Fiera Letteraria - Anno II - n. 41 - 9 ottobre 1947

8 moni di p;ucntela; \·ivono in solitarie abita· zion, d1 lort110., disperse a datanz.a per 1 pasco.i e nei boschi, costrclli all'1solamento dallo tfruuamcnto del terreno. Ma qui ,i lratla d1 Ire classi dis.tinte. I bergamin.iaono ben nutriti, le loro carni sono rosee e li,cic: ti lavano negli avauz.i del lat· le che resta biaochiu:mo nelle caldaie e la loro ~I.e ne ree.a coslnntemcnie un odore fresco 10tto le camicie inzaccherate di \lCrco, che è il segno della loro riccheu.a. Hanno Rrossi polpacci bianchi che escooo dai pan– taloni r~catì al ginocchio: larghi piedi nudi; le unghie piatte, rotte dai s-assi. I re· sponsabili delle marw:hie sono chiamati colon· nclll, e stanno fermi' in piedi a osservare il pasto del bestiame. iappog@iati ili bastoni: così Ìn piedi gridano ordini al cane e ai r&Razzetti apprendisti che corrono abbaiando infaticabilmente alle mucc.he che si allonta· nano. Alla baita di pietra c'è $CfflPfC qualche raaazza cht prepara i puti ,ag 1 i uominì e la· ,·a i se:cchi. e la ii sente cantare. Di notte li accoglie un unico letto: lur\Wlì pali vanno a. mezz'a1ia da una parete. all'altra della baita carichi di rami di pino e di coperte, e quaS$Ù dormono. L'incesto è frequente in qutsti letti telv•tic.i: per tutla la baita c'è un intenso odore di latte e di ,·ecchio latte sanno gli odori ch·e escono dai ventri dei d<>mucnti. Sono i arassi borghesi delJa montagna. I ca,· bonai ne 10no i proletari, abbrustoliti dalle fumate doli• caroonella fouile_ Non poueg– gono nu 1la all'infuori ddle accette e del 610 della teleferica; •lcuni hanno pure una capra da mungere e un bastardo che fa la guardia alla baratta mentre gli uomini sono sul la· voro. Si fabbricano tutto loro. le seodelle, i cucchiai. le panche, le mensole. 11 letto, le cinghie dei parU.aloni; "'3nQO11cuper.ue ma· leriale da qualsiasi cosa diMrutla. Le turnate delle loro c..arhon:.ir ~i vrdono :. ,(l'.t:idi dist.an· ze salire d,ìue. verso il ciclo, presso le a.bi· tazìoni nane fatte di ramaglie, col tello di corleccia. Il lavoro è duro. O'tre l'ininte,· rotto taglio della legna c'è da sorvegliare la combllfl!.One ~Ila carbonaia, {/Care nuO\·i ,6ataloi, lappare j \lecchi, alimcnlare la 6am· ma del fornello, aggiungere altra terra: e la sorveglianza continua pc! e ore noll~rnc; si alzano sell~ otto volte in una nolle come se la loro moglie do,·esJ.e p.trlOrirc. La com· bu!otione totale di una di queste carbonaie può durare 6110 venli giorni; dC'!Podi che la 1pogliano, ammucchiano il carbone con le pale, lo ins.accano, e lo spediscono coi 61i \lolanti 1ullo stradone del fondo \lal'e do,·e vien caricato sui Bielle degli appa!talori. Una fatica così intensa e senza tregua, segna prc· sto gli scheletri dei loro corpi : si deforman,:, nel la,-oro, 1i mandano in rovina la spina douale_ ...I pastori tono praticamenle inawicinabili. Vivono tta le loro pecore pullulanti come wumi di pidocchi sulle cime più alte a di· vorarc la tena. Sono gli aristoc,atici, ma non ari,toc.ratici poveri, po!chè d'in,-e,no fanno buoni affari nella pianura col commercio dc~ la lana e della carne. Essi non cos.truiscono abitazioni, per via della mobilità del gregge: dormono .all'aperto av\"ohi nei mantelli, sQ!to una roc.c.ia se piove. Sono i depositari del gaì, gergo da contrabbandieri, e dei più delicati s.eilfCti della 1oontagna... GIUUO QUESTI Fll:JlA LtT'I EH \Hl I I p I T T o R I Molti gi.ovani senza grosse crisi _ Un Jimerale degno di Courbet A BERGAMO, come dappcrlutlo ci Sono pii· (Ori gio1Ja11i e pltlori anziani, ma 4 Her– gamo più che altro1Je quc.slo ontazonismo ii: Vivo, scn20 po.ssibilità di intese, senza sor rèi di ambasciatori, for,c pe,chè più che in di.re città gli a11:.iani hanno speralo che democrdzia e repubblica r~staurasJew le oc:c· chic inodt: arUstiche e bandWcra il " no1Je· cento " come ancora ~'o chiarncmo e clr.t han– no visto ntiscere con il Jascismo it1co:,aci a combgtlerci l'uno e l'altro. DdJusi, st rifanno ol c°'1.YCnX' delle genti rzimetlcndo oini por ~bUità di crilfra a un,a spdcic d, " re/eren· dum" popolare, mentre Ue loro opo,e sono sempre più s,c;,a/bel e scadu~ anthe dai ter r.rfinl iniziali. Quelli della genca:.lone di mezzo, dopo la 1/usinghkra mostra gio1Janile e il soggiorno ll.lTltQ o corto a Parigi, oivono neth' Uloaricr bili V.udi clande3flnj e di loro si conoscono soltanto opinioni· e intenziont Si sa che a oo/le ~aVOrallO per commiuiond in ombienJi i11.arri1Jab.ili e che, altre volte seguono il loro buon s,cnllèto senza dislra:.ion.i d'attualità. Del capo di questi resi1lenti d!la 1Janità ( o /orse è tn' e..tlrcma l)anifà) nessuno vede un qua– dro da ollre vent'anni, nemmeno gli asi~ dì }.(ont~ chd oisitatJan,p il .suo studio rispettando il Tnmte-,o•dei telai capooo/0. Unp di loro dondolaVa gamba al col/è in– oentazado piaceooli slorie o disttna nc,i con· oen'li os.s,enle con1Jinto tranquillo. non ripetono Picc5lo troppo apertamente!. Si ri/anflO. piuttosto a remote mimesi e a tra– sparenti condiziorri Indigene. Nelle prcwime cronache d'a,tc si potranno incontrare. i nomi di Erminio Maf/iolcltl, Ugo Re<cchi e A 1 Jbe,to VUliti con Lrc prefercnz.c n'spellioao.ic11tc: figura, natwa moria e palt" SOflfÌQ e- Ire simpatk: g/i esp,ç~.onisli, gli astraili e Cézanne. - I più gicwani, ancoro tncolti e generosi, varmo a scuola a.11' Accademia Cdr,ara dooe Achi,Vc Funi, ottimo mdestro, i11s.egnaquan· lo dd!' arte può esserci di'dotlico, e li /a oY rampicare sulla facciata dC:la scuolla per co· prirla di buoni a/lrexhi. Alla premiazione finale acJeOc.no.stl!le /acce tlmidf!, occhi con· oinO per il lolrO mestiere e ocdecJano porte apf!tte mentre fra il compiacimento dei neo· classi'ci notabih della citU, ~ palo1Ja di soli· dc ba.,i, delù:,, priorità del disegno e ne.Me ultime ,edle imbottite di 1Jelluto il Sempione strizz:alJa t occhio al F reju,. Tra i folti at1cJenuli in questi ultimi tempi. csoludendo la ,eque!,; Ji ,qua/hdr personalr 1t1ccedenlisi in galJ.erie pdr lo più sotlerrar1ee, anticamere di fogna, ricordiamo Wii11 moma na.#onale d'arte wcra s1JOllaSt\ tra Jntosi equi· IJOd e penoli compromessi con danno del· l'arte e dei ~crp dooc, fra falt,o, Ju p-ro· posi.a una doppia giuriq perfiudlcdre i " pas· satisli " e j " futuristi ". que.Jto è abba· stanza indicalit>O. LA MUSICA Un. altro ci annuncia una " persond. 1 e ·•, ma per orà di sicuro si Ja JOltaniJo che è prcsidenl,: di una s<>cietàsportilJa. Ricordiamo quando n incontraoa110 pittori j,:;lto!osi che cowcvano ,a ca.so a prepardrsi per la Quadriennale o p,cr le st11dacali e concludiamo che qU{!sll asscntl dàlle crono che Sono 'Oltcor<i del?e buone riscn>e. AVtro jaJto: /'yccisione. pe, rop1lna ,w;'/ .suo studio dc.I r>ecchio 1Jdl.ido pilte1rc Ermenegil· do Agazz/_ N /uncrald partito dall'Accade– mia fra piarrli di mode/Je e uno stuolo di pillor• era un'enorme tela di Cc,urbc"t. I pani canori Le donne non cantano . La morra è musicale Guai a chi tocca Doni:etti Tra i /atti non ovoenuti e dltesi ne ri· cardiamo altrl dud; la mancata costituzione di un circolo artistico tentata in innumeri se· dute e Il nau/1tigio del p~mia Beirgamo, quel premio di pittura che d!la IJigilia della guér ra con la sua aria di, /,onda era la mig.'ior gara d'Italia. I A musica, - &rgamo, ha una tradizione 1 mu tiforme, in taluni e.asi ocnino ecci lata. lnfaui: tra i caratteri bergamaschi tro,·a potlo anche r eccitaziol\C, o la musica è la -pili farneticante delle A,1i. Da Tarquinio Merula che sulla cantoria del!a Basilica per cuote a aangue i puUi cantori (i quattro leoni di pietra a guardia delle porte, e quelli ve· oeziani 5P1r.i qua e là sulle facciate, poheb· bcro alurc arcani ruggiti nelle noeti d'esta· le). ai hsnuhi del ,primo centenario doniz.et · tiano. nel '97: quando i melomani dcli' A 'ta Cihà e del Borgo gittarono le panche dal lubbionc sul palcOKenico, e Totcanini. nel pieno delriracòndia aiovanile, fuaaì ,aerando io dialetto parmigiano, I paui di Se,,gamo - ora vanno 1pcgllCn· doti. ma ,-e ne furono di merniglio.i in pas- 1110 - ebbero tutti indole mu11cale: 1fasa· nn la pazzia entro inauditi vocalizzi, o in i;i:esticolazioni melodrammatiche. La II morra 11 - gioco bergamasco - è una sorta di 11 par– tita 11 mu,iaile. La u bergamasca II nasce qui. Vogl1am trovare una cadenza noth'ana anche in quella famosa di Frucobaldi) Dcbussy in– titola qyattro peni pianistici: SUJ·fe-bcrga· ma,que; Fawé Uh& musica di bai etto: MaY q~, e ber,c:,masqc,c:s(e il ,-ocabolo 11 bcrga ~ues ►I chiude il 1econdo verso a1Clair de lune di Verlaine c.he .empre: Fawé ha mu sicato}; il nome di Ber~amo corre nel testo del Pierrot Lunaire, e 1n Bergamo Busom pone fazione del suo Arlccchinq. Persino ii nordico Peter Jacobsen inritola un racconto: La ~le o Bergamo, ed ora un mutieista ita· liano ne ha tralJo un 'opera (l'ho e10rlatO a non mutare 11 litolo; spero m'esaudirà n. So'· tanto il S:Jaré1 ci hn insultati. mettendoci tra i tudditi pili zotici della Serenissima. Ho(mannsthal, nella musica 1 issima Donna nel balcone, nomina pt'ima l'Adda - la ricchez: 1a profonda e lener.a delle Sllc rive - poi Betaaf1't'l: chè Madonno Dianora si dice 6· t1:lia di 8.,rto 1 omeo. C"è tutla una vena mu· sic.al ,. e ,poetica che eone nelle citazioni e nei riferimenti a Bergamo. Un giorno o l'al· tro toccherà proprio a noi ritalirla e descri· ,"ala. poi~ appunlo la music,, è l'elemento che ammorbidiKe ed elide le mnlcrie del paesanio. le nrchitetturc: è il pedale che t01le"a le parole e dà loro una s,ec.onda ri,o nanza. Anche le camponc, nella m'Jsicalità bcri;i:amaaca. hanno uno wazio. un aioco po· lifooico. E vi ,on 1imbri felici, di rara pro· fondein o t11fewia. Percussioni coi martelli. alle ,·iRilie di lesta; ~iO\lani eccitati - gli stessi che per la loro fede, ,. la nottra. im· pugnerebbero i forconi e le falci - b..,ttono come matti nelle calotte campana.rie: canzoni popolari, improwisuioni rigurgitate dalla co– scienza cinica. I carillon 6ammi~i scmbran pincevolene da salotto. boitcs à mu.siquc, al conf.rontn. Nei campan.ui bergam.. ,sc.hi c'è il de!irio e il farncfico. E la ,es., ,onora ha una forza timbrica che deriva dal dialetto. (Le ras:ioni musicali di siffolto dialetto: da percepire in una loro con1inui1à, .nddirittwa in un 11 dÌICOflO li: le udiamo nei vocalizzi dell 11 Valle: lmagnn salire all'arabesco patcfr co, .all'autentico ff canto 11). Da questa musicalità rimnne es.clus.., la presenza femminile. Non passò alcun fremito .... acerbamente ,~vo opp~r carico e pieno - per anni e .anni, ne!riudicibile dei suoni e d• 1 p.iesaggio, del u 10110 11 coloristico e di reazioni nostre dell'anima. Le doMe di Ber gamo non canlMlO. Ancht- il m,-liYna dialet- 1ale, così esp,euivo ne1Je gole \'irili. diverua r ) ) > ) ) ) ) )--+'-)-'-)-+-, FIEltA LETTERARIA t t C.0/fCOftSO , -++----+- ) ) ) > ) ' I >-+'--++-- P~1ia: una lirica. Na,,at,1 10: u11 racc()nlo eh,.. non superi le 1tlte cartelle. Saggio c,i· tico: un ~Raio che non superi lo sette c.lr telle. Diitgno: dise$:ni senza limituione di numero. Tuua le Pf0ve debbono essere in– \·iate dat1ilo1Crittc in triplice copia m~nite di l45Jliando. wrdo, opaco. Ebbe ta_JÌone il Fosc:olo. allo· ra, nella letlera alla f a.gnani) Fu giusto dispregio quello di Stendhal per le due mar chese che non ama.van la vaKa da bagno) La tradizione eoncreta d'una r.imile natura musicale: dove i caratteri umani e geografici ,'inverano nelle pratiche, nella vita dei " ge– oeri >1 e delle 41 forme 11. C."hi leggesse il ,-o· lume del ·Donali Petteni - L'arte della mu siq, in Bergamo - .tupi,ebbe. Esecutori tr'l i più famosi del loro tempo: dal Loc.atellie dal Lolli al Pialli. Cantanli, ad alimentare il gran fiume canoro ottocentesco. Ancor oggi : tradiziot\e appunlo vocali,1ica e corale cheo ~uita, che non ,i speua come altrove. Out> dei mi1diori maestri del coro, ai giorni no· stri, son bergamaschi. La facoltà cieatlva si rias,omma in Doni,:.etti. Lumino•~ prerogati\',• di (1 linguaggio lirico 11, disseminate di asso nanze con le voci e 1 ,cntimenti, con le dolci forme dei luoghi. Sono etse soltanto a Ira· dwsi in mirabili frammenti dove la mu1ic.i è luce, decantazione di uman& parola. {u V cr– rarvto a le JU/1' aure ... 11 : non 1i consegnan forse, alla melodia i nostri sentimenti altrove dis.solti e perduti)) Amore lenacc, amore ru· de, tah-olta. fanatico, a crescere e a dwarc intorno al mito musicale della plaga. Ora s'è fermalo alla generazione matura, forse non continua nelle più giovani. Dieci anni addie– tro, per la slampa d'un notlro ltudio dove di Donizetti veni,c1 tentata un'oggettinzione c.ri – tica. vi furon reazioni pittoretche, anche ;io– lenk. Carlo Emilio Cadd.t, udendole narra· re. di11e che c'era da trarne argomento di 11 racconto~- Della ,1ta musicale di oggi va ricordata una 6orente Società del Quarlelto - (chi la dc– scnverà con giusto 1000) Ha la soa 1ala in Ciuà Aha, tra stnapiombi d'improvvitatc ar chi1etture. ,. pensili giardini frood05issimi. e ,·icoli tagliati con la lama. Una c.,mpanina rintocca, ogni volta. nell'ora meridiana a mezzo dei concerto: e sempre, dopo anni in numcrevoli. corre un sussurro IM chi ascolta, appena un'increspatura. La campnnina: che sa bene corno ,O\lr.tpporsi àl p..,tetico disc.orw d'un quartetto d'ar,chi. Uno degli .scarti ITIO' menti che nelle bergamascfie più ,cnsibili sal,– un bt-i,-ido antico. non si aa da dove. e qual· che sguardo si leva quasi cercando. Potrebbe el.!,ere il pomeriggio domenicale d"una provin eia spngnob desc.rilla da Gabrie! Mirò) - fiorente. si dicC\'a. la buona Società cnmc· ristica. ma sin troppo impegnata sul di,ismo d~li esecutori, a scnpito di veraci esigenu della cuhu,a musicnlc. C'è la Scuola musicale intitolata a Doni· Letti, di anziana fond.uione, dove Donizctti Slesso •tudiò prima di recaui a Bologna dal Mattei. Ha lede in un sugges1ionantf" e. mi· '-lcri0so edificio della Ciuà vecchia. Due cor tifi accost.ili che sembran ridere, tanto ,1 è calata, viciniuima, raHcttuosa vagheua del cielo: il più tenero e fondo dei cieli lombnr ~i. A conlraslo: anditi e scnloni inquisito– riali. Ma chi ha udilo il suono centenario dei pianoforti de'la Scuoln r.on lo dimentica. Un:i specie di l.imetllo: e scmbrnno imitario gli altri suoni vdibili qua e là, dalle c.1sle fine– stre di Ciuà Alta: qu11si la metafora d"un pjanto appai;i:ato, buono. Rammemora il suo· no dei convitti senesi. Dirige queito Istituto un musiGista agguerritiuimo: Roberto Casira· Rhi, uomo di ferro. dall'imrn.1gina1i,·a e dai )"eloquio inimita.bili. bcrg.imuco di ro.z.zaep pur saturo di cuhur;,a europea. I giovani che dipingono, a Bergamo sono molti. Sembra c~ la1Jormose,1:a gros.sc crr"si; durante la guara hanno trafficato un po' di quadri antichi; ora hOJino di/ftcoltd a trooa, colori, ma in compenso non. sojfrono di qud" la complessa serie di incJolu:.ioni che scon· certa e sterili.tee l'attuale pfttwa europ<"!,o e L'ORECCHIO • Severitù. degli es1uui " Caro Dionisio, <1lla sessione PSlivn degli osami ncll.e Scuole Medie, ,,uc.s1·amw. n L114. 't.YI , c' è su,. w moll" sc1,"C'rilà: e credo che (o stes.10 :tia tw1-~1&.utQ i11 multi altri luoghi, aln,c,10 o l(iudlcrue dnllc di.1PQsi:.fo11i, ,ficiumo m<"glio dai consigli. appClrSi11ftinwme11tc fui gi-Or– m:li da pane de/ Mirri.stcro - ir1111rnlli110 - n 1 gULJNfo ai prossimi csm11i ,li ripnn1:iu110 ,Jelfo ~:uiot1c au1U1111«lc. Natuml111~11te, le prol-e$rn da parte delle Jamiglit! ,icgli r,/1111- ni bocciati s0110 JtOtc 1·iul('nlc. e ,,o,, sta,ò a d"i.scutere se giuiilificme o no. 1>erd,;.mm è quello che ora mì interes..'il(l:,,ucilo clie mi ùlkressa è mellere in luce 1111 argo– memo portato in qwesrn prOlcst.e, e su. cui vorrei fare una ri/lcssio,1e: l'argomcr1to è che spes..,e volte la $CnTsa prcp«raziotre dei roguzri dipendet.'O clall'i11ca1,aciuì clt!gU U1· ,çegnanti, 110n &empre ,,tl'altez:.a tielle cof.· tet.lre ricopert,c. J,. , · occ11.sa è /ontlqmental– nrcntl' giu.sta: sono />rO/es.wrc a11chc io. ., devo ric(llloscere qui!U,o che è vero: ma Jurò ,i.Ofnre u,a. Jauo: clw aih1 /ir1e lii ogr1i muto i Presi.cl, devm,,, com1Hlnre u11 giudi.– .:io .<i!Critlo, (rwttt i11Jor111ttti1'll) s11gli i11s- 1 • 1_uu:,ui di ruolo e im_virio11i ni~lli, ulfe di– pcmle11zt,,. gimli:i-0 di 11.11t.e1wlc i11/luc11..:tt s11lld carriera d,ct1:i,i..eg,w1111•, e dH' . .se 11e· 1;1rtico. provocherebbe 1iru1 .revera ispe::io· 11e: sebbc'n,e, lJUc.stc ,wrc, /uorchè i11 casi cocc:iouali, sono sem prc. /floorecoli. tmch,, pC'r i11seg11anti. 11oturinm(•IIW i11ca1~1c1 o llf'• J(ligenti_ e di cur, iu c011fi,ler1~1r. i f'rc.sidi; si lamcn.1,mo e ,/ic-0110 mele: ma es...<Ji Pre– sidi nort L"Ogliono po,1 , ·ompromctter.si (gli. inscg1um1i de1:0110 fomwr,.. ltt .si,uc:.si tl,•L giudi:.io). sono co11rili11111i. 11011. t:oglio110 "rovinare·· IU!.(.._qmo ( e i111tm10 rovi,w· no i raga::zi. e ,li con.reguen:a la l"cuolu o la 1,-ita iwlia,ia), rw11 voglio110 "mettero suU« st;rada " 11e.ss11110 ( ,,u,,si 4r scuola Josse una i.uiu,__-ione ,li bc11eficc11:;t1): 11011 ade-0lm1do fra l'altro e/te un gimli::io .~. vero. un esempio. fJOtrcbbc nnche dVL'Crlire gli inscgrra,ui di mettersi in 1x1ri. di mi• 1:liorarsj_ Mi P"fe 1111imliche la re:tpon,54r bili1ò maggioro della scarS(J pre1mro::io11c dei ragazzi e del ba.sSt1 lit:dl,o "uuale del– la xuol.a, in, llalia ~a da attribuirsi t1i. Pre– sidi, che om.nr10 pi,; i~ quieto vi.,.crc che il fare il loro clovere. Ném. pOlrcbbe 1>0rre 1111 rimedio, dii di compctcn::a? Cambimlllo atg,1mc11to (già che sto .scri– vc11do11) mi. m-e"NlvigU-0 clae sulla "f'icra ", che è ~ giqr-,ia}e &erio, a1,1x1i1mot1tticoli, 001110... • Coro LunurJ i. cj pennette d'in1crromJ>ere •1ui la pub• blicaz.iono dello Sua le11eru. e di d6erb:1rc a1 concistoro t:e-greto de.Ifa " Fiera" il ri· ,:oroso eerutinio e il \'erc.leuo rclati,•a,11cn1c alfa.rticolo da tl....ej i.ncriminato? Guardi pe· rò d1e in materia di fil060fìa (e cosi ci ù scappato d'-·tto che ,si lr.:itta di un articolo filosofico) i contj €On èClllJJrC dc.i,lirmti a SA.1'\lJRO A~GEl..ll\l DI DIONISIO e-.amj, degli Mndi e dei pro(C6e0ri. ahimè! aJ,biamo JMlura di ocivolare '.iu un te1Teoo quanto mai 1>eriglioso. E" una <1ucs1ionc gro~. che 11011 .si l:im.ita ul tk.-ttore deUe scuole medie. Sappia.in.o un 1><J ruu-he noi come, cioè e.on quale apirito dj ... collegon– :r.a. fatahnente affettuoso. tiiuno dnti dulfo F'ucohà univeri,itarie i porcri fu,orc,oli per le promo..,ionj dei twof~-:ori du ,, 1>traonli· nario » 11 ,, ordinario». \C'è i-Ullo fonse mai <1ua-1chc caso di munt'.ata \'Oluzionc. in tal senso d.11parte de.Ilo Fuc.ohù '() E" ri11e· 1famo. una questione t.·om1>licuta. In 4•ui l!O• luzione andrebb\'I oorUt~ e.on tutto un t.e• rio prognun.m.a di. riforma generale della Scuofo: faccenda, lN>Jll>Ovasca. e diciamo Dnche h.cnica. llCr esser trattolu qui. Ora. il fatto cito a Lucca. e s1,eriaino uon ,oltunto o Lucca, gli esami isiano di\'entati WU1 t·osa ,cri:t. 1>01rì1c.f.SCr forse un 01•portuno mi– molo a che il problema ..,ia ~1udiHIO cd cvenlualmenae risolto in &edc c-01111>4!1cmc. Alla quolo, 1 ,e.nanto, dovrebbero e!!s,.ro ri– "ohi rilic-.•i, suggcrintenii. \'Oli N"'i far ei:uno quj, 80hanto. e ~1>pia111i, còmt= piil sin difficili.no farla, la (I Fiero. Lctten1ria )) ... l>JOl\lHO CONCORSO per una canzone Dolr le molte ,icliiesle d' informazioni ci,co l' e.JUO dd! concorso per una canzone pub li;ichiamo di nuovo i nomi dei prcm,"oU e dei ,e11nalaii. La Commis,ione ha in/atti deciso di non asscgoorc il premio previsto dal bando ma dislTibuirne l'imporlo fra 1/i autori de'hd se· gucnfi canzoni: •• Falalità •• (musica di fct'ice M'pr,la· gnin/, par<>/• di Giorg{o Mirab.:lo) L. 10.000_ " Tu" (naisica di Piero Pa3ero, par,~e di Leo Chi,so) L. 10_000_ " Non parlar'· (mu.rica di Gian Mario Guarino, parole di Pino Perottii L. 5000. "J"afantoJla. ruilicana·· (musica di Al· /,cdo Sansio,gi) L. 5000_ -" AVbachlaro " (mu,ica di fsl(o Thalc, parole di Ca,lo Bressa11) L. 5000. "Rose d'ottobre" (musica di Umbe,lo Chiocco, parale di RiccardQ Mo,bc//,) Li– ro 5000_ " Nubi J' ou/unno " (ParO\'.c 'C musica cli Libcrat,1 L. 5000. · "Lacrime• d'amare" (parole ç mv,sic:adi Dome.nico Cccca,ossi). L. 5000. · La Commissione inoltre ha 1ilem,to di do· uclre scgnaJ.orc per l'esecuzione rpdiofonica le seguenti can-:.oni, sebbene siano pt'rVenute do· Po il termine! stobLito: "l..' 0 more dorme'• (musica di Feli'ccl Monf?J111i..,:i, pa,ojfc d; Giorgio Mirabella). Stn/onia d; colori•• (musica dì F'abio Bo,l'!,::.i. pa,o/c d; LodOl>ico Casliglion<!). Melodia de..'l'anima '' (mu.Jica di Fe· lice ~onlagnini, parole d; A,tro Mori). Po!sion ' (parole e musico dJ A !be,to Rossr1. . Nel reecnle passato tenne le sue manifest.i· z1oni nel teatro della Città l,<lr\Sll- il II Do– nizelti ». dalla mirabile acu.tica - ÌI 11 Tea tJo delle NO\lilà •1: originale rei utile istillr zioue unica n.el suo genere in hal1a. La fon• dò e la conduSS,c Bindo Miuiroli, organiz· zalore di ben t<>lidc capacità tecniche e di Rust'o sicuro. che rimane oggi inoperoso cau· imbrogliars.i ! Venendo J>Oi alla ·1>i110-.aqnc•1ione 1le1di --------------- sa la persistente incompetent.a di chi regge co. la ,-oce di un'amica gli aveva aeccnnato, la vita teahalc italiana, e c.ausa i sistemi ancora. la melodia solinga O fedele: 11 Ver– i~degu.1ti ed oscuri - per non dir di peg- ,anrro .a te su'1'ou,e ... n). p:10 I - in es.sa vigenti. Q~eMa la .vita _della musica, a Ber'3mo. G. B. ANC10LtTI1 Di,•nore r••p•ouo.bil• ENRICO FULCUICNONI R•dc:iuo,e co.p• ENNIO Dls' CONClNi S.1r•1orio dl reciuiene Ma nel campo del le.'llrO musicale qualco Ma udine etisie I altra, na!.Costa, g:remlla di sa. pa!e si ,iwe~li, a Bergamo, dopo la pau· anal?g1~, dj chi c?n~uce attività musicale sa: e è un com1tato che lavora Pt:r unn gran• fuor, d1 qui, e qui utornn come a un'ideale --------------– de. sta~ionc doniLeùiana dell'anno pio"imo: I e rammemoianle geografia: che non si narra. AutorlZZRzlone n. 6429-B-3-IJJB del 28-12•45 ~rtma _sca~cnLa ce~ena,.ia di .quell'agra mat· per~hè aHouda1a nella s.cgrcl.1 vibr~ztone au· Coneesrslonnrla per In dlst.rlbuzlonè: Ima d1 primavera •n cut Don11et1i moriva in tob10f(rafica. AGENZIA LA BUSSOLA _ via del corrtdorl un palano p,11tri1io. 1'0110 di i.prile. (Da pO' GIANNANDREA GAVAZZENI Tip. della Bw.ola. Lu.ne. Tor dt Nona, ROMA ~------. ___ >--___________ /-- __ .. -- _ .-. ___ , ...--____ .-. _. .. -'---,---·------·------~ II I GRANDI SCRITTORI ::;:;::: :::_:_:_:_:_:: STR AN I ER I :!!_:_:_:_;_:_~ Collana di Tradusioni g .. ,::~:" .. ' ··-~'" ;::,:::: i:::::: /·\ /\ lt~:I >< I =\'.i *•,,,,·: H. 123 JOHN KEATS POESIE a cura di A. Gt"OSEo GWdetti io-16 di P•I- 220 L 250 Rilegato ,. 470 ·• U 1'(J/umc preM~llla poeJie, $()11-CII i. .(toru:e e,I i l!"'!mi_ " La• mia•·. ·· lsnbella ·•• "La Vigi– lia ,/i. S• . -lime.se ··. etl un /ram• melllo dell'Iperione··. 1'1111a t:' <>perr. rii Keau. qufodi, 1'ffSlt1tl11ltr la swt vita coù 'breve, iu cui ,'ìeppe, rag1liu11gere grandi, u/1ez::e, ,w,wsttmle lo giov"'1e l'tà e le cir.cOsllm.:e sja1,·0Nwoli. * H. 124 EDUARD MORIKE TUE XOVELLE (,, Mozurt in , iap:gio ,erso Pra· ~n: Lm·in Gt!.mcro1h.; U tesoro v) u cura ,li Giu-eppina Saija in-16. di pa1. 188 L 220 Rilegato ,. 440 ·• ;llorike r,'coma te sue liriche. .m temi semplici, rica1,'ffl1dole dc. 1m'ispirario11e intima e raccoUo P trnt.luttmlole ÌIL una /ornrn clo,t/9Xtm1e11te limpida. Tra k nov-cllr• qui pte.se111ate vi è un ,cc11.1ibile trt1p,,s..~o ,ti .stile che va dall,, pru-sa .,JH!sso iHcolore Ji "l,ucin Gel'l,wroth ", m.1rnverso lo !J!ile piiJ s1'c11ro e vivace de ·· Il tesoro " alla compiuta ar uumia ,lei/ti 1101'f'lla •• Mozart in ,,it,Jlgio 11t•r.,o PraJl" ". in cui t.,'C• rnnrrlllp forma e co11te11ulo sono ,,er/"""""'""' <:omperlf.'trmi •·. • H. 125 P. A- CARO.V de BE.4 UMARCHAIS LA TRILOGIA DI l<'IGAltO (Il Uurhicrt.' di ~ivi1tlia · U A,lu. trimonio di F4Wro • La madre ro ,lp~,,ole), f1 c11rn- di Camillo Bnra ;n.J6_ di pag_ 428 L- 500 Rilegato ,, 720 .. J drm11mi dell" givvi11e:.::a, tl••lhi 11111111ri1,i e dellct l)(!Cc/,illia di Fi1mro sono ,vrpufovori 11ct nuupu delfo fettt•rmuru ed Jum.· Ilo mm gtcuu/p imJ1ortn11:a sto. ricu e socfolc. ·• F;,c.1110 •• t'• 111111 complctn e /e• /ici.•nim11 i1t1t• r111c.ta; io11e d l Ter• :o Str..10 che se11:a ribellarsi 111H.'rllrmc111e si di/c11Je con risa~ l11te.::a co111rola prepotenza del– la c,uur 11riuilegi111"amwncic11dv j ICfll/li 1U10t.•i. 1:111'<!r ispirato il g1•11iodi Pc,i· ~ictio. di RlJssi11i (/t Batbiere di Sir•i1lfo) ,. ,li Mo:1,rr ( te No:· :.,, ili figaro) Mmo 1111 t1ltru elr• mcmv cl," i11sic111e 1.·vt i:,dore j,r. 11-i11sccu ,lei drttmmi u.,sicurcmo l'immo,u,lità II Bcmmiorclwis, 11ll'1111m,, c.l,e sur 1lu11.s lò11.1J le.~ '""'I'~ g11rt/1 1 r ~ ~ lilwrr,:. (•'•,) .... * \./ ::::::::: H. 126 i), :::_::::_:_: __ ::.,•_, ~ c~,,1,1~ !.~e~,! ~i ~,!t :,:_. z:1ro e Gia111111 Mu1Ti, · ··-./ io-16_ di p•g- l 92 L 360 :_:_:_::;:_:_-, <.> •·• li prcse11tc 1•ulume l1t1 M!r so, . ('•;: tW di offrire flJ:li l,a/itmi 1111 .:•:. )<. saggi o ,UJ 1ml it·t• J"'Jcsi11 ti! umore ::. ) :...,/ dcs1i1111111 ,,cr il .mo co11siderevo!; ',:::_:.:'._:_::•, ('•:: cumt1ere ,li uri1?i11aliui e <li .::-::. schirtte::::a umano, a modificare :.... / il r<mcv1111 di ur,,, conu,•11:imwlt> :; ___ : :'._:_:_, (') cs1rm1"1• or,1rni ,tlfmrimo 110 .... sro: '.:{ it1 cui e,, h1 /u11110 tcm!re i riconU • .. } ::.,,) di <1ucll(Iprr>ver1u1fe e /ra11cese :,:_:_'._.'.,:_:_•, /\ ,,,t iu /JaTIC dell'ltnli111111 lllltf'rfo• [f:;~::

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