Fiera Letteraria - Anno II - n. 17 - 24 aprile 1947

______________________________ •_1_E_R _ A_1__ .E_TI_ERA_R_1_A _ _ _________________________ __:9 DE-I LIBRI PENSIERI E GIORNATE C'è, i~ quesfc pagine del CaS!elli, una fra– se che- illumina sul significato di tutto il vo– lume e suJla mente dell'autore: • In filo– sofia è il dettnglio che conta a (p. 123). Il CJ• stelli è appunto un pensalor• che lavora con• tinuamcnte di dettaglio, affinando e a.ppro. fon<lendo c.oncelli, interpretando esperienze, coglicnC:o a volo suJgestioni e problemi là dove la curiosità. altrui, e fors'nnchc In 1i– fleuiont: di più di un filosofo, rimarrebbe d'i,interc&lata e inerte. fermandosi a ogni pn~,o in dubbio e in intcnognzioni dove alt1i nndrcbbe nvanti spedito. E' un abito eredi– talo dal ValUCo. ma che è perfcttamenle connnturato al auo •pirito. La filosofia. ,i sa. è di Eo1ito considerata 9J'llndc; costruttrice di aistemi e l'ambizione fjJo50fica è di tor– mular t.intcsi: in genere sembra noo debba trattarsi che di rigirare per lutti i versi con~ e.clii astratti e organizzarli nella forma più corrente. Quello che vuole e oHre il Castelli non è solo un antidoto salutare, ma è, più ancora, un indispensabile alimento, Ciò che importa è l'csperienzo e la filosofia non euò VOLUMI PER RAGAZZI c?ntemporanca (p. 12). In rcoltà. chi lo lesgc Il filo condunorc di questi cinque scrit i \I troverà più di un aiuto a comprendere me. è il seguente. L'Italia si stava in pace so a!io: a comprendere in senso cristiano che bria e pudico. tutto unita in un11 fede, qunn ~ ~I senso ul~imo per il Castelli, di tu;ta In do vi irruppero e vi si acalenarono le fon;e ,al.lcosa anali9,1 della no&trn umano esperienza, demoniache transalpine, le quali dctermina– QueUa che- è istat11 soptatlutto esperienza. di rono In crisi dello su" coscienza cauolico. Pri• morte è appun10 il fondamento della più au- mo n irrompere (u il Libcralisino, che 1or– dac~ e decisiva, dello più disperata speranza. mcntò le wscien:ze di Pdlico e di Tomma- 11 Jtbro rapsodico del Castelli può avere per sco; poi fu la voltn dello scicnlifico Posili conclus:onc le parole del Marccl citate ap- viamo. che per un fi)o non ebbe rogionc di punto nella sua avvertenza: • Mi sembra che •Zanclla e di Fogauoro: e venne infine l'ul- !:in:~;;:1~:\~~o!sa:oe~:~i:~1 ::~l~e :11:nr ~~:n:!~~:~;:,, d\ 1 c~~zarin~::$:i;to;i~is~Sat G. K. c~~:SlERTON: L"uomo che fu giouecli. s~ra:i::ione. La morie come trnmpolino di una vndori. Dunque, mt.-dianc lo studio di cinque Parnvia, pag_ 230, L. 325. speranza 1111!oluta •. casi tipici, Bargcllini mrrebbe mostrnre co- Di questo famoso romanzo, Pnravia ha fat- GiO\'AN"'\I CA1.o· ~nu~olarc:::ir:"Z: ar~li:lida,~la~~n:e:S:bi: :: ;:g::reu~ao:i:!:'_'otl~e:: ::i~zi;~ùe :;/ fanti a.i,.sahi, a così smaglianti tentazioni. Per ciStimente, illustrata spirito11nmente da Gu. gli altri. liberalismo, nazionnlismo. naturali. st1wino, ed !=asenzialmcnte fedele al testo in– smo. positivismo. vcri,mo, pagane,imo. este- glesc. IL 'dficac.in della prosa di Chesterton ti,mo f-urono avventure attracntiS"!l.ime e sen. sulla fantnsia dei ra3nzzi. ~ un esempio che za Jravi conseguenze. Per i catto ici invece varrebbe In pena di continuare. C'é in ion– coslituirono motivi di dramma_ ragioni di ri- do nlla bizzarra invenzione dello scrittore moui. Si potrebbe dire, che se un valore eb- inglese. una mornlità che se anche è lalvol. ~r:dc':J:1::r~n1:rp:::~d:1~r~ol~~n mdi,::1~ Pena dell' 800 ve.ndola o deformandola, Cosi si in1i1ola un rcccnlc volume nel Il senso comune è il maestro delln filosofi,,: quale Piero Bargellini ha raccolt~ cinque solo che e5.90 contiene molte cose non 5uoi scritti su Pèllico. Tommaseo, Zanclla, comuni di cui lo steno senso comune non Fogaz:zaro e S;,lvadori (Morcelliann. 194S). s'accorge. Ma pcrchè questo titolo~ li secolo delle pene. \Espcricnzai: ma non l'esperienza del po· dcli'• uomo di pena a, non (u l'ctioccnlo: ,! sitivismo. /dio bruto. irriducibile, materiale proprio questo nostro in(e.ice novecenco. Me– da costruzione e nemmeno esperienza inter- glio era intitolare questo libro: Cattolicismo pretnla una volta per tulle, globalmente, con minore nella lette1aturn dcll"ot1oce11to. Catto– u.na t-i,1nificazione che contiene in sé la 80• !icismo minore' perchè appare più angusto o luzionc dì lutti i problemi, com'è nel criti- più povero e perciò più torme.;talo. in con. cirmo e nell'idcali;mo: ma esperienza com: fronto col cattolicismo maggiore del Mnnzo– in(inita mo!teplicità di esperienza, ciascun;, ni, che non si lasciò irretire da crisi e cri– delle quali pone un probl~ma di vita, eia- ~ettc, e se forse fu insidiato da dubbi li su– SCuna delle quali ha un ,ignificato non chia.. però trionfa!menle. ,o, ma da chiarire, per il nostro ,pirite e Quanto al valore di questi se.ritti si po* per il nostro destino, ciascuna de!le quali trebbc dire che le pagine meno infelici sono allude n qualche cosa di più profondo da quelle poche in cui il tipico nttegJinmento scoprire. Quella del Ca5tclli è perciò, in e1ieo re!igioso di Bargellini ce<:lc un po' di gran !)lltte. esplorazione periferica, nella spazio alla. descrizione psicologica e alla cri• qua:c peraltro il centro è vivo e pre11entc: tica. leueraria. E non perchè io creda che un fi.lo &ofiamescolata colln vitn di lulli i giorni, atteggiamenlo etico religioso sin in senso as– riflesaion.e che di continuo si ripiega. con unn tolulo nocivo allo critica letteraria. Tutt'al– insistenza che potrebbe riuscire· esasperante lro. Ma perchè mi pare che quello di Bur. 11\ r.on prepa-;.,ato, si.i•ogni evento, su o~ni ge!lini aia troppo meschino ed acrimonio!lo. rro:o dell'animo. su ogni incontro di spirlli. e che questa sia la ragione della caUiv11 r1u. 1u ogni sfumatura di sentimento, au 03ni scita di cui dà prova ta scopertamente ammonitrice, proprio P,Ct quceto dovrebbe tentare le immaginazioni in– genue dei ragazzi. Del romanzo in se IICIIO, data la ,ua enorme popolarità, crediamo inu– tile dover pii1 lungamente pnrlare. bcro queste crisi, ciò ai dovette ai cattolici, i soli capaci d'intenderle e di viverle; gli unici capaci di rispecchiarle e dibnrterle nel– le loro coscienze •· Non sono d'accordo. Mn il tema è bdli$1imo. e i no,mi critici Jet* tcrnri dovrebbero decidersi ad affrontarlo, se non prcferitsero sviarsi spensieratamente die- G10V,1,1'.'NI DESCALZO: Baeisa il moHO, Para- tro le farfallene della poesia"e della" non poc• via, 1946. Pag. t8S, L. 520. sia, Bel tema: ma per ben altra tempro di Giovanni Descalzo è uno dei p0chi scri1. atudioso e di pcr1&11tore.Non è fatto per Bar- lori italiani che abbia affrontalo attravcrao gellini, perchè a lui manca a8301utamenle il una serie di volumi, il problema della nar– '8Cnso deUn storia. Gli monca, e non se ne rntiva pc:r ragazzi. Questo Baciga il mozzo, accorge neonche. Avviene perciò che I;, CO· illusirnto da Marino Gunrguaglini, è un ro– scienza cattolica italiana finisce col dare 1n manzo di avventure peschereccie che rae. questo libro \'impressione uggiosa di una di- conta le. vicende di un rngazzo e di una 1:e1a di sabbie mobili: le forze demoniocJi"e ciurma di 11impa1ici marinai. con uno stile del lnieismo ci ,uirnnzzano un p0' 110prn, ma semplice, immcdiaio. ma non privo di ahi– poi vengono fatalmente inghiottite. e amen. lità e di !oltiiiliezze letterarie. La tecnica &1gellini osserii.ce di avere serino questo della narrazione è n brevi capitoli collegtlti libro per riconoscere nell'altrui pcnn la sua tra loro, ma tutti. più O meno, chiusi in se pcnn presente. Ma l'immaiine che di sè eg!i stessi O come aucs., di un venturo capitolo, qui ci propone è l'immagine di uno che se o come storia a se stnnt ... Inutile dire che la ne sia nel suo mulino al di sopra della mi, figuri\ dei giw-ane mozzo si fa subito amore; schia; ni.cntre, nel mondo imperversano c.ata. inutile dire che gli altri dell'equipaggio sono clismi apoca_littici., lu_i ,i pr~ccupn 10!0 che tutti aimpnticoni e die l'oittacolo da eombat– lc pntnle e 1 fng1uoh non gli vengon bene: tcre e da affrontare allegramente, il mare e in~ne, dopo la, siccità viene ~ piogg~a. 1 concede gencro&nmente i suoi fiali, i pesci: e_cosi trovn che bisogna 11rrcn~ers1 ~Ila Prov- a quest'assemblea di brava gente. v1de11za. N_on alla slcsS? IlUJ~·ue~n si arresero Un romanzo, inl!Omma, da consigliare co– nlla Provv1d~nza q~est1 suoi c1~quc autori, me lettura giovanile e, che, in più, in certe anche 8C egli ne d1.~rre c_on I usata lc(t,.:e- scene intime (vedi quando i marinai scrivono rezza e con ~uel p1u.1co d1 a~rla o velata alle loro case), va al di là delle intenzioni e irriverenza. d1 che suole condire le sue po- trova delle piccole zone di poesia gentile cd gine. GAE'fANO Ti!Ol\lHA'fOKE :~:7~:~• che è 'Propria della natura di Dc- urlo della re:1ltà su ciò che è più comune -e più ovvio, per 'scorgervi delle aforie e lrar- -------------------------- I MARALBA: Canli/cne. Storie. Gin1111inieditore ne .tignificali che abbiano un valore, no~ Firenze, S. d. e p. lanto i:cr costruire un sistema di concetti u N A M o s T RA QueslÌ due volumi di una ormai nota t.Cril- ~up?,_",;00 .~:'ra::_Pd:nn~qe~:. lqa u:ìì:trdctt~;,:m: trice per ragazzi, diveni nella stesura, honno - suppel'JiÙ la slessa materia formatrice. Le ma arricchito e agguerrito da tulle le espe· Storie sono una serie di favole di animali e rie1ue e da lulte le analisi delle p•icologi~ di uomini, scritte pianamente, grnziosnmentc, ,e delle filosofie più recenti. fino nll'csiSlcn• d • B Il I R che talvolta s'attentano su 1emi già noti, riu. :!:'!~:'°~ f!n:;~ip:i::::i :i: e;;~c~=s~:~~ I '' e es ettres '' a orna scc::ndo a creare variazioni inrelligenti, I b:am- filosofico. dei quali Jrandi oono insieme la ~:~ b~~n~oil r~l;;::~e c~I b::: ~~:A:~ ita~:. sua curiosità e la sua cultura. E • I •· C I · I · d SI _e_ ,.-, 0 ,_·,nod'o-o • •-,,·, qu•,1·, an·,m•I·,.~,,• Un pen sat0 re di queS t o genere non può Ire culture/ français '• a piazza C,impite/fi re fino ai moderni, c. come i i>isilatori pos-- naggi. che anche quando 80110 inediti, vivo- ' slata aperla i,, questi giorni a en, , guito tu/la a sto,111 elleraria a l<UCCSpco.- ~ , ~ ,.., " ,-- ..,.. ;:s':a~~:e~~ :rf!:: 1 :d~:;~,:u::ie: 1:~ 0 ~ t:fb la mOMra delle edizioni francesi "8clt-e11 i:ono osservare, non monco neppure un'anlo- ~o ègt::::~~ ;:~:~i:a:enn~~\~f:t:~~~r~ :;: a cui egli contribuisce è cosa della manimo ~:-';e~~, :,}J~~,,•· 0 ~:SO::.i!i°:/ciG;~';;:: ~ .. ~:=~~a:: r;;;~:e::t::. contemporanei, COFI ficacc: COIÌ gli interventi personali della scrit- 17::tr7::'~ti:è ~:j 1 :ihf~!:ca d~it::~criel~roè dio,i di lullo il mondo. L'imporlan~o deflo Cl1i~liamo al prof. Ma/ye ,e si sia valso ::icbeÙ~ f~~uns~,::~~n~c:ni:e;~u~~n:~d~:i. d::: più persona.le, rifratti nelle infinite forme.con collezioni espwte ci ha spinlo ad inlerrogare della collaborazione di qualche studioso ita. mai un dasico della letteratura per ragazzi. <ui cui si configurano nella nostra quotidiana :1h:ì~et~o::u1:el[ncd:::,:• c;~;ord!t:;:,oM':J~jf~ ,'ia~. Ne ove'1amo intenzione, e io IJ(lrei f,UI• Le C ·t . . , 'ù csperi·nza. Ed è forse. l'abito di cui ha forse proprio 0110eiazrone. toro molto contento di poterci coniare, ma i:iceoli.~~ e;:•nd::;tc~ -=~l~c::t :;h 1 ':,~ più bisogro la noS!rn nuda e magra filosofia. ft aignor Malye presiede fin da/I' ol!ro dopo- le tfi//ic."ollàdel gouerno /m,cislo ce lo hann._ trattano temi consueti: le stelle, i due nn– Diarii, gior~ali, appunti. rif!euioni. eolio. gue•·ro un mouimenlo di idee che si propor,,. sempre impedito. Che uo/elc. nai ero-uomo gioii, il grembiulino e cosi nvanti. Ma ancora qui con sé medesimo saranno la maniera pi~ di itfus/rore e di lencr ùll.l<l /'idea umanibta la bete noire ! unn volto la semplicità snlva l'autrice da ca– naturale di esprimersi di questa mentalità ~1- - Per / o.re questo - ci &piega pcrlKlnal- ln due grandi wlc dello bibliclcca del dcre nel trilo (si veda l'uccellino del freddo. 1060 fi a, E<l è infatti In produzione che a mente il diretlore di " Betfes Ldlrca '• _. ci '• Centrc culture/ " o. Palazzo Copizucchi che canta sul ramo della pianta, sul mmo diverso tempo esce dalle mai\i del Ca st clli. Si sono mo/li mezzi; discorsi, orticoli, lezioni, sono esposte le edizioni di " Belle, Leltrcs ". senza. foglie, sul rnmo senza fiori), anche nel– intende quale sarà il suo difetto costitutivo: libri. Noi abbiamo scelto quello che ci acm• E• l'esposizione di un'opera completa, di cc- le piccole moro/i d'ogni fine di cantilena. ~f:em:,n:::ii ce~: ~is;::tau~~·n!\ ~;~~ bro il più Jattiuo, ed abbiamo dalo oUa ad cezionole importanza, noto in tu/lo il monda, -di un prohlcmo e ti fanno intravedere una .una gra.flde impresa ~iloriale che già fu/lo che finonziariamenle - se qucslo può inie– luce ma li lasciano a mezzo. Quel che ri- il mondo conosce ed apprezzo. Si frolla di una renore il pubblico e gli cdilori - non ha ma~ è il più: connettere, prot,eguire l'inda- ::;e;:i c:~e:;;;~u~~o~e:'i/r~~=~•~ a;;~cch~ : :%/i;;::/l!j"~!'ìob~ir,cso:;,:;·::· !,t't~:; t:~~ fiunn:hèc~i:r:::a 1 d't:~ 1~:~l~ll=r~~in:ro~ di a/Ire collezioni di studi. pro/. Malye, dello raccolta che col tempo spet:.iva. Ma chi ha l'occhio fatto, vede più - Non mi sembra ulile né necessario O#• doorà casere completa e cl1e è già mollo avan• di quel che lo stesso nuiotc, non dice. gigiorno che la cultura uenga ridallo ad una ::da, dei. clonici antichi e moderni, di poeti, E' chiaro che un libro come que,to non personale. egoi,lico soddisfazione di raffinali moralisti, drammaturshi, narratori, di studi 1:1i può analizzare. Facile è qualche volto con- Essa è piulloslo l'unico legame sul quale tuUi o-sgiornatluimi tu ogni periodo storico ed trnbattcrc O rispondere a dubbi lasciati scn.za i popoli ponono coniare. forte il so/a mczzu ogni questione lellerario, completalo dallo ri– risposta, Se, ad. esempio, il Castelli osserva per manlenere. allrouerso le alterne i>iccn<Jc, produ.zione, in opuscoli o parte, di m<moscril– c.he "perchè la politico di chi esclude dalla della po/i/..co l..i libertà e la dignitfl dell'indi. ti, codici. foto di monumenti. ccc. Un'opera 8toria l'iniziativa sfoci nell'apologia della vio- viduo. Se ruomo si eslrania dalla culluro e senza alcun dubbio di eleooti inJendimcnli, lenza non ai capisce• (p. 34), si può ribat- f~:n~:bf,: ~=tlemf~;:~::o~ ;:«:d;:;à,:;,:~ ~t;:,•tocri~d:::;~~-7.';c~';o::f:n: ::~a~: ~u;:~ !ere ~he, se non ai capisce in o rd ine p~ra- pria caralleria.ica di e,scrc libero e ragionOh- gurala da una con/erenzo de/I' addctlo euhu– ;:c:io~~!.eo~:!h:~scio :~!rfciu,r;:,: :~ii:: ,c. Tenendo oioa la fiaccola Jel/'umaniimo, raie /rance~e signor Viejffond e il pubblico -è e giull ificazione generale a cd • equ1vaJen- ;;! ;:~:~e'!: ;:;:;ar~u;i;::lli~e:,:~;r;; ha dimoatralo mollo interesse. :ò d~:g:io~ich:dbi:;g 1 : 0 v~le;i~~ifi::~:~od : e.islen~ di Comuni tradizioni s4oriche e cu(- Memorie drnn a.nnnirnglio L'ex.Comandante supremo della flotta d'al• to mare nell'ultima guerra si propone in que– sto libro di dare una chiar11 cd obiettiva dc. scrizionc degli scontri con In flotta bri11,1.nnica 11. Caudo (isoletta n 'Sud di Creta) e Matnpan (la punta estrema della Morca) che rimasero per moho tempo quasi totalmente ignorati dal pubblico italiano. Questi scontri. benchè sforlunnli, riconferrrunono il valore e le qua• lità dclltl flotta italiana, ma rivelarono anche, i gravi difetti del111 nostrn macchina guerre- sca, e principalmente la mancata cooperazio. 1,ova focilmente il suo posto in unn dolltina luro-!i che non possiamo né tradire né dim~– che gLstific:i lutto. Ma l'interesse del libro lic".:::.,,.er quanto riguarda r/lalia, noi ~– fe do:':!~cve;zj~ ~j.ud :1 p;:;:= 11 :::c ehaccc:J~e d:i::~ biamo pensalo che inuece di riparlare ancora fatte dal Castelli in un periodo fortunoso e cd o ouolo di lalinilà di Mcàiterraneu. di trrico della vita iral.iana, dagli ultimi del ,ordlan:e, cuginonze cd a/Ire "-'upidit~s ", 1941 fino all'aprile del 1944; dall'altra vi a,ono /~e molto più utile dirnoslrare quello che Due no(Jità ingl(!SÌ d:gte 1 !;1::c~f ::::1:::n:; i~i!i: :e1i: ~ ABBIAMO ricevuto ARTHUR KoE.STLER: Lad,i nella noi/e - Mi· lano, Mondadori. 1947, pp. 430, L. 4S0. Seri/lo nel '46 (come. frullo d'un sog. giorno fal/JJ in Palc..slina ne/l'autunno_ precedc.n/c) il nuotlissimo romanzo d1 KOC$/ler, lungi dalla _ finca,ità coslrulti– oa -1 emo/iva di Buto a mczzoi1omo, è ricco di personaggi, di fatti, di niovi• mento e raccoslie t'intrico di Ire mondi divr:rsi: ebreo, arabo. ingleJe. C'è lo vita interna delle colonie colletliviJlc e. braiche con i problemi del collettioi'smo Integrale per la primo volta realizza/o; lo oita dei villàgsi arabi e i complicati rapporti fra quCJti e quelle colon~; la penb>loso pb[iUca inglese di cotnpro– mes.so che per una delle due parti si risolve in "t,adime.nlo ". Tutto questo · potrebbe esser ma/crio di reportage o di pamphlet; mo a fa, redarc il libro 10-- pratutlo un romanzo, a dargli nervatura e colo1e, facendo circolare attraverso le sue pagine un sangue oitole, c'è la vi– cenda di uomini e donne ii, dati per,o· nali e umani, nel gioco di' sentimenti uniocrsoli come l'amore e l'odio. A ciò .si deve anche quella certa obbiettività d'origine narwliva e non ide0/ogica - che permellc all'autore di me/feui on· che nelle posi::.ioniaroba e inglese. co.tì che nessun pcrsondgeio riesce una cari– calura o un mo.tiro. Il che non vuol dire assenza di lesi: c'è in questo romam:o. vitJO come in ne.uun oolumc di' politica o propaganda. la queJtionc. del sioni.1mo e ui si spiega fa nascila del terrorismo ebraico. F,o le- lnnle fogure che lo popot fono il libro ne ha una che a buon df– rillo' si può c:onsMe,are di prolaeonista, /oseph. ed è l'ultimo uomo che in lco• ria potrebbe diventar ferrori'sta: peuona di cu/turd ,affinala, unwmisfo, spiri/o cri– tico. fedele di princiDio Jel dul,b;o. e11li non può Fare a meno d~ mettersi nei pnnni e dnl 011Ì'llo di oisla degli altri, avversa o<mi forma di fanatismo, è un foelin deUa rol(io11e e conleuit 1i rt0n amort' neopure i/ suo popolo. Eopure, preso nella sfretlo. della ,ca/là pa/csline. .te. Cli/li cede alla logica poli 1 ica del lemoo (di quest'epoca ,, pamgonabi/,. a un'età stlacialc u) e se ho 1Jnco,a abba– .1/anza co.•cienzo per senlir/a come uno. r,enerolc •• infezione ". è condotto però ,t riconoscere che unica J:/eM è ormai "contamina,si' ''. / l~ro ,concr'am'"n'e (assai più che Mn Buio a mezzog•orno) amaro e pessimi.tfa riucslo Ladri nell• notte. Le mc condusfo11i /anno Paura e in.tieme rivoltano. A differ~nzo di fo– seph, credo che noi non poniamo ac· cetlade. Tultaoia l'ooer condoUo un la– le person!HU!IO dalla umanistica rarione al lcrrorismo. resta una grossa impresa di Kocstler ,omanzie,e. SAIIER•o C.i.u•uuzz,: Cooo,ello nella leg– ~nda e nella 1foria - Napoli, 1947, pa– gine 104. L. 180. L'autore dello. no/iuima " Sto·ia par– lamentare. po/ilica e diplamalica d'Ita– lia da Notiara a Vil/on·o V cnelo "r(di cui si annuncid prouìma l'uscito del set. timo volume) intende col presente saggio su Caporetlo sfafare la legecnda • del co– siddetto '' sciopero milil:::re •· nella gior– nata dello .1fondamen/o del fronte (esci. tondo al contrario fe virtù delle nostre t,uppc) e mcl/ere in piena lu~e tulle le resppnsabilità, che egli giudica graoir .time, di alcuni capi e principdmenle di Codornd, Cape/i,, e Badoglio. E' una lesi che pndrebbe crilicomenlc e m·nu– tomenlc cMminala. In questa sede non possiamo clic .1egnala,c ;/ oa/umeffo. che yj pie.tenia ricco nella. bibliogtli/ia e pi~ . no nel 'esposizione. LEONE ToLSTOI: Ulfimc parole • Firenze, • Cya, 1947. pp. 186. L. 150. Il oolume, che inaugura una nuooa collana dell' editOTe /io,cnlino (nella qua. le si annuneidno opere di BerenJi Clau– di, Léon 8/oy, P. B. Shelley J!. Romain Ro/lond) raccoglie in buona traduz:one gli u/limi .1crhti brevi di Tolstoi qUQli il teJlamenlo 3pi,ituale, la lei/ero del 1902 allo zar Nicola Il, l'appello del 1908 KJ;1o~:t;::L"oo,e f J';,~:nna d te~~i:: " Tu non ucciderai", cccdera. Seri/li lutti al/ra/Jcuo i qull/i si esprimono con calore e -limpidezza le conclusioni del lungo travaglio spt'riluole tol.1loian0: la riooluziane, cioè., della rinuncia e delld non-uiolenza, là convinzione che non si darà .tOcielà umana senza un radicale rinnouomen/o inten'ore. che parla dalta ricerca den/10 di sé delle cduse del ma– le e liberi anzitutto dalla egoistica outo. uf/ermazionc e dallo soirl'to di conqui– sta: "tulle le porle che conducono al bene .1{aprono sempre dal di dentro". Il oolume recd una p,e/o.zionc di L::ugc– nio Carin. -consegnafe cllpericnze ed echi degli avveni- h:bi;::ia~tr:d~zi~~:1/~h:; 0 ,C/ ~':{a~rlt~~~~~~ r:c~;~i~~r~!jtBt: ~ J:ie~::;:,;:::o qS:!tid~~: che nan mancano aila Francia. Noi francesi che gli italiani vis.ero, Le notazioni di que- abbiamo in più un pensiero politico motea- 110secondo genere diventano più fitte e inte- rato e prol)al.o dal poasalo. /o credo clic i,, re•santi. ra!voha come documentazione inedi, questi Jcmpi nei quo.li l'Ila/io deve o//ronto,o FRF.~C l'F.RSO~,\LITIES t: PROBU:~1S~ gnizione. Questa deficienza impcdi allo Sta– di o w. llrogan (llaruish Jbhnitoo: circo. 650 lo Maggiore di venire a conoscenza che l'in– lire). Con il suo so~:1 0 s1i!e 'brlliante, l'IIU• tera flotta. ingleec di Ale8S8ndria era uscita !<>re ::,nalio.a. in ques10 libro le idee politiche dal porto al comando dell'ammiraglio Cun. degli scrittori francesi della TerM Rcpubbli• ningham, sicchè in un violento scontro not– o. 1'r.l numerosi altri sc1t:.1orlsono anno- turno al largo di Matapnn tre incrociatori, il ,·crsti anche Maurice BIU'Tb, Charb Maur- Pola, il Zaro e il Fiume, più due caccia fu- ras e Lcan Da.ude1, l)oiicra contiene anche rono affondati da forze preponderanti e a fr.E"""'"="'"="'""'"""'"="'"="'""'""'"""'"""'"'l un'acuta analisi dei mot.h-1 che hsnuo d"" breviasima distanza, senza nemmeno avere la tcm1lnato e La caduta tiella Fra.noia•• I:, qua- possibilità di sparare un solo colpo di can– le - IIC(OlldO l'autore è principa.lmentc none, Particolarmente interessanti 90no gli ar- 94 · · N I J la decisione di uno scelta polilica, sia quoulo ~a~p1i:i:d:r ~~lc!ut~~ ~~ ra::::n~nlf~e ar~ mJJi opporluno per lei non dimenticare il ~~,t~o e.:: ~~:~~atle~':iel l~~b~o.uE:· / c~;. ~ 1 Crediamo di aùer dedicalo le noslre /a- ramcn;e uno dei più significativi. malgrado tiche ad un'opero più imperlante di ogni ol– la tua frammentarietà, di quanti ne sono lro discor,o sullo nc,ceuitù delle pacifiche re• t.sc.iti d'indole analo{a. in Italia 1ul per!od~ /azioni tra i popoli. Studioai di fulfo i/ mondo dcll.i formidabile cri,i che ci è !occato di Vl• hanno curato le notlre edizioni. d1e pubbh.. ,ere, La lettura ne sarà, per motivi diversi. cano q.".ì oulori greci e Ialini, seguili nei /orol interC89,ll.ntissima a filosofi e non filosofi. Il suo/gimcl'lli slori.ci da un.:i p.:irle /ino ai bi..tan– senso ulrimo roirehbc sembrarne quello di ri- fini e ai neoellenici e datr ollra fino agli aulo– nuncinre o ogni comprensione della storia ri latini del Medio Euo. Abbiamo 4uindi SC• dovuta a sconfit111 mililuc. da cui sono po! g~menti cho l"amm. Jachino adduce a difesa dcri,·ate uttc le altre constt,:utnzc. della wua inizilftiva e della sua azione. E" un , !ib,o interessante che non si dilung11 in ec.- R~~~~l~ohc.i11;~~~~rT~\~cn~~-a1~1:~r:E.~~E;~: ~::~: 1::t~:';er~i;~~ic~o:SOJ~;i ~~:rige~~~ re). Studi del ur.ancrl dt llerowonc Shy~:1'• lon!nri ç involonlnri sull'opera della M;rinn :;e c:n~:c~; 1 :::::io:::ee !~~'.=~lsn:: italinnn nell'ultima 8uerra, tc.atn.le e Milio scrwerc qur'>!tolibro ha fati.o :impio oso delb !lua. ,"Vita c01,oe,ce11J.J. dell:i Amm. ANCEL..O J.i.oni,.o: Gauda e Malapan. LIBRERIA Scienze e Lettere ROMA • Pìcua,, /tlada•a. I * T.1. S0.90 i libri che vi occorrono ... produzione comin. tcatra\c:, quale le com:rnc- Miluno, Mondadori, 1946, pp. 328. tav, 24, dic di M()litrt e di Con11rc1·c. grafici 6. schizzi 3, rii .. L. 500. !!i,;,;,s"'=""'=""""'"""'"="'"'="""'"""'"="'"="'

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