Fiera Letteraria - Anno II - n. 14 - 3 aprile 1947

FIERA LETTERARIA 7 Pagina mila·n è se Il panorama umano NON er~ mai c.a1;>itato,ccme in quest'anno, fonte d'intellige~za, possiamo d"re che nella bulla~i ";11:•fa:~i/":m"e ~~/~ 0 , 110 ~:r/vd: ~odernità lutto ha sapere di scienza, di ra- part~ ~I ~olte_ persone provenienti da altre 1.10nale, di an.:ilitico. Il romanticiimo è :.ma parli d Ita\ia, il lreddo, _il. gelo, la_ p:oggia, maniera d; elaborare con pe1fet1a cosc.ienl" I~ neve, \ umido e 1 gngio del ciclo. Noi filosofica il mondo. L'impre"icn:smo e lo mpondevamo a tutto questo semplicemente cspreuionismo non wno che la visione del con uno ltrano sorm-0 che non ri:ucivamo a mondo attraverso la geomelna di Poinc;ue comprendcr1: co~ prccisamcnle volesse dire. opposta alla geometr·a di Eucl'de. l'accct· P.ote.va en:rc i11tcrpretato come dife1a dinnan- taz.i9ne cioè di una o»ervaz.ione scientifiO\ Z.J at r~cconti d, pae1i pieni di ,ole di col- secondo cui in natura le forme non esistono Ime,, di fragra_nze i'!trisc di s~ls!çin~ marino stabilii.e: e nette ma fiarnrn!ste Ira loro e e di luce. Ci scntimmo persino d re: u E' c9mplicate, e cosi anche i colori. Il meta· una maledizione di Dio quella che v 1 pesa sul capo 11• E ~nidemmo ancora. Mo, dun· fiSico, il trascendentale, il sunoale, l'Mtrnt· que, percl1è sorridemmo tanto convmti di a· lo nori sono che l'estremo spasimo annlitico vere .mtema"!e?te uno difesn centro le nc::u- delle matematiche entrate nelle zone dclrin– '? ~• mal~1z.one da parti, delle combina· r nitesimale e del sublime. Da quando la f - .zion! utrali che. ci cost.rin~evano al grigio lo10fia e la scienza. fisica e matcm.itica par ~~~~ 111 ci O ~~:ra::;~n: iis~rel~er~I 6 :Ì~~e:1 1 e ,:i~ :::~~:o t i,:~a c:~m:; 1 1Ì~ O n:. ,linear~ei":onc;~ I che sentimmo emte:e anche per noi E com- analiunto e reso relativo dnl tempo q:1nrta t:~di:n:n:r!~: i~o~:n 1 ~1~:in~~i~:~ 1 A; d' mensione. Il teatro e la pittura in p;uti· dando PC[ J~ .strade eravamo cosi comprt,i colare non •i immersero in altro che in figu-, della lu"!.nos1t~ che non ci era pouib le fi,- raz:oni in continua dis•oluzicne e metamor' s.are negli oech1 le persone che ci circolnvnno fosi proprio in virtù della qullfta dimensio– attomo, ~è 9ueste persone, tutte comprese ne - tempo -. E lutti gli uomini pcnsaro- I della lummosllà, trovavano il tempo di gutir- no e sentirono in questo clima di <1nal si dis– dare negli .occhi noi. Fino al giorno prim<1 solvente. piena di 1ela1ività, dalla morale non ero. cosi. Ecco perchè comprcndemm0. ·privala Il quella pubblica. Che altro vengo– ~ ci sorse spontanea una. esclamazione che no a significare se non ques•o i volti visti npct~mmo molte volte: '- il pa.noroma urna- dalla pittura con i profili e ln faccia vista f, 0 • 0 :~ i;::1:::;:,a: 0 •,i~al:n:~;: ~];;;: di f1onle innestati tra di ]oro} Che altro vo- ca. che veramente M Jano è la città d'ha· gl'ono dire se non che l'insoddisfazione del· Jia che più di ogni ahrn offre lo spettacolo l'auoluto richiede l'intervento di un altro del panorama umano i11 una intere.zza senza elemento che presenti sotto infinite forme il :~!:°N;;if. i~m~t~~:· 1 ·to!!r~;z,tg~e~Ìa di~:~si~~~~~t:,: 11 ~,;:r 1 ;~~ie10n~t 1 ~ 11 c11q:~: tua condmonc fondamentale viene travolta come mu'IC.o 1 , e non più come puro atto daJl_'aria, dalln .alsedine, dal 10lc, dalle dell'intelligenza} VUILLARD: Fi,guro L'INVERNO E' difficile persuadersi ancor oggi a Mi• !11no.che l'invc1no sia finito e non IOt• ni a ,iiusaltarci furioMmentc: i cumuli di neve nnne1i1n iitanno al bordo dei marciapie– di, nei vinli periferici e. se la temperatura appena sale, sono rivoli d'inchiostro che in– sudic0ano i nostri pied .. Mentre il respiro li allarga M! presagisce le genune - chi e, pen· I savo più ) 1ropp11cgni vicini ricordano quan• I la motu renderà a lunso molli i campi per il dissclo e in,isterà o darci il senso della st.eppa Bflorno II noi. più che quello della pu1.nura. I Ce staio un periodo, in cui di fotto ognu• no viveva isolato. ,accollo presso la stufa: e 11ea•usciva. per ,combiarc quamo chiacchie• re ol caffè o per vedere una moslra che ,i inaugurava - fu il momento di Del C,ono I e di Borra: Bnrbicri poi e Manzù adc,so so11 I~~~, i~:7·idt:n~~uf!~(C~~=~:~:~ :;e;l:rc~":: scarponi e labarri in!ittiìi da sc:arpe. Lnt.sà che cosa po,ranno avere dello di noi e di quc&la nuslrn città (delle 1ue acco– gli,mze senza complimenti) i non pochi e mollo illust1i 01piti che vi hnnno t'rnn11tato e vi si sono (erm.ali più o meno a lunso. Ha cominci1110D'Or1. ali prime nvviseg-lic ddl'inverno mentre era diretto a Rom;;,, al congrrsso di filo!Ofia: mag-11rifr11. le volute d•miuime dello nebbi11 incipiente avrà pen– salo a qualche nuova forma di b,i.,occo. So11 venuti poi Lion e Tzara, quando la 11ngio· ne s'è !alla più cruda: e, quHi nel colmo delle nevicnte, son ,JiUnti i nosmrni. Falqui. I venuto su do Roma. Montale calato di ritor– no dalla Svizzera. Nel gran disagio solo in qunlch,. modo hl\ potulo salvanii la trndizio– nnlc o•pi•n!ità ambrosiana 11Cmprcche rii ospilanti, nelle loro case, abbiano .apulo con· for.are i visitatori deil'oisti i1à dd clima, del. l'ardsno oitina:ione del ciclo. Un buon milanese ha sempre invidiato Berto'ucci che a Parma fn g'.i onori di casa, colline, le persone ti vengono incentro sem· Ora, noi ci siamo chiesti: appartcm;imo pre su di un picd'.stallo o sci tu che le guar- ancora n.Q1 contemporanei alla modernità. -------------------------- di da un picd'.11.allo, sempre lont<1no in uno all'epoca del 1<1z onnle, dell'analisi. della .fondo di luce. A Milano no, q:.ii, nella q:.iarla d:mensione o qualcosa di nuovo si è pianurn senza scampo, senza remini~ne, la in noi insinuato> E abbiamo avvertito che creatura umana ti viene inconlrq n:1da e cru· qualcosa di nuovo si è .in noi insinualo, che da senza nitra luce che la sua stessa, a pa" noi cioè ci siamo staccati dalrepcc<1 modcr rità di situaz'.one topografica, ti viene incon- na. dall'"lpoc11 dcll'a~alisi. del razionale co- npre"do e\ visirntorc (aia pure hetto!oso) le strade come fossero talo11i, i suoi salotti: ma dove trovarla 111neceunria atmosfern d'indu– r-il'Iche inviri ai passi ,calmi, liberi da c,ita- Milano come p • • z'oni di fronte a ogni sorprc.a> (Bertolucci arlgl vi·n di frequente a trovare gli amici lraafcti• •i•i r,11111•1\ a lrvora1e nei giornali: ma .-llcn– de l'ora di andarli a inco11trnre all'uscito). lro vicina, aderente, ti guarda negli oèch;. me anal~sJ, della rela11vità, della quarta di· MILA~O come Pd1igi. I tetti, e i/ grigio, e tu la gua1di, nel grigio di perla che av- mensione, cc ne s(llmo staccati nel Knso che le viuz:;e, certi odori, r1uesto. a qur vicina e dà r'.lievo preci.o, senzn travolgere l'abbiamo esa:1rita, consumata. divenu111 mu• che pare, il destino di Milano; a/Ira imma– e llllonlanare, abbassare e al:r.are, i11 perfet- scolo, I)' sinmo passati li un'altra epoca con gine non af/ioia alla bocca lcllcraria di mo/I la oriwntalità. e se tu hai fame o la crea- altre es1_g~nzc. . . giovani viotJtiialorf. 1:. oogliono stare al po· ,oio, e un granello di sabbio potrebbe farlo str~e~ ~r:~~::t;!~i~:Vdl ~~c;:~~- 1 ~::~ ~~ 1doo/01ed, Co~e,nata do un 1og1on.aMc buun tempi rcro,i dell':-gosto quarantntre: \ 0 gente }"-'fio/, o und_o, 1 oedula squ.1~1fc.:.:0 1 , po,S1~1I~ Cf'mmi'111. "' mucchi. in filo quasi ininterrotta un e e 1 ganzo I orma eone/riuso. ,a osS1m1·e in ai1en 7 io. lato I arabesco ed anche il Giappone, e ndb Ora oerò nllcndiamo di compiere finalmen• leggerezza di certi colori smo .:oli, li.la, gij/• le quello che non obbiamo mai portato a li, IJcrdini, ,ossi po'7lp~iani, dislesi a veli uni· termine se l'0n in qualche ostinalo e vago formi e mili, brillo di ghirigori, che serpc1r r,rogetro: nel fe.rvorc di una fe91a: e cioè d! t:rrn ha fame, se hai freddo o la crenturo ~ .dis ntegraz,o~c dcli atomi:? apparve. !" ,agone, so/lili::ore. l'cr una srrado di piffO ha freddo, i suoi occhi non possono nascon· noi I estremo. spas•mo del .razionale annlit:· e podi. un cnOellino d'intcffelfcnli, li sen/1 derlo, non c'è alcuna fal5a luce eslerio,e co. Lo scoppia ~ella ~omba at?micn ci ap· .esclamare: Montparnasse. Q 11 o/cu,o ment> che la poua far cantare ed ev::dere. Qui le parv.e come la ~11peraz_ion':= lummos11,.la ne- p,elibato. pieno però d1 11oslolgie11otfurnee donne sono veramenle· creAture umane e cessità spasmod1c;1 d1 finalmente g::.mqerc clomo,i domenicali dice invece Montmartre seutcno gli uomini come creature umane, 'q:ii ad. l!n "<lt1osintetico dopo lo. spasimo dcll'a· e s, tratto d'un vialone ri~urgitanlc, o d u • veramente il 1010 mito possibile tra i due n~lm. Sarebbe banal()' cons,dcrrre lo scop· caffè di /esloioli. t p·ù sotl (i onnus·ntfo fa– sessi è - l'umanità - umanità di occhi da P•o della bomba ntom,ea come un nltlo bel- 110 Intorno (I qualche archftcltu·a gd1io. s·a– creatura umirna in occhi di crcatu1a :.imana. 1:co. Esso fu cd è un allo umano di ,intesi. spellano d'attimo in attimo la visione dc.Ila di mani di crealura umana in mani di crea· Se u~n norf!lale ~"!ba .d atrue:.ge una. usa I Ma.deleine. I_ milanesi però, /i~oemenle per tura umana. Qui è messo a bando il mito e uccide de, bambini noi proviamo p,età e rosr. non offrono troppo il /1.tJnco alle sim1Lr delle donnn del mare o della donna di mar orrore della guerra. Ma dinani.i alla bomba ludini. t7,:~o eint;:;';:o ttls/. /iamdrr;e~i. ,o.~.u;.a ~~;td:'iì/~i:.:1r:ro:i:~: all;:,':s!~m:<":::: J• b~ve j:assent:· cut;~~c{J ~f ;~ 11:,u;:~~11;~ ;~i; d~ 0 c; 1 r;:e~~::!~i ~SC:}:c~;:~;~~i i: 0 ::,~ ci: 1 ;; s;e;;'Ji~;eJ: ;uise;;~p~ÌÌ:·n;.~i;;:: ;~; ~~~i~: l\~hr:°fc:~t~;;:~:• ;;c:;:e:::ebf:; pii/ore. quesi'a.ria de110latadi 1tcpJ)a nella camp11.g-na. C,HERINA LELJ Gm1 mo su piedistallo. E' a q:ieslo grigio perla· a.tomicn, che dist~ugge,.jncencrisce. unn cii-I fn, uno Mifon1> come l'arigi, gfi uomini-------------------------- eco. a questo umida che ti fa sentire il m"· ta, quello che 1101prov,~m? è tutt alt,.,. co- dell orte tcn~no le antenne sveglie da ,e– dolio delle lue oss., e delle ossa delle altre s.a, è ~qomcnlo~ è i:ncr:v1·lia, . è. yogl.1amo g/Jllore anche uno starnuto parigino. In ve creature umane, è a questo p:elo che ti tm· avere 11 coraggio d, d1 lo, è 11lum·na1.1tnc, ritò, cui co~tano ad a· "Ì luce e orAt>rro adcr pone rig!da la legge delle altre creature, è ~bb ,ei.za .. N';'i -abbiam?, si, abbiamo avver M> (e metco,e di venticinque e /rcn!adnque 'no',,"m"•• 'u'•m,sl"o 0 vs_toq,"h~•toM~,•l,r~erhea d:,,-,. ,Pm•-· lito che ci ! 1 mancva d'.e.tro !e soalle l'etii anni fn. Ci sono spiriti J~cofttsi, per escnr Al Centro di St1uH Filosofici ., ,. ,.., .. ,. mode,na ra~1onal~ anal,t1ca d1uolvente del· pio, che fa maflino non pos$'0no s1Jcg/iars1, mag:ni, nei suoni, nei sorrisi. e, diciamolo Ili quarta .d1~ens1onc, . che essa e.ra orma, ~e nòn aprono gli oc~hi .sopra_ un Viri/lo. Etf Net primo anno di allività del Ccn d' INTELLETTO E RAGIONE :rle~:~rc~:~i;~~ti :=iafi~b~lic:~i nd~fa;i~ ':'nR;c ass1m!lato C OVVIO. e che !In.oltr~ an· C. succe!so c~e ~o/f, g1ova~1.hant10 c1eduio S1udi Filosofici ci aiamo preoccupali di Y~cu: ~t:~~~ ii-1:a't ~:~riu:,:. ~!c::::::io 1 d;e':07: c_he.dopo uaa guerra ,....m.. qu•lla ,h, ab· sa per ~01. unnl"n~ova e nosl.111.mtes1: E. di far.lori.e 111pieno s1nccrita atlravc,so uno tero con banfi un problema mo/fo importanlc lura di ogni dc!ermina.tione dogmalica intol. ..., .... ,._ senz.a pt!UJOdne po tllca o SOC!nl()', abh1af!IO c11ro 11rasl1tuenlc di /orme tJs/rol/c al/a Pi· per lo sviluppo e la chiari'icazione del razio- lelfuale. 6iamo v!ssuta ci volc\·ano questi rigidi bn· 1enllto, (re .?a.mente, per convmz,one rag,o- cosso. Credo110 ca.si di ùiVcre in un ù/im;,o nalismo conlemporcmco e p·cr la dctermino·io . . . . . ghi mesi di simile condizione, pcrchè gli ~la, che. I ,dea madre nostra è un.a forma nuovo, senza sosPettu della sua occchiow. ne dei ,appor i Ira scicn.ta e filoso/io. il ;,;_ De11t.t:r. ha P~c,.alo che, conStde~alo. ti uomini potessero infine guardare ,a lungo e d1 comunisn:io c~e rapprescnl1t._la smtcsi. d, Hetrogrodi con tutto inrroccnZ<J,sono perciò blcma dei rappa,.i Ira iniclfctlo e ,asione. Su P~o.blc~a.,n r~lazio~e al_ra~~orto.lra il p,i~• iintengamcnte negli occhi, senza 10<:i. senza tulle le razionalità umane analitiche dcli età alquanto accademici e un poco t,app 0 r,10- questo arg men'o hanno ,i/cri/o succeuioa- c!P•(J d,. 1ien I à e 11. P_nnc-i:Jr? 1 ~fnt,addi– ubhriacature retoriche di piedistnlli e di sai- moderna. un com:mismo cl\.e •uperi lo stesso vinciali. In r.'Omc di questa benedetta v~,- mc.-nie R. Conloni Prc1i il aolto,cri lo Poci ;_ione, nau la ,~a•~~nfl~~~ e 1 /!e ei:o non tedini marine, bisognnva che tutti .i germi Marx e )o stesSQ'mater:alismo. un comuni· chiòio sono sia/e, pure poss1blii offermo.:i'ni Deoù:;zi. . ' ' · ' ' d:;;;";::~~~niu:nC.:t~:·~li; r;;:,, 0 ~~~!e::~ maligni, per il corpo e per lo spirito, vcnis· •mo bagliore. come quella dcli orte oslrotl.a. concreta. e le Per ~~nfon1 inteflello e ragione non sono ,attenis ic" de!la ragione il rilicuo del mcvi• SCro strou.ali da q:1e1to gelo senza pietà. Nessuna manifestazione intcllct"tuale di nr estrose .fos/o,cscenze del cO:uddcllo :jrup/lo due .~~•ut ~ .. ".'o ?ue mome~li 1010 ideolme_n- mtn O i'" in,.co a ogni posiiione eoneelluo– che gli uom:ni rin.aldauero il loro respiro te o di scienza è valida senza la sorprcs.."\. della hrco. e 1 1• '"B;~1b1f1 dt un meJe:,1mo proees,o dia• le• mcnlre la ,cienzo precede nella par.tioti~ con un colloquio diretto e 5Ubendo il volere Un11 rnanifcs!azionc di oggi che non suKi•: • Quando divento " come Parigi ". ~ilam, ~ flc~. L •nle~lct 1 0 comp:~ '!na /unzione uni- ,a· fa filo,ofia precede nelf• intenzione della fatule degli astri e dei loro trmpc, nudi e la. steua merav'~lia che ha susc~lalo lo scnp· e Veramente mondano, colla, e JU mistJra. t ..cct 11 e.e sce.~l,en~o e de 1m1•nndo camoi oar. fola'ilà (pur con / 0 c01eienza del/'inodeguo,– c,udi, naturalmente, per misurare la recipro- p1<..della bomba atomica O la realizzazione bru~hesi plma® le Alpi e non conoscono to hcol'"". nel/ infini!à delf c!pcricnza, e racchia. feua) c:.itàdi q:1esto - panorama umano - e per r>crfetta di uno stato comun"sta attuale e S~cilia. Per gli omolo,i si orgoniz:o_no mostre d 1 e;dwli e 0 'Ra•,uza nd0 ! 1 neJla ~r.tiali ò .di S,.,ctmdo Banfi momcnlo intellettuale e mo– pensare alle cose più anguste e a <t!_!ellc in continuo d'vrnrre, -11uesta ma..i:estazio· d, pii/uro /roncesc nelle quali un piccolo /01· 0 me eh~ lc nd0 no a c~,,a//uz~rS, 1:-a rog,o. mento razi•na!e ,ono prc,enti sia nel campo più alte che CO:!lvolgona t'umanilà. E rn ne rimnrrà \emplicementc intéressantc in· so /'l'Onmanca mai. Un quadro che o l~o,ig, ne CtJmpt': 1 ?. ,ua (unzi~,:ie un,/icofrice rom• della fi/010/ia che in cp.!ello dello acien.ta. questa intrensigenza noi non potemmo seri- telligenle, ma sarà priva di vera ·'Vali- non trovo mille f,anchi. qui l,ooa le sue be- ;.c~~o I lt~I 1 ~~h da~l inlellcll.o•. pro.blem_o• Ne!la filosofia il momento intelletluo/e è in vere il nostro libro del panorama umano. dità. E' come un viaggio in una bella car- ghine, e le tric,omir delle riviste di decoro ici••a';//' 1 .•uoi.rrwlt?1• ~ogmat_1cizzati,e ,n. /un:iane di quello ra:ionale: quando manca libro che ha una sua-conclusione, e questa rou.a in un lemJ)o in cui ,i vinggia in aereo- e c'imo fama. · feg~an ° 1 in onz.tonh piu_ ~,r,. /nl~l(ello e que,a re/a;r;ione l'ideo ,i co1itui1ee come <:Cnclusionc vogliamo umanamente comuni• plano. L'opera che s'Jscita una 50rpresa va- 010, in una Milano '' oome l'orig'.'', _è ·;::;:ancal~ii:i~a dC:~o':1ci'.?:On:in•;•,~~~:ab,~,Q d;!~~ iJeo/c e si ";_nde dogma~ica pcrel1è ~nun.ti? Conclusione Ogni epoca hn '\11111 sua idea madre. di -cui lutti gli :iom ni, volenti o nolenti, e~ tcicnti o incoscienti, rimangono imoregnau. Questa idea madre può essere filosofica, .scien:ifca. polit:ca, soc.iale, artis ica e tut– ta la vita ne rimane pervnsa. E' chiaro che ~ni epoca noq distru-.i:ge I~ idee dene epo– che precedenti, ma ad cs:w: agiJiunge la sua .ide3, in archi1cttura valida. Nel caso con· trar~ si rimllnc alla improvvistzione e all;;, moda, coìnc alla reazione ,i rimane nel mo– miento in cui 1i r'6:1ta l'idea madre della p101>riaepoca. Tutte le manifestazioni va· tid; dell'epcca pagnna .ono impre~nate di paganesimo, tutte dcli 'epoca cristian.., di •cristianes'mo. Quello, di cui ora ci interes· ~:alear!at:• •~ i/d:°;~dr:'':~~~~~nd:bJ\e:~~ "bilire se la contemporaneità ha tincora come :idea madre l'idea della mcdcrnità o •~ non è pi:1tt:;::stoentrata in una nuovn fnre con una nuova idea madre, lndubbiii.mente il mondo moderno 1i è d:• llinto per una idea madre. . che poniamo -chiamare - filosofia scientifica - e che poniamo def.n· re - razionalismo - e an· ,che - analisi -. Senza preoccuparci delle .anticipazioni da parte di una o di un'altr-. lida _per il proprio lempo tramanderà sempre mcccSJo un /ofio slrano, und mrulro d1 Vui/- scindere dall'alt . · 1 Il tt h p • •r, alla aua /un:1one cclcgonale. Net/o 1e1enza 1/ la fresca validità di quesla sorpresa. Ma lord, che ha lasciata· più d·uno pe1p/c.,si. I li alla ragione J 0 • u;. 11 e e 0 e e. 51 "· 1 ;:· momento ,otiona/c è ino«:e ,ubordinalo a giocare sulln sorpresa precedentemente vali· quo/i non si .l'OM raccapezzali. Non c·cntru- pretenda di etJil:/i·in'i://} 11 una d ra!/ionc c. e quei/o inlefel .i.mie(mentre la /ilo110/iodinolve da significa consumare una sorpre111imbaln· •o~no ques!h v~l!a /01Jismo e cub(Jmo. "IJè, conoeribi!e probl:malicità. 0 co e in una iri• i e'!nccl!i, :a scicn:o !i co11truisce),m?" ~ ff;II• mala. cioè internamente vuota. La soiprcsa d, que,ta Parrg1 che ce ne /~ccromo? l.Jèiie p t' h · · al 11 . . ,av1a presente nel/ eaigenza aleua d1 apnrc, è un gesto valido se è veramente sorpresa e;~~'i, {;./sa~•, / 0 nn 1 ~ concluso i nostri porr" d?, J; ~sic~:~i;~/ eq1; ;~:u~:•z~:n~o~;~~~i i /~n::':,. '7: 1~°Fj;~èf:ne si •J:'ìì~ :;~;~:\~l; :l~:~t:~~s!~lt~~en ();~:: : 0 ~~::=. ::e,~~ g. Vuiila;d e è ;/,!:;a ·/,a ~i. in punto di p~~ J~71:: 11 i/ : u:;; 1 "J~à~~~ 10 :;~ 0 i~';:C,aree,P~!~mha~ scienza è porsi. sul. ~iono tipico~en!e dor~- ha in sè l'atto p:Jro di sorprcs,i, chi! è vali· d,, c0mc un,i /rmcml!a 1,... ,tfa. rol suo hrr fico in un punlo di Lislo puramente lcore/Ì<o. tco pro;m:, dc, /is1w1 ad e-":mpw, I q?o.1, 1n do pcrchè lu valido nelln idea madre det gu,J?gio sospira/o. Un p:tlore m·nore, ,·;,r il punlo di i;i:,ta logico. Do tale punlo di oi: genNe, non. sentono la. stona ~ella SCl~n.:ao •~ .tempo. Ma la stessa sorprcaa in epoca ren-lr". un, piccola IJocc, e he ho però la -'UO: , a il ,a."porlo di intellcllo e rasione è ìl procedono rinneg?'1do I propn coneclh. crut1ana non può essere nè tanto frc.scn nt' grande necessità. e il suo /oche,e/lo. Lon rt>pporloIra concello e ideo.- j conce/li unifi. /nte/lello e ragion.e,.ha aoatenulo .f3t:r..li • .fO. ta!'IO i ~vcnt.at ~ da avere i veri germi inti· Matis,e e &nnard, è 010 fra i più amali dai cano dati intui ii,-i o altri conce/li di grado in. no I.e /orme euen~1~l1 della leorellci il. Pr';'– m1 ed rnteuon della sorpresa. Noi abbiamo vi0vonissimr' /r71ncesi, ooglio dire fwn e.si di leriore, le idee ,ono pure le,uri di aviluppo senti .sempre, mo d1ffcrent~7:1r-nle do,'!'e rn avvertito che oggi rioctere la mode•nità vuol Francio. Ho dato anche lui all'arte di oggi del scpere. cancelli limite, idee formo/i e, u 1 lo, ,l ca.~po. 1cf ~ape.re : 1. tnle/lcllo è ti mo– dire vivere su qualcosi di imbalsamato ~ uno pagno//eUa con un po' di sangue. Tufto come tali. eterni, non aforicomcnle suilupp,.1. i;ien o de t ob.ie htl_lfà .1e_orc1t.c°. (e~ ha come trapassato. e nella modcrn'tà immell:a,no. ciò che in Honna,d e Matiuc è esfro,a /an· bili. Nello suituppo di quealo ,ua 1e,i Preti r_ nd1 m~,!o 1 / pnncip10. di. 1dcn_hfà), _la ra– come ultimo allo, la di,inlegrazione dcll' 11. fosio di tJiVerc, felicitò di e•sere, in Vuiltord f pervenuto. a c?nsidcrazioni piul/01!0 radica- Rr"•:~ .. ;/ /tm{in·I~ ~ 1 11r;i,,alu=-_ione d, )~o tomo. No: conside,iamo. come primo alto del- è intima do/cezzo, armonio"() svagare di ca.,li ,1. od n.sseme cioè clic. reao oggc/lo della fì· o I :'"'1' d~e I'"! m. 1; .e .e~oe:rn:a (e_.,d'.' J I · d I b sentimenti I( suo modo abile agile noscorr 'osolia 1/ puro campo /orma/e delle idee la ,.':'"1'_ on mento I P":nc-ipto I con/r<l(l I• ;ic:~st~~mc::i~~ ;u,~o:~:1~\e~l ~om:m~;a ai~ de la ùe~ ner!JOsain un oc/~ poca.la. Tu/li {il~•.~~a è de1•inato, sia pure all'infinito: al ~onc). lntcl~e to ~ ral !lo.ne r~p~reacnlano i prc,cindibile ,coccata per l'uomo, SOll'ma d' Pià so~no ,~he cq/i lrooò !o suu li~_c,tlo ,,...tr =~c~t;:c:;': ;,:~=/~~on,:;i;~.5apcre può eori• ..~: .. ;1::::" i~:;~d/njo' ~~:~t1 ~~':no •es:!: lutto il suo panalo siorico: e an~ioso di u.,a dendoSJ d soPnore nella co•o s11,1. E 11nnor /I 11 . 1 h II I . . qua 1 c~sa di obiet'il)Q ma come il mondo sie► sun ultimn e pa,ticolare sinh•si umana. Ab· rotore senza tormenti di 1111 mondo fidutioto d.ao o•:~ 10 a natolo .. ne . 0 .po an::a~i~ so del/" aua anima e che con la sua o.:.io- biamo. in tal modo e guidati da questo av- di. /e~ti.ssi.me_ veglte, t,osolimen/1 oflctl·"":•i. ~:i :,'i ::;:•:;~f,,:;,;;,,: t 1;:;i:•:o":.f :rea~~ ne ,i ruiluppa e ~i Ìeconda. vcrtimen!g. tentalo d~ com:1nicare fa nostri'! ch1u,u.s1m1. mo~g~1, che non ba~lo,ya t1r:lm· Ioni e Pre'i, la denuncia di un imp/ici'o dog. ' ~ues•,. coneezin~e pc,metle allo scicnzio. umana n•10va ;1vventura da inhaprendcre at· slufO" /'.lc?z1os1, olmo~ /c.re ~1 c110~c tmrr moli,mo e tc.igen~o di una reciproca in'e- o. r~cond.,.~nfi. d, perdere la rnenialilà dog. traverso l'atmosfera, in generale. di tutto il QUII!°.· I ,u )! SI/~ 1anl?Sltcore 31 fa. rnte,~o, gra.tinne diatc*lica /oncfol,ile nello concre•cz. m"' 1 "a .e d, '"'':n~ere che la dis,oluz-ionc dei libro. e. in particolare, attraverso il peuo· /0~1/,are, piu I ,mmogmare mo ùorio. orru;· .ta del rapporto di c•oericn:a e di idea. Paci c.-n,ccl/1.mel<efjaici n~n rappresenta la crisi n.aggio Silvio. cl1••re. e si ba~na di. luce. . • ha rileoato O Preti rlic i/ princibio di idcnli r-'cl a •."''""z:a, ma fcM1monia la /ec,~:idità del. BENIAMINO Joi•POLO Dolce e mo1 dolciastrtJ, questa p,ttu,a e f(l i;a/e ,ì nel campo della raJ:rtone scienti- la ragione. /olla di men/e, corrt còmc su un filo di f(r fico, ma non nel campo estetico, moro/e, r&- G. M. IlERTIN

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