re1emo di omettere. mostra chiaro co– m'egli l'irUCC"issenel circolo eudemonologico e l'auumeuc sul pi:1no dell'umanità. E' un Dc cor.tcmptu mund; .: rovescio: nulla del corpo è nfiutalo, come ness"Jna più celal.1 pie· ga del meccanismo 1pir1tuale. Intento alla persona di Niccolò (<, sorella e m.tdrc ! ,1. e m·a benefattrice,.) o a 1 le operazioni della tecnic<l domestica, la Gcppina è subito tra· sferita in un clima d, rison.,nte etiche: e( Po) guardo qucs:a infolice a~orobile che lava 1 pialli, e m'ispira venerazione e terrore >1. Ed è sanlilà 1eversib,lc. ~ _po, alla gelou. assa· lita da cri,:, 1Me11chc,Niccolò d1 1imbali.o as: '°h·e serviti corrupondenlt (« ... le scaldo _de co»i. - Le dò 11 purgante, le fo la minc– Mta. Sia a letto lutto il gtOmo. lo r_nangio freddo do me u). ProPJio qui. t"Jttav1a, sa guardare in faccia_ come u~a cosa fisica _le ca· lacombc e le fav1ssc dcli 10. secondo I esem· plare esperienza per la qunle ogni ragano scopre att,rrito in se Messo il p~ù perfido pes– simo uomo: dopo un c.irtone d1 u sangue se· nnpismi. mignalle u,. 1'8 lugli.o del :33: 11 J:>en· savo 1rcm:rndo al mio 1\\-VCnire, lei morta per mc; pen&avo !remando all'a111ma sua; pensavo (arrossisco) alt'iscrj1.ione da porre sulla 5'Ja tomba: GiuJcppa Catell,, do,nna _i"com~?ra· bi e: - Pregate per lei, e per~~ ammc eh ella /asciò in/eliciJJimc sul.!a terra ·.,Nato ,insom– ma per una calma, e magari piu gng•~ eh~ apollinea. (cl1ci1à natwale, Tommaseo r1st.:ibr liKe l'r<1uilibr O innanzi all'ostacolo. assor" bend~o. L'utilizzazione ascct1ca dcl~e ma· latte (11 Fortunato nella sventura, eh è {~r se fortuna eua pure. Che forsd Sta tn me f:ula tale 11l è !("si prove,biale. da Pa· acal jn giù: astratta rimane la violenta 3J! plica,'one d'un tal_ metod~. fino a culm,· nar,. nel fiore a~~•co dc!l <?Hcrta della cc· cità a Dio. cxpl.cll del d1ar!o (I, qullc ce1· sa quando l'auto-re non. può più_ scriv~re, .~m· mis"Jra la sua economia al! ult f!lO d,scrtmme de'la biografia. di lui - e infatti sono d altra natura le note -non autogr.a~c del '71).. r~ori dall'indomito. e per dcfinmone ~'! c11ab1le, coraggio con cui egli seaue, nel d1ano e nelle lettere al Copponi (e non è, non è lo, douu chansonde, vérolés di Bubu de M<mtparnas.$e} le minuzie dc:I morbo per anlonomasU\ p:ide,r do: empiendo In cartella clinica delle a'lerne vittorie del treponema o del rmla10. secondo SETTEMBRE « 11 ,·cnt iduè !,eltembre 1943, alil! otto ciel mattino· ... 1,. l'orrei dirlo 11/J'Jfimnl,1j11 clic sta vic,,,o al cklo, 1.•cuga le, qrn.·rcia più m11ic,1 d1c potrebbe <,.·apirc. Il (dai « \"erbale ») Dite afl giardimj r olle piuz:;e ,li fnrsi steppo, ,lite/o al 1w1re. /)ife 1tll'm:t11u1- ,lei fiumi clii: l'uomo af/t!-:.,·a serpi 11ellcvene. li cmwllu perda /'1rngl1in r In cri'uier<i 1· le li11g11c torumo ,,. HalJclc, mci. lfJ.smetttL il salico di compatire. CJic vuole J'rwrora? /..,(I, suri rosa 11011. ci serve. Che -;mole l'a/b11? Jnfrrngnlr il suo i·do bilwco. E dì.te e,/ sole che se 11e stil, ulle Piramidi, ul cielo dite dit.• strappi le sue bmufiere. )(J uJ/a /Jellec~a -.•orrci dfr.e ,/uc parole. Ili O mia spigt,, ,mà spig11 dt1 f!""'W, albero di betulla, fiore cli pesco, -:·oi tlisposli ,,. qualw1quc drlr":.ù,, e -._.oi,gd11t11i pdnsicri di rili'togio, uou 'Vi adoccl1i il tc,lesco. E:i Ju, col/i11a ,l'uro, coJ/111,1 odoruta ,/al vento, fre11t1 i tuoi slauci. Paslore, C( m.la i tuo, ag,,elli, pastore: il lupo tedesco ha sbrcnwto giù il cane. U mia sp~ga dolcnlc come 1111, mldio, sola creulura. che posso i,iorrùlire a <111cl11,nllmu ft.•dcsco ,/i srffembre. IV Fodc f>iclra/ala, tu. ,wu vuoi parlare. Tu polresU giurare cl,c 1m b~111l10 ridc-::r,, che usci dalla grotta t111el 11111/lil,o, e ora m,scomle il S1'o ocd,io lt.Sstrssino. .I ~JOi pnrc. che sappi., di 111e11f,1 I mt1tti110 e clic ulfo r<nuline frr,c" gorgheggi e soffi alla 1111ca ciel/e felci: 1m•t~ce ,t ,;rnJtiHo --.:i l,u meut1fo. J)iscolpati, se puo,, ,w,flino 'tii settembre. dtt• spcrat•i pcrdouo ,lni mo,,t~ e -:.:ole-:·i uu r1,.scd1<, teslimo,w: o;:gi l'accusa il fiolo ,lclJc cusc, /11 preghiera di Louti m11Jtin>l. - .l:..•ido spur.,•iero, tu fi1u:r:..·ilu ,·olomba. V L'mr_f!t'lo ucc,so mm ... i -: 1 e1ulicu. /..,(1-:•cr-r':111 <' questo compitwto di parole gclf11fe come pnUme sterile sotto l'arco dei ;.•crdi o Porla Pid.rahzta, ,Jo-:.•e 110,i si arri-.•11 per te solite stratle, do-.1,• si PflJ!ll l'obolo ,1/l'ast11to Caronte. .'•ieut1V1rlln tedesca. armt,sli il tuo mntti,w, offilasti COUll' lnm« il 1110 ,i,alliuo. cflricadi il 1110moflir10 tome ntifm crmt,o l'Nbo cresceutc. c·onfro 1111 bimbo clze riJtle: 11u bimi,{) che ritlP t' lw/Ulirra celeste e/re ,ion si m/d1\·e al 111atti110 tcclesco. \"l Oue.\lo mYad,le II F'ortc Pii•fraluta, ;;111111,/o I 'f'e.•erc l' meuo :.·ecdll<> ,r,,,,,, frasca, all'ora dotrli orfo;ouli che gruocano ni mrri<li;mi, l'ora rletrli i11co11tri ,mgelici, 11ppl'"ll ,J gibrno fa ('l;pricc!· per le siepi. // mitrct. /111 ucciso il si[e,1c,o, 1/ miJrn h11 ,,cciso le foufi e g!~ (lf-._ 1 et1ri, ma ll<W si lt1mcuta il umtli11<> tedesco. VII I',,, uon s11pele che Chwdio Bi11 f,, ucciso, Cfnrulio odoroso 1/i prllr rWM."ll. Sui fango rm bimbo /usci" s~rr:;i di ~-e~1to, si dtl:c bimbo per pnrf11rc lit gcfsomtm, e uo11 stippin li, morie che la J!l!Hlllla è tn,:orata. .\'on ditelo n tuta.. ditelo al mare clic ltti Or(•ccl,io gi.:t1tife prr nscollarc: ditrlo ai figli che a s1•t/e111hre li~vilrwo, 1litelo a1' 11wrli, ditelo agli 11lJbrrnclti: forst· 11,i poeta ':Ji rispollllettÌ. TEDESCO di LIBERO DE LIBERO Vili ..bcnltmui, mm/re, clre hai ~peso tuo figliv cu111t' Ju ,l g'lorno con prodiga luce, lo Li t17-•volgo11el lem:ro co111picmto 1./ef/ccapine,.c che 1111rra110 tuo figlio: "di u.udici anni, figlio di .\lana, Cla1ul1', Biu cltc ritlc-:. 1 u fu ucciso col mitra. pc.rd1è ridc1.•a ''- .Vo11. badare alta fogli,,. che stride tra mille, "' gallo che ctrnlu ,l suo stornello iroso. O 111, guarda. Il,, 11m 1 e>/u che scioglie 17 sole nel s110 /111110, il bosco che ma.roici. lu11go la mari,u,: l't·c.·ocomincia ... di <.;fa1l'llio pe,r lo st.re/tc1, . tiberftna. IX Faccia il mare g/ 1 scl,erzi clic ,,_.uolc l'Ot11 L'ouda, continui a stllre il monte, ogni grembo di terr" c·o11s11mè 11 suo polline: alle otto d'of.tui mattiuo il ,iome t!i Claudio t1wnerù tJ Fv-rtc Pictrafolll. .lsrolterù la. stupùlti margherita, la piuma smarrita. n·spondeni, sorda ~,,rli la. ,u,be d~· vulcan.; . 111/errogatc l'o:;ioso guardiano, Ìliterrogalc il fe111po clrc sfuggirli : il 11omcdiJ Ciuudio è uu ';.le/odi Lr/11,1, dic rica111a la. luce per chi lo ricordu. X l'i dico io che. 'u mor1e ,lissc di ,w: aJlc 1111bi or,U,1ù di salpurc per e/ire ol ledesCt> di 11011 guasta.re la -:•ig11u 1 ti, 11011. strappare 1l grappolo ucerbo. Semplice fu. come lo ,\c111tilla dclr1draga.no , come la foglia. clllie11te. cosi scn1pli,:;e, è l'·11lti111a. parolt,. Vi dico io che 1/ vc11to cu11cclla. fa farfalla, che Cltuulio fu, pettirosso sfregiato, 1/ bim,co la111cntotlct1 cnsonfcmi . Citi d11Ulft1<-' può 11egarc che quel mattiuo, 11011oslt1nlc Dio, sia slctto assassino? Xl Tu lo sai, Clam./.io Bin. il Le, madre, -:.•orrci uorr <li-rioper essere ·usignolo ,1clla tua gabbiu, luce del tuo -viso. /41 spigo di grtwo 11011 maucherà per questo, darmmp a11cora spettacolo sole e luuu, le ,I 1ule couti,weranno la cordigliera, -:.,orra,wo inséguirsi le stagioml Citi impedirù alla strade di andare, cl,i co11sigfM::.ri1- l falco tfi non vola-re puclit' lla11s ha ucciso Cla111.lio che rrdc:;·a? :-.11 E.,ci dol tuo sasso, Clflluliu, e s,,I culle if,,J 111ì,o ricordo falli una ca.sa: prendili tutto il 11drlç, pre1ulit111111 fiore per og11i tedcsc~, per chi 11?u. sa amare. I~' staio 11~1 (llt11110 dii. stor111: la sorirrntc che si perde, hi goèc:ia che si gela uelln sabbia. lu t,u:,:iula all'nlbn dre l'uccùle, fa sorte nemica trogn.r parola. StJi tmu hrgn'mu secca sul g1w11ciale e io li canto l,1- 11cnia e 1.liquel scllcmbrc tcdc~co m,. scri-;,•o lu d11ta s111/11. m,mo. u Porto a co1105ecnLadella S.V. che alle ore 8 del 22 settembre 1943, una sentinella tcdesc.a del Forle Pie1ralata ha Karicato il suo mitra conlto i piccoli fratelli Bin, che attendevano in quei pressi gli a,-anz~ del rancio e che s'erano messi a ridere, all'in· gaunzione minacciosa d, .andarJCnc fatta loro dnlla 1:iddella sentinella. Claudio di anni un· dici, è rimasto ucciso sul C'OlpO.mentre Vin· cenzo di anni nove, Rrnvemcnte ferÌlo venne rico,·eralo nll'ospcclale di 5.."lnto Spirito, Di p.adre Ì_Bnolocui convivevano con la mndro M.arin Hin all'isolnto 11. 9 di Pietrnlntn 11. (Da] verbale rimeno alla pretura urbana). 3 al OomUJ(;JJ, l'auleolic.a Lenera sul roman· ticismo: enunciato d1 arte poetica c. insimae µroCeuione morale. Frughiamo la , maltncoo1a c!cl tJOnO n: " Gio,no me&to. ma ras.segnato e po: ,·aie a dire. fd1c.c,,. Fe reità et.Irta, esclus,vamenlc interna, ta· I,. era dWlqtJe 11 N proprio contenuto ,. del· l'anima d, 'l'ommaaeo, .: perciò del suo dia• 110. Il quale è definito piaceri • almeno nel '33. Il 5 marLo: oon potei le~ conto dei m1e1 p1acc11 1:1. Il 18 febbraio: 111 Paceri de'b ma v ta. Stil/'imbrunire, contcmplan· do il ciclo m1slo d1 chiarore e d, ouh .• dr cevo !"ano di cont11zionc: al a finestra di Via Fies0lana. OHen·avo una bambinuccia di sci anni, con capelli lrecciati a ghirlanda. aru– dcre ai pas.s1 più vivaci della 5jf)fonia del Guglielmo u. Simili plRceri. 1, gu,to ineHabi· le"· pouono esser quel!? d'una refezione f,ugaliuima, spartana· d'un fauo di natura• rna su qucs,'ultimo ~nlo OC.correcautela. s; prenda un passo dei più a prim'appa,enza eslravcr1tti. E" il. ~ .settembre sempre del 1833, g.'ornata otl1m11t1c.a: la colaziene è 111· la_ fil otllma . • Ire manoscritti ,;sai a 1 la Ma, gl1abcc.h1arwierano • tre belle cose • 11 cu– c_olo •.i chiuderà su una canzone per· fanciuf- 11; e III mezzo af Pomc11ggi~: « Quaur'ore: •ol~ e p1ogg1a: le nubj nere non coronano il tagg10, ma nOn l'oHwcano: lieto il verde d 1 c:!opp1a vua, 11 suono del! 'acqua cadente rn armonia COn la luce che piove: ogni gocei~a che scenda 5tmde a cascata ahissllna; pac:e e mo,1men10: g,01a e mesl1Z1a; imaginc della n:,enle serena r.el pianto, imagine dellf veff ta cui non vieta 1/ corso la piena delle svcnlu– re 1nond.an11~1 popoli "· Nulla di più di· sfOi -me.da un C\"Cnt"Jalcnatura « jn sè ,.. n&· tu!• 1 discussa,. crll1ca1a: materia ad ant~tes1: microcosmo d un macrocosmo (11 ogni gocciola r!Hctte un mondo 11); sede di 1< armonie)ll, che riflette un mondo: ogni 1triscia di pioggia orma~ sapp!amo intendere nell'accezione le.cm· ca, 1mmcd1ati symbofcs, immedia1a for.tc di C(!rtespo11danc.e1. Si riuscirebbe a immaginare d1(fi~1l.mcn1e, ne la rapid:tà della no:azione d1anst1ca, ana nalur3 fa.Ila più interiore. La Prova."· potrebbe ripetere agevolmente, di là dal d.. ,;o (si ,-ed. al 30 ap,-ilc 1839, al 12 dic.ar.hre 18'.fS , per gli ampi, contradittorii, 1nqu1e1·1 brani detcr1t11vi di F e.de e bitl:ezuz• PCr il -~ J>a~f(gio corfiota, in un celebr; po(ctt1111mo pcr,odo, di fie!o prou.sliano. del Supplizio d'!,In italiar.o o CorJù. D1 tale sua :<:a~Sil ORRet11\'ÌtÌIeslcrna Tommaseo è quanto ma, coasapevob: I m:ei occhi non mi vo– gliono dire. 11 ,-cr0._ Bisognt.rà rassegnarsi a i>e«J_erele 1sp1rnt0n1 della uce, neces.saric ad un rngcgno coJÌ paco esperto delle ca.se di Juori com'è il mio n. E in viaggio per il Ve· DCto, tornando da Brescia: u La ,·ista dc· zolli veronesi o viccnlmi mj conso'a: ma /e i,pira::.ioni d~'la na!u, 0 nOn seito nell'anima 11, Paro!c del • ... ~ q~c_ste. in lir!'e1à che po1e,·a orma, avergli 1ste11 1 1to i movimenti primi del C~Jore, ma le altre ,ono del '33 della Ma· fl1one felice, di Tommaseo, e~ della sua apertura sul mondo, passati gli anrù di quello che dill non aJM!o Leopnidi gli applicheremo ir studio malto e di,pc1ati.s,Simo t1 ((( Oh gio– ventù cogliona. mia I oh gioventù mia cogJtO· n.a ! oh cogliona mia ei°'-eritù I u). Scarsa pt'C" s.a 1Ulta natura è moderato intercs.sc per I ~– getto, inc: 1 usa la natwa umana: i noi giudr zii non sono J.torici, ma, se ricordiamo ad CKmptO gli epiteti di cui {regia ogni scrit· IO!e ddfa ~ P,QRettata crestomazia, fisiogno– mico·moral,; ognur.o di quegli antttivi è un frammento nel sUlema enciclopedico un at· tributo dcll'intcgra'e oolura; attribut~ st.tlza pcec.isa e definit3 sostanza. dunque senza auto– nomia. Che a qucst'ahiuima frequenza 1enu pause e ce$We consegua una relativa impos– sibilità e di pensi~o ~ di azione, per marr I c.anza di q:tel_la decisione pragmatica che in: ,orge su un ingorgo. nasce da WJ punto d1 arreslo, a noi per il momento intcres.sa prin· cipa'mente perchè ci si svela la radice dell'iasse.nza d'azione letteraria. della ,i· o".lncia al roma.nzo. (1 l.cgg:, una novella spar· ta,na del Bertolol!i: m'accorgo che Per !'in· tr.1~0 de'la .~rrazione io non nacqu! i,. Qui piu che mo, 1mportn la dn!a. 6 giugno 1833, di t,1.!110anteriore ai tentativi d',c ir\tne;o 1 1 a~to~uog;r:1fico. Q'Ji 11,"\SCC, te01eticamentc, il diano. 01e è dunque il diario per Tomrn.a.sco? li rc:ndtc.Onto dei suoi ,, piaceri 11, sospesi nel· la e.alma presente. e insianc degli atti, in· c.alzanli. da giudic:ue e acc.umu.'.ue nei ma– ltllZini del p.usato: in uguale rni1Ura, ".lR pro· wamma, altrettanto num.,co e cavilloso. d1 futwo. I ,, pi(lceri • i,uppongono uno sfondo continuo (un., dur..1ta): il rendiconto-program· ma. :lfUI truformnzione: perenne del continuo in diKrClo. Il e.entro di Tomma..seo ci appa.tc co,ì domir,ato da una sorta di de'irio mate– m1tico, nel quale fra il senso 50)ido della realtà e la sua soluLionc ad infinitum (che 1orn;1 a.'lo stesso risultato, ne è ,ob un'ircer p,etazion~ dinamica) non è posto per il « tem· po ,1 1t0f1C'O.Dn tal riguardo. il suo .anacro· nismo è an~cromsmo rispetto a tutti i tempi: e 11 S:JO D10 non è un Dio storico, ma un D.o jmmobi 1 c. che comanda una fede im· mobile. r.on indulgen!e. Nella foga con cui Tomma1co ,i Retto sul passato per conl'rol· larlo, nella bruna con cui vuole usucapirr la llt."4a del tempo futuro giù çossedendolo con unn normn., in tu!ta questa ,-~ta difficiliui· m.t, desiderio di coincidenza della realtà con la mi1u1a, il suo Dio è t)f'esentc. E si estÌngUc presto il 10tri10 (o ~ia con.i· derando_. è . il ~riso di ch_i K~e 'Jn tipo um"no inedito, cioè scopre III sè meditc Por 1ibi 1 ità di um.,nità). a Yedt>Jgli contare i bocconi. sessantasette che si riducono fino a cinquanta, lt- ciliege (tr.a I,. innumeri liste di vivande. ferocemente: 11 Mangio alle sette diciotto ciliege, a mcn<>i{iomo un uovo so· do. a desinare p,ppa, fove. f-une.hi. a 5eena r,we. acciu"he 11). il numero delle volte che si siede: riformare, a data fiss.a. la scritti.a (11 Col di 18 comincl3 lo riforma dei mio scritto. Ci voleva ".ln po' di forza morale: la niora 1c entra anco nella dimension delle lette.te 111), 6ss.'1e la corri5J>Ordenza al padre il primo d'ognj me.se , trncc:are il fal'TlOIO r,rogr~mma fisicomOl'nlc (ma sia detto senza ooposizioni) del 1833. La ,ua gil'a a Fuc.cc· chio. fro il 29 011obt-o e il I. ,-.,,-ernbrc, è un ,·ero triduo di prooonimenti. quali, per un~"\convenzione che diHerenzii. intagli una tac.eia nE'.Itempo, si formulano a fine d'anno (o se si fa un ritiro in una certoSil), m3 l'.lt·

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