Fiera Letteraria - Anno II - n. 38 - 18 settembre 1947

6 I, EONE.Viv<lnle crede al ,-alorcfiloaoficodel- la DC>e'isia che, nondimeno, .se loue sist~– matica. rinnc&horcbbe la p1opria casoni.a. EsM n.lc oer il carattere d1 una domanda che nel perenne c4lore supera l'inc1dent~ C!Preuivo della fatma e perl1\.il.nci Ìnlatt.a nel moto ori~ina.rÌ,p della propria istnnu. 11 La forza e il calo1c del ,-crso stanno nell'infr nitivo_ e la peuon:ficazione non è oltro che un delicato meuo espressivo immuso in es· .so Ji. E' owio che la filosofia in gcneie .si identifichi nel tcn1ativo d'una conoscenz.a m1..>di.ata d lla loRÌca. Non peTÒ aluenanto che la ooesia .n quanto modo d 'emre su· ~eriormente libero, e potente nella misura, verame~te assoluta, della propri-a libertà, si manife-eti come l'atto Conosc. tivo Der cc– cdlenz.a. Accade difatti che separandosi dal- 1" eterna causalità, o di e"-" non ,e,b.ando che un rifles.so , o qua,i ,i dìrebbe un.a forza d 1· nerz@ impresc.rittibilei .a malgrado della or sto~Iosa anche ae incon5apevole unne&olzione. l'incidente e,pr-ivo divenga un fine. e che aHidando,i alln ambizione esclm~iva di una invenzionp formale, l'arte inl0ddìsfalt11, del d.vino deca~ a cercaro in una specie ai !.uperiore artiRiannto la villoria eminénte– menle estrinseca dj cui si satà faUa scopo. Vi,-ante ha l'inmìzione d'un., <.a"Jsa. inde-– terminata e pCl'enn!fllente attiva, e da ~iò avendo usunlo cosci\.nza che proficuu ri· cerca filosofica ,i abbia sopcattutto nell' in· ttinsecizzarsi col divenire infinito e puro di <1uella natt.tràn<ttu"tn$ di cui la poesia sa– rebbe, più che t1n'espressione ne.I awro li– mitativo della forma. man fe&1n.Ìone di ftcr mito pe,enne, ne ha sortito un lìbro (La ~– .sia in,Jlcse. t:J il .ruo canfrlbutp alla c:OnQ.&Cer.– za Jèllo sp:rifo, Vallecchi editore, Fi?enze, 1947) di cui l'inten.zione $i a,-Yette chiara sin dalle prime ri~he: u Il concetto di un principio attivo, e perciò norf in1ier.amento derivabile dalle sue condiz.'oni. è alnlo sollo vario ,Aspetto il principale obbiettivo deeli studi filosofici t:.lhal."eTSO a più di due mii~ lenni: ma questo stesso concetto si rivela e si S\'Ol~el nella poesia in modo suptema.menle schetto. s.pre~iudicato e diretto, che merita atlenla considerazione JJ, Chi aveHO, anche una volta sola. udio le,:tgerpoe•i11dalla voce dl Vivnnte, pot1eb· ~!n ì=:'\1i=r~r:~~e ~:, rur~s~1'i~;: continuo divenire e in e.erto q_ualmodo fiam· mo <1ddirittura nel senso fis.1camente vitale del ttnNnc, con le sue 2-one dlsùilc per calore, colore e luminosità; un fluire unita· rio " diffezenziato insieme, un abbilndono alla pensierose aotpre.e dell'lmmanerue prin– cipio. Ed, in ultima anoli$i, Ìmprec,ittenza dell'oue,110, che in quanto immngin~ sogna· le dal sen1imento non ~,à documento (forma formala a che si elide doli' euere) ma dono v talmt.nte incorruttibile di un attimo in6ni· tinalo. lnutil,.. dire che se Vkanle ha 1eeho il campo della poeeia in~lese, non pct quoto inlendc che solo rJnahilt 1'1n. obb "· poesia. Q basterebbe rammentare che. pe 1 lui, poeti fondamentali rimnngono Di\nte. Petraie.). e Lcop.vdi. Ma indubbiamento I' lnghjlterra. ben più congr~nte e.be in m111mo, in bronzo o in colori ha pensalo in ver!.Ì. in al· lillerazioni ed onomatop~ (non imitqiive ma in_trinsechc del pen,iero natmantt.-) mìac.hiatr do e .sublimando l'ist<inz..id'un• intenogafr vi1à priva d1 prnlici frnal:sm1. Ptrc1ò es.5a 11lioffriva (ra tutti i paesi del mondo la più larga pasluco., e più che le 11 pene d'aJ>POsr itio n i frutti d"un.a fi.loJ06a che m~lio e p:ù abbondantemente. si preJt.a,-ano a tra.dur• ,i in termini di loaica prova. A partire da Shakespeare. i c"Jidrammi non a caso entra~ no in sceni'Id,1 un punto ddln viti,.cd e.&cono per dovr, un'eco di vita viene a noi riDHln· dato. ma perchè in ool«.ta apparente man· canza di cornice, penSllbile come o,jginaria indetermin.otione, risplende il g:.iato delle a.in· lesi eterne. E pn:messo cho u nella. inten1a oriStinalilà del pensiero poelico, gli oggetti, nella loro <1ualità,non sono p,~ · enuomen– te oStRct:ti,ma MIRRdtl 1ttivj » la . potenu shakespeariana ~ tele da potere, il V,ivante, molto pcuuaaÌ\itmen1e affermare che u s.mo a quando Sh4ke1pcarc continuerà ad iescrci· ta,e la sua autorità ,~Ila linguo inRlcse, dif· ficilmenlc i popcli di lirt.Ruainglese dimenti– cheranno J" anima pe,- Ì !f complc11i 11. lo se– rie di islÌnli. il subconscio, l "inconsc.io e così via». L'opera che oggi ci preme .additace all'a.t" ttnzione del pubblico, bcnchè ampm è $0" prattulto l1era1iva d'un concclto b.Hico: e pertanto non t: riauumibile. Le note, chei. la componK(>nO, sono l.uciate in forma i1pcr qual· che rispetto .analoga a quella di un d1a,io » con tutta la inc;rcntc somma di ~anze-c:cr tene lladottc nelle ,orprcse- illumiDMtia_com· mentativo spec.chio dell'ampli»ima antol~ia, e 1100ci res.tn, pertanto. -a.lira po&Sibilitàun, tnedi~ta cho di ,inltllzw,e. con le parole stèue dcli' nutorc. tolun,. differcn1inzio11i, t,r luni rapport . interc.oucnti h.a i molti poeti a1udiati. come htddovc $Ì ICVJte: 1t •.• lo spi– rito. cioè a dire l"ori~inaria causalità nella Mlll in imò\ inlrinscca, me~aur.bil~ ricchaz.a, è jn Shakespe .i.re fTUlSSUDamenle indipendcn· ic (in certo rÌ!,p <1.to )dall'.aulo1e s.tesso: in M il ton oondi\ idc la chiarez-z.;ie I., traspa· renza dt.11" musica: m \Vord,worth e in Colaidae è più laborio5amenle esplorato; in Shtlley 01ù che mai ,·impone da se 1te.s· ,o, è mauimament~ rLale: ma in Keits è Dtlto d'o-:tnì meno eucnz"')e clcmen10 11. La Banet Browing induce a qu~a impor t~ntr O$$Cfvo11one: 11 annde è la Rloria del– le donne nel umpo dell, 6loso6o. on hanno lasciato il loro nome -c1. s"stemi degni di not.a. ma for ciò è da mc.ttere a lo,o credito, il co,idderto sistema c»endo la par le mondana della 6lo,ofu,•. enendo • winburne e al f&Uoche t.alvol~. 11 il g,a· vame di ~ncelti antecedentemente ,coperh t!': -,cccttatr dal Poel4 possono encrgli dive· nutl idee uuatte, tali dii spun1arsli le ali ~dia J)Oe$iil- 11 lto,;amo .ancoro quuco appun.. Co, c.he non ha val<>re dì mero concedere m:i. di for1c afftrnuue: '"Tt111,1vin non s.i deve esa.i:tnate: questo fa110: non ~ il pre– conccp·to pcn11eto quello che- in ultima islanza impedisce -alla poesia di spiCC&e il volo - o. al valore. di essere atluJo e im· mcd"atamcnte di sè ,ivclalorc n, Canti d uccelli. originario, indiffcrenzialo amore, ,·ita senslbile delle piante, arte,. poe– sia: altre.ttali modi dell'c:ssere c:ome sintesi cscrem in petenne novità. o libertà cs.•cn– z!ale, E' un concetto certamente non indul· n.ente nd antroC001orfnml di .sorta.. nè al scn ·iz.io di ambizioni finalisriche. o cornUJ1 Quc estrinseche. Non tanto inve.Me lo ,pirito univenale q:ianto di euo cons111e.sino alla viva e in sè complcla realtà della kOCcia d 'acQua.. Concetto 6loso6co, benc.hè non fi– /osofiC.·unenteastratto; e immune di ffl01'b di- 1à. Tr.o.5eende la !lr<:ltn \-a.lutazione e.sterica FrEllA LETTEJLITIIA che può succedt:r~li, come dc.I re,•o ne!l!Ò slc5!0 Vivanle ,Jcc-ade ove si pon$tt! a a.hr dia,,. la ra1o~iunta nl:ms1tà o vera verità, di un'espressione:. E che. d'alt,onde, ir.cide anche in una dirella morale letteraria: 11 Le PCQfl ori condizioni J>C'r la critica letteraria. e Ocr l'-ar1,. sleasa, s'incontrnno quando l"uni· tà di ,--alori, che è lo ,pirito. non è ttnu.a in nwun conto ncg!ndo,;si, non critiCk.· meni~. qUillunque propria realtà. Appunlo al· fora hanuo <!.'<'!IO di prtvalere i Mmrci della i::oeia. tt.avestiti da poe!.Ì. e le mode d1 una poesia di ~ergo, che non ha altro realtà 1e non l'oraoul10 dep:li ndep!Ì u. RAFFA.ELLO FnA:'\'CUI ABBIAMO n'.cevuto f. L. MA ' UCCI-V. BORCHll\'T: ,t,uo. UJgia dei:k, /.euern111ra /tfi/i11110, Voi. :J do.Ile rigiu.i ulla finu del Qna1tr1Jcc1110. Ediz. Po-rrnia, pag_g. 59•1~ L. 685. · N I Contemporaneità Et-.uriellle 5oella ,/j brw1L e bu,o• ne awwtazio11i per gli .çwrfemi deL e ch~i .mJ>eriori. Ad ogni pvcsitr o pro– sa (' preme'fsa ww t!i1fm1culia pre1.isa. ed pçscn.:iulc, con r-ichiami crilic:i. t' e.so.usa la soelra dal.JR 01>-erc 111<iggiori come ltr '' D"ivina Comm1..-.Ji<J ,. f " Or lando Puriost>" tee., [H!rc.lie troppO ampil'. //illur«no U1vece iutrrr.$S<J,w'. 1xrs– ( in lmgtJa Jiruuenu,le. i11 lmi110 mc– in lini{HU provcri.zule, in latino me• r/foool1!o umatùstico ~eguito da re/cui.– ve 1'mdu~:oni.. I.' A1110logi(t si rìchi<tma alla Swri.a del& U>tt.Prfllllrl't di F'. L. .ll,m1111rd, in distribuzione ANDRÉ GIOE della letteratura greca I FALSARI A Jie~111; ..-. tU quak!iò anno dal II. U u~cì- 10 l'ul imo \.Oh.ml ,lel a " tor-in d-e!la. l ··11cn1.11ra grèe.1-,, di ·nm1r,o, Perr ttn. e.ho compr ude l"t-rà ellt.n..is1i ti • reti1 r<> nrn.nn nu (1). Oru elio ro,lern •. eon:ipleta ri ,in consendto, come ex·òis<:e1.>0li del Pcrrotto e come inscgnan1i, dire dne parole ll rigun_r· do, e sulla bontà del nietodo e sul.la I icer– cn de) mnes1ro, Qunnrlo upparvc, il li voi. Giorgio Pasqun 1 i 1'U « Prim:uo » Hlntnv:i unn gr111\de opera, ne dirhi11r:l\'n ncutnmt:n• togli in1c.11Li e. la utilitò. e l>i runun!l,.:,.,n,1 c.r un 6UO legiui.mo 1imorc.: che, l'Qpcrn non uvrebbe, incontrulp for1unn nel.le HUl• le. E djfo11i il libro hn iusci1010 una E[l(!– eiè- dl scandalo in qu11Jd1cnmhiente ,;1 ola– stiro .ii•cou~ lega10 ai pree:iudizi dei g~·,1cri lcttccari e chi0$0. quasi cgoi•ticomtn r, al• 1 0 intc.r1c.cetue che una leneruturo vi1ali.-l•n e deve ave.re con tutte h> le1tera1ur come esSQ si 1501:eedono neJJ.o si:~•zio e nel tempo. Eppure il 6uo m~wJ 0 ult"11utore ò eent• brato tanto naturalo e lcg.itlimo, come il ,Ji. fatti dopo i risulrmi a cui è giunta In ('ti 1icn crociana e ln mrn1nli1ò crili~ l'Ontem– porane:t, vastamente intesa. che non ha en, tito neppuro lontaon.mcn1c -il bii:ot;r'o di ,riu– eti6carlo o di presen1arlo. in u1 a in1rod11- ~ione al libro. Ver0 jJ che tamn parte, cl i monna.li ili 11toria ddln le1t ruturu grcr....i. l1·gnti rip,itlnmente alla (Holopn tcdescn dt-1• l'ouore.nto. cd ancoro :ii pregiudizi clu~s.i• cistici O romantid. ronittn•nno una inuli– tionei 011imis1.icae non impcpi:uiva di ..in t s..i !1Chrm111iche e 1 vietc di icltc conumzio– nali 1'd acquisite. e rum10 res1ono 1 n,.·ori ri(lidi e grigi. Qoes10 fovnro di Perrouu. irn•eC'I>, è un &aggio di inltrpretozioue con– dnuam!"ntc e, 5-llp-i<rnh!lllènlC vi~ilntn. Si ha vera.mento l'imprCft-Sionotli lc1,gero una r-ritiea basata non solo ~ullà lellurn fil• tcnlp e diretta dei 1-tni. ma con.seguc.nte a tut111uno lcnenatura <"rilic:.-=u,li argomenti. riprest:uio1a opportun1tn"nlt! a1L~v n-0 1c tappe discipliruu·e O rt:@ola,.i tl· lln in crpr • tozionc, in accon:lo o in Jis.accoròo. Per– ro1111 ha cutusinsmo e , 1 cn~rnzione per la \c1torn1ura greca: ~ • m<"nl e operui aIla romp1mu:ionc, e sa. leggera Slrnkhpearo 3c– c:into ni lrngici greci, e Carducci, D'An– nu.n,zfot Boccaccio t Poli,:fono. Ario&to e And.rèa Chi:nier, Wordswor1b e- Lcconte d,. Li&le nccao10 a T ocrito. con lo ste:$50 im.– peJtno, con lo 6IC$60 amore • Per1J1n10 In eua visionè ,lei fallo leutra• rie, risuha com1>le1n,e ,1ucl fouo su1>cru il su 0 signì6ca10 limiin1nmcnte- storico e,1 ou1onomo. ptr .s.ollevnrfii, nttr:werso In cri– tica e l'e& ege.ci , •l di wpr:1 deUe oontingcn• 7e del &Uo tempo ed Ìn<1uadrar i. secondo il rn rito. nella ger.:irchia dei V"ttlori univcr- !ali dello spirito umano. ,,_ Pcrroua i: nuche un eSJ>CTIO rii ktterul!lro rontempornne:11, infoiit'lllO le.11oredei po~ti dei prosaJori di oggi. QuC61.n esptrienza e )a. iU8 1JCtt!'ibìli1à ftli hanno giovn10 mo'• ti~~imo, «J)Ccialmtntc ncUn lruttaz..ione ddla lct1cra1ura clle.njs1.ic11. la ltllcratur.t della ri• ne cionc e dello critii•:1.. tl •lln um.nnità e dello malinconia <1i Ca!limuco. tli Ascle– piade, dj Teocri10. di Ani1e. di 1elcagro. 1a 1 ettcratura dol fromtuento. I... , nozione cri• tico del frummenlo. che uµpunto dal.la 1)('1le– mic11 cllcnisiico Lr3 ApolJonio Rodio e Cnl– linuico, anru·crso la cOn'('nl ncou:rìca ro· man.1. è pas..~t:t• al mondo moderno. è in Pcrn>tla OSDllò e di1--dplinata, entro i ~u i inE.vitabili limhi e le nt"'ln.m no ine"·ilobili gì1111ifi zioni. (l Contro Pia, ne, éOntro AscJ piode e Po;;.idif)po. &i I)"'' Ca11imnco. Anlimoco, con la su:1 senile imiruzione L1i Omero, con le tme lunghe, dcsrrizioni di cit– lÒ e di tuo,:hi. con 111 sua -.crie:ù ped::mlf• ~c.11,non poteva pincerglj. E finì col <lire h!. P:111100 0 non era un buon giuJice Ji poe ia: dovo non biso,;ma "'tJ rf" un 1110110 t,rrogn.tlle detto con l èggcrt:r.za . ma la civcn– dicaziono dc.Un poesia 1•onrro I pretese del– lo morale ~ deUn filosofita 1 r.h 0 vorrlbbero os.c..en'1rln. CnUimatò è il primo poeui gre– ~o che n,on vuole iMep)are nuJJa a nèè~uno. th,e si propone come fine l'arte per r arte Che ha cliioro il ronce.Ho rlell'au1011omio del.Pone dalla mor:i'e ... ». li DroyM!n. che ri,•emfi ò l'eHcui m 0 • avendolo comprèso effr11ivamen1e per it pri, mo. non, lo intese jn 111.ani<'n.1 così luciilll e r.-on ~èp( misurorlo ade amenle; aJ Dr-oyM.nmancò l'~pericn'l.a ,-0 .. 1.1di lcqure 1,oetichc 6 la .&ensibilità ,.he hn Pèrrona. Perrou, ba la hmt'co1ez:r.a intuitiva Jj un Wilamowi1z (lb1ltnh.ti :--chè Oichtung. in do? Zeii dcs Kallimochos, BcrHno 1 1924),. 01A non f,a• i lith..iti• dcl 1>f'( "gimli1.io filologico che '-torce 1:-ilv0Ju1 Pe::tttto giuditio ~tetiro. {'errotta hti gronde forza di si,11esi. forse pili ancora che Le(nlnd (Lea pofcie ttlex-nn- ,lrioe, Parigi 192-l) e di Koerte (Oic htJJe. nis1i!lcbo Dichtung, Li1,:)ia J925) 111.1 m>n ha i1 loro sclienuuismo erudito. il loro limile di con.sideroz"ione ('riiica Pcrrouu non w npp:1rire erudito: eiH vuO!e npporirc un :11>– pnssiona10 te)wro ehe esprime vj3 "i.1 rhc leggo, le ue :impression.i. A \folle, nnii. &cm\>ro di ~i:euirc una 1r:u• IUZ..Ìone semplic.is1ita. i)CflZa pretet-1: e I! n– zo im1>0gno. eh~ a.<..Sume 11.n::, facile fonna ,{i.scorsivu di uppucellle line.ice inform111.io– nc, come nel CDS(J ùi 'reoc.rito l) di Apot. Ionio Rodio. o ntlla bcl 1n pagin:i su Pa– nczi<>,o in (JuCllnau Posillonio ili Apiunca, o in quel'u rni;li E,•t111g·c:i. l\fa c1uel!n um· nitra volu1omcnre 11i1111n e di~cor i\•a è la sintesi cl'un'intcritrct:11..ione on~ta del l\:~t della risoluzione mirabile. net giudizio, di Lu1tn lo critica tiul1'::trgomcn1Q: , 1 ia via In correzione di un confeuo gitl i,, Lcgrnnd (E::tude ur Théocri11•. Pur-igi, 1898), lri •on• f. rma o l'uece!tt1:done di un ghuliiio in llignone (Tcoeri10 1 Jl:1ri 1934). OPllllTC, ntl r..a~odi Apollonio Rodio. la ,·igile correzio– ne continua. d •Jla posizione un po' stre– mi..ta, e la e ,,hionc pnzic111e detl~ e-:-pe 1i nzc eri1i1•he da . ninti-Bcuve :1 Cun1ore1a e Ardizzon.i e Dtlnge. Tutto ,1ue-.w llenza cir,'lr nomi. senza for pcsnro l'Cn1di%.lone. CESARE PAPEJUN'l: f'(1t:ifl,,. /amp; .r;ae1• te, Diario pOetioo, iSlor:co. (ìJ0:,06co , !cg.lj onni cruriaH 19,1-4,1916 111 160 EO• t1ett.ì. ..&0.llrici. 1 1un:1k>r-t&ioi • .seri. Società µ:lit. lnltl'O., T<irin9 1 µugg. 280, L. 250. U,,. dicrrio? Sì. (JtutlCuM1 come 1111 dia• rio in -101a.·r1isd,ie-rrrli per ordine di t.emp(). ,arco/ti a grappoli. e.uomo a un dato matit•t) ce1uralc. Soun spmui dì crouucti p<vticolnre. mnli11c011ic., ansie. E' la piri recente procfa:.iur1-0 ,li un i11',:& wr.bi/.e r;"111Jrifowrc fii. libri per le .~cr.1-Qlt. llENATO CA 'NAVALE: ... e ;i MJ/c ci U/umitt,i ancvro ... • Conte ed.. i.91-1. lJII• gine 272. L. 180. U11 ron11m:o c()m,e- tonfi ahri, .«:riuo però corr nu1ggior intt>egno <li tani.i, che ,wrrrr mtraverM le 1fi.qi 11iccmle ,lei l{Ìurui ,l'QCl ;uptc:ir.we , fa ~,Oria r•a– li4l,ro tli. 1>er$01taggi cl, • uell'iuum:io– ne. Vf>rrèbbcro as.surgert! a simboli della molto complessa eivil1à m<Hl.er11n. Nou JX>Mihmo rtA?g(lre fll Co,mauale Ln imJ><?i!nO 1m..ten1ico e wt(i 110(0,11/J mu• ltr)Ìfnl 1101.(!t,"()/,P. €\'~L CA. PAIH'NI: J..e nrevìsid11i cli Co– s a11ri,1n /.,cq1J1!!1•. Montuoro 1947. p3g1• no 61,. L. 180. Conoscen.zu dellu le11ernturu fmlt'org1,>1ne11• 10 cc.1 fll.Upiu in11•1ligc11,7,11 e- scn:.ibili1ù di in– llrJ1rc1azioor direttt1. hanno értorn. per e--ernpiG-unn JX'Jtin eritiCD s.ullu Medcu <li Apollonio o u Jo;n,j uro, t<>!Ì 8!' llzitilc eJ inso Li1uibi 1 e. degnn <U fo.r l<"-.to, 1mrhc. nel ca-o Ji Epl uro. rt>ll, ·lto :i!Je 01tere fomla· A ~~~~:~~ol~Ìt~ Ji,p .... , ili un Oignonc , di r--+--- STROLABIO --+---+-<-,I Rend~ complt.'f:&l'opcrn la ripro1hnionc, Y nel corso <lello 1r:n1ozione, mollo pjil cm· I Alla fine di settembre JJOclanam nt ('hc in fondo .'li cnphuli, dei JXtMi più ~,li 1ui trndotti dall"omote 6te'ho J uscirà il 4° ()Olunie dt2lla in una p.ro~ a J)recisa O uderentr ul tes,o: 1rodu:i:ion.e lineare e cnlda eh. ripresenta ..- 1 f collana $ ,1 olu: 11 •IPon·m11 lh·l 1r1uluttore una vtrn nf. finitù Jj posizione poetico. E son <IUC1i brn, P lCHE E COSCIENZA ni tr.ido11i che- cns1i1uì.seono In thinvè del· l'intl'lligcnzn 1),1,;ornmicn ed cfT 1tivu del~ t 1'01,ero. poirhè su di cs,i può p<>ggin rc, i n ELSAT E RSTH A.RRADDI NAG I monic.ra definitiva. e, in un certo !en.so, c.ucnziale, il giudizio dei Je1tori. andte i t meno esperti. Quesro libro d ~ tntn1rt!I nella sconla I rnp;ut1.imi dico,.;°ocli u1>p:assionnrs-i .alla lct, $ DELLA 111m. mi dicono « che. 6Ì legge bene ,1) 0 &i romruuricuno dilì,10J1 1>0ter ritenere tullt>. n (oro rammarico d l'indice delriniercSll!e che t D o N N sl l•hro su.seitn. on dife11en111n0 ne.Ile men. • A ti dei gÌOl.'llni, dOJ>o 14 J 11·ura ec.ria sollo ~ Y la guid.3 dtll'inseg_nnnte, le famose v·isioni j Al h I E' H P"""• rn,,,. ella ,,... la rlonlla ,,anornmic. e: ma 'op<!ra òe,•e cntrnre nello r ,• .,,i d,,,_u •-=Il•"'' c.,.v. .... io11■U po, con• •piriro deglj iD:Segi:ianti i ed agli inscgnnnti + drf.,urln ,.,.,,,. , .... ,u,u11ttut. ·r.,u te p••· I opern vuole anz1lntt.o pnrlnre, J>e.r rim· i ••l>lu ,;,.. ,,.,..,.; cl.tlo "'•"""' ,..u. •iua provenJro ln tr,:,p1>0frcque.n1 0 pigrizie lo :;;,~:. 1 •;1i;:1!~•·/.;;'1;,:• ;a:: :•,: ! ~j;~: ._IO&i nei tobù delle posiz-ioni asfunH• 1n' cc.- • i11 •r"'•"'" co1t I,:,inorol• ff"'-,."•'°""'•· ci1.à J?Cr tu110 ciò !:!bo è :ampio e per' vivort- ;:;•,:,';:";a,:;;;:J: 1 7 '::: .• J,/!';.w~:•·,.~ lrn bisogno di 5J>3zio. dl aria, di luN'. l"'"•· 11 .. """'•"•• • l'qp•,'•'"a e. 11 ,i. AL &Ho,... Do fM• lf• P"61flO 1plrn •• ul1o • ICJ-IJERO J\fA IMl ] ~=t•"~;:;r:.~:~ : :, •t!"'d•~•,.--;:,~ : ,i. :~;11!7 ... :;:• e::'.!;;::.: ~=•;.;,,~•:~: (1) GENNARO P.:RROTTA • wria ,/ella le.tre– ramru greca, ,,ol. Hl • Prinr-ip1110, Mc si~ 1111, 1946. I canti cleJr Adda t uuuo •111,0 ùlt(I "'('Orni• f"a•1cr•t11 • -10,uo la •un p•nonq/• , .. pon1ab/li1it n11trnlo. SIGMUND FIIEUO I N 'I' Il O D U Z f O N E ALI.O 'l'UOJOIH;LLA PSICO,lNALISJ Il più pOt• ntu rc»m11un del ma:.im<,, re, nurnz:crc frnncC!'IV, hcruc: J>-L.~ioni,;iovn· nili, trth·iamenli. trngiche ~huion.i, lm· r,rc,vvl!i ES-)NI.Zzi di luce in una trama ~c:rrn-- 10, ahiL""sai.m.a. appa.ss.ior.11111.e. ANDRÉ GIDE SE lL GRANO o IUUORE ~ ntt~moTie del gmnd,. Rritt<>.rè 1.r~nc~ r-he J. •i lrUU()r""si di u1~t ~iovinc-,..za confes– &llo lin.o, al limite tlell'in onfe::.sabile f11 un'annr1 di loun in n mo ,leL!a lilx!cti1 mò– ntl " unuma. 'ATHANIEL HAWTHORNE IL VOLTO DJ PIETRA 'l'ortuo-so. moderno~ rnmnn?ico t! rt:tilisti· eo Jlnwlho·me è tra i maggÌ<,TÌ n.orTutori nt:r•cani, I suoi mi,o 1 ic,ri e 1,iù celebri r:.:i • conii in gJ-Jn parto 1radoui per In prima ,oJUJ in iloLiano cmlltu.iM:-Goo un"opern. Jj alti~mo ,-.dore leue:rnrio. STEVENSON MEMORIE E RlTRATTI Qu~t llUIOre clic inçn111.:iv.i gJj :n,lil(Onj tl'cllo i.$o!eSumoa m ritamlo--i · il nc.,ue Ji tolui cl1e rnc«,ruo Ji, beli storie rievoca 111 questo pngine con nr1c, fìnCZ1;n,' fonrnsiB– im1J::m:ggiuhili, figure- indimc111icabili de.t ntonùo vittoriun<' ch 1 egli seJ>Pè ,uardurb con l'oet·hio ùi Ù)j 1rop1>0 conosce una eo-- lM:r' ornarlo, ELIO T ASSASSlNJO NELLA CA1TEDRALE ~I più celehre dn11nm:i del maggior po~ midcse oontetnporane<i-: OJ>era di pc. sia. di rede, <li ult•Wmn umanità. VITTORIO MARCOZZI 1L SENSO DELLA UIUA N A VITA l grondi Jlroblcmi de:'la vita. del wo &eo-– J>O. della mone, di Oif'J .. , ecco il 1cma di ~fUUl'!lo libro che., ecri110 da un credente, 111ràper gli unimi incerti o 1urbnti ,li <1ue– f;fo dop<,guerra. fome di luce, dj sicur ua, di poce. ILYTTON LlllUI E TRACHEY PERSONAGGI Quello che fu dolìnit,o il più p<:rf<..-tto nro. ~I.oro ini;'cse o a cui ri53lc 1a voga delle b•ografie rom.anMte ci dù fo questi .i:-ag:i i rupidi incisivi viviairui profili di 1>enon 3 g. A'.i dolla liloria e della lertcra1ur,1 da ha– kespeore II Racine, Voltoirc. M.rne du Defft1ml, Blnke. U'ltly, S1u11ho1><!:. Pr':C-ed~tida Wle commossa lettera di Ada Nq(n, già p?e.aga - quotidie morlo, I - della. morte, imnunente, e d.,, un"argu1n rie– ,oca.z1onc .d, Rnffilelc Calz.1111, compaRno d1 ,1ud1 del! Aurore. que,ti Canti de/I'Ad· da. curali tn nillda \>cste dall'cditme Mon• tuo,o, ~nno per tç_ma dominante l'amore: pc 1 la pa~r~. la famiglia. la natura, d1 cui il ~H.c~an1, _poela aaricolo. ha un sentimento vu~1l1aoo. E çulminano nella quart" partr - Amore e Morte - nelln quale l'Autore dà il meglio d, &è. in componimenti di brio ~ Rta1.i.a mch1;s1.asiani.Pa,lc co,picua ·so o 1n qu!=&ta~ccoha. le. P;arofrasi - l'Autore le chtuna mterp1e:I.Jz1oru- di P.Oesic di ~i contemporanei. (Ada Negci. Ungt1riet Card.a,elli ed altri): il gc.:nere non è nuovo ed ha. ~ec.edenti illustri nel campo della poesia rel1a10,a;. ma è ,lato ripreso e rinnovalo dal ~ue,ini co.n notevole finezza e s:cn1ibilità d mterpretai1one. Il Bottesini ~ p<>etndi ve– na facile e .copiosa ~ abile veueagintote, Se "<?'" c:.!i-e. 1 _suoi '-'C-!11 sono appesantili da troppi !at1msmt e rcmm1~enze classiche; ma dQvc ncsee ad cs&er semplice ,.. persona· le. COl!1t-, ad esempio in_ Trisfezur. la Poesia s~ ~1Rl1ort:.anche a g1udiLio di Adn Nt. J{l'I, 11 afferma vero poeta. ALFRED.ADLER BRA O LE y f 'l'EOIIIA E PTtA 'I l l3oTTES[N1 ARCH1MEOE: / canti dd/"Adda Montuoro, Mii.ano· enezia 1947 pagine 257. Lit. 250. . ..- DELLA APPARE ZA E REALTÀ i l1~ { i 01LoO u 0 ,t '}, J,l t ~~~J;;;~:.~:::::i~.:\, ;[e:"~: v·r ~t.n.:aio qui per Ùl primo volta nl pubbi, C. C. JU-NC i CO11aliono. (ÙmdogJj modo cU C<lnosecrc u.n t p s I e o L o G l A tt c:•pos.,Jdo della 5lOMn o do;Ja filG ofin od O·~~ I. L' l N C O _ri 1:1 ' I O t 11 n rJosor-0 rie o di ,,.. i~iU ionuenxe o !J E' /mmi ..... c. G. JUNG l B6ViJUPJ)oi. m p ; a n ; ~ 'I' Il' I P, 1 '0 J, O(11CI li li [ CASA -EDITRICE f h f A-sTROLABro f a già scelto- + ROMA ,i. j t ~'->-+-t~-i'-H-i•-+,,<-.t-r~

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